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Racconti Erotici Etero

Poker a sorpresa

By 10 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Azzurra si guardò nello specchio dell’ascensore, prima che le porte si aprissero, e si sistemò critica una ciocca di capelli. Era stata al ristorante con delle amiche e ora tornava a casa. Avrebbe infatti trovato Luca, il suo fidanzato, che aveva approfittato della sua assenza per organizzare una partita a poker con gli amici.
Davanti alla porta si sistemò la gonna sopra il ginocchio, controllando che lo spacco fosse nel punto giusto. Si dette del rossetto, si passò la mano tra i lisci capelli neri e poi infilò la chiave nella serratura.
Subito l’odore del fumo di sigaro le invase le narici. Le voci che aveva percepito dal pianerottolo si erano interrotte, evidentemente l’avevano sentita entrare e l’aspettavano. Percorse il piccolo corridoio, poi sorridendo si affacciò alla porta della sala da pranzo.
“Ciao a tutti!” esclamò.
“Ciao tesoro! – l’apostrofò il fidanzato tendendole un braccio – sei già tornata?”
Azzurra si fece avanti, cercando di essere il più disinvolta possibile, mentre lo sguardo degli presenti le si posava addosso. Gli amici del marito si alzarono ad uno ad uno per salutarla, e lei cominciò il giro del tavolo, stringendo le mani:
“Marco, ciao!”
“Federico, piacere.”
“Io sono Ivan, ciao”
“Ehi Luca, non ci avevi detto che tua moglie era così bella!” fece uno di loro strizzando l’occhiolino al marito di Azzurra.
“Ce la nascondevi, dì la verità…!! – disse un altro, scatenando risatine complici.
Azzurra rideva di gusto, stando al gioco. Le piaceva essere al centro dell’attenzione, e la sua parte vanitosa ed esibizionista era premiata da quei complimenti e dagli sguardi sempre più insistenti che si sentiva addosso.
Sapeva di essere una gran bella ragazza, alta, mora e con un fisico dotato da madre natura di curve generose; quella sera poi, pur essendo uscita per una semplice pizza con alcune vecchie amiche di scuola, si era curata particolarmente, indossando un vestito che ne sottolineava l’indiscutibile avvenenza, sapendo di dover incontrare al ritorno tutta la combriccola del marito. Essere ammirata da tutte quelle persone la inebriava. E le dava una sensazione di eccitante perversione sapere che ciò avveniva alla presenza del fidanzato.
Si sedette vicino a lui, sulla poltrona, versandosi due dita di liquore da una delle tante bottiglie che erano sul tavolo. Si prese un po’ di tempo per osservare i presenti con attenzione. Erano tutti ragazzi sulla trentina, tutti dall’aspetto piacevole. Sembravano molto simpatici. Come in tutti i gruppi che si rispettino c’era qualcuno più timido, che parlava poco e beveva molto, e qualcuno che sapeva tenere banco raccontando aneddoti vari.
La partita riprese, anche se era chiaro che la comparsa di Azzurra aveva rotto l’atmosfera. Gli sguardi dei ragazzi si posavano sempre più insistentemente su di lei, e sempre meno sulle carte. Dal mucchio di fiches disposte davanti ai rispettivi giocatori, era chiaro che un paio di loro, Ivan e Federico, avevano visto le carte migliori, mentre gli altri presenti non avevano avuto gran fortuna.

Ivan fece un rilancio pesante, mettendo una fila molto alta di fiches al centro del tavolo. Gli altri giocatori si ritirarono. “Non posso venire a vedere – disse Luca – non ho più niente da giocare…”
“Qualcosa da giocare ce l’avresti” ammiccò Ivan, strizzando l’occhiolino ad Azzurra.
“Ma dai…che cazzo dici…” fece Luca “così la imbarazzi…”
Azzurra si sentiva sempre più al centro dell’attenzione, e l’alcool bevuto, mescolato alle birre consumate in pizzeria, le avevano abbassato di molto i freni inibitori, eccitandola sempre più.
Si alzò lentamente dalla poltrona, venendo a sedersi sulle ginocchia di Luca. Facendo così fece risalire il vestito, mostrando una generosa porzione di cosce
“Che vorresti dire, Ivan.…la posta dovrei farla io? Per venire incontro al mio uomo, potrei anche concedermi…se me lo chiedesse lui…”
Il silenzio piombò nel salotto, l’imbarazzo impediva a tutti di parlare. Gli sguardi dei presenti andavano da Luca ad Azzurra, per vedere chi dei due volesse fare la prima mossa.
