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Racconti Erotici Etero

Quando una ex pretende è difficile sfuggire

By 20 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Un paio di mesi fa una mia ex con la quale ogni tanto ci prendiamo e ci molliamo si &egrave fatta risentire.
Ha cominciato a mandarmi mail ammiccanti, a farmi telefonate melliflue e a chiedermi di prendere un caff&egrave insieme.
Io per un po’ ho resistito, anche perché avevo la testa completamente presa da un’altra donna.
Ma un paio di settimane fa ho avuto rassicurazione che questa precedente storia fosse definitivamente sepolta e quindi mi sono deciso a dare un po’ di corda alla mia ex.
Appena ho cominciato a rispondere a tono ai suoi messaggi, l’atmosfera si &egrave subito riscaldata.
Abbiamo cominciato a ricordare i vecchi tempi, le grandi scopate che ci facevamo e poi gli incontri rubati quando entrambi ci siamo sposati.
Io le ho ricordato quando una volta ci siamo visti nel parcheggio sotto l’ufficio una sera d’inverno e noncuranti delle persone che potevano vederci lei mi ha preso le mani e me le ha infilate sotto la sua camicetta. Ancora ricordavo la consistenza di quelle tette meravigliose. Lei ovviamente mi ha ricordato che &egrave tornata a casa con le mutandine completamente fradice.
Poi ci siamo ricordati di quando, sempre in un parcheggio, le ho fatto un servizio fotografico alle tette che tenevo in mano in vario modo. Mi ha detto che quella volta ha sfiorato l’orgasmo senza che la toccassi.
La realtà però era che da quando ci eravamo sposati non eravamo mai riusciti a farci una scopata come si deve. E lei comunque non era intenzionata a fare diversamente. Si accontentava di incontri fugaci in macchina.
In ogni caso non perdeva occasione di lanciare frecciatine su quanto sarebbe stato bello rivedersi.
Io ho colto la palla e le ho proposto di vederci per pranzo.
Oggi finalmente siamo riusciti ad incastrare i vari impegni di lavoro ci siamo visti.
Quando ci siamo incontrati l’ho fatta salire in macchina e le ho detto che l’avrei portata in un posto che avevo scoperto da poco.
Abbiamo girato un po’ e alla fine io mi sono infilato in un Motel appartato frequentato da coppie clandestine.
Quando lei ha capito ha cominciato a fare rimostranze. Ma io le ho detto che non sarebbe stato carino che l’avessi lasciata li da sola e che avrebbe dovuto chiamare un taxi e farsi prendere in quel posto.
Così si &egrave convinta e finalmente siamo andati in camera.
Io ho cominciato a fare il vago fino a che lei ha detto che visto che stavamo li potevamo anche rilassarci un po’. Si &egrave quindi tolta il pantalone ed &egrave rimasta con una maglietta attillata. Poi si &egrave stesa sul letto in una posa molto attizzante.
La mia ex ha davvero un bel fisico. E’ alta, gambe affusolate, un bel sedere ma sicuramente il pezzo forte sono le tette. Sode e all’insù come poche se ne vedono.
Io già ero eccitato per la situazione ma quando l’ho vista così non ci ho visto più.
Mi sono lanciato sulla sua pancia e ho cominciato a baciarla. Ho iniziato dall’ombelico affondandoci la lingua dentro e poi roteandola intorno, scendendo lentamente verso il pube e poi salendo verso il seno, passando sui fianchi sia a destra sia a sinistra. Quando ho visto che cominciava a contorcersi le ho afferrato le tette da sotto strizzandole verso l’alto come per far schizzare i capezzoli.
Lei ha cominciato a gemere e allora io sono sceso con la lingua verso la fessura.
Mi sono infilato di lato dal perizoma e sono riuscito subito ad aprirle la farfalla. Lei ha cominciato a gemere al ritmo dei miei colpi.
Quindi sono tornato su con la lingua e ho tirato su la maglietta scoprendole il reggiseno che ho tolto subito dopo. Alla vista di quelle vette meravigliose il mio cazzo già duro si &egrave eccitato ancora di più e voleva rompere il boxer.
