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Questione di cm

By 13 Ottobre 2014Dicembre 16th, 20192 Comments

Questione di cm
Alla fine tutta la mia vita è stata una questione di cm, in particolare la misura in questione è quella del mio pisello che, in pratica, ha condizionato tutta la mia vita. La storia che voglio raccontarvi, nella speranza di regalarvi qualche momento di piacevole intrattenimento, inizia nel tardo giugno di qualche anno fa dove, fresco maggiorenne da poco, mi ciondolavo da un muretto all’altra della borgata romana dove vivevo. Non era stata una vita facile per me fino da allora ma non potevo neanche lamentarmi. Figlio di emigranti della Repubblica Dominicana sono nato a Roma ma sono diventato italiano solo da quando sono diventato maggiorenne. Da piccolo non è stato facile per me. Miguel il nero mi chiamavano gli altri bambini. In realtà tanto nero non sono, diciamo ho la tipica carnagione caraibica e oltre alla pelle anche i capelli sono ricci e crespi, a me mai piaciuti, che quindi ho sempre tenuto corti e rasati. Col passare del tempo comunque mi sono perfettamente integrato col quartiere, ero un poveraccio come loro e crescendo potevo dire di avere molti amici della mia età e di essere rispettato da quelli più grandi perchè ero uno che si faceva i fatti suoi. Crescendo con gli anni crescevo anche io, diventavo sempre più alto e muscoloso e la mia palestra era un magazzino dove nel pomeriggio aiutavo a scaricare delle casse per guadagnare qualche soldo che a casa ne giravano molto pochi. Ma oltre ai muscoli mi cresceva anche un’altra cosa, e la prima volta che mi resi conto che avevo qualcosa in più rispetto ai miei amici fu quando una ragazza più grande, ci fece da nave scuola facendoci un pompino di gruppo nel suo garage. Tutti si misero a ridere quando io tirai fuori il mio arnese e , ora che ho finito a sviluppare, posso dire di avere una mazza da competizione, lunga e larga anche il doppio di quella dei miei amici.

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Da quel giorno io per tutti i ragazzi del quartiere divenni “er biscia”, non ho mai misurato il mio batacchio ma credo che superi i 25cm visto che in erezione, invece di andarmi verso l’alto, mi arriva abbondantemente a metà coscia, con la base molto più larga della cappella, già di per se bella grossa. Ripetemmo la cosa un altro paio di volte con i miei amici che assistevano divertiti quando era il mio turno a farmelo succhiare, anche se duravo abbastanza poco. Smisi di andare con loro quando mi fidanzai con Caterina, conosciuta a scuola e qui devo aprire una parentesi. Finite le medie tutti i professori consigliarono i miei di iscrivermi in un liceo, anche mia sorella che è più grande di me appoggiava la cosa e siccome lavorava a pochi passi da un rinomato liceo del centro propose di iscrivermi li che mi avrebbe accompagnato lei ogni mattina. E così avvenne, io borgataro di colore in una scuola della Roma bene, dove conoscetti Caterina e ci mettemmo assieme. Mi sono sempre trovato bene a scuola, che frequentavo con risultati eccellenti, la mattina andavo con mia sorella, poi mi fermavo a studiare li spesso in compagnia di Caterina, poi ritornavo con i mezzi a casa dove andavo a scaricare il magazzino e la sera la passavo con i miei amici a farci qualche spinello. A scuola me ne stavo abbastanza per i fatti miei, ero abbastanza rispettato anche se immagino alle spalle mi dicessero qualcosa dietro, una volta andai in classe con evidenti ferite frutto di una rissa della sera prima con ragazzi di un quartiere vicino, le avevo date tante ma ne avevo prese anche ed i segni che portavo sul volto mi fecero passare come uno che comunque se si arrabbia meglio lasciare stare, senza contare che già anche allora ero molto alto e grosso.

Con Cate le cose andavano alla grande, lei era una ragazza bella e intelligente, ora è una strafica, dopo un anno iniziammo ad avere rapporti. Non era facile visto che era molto stretta per il mio coso, in più visto le difficoltà logistiche erano rapporti molto saltuari. Una cosa che ci riusciva bene era il 69, che alla fine occupava gran parte delle nostre scopate. Torniamo a quel giugno, dopo due anni ero stato appena mollato da lei, era andata ad una vacanza studio a Londra e aveva conosciuto un altro, “siamo diversi” mi ha spiegato. Non la presi molto bene, ero molto preso da lei ed ero molto giù di morale. Grazie ad un amico trovai un lavoretto facendo dei traslochi la mattina, il pomeriggio sempre al magazzino così mi tenevo occupato ed in più risparmai qualcosina da potermi comprare un motorino. Ma avvenne anche qualcos’altro.

Una mattina tornavo dal lavoro, entrato nel mio palazzo c’era una signora che abitava sotto me, Barbara, che stava spostando delle cose in cantina, mi offrii così di aiutarla e lei accettò di buon grado. Non è una bella donna, bassina un pò in carne, ha i lineamenti di chi ha fatto una vita non da principessa, il culo abbondante e rotondo e però degno di nota. Il marito lavora fuori e torna ogni fine settimana e lei vive col figlio piccolino che rompe sempre le palle. Non so cosa mi prese ma nel suo fondaco la cinsi da dietro, cominciai a toccarla e baciarla, lei mi disse cosa stessi facendo ma subito dopo si ritrovò a pecora col mio randello dentro la sua fica pelosa, la pompai per qualche minuto con lei che gemeva strozzando le urla poi lo tirai fuori e sborrai sul pavimento. Mi ritirai su i pantaloncini ed andai via senza dire una parola. Il giorno dopo alla stessa ora vidi il figlio che giocava sotto il palazzo così le andai a suonare per scusarmi. La risposta fu che dopo neanche due minuti lei mi stava leccando il petto prima di passare al mio cazzo. La bombai un’altra volta nel fondaco poi ci il nostro rapporto mutò. In pratica fui messo davanti ad un bivio, o andare con i miei nella loro città di origine o rimanere a Roma da solo. Decisi di rimanere, un pò mi aiutava mia sorella un pò mi arrangiavo io. Rimasi solo nell’appartamento in affitto, Barbara si offrì a mia madre di venire a pulire e a volte cucinare. Divenne una sorta di seconda madre per me con la differenza che la scopavo di continuo. Mi piaceva metterla a pecora sul suo lettone, pomparla forte e sentirla godere mentre fissavo la foto con suo marito del matrimonio sul comodino.

