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Racconti Erotici EteroTrio

Nulla è immutabile, si diventa cuckold e si scopre quanto sia appagante

By 14 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Io Luca, 48 anni alto 1.78, abbastanza piacente, normodotato. Mia moglie, Anna 45 anni, alta 1.65, mora, capelli lunghi castani, occhi scuri, sesta di seno, longilinea e considerata da tutti una bella donna. Ci siamo conosciuti da ragazzi e appena autonomi finanziariamente ci siamo sposati, allora io 23 enne. La storia che ci interessa ha origine quando dopo 15 anni di matrimonio, condotto in maniera assolutamente normale, sotto tutti i punti di vista, la routine e la noia presero il sopravvento e nonostante l’affetto e l’amore il sesso e la libido calarono paurosamente. Ormai da molto tempo facevamo sesso sempre più raramente, a volte una volta al mese, in maniera tradizionale e poco appagante. Per rivitalizzare il rapporto cercai di trasgredire con la fantasia, coinvolgendola nel progetto, guardavamo filmini porno e proponevo ipotetici scambi di coppia, rapporti a tre e cose simili. Anna inizialmente era riluttante poi, piano piano, forse perché vedeva i benefici effetti prodotti da questa cosa , si fece coinvolgere maggiormente e iniziammo una seconda gioventù nella libido sessuale.

Poco dopo la vera svolta che accade nell’estate del 2001, improvvisa, inaspettata che ha stravolto completamente la nostra vita sessuale.

Eravamo in vacanza nella nostra villetta al mare, una serie di villette a schiera comunicanti tra loro da un giardinetto. I nostri vicini, che conoscevamo da anni, dovettero interrompere improvvisamente le vacanze perché la madre della Lei si era sentita male ed era stata ricoverata d’urgenza in ospedale, prima di partire ci avevano chiesto cortesemente di poter accudire il figlio, allora da poco diciottenne anche se fisicamente sembrava molto più adulto, Nicola, questo è il suo nome, era alto 1.85, palestrato, bellissimo, fisico sportivo, abbronzatissimo e molto sicuro di sé. Ovviamente la cosa si doveva limitare a preparargli la colazione, qualche pranzo e cena e rifargli il letto. Anna prese con entusiasmo le consegne anche per appagare una maternità mai arrivata e probabilmente in alcuni momenti desiderata. Già la terza mattina notai in lei un strano stato di agitazione, quella sera facemmo l’amore e la trovai stranamente disponibile ed eccitata, pur non avendo guardato nulla e fantasticato nulla, fu del sesso molto piacevole ed appagante. Un volta terminato le chiesi, curioso, cosa avesse scatenato la sua libido, la vidi tentennare, ma poi dopo una breve insistenza si confidò. Mi disse che già la prima mattina, nel rifare il letto a Nicola, si trovò in presenza di una notevole macchia provocata da sperma frutto di una sega appena consumata, nei giorni successivi la stessa cosa. Nicola si faceva, con tutta probabilità, una sega poco prima che lei arrivasse e non faceva nulla per cancellarne le tracce, inoltre non le staccava mai gli occhi da dosso, comportandosi come un maschio che cercava di sedurla, dulcis in fundo mia moglie era stupita dalla quantità di sperma prodotta, di per sé notevole ed ancor più considerando che lo faceva tutte le mattine. Notai immediatamente che la cosa anziché infastidirmi mi aveva eccitato e inoltre il sesso fatto quella sera era di gran lunga il migliore che ci capitasse di fare da anni, così senza pensarci tanto su le dissi: “ perché non lo seduci?, mettilo in difficoltà in fondo è lui a doversi vergognare, mica tu e poi non ti farai soggiogare da un ragazzino, divertiamoci un po’ e poi la cosa di sicuro ci fa bene ”, lei mi diede del porco e si addormentò come un angioletto. La mattina dopo prima di uscire per la mia solita passeggiata, caffè, giornale e puntatina in spiaggia prima di andare a riprenderla, le ricordai di affondare con Nicola e le augurai, ridendo, buona fortuna. Al mio rientro dopo un’oretta lei, stranamente, non era ancora a casa, arrivò dopo una mezz’oretta visibilmente sconvolta.

Appena entrata mi disse : “altro che ragazzino quello è un demonio”. Volli subito sapere cosa fosse successo così lei mi raccontò. Dopo aver preparato la colazione era andata, come al solito nella sua stanza a svegliarlo, lui era andato in bagno e poi in cucina mentre Anna rifaceva il letto, che come al solito era bagnato di sperma, così cercando di essere il meno imbarazzata possibile gli parlò dalla camera alla cucina, domandandolgi se non fosse stato il caso, certe di cose, di farle magari in un fazzolettino anziché nelle lenzuola lasciandole ben in evidenza, silenzio.. lui non diceva nulla, dopo un attimo se lo ritrovò in camera, completamente nudo, eccitatissimo, che le diceva.. non è colpa mia se mi ecciti da morire, mi sono appena segato pensandoti e sono ancora in tiro, guarda. Anna mi raccontò che non sapeva che fare e dire, si sentiva in imbarazzo come non mai e nello stesso tempo non riusciva a staccare gli occhi da quel palo, durissimo, non tanto lungo ma davvero enorme in circonferenza che sormontavano due palle grossissime. Volli subito sapere cosa intendesse per enorme, mi rispose che era grosso più del doppio del mio e le palle poi davvero incredibili anche loro. La sollecitai a continuare mentre il mio cazzo era durissimo, allora  proseguì dicendomi che nel frattempo lui si era avvicinato, lei sentendosi le gambe molli si era seduta sul suo letto, si ritrovò quel bastone durissimo vicinissimo al volto, lui parlandole cominciò, quasi con violenza, a sbatterle il cazzo sul viso, le diceva che impazziva per le sue tette e che vole riempirle di sborra, Anna per tutta risposta riuscì solo a dirgli… ma.. potrei essere tua madre, ottenendo un semplice.. ma non lo sei e sei una figa fantastica, non fare tante storie, vedrai che ti piacerà un casino e godrai come mai prima, fate tutte così, guarda com’è grosso, scommetto che non ne hai mai visto un tanto grosso, vero?. Anna fece segno di assenso, lui allora rincarò la dose chiedendole della mia dotazione e lei fu costretta a dire che in effeti il mio non era neppure metà del suo e che non c’era paragone con la quantità di sperma prodotta da lui e da me.

Un attimo dopo il suo grosso cazzo era nella bocca di mia moglie, a quel punto Anna mi disse una cosa che scatenò la mia gelosia ed invidia, mi disse che, nonostante lui non l’avesse neppure toccata, il solo sentire in bocca quel palo enorme le fece avere un orgasmo e che questo non passò inosservato in quanto Nicola, immediatamente, le disse…. vedi puttana te l’avevo detto che ti sarebbe piaciuto. Il pompino era andato avanti per un tempo lunghissimo e a lei faceva male la mascella, ma lui non veniva mai, allora Anna gli fece notare che si stava facendo tardi e lo pregò di venire, lui allora si tolse dalla sua bocca, le fece abbassare il prendisole e le tolse il pezzo sopra del costume poi si mise davanti a lei ordinandole di segarlo e palpandole le tette. Anna così cominciò a segarlo, alternando delle leccate  al suo cazzo, mentre lui la riempiva di insulti e di complimenti, finalmente lui le chiese di prenderlo in bocca perche stava venendo, lei lo pregò di sborrarle le tette visto che gli piacevano tanto, ma Nicola le rispose che c’era tempo e che voleva venirle in bocca, so bene che mia moglie non ama molto lo sperma in bocca, una delle poche cose del sesso che le danno fastidio, per questo fui sorpreso quando mi confidò che se lo mise in bocca e che quel bastardo non si accontentò solo di schizzarle in gola, ma la obbligò, tenendole la mano dietro la nuca, ad ingoiare. Rischiò di soffocare per la quantità che fece e che lei non riuscì a mandare giù, facendoglielo uscire persino dal naso, io come un cretino riuscii solo a dire.. e quanta sarà mai?,…. Lei, amore, credimi, tantissima. Nonostante la gelosia, l’invidia, la rabbia era l’eccitazione il sentimento prevalente ed avevo il cazzo durissimo, facemmo l’amore in salotto senza neppure avere il tempo e la voglia di andare a letto, fu una scopata indimenticabile, Anna era un lago, bagnatissima. Quel giorno ogni volta che ripensavo alla scena mi tornava duro e puntualmente scopavamo, erano secoli che non ne facevamo così tante in un solo giorno, la cosa indubbiamente ci faceva effetto. Quella sera la passammo in buona parte a parlare, eravamo , o meglio lei era piena di dubbi, la situazione era chiaramente sfuggita al nostro controllo, era lui ad avere in mano la situazione, un ragazzino pieno di sé e arrogante. Lui, quella mattina, prima di congedarla ed dopo essersela goduta, le aveva detto… domani vieni in camera completamente nuda che ti sfondo, guarda quanta voglia hai  sei bagnata in maniera vergognosa hai le mutandine del costume zuppe, vai dal cornuto e godetevela che domani ti faccio capire la differenza. Ci chiedevamo cosa fosse giusto fare.

