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Racconti Erotici Etero

Oh, Gianna…

By 27 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Gianna è una della sorelle della mia ex fidanzata Serena. è sempre stata la mia preferita: ci siamo trovati spesso sulla stessa lunghezza d’onda e tra noi si è sempre avvertita una certa latente attrazione. Nulla di serio, solo una simpatia reciproca.
Quando Serena ed io ci siamo lasciati, mi sono rivolto a lei per avere un po’ di conforto e aiuto nel tentativo di riconquistare la mia fidanzata: troppo tempo avevamo trascorso insieme perché non facessi ancora qualche tentativo per tornare insieme a lei. Gianna mi ha assistito, mi ha aiutato e alla fine, quando mi sono reso conto che non c’era più nulla da fare, mi ha confortato cercando di aiutarmi a superare la tristezza in cui ero piombato a causa del rifiuto di sua sorella.
Pochi giorni fa, dopo aver incontrato Serena per strada ed averla vista come sempre fredda e distante, sono andato a casa di Gianna a chiederle se avesse qualche novità sul conto della sorella…

Gianna mi guarda e mi accarezza il volto con dolcezza, lo fa sempre quando deve dire qualcosa che sa mi farà soffrire: mi dice che ha visto Serena con un altro ragazzo e che pur non approvando la nuova relazione le sembra piuttosto ben avviata. Il cuore mi scoppia nel petto e le gambe mi tremano: pur avendo immaginato mille volte questo momento, ricevere la notizia è sempre diverso da come lo si era immaginato. Gianna vede il mio stato e cerca di consolarmi: mi attira a sè e con fare materno mi abbraccia accarezzandomi la testa.
Piano piano mi calmo, il respiro torna a farsi regolare: in fondo lo sapevo che Serena prima o poi avrebbe avuto un altro, e averlo saputo da Gianna rende più facile da digerire la notizia: mi sento vicino a una alleata.

L’abbraccio in cui mi ha accolto, infatti, mi sta scaldando il cuore, e sento crescere dentro di me un’emozione diversa. Lascio scivolare la mia mano dal suo collo, e la faccio scendere fino a incontrare il suo seno, che inizio ad accarezzare.
Lei mi lascia fare, la guardo negli occhi e mi pare di vedere una luce nuova, mai vista prima.
Avvicino il mio volto al suo e quasi impercettibilmente la sento trattenere il respiro per un istante: la bacio, e lei mi ricambia, le nostre lingue si incontrano e si assaporano. Sto baciando la sorella maggiore della mia ex fidanzata, e quella che doveva essere una serata di parole e conforto si sta trasformando in qualcosa di inaspettato.

La mia mano continua nella sua opera, accarezzando e pizzicando il capezzolo del seno che sento farsi turgido sotto alla maglietta e al reggiseno. Attacco anche l’altro seno con l’altra mano, e nel frattempo le lecco il lobo dell’orecchio destro. Ansima, sapevo di trovare il suo punto debole lì: anche la sorella ne impazziva. Sospira ancora più forte a un pizzicotto più audace, e si scosta un poco. Approfitto per far scendere la mia mano destra lungo il suo fianco sinistro, fino al ginocchio e da lì di nuovo verso l’alto, ma sotto alla gonna.

Sento le calze, e poi la carne della coscia: si è messa le autoreggenti… la cosa mi eccita ancora di più, forse allora in fondo sperava che la serata avrebbe colto questa piega… mentre con la mano destra risalgo con dolcezza la coscia, con la sinistra le accarezzo il volto e intanto ci baciamo guardandoci negli occhi. I suoi occhi azzurri sono profondi e intensi, mi scrutano con una severità che gradualmente cede il passo al desiderio; il desiderio si impossessa delle sue mani, che mi stanno accarezzando…
Quando con la mano destra arrivo fino in mezzo alle sue gambe e le accarezzo il monte di Venere, ha un nuovo sussulto e mi allontana: credo che abbia avuto un ripensamento, e invece vuole semplicemente togliersi la gonna per essere più comoda. Rimane lì, sul divano, a gambe scoperte: mi invita con lo sguardo e io non mi tiro indietro: affondo il mio volto tra le sue gambe, bacio la sua biancheria così sexy nella sua estrema semplicità, inizio a sentire il miele che si diffonde e scosto le mutandine. Lo spettacolo che trovo al di là di quel sottile velo di stoffa è meraviglioso: questa donna di 46 anni è completamente depilata ad eccezione di un ciuffetto di peli biondi: la fessura ha già iniziato ad inumidirsi e a emanare un profumo dolcissimo… la voglio mangiare e mangiare, ma prima voglio gustarmi il suo corpo completamente nudo.

