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PIACERE

By 8 Agosto 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

PIACERE cap 1
Sono un avvocato di 52 anni, sposato e con 2 figlie.
Ho dedicato la mia vita al lavoro ed alla famiglia con grande soddisfazione. Ho un bell’ufficio nel centro di Milano ed ho accumulato un discreto patrimonio: in parte investito in immobili, in parte in borsa.
Come sono? Ironico, arguto, socievole e potrei continuare all’infinito per non dover dire che: i belli sono diversi da me.
Purtroppo sono un po’ tondo, non sono alto ed ho una leggera calvizia , ma come si dice sono simpatico (la mia pancetta contribuisce).
Amo lo sport visto in televisione e il mio giro vita lo conferma. Mi piace la buona tavola e per finire, nessuna di quelle che vorrei si gira per strada per guardarmi (non sanno cosa perdono)
Qui inizia il mio racconto.
Avevo investito parte dei miei capitali attraverso una piccola e seria societa’ di investimenti finanziari e mi accorsi, attraverso le contabili, che non avevano reso operativi dei miei ordini.
Cio’ mi aveva provocato una notevole perdita di guadagni, per fortuna il capitale era salvo.
Ho prontamente contattato la responsabile degli investimenti della societa’ .
Era fortemente imbarazzata, ho preteso un appuntamento personale e l’ho fatta venire al mio ufficio.
Ve la presento: dai 40 ai 45 anni con un fisico da trentenne, viso luminoso ed affascinante, terza di seno ,bellissime gambe e soprattutto un lato B da urlo. Il tutto fasciato da una naturale eleganza e fascino, anche lei sposata e con 2 figli.
All’appuntamento si presento’ curata come sempre, entrai subito nel nocciolo della questione apprendendo che la responsabilita’ di quanto successo era solo sua.Compresi che era fortemente spaventata che si potesse sapere in azienda quanto avvenuto poiche’ molto facilmente avrebbe perso il posto lavoro. La sua famiglia non aveva un patrimonio importante ed avrebbero avuto seri problemi economici.
Man mano che parlava io seguivo i miei pensieri e cominciai a realizzare che potevo esaudire un mio sogno anzi di piu’.
Non volli perder tempo e con chiarezza le dissi: posso firmarle un documento che attesta che tutte le operazioni fatte e non fatte sono state una mia volonta’, il documento potrai tenerlo tu (ero passato volutamente dal lei al tu).
Mi stava gia’ ringraziando ,ma la gelai proseguendo: in cambio tu sarai a mia completa disposizione per 5 volte, come e quando vorro’ io e farai quello che vorro’ io. Prendere o lasciare!
Ho visto un luccichio nei suoi occhi ed una parvenza di lacrime. Capivo: madre e moglie.’.
Si alzo’ e con voce quasi ferma disse: le faccio sapere. Dopo un’ora sulla mia linea privata squillo’ il telefono, era lei,disse una sola parola: accetto e riattacco’.
Dovevo battere il ferro finche’ era caldo, la richiamai fissando un appuntamento presso di me l’indomani alle 17.00 e le dissi : vieni con un completo intimo composto da reggicalze, calze,slip e reggiseno a balconcino, tutto coordinato, inoltre devi calzare scarpe con tacco da almeno 10 centimetri.
Non replico’e riattaccai soddisfatto. Dovevo prepararmi per l’incontro del giorno dopo.
Prima cosa mi liberai della segretaria affidandole una commessa che l’avrebbe poi avvicinata a casa per cui era inutile tornasse in ufficio.
Poi ho piazzato 2 telecamere ad alta definizione, ben nascoste, che riprendevano da diverse angolazioni l’intero mio ufficio, ed infine ho verificato il corretto funzionamento del divano letto che saltuariamente usavo, quando finendo troppo tardi di lavorare, preferivo fermarmi in ufficio che affrontare un faticoso viaggio di ritorno a casa.
Alle 16.40 del giorno dopo era tutto pronto, persino il divano letto aveva le sue belle, pulite lenzuola; era proprio un bel matrimoniale.
Ora dovevo solo attenderla (non volevo dirlo, ma devo confessarvi che per essere certo delle mie performance sessuali ho preso una ‘bella’ pastiglia di viagra)
Se fossi stato bravo forse il suo obbligo sarebbe diventato un piacere e chissa”
Alle 17,00 puntuale arrivo’.
Spaventata e a disagio, ma era qui; aveva le scarpe con i tacchi come le avevo chiesto, per il resto avrei visto.
La guardai con attenzione sembrava ancora piu’ bella: il tradimento le giovava? Sara’ stata la rabbia la frustrazione? L’essere combattuta tra scegliere tra il lavoro/benessere economico e la fedelta’ alla famiglia ed al suo ruolo.
