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Racconti Erotici Etero

pomeriggio d’estate

By 12 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Pomeriggio

Sto tornando dal lavoro e siamo a casa senza bambini, Lei dovrebbe essere già a casa.
IO Sms: aspettami con la sottoveste rossa
Mg: risposta : sono a fare spese, farò un po’ tardi ma non te ne pentirai.

Mi fiondo verso casa, so che il suo piccolo ritardo sarà di un’ora almeno e mi preparo.

Da poco abbiamo realizzato una piccola mansarda, tutta travata ed un divanoletto in legno. Tutto molto rustico, quasi una baita.
Una strana idea mi balena in mente: preparo una corda con un bel nodo appeso al trave principale e la faccio scendere, intorno candele profumate e buio, petali di rosa freschi del giardino, olio profumato, piumino e una verga. Dimenticavo un vibratore viola, che ruota, con una doppia punta’. Chissa che mi dirà, mai ho azzardato tanto.

Mg arriva, accaldata ed in forte ritardo’ mi stavo quasi inc’..do, ma è splendida nel suo vestito rosso, curve generose e culo da paura, come mi piace e l’amo.

Le offro da bere un bel martini fresco che le piace tanto, si siede e si rilassa il martini comincia a fare effetto.

Non le lascio altro tempo, nemmeno di lavarsi come vorrebbe, mi piace così, il suo profumo pungente unito all’eccitazione mi fa impazzire.

Dopo averla bendata la porto su per la scala stretta, la bacio sul collo sono eccitatissimo e non so ancora come evolverà.

Le faccio alzare le braccia e le sfilo il vestito. Resta in mutandine e reggiseno che tolgo subito, lasciando i seni liberi coi capezzoli che tradiscono la sua impazienza. La bacio sul collo. Profumo e non resisto le tocco la fessura calda bagnata e non lavata ed un po’ pungente perché l’ho depilata qualche giorno fa.

Le braccia in alto sono imprigionata dalla corda, che non tende molto ma le impedisce di muovere il corpo. Le intimo di aprire le gambe’ esegue e sospira.

Prendo allora una piuma di pavone e comincio a carezzarla. tutto intorno odore dolce, di candele profumate ed il suo profumo di ferormone che si spande. Mi fa impazzire, appesa ad un trave le gambe allargate e la schiena nuda, il sedere esposto al mio sguardo.

Inizio una carezza sempre più languida, la piuma sui capezzoli che si alzano ad ogni respiro, lungo la spina dorsale fino ai glutei, l’incavo delle ginocchia. Le labbra, rosse cercano l’aria aperte e bagnate di saliva.

Prendo una forbice e taglio gli slip, sfilandoli per il cavallo e facendoli strusciare sulla sua fessura, sfioro le labbra gonfie con le mani e le faccio aprire ancor di più le gambe.

E’ li splendida il culo in fuori e non sa cosa aspettarsi. All’improvviso una scudisciata sul culo la fa urlare ed imprecare ‘. Le passo lo scudiscio tra le chiappe, perché tremi ad una scudisciata lì, ed invece un’altra scudisciata sul culo. Ora ha due segno rossi e la fessura che luccica di umori’ Le piace?

Continuo la tortura, altra scudisciata sulle chiappe e poi mi fermo. Silenzio ‘ mi chiede: Dove sei ? cosa stai facendo?
Apri le gambe! le dico. E Lei esegue.

Olio profumato scende dalle sue spalle in gocce profumate fino ai glutei e nel solco del culo. Le massaggio il seno con l’olio, la abbraccio e le faccio sentire la mia eccitazione. Mi implora di prenderla’.

Altra scudisciata, Le labbra secche sono bagnate da Martini ghiacciato che beve avidamente e parte scivola sulle tette che lecco avidamente.

Mi inginocchio dietro di Lei e lecco tutti i suoi umori ed impazzisco di piacere. E’ pronta per il vibratore.

Apro la scatola con rumore. Lei sussulta e mi chiede cosa sto facendo, altra scudisciata.

Il dildo è pronto le pile inserite. Le apro le gambe ed infilo la punta viola, piano sempre più. Ora è tutto dentro di Lei, è l’altra piccola punta è nel culo.

Si contorce non vuole; pensa che la tortura sia finita ed invece lo accendo. Inizia a ruotare ed allargare la sua vagina. Spingo dentro ed il culo è pieno della sua piccola punta. Ora mi metto sotto di lei: con la mano spingo il vibratore che gira e la lingua spinge sul suo clitoride bagnato.

Dice che mi vuole di togliere quella cosa finta e di scoparla come una troia.Ora è la mia troia.

Stacco un po il vibratore ed infilo entrambe le punte nella sua fessura e avvicino la mia verga durissima al suo culo.

Lo appoggio piano e lei presa dal vibratore spinge il culo indietro e così si ficca metà cazzo in un colpo solo dentro il culo.

Grida di dolore, ma inizia a muoversi dicendomi oscenamente che vuole due uomini e non le bastano i surrogati.

La scopo nel culo per dieci minuti, affondando sempre di più. Poi infilo il mio cazzo nella sua figa allargata senza toglie il vibratore ed inizio a spingere. E’ un lago, la abbraccio, le stringo i capezzoli e mentre la abbraccio spingo ancora di più in lei.

E’ sempre legata e dolorante. Un ultimo affondo e la slego. Siamo sudati e impregnati dei nostri profumi e degli oli profumati.

La slego e la stendo sul letto, i travi ci fanno da tetto ed il legno di pino profuma d’amore.

Si mette sopra di me ed inzia ad ondeggiare strofinando il clitoride sul mio ventre, mentre a tutta la mia verga in Lei. Le dico che vorrei che avesse un altro uomo dietro di lei per riempirla tutta, e lei geme.

La imploro di farmi bere il suo succo e si mette sopra di me e la lecco, la succhio e la bevo, mentre mi spompina quasi a farmi venire.

Le chiedo di girarsi e a quattro zampe inizio il mio andirivieni in lei, Prima la fessura poi il culo e così per un tempo che non so.

Le chiedo di toccarsi e lei cerca il vibratore e se lo infila dentro e mi fa vedere quanto può essere porca. Lo accende e, supina, a gambe aperte mi fa vedere l’oggetto che entra dentro. Il suo sguardo è torvo ed il mio uccello duro come il marmo. La prendo così, distesa su un fianco, e aperta e bagnata all’inverosmile e vengo vengo tutta la mia anima in lei che strofinandosi i n clitoride viene con me.

Rimango in lei abbracciato e ansimante e ci abbracciamo. Ci svegliamo ancora abbracciati, pieni dei nostri umori. Il mio cazzo ancora duro e la lecco ancora ancora ancora fino che esplodo al suo succhiare voluttuoso .

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