“Sei ubriaca, lascia perdere… e poi non ne saresti capace” sussurrò Luca all’orecchio della fidanzata, la quale, per niente intimorita e sempre più eccitata, guardava con aria di sfida i presenti, sentendosi sempre più la regina della scena. Oltretutto la eccitava parecchio la voglia di contrariare Luca, le piaceva sempre giocare ad ingelosirlo, anche se non si era mai spinta oltre il civettare con altri uomini in sua presenza. Cambiò posizione affinché la gonna salisse ancora un po’ e si girò verso di lui, baciandolo lascivamente. “Sei sicuro che non ne sarei capace, amore?”
Ivan ruppe gli indugi. “Beh, senza spingerci troppo oltre, diciamo che se vuoi venire a vedere questo piatto, la tua splendida ragazza potrebbe fare da garanzia. Se vinci, il piatto è tuo. Se perdi, potremmo stabilire un prezzo….per esempio Azzurra potrebbe farci vedere qualcosa di più delle sue grazie. Sempre se a voi sta bene…nessuno è obbligato”
Azzurra sorrise e, dando un bacio sulla guancia a Luca, disse: “Tesoro, ma mi sembra una proposta ragionevole…ora vedi di giocare bene, se no la tua fidanzatina sarà costretta a spogliarsi per Ivan e i tuoi amici…”
Tornò a sedersi sulla poltrona, accavallando le gambe in maniera assolutamente esplicita, e guardando Luca con aria di sfida.
“O.K. ci sto…” fece Luca, con voce poco convinta.
Ivan chiese una carta, Luca disse che era servito così, e calò un full con tre donne e due assi, un punto molto buono.
“Mi sa che la mia ragazza te la puoi solo sognare…” sorrise
Ivan assunse un’aria contrita, ma poi ruppe in un sorriso sardonico
“Sei proprio sicuro?” e così dicendo calò un full con tre re e gli altri due assi.
Calò di nuovo il silenzio, mentre gli occhi dei presenti si spostarono su Azzurra.
“Tesoro, hai perso? Adesso devo pagarti la posta…”
Così dicendo fece risalire il vestito ancora più in alto, mostrando il perizoma nero che portava sotto. Poi, con aria maliziosa ed ammiccante, chiese a Federico, che era il più vicino a lei, di aiutarla a salire sul tavolo, e ad Ivan di mettere un cd di musica dance, tra i tanti che avevano sullo stereo.
Appena salita sul tavolo, con i ragazzi che la guardavano sempre più eccitati, aspettò che le note della musica partissero, e cominciò a ballare, giocando in maniera sempre più audace col bordo del vestito. Poi fece scivolare le spalline e il vestito cominciò lentamente a caderle addosso. Azzurra, con movimenti sinuosi da spogliarellista consumata, lo fece cadere lentamente, sempre tenendosi a tempo con la musica, fino a rimanere soltanto con addosso i tacchi e la biancheria intima.
I ragazzi speravano che lo spettacolo continuasse – tranne Luca, ovviamente, sempre più esterrefatto – Azzurra glielo lasciò credere, cominciando a giocare con le coppe del reggiseno e l’elastico del perizoma, ma poi si fermò.
“Può bastare così…” fece, strizzando l’occhiolino ad Ivan.
Si fece aiutare a scendere dal tavolo e tornò in poltrona.
“Giochiamo ancora?” fece Ivan, speranzoso.
“No, no…per carità…” rispose Luca.
“Ma dai, tesoro…non vuoi recuperare un po’ di soldi, correndo il brivido di giocarti di nuovo la tua ragazza?” lo zittì Azzurra. “Potresti giocarti la mia biancheria…”
Il più svelto fu ancora una volta Ivan, che prese il mazzo e servì una nuova mano. I ragazzi si guardavano con complicità, era chiaro che la situazione stava sfuggendo di mano a Luca, che era in balia della sua fidanzata, sempre più audace e desiderosa di spingersi oltre, e tutti erano curiosi di sapere se e quando Azzurra avrebbe posto il limite.
La dinamica della partita inoltre era cambiata, nessuno giocava più per vincere, ma per far perdere Luca, e di conseguenza per spogliare la sua fidanzata.
