Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

Quello che, forse, poteva accadere…

By 14 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa la fantasia di un incontro mai avvenuto.La serata è passata tranquilla, sei riuscito a mettermi a mio agio, malgrado avessi un nodo allo stomaco già solo a scorgere la tua figura appoggiata al pick up, il tuo dannato pick up! L’incubo nei miei sogni. Abbiamo conversato amabilmente di molte cose, ma quando usciamo dal Pub c’è ancora un discorso in sospeso….il racconto. Perche non si può parlare di sesso in un locale pubblico. Poi, come anticipavi tu, bisogna che certi dettagli siano reali, quindi provare che siano fattibili, e in questo, il muso del tuo pick up è il centro di tutto. Così partiamo in cerca di un luogo tranquillo, e quando ti fermi siamo in un piccolo spazio circondato da fitti alberi. Mi assicuri che difficilmente verremo disturbati. Mi guardi, i tuoi occhi brillano e il tuo sorriso è disarmante… “allora…proviamo?…” Ti sorrido nervosa e imbarazzata, ma prendo la borsa e scendiamo dalla macchina. Per stemperare l’emozione cerco di essere il più concentrata possibile su ciò che devo fare. Siamo entrambi davanti al muso, tolgo le corde dalla borsa, ti spiego che non è necessario stringerle per immobilizzare un corpo, e intanto lego due corde all’altezza delle cosce, sopra i jeans. Ovviamente nel racconto dovrei essere nuda, ma certo non voglio istigarti più del dovuto. Tu mi osservi mentre passo le corde attorno al tubo inferiore del bullbar, e le annodo bloccando le gambe. Mi passi un’altra corda e inizio a legarmi l’avambraccio destro al tubo più in alto, partendo dal gomito fino al polso, spiegandoti i vari passaggi dato che poi il sinistro dovrai legarlo tu. Alla fine vicino al polso creo un nodo facile da slegare, non si sa mai. Ora è il tuo turno e mi leghi il braccio con delicatezza, sento il calore delle tue dita sulla pelle e mi vengono i brividi. Te ne accorgi e mi chiedi, “hai freddo?”, e mento spudoratamente, “si, un pò”. Quando hai finito ci guardiamo, e ci scappa da ridere, è tutto così assurdo, così incredibile. “Ok” dico per recuperare un pò di sicurezza, “la posizione può andare….mi sembra che l’altezza sia giusta no?” “mm….forse…” e così dicendo ti porti alle mie spalle, ti avvicini a me e allarghi le braccia, sfiori le mie, legate. So che non farai nulla di azzardato, ma ti appoggi lieve a me…e lo sento…sento la tua eccitazione premere sul mio sedere. Le tue mani sui fianchi mi stringono, ti avvicini con la bocca al mio orecchio, “Si, direi che l’altezza è giusta…” sussurri. Sento il tuo respiro caldo, “dato che non possiamo andare oltre, posso coccolarti un pò?” Ti sorrido nervosa, “mm….solo un pò” fingendo una tranquillità che non ho. Passi le tue labbra sulla guancia, scendi lentamente verso il collo, annusi la mia pelle e la percorri con piccoli baci…le mani scorrono dalle braccia ai fianchi, e più giù sento già un calore che si spande. Risali, mi sbottoni il primo bottone della camicetta, scosti un pò il collo e affondi la tua bocca sulla mia spalla. Mi scappa un gemito, tiro indietro la testa inarcando la schiena, così facendo il mio bacino si appoggia su di te. In risposta tu mi schiacci contro il muso e ti strofini questa volta in maniera più decisa, vuoi che lo senta bene quanto sei eccitato. I tuoi baci si fanno più arditi, più umidi, passi la lingua sulla pelle. I baci sul collo hanno sempre avuto un effetto devastante su di me, sono già terribilmente bagnata, se non ti fermo avrò un orgasmo senza che nemmeno mi tocchi. Ho i brividi in tutto il corpo…e in questo stato decido…”fammelo succhiare”. Ti blocchi, sei indeciso se quello che hai udito fa parte della fantasia del racconto o se è realmente ciò che voglio. Giro la testa e ti guardo negli occhi per non farti avere dubbi… “fammelo succhiare”. Il tuo sguardo diventa più intenso, ti stacchi da me e metti le mani sulle corde incerto sul da farsi. Mi guardi e comprendo la tua inesperienza. “trova un’altro modo”…e piego il busto verso il cofano. Ti arrampichi veloce sul muso, dei tuoi sessanta chili non avrà