Non avevo molto tempo, nelle due ore a mia disposizione, per non destare sospetti doveva tornare a casa alla solita ora, dovevo ‘esagerare’ per poi averla in mio completo possesso per le volte a venire
Le offrii da bere una bevanda fortemente alcolica per far abbassare le sue difese
Poi mi sono seduto sulla scrivania e le ho detto: adesso vai avanti ed indietro per l’ufficio, voglio vederti bene. Era umiliata, ma in silenzio fece quanto chiesto, era uno spettacolo.
Vederla ‘sfilare’ ed ondeggiare sugli alti tacchi era per me arrapante Il movimento del suo sedere era ipnotizzante e il pensiero che avrei potuto disporre di quel corpo come volevo mi dava un effetto devastante.
Dopo la ‘passerella’ le dissi spogliati lentamente fino a rimanere solo con reggicalze, reggiseno e scarpe. Lo fece.
Stavo venendo nei pantaloni senza toccarmi e non riuscivo a stare fermo
La feci avvicinare e stringendola a me le poggiai le mani sul culo. La baciai tentando di infilarle la lingua in bocca. Fece resistenza, non voleva aprire la bocca, le pizzicai il sedere e la fissai. Capi’ ed apri’ la bocca, mi impossessai della sua lingua , la succhiavo, ci duellavo, le misi una mano in mezzo alle gambe cominciando a masturbarla.
Continuai cosi’ per un po’, poi non soddisfatto la feci sedere sulla mia scrivania a gambe larghe.
Mi piegai, poggiai le sue gambe sulle mie spalle e inizia una bella lunga e profonda leccata di figa, di quella splendida figa..
Qualcosa stava cambiando, comincio’ a sbrodolare in mezzo alle gambe e sentivo dei gemiti: no,no,no’..le stava piacendo, il suo corpo reagiva alle mie avances e lei pur soffrendo aveva piacere.
Continuai cosi’ infilandole anche un dito nel suo splendido forellino posteriore, alternavo leccate al dito in profondita’e ogni tanto le ruotavo due dita in figa.
I suoi gemiti ormai erano continui potevo passare alla fase finale, mi alzai e le spinsi violentemente il mio cazzo in figa. Viste le sue secrezioni il mio uccello entro’ senza fatica e cominciai un profondo e continuativo su e giu’. Inoltre misi le mani sotto il sedere attirandola ancora piu’ a me, di modo che mi sentisse fino all’utero.
Fu una scopata memorabile,con la donna dei miei sogni, su e giu’ , su e giu’, e avvicinavo la bocca alla sua a far intrecciare le nostre lingue.
Non faceva piu’ resistenza , non capiva piu’ nulla, la sua lingua mulinava con la mia. Le stringevo le tette e tiravo i capezzoli, le mettevo le dita in bocca da succhiare e soprattutto continuavo a scoparla.
Duro’ un tempo per me infinito sentii che diceva: vengo ,vengo’le diedi ulteriori profondi colpi e mi immobilizzai. Sentii la sua figa contrarsi alcune volte intorno al mio uccello e poi il suo corpo sobbalzo’ per poi immobilizzarsi. Era venuta.
Adesso toccava a me.
Lei era in uno strano stato di torpore, abbandonata e ansimante, quando comincia la mia scalata al piacere .
Mani sotto il sedere,piantato profondamente in lei andavo avanti e indietro. Lo tiravo fuori tutto per reintrodurlo completamente. Lei era passiva, era una dolly nelle mie mani. Sentii il mio uccello gonfiarsi,ero pronto a venire, se ne accorse anche lei e realizzo’ che non aveva ‘protezioni’.
Mi disse: non venire dentro, non sono protetta. La guardai e sorrisi:mi spiace io vengo e verro’ sempre dentro di te, sei la mia troia e faccio di te quel che voglio.
Vidi nei suoi occhi lo spavento, ma era troppo tardi, un’ ultima profonda penetrazione : il mio corpo si irrigidi’ e scaricai nella sua figa tanto di quello sperma come mai mi era successo. Poi stramazzai esausto su lei.
Circa un’ora era trascorsa e non avevo finito, quello che avrei ottenuto oggi sarebbe stata la base dei successivi incontri.
La presi per mano, la feci salire sul letto/divano e mi coricai accanto lei. L’abbracciai e ricominciai a baciarla profondamente. Non si sottrasse aveva accettato’..Poi le dissi fammi un pompino.
L’idea di succhiare un uccello che non fosse quello del marito non la rendeva felice, ma dovette farlo .La guidai secondo i miei desideri: lecca, succhia, anche le palle, piu’ giu’, anche intorno al mio buco del culo , infila la lingua anche nel mio buco, fu un pompino per me delizioso che feci interrompere quando ‘ tornai’ perfettamente in tiro.
La feci mettere alla pecorina e mettendomi dietro lei iniziai nuovamente a leccare/giocare con la sua passera e con il suo culo .Adesso ero in una posizione migliore di quella precedente , potevo godermi pienamente anche il suo lato b.
‘Lavorando’ con passione la portai nuovamente alla soglia dell’orgasmo, ma questa volta volevo venire con lei.
Mi misi in posizione ed alla pecorina infilai il mio uccello .Iniziai a scoparla con metodo, intanto con le mani mi ero ancorato alle sue tette.