Una mattina mi telefonò mia sorella dicendo se potevo andare a fare dei lavoretti a casa di una sua amica. Le sgomberai il fondaco e poi mi fece salire a casa sua per pagarmi. Era da sola, mi dette 20 euro e poi mentre mi parlava cominciò a toccarmi il pacco, me lo tirò fuori ed iniziò una lenta sega. Anche lei non era bellissima, più giovane di Barbara aveva un fisico più snello ma di faccia peccava anche lei. Di bocca era fenomenale, me lo fece diventare durissimo e riusciva e metterselo tutto dentro per più della metà, mi mise il preservativo che aperto tutto non copriva tutta l’asta, “un cazzo così non l’avevo mai visto” esclamò la porca che si mise su un tavolino, aprì le gambe e si mise della crema sul culo. “Dai mettimelo nel culo” mi disse, non l’svevo mai fatto, entrava poco e con difficoltà, lei di cui non ricordo più neanche il nome strillava e si sgrillettava, venne dopo qualche minuto ed allora iniziai ad aumentare il ritmo, entrava quasi per la metà con la porca che si teneva le mani sul volto e strillava come un ossessa. Venni nel preservativo dentro il suo culo, lo tirai fuori e vidi il suo buchetto allargato dal quale colava un liquido marrone, della cacca era anche sul mio uccello, mi fece andare a pulirmi in bagno, mi salutò con un bacio e non l’ho più rivista. Dissi a Barbara che volevo inculare anche lei, non lo aveva mai fatto ci provammo ma non riuscivamo, aveva troppo dolore non ci riusciva anche perchè non ero molto esperto.

Cercavo di andare avanti coi soldi, mi arrangiavo durante il giorno poi la sera stavo con gli amici e qualche volte mi riportavo a casa qualche ragazza del quartiere curiose di sapere perchè mi chiamavano biscia. Persi interesse per Barbara, lei lo capì e ci rimase un pò male ma continuò a darmi una mano a casa, come riniziò la scuola per me era un casino perchè non potevo più lavorare la mattina. Ero in quinto comunque e volevo finire la scuola perchè volevo fare l’università, non volevo spacciare come facevano i miei amici ma avevo bisogno di soldi. In classe arrivò un ragazzo nuovo che fu messo vicino di banco a me, “piacere Luigi” mi sorrise subito con il suo faccione rubicondo, era figlio di un deputato e si era appena trasferito nella capitale. Legammo abbastanza, lui era tranquillo molto piacioccone ed un pò nerd, sapeva dei miei problemi e mi dava una mano pagandomi bene i compiti in classe che regolarmente gli passavo. Riuscivo a malapena ad andare avanti,c’era la gita di quinto che dovetti saltare perchè non potevo permettermela e non volevo elemosinare nessuno.

Un giorno rientrando verso casa imprecai alla vista di una bolletta nella cassetta della posta, mi vide Pino, un vecchio che abitava nel palazzo, mi disse di andare da lui a prendere un caffè. Pino lo conoscevo da tanto, corpulento con qualche precedente con la giustizia si erano mezzo rovinato giocando ai cavalli. Ora per vivere facevo a lo strillone davanti ad un night in zona Parioli. grazie a lui fui assunto come buttafuori, lavoravo la notte e gli studi ne risentirono anche se andavo sempre bene. Le ragazze erano tutte dell’est, alcune anche molto belle, Gianni il proprietario mi trattava bene ma praticamente non avevo più una vita sociale, mattina scuola, pomeriggio studio e magazzino e la sera al night. La domenica ero esausto e dormnivo tutto il giorno.

L’unico a scuola che sapevano del mio secondo lavoro era Luigi, un sabato venne al night di nascosto, era molto timido con le donne, si convinse ad andare in una camera privata con una delle ragazze e ne uscì raggiante. Era la sua prima volta e i giorni successivi non faceva altro che ripetere che la ragazza era una dea, io gli ripetevo che era una mignotta e non doveva pensarci più di tanto. Non mancavano le ragazze che a scuola mi facevano la corte ma io ero ancora scottato per Caterina e non volevo avvicinarmi a loro anche solo per scopare, in più non ne avevo il tempo. Una sera al night venne un signore giapponese, non notai nulla ma dopo un pò Gianni il proprietario mi disse se volevo fare una cosa. Per la cifra di 50 euro il giapponese si appartò con me e mi fece un pompino. Io tremavo, ero disgustato, chiusi gli occhi e pensavo a qualche fica e il tutto durò una ventina di minuti. Diventai un marchettaro anche io, solo pompini ogni tanto.

Era ormai inverno pieno, grazie alle marchette abbandonai il lavoro al magazzino così potevo studiare di più. Un pomeriggio ero appena tornato a casa da scuola quando mi squilla il cellulare, era Gianni che mi disse se ero interessato a fare un pò di soldi, risposi se era un amarchetta ma lui mi disse di no e di andare da un fotografo sulla prenestina. Arrivato lo studio era abbastanza squallido, il fotografo era un tipo mezzo francese che si faceva chiamare Pierre, mi fece spogliare e mi fece diverse foto nudo e mentre mi masturbavo, mi dette 20 euro e mi disse che se piacevo ad un suo amico potevamo fare un altro tipo di lavoro. Mi richiamò il giorno dopo e mi propose di fare la sera dei spettacoli in cam dove mi dovevo spogliare e masturbare. Per fare questo non potevo andare più al night ma la prospettiva di guadagna proposta era alta così accettai.

In breve tempo divenni abbastanza famoso nel sito a pagamento, mi guardavano soprattutto uomini e poche donne, tiravo su circa 1.000 euro al mese che mi bastavano per andare avanti ed in più ripresi dei ritmi di vita normali. Quando Luigi mi disse che voleva riandare al night gli spiegai il cambio di lavoro, ci rimase un pò male ma poi gli proposi che lo avrei accompagnato lo stesso, lui però insistette che gli dicessi anche il nome del sito. Il sabato uscimmo assieme poi la notte avrei dormito da lui, andammo al night, ci ubriacammo e lui andò con una ragazza, ci divertimmo e tornammo a casa sua a notte fonda. Dormimmo nella sua camera ed entrammo crollammo come due sassi ubriachi. “Su sveglia che è ora quasi di pranzo” un raggio di sole che arrivava dalla finestra appena alzata mi svegliò, ero tutto rincoglionito quando ebbi un sobbalzo. Ci era venuto a svegliare Silvia la madre di Luigi, una milfona assurda. Girava per la stanza rassettando su tacchi vertiginosi, i jeans stretti evidenziavano le suo coscione e e un culone da favola, la camicetta poi sembrava scoppiare nel trattenere un seno grosso e a prima vista rifatto. Il viso poi era da gran porca, una ispirazione di sesso assoluta, mora occhi scuri si vedeva che non era più giovanissima, controrno labbra rifatto e uno sguardo da gran troia. Per fortuna che avevo il piumone che nascondeva la mia erezione. Ci svegliammo, doccia, poi a pranzo conobbi anche il padre, il deputato. Era il padre del figlio, cicciottello e con l’aria mite, gli squillava di continuo il telefono e in pratica tutto il pranzo lo passammo in tre visto che Luigi era figlio unico. Silvia mi faceva molte domande, mi si complimentava per il buon rendimento scolastico e di come fossi maturo per la mia età riuscendo a guadagnarmi da vivere. Mi guardava con il suo sguardo da porca, era chiaro che stava facendo la civettuola ma era la mamma del mio amico quindi niet. Arrivarono le vacanze di natale e io le passai con i miei amici del quartiere ma poco prima di capodanno avvennero delle sparatorie e l’atmosfera era molto pesante. Per la prima volta avevo un pò paura ad uscire la sera. Luigi mi chiamava spesso preoccupato poi un giorno mi invitò a pranzo dove i genitori mi proposero di stare una settimana a casa loro visto che loro sarebbero tornati in toscana dove sono originari e così facevo anc he da guardiano. Accettai di buon grado, mi lasciarono ogni ben di dio poi con la scusa del fatto che facevo anche da custode mi dettero anche 500 euro.