 

Segue

 

Anna aveva espresso anche l’idea di smetterla di scherzare con il fuoco, si sentiva completamente soggiogata da quel ragazzo e, era inutile negarlo, il suo cazzo esercitava su lei un’attrazione fatale. Dal mio canto questa novità mi aveva elettrizzato e obiettivamente avevamo fatto negli ultimi due giorni tanto sesso quanto non ne facevamo da mesi  e con quale intensità e qualità. La mattina successiva le domandai cosa veramente provasse, lei con molta onestà mi raccontò che aveva una gran voglia di provare a fare sesso con lui, mi confessò inoltre che stranamente i suoi modi rudi la attraevano e si sentiva incapace di reagire anzi le piaceva compiacerlo, questa cosa mi fece davvero sballare avevo sempre riconosciuto in lei un carattere forte in una persona decisa e con idee ben chiare, non avevo mai neppure per un attimo immaginato mia moglie sottomessa a qualcuno, figuriamoci poi anche sessualmente e per giunta ad un ragazzino e la cosa mi stuzzicava parecchio.

 

Alla fine dei miei pensieri le ricordai che Nicola era certamente una bella terapia d’urto contro la nostra noia da routine, a lei piaceva, a me eccitava ed inoltre il sesso tra noi era migliorato, mi sembrava assolutamente stupido interrompere il tutto e per questo la invitai ad andare da lui e divertirsi senza preoccuparsi di nulla, l’importante era la complicità, volevo sapere sempre tutto e mi doveva raccontare tutto.

 

Dopo essersi preparata con molta cura si infilò il prendisole senza indossare il costume, come da lui richiesto, e si avviò verso la casa dei nostri vicini. La attesi con viva impazienza, ero talmente agitato che non sapevo bene cosa fare, mi sentivo terribilmente eccitato cercai anche di attaccarmi al muro per sentire se arrivava qualche rumore, purtroppo nulla, alla fine sopraffatto mi sedetti in poltrona rassegnandomi all’attesa. Lei tornò dopo quasi due ore, era sfinita volle recarsi immediatamente a letto, sentiva la necessità di riposarsi, mi disse solo che non avrebbe mai pensato di poter godere così tanto, ovviamente io ero eccitato da morire così le infilai le mani tra le gambe era un lago, completamente bagnata, avevo voglia di lei. Andando a letto si scusò con me ma mi disse che davvero non riusciva a muovere un muscolo, non aveva neppure la forza di pulirsi ed era ancora piena della sua sborra, che se volevo sfogarmi dovevo farlo da solo. La pregai almeno di spogliarsi e di lasciarmi fare, così mi ritrovai a leccare come un forsennato la sua fica che era piena della sborra di Nicola, il suo odore mescolato a quello di lui mi mandava in estasi, lei nonostante lo sfinimento vista la mia opera particolarmente attenta ebbe un orgasmo, ero davvero al limite così mi misi in ginocchio e mi feci una sega schizzandole sulle tette e dicendole che non appena si fosse ripresa doveva raccontarmi tutto.

 

Dopo un sonno ristoratore lei venne in cucina mentre io mi accingevo a mettere in tavola, avevo approfittato per preparare qualcosa da mettere sotto i denti, ci mettemmo a tavola morivo dalla curiosità di sapere tutto quello che era successo, la pregai di non lesinare anche con i particolari. Mi raccontò che era andata direttamente in camera sua e come da lui richiesto prima di entrare si era tolta il prendisole rimanendo completamente nuda, non appena entrata lui si scoprì dal lenzuolo che lo ricopriva, era nudo ed in piena erezione…. Brava puttanella vedo che sei ubbidiente, meriti un premio, vieni e succhiami il cazzo, così godi, mentre lei lo pompava lui con le dita le frugava la fica, così in un batter d’occhio lei ebbe un primo orgasmo, poi lui la fece mettere alla pecorina sul letto ed in piedi dietro di lei giocava a strofinarle il suo enorme pacco lungo le labbra della fica, lei stava impazzendo non vedeva l’ora che lui affondasse. Passava il tempo ma lui continuava a strofinarglielo così Anna lo incitò a  fotterla perché non ce la faceva più, per tutta risposta lui le mollò una pacca sul culo dicendole che avrebbe fatto quello che voleva e lei doveva solo ubbidire. Allora le lo pregò di prenderla, lui con molta calma volle sapere prima di spaccarla cosa aveva fatto il giorno prima, se avevamo fatto l’amore, così Anna gli raccontò tutto, lui le chiese se il cornuto, cioè io, aveva capito cosa fosse successo ed il perché della sua eccitazione. Anna mi disse inoltre che non sa come, forse il suo tentennamento a rispondere, o non sa cosa portarono lui a capire tutto perché Nicola aggiunse .. cavolo ho capito, il cornuto è contento sa che se qui per farti scopare da me e si mise a ridere. Mia moglie gli urlò quasi che sì era così ma che ora o si decideva a scoparla o se ne sarebbe andata, lui continuava a sorridere e per tutta risposta le mollò un’altra sonora pacca sul culo, poi lentamente incominciò ad entrare in lei. Anna mi raccontò che era stato incredibile, mai avrebbe potuto immaginare fosse tanto piacevole, lui entrava lentamente e lei sembrava si aprisse, era enorme, fantastico e lei sentiva piena come non mai, era talmente grosso che non riusciva a capire nulla, le sembrava che lui fosse con tutto il corpo dentro di lei, quando sentì le palle sbatterle sulla fichetta capì che lui era entrato del tutto e fu scossa da un orgasmo devastante.

 

Lui allora cominciò a sbatterla con metodo, alternava colpi lenti e profondi a serie veloci di affondi, mia moglie godeva in continuazione, le sembrava di essere in un mare di piacere ed un’onda si succedeva all’altra, e lei non poteva resistere l’onda montava ed al culmine lei veniva scossa dall’orgasmo, poi scemava e lentamente rimontava, si rendeva conto di incitarlo a spaccarla ancora di più e senza quasi volerlo, come un tantra continuava a ripetere: “mamma mia quant’è grosso, quant’è bello, non fermarti, ti prego”.

 

Amore, disse, non ho la più pallida idea di quanti orgasmi ho avuto, mi sembra impossibile ma non riuscivo a smettere di godere, da un certo momento in poi non vedevo l’ora di sentirlo venire, volevo che mi riempisse con il suo sperma. Lui invece aveva altri piani, uscì da me ed io mi sentii come svuotata, Nicola  si distese sul letto e volle che io mi impalassi da sola, gli salii così a cavalcioni infilandomi tutto quel palo dentro mentre lui mi massaggiava le tette, la cosa era estremamente piacevole perché avevo i capezzoli talmente duri che mi sembrava scoppiassero, mi sentii sciogliere e durante l’orgasmo ebbi la netta sensazione di essermi pisciata addosso avevo fatto una colata caldissima era la prima volta che mi accadeva e non capivo neppure cosa mi stesse accadendo.

 

Nicola sorridendo mi disse che si stava chiedendo quando l’avrei fatto, che era abituato a cose simili, di solito le donne con le quali lo aveva fatto erano arrivate prima di me a quel punto, il suo grosso cazzo era fatto apposta per stimolare. Mi stavo abituando a quell’enorme presenza dentro di me, desideravo con tutte le mie forze di farlo venire ma lui continuava a resistere ed io non riuscivo a non godere mentre mi impalavo da sola, lui continuava a ripetere che se avessi fatto tutto quello che mi chiedeva  mi avrebbe montata per tutta l’estate, poi volle che io gli raccontassi come avevo fatto sesso con te e quali erano le differenze con quello che stavo facendo. Anch’io ero desideroso di saperlo, Anna non si fece pregare e siccome vide che ero eccitato, sorridendo, mi fece segno di tornare a letto con lei, in un attimo fummo nudi e mentre mi segava lentamente continuò il racconto, mi confessò che disse  a Nicola tutto, che con me era un gesto d’amore ma con lui aveva provato cose che non aveva neppure immaginato potesse provare, che era dubbiosa se il mio pisellino l’avrebbe più soddisfatta dopo aver provato il suo enorme cazzone, a quel punto non resistetti più e venni. Lei mi diede un bacio sulla punta del cazzo e poi continuò il racconto di quanto era accaduto.

 

Dopo essersi confessata Nicola le disse che i passi successivi del loro rapporto li avrebbe fatti con me presente, che voleva che vedessi come si scopava una troia e che non tollerava da parte sua alcun diniego, di nessun tipo altrimenti niente più paradiso, niente più cazzo.

