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Racconti Erotici Etero

Penitenza

By 28 Agosto 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Dai ragazzi datevi da fare! Io riprendo tutto!’
Ora di ‘buco’
Io e L. siamo l’una di fronte all’altro, le sue braccia accarezzano i miei fianchi. Una penitenza: abbiamo perso una scommessa con F., un compagno di classe. La posta in gioco era una scopata tra noi due davanti ai suoi occhi e a quelli degli altri compagni e ripresi con una telecamera, se F. fosse riuscito a far cadere ogni inibizione della gelida prof. di inglese. Con un cuore di pietra ma con due tette enormi come macigni e, a detta di F., con una fica che spruzzava umori come una fontana (F. &egrave un gran cazzaro ma’ vi immaginate la scena: lei che spiega il genitivo sassone mentre inonda la prima fila di banchi!?!?). La prof era caduta nella trappola; F. l’aveva sedotta, scopata sul lavandino nel bagno della sala insegnanti, ripresa col cellulare e abbandonata sul cesso con la fica ancora pulsante, le tette piene di sbora e il culo slabbrato. Ha portato le prove, foto e filmini, davvero eccitanti per la verità, così non possiamo tirarci indietro.
‘Forza! Volete darvi una mossa!?!’
Abbiamo avvicinato i banchi e sistemato un telo sopra di essi, tutti i ragazzi intorno in cerchio, sembra quasi un rito o una cerimonia da setta segreta e la cosa ci eccita, questo &egrave certo.
‘Avanti’ che la penitenza abbia inizio!’
In ginocchio sopra i banchi, L. comincia a sbottonarmi la camicia, bottone dopo bottone la nostra voglia di sesso aumenta. Mi bacia sul collo e scende pian piano sulle tette. Prendo i bordi della sua t-shirt e li alzo per sfilargliela. &egrave proprio un gran bel fico: moro, occhi verdi, addominali scolpiti e due spalle forti. Le voci della scuola lo spacciano anche per uno molto ben dotato sotto quei jeans strappati che indossa sempre’ io sto per scoprirlo presto a mie spese’!
Si avvicina a me da dietro, continuando a baciarmi il collo e accarezzandomi i fianchi. Sale piano sulle tette, stringendomele da sopra il reggiseno; porta le mani dietro la mia schiena e lo sbottona togliendomelo.
F. mi ordina di sdraiarmi mentre L. si toglie i jeans. La gonna che indosso &egrave già salita scoprendomi le mutandine, così L., massaggiandomi le tette, mi bacia la fica. Con i denti prende l’elastico degli slip e li abbassa. Completamente nuda davanti a tutta la classe: la cosa mi imbarazza, ma sono terribilmente eccitata allo stesso tempo. La stessa cosa vale per L.: il gonfiore sotto i boxer tradisce dimensioni all’altezza delle voci che girano per i corridoi! Allungo una mano e comincio ad accarezzarlo tra le gambe. Gli abbasso i boxer e al solo vedere il suo cazzo enorme, la mia fica diventa un lago. Lo avvicina alla mia bocca e inizia a baciare la mia fica. Con piccoli baci gli stuzzico la cappella, segandolo con un mano; prendo poi a leccarlo per tutta la sua lunghezza arrivando alla base, passando poi alle palle. Sento il piacere che sale, mentre L. mi titilla il clitoride. Con quella lingua rischia di farmi venire subito: dentro e fuori come un piccolo cazzetto prepara la mia fica al mostro che ho davanti ai miei occhi.

Me lo prende in bocca, anche se con difficoltà e lo succhia avidamente, mentre la mia lingua passa dalla sua fica al buco del suo culo, così eccitati e vogliosi di cazzo. Il mio cazzo entra e esce dalla sua bocca e allo stesso tempo la mia lingua entra e esce dalla sua fica. La sento godere nella mia bocca e raggiungere l’orgasmo, il primo di quella scopata.
‘Basta col 69 ora. Adesso ficca quel cazzo nella sua fica fradicia!’
Di tanto in tanto la voce di F. rompe l’incantesimo’ ma ha ragione, sta quasi per farmi venire con quella fantastica e insaziabile bocca.
Lei si mette carponi mostrandomi quella fica bagnatissima e pronta ad accogliere il mio cazzo. Adoro questa posizione, mi rende irrefrenabile e lei &egrave così irresistibile.
Allarga le gambe e posiziona la punta del mio cazzone sulla porta del paradiso. Mi appoggio con le mani sui suoi fianchi e inizio a spingere.

La cappella entra con difficoltà, la mia fica non ha mai ‘ospitato’ un palo di queste dimensioni e ho paura di soffrire parecchio. Per fortuna sono bagnata a sufficienza e L., dietro di me, può cominciare a spingere il suo cazzone.

Piano all’inizio, perché vedo il suo viso contorcersi dal dolore. Poi ad un tratto &egrave lei che spinge in fuori il suo culo venendomi incontro. Vado fino in fondo e sbatto le palle contro le sue chiappe. Poi esco piano e di nuovo in fondo. Con una mano le accarezzo un capezzolo e le bacio la schiena.. Lei tradisce il suo piacere con sospiri e gemiti. Viene, ancora una volta mentre sbatto le palle sulle sue chiappine e le stringo le tette tra le mani. Grida, sconvolta dal piacere.
Tiro fuori il cazzo e lo bagno ancora un po’ con i suoi umori. Mi bagno le dita e le stuzzico il buco del culo. Infilo un dito, poi due e glielo allargo sempre di più. Punto il cazzone e spingo dentro la cappella, un piccolo gemito di dolore, un’ultima decisiva spinta e sono dentro. Aspetto che il suo culo si adatti alla posizione; avvolge il mio cazzo come un guanto, mentre comincio a spingere.

Un dolore mi entra nello stomaco, ma la voglia di quel cazzo non mi fa tirare indietro
Fuori e dentro, su per il mio culo, il cazzo sta per esplodergli, mentre mi stringe una tetta con una mano e con l’altra mi stuzzica la fica. Il ritmo aumenta e il culmine del piacere sta per sconvolgerci entrambi. Un’ultima spinta e mi viene dentro. Si svuota in me, senza risparmiare nemmeno una goccia e arriva l’orgasmo, godo davanti a tutti quegli occhi eccitati senza nessun pudore, urlando il mio piacere.

Urlando il nostro piacere, ripresi con la telecamera, un video che farà sicuramente il giro della scuola, ma non ci importa, ora come ora sentiamo solo il nostro piacere unirsi, senza freni, senza controllo, per poi abbandonarci l’uno sull’altra, sfiniti e vittime di una penitenza crudele’ ed eccitante!

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