Andai a casa di Luigi il mattino dopo il capodanno, anche con il cappotto Silvia era arrapantissima, mi salutò con un bacio che me lo fece diventare duro all’istante. La casa era un bell’attico, non tanto grande ma con un bel balcone, mi sparai subito un idromassaggio con tanto di mega canna. Abituato alla stufetta di casa non mi sembrava vero di stare a maniche corte a gennaio in casa, la casa era piena di ogni confort e la mia intenzione era quella di riposarmi per tutto il tempo. Verso sera mi squilla il telefono con un numero sconosciuto, era Silvia che mi chiedeva se tutto era ok e ricordandomi tutte le cose che c’erano da mangiare in frigo. Sentendo la sua voce non potetti fare a meno di eccitarmi, così riattaccato andai nella sua camera da letto. Feci delle foto a come era tutto messo per poi rimettere bene in ordine poi iniziai a rovistare tra le cose della donna. Aveva dell’intimo arrapantissimo, la immaginavo mentre lo indossava e mi segavo, aveva una bella sfilza di perizzomi alcuni veramente micro, autoreggenti e giarrettiere. Pensavo tra me e me che sicuramente il marito le avesse fatto delle foto osè ed iniziai as frugare ovunque ma senza fortuna. Il giorno dopo la sera dovevo esibirmi in cam quindi iniziai a cercare tra i vestiti buoni del marito se potevo prenderne qualcuno per fare uno strip particolare.Avevo taglie più grandi io quindi mi concentrai sui cappotti, ne provai diversi quando dopo aver preso uno che era risposto in un angolino sentii un tintinnio. Frugai nelle tasche e trovai un mazzo di due chiavi molto piccole. Andai nello studio del deputato e iniziai a guardare ovunque, alla fine saltò fuori un cofanetto che magicamente fu aperto da una delle due chiavi. Speravo di trovare foto o video della moglie invece solo scartoffie che però erano molto interessanti. Altro che bonaccione il padre di Luigi era un bel traffichino, fotocopiai tutto e poi rimisi tutto in ordine.
Feci lo spettacolo in cam poi mi rimisi a rileggere le carte. Naturalmente non capivo tutto quello che c’era scritto ma si parlava di conti esteri. Il freddo fuori sicuramente non aumentava la mia voglia di uscire, me ne stavo spaparanzato sul divano quando mi telefonò Pierre chiedendomi di raggiungerlo allo studio. Andai da lui e mi si complimentò che le cose andavano molto bene, poi mi chiese se avessi voluto fare anche altro. Lui stesso gestiva un canale nel sito dove trasmetteva live e in hd delle scene di sesso. Mi chiese se avessi voluto provare la cosa. Io subito chiesi quanto mi pagava, lui rise e disse che la paga era 50 euro. Accettai e lui mi dette un indirizzo di un laboratorio dove dovevo fare dei test di analisi. Andai poi aspettai sue notizie intanto continuavo a godermi l’attico dei genitori di Luigi. Al loro ritorno c’era soltanto la madre con lui, che donna… mi chiese se era andato tutto ok ed io risposi di si. Il lunedì a scuola Luigi mi disse che la mamma era rimasta quasi scioccata di come avessi lasciato pulito ed in ordine, gli dissi che ero stato benissimo e che era il minimo. Lo aggiornai sull’imminente novità e lui era tutto gasato, mi scongiurò di dirgli quando sarebbe stata la serata che lui aveva fatto l’abbonamento al sito. La cosa un pò mi scosse, guardava me ?? alla fine c’erano tantissime ragazze nel sito e così non ci ripensai.

Pierre mi telefonò pochi giorni dopo, le analisi erano tutte ok e mi dette appuntamento per la sera dopo al suo studio. Avvertii Luigi e il giorno fatidico non nascondo che ero abbastanza nervoso. Arrivati c’era lui, un ragazzo mezzo indiano che stava sistemando una sorta di set, un uomo e un ragazzo alto, magro e di colore. Mi presentò all’uomo che era uno dei proprietari del sito, Fabrizio il suo nome, un bel tipo sulla quarantina alto e in forma, capelli un pò radi ma aveva due occhi chiari molto magnetici. Pierre chiamò a me e l’altro ragazzo e ci disse che quella sera avremmo girato noi due con una ragazza che stava arrivando. “Ah ecco sexy Rosy” esclamò Pierre appena lei arrivò. Piccolina, bionda con delle belle labbra e una faccia molto da porca, avrà avuto al massimo 33 anni, ci salutò a me l’altro con aria felice baciandoci in bocca in maniera languida. “Che bei ragazzoni…” disse in maniera provocante poi si andò a preparare. Il tempo che passava sembrava una infinità, ero abbastanza nervoso, noi due eravamo in mutande, ci siamo dovuti oliari per apparire lucidi in video, quando Rosy arrivò si era messa una parrucca castana , aveva indossato un paio di occhiali da vista ed era senza regiseno, anche se c’era molto poco da mostrare, perizoma dal quale faceva capolinea un culo veramente notevole, abbondante e rotondo, calze a rete chiare e tacchi alti completavano il tutto. Pierre preparò subito delle strisce di coca, io rifiutai perchè non avrebbe giovato alla cosa in compenso mi feci una canna che mi rilassò abbastanza. Mentre tutti pippavano Pierre ci spiegò cosa dovevamo fare ” Abbiamo un ora precisa ragazzi quindi è impegnativa. Rosy all’inizio succhiali a lungo così passa il tempo. Poi vi alternate a scoparla, pecorina e smorzacandela che dobbiamo valorizzare il suo culo. Sami ( l’altro ragazzo ) tu che ce l’hai più piccolo inculala per primo, poi facciamo una doppia con Miguel in fica e tu nel culo. Poi ( rivolta a Rosy ) se te la senti fatti inculare anche da Miguel, dopo inventate e tirate avanti fino a che non vi dico di sbrorrarle in faccia”. Rosy annuì anche se era più presa dalla coca. Arrivò il momento del ciak con solo io e Sami sul lettone, Pierre era vicino a noi, l’indiano dietro una camera e l’uomo dietro al computer. Pierre in inglese faceva da introduttore, diceva che stava per entrare Rosy, che era una insegnante (in verità era part time in una scuola elementare )e che per lei c’erano due bei maschioni di colore. Lei entrò e Pierre uscì dall’inquadratura, prendendo la telecamera dall’indiano. La scena andò bene, ci succhiò il cazzo in maniera divina, aveva il piercing sulla lingua a emi faceva impazzire, faticai all’inizio a trattenermi dal venire ma superato il primo momento andai alla grande. Sami aveva una cazzo duro ma normale, la scopava forte però facendola godere, quando glielo misi io dentro lei mi cavalcò come una furia. Era una cosa molto insolita per me ma non ero a disagio, era inusuale e poi dovevi stare attento a non coprire l’inquadratura, ma in compenso Rosy era una furia e quando Sami iniziò ad incularla mi stringeva il randello quasi a stritolarmelo. per la prima volta feci una doppia, mi piazzai sotto e in sostanza rimasi immobile che piantato nella fica della ragazza che mi metteva tutta la lingua in bocca. La inculai anche io per un pò, lentamente ma arrivai a spingere quasi tutta l’asta dentro. Al momento della sborrata le inondammo letteralmente il bel visino da porc a, con lei che ci ripulì alla grande.