problemi a sopportarne il peso. Ti distendi di schiena, appoggi i piedi sul tubo di ferro vicino alle mie mani, pieghi le ginocchia mentre scivoli con il bacino verso di me. Indossi dei pantaloni che non riescono a nascondere la tua potente erezione, appena ci arrivo afferro il tuo pacco con i denti, senza stringere, ma tanto da sentirne la durezza. Ti sento sospirare, ti togli la maglia scoprendo hai miei occhi quel torace muscoloso visto soltanto in foto, e ti appoggi al cofano sotto cui il motore è ancora caldo. Osservo i movimenti concitati delle tue mani che nervose aprono bottone e zip, i tuoi occhi sono pieni di desiderio, sei eccitato per il luogo, la situazione. Sollevo oltre la testa, e percorro con la lingua i tuoi addominali sognati per giorni. Sento la tua erezione premere sotto il mento, e riporto la mia attenzione su di lui. Porti un paio di boxer neri aderenti, prendo il bocca il tuo pene finche il tessuto me lo permette, ti succhio la punta, ci passo la lingua sopra. Mi stacco e lascio che finalmente ti liberi da quella pena. Appena libero il tuo cazzo si erge davanti alle mie labbra, bello, grosso e duro come il marmo. Lo percorro con la bocca su tutta l’asta, lasciando una scia di saliva, stuzzico la cappella prima di ingoiarlo in un colpo solo. Lo lavoro con la lingua e le labbra, lo pompo piano, lo faccio uscire e ti lecco le palle… “dimmi che così ti piace”… “mmmm si sei stupenda”. Ti reguardisco, ti voglio provocare… “sempre così poco deciso, il ragazzino!..”. Sento il tuo corpo fremere, poi le tue mani sui capelli a stringerli…mi spingi giù a ingoiarlo tutto. “succhialo bene troietta”. Se non avessi la bocca piena mi verrebbe da sorridere, ma le mani sono decise, mi imprimi un movimento veloce, poi mi fermi con il cazzo tutto in gola che fatico a respirare. Mi lasci e riprendo fiato, ti guardo come a sfidarti, mi blocchi la testa con entrambe le mani, ti alzi con il bacino e inizi a pompare forte. “ti piace farti scopare la bocca eh? …lo sapevo che eri una puttana!”. Sento il tuo cazzo farsi ancora piu grosso, ti sento gemere sempre di più, pochi colpi ancora e mi sollevi la testa, chiudo gli occhi appena prima che 5-6 fiotti di sperma caldo mi colpiscano in viso. Lo sento colare. So che era un tuo desiderio, ma voglio sentire il tuo sapore. Tiro fuori la lingua, mi strofini il cazzo sul viso a raccogliere lo sperma e me lo infili in bocca. Avida lo succhio, lo ingoio, lo pulisco tutto, poi ne raccogli ancora con le dita e mi riempi la bocca, te le lecco succhiando rumorosamente. Un pò me lo spalmi sul viso e sul collo perche vuoi che mi rimanga il tuo odore sulla pelle. Ti stendi un pò per sistemarti, tra di noi, sul blu scuro della carrozzeria, spiccano delle gocce bianco lattiginose, abbasso il viso e raccolgo lo sperma perso passando più volte la lingua sulla lamiera, e lo assaporo come la migliore delle creme, consapevole del tuo sguardo e del tuo cazzo che guizza nuovamente nella tua mano. In un attimo scendi e sei alle mie spalle, mi sbottoni i jeans, il tuo braccio si fa spazio tra me e i tubi, sento la tua mano che si insinua tra le mie gambe. Con l’altra mi tiri giù i pantaloni quanto lo permettono le corde. Sono alla tua mercè, mi sento esposta come non mai, spero solo che la tua frenesia non ti faccia essere egoista. Sposti il perizoma e le tue dita si immergono tra le labbra già aperte della mia fica intrisa di umori… “senti come sei bagnata….e dicevi che non lo volevi il mio cazzo…” le togli e le porti alla bocca, gemo solo al pensiero del gesto. “ora te lo faccio sentire bene…” ti addossi a me e sento il tuo cazzo tra le gambe… ti muovi su e giù, ti stai masturbando tra le mie cosce bagnate…”dillo che sei la mia troia..”, intanto mi sollevi la camicetta sulla schiena e oltre la testa, so cosa vuoi, l’hai scritto più volte, vuoi scoparmi mentre guardi il mio tatuaggio sulla schiena. “sono la tua troia scopami”. Mi sganci il reggiseno, accarezzi la schiena, le spalle, porti le mani a stringere forte i miei seni, mi stai facendo impazzire di voglia. Continui a strusciare il cazzo tra le labbra bagnate della fica, …”dillo che vuoi il mio cazzo…” “dì che sono il tuo padrone”, “sei solo un lurido bastardo!!”