 

Anna si rese conto che stavano facendo sesso da quasi due ore e lo pregò di riempirla perché era esausta e aveva bisogno di riposo, lui allora la fece sdraiare e si  mise sopra di lei nella classica posizione del missionario, mentre la scopava le disse che tra poco l’avrebbe riempita e voleva che lei subito dopo, senza ripulirsi, si vestisse e venisse da me, non avrebbe dovuto concedermi nulla, voleva che io sentissi la sua abbondante sborrata e terminò dicendole, digli di arrangiarsi da solo e vedrai che si leccherà avidamente tutta la mia sborra dalla tua fica. Mentre le parlava aumentò il ritmo dei colpi, l’avvisò che la stava inondando, Anna mi disse che sentì distintamente il cazzo ingrossarsi ancor di più ed immediatamente le montò un orgasmo mentre lui cominciò a schizzarla, aggiunse che le sembrò le pisciasse dentro tanto era la quantità ed il calore, la cosa le procurò un ulteriore orgasmo. Quando Nicolà uscì da lei si sentì completamente svuotata, era appagata e non vedeva l’ora di raccontarmi tutte le sensazioni che aveva provato, si rimise il prendisole mentre buona parte del suo sperma le colava lungo le gambe, lui era sdraiato e lei si chinò per dargli un bacio, ringraziandolo, quando si voltò lui le diede una pacca sul culo, e prima che uscisse le disse di farsi preparare il culo da me, perché la prossima volta le avrebbe sfondato anche quello. Io ero raggiante, Anna non mi dava frequentemente il suo lato B,  le dissi che allora quella sera le avrei preparato ben bene il culetto e poi me lo sarei preso per prepararlo a lui, poi volli finalmente scoparla per sentire se era cambiata, in effetti la sentivo meno stretta, nonostante la fica di Anna sia molto elastica, viste le numerose volte che avevamo giocato con dildi più o meno grossi senza particolari conseguenze, era evidente il passaggio di Nicola, le chiesi se mi sentiva bene, lei mi rincuorò dicendomi di non preoccuparmi che mi sentiva bene anche se Nicola era tutt’altra cosa, poi mi incitò dicendomi dai pisellino riempimi anche tu ed io non resistetti oltre.

 

Segue.

 

 

 

Quella sera stessa andammo a letto e mi prodigai nella preparazione del suo culetto, iniziai con lo spalmarle dell’olio facendole un dolce massaggio, partivo dalle spalle e  poi lungo la schiena sino ad arrivare alle sue belle cosce tornite, insistevo particolarmente nell’accarezzare il suo bel buchetto.

 

Passavo la mano anche sulle labbra delle sua fichetta ma, nonostante lei portasse verso la mia mano il suo sesso con il chiaro intento di farsi penetrare, mi guardavo bene dall’affondare e mi limitavo solo a sfiorarle. Anna, dietro quel trattamento, spinta dall’eccitazione cominciò a dirmi di accontentarla e poi aggiunse che non vedeva l’ora di dare il suo culetto a Nicola, mi spronò a prepararla bene in modo da sentire poco dolore quando quell’enorme palo sarebbe entrato in lei, sarà come farlo per la prima volta visto che il tuo pisellino paragonato al suo sembra un cotton fioc.

 

Anna non mi aveva mai parlato così, confesso che le sue parole, che in una certa misura mi facevano male ebbero il potere di eccitarmi terribilmente, mi sentivo confuso non solo ero felice perché uno stallone si prendeva mia moglie e la sottometteva ma provavo piacere ad essere umiliato, ma visto lo stato d’eccitazione non ci pensai più di tanto e tornai a dedicarmi al mio amore.

 

Anna quando finalmente penetrai con il dito dentro il suo bel buchetto fece un sospiro di sollievo e subito dopo cominciò ad ansimare di piacere, allora tolsi il dito e cominciai a penetrarla con il dildo più piccolo, arrivò il primo orgasmo, istintivamente misi la mano sulla sua fica, colava, era bagnata fradicia. Volli leccargliela per assurgere al sapore che mi ha sempre inebriato, la portai velocemente ad un secondo orgasmo, ero in erezione ormai da tempo allora cercai di infilarglielo nel culetto, lei sorridendo mi fermò e mi disse: patato, mi chiama così nell’intimità, se mi infili il cotton fioc come fai a prepararmi bene per lui, dai prendi il vibratore grosso e datti da fare.

 

Nonostante il mio desiderio fosse grande, ubbidii, presi il grosso vibratore che usavamo per giocare e con molta pazienza e lentezza glielo infilai nel culo, era la prima volta che lo facevamo perché lei non lo aveva mai voluto lì, solo davanti, temendone le dimensioni. Dovetti lubrificare con il gel parecchie volte ma dopo una ventina di minuti tutto il dildo era piantato nel suo culetto, sebbene all’inizio  provasse solo fastidio e dolore in seguito cominciò a gemere di piacere ed infine arrivò all’orgasmo.

 

Volevo toglierglielo e trovare anch’io il mio piacere ma lei mi fermò dicendomi di lasciarglielo dentro che doveva abituarsi bene visto cosa l’aspettava l’indomani, poi mi spronò a muoverlo di nuovo sino a farle raggiungere un nuovo orgasmo, non resistevo più glielo dissi, lei sorridendomi mi chiese se volevo entrare nella sua ficona calda, riuscii solo a sussurrare un sì. Allora si girò passando dalla posizione prona a quella supina ed allargando le gambe, mi stupì il fatto che non si fosse tolta il dildo dal culo, glielo dissi, lei rispose che vista la scarsa consistenza del mio cazzetto sperava che l’ingombro dietro potesse almeno farglielo gustare un po’. Entrai senza trovare alcuna resistenza, Nicola l’aveva davvero allargata perbene, sentivo nettamente il grosso vibratore al di là dell’esile parete che ci divideva ed era difficile resistere, vista la voglia che avevo e quel che provavo, ma facevo di tutto per non godere subito, però quando Anna mi disse :”patato sei contento che domani Nicola si scopa e si incula la tua troietta e la fa godere tanto tanto mentre tu potrai guardare e farti tante seghine?” sborrai senza riuscire a trattenermi oltre e godendo come mai mi era accaduto prima.

 

Uscito da lei feci per recarmi in bagno ma Anna con la faccia da monella imbronciata mi chiese di non lasciarla così, che io ero venuto, ma lei aveva sentito davvero poco della scopata, visto che era stata tanto brava dovevo darle un premio, si mise alla pecorina ed allargando le gambe mi invitò a leccargliela e pulirla e nel contempo a muovere il vibratore che era ancora piantato nel suo culetto.

 

Per dirla tutta mi faceva specie leccare il mio sperma ma oramai non riuscivo a negarle nulla, pertanto iniziai a farlo, la lubrificai di nuovo con il gel e cominciai a muovere il dildo  mimando una inculata forsennata e nel contempo le leccavo tutta la fica, Anna si mise quasi ad urlare dal piacere, mi diceva che ero davvero bravo che adesso sì che la stavo facendo godere tantissimo, scoppiò in un orgasmo che mi colpì per la sua intensità. Affondai ancor più la lingua nella sua fichetta per succhiare tutti i suoi umori, lei allora accarezzandomi la testa aggiunse, vedrai domani patato sarà bellissimo e se fai il bravo magari te la faccio leccare ancora piena della sborra di Nicola, se lui è d’accordo, ha un sapore diverso dal tuo ma vedrai che ti piacerà. Io, a quel punto, accennai ad una protesta, non sapevo se me la sentivo davvero di fare una cosa simile, tanto umiliante, lei calmissima mi smontò! Ma patato non vedi che solo a dirlo hai di nuovo il cazzetto in tiro e sei appena venuto, non ti era mai successo prima, mi prese per le palline e lo avvicino alla sua bocca, gli diede un paio di leccate e poi se lo infilò, sentire la sua bocca calda mi prendeva completamente, lo tirò fuori quasi subito e guardandomi negli occhi, volle  dicessi che ero felice che l’indomani lei avrebbe finalmente potuto godere tanto con un vero stallone e che l’avrei leccata volentieri tutta piena della sborra di Nicola, aggiungendo, vedrai quanta ne fa, adesso dimmelo cornutone mio, come un automa risposi sì amore come vuoi, ma lei disse no!, patato dillo bene e volle che lo ripetessi esattamente come l’aveva detto lei compreso il fatto che ero felice di essere cornuto, questo purtroppo corrispondeva a verità. Ottenuto ciò, mi tirò per la pelle delle palline in modo che il mio cazzo fosse ancora più teso, se lo infilò di nuovo in bocca, senza alcuna sollecitazione incominciai a dire che sì ero un cornuto e che ero felice che lei diventasse la troia di Nicola, esplosi in una nuova sborrata che lei inghiottì senza alcuna difficoltà.

 

Per quella sera eravamo entrambi appagati, dopo una veloce doccia tornammo a letto e ci addormentammo.