Finito di girare doccia per tutti. Pierre ci pagò e ci fece i complimenti, così come Fabrizio che poi se ne andò con la ragazza non prima però che lei mi chiese il mio numero salutandomi con un bel bacio. Tornai a casa esausto ma felice. Il giorno dopo Luigi non perse un attimo per dirmi quanto sia stata forte la cosa. Si complimentò anche lui dicendo che l’avevamo scopata alla grande, che lei era molto bona e porca. Io confermai la sua troiaggine raccontandoli di tutto il contorno. Non tardò molto a farsi sentire Rosy, mi diceva che era in crisi con il ragazzo ed intanto veniva da me a farsi montare, veramente una assatanata una sera riuscii ad incularla a fondo e, oltre ad aver svegliato tutto il palazzo per le urla, mi graffiò tutta la schiena con le unghie in un amplesso a dir poco animalesco. Tenevo Luigi sempre aggiornato sulle mie scopate, “perchè non le chiedi se posso assistere, vi pago” esclamò lui durante l’ora di latino, io sobbalzai e scrissi subito a Rosy della cosa. Lei disse che per lei 100 euro andavano bene ed organizzammo tutto per il pomeriggio stesso visto che la sera luigi non poteva venire da me. Quel pomeriggio fu un importante spartiacque per la mia vita. Ci piazzammo in camera, io e Rosy sul letto e Luigi su una sedia. Lei forse non aveva ben capito la situazione e invitò il mio amico a spogliarsi, lei era riluttante ma poi la troia gli tirò letterlamente i pantaloni via mostrando un cazzo eretto ma abbastanza piccolo. “segati finocchio mentre mi gusto questo cazzone” iniziò lei a dire a Luigi, io rimanevo in silenzio mentre lui si segava e sborrò subito. Per una mezz’ora buona lei si fece chiavare da me mentre non faceva che ripetere quanto lo avessi grosso nella sua fica e che lui poteva solo segarsi che non l’avrebbe mai soddisfatta. Luigi in silenzio sborrava a ripetizione, fino a che fui io a riempire la gola della ragazza con una quantità record di sborra tanto da farla quasi strozzare con lei costretta a risputare quasi il tutto. Lei si andò a pulire nel nostro più totale silenzio, si fece pagare, mi salutò e se ne andò. “scusami Luì io non sapevo che era così…” lui scoppiò a piangere come un bambino lasciandomi nell’imbarazzo più totale. “non ti devi scusare, non è colpa tua, è che lei ha detto solo la verità” mi disse, “che cazzo dici, lei è una troia si fa pagare non la vedi che è mezza matta ??” risposi, “lei è una troia ma lo è come tutte le donne, perchè non l’hai inculata ?” a quella affermazione ci guardammo e poi scoppiammo a ridere…gli detti un abbraccio poi gli dissi di ricomporsi che lo avrei riportato a casa sennò sua madre si sarebbe preoccupata.

per commenti priapo_ap@live.it Quello che era successo nel pomeriggio mi aveva profondamente turbato. Il fatto che i rapporti con le persone attorno a me si riducessero al mio cazzo non mi piaceva, però poi pensai che cazzo ho 18 anni, me la sto cavando da solo in più me la spasso, devo essere più cinico ! Ecco il cinismo era una cosa che non mi apparteneva prima che questi eventi si sono iniziati a susseguire. La cura migliore a questi pensieri fu una serata con gli amici del quartiere tra birre, spinelli e tante stupidate dette.
Grazie alla esibizione sessuale in cam aumentarono nettamente i mie visitatori aumentando anche gli introiti. Pierre mi diceva che mi avrebbe richiamato, che però mi voleva centellinare per non farmi così apparire troppo e bruciarmi. Anche Fabrizio mi telefonò invitandomi a cena,io ero un pò timoroso immaginavo potesse farmi delle avances sessuali, invece no, mi chiese di me poi lui mi disse che era un avvocato, anche di abbastanza successo da quello che capivo. Mangiammo poi lui m invitò ad andare con lui in un bar ma rifiutai dicendo che il giorno dopo dovevo andare a scuola, lui rise, mi dette un buffetto e ci salutammo. Con Luigi invece il rapporto non era poi così cambiato, anche se lui era sempre più ossessionato dal sesso. mi continuava a dirmi il perchè non ci provassi con questa o quella compagna di classe, gli ripetevo che quelle stronzette viziate non mi interessavano, lui quasi mi supplicava perchè poi voleva sapere i particolari, mi offrì anche soldi io mi incazzai poi lui capì e si scusò.

Le scuse però non mi bastarono, io sono una persona non solo un cazzo e da lui non accettavo simili atteggiamenti. Mi spostai di banco per il termine della lezione e non gli rivolsi parola. Nel pomeriggio mi telefonò Silvia la madre di Luigi dicendo che era preoccupata, gli dissi che la cosa non mi interessava e lei mi disse di incontrarci in un bar al Portonaccio. Arrivò tutto impellicciata ma quasi in incognito. Mi disse che Luigi erano ore che piangeva e che diceva alle sue richieste che la colpa era mia, mi anche quasi minacciò dicendo che se gli avevo fatto qualcosa me l’avrebbe fatta pagare. Io mi incazzai di brutto, sbroccai e gli raccontai tutto, nei minimi dettagli. Lei ascoltò impietrita, poi come una mummia si scusò, andò a pagare i due caffè e andò via.

