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Nuove esperienze

By 15 Luglio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Paolo aveva confessato a Stefania di voler provare qualcosa di nuovo.
I due stavano insieme da parecchi anni ed erano una coppia molto affiatata, sia nella vita che nel sesso; lui aveva 28 anni e lei 25. Avevano sperimentato molte cose, giochi di ruolo, scambi di coppia e molto altro. Ma quello che Paolo aveva chiesto questa volta lasciò un po’ perplessa Stefania. Si era presa qualche giorno per pensare, ma alla fine aveva accettato pensando che non ci fosse niente di male nella strana richiesta del suo ragazzo.
Paolo aveva lasciato organizzare la serata a Stefania, si fidava di lei e sapeva che non lo avrebbe deluso.
Dopo aver cenato bevendo un ottimo vino rosso Stefania disse con tono perentorio: ‘Spogliati e mettiti sul letto’.
Paolo stette al gioco ed annuì docile, poi si diresse verso la camera da letto e si spogliò. Aveva un fisico atletico e muscoloso e il suo pene, ora a riposo, era di buone dimensioni.
‘Coricati’, ordinò Stefania.
Lui obbedì, poi la ragazza si tolse il vestitino a fiori che indossava mostrando che sotto portava un corsetto nero che conteneva stento la sua terza di seno ed un perizoma sempre nero molto ridotto. Vedendo il bel corpo di Stefania vestito a quel modo il pene di Paolo si indurì rapidamente.
La ragazza si mise fra le gambe allargate del ragazzo, afferrò i testicoli rasati e strinse leggermente.
‘Ti piace, eh?’, chiese. Paolo annuì mugolando di eccitazione.
Stefania iniziò a baciare la cappella, ogni tanto dava qualche leggero morso, poi iniziò a scendere lungo l’asta arrivando fin sui testicoli, tenendoli sempre stretti con la mano.
Passò la lingua sull’asta tornado alla cappella, la avvolse con le labbra succhiando piano. Paolo aveva gli occhi chiusi e si godeva la bravura della sua ragazza, pregustando quello che sarebbe arrivato dopo.
Sentì la lingua umida scendere di nuovo arrivando fino ai testicoli, si soffermò sulla pelle rugosa, succhiandoli anche, poi continuò la sua discesa, giungendo al perineo. La mano aveva lasciato i testicoli e aveva afferrato il cazzo durissimo, segandolo lentamente. Paolo gemeva piano godendosi la lingua di Stefania che era finalmente giunta all’ano depilato per l’occasione.
La sua lingua lo leccava delicatamente, con carezze umide, facendo rilassare i muscoli, risaliva sui testicoli per poi tornare sul buchetto.
Poi improvviso entrò un dito e Paolo si lasciò sfuggire un gemito di sorpresa. Stefania rimase ferma qualche attimo poi spinse un po’ di più il dito all’interno continuando a segare Paolo.
Iniziò a muoverlo avanti ed indietro lentamente, poi si soffermò sulla prostata e sentì il cazzo avere un fremito. La accarezzò per un po’ poi estrasse il dito e tornò a leccare con molta saliva l’ano leggermente dilatato cercando di entrare con la punta. Pian piano spinse due dita dentro e Paolo gemette di piacere. Subito aveva sentito in leggero fastidio, ma anche grazie all’eccitazione, ora provava piacere. Stefania mentre lo penetrava con due dita, succhiò per bene la cappella, facendo godere ancora di più il ragazzo.
Aveva aumentato il ritmo della penetrazione e del movimento della mano sul cazzo, sputando ogni tanto sull’ano per lubrificare.
‘Adesso &egrave il momento di girarsi’, ordinò la ragazza.
Paolo la guardò con occhi pieni di desiderio e poi si voltò mettendosi a pecorina. Stefania vide i testicoli e il cazzo duro penzolare fra le gambe e l’ano abbastanza dilatato e pensò: ‘Non me lo ha proprio chiesto esplicitamente, ma sono sicura che ne sarà contento’. Poi si girò e prese da sotto al letto quello che aveva comprato per l’occasione e lo indossò.