 

La mattina dopo fummo svegliati dal campanello della porta, mi alzai ed andai ad aprire, era Nicola, mi salutò con un lapidario ciao ed entrò senza chiedere permesso, poi quasi non esistessi… ehi piccola dove sei?, sentire lui che chiamava piccola mia moglie mi fece quasi specie, Anna dalla camera urlò: sono in camera, nel letto, lui allora andò di là, io lo seguii, sul comodino c’erano ancora i due dildi usati la sera prima e che vide immediatamente, lessi un sorriso sulle sue labbra, e bravi porcellini ma almeno l’avete preparato bene? Fu Anna a rispondere, certo abbiamo fatto del nostro meglio anche se sono sicura che quando entrerai tu mi spaccherai in due, vedi abbiamo usato anche quello grosso perché Luca non è certo all’altezza con il suo. Allora, puttanella, fammi sentire quanto sei felice che sono venuto a trovarti nel tuo lettone e così facendo infilò la mano sotto la camicia da notte di mia moglie, cavolo sei già bagnata, non vedi l’ora vero?.  Tirò fuori il dito che le aveva introdotto nella fica e glielo mise in bocca, Anna lo succhiava come se fosse la cosa più bella del mondo, diglielo quanto mi vuoi la incalzava, digli che da oggi in poi farai tutto quello che ti chiedo pur di farti sfondare dal mio uccello. Lei si girò verso me, che ero vicino alla porta, e mi disse che sì, era la sua puttana ed avrebbe fatto tutto ciò che desiderava lui, poi continuò che anch’io ero contento e felice di quello e mi pregò di dirglielo. Avevo la gola secca, un enorme groppo me la chiudeva, ero geloso, invidioso, umiliato ma eccitato quasi in maniera parossistica, Nicola mi guardava ed aspettava, allora io dissi quello che voleva sentire, che ero felice che Anna godesse tanto e lo ringraziavo per il piacere che le donava e che io non riuscivo a darle ed anch’io, da parte mia, avrei fatto tutto ciò che lui riteneva opportuno ebbi solo la forza di aggiungere che il tutto però non doveva venire a conoscenza di alcuno che non fossimo noi tre, lui sorridendomi mi disse diciamo solo di persone che vi conoscono, ho in mente alcune cose che ci divertiranno e metteranno in luce la troia che c’è in tua moglie. Ebbi solo la forza di annuire.

 

A quel punto Nicola spogliò completamente mia moglie, io mi misi ai piedi del letto vedendo di non dargli fastidio, poi volle che lei lo spogliasse ero ansioso di vedere quanto fosse dotato, quando Anna gli tolse finalmente gli sleep apparve un cazzo di dimensioni, per me, gigantesche ero soggiogato non riuscivo a staccare gli occhi da quel bestione e cominciavo a capire cosa avesse provato lei la prima volta, nonostante i suoi racconti dettagliati vederlo dal vivo era tutt’altra cosa. Per la prima volta vidi il mio amore avvicinare la bocca al suo enorme palo, prima di prenderlo in bocca, gli accarezzava i testicoli e girandosi verso me … hai visto patato, questo sì che è un vero cazzo… dopo che lo aveva in bocca da qualche minuto in maniera sommessa la vidi godere, la conoscevo bene, mai avrei pensato che potesse giungere all’orgasmo per il solo fatto di fare un pompino, mi uscì spontaneo dalla bocca: amore sei la regina del sesso, sei bellissima quando godi. Nicola si sdraiò sul letto e Anna gli montò sopra impalandosi da sola, non mi sembrava vero che potesse contenere tutto quella cosa dentro di sé, lei si muoveva sinuosa mentre lui giocava con le sue tette, lei ansimava e godeva raggiungeva l’orgasmo uno dietro l’altro ad un certo punto sentii lui che le diceva, finalmente hai sbrodolato puttanella, non capivo a cosa si riferisse, poi quando Anna si tolse dal suo cazzo, mettendosi prona al suo fianco e lui le salì sopra penetrandola e mordendole il collo mi avvidi di una larga chiazza, sembrava quasi che qualcuno si fosse pisciato addosso.

 

Dopo aver raggiunto un paio di orgasmi anche in quella posizione arrivò finalmente il momento fatidico, Nicola uscì dalla sua fica, volle che fossi io a spalmare di gel lubrificante il culetto di mia moglie e poi mi intimò di spalmarlo anche sul suo cazzo, averlo in mano mi diede la sensazione che fosse ancora più grosso di come lo avevo visto sino a quel momento e poi era, nonostante le dimensioni, durissimo. Non sono gay, ma dovetti confessare a me stesso che quello che stavo facendo non mi dispiaceva, anzi provavo un sottile piacere a prepararlo, ricevuto l’assenso che era sufficiente smisi e mi sdraiai di fianco ad Anna, le accarezzavo il viso e le tenevo la mano, non osavo neppure pensare a cosa avrebbe provato da lì a poco. Nicola puntò il suo enorme palo sul buchetto e senza fretta cominciò a farsi strada, il volto di Anna era trasfigurato, grondava di sudore si intuiva che le faceva male, le chiesi se volava che lo facessi smettere, mi fece cenno di no con la testa e si morse le labbra, la baciai, le sue labbra erano gelide ma non una parola per farlo smettere. Persi la cognizione del tempo non so dire quanto tempo passò, ad un certo punto cominciai a sentirla ansimare, iniziò a parlare… oh mamma non mi fa più solo male, incomincia a piacermi.. è bello, non mi sono mai sentita così piena e così troia.. godo.. sto godendo.. sono una puttana e quasi venne urlando, lui  allora cominciò ad intensificare i colpi, con un ritmo bestiale dandole della botte violentissime, Anna sembrava gradire quel trattamento perché cominciò a dirgli di fare più forte, di spaccarla ancora di più .. dai riempimi, pisciami dentro tutta la tua crema, non capivo come potesse resistere perché io, sentendola, quasi senza toccarmi, sborrai. Continuò a trapanarle il culo ancora a lungo, facendola godere numerose volte, lui era instancabile non veniva mai, alla fine lei lo pregò quasi di venire perché non ce la faceva più, oramai lo stimolo era troppo forte e doveva andare in bagno. Nicola uscì da lei che corse immediatamente in bagno, lui allora mi fece segno di seguirlo e andando nell’altro bagno volle che glielo lavassi accuratamente, mentre lo facevo mi tornò duro, lui allora per schermirmi mi disse che se facevo il bravo un giorno me lo avrebbe anche fatto leccare. Finita l’operazione di pulizia tornammo in camera, Anna lo stava aspettando già posizionata alla pecorina.

 

 

 

segue

 

Che splendida visione mia moglie alla pecorina, vogliosa, non aspettava altro che di essere presa. Nicola le diede una sonora pacca sul culo e le disse di girarsi perché aveva deciso di fotterle un po’ la bocca. Anna, allora, che avrebbe voluto essere penetrata, ubbidiente, si mise con il volto rivolto a lui il quale restando in piedi le infilò il suo grosso cazzo in gola.

Prese la testa di mia moglie e tenendola ferma cominciò a darle dei potenti colpi, mimando un atto sessuale in piena regola, le stava letteralmente scopando la bocca; nonostante la difficoltà, perché ogni tanto si percepiva chiaramente la mancanza d’aria e l’enorme ingombro, mia moglie sembrava gradire il trattamento.

Non capivo come fosse possibile ma lei chiaramente godeva, la conosco fin troppo bene e gustarmi da spettatore i suoi orgasmi mi eccitava tantissimo, mi chiedevo come mai io non fossi mai riuscito in quello che per lui sembrava una cosa tanto naturale, inoltre non mi capacitavo come lui potesse resistere tanto a lungo, era trascorsa più di un’ora dal suo arrivo, sempre a cazzo duro e senza essere venuto neppure una volta.

Dopo diversi orgasmi da parte di Anna lui uscì dalla sua bocca e si sdraiò sul letto, lei prontamente gli salì sopra finalmente impalandosi e dando il ritmo alla penetrazione, vedere il suo seno sobbalzare, il suo viso rapito dall’estasi mi mandò in visibilio, sembrava una dea, la dea del sesso, senza toccarmi ebbi un’eiaculazione.

Nicola non perse l’occasione per deridermi, il cornuto è venuto guardandoci, ti piace vedere come ti fotto la mogliettina, vero? Oramai calatomi nel ruolo gli risposi che era bravissimo e che mai l’avevo vista essere tanto disponibile e godere così tanto, lo ringraziai per questo.

Lui allora si rivolse ad Anna chiedendogli di fare un paragone con le scopate che faceva con me, lei rispose che era tutt’altra cosa che desiderava solo essere la sua puttana, non poteva esserci paragone tra un vero maschio, uno stallone ed un ometto e poi aggiunse, scommetto che se te lo inculi gode pure, fu come un pugno nello stomaco mai mia moglie mi aveva trattato così, ero arrabbiato con me stesso perché nonostante tutto quello che stava accadendo mi ritornò duro.