La sera mi richiamò, mi supplicò di fare pace con lui, mi offrì soldi ed io allora quasi urlando le ripetetti che si stava comportando come il figlio, e che stavo per riagganciare, “mi devi scusare Miguel non volevo offenderti ma sono disperata, domani riavvicinati a lui te ne prego, sono disposta a fare qualsiasi cosa, qualsiasi…pensaci” poi riattaccò. Che fare ? io a Luigi volevo bene per davvero, io cercavo sol odi scuoterlo un pò e di fargli evitare certi atteggiamenti per proseguire la nostra amicizia. Il giorno dopo mi risedetti vicino a lui, feci come se nulla fosse e parlammo del più e del meno normalmente. “Grazie” qquesto è il testo che la madre mi mandò nel pomeriggio. “dobbiamo parlare” risposi, lei disse ok e di andare alle 17 in via tot e suonare tot appartamento.
Arrivai puntuale, suonai al citofono e la voce di Silvia mi indicò il piano. Entrai nell’appartamento ed ero tutto in penombra, “Oh mio dio”pensai quando la vidi : tacco, calze nere, perizoma e reggiseno, si avvicinò e mi prese per mano, mi fece sedere sul divano e si inginocchiò davanti a me, “oh mio dio” esclamò lei quando lo tirò fuori durissimo, “è come un braccio..” ed iniziò a leccarlo dalla base prima di succhiare voracemente la cappella. Si alzò e si tolse mutandine e reggiseno, i seni erano effettivamente rifatti e grossi, ” devi fare piano sennò mi sfondi, non faccio l’amore da quasi due anni…” mi disse, sorrisi e le intimai di mettersi a pecora e di mettersi due dita nella fica, “che culo che ha ” pensai come la vidi girarsi, era più grosso di quello di Rosy ma comunque tonico come il suo, deglutii poi con voce ferma le feci mentre si masturbava ” ora troia se vuoi godere continua a toccarti perchè io non sono qui per scoparti”. Silvia si girò con aria sconvolta, “non voglio scoparti, se la madre del mio amico, io ti prometto che asseconderò finchè lui vorrà Luigi, però tuo marito, come finisco la scuola, mi deve assumere come suo portaborse con contratto in regola”. Lei iniziò goffamente a rivestirsi piangendo, mi fece un attimo pena e così la fermai, “Silvia tu sei bellissima, guarda – indicando il mio cazzo duro – chi non vorrebbe scoparti, però capiscimi, come sarebbe poi due anni che non scopi” , lei si mise a piangere sul mio petto ” mio marito non mi tocca da due anni, lo vorrei tradire ma ho paura che se mi scopre mi ritrovo in una strada, questa pensavo fosse la situazione ideale ma sono solo una stupida..” il contatto con lei mi stava facendo impazzire, iniziai a palparle il culo poi ci baciammo, come due innamorati ci rotolammo sul tappeto e lei salì sopra di me mettendoselo tutto dentro. “è enorme Miguel cazzo, mi spacchi” disse prima a lasciarsi andare solo a rumorosi sospiri, il ritmo lo faceva lei io le schiaffeggiavo il culone e le palpavo le tette, poi si irrigidì e scoppiò in un orgasmo fortissimo, sentì letteralmente schizzare sul mio cazzo, mi baciò con passione quasi piangendo poi si staccò e prese a cuicciarmi il cazzo con grande foga alternando veloci spagnole ” ora ti faccio godere io mio stallone nero”, non ci volle molto prima che le sparai almeno più di cinque fiotti di sborra in gola, con lo sperma che le fuoriusciva e le colava sul collo e sulle tette. Andò in bagno intanto io mi rivestii, la cinsi da dietro e mi rivenne duro, fu un attimo chinarla, togliermi i pantaloni e penetrarla di nuovo. Questa volta il ritmo lo davo io molto veloce piantandoglielo tutto dentro, “sii ssiiii così così mi spacchi mi spacchi brutto porco” dopo qualche minuto mi aggrappai alle sue spalle ed iniziai a pomparla mettendoglielo dentro tutto fino alla base, lei si toccava e venne urlando come una ossessa, io ero arrivato al limite quando la girai e le sborrai in faccia. ” parla con tuo marito, io manterrò i patti se lo farete anche voi, quanto a te fatti risentire solo quando ti farai inculare perchè io le troie le inculo, oggi ho fatto una eccezione…” dissi a lei mentre era lanciata per terra con la faccia piena di sborra stravolta, mi ricomposi e me ne andai dai miei amici.

per commenti priapo_ap@live.it La sera ero molto turbato. Scopare Silvia è stato un sogno ma era la madre di Luigi e la cosa mi faceva stare male. Che ci crediate o meno volevo bene a lui e mai lo avrei ferito. A lui dicevo tutto e non sapevo se dirgli anche questo. Lui è un ragazzo molto fragile ed insicuro, non so come avrebbe reagito ma non volevo neanche avere segreti con lui. Mi presi un altro giorno per pensarci non andando a scuola, gli mandai un sms dicendogli che avevo un pò di febbre e di dirlo anche agli insegnanti. Luigi mi scrisse praticamente ogni ora per chiedermi come stavo, una premura che mi metteva ancora di più in difficoltà. Alla fine decisi che gli avrei detto tutto ma il giorno dopo a scuola come ci vedemmo lui iniziò a raccontarmi tutto quello che era successo il giorno prima e mi passò il coraggio. All’intervallo ridemmo molto su un film che avevamo entrambi visto poi mi chiese se nel pomeriggio lo potevo accompagnare a fare delle compere, gli dissi ok ma che alle 19 dovevo stare a casa perchè poi la sera dovevo fare cam.

In verità era una scusa perchè mi fece la sorpresa di mostrarmi che finalmente la madre si era convinta e aveva accettato che poteva guidare per Roma. Era neopatentato ed il padre gli aveva regalato una bella Mini, gli dissi subito che andava subito inaugurata con una bella scopata, che doveva sverginarla. Lui rideva e mi propose allora sabato di tornare al night dove lavoravo, però poi quando gli feci notare che nessuna ragazza sarebbe salito nella sua auto decidemmo che lo avrebbe fatto con una troia da strada. Durante il pomeriggio ci facemmo molti foto che lui pubblicava di continuo su Fb, era contentissimo ed insistette per regalarmi anche a me vestiti. Spese più di mille euro per me, scelsi pantaloni giacche camicie e scarpe nello stile che indossava Fabrizio l’avvocato, tornato a casa li provai e sembravo un figurino. Alla fine il sabato andò molto bene, Luigi scelse una tipa dell’est che all’inizio era un pò riluttante perchè c’ero anche io, ci appartammo ed io scesi e la cosa durò una decina di minuti. Poi tornammo vicino casa sua e a piedi ci andammo ad ubriacare in un locale poi io avrei dormito da lui.

Al mattino ci facemmo una doccia e poi pranzai con la sua famiglia. Silvia era sexy come al solito ed anche il padre era cordiale come sempre. Scherzava sul fatto che avevamo fatto tardi, era contento che il figlio uscisse e si divertiva. Vedemmo assieme anche le partite poi Luigi mi riaccompagnò con la macchina. Ero stato molto bene e non so perchè gli raccontai di colpo tutta la storia con la madre. Lui ascoltava di pietra quello che dicevo mentre guidava, non mi guardò mai per tutto il racconto poi rimanemmo in silenzio fino a che fummo sotto casa. “Ti ha richiamto ?” chiese lui guardandomi per la prima volta ,”no” gli risposi. “Io anche avrei fatto lo stesso al posto tuo, capisco che mamma sia una donna molto piacente. Che tu l’abbia scopata non ti nascondo che mi eccita come idea, non sono arrabbiato. E’ il contorno che mi spaventa, che lei pensi che io sia una sorta di bamboccio” . Mi ringraziò per la sincerità, mi dette una pacca sulla spalla e ci salutammo.