Paolo sentì appoggiarsi al suo ano una cosa dura e affusolata, che non assomigliava per niente alle dita di Stefania. Si voltò e vide la sua ragazza che lo teneva per il bacino, le tette erano uscite dal corsetto ed avevano i capezzoli duri. Sentì che stava iniziando a spingere, poi gli chiese: ‘Amore, ti va?’.
‘Si, fai piano, però’.
Stefania si sistemò la cintura con attaccato un dildo nero lucido già lubrificato non troppo grosso. Poi tornò a spingere piano sull’ano del suo ragazzo ed entrò lentamente.
Tornò indietro lasciando respirare Paolo, si chinò e leccò ancora un po’ il suo culo, poi entrò con più forza fino a metà del cazzo finto. Paolo lanciò un grido di dolore, ma disse: ‘Non smettere!’.
La ragazza iniziò allora a scoparlo lentamente e, ad ogni colpo, entrava sempre di più. I gemiti di dolore di Paolo si trasformarono velocemente in gemiti di piacere, mentre Stefania aumentava il ritmo. Si sentiva molto eccitata anche lei a dominare così il suo ragazzo ed era bagnatissima fra le gambe.
Voleva vederlo in faccia mentre godeva, così lo fece tornare nella posizione di prima, supino sul letto, poi lei si mise fra le sue gambe sollevate, in ginocchio ed ammirò eccitata il culo di Paolo molto dilatato. Puntò il dildo ed entrò di nuovo.
Paolo aveva gli occhi chiusi e la bocca aperta in un lungo gemito di piacere. Stefania afferrò il cazzo durissimo del suo ragazzo ed iniziò a segarlo al ritmo indiavolato con cui lo stava scopando.
La cintura sfregava contro la sua figa eccitata facendolo provare un intenso piacere.
Ad un certo punto sentì il cazzo di Paolo gonfiarsi e subito dopo esplodere in una sborrata abbondantissima che schizzò sugli addominali contratti del ragazzo. Nello stesso istante Stefania piantò fino in fondo il cazzo finto nel culo del suo ragazzo e raggiunse anche lei un intenso orgasmo.
Rimasero ansimanti in quella posizione fino a quando il cazzo di Paolo tornò molle in mano a Stefania.
‘Adesso sei la mia puttanella’, disse la ragazza.
‘E mi piace un sacco!’, rispose lui.

Stefania aveva usato qualche altra volta la cintura con Paolo e sembrava che a lui, dopo essersi abituato, piacesse moltissimo. Continuavano a fare anche sesso normale con grande soddisfazione di entrambi, ma, da quella volta, Paolo sembrava godere di più quando Stefania interpretava la parte dominante.
La sorella di Stefania conviveva con un uomo che aveva una figlia diciottenne avuta da un precedente matrimonio. Quell’estate i due avevano deciso di fare un viaggio di una settimana e avevano chiesto a Paolo e Stefania se la ragazza, Chiara, poteva stare da loro. I due avevano accettato con entusiasmo visto che la ragazza, oltre ad essere molto bella, era anche decisamente simpatica.
Appena arrivata, Stefania disse a Chiara: ‘Ciao! Ti faccio vedere la tua stanza, non &egrave enorme, ma &egrave comoda’.
‘Grazie, zia! Tranquilla, non voglio darvi disturbo, va bene anche il garage!’, rispose la ragazza ridendo.
Paolo le guardò entrare nella stanza, erano una l’opposto dell’altra: Stefania mora, non molto alta, formosa, portava una terza di seno e aveva il sedere abbondante, ma comunque bello sodo; Chiara era bionda, alta e longilinea, portava la prima di seno e aveva un culetto piccolo e tondo.
Nei giorni seguenti Stefania notò come Paolo si soffermava spesso a sbirciare la ragazza mentre prendeva il sole e pian piano iniziò a formarsi un’idea nella sua mente.
Un caldo pomeriggio Chiara era su un lettino in giardino ad abbronzarsi, indossava un bikini a fiori abbastanza ridotto. Era stesa sulla pancia ed aveva il pezzo di sopra slacciato per evitare il segno dell’abbronzatura. Paolo era seduto al tavolo proprio di fronte alla vetrata che dava sul giardino e lavorava al computer.
