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Paola, il cornuto ed i marocchini

By 11 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Paola, il cornuto ed il marocchino.

Capitolo 1 – L’inizio

Recentemente, Paola, convinta dal suo amico e padrone Aldo, ha voluto dare una svolta alla sua vita. Questa svolta ha compreso anche alcune conseguenze per quel cornuto di suo marito.

Il tutti &egrave iniziato quando lei ha espresso il desiderio di avere dei figli. Sia lei che il marito hanno iniziato a fare delle cure ormonali per riuscire a combinare. Ma, visto che i risultati non venivano, hanno deciso di fare delle analisi e si &egrave scoperto così che il cornuto, oltre ad avere un pisellino da pochi centimetri, ha pure le palle che non servono a nulla. Infatti, &egrave sterile.

Hanno chiesto aiuto ad Aldo, il quale, tramite amicizie e rapporti di lavoro, ha fatto sì che Paola passasse un certo periodo con una famiglia di marocchini. Il problema &egrave che quel periodo ha dovuto trascorrerlo come schiava. Comunque, ne &egrave uscita ingravidata dai marocchini, con somma gioa sua e del cornuto.

Questo &egrave il racconto delle sue avventure.

Dopo aver scoperto, appunto, la sterilità del cornuto, Paola chiese ad Aldo cosa poteva fare. A questo punto, a lui venne un’idea brillante, l’avrebbe data come schiava a qualcuno per un periodo che andasse almeno fino al periodo fertile di Paola. Lei, al sentire quello che avrebbe potuto passare, si bagnò subito.

Io e lui iniziammo a preparare il tutto. Per prima cosa, Aldo cercò fra le sue conoscenze e decise per un marocchino che lui conosceva per lavoro. Poi, per aggiungere un po’ di divertimento al tutto, decise pure che il cornuto si sarebbe preso in casa tre barboni che giravano dalle parti della stazione e, per il tempo in cui Paola sarebbe stata schiava dei marocchini, lui sarebbe stato la donna dai barboni, li avrebbe accuditi ed avrebbe fatto tutto ciò che loro desideravano. Per mantenerli pure ben arzilli, avrebbe dovuto fornire loro abbondanti dotazioni di viagra.

Una volta deciso il tutto, Aldo si consultò con me e stilò un contratto da far firmare a Paola ed al marocchino. Fra le clausole era pure previsto che il controllore del tutto sarei stato io e che entrambi avrebbero dovuto riferire a me. Io avrei deciso le punizioni se qualcuno sgarrava, avrei deciso i comportamenti ed avrei dato loro gli ordini, sia che provenissero da me che da Aldo. Come si può vedere, la faccenda stava diventando molto interessante.

Decidemmo inoltre che, durante il periodo di preparazione del tutto, i due avrebbero dovuto parlare soltanto con me e rispondere immediatamente ai miei messaggi, altrimenti sarebbero scattate delle punizioni. Mentre il cornuto si adeguò subito, Paola fece mille storie, chiese deroghe, non rispose ai messaggi. Tanto che, alla fine, il periodo che avrebbe dovuto essere di poco più di una settimana, fra una punizione e l’altra, divenne di quasi due mesi. Certo, la troietta, che alla firma del contratto ebbe quasi un orgasmo dall’eccitazione, ogni volta che riceveva una punizione, si bagnava tutta. Verso la fine del periodo di preparazione, rischiò addirittura di finire schiava per un periodo indefinito.

Comunque, alla fine venne il giorno dell’inizio delle loro avventure, che qui racconterò come un diario.

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