(Provate , da’ una sensazione di possesso totale che è incredibile.)
Ogni tanto la slinguavo in bocca , era difficile data la posizione,ma le lingue oscenamente fuori dalla bocca si toccavano e le salive si mescolavano.

Fu un accoppiamento animale, quando comincio’ ad ansimare e mugolare, anticipazione del suo orgasmo e disse vengo,vengo’.(ho scoperto che in quei momenti non riusciva a controllarsi) attesi un ulteriore attimo e sentite le sue contrazionidi figa ho dato gli ultimi colpi fino a a venire con lei, in lei.
Nei momenti successivi mi sembrava di sentire i suoi pensieri: come è possibile che io moglie fedele e madre irreprensibile sia qui a godere come una puttana’.
Piacere e sensi di colpa si affollavano nella sua testa’..
Non era ancora finita (w il viagra), il tempo a disposizione era veramente poco, le disse puliscimi l’uccello solo con la lingua e poi pompami fino a farmi venire.
Era stanca, ma doveva’.e lo fece, senza passione ma lo fece.
Quando senti’ che ero pronto per venire fece per scostarsi, ma le bloccai la testa dicendole: allora non ascolti, io verro’ sempre dentro di te nel buco che vorro’ perche’ sei la mia troia.
Disse: non mi è mai venuto nessuno in bocca, neanche mio marito.Le risposi: c’è sempre una prima volta e questa volta saro’ io. E manda giu’ tutto.
Chino’ il capo e continuo’ a succhiare .Quando mi accorsi che stavo per sborrare gli ho spinto l’uccello dentro fino a quasi farla soffocare e le ho impedito con le mani di alzare la testa e poi’sono venuto.
La mia sborra un po’ ando’direttamente in gola , un po’ era ancora in bocca; le dissi: manda giu’ tutto, deglutisci,e ridendo, cosi’ se non rimani incinta attraverso la figa magari lo sarai attraverso la bocca.
Vedi la paura sul suo viso.
Erano quasi le 19.00 si rialzo’ velocemente e si rivesti’; vidi che non si mise le scarpe coi tacchi, ne aveva un altro paio’normali’.
Non mi chiese nemmeno dove fosse il bagno per lavarsi, era tardi ed era confusa.
L’accompagnai, nudo alla porta; la baciai e le palpai ancora il culo.
Le dissi vedrai che piacera’ anche a te essere una puttana.
Ti chiamero’, fatti trovare pronta.
In silenzio se ne ando’.
PIACERE cap 2

Mi ero accorto che non sopportava il dolore. Bastava toccarle i capezzoli per farla gridare einfilarle un dito nel culo era quasi impossibile
Bisognava insegnarle a sopportare il dolore poiche’ mi serviva per ulteriori esperienze.
La feci venire nel mio ufficio e come la vidi la abbracciai e baciai infilandole la lingua in bocca Non le piaceva. Le dissi non resistere, adeguati
Rispose al mio bacio. Il mio uccello era gia’ sull’attenti.
Adesso spogliati.
Ogni volta che si spogliava era per me come se fosse la prima volta: calze fume’ con reggicalze, slip neri, reggiseno a balconcino, scarpe nere lucide con tacco alto.
Avevo gia’ preparato tutto.
Con delle corde la legai alla scrivania a 90′, ossia era appoggiata con le tette sulla scrivania e aveva le braccia con i polsi legati in avanti; le gambe erano divaricate e legate alla base della scrivania
Tirando le corde era perfettamente a 90′ con il culo completamente a mia disposizione.
Le tagliai lo slip(era necessario) e le tolsi il reggiseno. Che spettacolo.
Le misi in bocca una pallina legata con un elastico intorno alla testa. Adesso mugulava, ma non poteva parlare o gridare.
E cominciai prima con le mani poi con un battipanni a picchiarla sulle chiappe fino a farle diventare rosse.
Sobbalzava e mugolava per il dolore.
Non era finita.
Le applicai delle mollette foderate (sono costruite in modo apposito per non ferire) ai capezzoli ed alle mollette applicai dei piccoli pesi che tiravano verso il basso i capezzoli.
Che dolore doveva provare, sia per la stretta delle mollette sia poiche’il tiro ai capezzoli..
Inoltre continuai per circa un quarto d’ora a sculacciarla.
Per un po’ continuo’ ad agitarsi ed a lamentarsi poi si cheto’. Forse si stava abituando al dolore.
Le dissi:non voglio sentire lamenti, hai capito?.Fece cenno di si con la testa.
Non era sufficiente, feci trascorrere alcuni minuti e ricominciai a sculacciarla e le misi nuovi pesi ai capezzoli per un altro quarto d’ora.
Ora non reagiva piu’, obiettivo raggiunto
Potevo divertirmi un po’, mi sono ancorato con le mani alle tette e glielo messo in figa iniziando una violento su e giu’
Non voleva, ma il suo corpo rispose, le dissi masturbati cosa che fece fino ad ad arrivare all’orgasmo, a questo punto mi scaricai anch’io dentro di lei.