‘Lo so che fai finta di lavorare e guardi la ragazzina. Si vede che hai anche il cazzo duro’, pensò Stefania spiando il suo ragazzo.
Gli occhi di Paolo, infatti, correvano sulla schiena abbronzata e lucida di olio della ragazza, scendendo sul culo sodo coperto dal perizoma del costume fino ad arrivare sulle gambe lunghe e ben tornite e sulle piante lisce dei piedi. Il cazzo spingeva contro i boxer.
Verso sera Chiara si alzò e, riallacciato il costume, tornò in camera sua per cambiarsi. A quel punto Stefania inviò un messaggio a Paolo: ‘Ho visto come la guardavi, pervertito. Se vuoi che non le dica niente fai quello che ti dico. La tua Padrona’.
Paolo fu stupito di quel cambio di personalità da parte della sua ragazza, ma ne era affascinato. Rispose: ‘Certo. Ordinami quello che vuoi’.
La donna gli scrisse le istruzioni e lui aspettò che Chiara uscisse dal bagno dove era andata per farsi una doccia per eseguirle.
Entrò in bagno e andò dritto verso il cesto della roba sporca, il costume della ragazza era proprio sopra al resto. Prese le mutandine e le portò al viso: annusò l’odore della fighetta di Chiara, aveva sudato mentre prendeva il sole e il profumo era intenso e molto eccitante. Sapere che la sua donna sapeva e soprattutto voleva che facesse quello che stava facendo lo eccitò ancora di più. Seguendo le istruzioni di Stefania, tirò fuori il cazzo durissimo ed iniziò a segarsi lentamente. Intanto la sua lingua stava assaporando il gusto della figa giovane della sua nipote acquisita, lo sentiva appena sul tessuto del costume, ma il suo cazzo ebbe un sussulto.
Sentì la porta aprirsi dietro di lui e la voce di Chiara esclamare: ‘Zio! Che cazzo fai?’.
Paolo si voltò con ancora il cazzo in mano e le mutandine in bocca. Era bloccato, non sapeva cosa fare.
A risolvere la situazione entrò in bagno anche Stefania: era vestita come la prima volta che avevano usato la cintura, con il corsetto e il perizoma neri.
‘Già! Cosa fai, brutto porco?’, esclamò Stefania, ‘Chiara, dobbiamo dargli una bella lezione!’. Paolo era confuso: che la donna volesse coinvolgere anche Chiara? La ragazza, dal canto suo, era sconcertata vedere così i suoi zii acquisiti, lui che si segava sulle sue mutandine usate e lei che entrava mezza svestita a dare ordini.
‘Leccale i piedi in segno di scuse!’, ordinò Stefania a Paolo che stentava a credere che quello che stava succedendo non fosse un sogno.
Chiara indossava solo l’accappatoio, era tornata in bagno per prendere il cellulare che si era dimenticata, ed era scalza, Paolo si accovacciò docile davanti a lei ed iniziò a baciare le dita profumate dei suoi piedini carini.
‘Lecca!’, gli intimò Stefania. Paolo obbedì, leccando per bene sul collo e sulle dita. Chiara era ancora stupita, ma avere un uomo di dieci anni più vecchio di lei che le adorava i piedi, le faceva un piacevole effetto.
‘Adesso andiamo in camera. La tua punizione non &egrave ancora finita’. Stefania lo fece alzare e condusse i due nella loro camera da letto.
‘Chiara spogliati’, disse con tono leggermente più morbido.
‘Ma zia’ non so se”, iniziò Chiara, ma la donna la interruppe: ‘Ho detto spogliati!’. La ragazzina obbedì mettendo in mostra il suo bel corpo.