Credo proprio tu abbia ragione, si vede che il mio uccello piace a tutti e due, guarda come gli si è rizzato di nuovo il cazzetto, e lei di rimando… non era mai accaduto che venisse due volte e dopo questo gli tornasse ancora duro.

Non potevo negare l’evidenza dei fatti, vederla scopata da un simile fenomeno, sentirla godere, farmi umiliare mi eccitava come mai avrei immaginato, ero davvero grato a Nicola per il trattamento che stava riservando alla mia dolce metà, provavo piacere persino a vederla tanto sottomessa cosa che non era mai accaduta né con me, né con tutti gli altri conoscenti, ubbidiente al ruolo di donna con gli attributi, nessuno dei nostri amici, maschi o donne che fossero, avrebbe mai supposto che Anna potesse essere quella che vedevo in quel momento, il tutto per merito di un ragazzino che la trattava come una puttana facendole fare tutto quel che desiderava, incredibile.

Anna era sfinita, l’inculata prima, il pompino ed ora la cavalcata le avevano procurato un numero incredibile di orgasmi, cominciò a pregarlo di regalarle la sua sborra, voleva sentirlo e vederlo venire e gli disse che davvero non ce la faceva più, persino la sua fichetta era in fiamme per la continua penetrazione e l’ingombro del suo maestoso cazzo. Nicola allora le disse che siccome era stata brava le avrebbe consentito di scegliere dove desiderava che lui sborrasse, mia moglie senza perdere neppure un attimo gli rispose che voleva le riempisse la fichetta così poi io avrei potuto pulirla per bene.

Lui la fece alzare e volle che si mettesse alla pecorina, tenendo le gambe larghe, mi fece segno di mettermi sdraiato, in una specie di strano 69, ed infilare la testa tra le gambe di lei, quindi senza aggiungere altro cominciò a scoparla da dietro, vedevo il suo enorme palo andare avanti e indietro nella fica di mia moglie, lo vedevo a pochi centimetri dai miei occhi, istintivamente mi misi a leccarla, quando affondava a volte i suoi grossi testicoli mi battevano sulla testa.

Nicola cadenzava i colpi alternando quelli lenti e profondi ad altri veloci e bestiali, Anna colava piacere che io inghiottivo golosamente mentre le titillavo la clitoride, poi lui si fermò piantandoglielo tutto dentro, vedevo chiaramente le contrazioni alla base del pene, era fermo e stava sborrando, mia moglie cominciò a godere anch’essa, dopo poco lui lo tolse e appena uscito fui colpito da un potente schizzo che mi arrivò sul viso mentre dalla fica di Anna una colata, un fiume di sperma fuoriusciva che io mi precipitai ad ingoiare.

Deglutii una, due, dieci volte e non finiva, ma quanta ne faceva? Finita la colata infilai la lingua nell’accogliente antro di mia moglie per suggere anche quello che ancora vi era all’interno, un misto di sapori, quello oramai ben noto di lui e quello più acre, ma riconoscibilissimo, di lei, leccavo tutto il sesso di Anna, dentro e fuori, eravamo entrambi in piena estasi, lei venne con un potente orgasmo, quindi si tolse da sopra di me, guardandomi mi disse: hai visto che meraviglia?, vieni amore che ti faccio un seghina, prese il mio cazzetto in mano e mi diede qualche colpo, ero talmente eccitato che venni subito sporcandomi la pancia con il mio seme che lei ebbe cura di spalmarmi e poi portandomi la mano in bocca di farmi assaggiare.

Noi eravamo esausti e non ci muovemmo dal letto, Nicola volle che lei gli ripulisse per bene il cazzo, mentre lei eseguiva lui disse che sarebbe andato al mare tornando a casa verso le due per il pranzo, dopo essersi vestito, prima di uscire si avvicinò a lei salutandola con la consueta pacca sul culo ed aggiunse… da oggi ogni volta che entro in questa casa pretendo che ti spogli e resti nuda, capito? Anna gli fece segni di sì con la testa. Guardando il segno delle cinque dita sulla chiappa di Anna pensai, che trasformazione, in così pochi giorni poi per un attimo i miei pensieri corsero a  cosa sarebbe accaduto al ritorno dei nostri amici nonché genitori di Nicola?

 

segue

 

 

Anna era senza forze per la scopata con Nicola pertanto decise di non venire al mare e di restarsene a casa a riposare, mi chiese di fare un po’ di spesa e di prendere della coca cola per lui. Verso l’una tornai a casa e l’aiutai a preparare il pranzo, come aveva promesso intorno alle due arrivò dal mare, non appena lo vide Anna si spogliò immediatamente restando completamente nuda, lui sorridendo le disse: brava e le palpò le tette ed il culo poi andò in bagno.

Mettemmo in tavola, lui tornò vestito solo della maglietta si era tolto il costume ed il suo enorme bestione penzolava libero, in condizione di riposo era più grosso del mio in piena erezione, si sedette dicendo che era affamato perché la ginnastica mattutina e le nuotate mettono un gran appetito, vedere Anna aggirarsi nuda per casa mi faceva uno strano effetto.

 

Terminato il pranzo Nicola mi chiese  di preparare il caffè e rivolgendosi a mia moglie disse: dai bella vieni sotto il tavolo e fammi un bel lavoretto, io mi alzai ed andai ai fornelli ogni tanto cercavo di sbirciare ma la visuale mi era in buona parte coperta in compenso sentivo distintamente i rumori ed il mio cazzo era diventato ancora una volta durissimo.

Portai il caffè in tavola , Anna era intenta ancora a pomparlo, come era già successo la mattina vidi e sentii lei  raggiungere l’orgasmo pompandolo senza che lui muovesse un dito.

Spinto dalla curiosità mi piegai per vederla meglio, lei faceva scivolare la bocca lungo tutta l’asta e poi lo infilava dentro sino a dove riusciva ad arrivare nel frattempo con le mani gli accarezzava i grossi testicoli, ogni tanto gli dava diversi colpi con la mano facendogli una vera e propria sega mentre lo faceva lo guardava e si leccava voluttuosamente le labbra, non mi capacitavo di come lui facesse a resistere. Nicola si gustava il servizio, ogni tanto mi guardava, cazzo che bocca …è meravigliosa, tua moglie è una puttana fantastica, scommetto che non ce la fai più, vuoi sborrare vero? E mi strizzò l’occhio, io feci un segno di assenso, lui allora mi invitò a spogliarmi dicendomi: quando stai per arrivare voglio che lo fai nella tazzina del caffè.

Bevine un po’ e poi correggila di sperma, in un attimo ero nudo, ero davvero al limite, bastarono pochi colpi e mi svuotai, feci un mezzo casino rovesciando parte del caffè ma comunque riuscendo ad eiaculare dove lui voleva, a quel punto Nicola mi chiese di bere, lo feci!

Ci spostammo sul divano, lui mi invitò a leccare mia moglie, lei era fradicia il suo succo era abbandonate e molto gustoso, mi ritornò duro. Anna grazie alla mia opera ed a quel che stava facendo era scossa da continui orgasmi, continuava a pomparlo e segarlo anche se un paio di volte l’aveva pregato di sbatterla, Nicola le aveva risposto che lo avrebbe fatto quando voleva lui, lei allora gli chiese almeno di incularla ma lui fu irremovibile, io mi gustavo mia moglie ubbidiente tra le gambe di quel ragazzino incapace di fare alcunché che non fosse soddisfarlo.

Vidi Nicola chiudere gli occhi, capii che stava arrivando allora istintivamente abbassai lo sguardo su Anna mentre lui le diceva: bevi! Ma lasciane un po’ per il cornuto, vidi il suo cazzo pulsare e mia moglie cominciare ad ingoiare e deglutire, una, due, tre volte intensamente e poi più lentamente, poi si staccò da lui e venne a baciarmi, aveva la bocca piena di sperma nonostante la maggior parte l’avesse mandata giù.

Anna sembrava in calore aveva una voglia incredibile, si gettò nuovamente sopra il suo cazzo riprendo a pomparlo e segarlo, dopo poco era di nuovo in erezione, beata gioventù, quando fu in piena forma lei lo guardò e lo supplicò di scoparla, allora Nicola la fece mettere alla pecorina, si posizionò dietro di lei ed affondò tutto il suo palo nella sua fichetta, lei fu scossa subito da un orgasmo poi come un’indemoniata iniziò a dire che era ora, finalmente piena, quindi cominciò ad incitarlo di fare più forte…. di sbatterla … di spaccarla… quindi rivolta a me continuava a ripetere che era bellissimo .. godo..continuo a godere .. vorrei non finisse mai.