. Ed è attraverso la schiena che si espande una scarica di dolore intenso che mi arriva al cervello. Nemmeno un attimo per capire che il tuo cazzo mi ha sfondato il culo e già lo hai spinto tutto dentro. Le tue palle sbattono sulla fica e quel dolore che non si placa. Respiro forte, ho il cuore a mille…il tuo viso vicino al mio mentre resti fermo ed aspetti che il mio corpo si abitui alla tua intrusione….”sei un bastardo”…, ma sai che lo volevo…mi piace quando un uomo si prende il suo piacere dal mio culo….”zitta troia…devi solo prendere il mio cazzo!”…e inizi piano a pomparmi. Lentamente il dolore fluisce e inizio a gemere, per te è come un segnale …avanti tutta!… Mi attanagli per i fianchi e inizi a sbattermi sempre più forte. Quando sono ben larga, esci del tutto e ti godi il mio buco oscenamente aperto, per poi riempirlo di nuovo in un colpo solo. Sei come un’animale, non ti fermi, i tuoi colpi mi sbattono violenti contro il muso del pick up…”sei una troia…una puttana.. La mia puttana!…senti come ti allargo bene il culo…” Oramai gemo come una cagna in calore, “si inculami…sono la tua troia…sfondami!”… continui a sbattermi in maniera fonsennata, il rumore dei nostri corpi che sbattono uno contro l’altro è sempre piu forte, rumore di pelle bagnata… ti irrigidisci, dai altri due colpi più forti e ti scarichi urlando tutto il tuo piacere “ti riempio troia… ti riempio tutta”. Mi abbracci forte e ti accasci su di me. Ti riprendi e ti stacchi, il tuo sperma mi scende tra le gambe. Tiro il nodo sul polso, e le corde si allentano. Slego il braccio, poi le gambe. Mi giro verso di te, e per la prima volta ti bacio sulla bocca. Le lingue si cercano, si intrecciano, è un bacio intenso, dolce, passionale. Mi abbracci e mi guardi…”tu non sei ancor…” un dito sulle labbra non ti fa finire…”c’è tempo”…mi tolgo i pantaloni e mi pulisco, ti sistemi alla bell e meglio, raccolgo le corde e risaliamo in macchina. “Wow……è stato eccitante…incredibile…” sembri un bambino che ha appena provato un nuovo gioco…Ti ho provocato apposta, per scatenare quella veemenza che non ti appartiene… e mi sorridi…i tuoi occhi sorridono… all’improvviso ti ritrovo il ragazzo che sei…dolce, tenero…mi sporgo sul tuo sedile e ti bacio…le tue mani sul mio viso, mi carezzano piano. Passo le mani sulle tue braccia forti, a sentire ogni disegno dei tuoi muscoli, mi fa eccitare solo guardarti. Ti bacio il collo, scendo sul torace glabro passando la lingua su un capezzolo. Ti sento fremere e le mie mani scendono ancora più giù, ti sfioro e sei gia in erezione. Oltrepasso il mio sedile e mi inginocchio sopra le tue gambe. Ho avuto la tua passione. ora voglio la tua dolcezza. Mi rimetti la lingua in bocca, mentre le mani si portano hai miei seni, li carezzano, li strizzano…un’attimo e la camicetta vola sul sedile posteriore, come il reggiseno rimasto slacciato, ora è la tua bocca a mordicchiare i miei capezzoli. Le tue mani ruvide non stanno ferme un momento, percorrono ogni centimentro del mio corpo.Sussurro il tuo nome, mi stai donando brividi infiniti, a mia volta accarezzo tutto il tuo corpo, mai ho avuto un tale desiderio di fondermi con il corpo di un uomo come con te. Di averti, di possederti. Libero il tuo membro mentre a tua volta sposti il mio perizoma. Guardandoti mi sollevo appena per poi ricadere e prenderti tutto dentro lentamente. Ti voglio sentire tutto, mi muovo sinuosa sopra di te, mentre mi alzo una scia di umori si spargono sul tuo cazzo, che rientra senza il minimo attrito. Le tue mani sulle natiche mi imprimono un movimento sempre più veloce, non ci sono parole ma solo i nostri sospiri, fino a quando non ce la fai più, “sto per venire” mi dici, mi alzo, lo faccio uscire e mi penetro dietro, aumento il movimento e nel mentre vieni mi penetri con le dita e mi strizzi il clitoride provocandomi un potente orgasmo. “bella la mia puttana” sussurri abbracciandomi. Mi abbandono sul tuo torace muscoloso, possente, come quello di un guerriero, degno del nome che porti: Achille.

Leave a Reply