Stefania la fece coricare sul letto Paolo, ormai anche lui nudo, e disse a Chiara mettersi a cavalcioni sulla sua faccia. La ragazza lo fece e Paolo iniziò a leccarle la vagina fradicia assaporando il gusto che aveva sentito sulle mutandine. La ragazza iniziò a gemere quasi subito, ma Stefania le fece capire a gesti che doveva premere di più su Paolo. Lei le obbedì, quasi soffocando Paolo. Quando lui cercò di divincolarsi, Stefania gli assestò un schiaffo non troppo forte sulle palle, calmandolo all’istante. Chiara lo lasciava respirare per poi schiacciarlo di nuovo. Stefania intanto aveva iniziato a succhiare il cazzo durissimo, mettendogli il medio nel culo. Dopo un po’ si tolse il perizoma e salì su Paolo, iniziando a scoparlo con un ritmo indiavolato.
Chiara era eccitatissima dal dominare così un uomo che, per di più, la faceva godere tanto, gemette molto forte raggiungendo un orgasmo. Stefania era venuta dopo poco e chiese: ‘Vuoi provarlo?’.
Chiara risposa timida: ‘Ehm’ zia’ sono, come dire, vergine”.
‘Scusa! Non lo sapevo. Tranquilla’, rispose un po’ imbarazzata Stefania senza smettere di saltare sul cazzo si Paolo.
Quando fu soddisfatta, scese dal suo uomo e disse a Chiara di raggiungerla davanti a lui ancora steso sul letto.
Insieme iniziarono a segarlo, alternando massaggi sulle palle gonfie. Non ci mise molto a schizzare la sua sborra su quelle due bellissime facce. Stefania, dopo aver ripulito il viso di Chiara con la lingua, raccolse la sborra sul proprio e poi inghiottì tutto.
Chiara era rimasta molto turbata da quello che era capitato con i suoi zii quella sera e ci ripensò spesso nei giorni seguenti, nonostante Paolo e Stefania si comportassero come se nulla fosse.
Quello che la sorprendeva ancora di più era il fatto che le era piaciuto tantissimo, soprattutto quando aveva lo zio Paolo che le leccava i piedi inginocchiato sul pavimento del bagno. Ogni volta che la sua mente tornava a quel momento si bagnava e non riusciva a non masturbarsi pensando al potere che aveva avuto su un uomo più vecchi di dieci anni.
Ogni volta che prendeva il sole in giardino si sentiva gli occhi di Paolo addosso e si aspettava, ma forse lo sperava anche, che Stefania organizzasse un altro giochetto, ma non successe più.
L’ultimo giorno della settimana che avrebbe dovuto passare dagli zii, mentre facevano colazione e Paolo era a lavoro, prese coraggio e disse imbarazzata a Stefania: ‘Zia’ vorrei’ non so come dire’ mi piacerebbe che’ sai quello che &egrave successo l’altra sera’ ecco, con lo zio”.
‘Ho visto come ti piaceva farti leccare i piedi. Se vuoi organizziamo qualcosa per la tua ultima sera con noi’, la interruppe Stefania.
‘Ok, se non &egrave un problema ovviamente’.
‘Prepara il tuo intimo più sexy’.
Quasi per tutto il giorno Chiara non riusciva a pensare ad altro e si sentiva umida fra le gambe. Mentre si faceva la doccia non resistette alla tentazione di masturbarsi.
Circa un’oretta prima del rientro di Paolo, il campanello suonò e arrivò Giulia, la migliore amica di Stefania. Ovviamente lei conosceva tutta la storia e aveva accettato di unirsi alla loro serata speciale. Le tre ragazze pianificarono per bene la serata, ultimarono i preparativi e attesero che Paolo rientrasse.
La porta si aprì e l’uomo si trovò davanti Chiara vestita solo con un reggiseno di pizzo nero semitrasparente e un perizoma molto ridotto coordinato.
Paolo rimase a bocca aperta e prima che riuscisse a dire qualcosa, Chiara esclamò in tono perentorio: ‘Mi ha detto la zia che ti comporti molto male! Mi guardi sempre mentre prendo il sole e ti ecciti!’.
Paolo aveva intuito cosa stava per succedere e stette al gioco: ‘Lo so. Sono un cattivo zio. Puniscimi’.
‘Bravo. Così mi piaci’, disse compiaciuta la ragazza, poi ordinò: ‘Leccami i piedi!’.