La slegai e si rivesti’.
Adesso hai capito? Si.
Le strinsi forte il culo, la baciai e se ne ando’..
PIACERE cap 3
Di una donna ognuno ( pensiamo all’aspetto fisico) ha le sue preferenze: mani, gambe, occhi, capelli, viso etc ma un bel culo accumuna la maggioranza dei pareri..
Quante volte ci siamo girati per strada, rischiando di farci del male, per guardare un bel lato B di passaggio.
Bene il lato B della dottoressa era tra i migliori che avevo mai visto nella mia ormai lunga esperienza ,era un top. Tondo, tonico, da mordere ,io lo definisco un culo che parla..
Inoltre pensavo fosse vergine, nessuno era ancora entrato in quel ben di’
Chissa’ se ci avevano provato, dalle sue reazioni al dolore e dai miei primi approcci ero sicuro che nessuno fosse mai riuscito ,nemmeno il marito. Io ci sarei riuscito.
Quel giorno mi sentivo particolarmente in forma e con bella pastiglia di Viagra rinforzai il mio benessere fisico e psicologico.
Solo a vederla, con il consueto abbigliamento per i nostri incontri, il mio uccello fu colto da un attacco di priapismo, ma l’idea di quel che avrei fatto lo rendeva ancora piu’ duro.
Ma per lei sarebbe stata una sorpresa. Era arrivato il momento di farle cose che altrimenti non avrebbe mai accettato
Quando si distese sul letto le feci tenere solo il reggicalze. Le carezzai delicatamente l’interno delle cosce, poi la leccai dai piedi, alle cosce, alla pancia, le succhiai i capezzoli fino a metterle la lingua in bocca, intanto la sle sditalinavo la figa , ma con attenzione non volevo che giungesse all’orgasmo
Ricominciai leccarle la figa e le misi un dito in culo. Mi accorsi che stava venendo, mi fermai e le diedi un forte schiaffo sul culo. Cerco’ di reagire dissi: zitta troia e non ti muovere e ricominciai a leccarla. Si bagno’ di nuovo.
La feci girare a pancia in sotto mettendole un cuscino sotto la pancia e cominciai a leccarle la figa e poi il buco del culo, andavo su e giu’ e sentivo che le piaceva.
Intanto intinsi un dito in una vaschetta colma d’olio che avevo preparato a fianco e con le dita le ammorbidii lo sfintere facendo un leggero dentro e fuori e rotazioni all’interno. Cominciai con un dito per passare dopo un po’con due. Lei pareva non rendersi conto della cosa, forse era concentrata sulle sensazione che le altre dita le davano in figa. Il suo culo era quasi pronto ad essere profanato
Ho continuato a titillarle la figa, era eccitata e contenta da come si dimenava e gemeva. Era il momento propizio, senza darle i tempo di rendersi conto di quanto sarebbe successo le ho puntato il glande sul buco del culo e contemporaneamente ho dato una forte spinta in avanti .In un attimo il glande aveva superato lo sfintere e piu’ della meta’ dell’uccello era sprofondato dentro lei.
Caccio’ un urlo, le dissi non muoverti o e peggio e mi immobilizzai .Ero stretto nel suo canale in modo fantastico e poi solo l’idea di quel che stavo facendo era sufficiente a farmi godere.
Dopo un po’ ricominciai lentamente il mio su e giu’,ad ogni colpo avanzavo finche’ non sono riuscito ad appoggiare le mie palle al suo culo.
Mi fermai.l’avevi gia’ fatto? Mai. Bene adesso lo potrai fare quando vorrai anche con tuo marito e dovresti essermi grata
A questo punto ricominciai ad andare su e giu’ velocemente, quasi lo toglievo per poi infilarlo fino in fondo. .Ero ai settimi cieli.
Era solo il primo passo,volevo preparala per sempre,volevo che non avesse piu’ problemi a prenderlo dietro.
Io ero stravolto per la gioia e per lo sforzo, le diedi un ultimo profondo colpo e finalmente venni
per la prima volta nel suo ex inviolato canale.
Mi accasciai.
Dopo un po’ mi ripresi e per non farle perdere le buone abitudini mi feci pulire l’uccello con la lingua .
Dopo 10′ mi feci fare un nuovo pompino e anche grazie al viagra,’ritornai in perfetto tiro’
La rimisi giu’ alla pecorina, stavolta senza sostegno del cuscino e senza preavviso la inculai nuovamente a fondo.
Ogni tanto le tiravo i capezzoli e le facevo girare la testa per catturare la sua lingua con la mia. Godevo nel darle degli schiaffi sul culo come ad una bella giumenta.
Sussultava e gridava ,ma era domata.
La sollevavo tirandola per le tette e le davo colpi profondi e le dicevo :vedi che è bello essere inculate e tutte le troie devono prenderlo in culo.
E’ stata una mezz’ora devastante, ero stremato, le venni ancora dentro. Non ce la facevo piu’.