Mentre la montava come un animale mi disse di andare a prendere il gel, tornai ed oramai conscio del mio ruolo mi prodigai a spalmarle il buchino mentre Nicola le dava dei potenti colpi, infilai  due dita dentro per mettere il gel anche lì, percepivo chiaramente lui dall’altra parte, poi lui uscì da lei, spalmai con cura anche il suo cazzone, quindi lo appoggiò al suo ano e lentamente entrò, il lavoro del mattino aveva fatto il suo effetto perché in pochissimo tempo lui era completamente dentro sino alle palle che battevano con vigore sulla sua vulva.

L’inculava e le strizzava le tette, Anna continuava a godere soddisfatta e si sperticava in complimenti per il suo stallone, incominciò ad incitarlo di batterla ancora più forte e di inondarla… cazzo sei un toro da monta… dai fottimi, sono la tua puttana, faccio tutto quello che vuoi ma adesso riempimi ti prego…. e rivolta a me, amore mi sta spaccando, è bellissimo non resisto, godo ancora… questa volta però neppure lui riuscì a controllarsi e quasi urlando iniziò a sborrare.

Quando lo tirò fuori mia moglie schizzò come un centometrista in bagno, mentre lui, finalmente stanco, si sdraiò sul divano, quando Anna tornò ci disse: non son bastati i due clisteri che mi sono fatta stamattina, per evitare di sporcartelo,  mi mancava il terzo che mi  hai fatto adesso di sperma ed aggiunse .. ma quanta ne fai?  Tutti e tre ci mettemmo a ridere. Mentre lui si lavava in bagno, Anna si riposava sul divano ed io pensavo che avevamo fatto più sesso negli ultimi due giorni che nei tre mesi precedenti.

Quando Nicola tornò si era vestito, ci informò che aveva alcune cose da fare e che non sarebbe stato a cena con noi però avremmo potuto vederci verso le ventidue e trenta in piazza perché ci sarebbe stato un concerto, c’erano Elio e le storie tese, aggiunse mi raccomando metti solo il prendisole, niente intimo.

Passammo un tranquillo pomeriggio riuscendo persino ad andare al mare, la sera ci facemmo una doccia e  dopo un parca cena ci avviammo in piazza, lei era rigorosamente vestita, come da sua richiesta, solo con il prendisole, anche se continuava a metterlo a posto, una volta verso il basso per paura di avere il culo scoperto, poi verso l’alto per non fare uscire le sue prosperose tette era chiaramente in grande imbarazzo ma neppure per un attimo aveva pensato di disobbedirgli.

Incontrammo Nicola che era con alcuni suoi amici, ci salutò cordialmente chiedendoci se anche noi andassimo a vedere il concerto, così tutti insieme ci incamminammo, la piazza era strapiena in ogni ordine di posto, le sedie erano già tutte occupate quindi restammo in piedi nelle file immediatamente dietro, eravamo ammassati uno sull’altro ero quasi tentato di andarmene, lo dissi ad Anna ma lei mi fece cenno di no e poi mi strinse la mano.

Lì per lì non capii, poi vidi che lei chiudeva gli occhi e si mordeva le labbra, mi girai, Nicola era dietro di lei, la stava scopando in mezzo a tutta quella gente senza che nessuno se ne accorgesse, era incredibile, non capivo più niente ancora una volta mi eccitai tantissimo. Restammo al concerto ancora un’oretta poi lei mi chiese di tornare a casa, salutammo velocemente ed andammo.

Una volta arrivati si spogliò aveva le cosce e il sesso completamente impiastrato, mi precipitai a leccarla per ripulirla perbene mentre lei mi raccontava, dopo poco che avevamo preso posizione lei aveva sentito due mani che si intrufolavano sotto il prendisole e la palpavano, accortasi che era lui si era rilassata. Dopo averla palpata e masturbata Nicola era  riuscito anche a  penetrarla, agevolato dal fatto che lei fosse bagnatissima, la scomodità della posizione non gli consentiva però di affondare tanto i colpi quindi spesso usciva e lo strofinava tra le cosce, infine lui si era masturbato riempiendola di sperma e lei si era sentita usata e tanto puttana riuscendo ad arrivare anch’essa all’orgasmo.

La leccai con dovizia portandola all’orgasmo, le chiesi per favore di darmi il culetto, lei allora si mise alla pecorina, entrai senza alcuna difficoltà, non riuscivo a non pensare che lui l’aveva allargata perbene e rivedevo le immagini della sua cavalcata non resistetti oltre ed anche se ero oramai quasi svuotato venni con poche gocce. Andammo a dormire esausti ma appagati.

Segue.

 

 

La mattina dopo ci attendeva una “sgradita” sorpresa, i genitori di Nicola, Nadia e Carlo, erano ritornati, tutto si era risolto per il meglio e la madre di lei era stata dimessa, la cosa ebbe degli effetti negativi sull’andamento della nostra quotidianità, da una parte avevamo davvero poche possibilità di restare soli con lui, dall’altra sembrava quasi avesse perso tutto l’interesse nei confronti di mia moglie.

Anna era oltremodo nervosa, era oramai abituata a fare sesso tutti i giorni ed in maniera estremamente appagante, io nonostante l’impegno non riuscivo a soddisfarla e me ne rendevo conto anche se lei non si lamentava apertamente; curiosamente il leccarla, masturbarla anziché far scemare accresceva la sua voglia.

Passarono alcuni giorni e lo stato d’irrequietezza della mia dolce mogliettina cresceva, io osservavo impotente; alla fine mi decisi e mettendo da parte quel briciolo di orgoglio rimastomi una mattina intercettai Nicola, lo pregai di fare qualcosa invitandolo apertamente a scoparsi Anna, aggirando la presenza asfissiante dei suoi genitori, la risposta che ricevetti mi colpì come un pugno nello stomaco: “vedi caro Luca, i miei conoscono bene i miei vizi e li condividono, sanno quanta voglia di sesso abbia ed il mio talento, il problema è solo tuo se vuoi davvero continuare sappi che oltre me la tua mogliettina dovrà pure soddisfare mio padre che in quanto a cazzo è messo quasi quanto me”. Ebbi un attimo di sbandamento, mai avrei immaginato una cosa simile, non sapevo cosa fare e dire e si leggeva chiaramente il mio sbigottimento, Nicola battendomi una mano sulla spalla si allontanò dicendomi di pensarci e di fargli sapere.

Volutamente non parlai ad Anna della conversazione avuta, non sapevo cosa fare, ero combattuto tra smettere e quindi tornare alla mortale routine di prima o accettare quest’ennesima prova, mi spaventava il giudizio di Nadia e Carlo ma soprattutto che la cosa potesse degenerare venendo a conoscenza di troppe persone.

Alla fine pensai che era oltremodo sciocco preoccuparsi visto che anche loro trasgredivano e io non avevo mai sospettato fossero sessualmente una coppia aperta, Nadia era certamente  accondiscendente alle voglie del figlio e del marito,  pertanto perché privarsi di tutto quel piacere provato negli ultimi giorni? Inoltre ero curioso di vedere come avrebbe reagito Anna che non intendevo mettere al corrente della situazione.

Presa la decisione gliela comunicai, dicendogli che poteva fare tutto ciò che desiderava a patto che non ci fosse alcuna costrizione nei confronti di Anna, sottolineando che se lei non avesse gradito, tutto sarebbe dovuto cessare immediatamente, lui sorridendo mi tranquillizzò dicendo che non c’era problema ed aggiunse vedrai che la cosa vi piacerà molto, strizzandomi l’occhio in maniera complice.

La mattina dopo mi squillò il cellulare, era Nicola, ci chiedeva di andare a fare colazione a casa loro, ovviamente Anna doveva vestirsi con il solo prendisole e nulla sotto. Mia moglie manifestò la sua perplessità, vista la presenza dei suoi genitori, nell’andare abbigliata in quel modo, tagliai corto dicendole che se desiderava farsi scopare quelle erano le condizioni altrimenti avremmo potuto scegliere di andare al mare e dimenticare tutto il resto. Dopo una ventina di minuti eravamo pronti, misi una mano sotto al prendisole trovando il suo sesso già piacevolmente bagnato e pronto, la baciai, era tesa come una corda di violino ma eccitatissima, senza perdere ulteriore tempo ci avviammo verso la villa dei nostri vicini.

Ci aprì la porta Nadia la quale ci accolse con un sorriso invitandoci ad andare nella patio dove era già apparecchiata la tavola per la colazione mattutina, Carlo era seduto che leggeva il giornale e sotto sollecitazione della madre arrivò anche Nicola, appena alzato con addosso le sole mutande, prese posto vicino a mia moglie.

Tutto procedeva normalmente, non un accenno né una parola fuori posto, terminata la colazione Nicola chiese ad Anna, visto che l’aveva fatto numerose volte, di dargli una mano a riordinare la stanza e sua madre  sorridendole la invitò ad accettare l’offerta, così si allontanarono mentre noi tre restammo al tavolo.