Non so se ho fatto bene o fatto, sta di fatto che quella confessione cambiò la mia vita. Da quel momento io e Luigi non fummo più amici nel senso classico del termine, ma io divenni una sorta di strumento sessuale nelle sue mani per soddisfare le sue perversioni, era quello che volevo evitare ma con lui mi sentivo in debito ma poi col tempo imparai a girare la cosa totalmente a mio favore. Gli chiesi di chi fosse l’appartamento dove la madre mi aveva dato appuntamento “E’ del partito di mio padre – rispose – ci viveva lui prima che ci trasferissimo qui a Roma ed ancora ce l’ha a disposizione. Temo che a volte ci porti delle prostitute. Sai che ci sono le elezioni ora ad Aprile ? Potremmo sfruttare la cosa a nostro favore..” gli chiesi cosa intendeva e lui rispose ” Tu vuoi lavorare con mio padre, ed è fondamentale che tu ci riesca perchè questo potrebbe farmi divertire molto, che è quello che voglio io. Per prima cosa dobbiamo fare una cosa, devi farmi delle foto mentre ti succhio il cazzo..” Gli detti una spinta d’istinto e lo guardai esterrefatto e me ne andai a casa. Ci pensai molto a pranzo a quelle parole, mi sentivo tradito perchè forse per lui la nostra amicizia non valeva nulla, voleva solo sfruttarmi per il suo piacere, Lo odiai in quel momento, non capiva le conseguenze di quello che voleva fare, a me non importava più nulla di lui come amico da quell’istante, mi venne un odio istintivo per lui e la sua famiglia così gli scrissi che accettavo e di venire a casa.

Si presentò che non aveva più quell’aria sicura della mattina, rimanemmo in silenzio e gli dissi di sedersi. Lui non disse niente e lo fece, io mi avvicinai e tirai fuori il cazzo. “Dai frocetto, vediamo se sei più bravo di tua madre” gli dissi mentre lui iniziò a menarmelo per poi i iniziare a leccarmelo e poi prese un pò la cappella in bocca. Io scattai diverse foto, poi m i staccai e con una spinta lo gettai indietro sul divano. “Ora vattene frocetto” gli disse, lui era tutto rosso, provò a borbottare qualcosa poi scappò via quasi piangendo. Tra le foto e le carte fotocopiate del deputato li avrei potuto rovinare, presi il telefono e scrissi un sms a Silvia.
-Hai parlato col cornuto di quella cosa ?
-Non ne ho avuto occasione, è occupato con la campagna elettorale.
-Non ti sei fatta più sentire
-Ho paura di questa cosa, credo abbiamo fatto un errore
-A me sembrava che ti piacesse..
-E’ troppo rischioso Miguel, spero tu capisca..
-Avrai mie notizie domani.
Presi i documenti che avevo fotocopiato nell’ufficio del deputato e andai da un amico che abita nel mio quartiere. Sapevo che aveva una stampante, non fece tante domande e stampai anche le foto fatte a Luigi. Lo ringraziai, andai in tabaccheria e presi una busta e poi ci misi dentro una copia di tutti i documenti e una copia di ogni foto, sigillai il tutto e andai dall’ unica persona di cui mi fidavo totalmente : Barbara. Suonai e gli detti la busta dicendo di tenerla segreta e che se fosse successo qualcosa di rendere tutto pubblico sul web. Lei si spaventò pensando che mi fossi cacciato in qualche guaio, la rassicurai ma rimase lo stesso molto turbata . Poi a casa mi iscrissi su Facebbok, era una cosa che odiavo ma la cosa funzionò : appena Luigi ricevette la mia richiesta di amicizia subito iniziò a scrivermi di non farlo, lo rassicurai dicendo che non avevo intenzione di farlo. La sera però Silvia mi scrisse.
-Che hai fatto a mio figlio, lo sento piangere dalla sua stanza.
-Nulla, non sono la balia di tuo figlio.
-Avete litigato ?
-No, io rispetto i patti non sono come te.
-Ti prego devi capire.
-Domani non vado a scuola, ti conviene venire qui a casa questo è l’indirizzo, ti aspetto alle 10
-No dove ci siamo visti la scorsa volta alle 10
-Ok vestiti da troia.

La mattina scrissi a Luigi che non sarei andato a scuola per scoparmi la madre e che doveva scrivere alla madre che non tornava a pranzo perchè volevo avere tutto il tempo per scoparla. Dopo un pò mi arrivò la sua risposta che aveva fatto quello che dicevo. Arrivai e la trovai con un vestitino nero aderente scollato, tacchi e calze nere, era truccatissima come al solito ma la vedevo molto nervosa.
-Questa è l’ultima volta che ci vediamo Miguel, non voglio che questa cosa vada oltre.
-Sai quello che voglio, devi parlare con tuo marito, finchè non avrò la sua parola che mi assumerà tu non puoi dettare nessuna condizione.
Detto così la cinsi e inizia a baciarla e palparla. Non faceva molta resistenza e così le strappai letteralmente via le mutandine e la penetrai di colpo nella figa bagnata. Lei si avvinghiò a me mentre la scopavo alternando spinte forti a movimenti di bacino. Dopo poco con le sue mani mi afferrò il sedere e mi tirò tutto dentro di se, iniziò a muoversi in maniera contratta ed esplose in un rumoroso orgasmo. Il cazzo era quasi bianco dei suoi umori, lo sfilai e la denudai facendo fatica a staccare la sua mano dal mio salamone. Infoiatissima mi spinse sul divano e iniziò a leccarmelo e succhiarmelo tutto. Nonostante la grossa bocca riusciva a prenderlo solo per metà,
-Oggi ti faccio il culo troia, succhialo tutto.
-No maiale è troppo grosso.
-Non mi dire che non l’hai mai fatto che non ci credo.
-Saranno venti anni che non lo faccio, da prima di sposarmi.
-E’ un coglione, hai un culo da fine del mondo.
Il complimento si vede che le aveva fatto piacere e iniziò a mangiarmi letteralmente il cazzo tanto che non resistetti più e le sborrai copiosamente in faccia e sulle tette.
Si andò a pulire e la raggiunsi in bagno, qui le misi in mio cazzo penzolante in mano e lei iniziò e lavarlo facendolo ritornare di marmo così la presi in braccio e la penetrai tenendola sollevata. Lei stava aggrappata al mio collo mentre io con le mani tra le sue chiappone la scopavo forte, poi sempre rimanendo così la e la portai sul divano e iniziai a fotterla in maniera furiosa. La sentivo gemere e gridare come un’ossessa, dopo una decina di minuti la girai e a pecorina era il massimo. Schiaffeggiavo quel culone scopandola forte finchè non venni di nuovo sulle chiappe.
Ci baciammo ridendo poi andammo a mangiare qualcosa in cucina con noi sempre nudi.
-Sei splendida, una dea, perchè non vuoi che ci vediamo ancora
-Miguel tu sei una favola..ma capisce la situazione..
-Guarda che io voglio solo scoparti, e poi hai visto che sono discreto
Le suonò il telefono, andò a rispondere ed io iniziai a leccarle la fica. Le piaceva quel gioco e si vedeva che allungava il discorso mentre con una mano mi spingeva verso la sua fica pelosa ma curata. Come riattaccò mi guardò e mi disse che ora mi avrebbe fatto il miglior pompino della ia vita e così fu. Con una mano strozzava da sotto lo scroto e poi cercava di metterse tutto in bocca tra rimori e risucchi osceni. Quando venni lei disse che era ora di andare, io un pò ci rimasi perchè volevo scoparla ancora.
Tornando a casa pensai a come lei avesse condotto il gioco invece che io, che era la mia intenzione e mi ripromisi di essere più deciso la prossima volta. Questa volta Luigi seppe tutto subito. Incominciò a tempestarmi di domande ma rimandai il tutto al giorno seguente a scuola. La sera ricevetti anche una telefonata da parte di Pierre che mi chiese come mai ultimamente facessi poco la cam, gli spiegai che ero impegnato con la scuola visto che a giugno avrei avuto gli esami, lui fece finta di beversela e mi raccomandò di essere più presente, aggiungendo che se volevo potevo chiamare Fabrizio e passare da lui. I miei intenti di studiare erano veri ma negli ultimi giorni ero anche distratto dalla mia iscrizione su Facebook. Subito mi avevano aggiunto tanti amici del quartiere e di scuola, mi taggarono in tante foto che avevano postato negli anni e tanti mi scrivevano in privato, come se avessero chissà cosa da dirmi. La cosa che mi incusiosì molto fu che diverse compagne di scuola, sia di classe che di istituto, con le quali magari non avevo grandi rapporti mi scrissero in chat, chi mi dava del benvenuto chi commentava delle foto vecchie. Con degli amici questa estate eravamo andati ad Ostia al mare, e aveva postato alcune nostre foto, una in particolare ero io a torso nudo in costume con il pacco ben in evidenza, cosa che un amico aveva commentato con un “il biscia è sempre il biscia”. Anche tante ragazze misero mi piace, mi chiesero l’amicizia anche diverse persone che non conoscevo e alcune donne un pò attempate mi scrissero ma anche una ragazza carina amica di amici. Ma la cosa più importante fu un messaggio che mi arrivò la sera da Silvia.
-Ho parlato con mio marito, tutto ok domani alle 18 passa alla sua sede elettorale. Io ho fatto il mio ora tu lasciami stare.
-Hai solo mantenuto i patti splendida troiona. Non mi sembra che ti sia annoiata oggi…
-Non sei un bambino, fai il maturo e capisci

