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Nel tuo ufficio

By 28 Novembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Busso alla porta del tuo ufficio, mi apri e senza rendermene conto sono tra le tue braccia che mi trascinano dentro. Mi baci e, sollevandomi, mi porti al centro della stanza. Ti allontani da me e mi guardi. I nostri sguardi si incontrano, l’elettricità della nostra voglia aleggia nell’aria avvolgendo i nostri sensi. Abbasso lo sguardo, quasi a vergognarmi dell’eccitazione che provo, quel’eccitazione che mi fra tremare le gambe e bagnare copiosamente. Te ne accorgi e mi raggiungi. Le tue mani iniziano ad accarezzarmi il viso, chiudo gli occhi godendomi il tuo tocco leggero. Scendono sul collo e i brividi iniziano a percorrermi la schiena. Mi slacci la camicetta, un bottone dopo l’altro sfiorandomi leggermente la pelle. E poi è la volta della gonna che slacci cingendomi per la vita e facendomela scivolare sulla gambe, fino ai miei piedi. Apro gli occhi, tu davanti a me, con un sorriso soddisfatto che osservi il completo intimo, comprato per l’occasione, di pizzo nero con ricami bianchi, autoreggenti nere e scarpe con tacco a spillo, mi porgi la mano per aiutarmi ad uscire dalla gonna che ormai è un cerchio ai miei piedi. Mi baci ancora, tenendomi stretta a te, facendo aderire completamente i nostri corpi l’uno all’altro. In un sospiro mi sussurri all’orecchio di spogliarti. Lo faccio senza esitazione, percorro con le mani le tue braccia fino ad arrivare ai polsini della camicia, te li slaccio’.le mie mani ripercorrono in senso inverso il tragitto appena fatto sulle tue braccia fino ad arrivare alle spalle, continuo fino al collo, ti accarezzo e un’idea mi viene in mente’.ti guardo fisso negli occhi, il mio sorrisetto a fior di labbra, tradisce la marachella che sto pensando’ te ne accorgi, ma ormai è tardi’..afferrando i lembi superiori del colletto della camicia, te la spalanco facendo saltare tutti i bottoni. Un’aria di sfida misto ad ira aleggia nel tuo sguardo e in men che non si dica, sono a cavalcioni delle tue gambe, a pancia in giù, il tuo braccio sinistro blocca la mia testa e le mie braccia, mentre il destro blocca le mie gambe. Non posso dartela vinta e provo un po’ a divincolarmi, ma senza troppa convinzione. Una prima sculacciata arriva inaspettata facendomi irrigidire e bloccando immediatamente ogni ulteriore mia voglia di ribellione, seguita da una seconda e una terza. Il bruciore si irradia dentro di me, insieme all’umiliazione, ma non è nulla in confronto all’eccitazione provata. Sento il tuo cazzo sotto di me premere sulla mia pancia, questo gioco ti piace e ti eccita e inizi ad accarezzarmi proprio dove poco fa mi hai colpito e che ha reso la zona sensibilissima. Mi sfili il perizoma e lo guardi. Immagino il tuo sorriso soddisfatto nel notare quanto mi sia eccitata mentre io sono rossa di vergogna, ma non puoi vedere il mio viso imbarazzato. Lo lanci al centro della stanza e ricomincia ad accarezzarmi, questa volta più intensamente, più profondamente, le tue dita scivolano sulla mia figa ormai grondante di eccitazione’giochi dentro di me, il mio respiro è corto, sto per godere’.te ne accorgi ed esci spalmandomi i miei umori nel buchetto. Ti alzi, costringendomi ad alzarmi e completi l’opera togliendomi anche il reggiseno. Mi giri attorno, prendi una sedia e mi fai sedere. Dal cassetto della tua scrivania estrai un foulard di seta bianco con il quale inizi ad accarezzarmi il corpo e poi mi bendi. Ti sento armeggiare ancora all’interno del cassetto, sento un tintinnio, non capisco’.mi appoggi sul seno qualcosa di metallico, il freddo mi arriva come uno schiaffo, poi unisci dietro di me i polsi e il click delle manette si chiude su di essi imprigionandomi e impedendomi di muovermi.