Nella mia mente cominciarono a passare le immagini di quello che probabilmente stava accadendo nella vicina camera, sicuramente in quello stesso istante erano già entrambi nudi che facevano l’amore, cominciai ad eccitarmi, perso nei miei pensieri fui destato dalle parole di Nadia che guardandomi, sempre con quello strano sorriso stampato in viso, mi stava chiedendo se non desiderassi anch’io andare di là ed assistere allo spettacolo. Per la prima volta mi resi palesemente conto che erano complici, in maniera impacciata risposi che se a loro non spiaceva sì, sarei andato volentieri, Carlo allora mi invitò ad avviarmi che dopo sarebbero venuti anche loro ed aggiunse di non preoccuparmi perché diverse altre coppie, prima di noi, avevano ricevuto, in maniera molto soddisfacente, le attenzioni sue e di suo figlio.

In maniera goffa, ringraziandoli, mi alzai e mi precipitai in camera di Nicola, la trovai vuota ma gli inequivocabili rumori che provenivano dalla camera da letto a fianco non lasciavano dubbi. Entrai, Anna era a cavallo sopra di lui, che si trovava sdraiato in posizione supina,  si stava impalando da sola tenendo un ritmo forsennato, il su e giù le faceva sobbalzare il seno, godeva a ripetizione glorificando le doti del suo amante e la sua mascolinità, mi avvicinai baciandola. Mi ringraziò per il regalo che le stavo facendo, amore sto continuando a godere e prendendomi la mano mi invitò a sentire quanto fosse bagnata, un lago!, gemeva raggiungendo un orgasmo dietro l’altro quasi senza soluzione di continuità, ancora una volta pensai fosse la Dea dell’amore ero estasiato dai suoi lineamenti e nello stesso tempo mi chiedevo come non potesse temere di essere scoperta dai genitori di lui, visto che lo stavano facendo nella loro camera da letto ed in maniera decisamente rumorosa, ero roso dalla voglia di sapere se Nicola l’avesse informata che da lì a poco avrebbe dovuto fare sesso anche con suo padre ma ora volevo solo gustarmi la scena.

Dopo poco che ero nella stanza lui volle che mi denudassi e come la volta precedente mise Anna alla pecorina, con me tra le gambe a succhiarle la  fica ed avendo il suo grosso cazzo a pochi centimetri che la pompava vigorosamente, continuava  a chiederle di chi era la puttana e lei diceva che era sua solo sua, di non smettere di sbatterla e lo incitava a fare più forte dandogli persino delle leggere pacche sul culo per incitarlo, come fosse uno stallone da spronare.

Uscì dalla fica, mi intimò di leccarla perbene avendo cura di umettare il buchetto perché era arrivato il momento di incularla, mia moglie mi pregava di fare presto perché desiderava essere riempita di nuovo che aveva già sopportato sin troppo a lungo l’astinenza da quel meraviglioso bastone, dopo aver insalivato con dovizia il culetto mi riposizionai al mio posto ed osservai da spettatore privilegiato la sua cappella, dapprima appoggiarsi e poi lentamente entrare inesorabilmente  sino a quando le sue grosse palle non cominciarono a sbattermi sul viso e Anna a gemere in maniera smodata.

Persi la cognizione del tempo, Anna era sudata ed esausta e lo pregava di godere perché era a limite e sentiva la necessità di andare al bagno, lui le fece avere una altro orgasmo e poi uscì dicendole che poteva andare a svuotarsi, lei istintivamente prese il prendisole ma lui le diede un’occhiataccia e la invitò ad andare al vicino bagno così come si trovava. Al suo accenno di protesta lui reagì malissimo, …. O fai come ti ordino oppure prendi il tuo cazzo di prendisole e te ne vai fuori dalle palle! … le disse in modo brusco. Restai con il fiato sospeso perché pensavo che Anna reagisse da par suo, mandandolo a quel paese, invece mollò il prendisole e nuda uscì dalla stanza senza proferir parola, vi fece ritorno pochi minuti dopo e fu la volta di Nicola ad andarsi a ripulire.

Restammo soli, lei mi venne vicino e baciandomi mi ringraziò ancora poi aggiunse che per fortuna i suoi erano ancora nel patio, com’era possibile che non si rendesse conto? Cercai di farle capire che non poteva immaginare che Nadia e Carlo fossero all’oscuro di tutto, lei mi guardava come se fossi un alieno, nel frattempo rientrò Nicola che aveva colto parte della conversazione. In piedi vicino al letto le ordinò di farsi un ditalino e mi mise il cazzo in bocca dicendomi di prepararglielo, nel giro di pochi attimi mi ritrovai in bocca un palo enorme, ritto, turgido talmente grosso che riuscivo a stento a contenere, lui stava informando mia moglie, mentre a gambe larghe si masturbava per lui, che tra poco l’avrebbero scopata insieme lui e suo padre, io continuavo a pomparlo mentre cercavo di vedere ed intuire le reazioni di Anna le quali stranamente non arrivavano.

L’entrata in camera di Carlo e Nadia ci trovò così, in quella strana situazione, entrambi erano già nudi. Carlo senza dire una parola si avvicinò ad Anna porgendole il suo cazzo moscio, era mastodontico come quello del figlio,  a riposo era più grosso del mio in piena erezione, così mentre io succhiavo quello di Nicola mia moglie, senza opporre alcuna resistenza o protesta, glielo prese in mano portandoselo alla bocca ed accarezzandogli lo scroto disse: “ma in famiglia lo avete tutti così enorme?, chissà quanta bella cremina in queste palle così grosse ”, nel frattempo Nadia si era accomodata tra le gambe di mia moglie cominciando a leccarle la fichetta. Ci volle qualche minuto ed anche il cazzo di Carlo era maestosamente eretto, Anna grazie al trattamento che stava subendo aveva avuto un altro poderoso orgasmo, fu a quel punto che Nadia, staccandosi,  mi si avvicinò e prendendomi per mano mi invitò a spostarmi mettendosi al mio fianco, Nicola nel frattempo stava chiedendo al padre se preferisse gustarsi prima il davanti o il dietro di mia moglie.

 

Segue. 

 

 

Carlo fece mettere mia moglie alla pecorina e senza attendere oltre si posizionò dietro di lei  entrandole completamente dentro senza apparente difficoltà, i numerosi orgasmi avuti l’avevano iperlubrificata, cominciò a batterla con un ritmo costante, Anna era decisamente in visibilio gemeva e dal suo volto traspariva chiaramente il grande piacere che stava provando. Nicola per non essere da meno le si avvicinò mettendogli il suo grosso palo duro sulle labbra, in un attimo fu accolto all’interno della bocca.

Mi accorsi che Nadia mi stava parlando ma io non avevo occhi che per la scena a cui stavo assistendo, con un certo sforzo cercai di concentrarmi su quel che mi stesse dicendo, percepii solo che stava elogiando i suoi due maschi e la troiaggine di mia moglie, pertanto tornai a dedicare tutte le mie attenzioni a quello che avveniva sul letto.

Carlo dopo aver fatto provare diversi orgasmi alla mia dolce metà aveva deciso che era il momento di farle il culetto, sua moglie mi porse un tubetto con un gel lubrificante e mi invitò ad andare a spargerlo sul buchino di Anna, cosa che mi precipitai a fare approfittando, mentre mi dedicavo con cura al compito, per succhiarla e leccarla, aveva un intenso odore e percepivo anche quello dell’amante che l’aveva montata.

Terminata la mia opera mi riposizionai ai bordi del letto mentre il padre di Nicola si premurava di entrare nel culetto che ora era pronto ad accoglierlo, nonostante l’abbondante lubrificazione era evidente, dalla mimica facciale di Anna, la difficoltà provata nel ricevere quel maestoso cazzo. Oramai era entrato tutto e dopo poco il ritmo dell’inculata era diventato decisamente sostenuto, il dolore provato era stato sopraffatto dall’intenso piacere ed ora Anna urlava forte tutto il suo godimento incitando il suo amante a prenderla ancora più forte e pregandolo di sfondarla come meritava una vera puttana, assistere a queste trasformazioni della mia dolce mogliettina mi faceva impazzire di piacere e d’invidia, io non ero mai riuscito a farle provare simili emozioni che la portavano a perdere completamente il controllo.

Dopo averle procurato una serie di orgasmi Carlo uscì da lei e si sdraiò sul letto, volle che lei si inculasse da sola, posizionata in modo che desse le spalle al suo volto, quindi prendendola per il seno fece in modo che si sdraiasse supina sopra di lui, fu a quel punto che entrò in gioco Nicola che salendo sul letto si posizionò davanti a mia moglie appoggiandole il suo enorme uccello sulla fichetta , poi lentamente iniziò ad introdursi. Man mano che entrava in lei Anna prese a gridare:” non è possibile, è bellissimo, mi stanno aprendo, che porci .. che porci … non mi sono mai sentita tanto bene, tanto piena e tanto puttana… amore mi stanno facendo impazzire di piacere”, per me era veramente troppo senza quasi toccarmi esplosi schizzandomi addosso e colpendo anche la coscia di Nadia che immediatamente mi ordinò di pulirla, leccandola.