Ci ho messo un po’per riprendermi.
Lei era ancora alla pecorina con il culo in alto evidenziato dal reggicalze , le tette appoggiate al letto,.sembrava un nuovo’Goya’
Il buco del culo era aperto ed arrossato con tracce di sperma Non fiatava. La feci alzare e unii la mia lingua alla sua e come al solito strinsi a me il suo lato B
Il suo foro era ormai dilatato. Non avrei piu’ avuto problemi in futuro ad incularla e per lei si aprivano nuove opportunita’.
Era aperta in tutti i sensi.
Si rivesti’ad occhi bassi , si sentiva umiliata ma anche porca. Lei madre e moglie fedele che”
Un altro scambio di saliva e poi lasciai andare
Adesso era disponibile in tutti i suoi orifizi; era propria una troia, tutta per me.
PIACERE cap 4
E adesso la giusta attenzione ai pompini.
L’inizio non era male, lo avvolgeva delicatamente con la lingua ,lo leccava con attenzione, insomma era coscienziosa, ma ne inghiottiva poco. Quando le arrivava a mezza bocca si fermava rimandandolo indietro.
Inconcepibile, una troia, una moglie troia lo deve prendere tutto fino in fondo la gola.
Gola profonda deve essere la sua normalita’.
Non fu facile, ma ci riuscii. Le dissi non mi interessa che soffochi, meglio soffocare che perdere lavoro e marito.
Rilassa i muscoli della gola e prova a farlo entrare. All’inizio non fu’ facile :conati di vomito, soffocamenti ,ma dopo un po’ di tentativi la mia cappella supero’ la glottide.
Rimasi fermo per abituarla alla nuova presenza e poi lentamente cominciai ad andare su e giu’. Godevo solo al pensiero.
Dissi: troia intanto che succhi masturbati.
Era bello vederla con il mio uccello piantato in fondo la gola mentre con le dita si masturbava la clitoride
Su e giu’, su e giu’, dopo 5 minuti le arrivai direttamente in gola (chissa’ se è sceso subito nello stomaco)
Poi le dissi: porca adesso continua a succhiarlo e continua a masturbarti fino a venire; tre minuti e venne anche lei.
Adesso baciami;la sua lingua non sapeva di sperma, era tutto dentro di lei
Un mese, dopo i pompini a gola profonda erano diventata una consuetudine. Facevano piacere a me e forse anche a lei
Una riflessione, le sto facendo fare nuove esperienze
-la prima scopata extra matrimoniale
-la prima volta che l’ha preso nel culo
-la prima gola profonda
e poi altro verra”

PIACERE cap 5

Dovevo inventarmi qualcosa di nuovo per saziare la mia libido.
Chiamai suo marito dicendogli che ero un avvocato che faceva anche da ‘cacciatore di teste’ ed ero stato incaricato da una nota azienda di selezionare una persona avente le sue caratteristiche per una importante posizione..
Lo invitavo a venire presso il mio studio per conoscerlo e parlagli del’opportunita’. Abbocco’.
Gli fissai una appuntamento alle 17.00 del giorno dopo.
Chiamai subito sua moglie e per lo stesso giorno la invitai a venire alle 16.30. Dalle 16.00 liberai la mia segretaria.
All’ora prevista arrivo’ la moglie, sempre vestita come volevo.
La baciai e limonai con passione.Le sollevai il vestito e fatta appoggiare alla scrivania, alla pecorina, comincia a leccarla la figa infilandole due dita e andando dentro e fuori.
Come al solito non voleva, ma era bagnata e i succhi le scivolavano lungo la coscia, continuai fino a farla venire. Non l’avrebbe mai ammesso, ma avevo scoperto la porca in lei..
Adesso toccava me e a muso duro le dissi: adesso ti metti sotto la scrivania e quando ti tocchero’ in testa comincerai a pomparmi l’uccello ,voglio che lo fai scendere in fondo al gola , continuerai fino a farmi venire. Poi lo pulirai solo con lingua e ricomincerai a succhiarlo ma senza farmi venire, capito? Lei era perplessa ed annui’. Si mise sotto la scrivania, slacciai i miei pantaloni e tirai fuori l’uccello preparandolo all’occasione.
Puntuale squillo’ il campanello d’ingresso ed io al citofono gli dissi che non potevo andargli incontro per un un impedimento momentaneo ad una gamba .Gli avrei aperto dalla scrivania il portoncino d’ingresso e gli indicai la strada per arrivare nel mio ufficio.
Entro’, era un bell’uomo dall’aria simpatica ed intelligente. Ero gongolante.
Mi strinse la mano attraverso la scrivania chiedendomi del mio impedimento e lo rassicurai in proposito.
La moglie ormai aveva capito cosa stava succedendo, doveva sentirsi disperata,ma non poteva far nulla. Mentre il marito ed io abbiamo cominciato a parlare di lavoro ,lei sollecitata dalla mia mano sulla sua testa ha cominciato a succhiare, spingendo il bacino la obbligavo a succhiarmi profondamente, era per me una situazione di erotismo estremo.