Rimasero a giocare solo Federico, Marco e Luca. Il primo fece un rialzo enorme, il più alto della serata. Marco lasciò e Luca rimase indeciso sul da farsi. La posta era pesante, sapeva che se perdeva Azzurra avrebbe dovuto rimanere completamente nuda, ma aveva anche quattro jack in mano che gli davano ottime garanzie, in tutta la serata nessuno aveva ancora visto un solo poker.
“Vedo…le mia fiches sono addosso a lei” fece, sorridendo all’indirizzo della fidanzata.
“O.k. io non cambio nessuna carta” lo gelò Federico.
“Nemmeno io” disse Luca, dandosi coraggio e calando i quattro jack.
Federico prese tempo, per aumentare la suspence, e poi calò lentamente, una dopo l’altra, quattro donne.
“Stasera sono fortunato con le donne… e non solo io, direi” sorrise, all’indirizzo degli altri giocatori.
“Allora Azzurra, paghi la posta del tuo sfortunato fidanzato?”
La ragazza, non aspettando altro, si alzò dalla poltrona visibilmente eccitata, e cominciò a girare intorno al tavolo, sfiorando tutti i giocatori, mentre giocava in maniera sempre più audace con slip e reggiseno.
Poi portandosi a fianco del fidanzato, gli disse ”tesoro, mi aiuti a sganciare il reggiseno?”
E un Luca sempre più incazzato dovette eseguire l’ordine, sussurrandole sottovoce “sei una troia!” nell’orecchio.
“Dai che ti piace anche a te” fece lei, sfiorandogli l’inguine con la mano e costatando l’erezione del suo uomo
Il reggiseno rimase per qualche secondo incollato al seno della ragazza, poi la forza di gravità fece il resto…
Dopo essersi fermata a mostrare lo splendido seno a tutti i presenti, Azzurra fece il giro del tavolo e si portò accanto a Federico. “Il resto lo levi te…visto che hai vinto!”
Federico si alzò, si mise dietro ad Azzurra, e cominciò a sfilarle lentamente il perizoma, osservando da distanza ravvicinatissima la perfetta forma del suo fondoschiena.
Quando questo fu caduto tutti poterono ammirare il triangolo di peluria nera del sesso di Azzurra, che non ebbe nemmeno il pudore di coprirselo con le mani.
Ancheggiando lentamente sui tacchi, l’unica cosa rimastale addosso, tornò a sedersi in poltrona, e guardando i ragazzi sempre più eccitati, disse “Giocate ancora? Luca vuole rifarsi, scommetto…”
Marco prese il mazzo e dette le carte. “Luca, allora, cosa giochi stavolta?”
“Fate scegliere a quella troia…cosa vuoi che mi giochi stavolta, puttana che non sei altro?” rispose, lasciando trasparire nella sua voce una certa eccitazione mista alla rabbia di stare facendo la figura del cretino.
Azzurra rimase un attimo in silenzio, mentre con la mano cominciava a toccarsi tra le gambe, in maniera sempre più evidente. La sua eccitazione era palese.
“Tesoro, potresti giocarmi la mia bocca… se perdi faccio un pompino a chi vince!”
La partita cominciò, con un silenzio che si tagliava a fette. I ragazzi si guardavano di sottecchi, era evidente che Luca era ormai il pollo da spennare, anche se la posta non erano i soldi, ma qualcosa di inaspettato.
Marco, da baro consumato, riuscì a servire una buona mano a Luca, ma una molto migliore per sé. Gli altri si ritirarono, e rimasero solo loro due. “Cosa mi gioco lo sapete…” disse Luca “Vedo” fece Marco, posando al centro del tavolo tutte le fiches rimastegli.
Luca aveva di nuovo un full, ma pure Marco, e di valore superiore.
Il vincitore si voltò verso Azzurra, che continuava a toccarsi senza pudori, preda del piacere di sentirsi messa in palio, come un oggetto.
“Andiamo in cucina?” fece Marco con un certo imbarazzo, intendendo cambiare stanza per “riscuotere” la vincita.
“Ma non sarai mica imbarazzato, caro Marco…ti pago qui, davanti a tutti…Luca deve assistere, d’altra parte è lui che ha perso, vero tesoro?” cinguettò Azzurra con una voce sempre più lasciva e provocante.
Si alzò e fece accomodare Marco in poltrona, poi gli sbottonò lentamente i pantaloni, tirandoglieli giù fino al ginocchio, e cominciò a strusciargli la mano sulle mutande, che contenevano a stento l’erezione del ragazzo.
