Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Puttana per la prima volta

By 13 Ottobre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Inizio con dirvi che non cerco uomini che mi scopino ma se ne ho l’occasione cerco di fare di tutto per farmi scopare con tutte le cautele del caso.
Dal mio aspetto, a sentire le poche amicizie che ho, mi definirei una MILF. Ho 43 anni, sono single, per lavoro devo viaggiare molto e di conseguenza non ho un compagno stabile e lo vorrei. Di avventure per soddisfare il mio istinto femminile ne ho avute ma non tante e non le cerco.
Mi piace andare a visitare musei e collezioni d’arte nei ritagli di tempo che mi consente il mio lavoro.
La mia vita sessuale non la reputo tanto normale; per soddisfarmi mi masturbo molto e, occasionalmente, trovo qualche occasione per farmi scopare anche se mi sento soddisfattissima con la masturbazione mi soddisfa molto e non mi crea problemi. Posso così sognare tante situazioni in cui vorrei essere ed altre che crea nella mente il mio lato perverso. Mi masturbo a casa, in hotel ed anche in auto dove trovo una maggiore soddisfazione perché la necessità di farmi il ditalino è immediatamente soddisfatta e quindi partecipo immediatamente alla situazione che si è creata nella mia mente. Spesso lo faccio in auto dopo aver visitato dei clienti ed aver respirato i loro ormoni.
Indosso sempre abiti molto eleganti e mai volgari. Il mio mestiere non me lo permette ma sotto la prima buccia indosso lingerie raffinata per mostrala a me stessa ed all’occasione al maschio di turno.
Ad esempio oggi nell’incontrare i miei clienti ho indossato un abito a tubino nero che mi copriva fino quasi al ginocchio con la vita segnata da una cintola nera dello stesso tessuto del vestito ma con un bordino dorato per solo una parte della lunghezza e che finiva davanti non al centro ma un po’ sulla sinistra a coprire la chiusura non a fibbia. Calze velate scure con la riga posteriore e scarpe aperte con tacco da sette centimetri adornano le gambe. Per gioielli un bell’anello d’argento con pietre colorate sulla mano sinistra ed uno meno importante sulla destra, perle ai lobi delle orecchie e tre bracciali d’argento al polso sinistro. L’abbigliamento intimo che indosso è composto da un perizoma marrone scuro che lascia vedere il colore della pelle tra i ricami neri. Le calze sono sorrette da un reggicalze a stringa scuro ben ricamato ed impreziosito da dei fili d’orati che lo rendono a mio parere molto sexy. Reggiseno scuro del tipo push up.
Mi piace essere bella e l’aspetto negli affari conta, così come conta nelle ore non lavorative quando ci si rilassa o si incontrano amici e familiari. I capelli li ho lunghi fino sotto le spalle e sono chiari ma non eccessivamente con sfumature castane.
Sono fuori casa da una settimana e dovrò starci  per altri quattro giorni. Mi è venuto ora in mente che qualche giorno fa dopo una cena con alcuni clienti sono tornata in albergo. Alla cena mi sono presentata con una camicia di tessuto velato color marrone molto scollata che mostrava il solco tra le mammelle ed il bordo della scollatura largo circa sei centimetri di una pelliccetta, anch’essa marrone, che copriva i capezzoli che altrimenti sarebbero stati molto visibili. Le spalle erano visibili e si vedeva che non indossavo reggiseno.
Prima di andare in camera mi sono fermata al bar per bere qualcosa e pensare che anche quella sera non avevo trovato un uomo che mi piacesse. Non sapevo che fare e mi stava prendendo la noia. Pensavo che se avessi avuto un uomo chissà che cosa avrei fatto. Per la testa mi passò un pensiero “quando i maschi sono lontani da casa cercano sempre altre donne. Perché non lo facciamo anche noi femmine?” mi chiedevo se noi donne agenti di commercio, rappresentanti, trasfertiste, ecc. avessimo dei desideri sessuali e come li potevamo realizzare.
Nel guardarmi intorno vedevo molti uomini e poche donne. Erano tutti vestiti bene e alcune donne erano veramente eleganti e ben vestite. Queste ultime sfoggiavano gioielli che dubitavo essere autentici preziosi per quanto fossero belli.
Dopo poco ho notato un uomo sulla cinquantina, molto elegante e piacente che mi guardava con insistenza. Sembrava mangiarmi con gli occhi e mi era difficile non notarlo. Mi piaceva la sua figura ed il suo modo di stare seduto sulla poltrona su cui era seduto.
Forse a causa del vino a tavola o forse per la mancanza del mio orgasmo quotidiano gli ho sorriso per ringraziarlo degli sguardi e del piacere alla vista che gli davo. In pochi istanti pensai che forse avrei potuto finire la serata con lui.
In quei momenti pensavo alla reputazione ed al fatto che stessi prendendo un abbaglio grossolano ma mi rendevo conto che al più avrei avuto una conoscenza in più.
Indossava uno spezzato con i pantaloni in jeans , camicia a quadri di differente tonalità di azzurro con il primo bottone aperto, scarpe di cuoio che da lontano si vedeva essere fatte su misura per lui. Il viso era ben curato e così anche i capelli ondulati che già tendevano al grigio.