Ho sborrato nella sua bocca, che fatica affinche’ il marito non si accorgesse’
Poi le ho messo le dita in bocca per farmi succhiare anche quelle e poi pulitomi ha ricominciato a succhiare facendomelo tornare in tiro.
A questo punto ho fatto concluder il colloquio ed ho salutato il marito dicendo che gli avrei fatto sapere,etc’le solite cose che si dicono in queste circostanze.
Appena il marito è uscito è scattata da sotto la scrivania cercando di aggredirmi.
L’ho bloccata dicendole:adesso sei propria una troia, la mia troia e tuo marito è un vero cornuto.
E’ rimasta senza parole ed io neo ho approfittato per metterle la mano sulla figa ricominciando a sditalinarla.
Si è bagnata subito.
Hai visto sei propria una troia ,l’ho nuovamente poggiata alla scrivania ed ho cominciato a scoparla, gemeva, ma volevo di piu’.
Quando ho sentito che stava venendo mi sono fermato e le ho detto se vuoi venire devi dire mio marito è un cornuto ed ho iniziato a schiaffeggiarle il culo. Allora dillo o ‘
Le ho dato qualche altro colpo di cazzo, la portavo al limite e poi mi fermavo e dicevo: dillo, ad un certo punto, infoiata ,non ha piu’ resistito ed ha detto: mio marito è un cornuto Glielo fatto ripetere, mentre la scopavo, un po’di volte fino a che, mentre lo diceva, è venuta.
Anch’io a quel punto mi sono scaricato in lei.
Si è rialzata , l’ho baciata(sempre con lingua) e lei ha risposto.
Vedi: sei la mia puttana, la mia svuota palle.
Resto’ in silenzio, si rivesti’ e se ne ando’.
PIACERE cap 6

Non mi bastava. Avevo avuto molto, ma volevo di piu’. Volevo essere ricordato in modo tangibile per sempre dalla dottoressa.
Qualsiasi cosa era gia’ stata fatta nel tempo poteva essere dimenticata ed io volevo qualcosa che le ricordasse per sempre quanto avvenuto,ma un ricordo non banale, un tatuaggio,un marchio’..no qualcosa di unico.
Un giorno leggendo un articolo di uno strano incidente mi venne l’idea.
Chiamai un mio amico chirurgo che aveva, per motivi lavorativi, un debito di riconoscenza nei miei confronti e gli chiesi se era possibile il distacco del filetto che lega la lingua al palato e quali conseguenze avrebbe dato.
Mi ha detto che la cosa era quasi impossibile si verificasse naturalmente, ma che con una banale operazione chirurgica era possibile rendere quasi autonoma la lingua dal palato.
L’operazione consisteva in un taglietto in anestesia locale e comprensiva di cicatrizzazione durava non piu’ di tre minuti.
Certo per qualche giorno la persona avrebbe avuto difficolta’ a parlare e a deglutire, ma nulla di drammatico, poi si sarebbe abituata alla nuova situazione.
Folle idea, era questo il marchio.
Che pompini mi avrebbe fatto, avrei fatto felice anche il marito.
Per giustificare la breve indisposizione avrebbe detto che aveva fatto una operazione alle gengive ed ai denti.
Organizzai tutto con il mio amico, una persona fidatissima , che non avrebbe fatto domande e nemmeno indagato.
Fissai con lei il consueto appuntamento alle 16.00 del giovedi’
Quando arrivo’ la bendai e la feci sedere come il mio amico aveva consigliato, ormai lei non si faceva piu’ sorprendere dalle mie richieste ,inoltre le dissi di non muoversi per alcun motivo.
In silenzio il mio amico si avvicino’; le inseri’ in bocca uno speciale apparecchio per tenerla aperta e che faceva spingere la lingua verso l’alto.
Nei tre minuti previsti l’operazione fu fatta ed il mio amico se ne ando’.
Lei non si accorse quasi di nulla, certo l’anestetico era stato fastidioso, ma per il resto nulla..
Non so se si rese pienamente conto di quanto successo, le spiegai cosa era stato fatto.
Lei, stupita dell’accaduto, rimase in silenzio ed in silenzio se ne ando’.
La settimana dopo ci saremmo rivisti : stesso giorno,stessa ora. Gia mi pregustavo il MIO POMPINO.
La settimana passo’ velocemente e finalmente il fatidico giorno arrivo’.
Salto la descrizione di quanto completamente accaduto salvo dirvi che attesi il suo orgasmo per poi farla dedicare a me.
Sedetti sulla mia sedia e la feci inginocchiare davanti me .Glielo feci prendere in bocca infilandolo sino in fondo , era meglio di gola profonda. La sua lingua si mosse libera sul mio cazzo fino a portarmi ad un sublime orgasmo. Ho eiaculato nella sua gola fin dentro il suo stomaco.
Poi rilassato, me lo feci pulire sempre con la lingua prima di farla rialzare..