Leccavo il mio sperma dalle gambe della madre di Nicola ma non perdevo neppure un attimo della monta che stava subendo mia moglie che oramai non aveva un attimo di pausa godendo senza soluzione di continuità, passava da un orgasmo all’altro, io vedevo chiaramente che padre e figlio si alternavano, quando pompava Nicola davanti  Carlo stava immobile fermo nel culo e viceversa.

Anna sembrava impazzita non l’avevo mai sentita urlare tanto, continuava ad incitare i suoi amanti prodigandosi nel tessere le lodi per la loro dotazione e la loro potenza.

Nadia a quel punto era probabilmente anch’essa su di giri e reclamava attenzioni che né il marito, né il figlio, avevano certo voglia o interesse a dedicarle visto com’erano impegnati a soddisfare mia moglie, perciò decise di accontentarsi di un ripiego e sedendosi sul letto mi ordinò di leccarla e darle piacere, nonostante preferissi seguire Anna e le sue performance non me la sentii di rifiutare e mettendomi tra le sue gambe cominciai a leccare e succhiare.

La sua fica era bagnatissima, sintomo dell’evidente eccitazione, e molto pelosa, iniziai passando la mia lingua lungo tutte le labbra per poi soffermarmi sulla sua clitoride che era particolarmente grossa, in sottofondo udivo i gemiti e le urla di mia moglie che continuava imperterrita a godere.

Il mio sapiente lavoro di bocca produsse i suoi frutti ed anche Nadia venne scossa da un profondo orgasmo, il suo sapore debbo ammettere che seppur diverso da quello a cui ero abituato non era affatto sgradevole. Lei allora mi invitò a penetrarla perché aveva bisogno di sentire dentro qualcosa, io ero ancora eccitato e non mi feci pregare così in un attimo infilai il mio pene dentro la sua larga fica, mi sembrava una grotta caldissima, mi avvolgeva molto meno di quella di mia moglie ma nonostante ciò non riuscii a resistere molto e dopo pochi colpi venni. Nadia guardandomi mi insultò dicendo che ero una mezza sega e che dovevo essere grato a i suoi uomini che avevano deciso di prendersi cura di mia moglie che, vacca com’era, non poteva certo essere soddisfatta da un uomo simile. Gli dissi che mi spiaceva ma ero troppo eccitato dalla situazione per resistere a lungo, lei volle allora che mi rendessi utile invitandomi a penetrarla con le mano, cominciai così a farle un ditalino, partii subito introducendo due dita che muovevo quasi freneticamente per darle piacere, lei mi incitò a metterne dentro di più, in breve mi ritrovai a masturbarla con tutte e quattro le dita ad eccezione del pollice, godeva di gusto, io allora decisi di provare a metterci tutta la mano, con mia sorpresa mi resi conto di poter entrare sino al polso, tutto il mio pugno era nella sua fica.

Su quel letto era un esplosione di piacere, da una parte Anna presa in sandwich e dall’altra Nadia stantuffata dal mio pugno, entrambe godevano senza alcuna remora o freno.

Finalmente Nadia raggiunse un lungo ed intenso orgasmo e mi liberò dall’impegno, rimase esausta e sudata sul letto, a fianco i due stalloni stavano ancora pompando mia moglie, francamente non mi capacitavo di come potessero resistere tanto, Anna era stremata in un bagno di sudore e di umori e cominciò ad implorarli di riempirla perché era sfinita ed ora voleva solo godersi il loro piacere.

Il primo ad accontentarla fu Carlo che disse a Nicola di stare fermo ed aumentando il ritmo annunciò il suo imminente orgasmo, poi al grido “sborrooooo” le si piantò, alzando leggermente il bacino, tutto in culo, riempiendoglielo, Anna guardandomi mi disse che le aveva fatto un clistere di sborra per quanta era.

Nicola invitò il padre a farsi lavare il cazzo da me, perché disse che ero molto bravo ed accurato, quindi mio malgrado lo seguii in bagno mentre suo figlio prese a sbattere Anna con un ritmo davvero bestiale portandola immediatamente a vette di piacere eccelse.

Mentre facevo il bidé a Carlo sentivo le urla ed i gemiti di Anna provenire dalla stanza da letto, pur cercando di fare veloce, per tornare a gustarmi la scena, svolgevo il mio compito con attenzione, Carlo effettivamente era dotato forse più del figlio, il suo cazzo anche a riposo era davvero di dimensioni impressionanti, non so dire se per  il fatto che stessi maneggiandolo o per le urla sempre più intense di mia moglie ma mi ritrovai con il mio in piena erezione.

Carlo se ne accorse e sorridendo mi disse che avrei potevo pomparlo mentre mi segavo, diede per scontato che la mia eccitazione fosse dovuta al suo grosso palo,  volle che tornassimo in camera in modo che io potessi osservare il trattamento che suo figlio stava riservando a mia moglie e lei potesse vedermi omaggiare il suo inculatore. Carlo era in piedi di fianco al letto dove Nicola continuava imperterrito a pompare Anna, io in ginocchio mi misi il suo cazzo semi moscio in bocca e cominciai a succhiarlo, nonostante non fosse in erezione mi riempiva completamente la bocca, lo sentivo gradualmente ingrossarsi, in poco tempo non ero più in grado di affondare sino al suo addome ma riuscivo a mala pena ad accogliere poco meno della metà di quel bestione.

Carlo mise le mani dietro la mia nuca affondandomi il palo quasi fino a soffocarmi, mi diceva che ero troia come mia moglie, poi rivolgendosi a lei la invitò a guardarmi, tutti oramai erano spettatori del pompino che stavo facendo, stranamente invece di bloccarmi quell’umiliazione mi eccitava, mi ritrovai a pomparlo con maggior foga mentre cercavo di sfregare il mio cazzo, nel frattempo durissimo, dappertutto. Mi venne in aiuto Nadia, avvicinandosi  mi suggerì di pompare e segare e con l’altra mano accarezzare il grosso scroto di suo marito, questa era una cosa che lo mandava in estasi, poi lei si prese cura del mio pene e avvolgendolo con la mano iniziò a segarmi, sborrai immediatamente liberandomi e godendo in maniera straordinariamente appagante, anche Carlo oramai era prossimo lo sentii perché divenne ancora più grosso nella mia bocca, cercai di toglierlo e proseguire con la mano ma lui me lo impedì tenendomi per la nuca e principiò a scoparmi la bocca…. Poi mi sembrò di morire, il primo schizzo, copioso, arrivò da solo in fondo alla gola poi un secondo, un terzo, un quarto, poi persi la cognizione e per quanto ingoiassi non riuscivo a mandare giù tutto, riuscii a staccarmi in preda ad una tosse convulsa, avevo lo sperma che mi usciva anche dal naso oltre a trovarmi completamente sbrodolato sulla maglietta.

Ero ancora in ginocchio e pieno dello sperma di Carlo quando vidi Nicola che avendo ripreso a scopare Anna  annunciava il suo prossimo orgasmo, mia moglie lo invitò a svuotarsi tutto in lei, lui dopo essersi mosso freneticamente pompandola con violenza affondò il suo cazzo tutto dentro impalandola come di più non era possibile e poi da fermo cominciò a scaricarsi, Anna urlava:”mamma come lo sento, amore mi sta riempiendo di bella sborra calda” e godette anch’essa.

Dopo essersi completamente svuotato i coglioni Nicola uscì da lei, immediatamente un rivolo di sperma fece capolino, mi gettai con foga sulla vulva di mia moglie per leccarla, il sapore era buonissimo, si percepiva chiaramente il gusto che ben conosco dell’intimità di Anna in sottofondo e quello di Nicola che la faceva da padrone, leccai con cura tutto inoltrandomi con la lingua per suggere anche quello, copioso, che era ancora all’interno e provocandole un ulteriore orgasmo.

Eravamo tutti esausti e soddisfatti ed anche in uno stato pietoso, decidemmo che una lunga doccia fosse la soluzione più adeguata.             

Tornammo a casa nostra con una certezza, non saremmo più tornati alla vita di prima, mia moglie aveva scoperto quanto le piacesse essere posseduta da uomini molto dotati e anche con una certa rudezza, io avevo capito che impazzivo a vederla e sentirla godere così tanto e che non mi spiaceva affatto essere umiliato, del resto nonostante avessi goduto più volte quando Carlo disse che magari una notte Anna avrebbe potuto “dormire” da loro mentre io potevo restare a casa a spararmi seghe pensando a quello che sarebbe potuto accadere ed il giorno dopo sentendo da lei quello che era accaduto, mi era tornato immediatamente duro di nuovo e mia moglie a chiosa finale disse che oramai ero un convinto cornuto senza speranza.

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