Non risposi a quell’ultimo messaggio ma Luigi il mattino dopo mi chiedeva di insistere. Gli spiegai che le sue idee erano cretine, che avevo ottenuto tutto senza ricattare nessuno e che quelle foto potevamo anche evitarcele. Il pomeriggio ero un pò nervoso per l’incontro con il padre di Luigi, che per motivi che capirete chiamerò solo il dottore. Mi ero vestito di tutto punto con gli abiti che mi aveva regalato il figlio, Arrivai puntualissimo alla sede, era un vecchio negozio di due piani con il magazzino sotto, molto grande e al centro di Roma. C’erano tante persone, donne e uomini di un pò tutte le età, il suo era il partito di governo e dietro l’aria mite del dottore c’era un politico di primo piano, molto influente ed importante, ma questo già lo sapevo e ne avevo anche le prove. Fui subito accolto da un tipetto ricciolino ed occhialuto che subito mi chiese se fossi Miguel, per poi accompagnarmi dal dottore dopo la mia risposta affermativa. Appena entrai mi accolse con un saluto ed una stretta di mano e mi fece accomodare, poi dopo le solite domande sulla scuola ed il resto arrivammo al punto.
-Miguel non ti ho chiamato qui solo perchè sei amico di mio figlio, ma anche perchè sei un ragazzo sveglio, che a 18 anni riesce a vivere da solo mantenendosi e ad avere ottimi voti a scuola. Sei molto giovane ma possiamo collaborare assieme. Tu sai che questo è un momento molto delicato per me, per questo ti chiedo il massimo impegno. Voglio che tu lavori alla mia campagna, ti darò uno stipendio fisso e una assunzione se verrò eletto. In cambio però oltre al massimo impegno voglio che tu stia vicino a mio figlio, che è la persona a cui tengo di più al mondo. Tu sai come si sta al mondo, conosci la strada ed io ti insegnerò come si sta nei salotti buoni. Tutto questo lo dovrai trasmettere a lui, renderlo più sicuro di se. Fate esperienze, ma senza fare danni. Cerca di migliorare il suo fisico e abbigliamento, rendilo in qualche maniera fico. Non preoccuparti dei soldi, la persona che ti ha fatto entrare Massimo ti darà ogni cifra che vuoi, so che non te ne approfitterai.
-Dottore puoi contare ciecamente su di me, ti potrai fidare per qualsiasi cosa, lecita o illecita
-bè Miguel sono un politico non un gangster…
-tutto hanno bisogno primo o poi di due braccia forti
-ahahah ho la scorta mio caro ma ti ringrazio…
-certo dottore, io le prometto la massima fedeltà, lei mi sta dando una grossa opportunità e io non la deluderò. Non cercherò mai di tradirla sia per rispetto, sia perchè so che lei è un uomo molto potente, che non conviene avere come nemico. Io sono a sua completa disposizione.
-è una campagna elettorale Miguel non la guerra, però mi piace questo tuo spirito. Tu ora farai parte del mio staff, non devi fare cazzate in queste poche settimane che ci separano dal voto. Devi dirmi tutto ora di te, devo sapere per dirti cosa devi evitare.

Gli raccontai tutto, delle cam, degli spinelli, delle avventure a puttane del figlio, del fatto che mi abbia leccato il cazzo e che mi sono scopato per due volte la moglie. Lui ascoltò tutto in silenzio poi mi guardò negli occhi, parlandomi con un piglio veramente non troppo mite.
-non si può dire che tut non sia stato sincero. Per prima cosa te ne andrai da quel quartiere di merda, da domani starai nell’appartamento che a quanto vedo conosci molto bene. Non fare più cam ne altro, cancella ogni account. Se devi comprare droga dillo a Massimo e ti manda lui da chi prenderla con sicurezza. Fatti un abbigliamento consono, come sei vestito oggi va benissimo. Iscriviti all’autoscuola, subito. Domani alla stessa ora vieni qui.
Poi si alzò e lo seguii, Massimo subito si fece incontro e il dottore disse di scambiarci i numeri, poi ci congedammo accordandomi con il suo faccendiere per il trasloco. Ero felicissimo ma allo stesso tempo dispiciuto per aver tradito la fiducia di Silvia, ma se volevo avere la fiducia al 100%del marito dovevo farlo. Chiamai subito Luigi e lo informai di tutto, all’inizio si incazzo come una bestia, pianse ma alla fine riuscii a calmarlo e a fargli capire che facendo come dico io finora avevamo sempre ottenuto tutto. Appena riattaccato pensai di chiamare Pierre visto che ero in giro e se era allo studio sarei passato. Il fotografo c’era così passai e gli dissi che avrei chiuso.
-vai alla grande Miguel perchè vuoi mollare…
-non posso più continuare, ho fatto una promessa.
-sei uno dei più visti cazzo…chi ti vuoi chiavare tra le camgirl, dimmelo e ti ci faccio lavorare
-non è per questo, ti prego cancella il mio profilo.
Così fece, avevo un pò di soldi in tasca e lo invitai a cena ma lui rispose che aveva una idea migliore e che la cena l’avremmo scroccata, telefonò così a Fabrizio e alle 21 eravamo in un ristorante suoi ospiti.