L’incontro era terminato ;una bella ‘limonata’con la consueta stretta sul culo prima che se ne andasse a fare la brava madre e moglie.
Sentivo che stava cambiando’.
PIACERE cap 7
Un capitolo dedicato a lei

Sono 4 mesi che con mia volonta’ o meno i rapporti sessuali con l’avvocato vanno avanti.
Il senso di colpa che mi accompagna è forte, ma a casa riesco a comportarmi normalmente.
E’ qualche giorno che mi sento strana: palpitazioni,un po’ di nausea..sara’ lo stress’non puo’ essere altro;almeno spero.
Chiacchiero con una mia amica a telefono del mio ‘malessere’ e lei ridendo:non sarai mica incinta. Le dico che è impossibile, ma comincia ad essere preoccupata ;un tarletto si insinua nei miei pensieri.
Uscendo dal lavoro compro uno di quei kit di facile utilizzo per verificare l’eventuale maternita’ e quando sono a casa, con molta attenzione per non farmi scoprire faccio il test e’.sono incinta.
Rileggo le istruzioni per verificare che abbia seguito correttamente la procedura, purtroppo la procedura era corretta.
Ho un black out,mi gira la testa,vedo tutto nero,sono alle soglie dello svenimento.
Adduco con i miei cari un malessere e vado a letto, ai bambini pensera’ mio marito.
Il mattino dopo, non appena giunta in ufficio, chiamo l’avvocato e gli dico che ho urgente bisogno di parlargli e di inventarsi una scusa per allontanare la segretaria.
Alle 10.00 sono da lui e gli dico che sono incinta. Prima è perplesso poi sorride.
Stronzo ,cos’hai da ridere. Dice:che bello ti ho messa incinta. Ed io ,ma non capisci ?Negli ultimi mesi non ho avuto rapporti con mio marito’.Ma lui: e beh stasera vai a letto con lui, lo stuzzichi come tu sai fare , una sveltina e sei a posto e lui sara’ pure felice.
Stronzo il feto è di almeno 2 mesi ,alla prima visita ginecologica la verita’ sarebbe scoperta.
Silenzio e poi’.troveremo una soluzione, intanto vieni qui e nonostante la mia ritrosia mi abbraccia costringendomi a baciarlo, mi solleva la gonna ed infila le dita nella mia figa ; poi mi mette alla pecorina e fatto cadere i miei slip mi ha leccato dalla figa al buco del culo e intanto continuava a masturbarmi.
A dispetto della situazione mi stavo eccitando.
Mi ha detto sei proprio una troia, girati ,tirami fuori l’uccello e succhialo. Mi sono messa in ginocchio ed ho iniziato a succhiarlo.
Mi diceva:succhia a fondo troia, fammi un bel pompino; pensavo volesse venirmi in gola invece mi ha fatto rialzare e me lo ha sbattuto in figa cominciando un profondo su e giu’, su e giu’; poi l’ha appoggiato all’ano e me lo ha spinto dentro.
Dava qualche colpo in figa e qualche colpo nel sedere, intanto mi tirava i capezzoli.
Dolore e piacere. Poi ha detto adesso ti riempio cosi’ se non fossi gia’ incinta adesso lo sarai.
A quelle parole ho sentito un calore in mezzo alle gambe e sono venuta con lui.
Mi sentivo davvero una puttana, ma non riuscivo a fare a meno di quel cazzo.
Poi mi ha detto non ti preoccupare ho un amico medico che ci aiutera’ a mettere tutto a posto; peccato pero’ mi piaceva l’idea che tu avessi un figlio da me .
Non ero tranquilla , ma la situazione si sarebbe risolta. Tornando a casa ho comprato un altro kit maternita’ rifacendo la prova’negativa. Non capivo. Ho rifatto’ancora negativa.
Il giorno dopo ho chiesto al medico come fosse possibile avere esiti contrastanti e mi ha spiegato che in talune situazioni cio’ puo’ accadere e che per sicurezza conviene recarsi dal ginecologo.
Fissai subito l’appuntamento con il ginecologo: non ero incinta.
Telefonai all’avvocato per dirglielo, mi sembro’ piu’ triste che felice .Ma cosa voleva?
Ero felice, la mia famiglia era salva.
PIACERE cap 8

Volevo fare qualcosa di diverso, senza esagerare volevo mostrare il mio potere su lei in pubblico.
E’ stato facile.
I nostri incontri erano usualmenti fatti intorno alle 17.00 al giovedi’, ora in cui la gente esce dagli uffici. Andare in giro a quell’ora e’ un po’ rischioso c’è la probabilita’ di essere riconosciuti, ma senza un po’ di rischio non c’è sapore’..
Conosco alcuni proprietari di negozi del centro, in particolare il proprietario di un negozio di scarpe di classe conosciute in tutto il mondo
Ho contattato Mario (il proprietario) dicendogli che gli avrei portato una cliente particolare che doveva servire lui personalmente, ma in una posizione defilata.
La cliente voleva evitare di essere riconosciuta da eventuali avventori..
