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Racconti Erotici Etero

Quel che sei stata…

By 16 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ti guardo eccitato nello schermo del monitor, Scrivo di fretta nel vano tentativo di fissare su un foglio le mie emozioni.
Tu sei li, porca più che mai, godi dell’obiettivo che ti sta riprendendo, godi nell’obiettivo che ferma la tua immagine per sempre sulla pellicola.
Uno, due, tre uomini usano il tuo corpo per il loro piacere, ti prendono come vogliono, ti usano a loro piacimento.
La tua bocca, il tuo sesso, il tuo culo è alla loro mercè.
Appartieni a loro, sei il loro giocattolo e questo è il gioco che stai interpretando.

Li senti sudati, affannati, arrapati, pronti a tutto pur di infilare il loro sesso dentro di te per portarsi via un istante di piacere. Ti toccano, ti incitano.

Ma il piacere non è quello e lo sai.

Il piacere è un uomo che ti prende guardandoti negli occhi, che desidera il tuo corpo un istante eterno, che adora nutrirsi dei tuoi gemiti di piacere.

Già, il tuo piacere.

Chi pensa al tuo piacere? Chi si preoccupa che il tuo clitoride stia a contatto con la pelle sudata? Chi si dedica a succhiarti con passione i capezzoli, ad accarezzarti i fianchi e i capelli?

Qual’è il vero piacere dunque?
La vendetta di farti vedere tra le mani di questa gente inutile che cerca solo la sborrata tra le pieghe della tua carne e che poi si dimenticherà di te?
Il piacere di essere il trofeo di uomini che pensano solo a soddisfare le proprie voglie e non hanno la più pallida idea di quali sono le parole che riescono a farti impazzire?

Carne da macello, è questo che tra un colpo di reni e l’altro rappresenti per loro e per chi ti guarda.

E’ ormai lontano il giorno in cui venivamo insieme, quando il mio e il tuo corpo in perfetta sicronia godevano come se fossero una cosa sola.

Non ne avevamo mai abbastanza, mai sazi del piacere dell’altro.
Già, il piacere dell’altro.

Tenevamo il conto di quante volte godeva l’altro; il mio orgasmo era il tuo orgasmo, il tuo piacere era il mio piacere.
Vederti godere nutriva la mia anima, era il mio orgasmo.

Poi il nulla, il vuoto.
Io e te scaraventati via in due mondi diversi, senza possibilità di alcun ritorno.

Adesso non posso far altro che guardarti dentro a questo monitor, pensando a come erano i tuoi occhi persi nei miei, ricordando quanto soffice la tua pelle era tra le mie mani.

Adesso non posso far altro che constatare quanto sei lontana da me.

Eppure ti ho amata, tanto.

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