Poi con lentezza studiata, si inginocchiò di fronte a lui, rimanendo piegata e col sedere bene in evidenza per il resto della compagnia, abbassò le mutande ed estrasse il cazzo di Marco.
Avvicinò la bocca e, con lentezza da pompinara consumata, fece scorrere la lingua sul glande, per poi scendere lentamente, lungo tutta l’asta, fino alle palle.
La lingua di Azzurra percorse più volte il cazzo per tutta la sua lunghezza, poi con un movimento repentino se lo fece scivolare tutto in bocca, cominciando a succhiarlo in maniera selvaggia, con mugolii di approvazione. Con una mano la ragazza stringeva l’asta alla base, mentre con l’altra si masturbava.
Lo spettacolo era diventato veramente eccitante, e i ragazzi al tavolo, uno alla volta, cominciarono a toccarsi, chi in maniera nascosta dalla tasca dei pantaloni, chi tirando fuori il cazzo senza troppi pudori.
Perfino Luca era combattuto tra la rabbia di vedere la propria fidanzata fare un pompino ad un suo amico, oltretutto in presenza di altre persone, e l’eccitazione morbosa che il comportamento della propria donna gli provocava.
Marco stava per venire, ma Azzurra rallentò sapientemente il ritmo, dimostrando di voler prolungare il più possibile lo spettacolo, poi si volse per un attimo verso il tavolo, a guardare compiaciuta tutti i presenti che se la mangiavano con gli occhi. La sua parte esibizionista era emersa prepotentemente, tutta d’un colpo, e non riusciva minimamente a frenarla. Era ormai in balia dei suoi più nascosti istinti e delle sue voglie più segrete, non riusciva a pensare più a niente se non ad esibirsi nella maniera più oscena e ad essere la preda delle voglie del gruppo. Stava scoprendo e sperimentando al tempo stesso una parte fino allora sconosciuta di lei, e il fatto di essere in presenza del fidanzato le aumentava enormemente l’eccitazione.
Riprese a succhiare con foga, qualcuno dei ragazzi intanto si lasciava andare a commenti volgari, che invece di disturbarla la eccitavano ancora di più.
Marco, di nuovo vicino all’orgasmo, le afferrò la nuca, stringendola a se, e con un urlo strozzato le venne in bocca.
Azzurra continuò a succhiare per qualche attimo, poi lentamente fece scivolare fuori il membro di Marco dalla sua bocca. Si voltò verso gli altri presenti, prese dal tavolo un bicchierino da liquore vuoto e sputò dentro tutto il seme di Marco, che aveva trattenuto in bocca.
“Ragazzi, mi aiutate a riempire il bicchiere?” cinguettò Azzurra e inginocchiandosi di fronte a Ivan, che aveva continuato a masturbarsi per tutto il tempo ed era vicino all’orgasmo, gli avvicinò il bicchiere alla punta del cazzo. Ivan capì il da farsi e venne, aumentando il contenuto del liquido.
Dopo di lui fu il turno di Federico, seduto al fianco di Ivan e anche lui ormai vicino a venire. “Dai Fede, un piccolo sforzo…” fece Azzurra avvicinandogli il bicchiere. Federico la accontentò in pochi istanti.
Azzurra si alzò soddisfatta, e posizionò il bicchiere pieno dello sperma dei ragazzi, davanti a Luca. “Tesoro, ora giocati questo…se vinci, riprendi un po’ di soldini…se perdi la tua fidanzatina sarà costretta ad ingollarselo tutto…Voi che ne dite, ragazzi?”
Non ci fu bisogno di aggiungere niente, Ivan aveva già le carte in mano e iniziò a distribuirle…
Il silenzio nella stanza si tagliava a fette, Luca giocava come in trance, non rendendosi ormai conto di essere preda delle voglie più perverse della propria donna.
Anche quella mano non arrise al padrone di casa, che perse con una doppia coppia contro il full di Ivan.