Era perplesso, ma lo rassicurai assicurandogli che sarebbe rimasto soddisfatto
Quel giovedi’ la condussi al negozio presentandogli il proprietario che fu abbagliato dalla sua classe ed eleganza (oltre che per il resto).
Segui’ i miei consigli e la fece accomodare in fondo al negozio per provare alcuni modelli di scarpe
Le mostro’ alcuni modelli di scarpe ,erano tutte molto belle, scelse di provarne due
Per provare le scarpe doveva poggiare il piede su un apposito sgabello sollevando la gamba, quale fu la sorpresa per Mario quando si accorse che la cliente non aveva gli slip
Era perplesso, divento’ persino rosso e non sapeva cosa fare . Mi guardo’, gli feci cenno di proseguire.
Lei era imbarazzata e non osava muoversi
A questo punto Mario si sciolse e illustrando la qualita’ del modello faceva in modo di sollevare ,per quanto possibile, la gamba per bearsi della visione
Passata la fase critica la cosa ando’ avanti per un po'(sono convinto che potendo Mario si sarebbe infilato con la testa sotto la gonna) finche’ feci segno a Mario di portarla nel retro . Capi’ e con normalita’ le disse che nell’altro locale avrebbe potuto mostrarle dei modelli speciali.
Lei cerco’ con lo sguardo la mia approvazione, avutala si alzarono e passarono nel retro, io li seguii.
Mario non ce la faceva piu’ come siamo entrati nel nuovo ambiente si è sbottonato i pantaloni facendo uscire il suo pulsante uccello e le disse: troia fammi un pompino .
Si inginocchio ‘ glielo prese in bocca e comincio’ a leccarlo e succhiarlo, intanto con le mani gli palpeggiava la sacca dei coglioni. Mario era beato,ma la sua sorpresa fu quando percepi’ che lei glielo prendeva sino in fondo la gola (gola profonda).
Era per lui impossibile resistere, era la prima volta che gli facevano un gola profonda e poi una donna cosi’ al di sopra di ogni aspettativa, nel giro di niente le scarico’ tutto in gola.
Mario mi guardo’ e senza parlare rientro’ in negozio. Lei era sempre in ginocchio e’attendeva’.
La feci alzare e piegare alla pecorina facendola poggiare al muro .Le sollevai la gonna sulla schiena.
Ogni volta pensavo è il piu’ bel mappamondo in circolazione e mi piegai a leccarlo.
Il leccaggio funzionava la sentivo bagnarsi ed eccitare.
Le ho infilato un dito in figa ed uno in culo per portarla vicina all’orgasmo sostituendo poi il dito in figa con il mio uccello.
Comicia a andare su e giu’ ed in breve la sentii venire , l’ho seguita a ruota facendo spruzzare la nia sborra dentro lei
Si è alzata e ci siamo baciati, questa volta con dolcezza, ma mi sono tolto il piacere di stringere il suo mappamondo.
Le ho detto adesso puoi andare a casa dalla tua famiglia (non volevo che il senso di colpa la abbandonasse)
Dopo sono ‘passato’ da Mario che ancora stranito mi disse: grazie avevi ragione e poi chi è?’.
Gli dissi :è stato un regalo, sono contento ti sia piaciuto,ma adesso dimentica. Ciao
PIACERE cap 9 epilogo

Come al solito eravamo nel mio studio; alcuni mesi erano trascorsi dall’inizio e tutto quello che mi ero prefisso da questa esperienza l’avevo raggiunto.
Era stato un periodo intenso per me e penso anche per lei, avevamo fatto cose nuove , stravolgenti ed anche appaganti.
Mi chiedevo se vigeva ancora il mio ricatto..
Quella sera si era presentata con un bel vestito che evidenziava il suo splendido corpo, era certamente una signora di gran classe.
Senza dire nulla si era avvicinata, fatta baciare con un profondo gioco di lingue e fatta toccare nel suo punto piu’ bello:il culo.
Poi si era liberamente spogliata sino a rimanere con il consueto intimo sempre arrapante.
Si tolse infine reggiseno, slip e scarpe e si pose alla pecorina sul letto.
Le ho leccato figa e culo masturbandola con le dita , poi e’ stata lei a succhiarmi l’uccello e a leccarmi le palle.
Infine glielo misi dentro dando luogo ad una intensa scopata .Figa e culo, culo e figa.
Furono due ore di sesso completo , venne almeno tre volte e venni anch’io piu’ volte in lei, nella sua bellissima micia.
Come di consueto me lo puli’ con la lingua, si alzo’e rivesti’. Era splendida.
Un ultimo profondo bacio con le mani sul culo e le dissi: per me è finita, sei libera, non ti chiedero’ piu’ di venire da me o altro, e’ stato bellissimo spero un po’ anche per te; ci sentiremo solo per motivi professionali.
Non la sentii per settimane, quando un giorno squillo’ il mio cellulare privato, era lei..
Disse solo tre parole: quando ci vediamo?

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