Sono seduta davanti a te, con i polsi legati dietro la schiena, una benda di seta bianca a celare la mia vista, completamente esposta al tuo sguardo’.lo sento come una carezza, percorrere tutto il mio corpo, un brivido di eccitazione percorre la mia schiena e un pizzico di pudore si insinua nella mia mente che mi fa serrare le gambe, quasi a volerle incrociare. Tu te ne accorgi, blocchi il mio movimento appoggiando le tue mani sulle mie ginocchia costringendomi ad aprirle ancor più di prima. Ora sono completamente esposta al tuo sguardo, la mia eccitazione è evidente, ho sporcato la sedia e immagino il tuo sguardo appoggiarsi proprio sulla quella macchia umidiccia, sogghignando di piacere e soddisfazione. Ti sento avvicinarti, il tuo profumo inebriante mi riempie la mente. Sento il tuo calore avvicinarsi al mio clitoride, un dito si appoggia lieve ed inizia a muoversi in senso circolare, prima piano e poi il ritmo accelera. Il mio respiro è corto, il mio petto sobbalza e tu fai scivolare dentro di me due dita che non incontrano nessuna resistenza. La tua bocca si avvicina alla mia e mi baci, di un bacio profondo e travolgente. Giochi dentro di me, mi fai impazzire e lo sai, sai quali sono i punti più sensibili da stimolare per portarmi all’estasi suprema. I miei muscoli interni iniziano a contrarsi, l’orgasmo è ormai imminente, te ne accorgi e di scatto ti allontani. Svuotata, d’istinto ti grido ‘NO’, voglio godere, mi hai portata al limite e mi hai negato il piacere. Ti sento avvicinare, il tuo respiro è vicino al mio orecchio, mi sussurri che non ho ancora il tuo permesso di godere e che lo avrò, forse, più tardi. Ti riallontani da me, mi osservi, attendi che la mia eccitazioni scemi e il mio respiro si normalizzi. Ti sento armeggiare con la cintura dei pantaloni, ti immagino mentre te li sfili, li appoggi delicatamente sulla scrivania, poi è il turno delle mutande, le immagino tese sopra una tua eccitazione evidente che sfilandole ti da un senso di liberazione. Ti avvicini di nuovo a me, le tue dita si infilano dentro di me, raccolgono un po’ di miei umori e me li porti alla bocca. Le tue labbra si uniscono alle tue dita per godere insieme a me del mio sapore. Poi brandendo il tuo scettro me lo sbatti in faccia. D’istinto apro la bocca che tu riempi immediatamente infilandomelo fino in gola, quasi soffocandomi. Le tue mani mi prendono la testa e inizi a scoparmi la bocca, affondandomelo fino in gola, colpo su colpo, lasciandomi ogni volta senza respiro, come se fossi un oggetto inerme creato al solo fine di darti piacere. Mantieni un ritmo serrato senza darmi la possibilità di respirare e di ingoiare la saliva che cola su di te, bagnandoti e sgocciolando sui miei seni’ Anche il tuo respiro si fa corto, la tua consistenza è marmorea e sento che stai arrivando al limite anche tu. Mi dai un ultimo affondo e ti sfili piano dalla mia bocca, mi baci e mi sollevi, mi adagi sulla scrivania, la mia pancia, a contatto il freddo del tavolo, ha un sussulto. Mi apri le gambe e ti infili dentro di me, in un solo colpo sei completamente dentro di me. Un tintinnio metallico, un click e, accarezzandomi i polsi me li liberi dalla morsa delle manette. Ti adagi sopra di me, i nostri corpi sono uniti, i nostri respiri ballano la danza del piacere e mi dici che ora posso godere e così raggiungiamo entrambi un orgasmo travolgente. Ti sfili da me, ma mi riempi di nuovo con le dita e come prima, prendi il frutto del nostro piacere per gustarlo di nuovo insieme, questa volta completo, il mio ed il tuo piacere uniti nelle nostre bocche. Ora la benda non serve più, me la sfili e finalmente anche il mio sguardo può godere della visione del tuo viso madido di sudore, stanco di un orgasmo travolgente.

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