Paolo si accovacciò davanti a Chiara ed iniziò a leccarle il collo dei piedi, poi scese sulle belle dita regolari, aveva messo uno smalto nero sulle unghie. Chiara sentì subito salire l’eccitazione: sollevò un piede permettendo a Paolo di leccarle la pianta leggermente sudata.
A quel punto entrò in scena Stefania: era completamente nuda a parte un paio di decolté nero lucido con il tacco vertiginoso.
‘Brava Chiara. Dagli una bella lezione a questo pervertito!’, esclamò.
La ragazza disse: ‘Grazie zia. Adesso però ce n’&egrave anche per te! Andiamo di là’.
Si spostarono in salotto, a Paolo non fu permesso di alzarsi, ma le seguì carponi.
‘Spogliati!’, ordinò Chiara. L’uomo obbedì docilmente e rimase nudo, il suo cazzo era durissimo. Lo fecero stendere sul tappeto a pancia in su, poi Chiara si sedette su una poltrona e gli mise i piedi sulla faccia, infilandoglieli in bocca, mentre Stefania iniziò a schiacciargli con non troppa forza le palle con le scarpe. Paolo mugolava di piacere e le due ragazze avevano iniziato a masturbarsi.
Ora era il turno di Giulia: anche lei era nuda, il suo fisico morbido, quarta di seno e sedere abbondante e sodo, in mostra. Indossava solo la cintura di Stefania.
Paolo non si accorse del nuovo arrivo perché i piedi di Chiara gli coprivano gli occhi
‘Zio c’&egrave un’altra sorpresa per te’, disse Chiara divertita, ma senza togliere i piedi dal viso dell’uomo. Stefania mise un cuscino sotto al sedere di Paolo, si sedette sulla sua pancia e gli tenne sollevate le gambe, Giulia si inginocchiò davanti a lui e appoggiò il cazzo finto ben lubrificato sul culo di Paolo.
L’uomo si lasciò sfuggire un gemito di desiderio che si trasformo in un mugolio di piacere mentre Giulia entrava lentamente.
Stefania, sempre girata verso Giulia, salì sul cazzo di Paolo ed iniziò a scoparlo mentre baciava i capezzoli duri della sua amica. Chiara scese dalla sedia e, dopo essersi tolta il perizoma, si sedette sulla faccia di Paolo che iniziò a leccarla avidamente. Le tre ragazze gemevano forte di piacere. Stefania e Giulia si muovevano allo stesso ritmo indiavolato ed il culo ormai abituato faceva godere tanto anche Paolo i cui gemiti erano soffocati dalla figa di Chiara che premeva forte sulla sua bocca.
‘Chiara vuoi provare anche tu?’, chiese Giulia.
‘Non so’ magari si’, rispose timidamente la ragazza.
Giulia uscì dall’ano dilatato di Paolo e si tolse la cintura, la passò a Chiara che se la mise e la regolò sui suoi fianchi stretti. Stefania si mise a pecorina, Paolo le si mise dietro, scopandola e Chiara si posizionò dietro di lui, penetrandogli l’ano agevolmente. I movimenti di Chiara all’inizio erano un po’ scoordinati, ma imparò in fretta a tenere un ritmo regolare uguale a quello di Paolo con Stefania.
Giulia si mise per terra a gambe aperte davanti a Stefania che iniziò a leccarla facendola godere molto.
I quattro non trattenevano il loro piacere e, se Stefania e Paolo avessero avuto dei vicini, si sarebbero sicuramente fatti sentire da loro.
I loro corpi sudati si muovevano all’unisono, uno dentro l’altro in un ondeggiare che li faceva godere come non mai. Raggiunsero insieme l’orgasmo più intenso della loro vita: Chiara grazie allo sfregamento della cintura sulla sua figa fradicia, Paolo si svuotò della sua abbondante sborra dentro a Stefania che si sentì la faccia inondata dagli umori di Giulia.
Quando ebbero ripreso fiato le ragazze si sedettero soddisfatte sul divano, poi Stefania ordinò a Paolo: ‘Portaci qualcosa di fresco, puttanella!’.
Paolo rispose: ‘Certo. Per le mie signore farei di tutto’, poi si avviò verso la cucina.

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