Ho cominciato a leccarle le tette mentre con una mano le titillavo il clitoride. Con la lingua partivo dalla base e man mano salivo ruotando intorno al capezzolo facendo ben attenzione a non toccarlo. Lei intanto si contorceva cercando di mettermelo in bocca ma io evitavo.
Quando ho visto che erano ben rigidi e irrorati ho avvicinato le tette fino a far toccare i capezzoli ( la dimensione lo permette) e li ho succhiati tutti e due contemporaneamente. Lei singhiozzava dal piacere. Non so se lo facesse apposta o no ma per me era piacevole.
Ho continuato a leccarla per una mezz’ora buona le tette e poi mi sono spostato con la bocca sulla sua patatina. Ho cominciato a leccarla avidamente e a succhiarle il clitoride mentre ritmicamente le schiaffeggiavo le tette di lato o sui capezzoli. Così facendo le ho provocato due orgasmi niente male.
Dopo il secondo orgasmo mi prende per i capelli, avvicina il mio orecchio alla sua bocca e mi fa
‘Adesso basta giocare! Scopami’
Detta così non avevo scelta. Ho messo il preservativo, le ho bloccato le mani dietro la testa e ho cominciato a leccarle le ascelle mentre con il mio cazzo cercavo di farmi strada tra le grandi labbra.
Vista la quantità di umori il compito non era difficile e sarei entrato con grande facilità. Ma io non volevo. Quindi sono rimasto con il glande sull’orlo a giocare con lo scalino come piace tanto fare a me mentre continuavo a leccarle le ascelle.
Ad un certo punto lei riesce a divincolarsi e con un movimento del bacino me lo fa entrare dentro.
A quel punto affondo e comincio a pomparla molto lentamente mentre continuavo ad attardarmi con la lingua tra l’ascella e il capezzolo.
Dopo un po’ le faccio mettere i piedi appoggiati alle mie spalle e comincio a pomparla seriamente.
Lei era visibilmente soddisfatta e aveva un sorrisino dipinto sul viso.
Ma appena ho aumentato un po’ il ritmo il sorrisino &egrave diventata una smorfia di piacere mista a paura.
A quel punto l’ho scopata a dovere e lei in un paio di minuti &egrave venuta.
Io fortunatamente ero riuscito a resistere anche perché i giorni precedenti mi ero dato molto da fare con mia moglie.
Lei sfatta da quest’ultimo orgasmo mi dice ‘sono a tua completa disposizione’
Io non me lo faccio ripetere due volte.
In tanti anni non ero mai riuscito a legare la mia ex.
Quindi la giro mettendola a pancia in giù e le lego i polsi sopra la testa e poi lego la corda alla testiera del letto. Lei comincia a lamentarsi ma io le faccio notare quello che mi aveva detto.
Quindi le lego i piedi ai due angoli inferiori del letto.
Le cospargo la schiena di olio e comincio a massaggiarla, non trascurando lo spazio tra le natiche.
Dopo un po’ lei era completamente rilassata. Io allora metto le mie ginocchia al lato dei suoi glutei, mi siedo sulle sue gambe e la penetro.
Quindi comincio a massaggiarla con le mani sulla schiena e con il mio cazzo nella fighetta seguendo il movimento delle mani con quello del mio cazzo.
Ho continuato a massaggiarla a lungo in questo modo mentre sentivo un fiume di umori fuoriuscire dalla sua fessura.
Quando ho cominciato a sentire qualche piccola contrazione provenire dalla sua fighetta ho smesso di massaggiarle la schiena e l’ho afferrata per i capelli facendola incurvare.
Ho quindi cominciato a pomparla scavandole la figa vista la posizione in cui ero.
Ho cominciato ad aumentare il ritmo pompandola sempre più forte. Lei ha cominciato a gridare ed io ad ansimare. Le ho quindi dato un paio di schiaffi ben assestati sulle chiappe prima di cominciare a cavalcarla.
A quel punto dopo poco siamo venuti entrambi con un urlo liberatorio.
Devo dire che &egrave stata proprio una bella pausa pranzo!

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