Il vincitore prese il bicchierino pieno del seme dei ragazzi e lo portò alla bocca della ragazza, che intanto si stava sditalinando senza ritegno sul divano. Lei fece scivolare lentamente il liquido nella sua bocca con dei mugolii di piacere. Prima di far scivolare giù in gola tutto quanto si premurò bene di giocarci, spalancando più volte la bocca per mostrarne l’osceno contenuto e improvvisando pure una specie di gargarismo con lo sperma…
Dopo qualche minuto di silenzio, rotto soltanto dai mugolii di Azzurra che frattanto continuava a masturbarsi, uno dei ragazzi si alzò.”Forse è ora di andare…”
“Dove andate….non ve la giocate la mia fica? Ho voglia di sentire un cazzo dentro adesso” rispose la ragazza, guardando tutti quanti con una sguardo che non ammetteva repliche. Ormai la situazione era ad un punto senza ritorno, non restava che continuare la partita.
Marco dette le carte. I ragazzi ormai sudavano copiosamente in preda all’eccitazione. Luca prese le carte come un automa, stava perdendo la partita, la faccia, la dignità, tutta la sua vita si stava sgretolando quella sera.
Federico fece un rialzo pesante, cui Luca andò dietro, diverse migliaia di euro.
Erano un paio di full, ma quello di Federico era di valore maggiore.
Azzurra era pronta, a gambe aperte e fremente dalla voglia che aveva.
“In che posizione mi vuoi?” disse a Federico.
Il ragazzo la sollevò e la stese di schiena sul tavolo, col sedere sul bordo. Le gambe alzate, i piedi di Azzurra puntavano sulle sue spalle.
Lo tirò fuori, ormai aveva raggiunto di nuovo una erezione completa, e la penetrò con un colpo secco.
La ragazza era già lubrificata dall’eccitazione, e cominciò a gemere fortissimo. Ogni affondo di Federico era un urlo, sempre più forte.
Il ragazzo cercava di variare il ritmo, rallentando poco prima di raggiungere l’orgasmo, in modo da prolungare il piacere. “Più forte, scopami più forte, lo voglio…” urlava Azzurra ormai senza più nessun controllo.
Le urla e i gemiti raggiunsero il massimo quando lui le venne dentro con un grido roco, e lei raggiunse contemporaneamente l’orgasmo.
Dopo qualche minuto di silenzio i giocatori si ricomposero e si alzarono per andarsi. Luca era ancora immobile sulla sedia, un uomo distrutto.
“Che puttana la tua ragazza…dobbiamo giocarcela più spesso” lo derise Ivan.
Lei era ancora sdraiata sul tavolo, con le gambe oscenamente spalancate e il seme di Federico che le colava dalla fica.“Aspettate ragazzi, andate già via? Non giocate ancora?” disse.
“Cos’altro ci possiamo giocare ancora?”
“Non vi piace il mio culetto?” disse lei mettendosi piegata sul tavolo “Chi vince se lo prende, basta che entri piano….ho voglia!”
Federico aiutò Azzurra a scendere dal tavolo e la mise sul divano, e dopo pochi istanti i ragazzi erano ancora al tavolo verde,
Ivan dette le carte, e poco dopo avere guardato quelle che si era servito, appoggiò a centro-tavolo una montagna enorme di fiches.
“Bastano per il culo della tua ragazza?”
Luca pietrificato fece cenno di sì col capo e calò una doppia coppia.
Gli altri ragazzi si erano ritirati, restava solo Ivan che tirò giù con un sorriso sardonico un colore.
“Lo sapevo che vincevi te, Ivan…ti è sempre piaciuto il mio culetto, vero?” fece Azzurra, mettendosi carponi sul divano.
Ivan si calò i pantaloni, leccò il buchetto alla ragazza e ci appoggiò il cazzo. Lentamente lo fece scivolare dentro, voltandosi verso Luca e ridendogli in faccia.
“Guarda come le fotto il culo a questa trioia, cornuto”
Cominciò a scendere e ad affondare i colpi sempre più forte. Azzurra, superato il dolore iniziale, cominciò a gemere e a urlare “sì, sì, sì, sono una troia, dimmelo”
Ivan la sbatteva sempre più forte, schiaffeggiandola sulle natiche. Poi la afferrò per i fianchi e venne, con un grido rauco.
Lei rimase così, piegata sul divano con sperma che le colava da entrambe le fessure, mentre Ivan si tirava su i pantaloni e gli altri ragazzi continuavano a guardare increduli lo spettacolo imprevisto a cui avevano assistito – e partecipato – quella sera.

Prima di andarsene, Ivan versò due dita di whisky a Luca
“Bevici su, in fondo non ti è andata male: noi ci siamo divertiti, lei pure – additando Azzurra – e il tuo conto in banca è intatto…poteva andarti peggio, no?”

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