Non aveva occhiali e le labbra erano belle con un sorriso accattivante. Le guance erano sbarbate.
Non aveva collane d’oro in evidenza e neanche braccialetti; a dire il vero neanche orologio al polso.
Il mio sorriso lui lo ha colto subito, si è levato dalla poltrona ed è mi venuto vicino a chiedermi se potevamo bere qualcosa insieme per scambiare anche qualche parola.
Mi piaceva il suo look e non mi sono opposta, ciò mi ha consentito di parlare con lui e conoscerlo.
Mi ha raccontato del suo lavoro e della vita che faceva di cui era soddisfatto in parte.
Gli ho raccontato anche di me.
Non so quanto lui abbia creduto alle mie parole ma io ho creduto alle sue. Il suo modo di discutere mi è piaciuto subito e non era solo un’impressione superficiale.
Gli argomenti su cui discutere erano tanti, i suoi hobby pure e la cultura dell’uomo non era solo di facciata ma era un buon conoscitore della storia dell’arte e della politica.
Quando ci accorgemmo che il bar stava per chiudere lui mi ha chiesto se volevamo continuare in camera. I drink erano già due.
Io non aspettavo altro, ovviamente, e siamo saliti in camera sua.
Appena entrati nella sua camera, con mia grande sorpresa mi ha chiesto quanto volessi.
Sul momento mi chiedevo per che cosa ma nei centesimi di secondo seguenti realizzai che mi aveva presa per una puttana d’albergo!
Non mi sarei mai aspettata una domanda di quel genere ed ho avuto un attimo di esitazione. Lui non si è accorto della mia incertezza ed ha proseguito “200 sono sufficienti?” ed andò in bagno per lavarsi le mani.
In quel momento dentro di me è scattato qualcosa che non so definire ma il risultato è che quella proposta mi ha eccitato tanto. Non ero mai stata presa per puttana, in questo caso si dovrebbe dire escort, e decisi senza riflettere che era un passo che volevo fare per provare ad esserlo.
Ho subito risposto “200 vanno bene”
Non sapevo che fare ed ho cercato di essere più sensuale possibile senza eccedere.
Tornato dal bagno mi ha spogliata con delicatezza togliendomi la camicetta ed anche la gonna.
Restai solo con le calze e reggiseno con le scarpe ai piedi. Guardandomi in uno specchio mi vidi decisamente bella e sensuale; se fossi stata da sola mi sarei sditalinata a guardare la mia figura.
Abbassai il perizoma nero e lui mi chiese di mettermi alla pecorina perché’ voleva leccarmi tutta da dietro. La cosa mi ha fatto bagnare più di quanto lo fossi e la sua lingua ha fato il resto. Era una pratica che non avevo mai subito da nessuno e per me fu un’autentica delizia. L’eccitazione era salita al top e stavo quasi per venire quando mi ha chiesto di fargli un pompino.
Ho quindi dovuto rimandare l’orgasmo ad un altro momento.
L’ho preso tutto in bocca. Non era troppo grande ma era bello duro e mentre lo succhiavo mi sono toccata facendomi un ditalino. Le sue spinte erano tali che non mi hanno consentito di concentrarmi per avere l’orgasmo.
Lui non è venuto ed in parte l’ho fatto apposta perché volevo che mi scopasse per bene.
Quel cazzo che era un ben di Dio non poteva essere sprecato con un semplice lavoro di bocca  desideravo che sborrasse per effetto di una chiavata.
Mi ha poi chiesto di mettermi di nuovo alla pecorina scopandomi senza troppa foga ma non vedendolo in viso e sotto valutando i suoi mugolii non mi sono accorta del suo orgasmo. Purtroppo ha goduto sborrando nella figa prima che io potessi raggiungere l’orgasmo.
Non volevo che mi venisse nella figa ma visto che lui si era scaricato dentro di me senza preavviso ho dovuto fare buon viso a cattivo gioco. In quei momenti volevo venire anche io; colavo parecchio e lui era l’uomo che avrei voluto sempre.
Con discrezione sono andata in bagno e nel frattempo lui ha preparato i soldi mettendoli sul comodino.
Mi sono rivestita, ho messo i soldi nella borsetta, l’ho ringraziato e sono andata via senza che lui dicesse altro se non un arrivederci alla prossima volta e chiedendomi se potesse ritrovarmi in quell’hotel. Gli ho sorriso e dato una speranza.
Sono entrata nella mia camera non molto lontana dalla sua, mi sono spogliata e, ripensando a quanto era successo mi sono masturbata raggiungendo l’orgasmo in brevissimo tempo. Ne avevo tanta voglia e desideravo che lui mi vedesse mentre venivo.
Mentre mi sgrillettavo pensavo a lui, a quanto era bello, a come mi ha scopato, alla delizia di averlo dentro sia in bocca che nella figa.
Ripensando ai soldi mi sentivo una puttana. Si, proprio una puttana  per caso ma mi è piaciuto così’ tanto che mi da delle chance per le mie soste future negli hotel, così accoppierò l’utile al dilettevole.

Leave a Reply