Le tolgo la maglietta e il reggiseno e la bacio sul seno: un seno in cui gli anni sono stati clementi, pur essendo evidenti. Anche lei ha un neo sul sinistro, quel neo che avevo spesso baciato colmo di amore e di desiderio sul petto di Serena. Ora bacio quello di Gianna, e la cosa mi sembra dannatamente eccitante. La mia lingua scorre veloce sui suoi capezzoli, li sento indurirsi e sento il suo respiro farsi più corto e affannato a causa di queste mie attenzioni. Con le mani percorro il suo corpo alla ricerca della sua pelle, le tolgo le calze e le accarezzo i piedi, sento la tonicità del suo sedere e lo stringo con eccitazione. Lei geme a ogni mio tocco, sembra sconvolta dalle mie attenzioni. Deduco che è giunto il momento di farla godere, e mi inginocchio nel suo grembo: la bacio sull’ombelico e, tenendole i piedi in mano, glieli lecco. Chiudo gli occhi e penso a sua sorella, e a come adoravo farla sentire la mia principessa con i suoi piedini nella mia bocca, ripenso a come le succhiavo l’alluce con totale abbandono e intanto faccio lo stesso a Gianna, che dimostra di apprezzare attenzioni che non tutti gli uomini riservano alle loro donne.

Quando la sento in mio potere, le adagio i piedi per terra e risalgo le sue gambe con dolci baci, fino a ritornare con il viso tra le sue cosce: il miele, ormai, ha preso il sopravvento e si è liberato dalla sua dolcissima fessura: inizio a leccarla con avidità, succhiando ogni goccia di quel liquido profumato. Gianna geme ancora di più quando con la lingua inizio a concentrarmi sul clitoride, mentre con un dito la penetro per farla impazzire di piacere. Continuo fino a che lei non mi ferma e si rialza a baciarmi: è trasfigurata, spettinata, affannata, negli occhi non si legge più nulla di diverso dal desiderio fisico. Mi bacia con foga, con le mani tiene a sè il mio volto, ansima e mi lecca le orecchie con energia, con desiderio.

Non sta ferma e mi libera dei miei vestiti: rimango in boxer, lei mi guarda e sorride prima di togliere l’ultimo indumento dal mio corpo e iniziare a giocare con il mio pene: ora sono di fronte a lei io in piedi e lei seduta sul divano. Mi accarezza e poi mi bacia facendomi sentire le sue labbra umide sul mio pene eretto e sensibile. In un attimo, ha iniziato a prenderlo in bocca e mi sta nello stesso tempo accarezzando il sedere: sento un dito farsi più curioso e cercare la via del mio buchetto, e la lascio fare godendomi un momento che avrei voluto vivere con sua sorella. Invece è lei, la sorella maggiore, che mi viola per prima il culetto, spingendo il suo dito dentro e facendomi sentire pieno oggetto del suo desiderio. Intanto con l’altra mano percorre il mio petto, si sofferma sui miei capezzoli e li risveglia con carezze e pizzicotti. Continua così per lunghi istanti in cui mi pare di essere un sultano circondato da odalische: sono tali e tante le attenzioni che mi riserva che mi pare che la sua bocca e le sue due mani si siano moltiplicate.

Sentiamo insieme che è giunto il momento: io lo desidero e lei pure. Smette di baciarmi il pene e si sdraia sul divano, allargando le gambe in una posa che non ammette discussioni: la penetro senza pensarci un attimo: desidero muovermi dentro a questa donna, desidero sentire la mia pancia contro la sua, i nostri sguardi fissi l’uno nell’altro e le sue mani aggrappate alla mia schiena. La penetro senza problemi, è un lago di miele che mi accoglie: sospiriamo mentre inizio a muovermi dentro di lei, a prenderla. Mi avvicina a sè e con una mano mi accarezza il volto, alla ricerca di un sorriso: ci sorridiamo, mentre i nostri corpi caldi si uniscono. Io le accarezzo le ascelle, sentendole sudate, le accarezzo ancora e mi porto alla bocca le dita, per assaggiare il suo sudore, chiaro indizio del piacere che sta provando. Lei passa una mano sotto alle mie gambe e accarezza le mie palle, me le massaggia dolcemente guardandomi negli occhi.

Aumento il ritmo, certe attenzioni hanno sempre avuto su di me questo effetto: mi eccitano terribilmente e di rimando voglio far godere ancora di più. Geme, geme forte, inizia a chiudere gli occhi, a perdere il contatto visivo con me e a rifugiarsi in chissà quale sogno di piacere: l’orgasmo sta per arrivare e continuo ad andare avanti. Le accarezzo nuovamente il seno, di nuovo stringo i capezzoli tra le mie dita e lei mi guarda di nuovo. Mi fissa negli occhi quasi con sguardo di sfida, io continuo a stringere entrambi i capezzoli, stringo e lascio sapendo di farle anche male ma ormai non ha più importanza: il piacere e il dolore si sono mescolati in un’unica sensazione completa, che lei sta facendo sua. Smette di respirare, l’orgasmo arriva immediatamente dopo e si libera con scosse del corpo e con grida: io stringo i capezzoli ancora di più mentre sento che anche il mio piacere sta per giungere. Mi muovo ancora un istante dentro di lei e poi esco in tempo per riversare sul suo bacino i semi del mio godimento mentre anche io ansimo senza controllo.

Subito dopo mi accoglie, mi chiama a sè in un abbraccio riposante e pacificatore. La guardo negli occhi, ci baciamo con tenerezza, a fior di labbra, sussurriamo i nostri nomi e ci addormentiamo.

Per commenti, critiche o altro: me-lampo@live.it

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