-mi dispiace che molli avevo grandi progetti per te
-dispiace anche a me Fabrizio, voi siete stati gentilissimi con me, ma non posso più continuare.
-da quello che capisco non ci vuoi dire i motivi di questa tua scelta, lo accetto. Mi piaci ragazzo, hai solo 18 anni ma hai le palle, sei qui tutto ben vestito sembri uno in carriera. Sabato se vuoi possiamo uscire assieme.
-ti ringrazio Fabrizio ma temo che nel caso dovrò portare anche un amico con me
-sei un enigma Miguel… ok ma non voglio casini….

Non andai a scuola per organizzare il trasloco, la mattina venne Massimo con dei facchini. Non parlava molto lui, si capiva che era il tuttofare del dottore. Alla fine mi dette le chiavi di casa, mi allungò una busta piena di soldi poi mi guardò negli occhi e mi disse che se non avessi fatto cazzate e sarei sempre rimasto leale quello era solo l’inizio. Appena andai via li contai, erano 3.000 euro quasi svenni… mi sentii con Luigi che era d’accordo nell’uscire sabato con il mio amico, poi andai alla sede elettorale. Massimo mi accolse subito e mi dette il mio compito : visto che ero bravo coi numeri dovevo fare raccogliere dei dati su le preferenze in determinate zone e incasellarli in una tabella già esistente. Dividevo una stanza al secondo piano con un ragazzo, Nicola, che si occupava dei social network ma c’erano altre due postazioni pc vuote. Alle 21 feci per andarmene ma proprio in quel momento arrivò il dottore che mi chiamò nel suo ufficio.
-Massimo mi ha detto che il trasloco è andato bene
-si dottore, volevo dirle una cosa, sabato Fabrizio l’avvocato di cui le ho parlato ieri circa i video mi ha invitato a cena poi ad un locale, ed io porto anche Luigi
-mmmm, no credo sia meglio di no. Se sa che lui è mio figlio potrebbe in qualche modo ricattare. Ci verrà Massimo con te, saprà lui cosa fare.
-come vuole lei dottore.

Avvertii Luigi del cambio di programma, lui ne fu dispiaciuto poi iniziò a chiedermi se sua madre mi aveva scritto. Cazzo Silvia.. non ci avevo più pensato.. se on mi aveva scritto voleva dire che il dottore non aveva fatto parola con lei. Fino a sabato andavo a scuola, poi palestra con Luigi poi in sede elettorale poi a casa a studiare. Il sabato mi passò a prendere Massimo con una bella berlina, poi come sempre non disse nulla fuorchè che doveva lasciare parlare lui. Arrivammo al ristorante , c’erano Fabrizio, Pierre e una loro amica particolarmente rifatta a dall’abbigliamento volgare. Furono sorpresi dal vedere chi fosse il mio amico, credo si aspettassero un ragazzo. Massimo chiese educatamente se la donna potesse andare in bagno mettendo un pò tutti a disagio, poi come lei si alzò iniziò il suo discorso.
-Miguel sta lavorando alla campagna elettorale del senatore xxxx. Quello che ha fatto per voi non deve trapelare, credo che per voi convenga di più avere un senatore come amico che come nemico. Credo che vi siate due persone di buon senso, immagino possiate capire.
-Certo, con noi il senatore può stare tranquillo. Sono anche un suo elettore come il mio amico Pierre. Anzi saremmo più che lieti di poter dare una mano alla sua campagna elettorale, Miguel sa che siamo persone affidabili.
-Sono felice che abbiate capito. La vostra discrezione credo già sia un aiuto più che sufficiente e sarà ripagato. Ora io e Miguel abbiamo un altro appuntamento, spero ci vogliate scusare.
Guardai Fabrizio e Pierre quasi per scusarmi della cosa, loro rimasero impassibili e ci salutammo. In macchina Massimo mi disse che non dovevo incontrarli da solo e che ogni volta che loro mi avessero contattato dovevo riferirlo a lui o al dottore. Mi riportò a casa, speravo in una serata diversa ma ne approfittai per dormire.

Nelle settimane seguenti la mia vita fu sempre quella. Conobbi varie persone dello staff, in stanza oltre Nicola c’era anche una ragazza Cristina che si occupava dei social network. Mi piaceva, magra mora ochhi scuri un aspetto sempre molto fine , però era fidanzata con un altro dello staff e non ci provai. Feci anche politica attiva nel mio vecchio quartiere, non promettevo niente ma facevo intendere che lavoravo per un senatore ed era sempre meglio che loro poveracci come me avessero uno che aveva contatti ai piani alti. Il dottore mi portava anche in riunioni ristrette, li capii molte cose della politica, lui mi spiegava ed insegnava, io tacevo assimilavo ed annuivo. Il sabato uscivo con Luigi che voleva andare sempre a puttane, io ogni volta gli dovevo spiegare che fino alle elezioni non dovevamo fare nulla di nulla. Lui capiva, la palestra gli faceva bene e in più sviluppò anche di suo in altezza. Iniziò anche a uscire con una ragazza ed ogni volta mi tempestava di sms per avere consigli. Valentina era una bella fighetta di un’altra classe sempre di quinto, si capiva che era interessata a Luigi perchè era figlio di un senatore, al mio amico glielo dissi e lui lo sapeva ma voleva solo scoparsela e ci riuscì nella mia nuova casa che avevo lasciato loro. Vale era molto una gatta morta, castano chiara alta sul 1,70 aveva degli splendidi occhi verdi ed un corpicino ancora un pò acerbo ma già da pinup : il culo sporgente e abbondante, vitino stretto e tette una bella terza soda. Quando io alle 18 andavo alla sede loro andavano a scopare a casa mia, informavo il dottore che un giorno mi abbracciò e mi disse grazie.

Invece io la fica nada. Ero talmente occupato e prudente che dovetti tornare a scoparmi la signora Barbara un paio di volte per svuotare le palle. E c’è da dire che di ragazze che mi facevano il filo ce ne erano molte. Una domenica andai a casa di Luigi a pranzo e fui molto in imbarazzo a stare li con tutta la loro famiglia, ma tutto andò liscio. Con Silvia i rapporti furono normali, ma più la vedevo più volevo scoparla. Anche Fabrizio mi scrisse, lo incontrò Massimo e a lui garantì un centinaio di preferenze tra i suoi assistiti al dottore. Alla fine arrivarono le elezioni e furono un trionfo. La coalizione del dottore vinse e lui fu rieletto come il secondo più votato nella sua circoscrizione. Finalmente ci lasciammo un pò andare, la sera stessa nella sede rimanemmo fino a notte tarda a bere, poi il giorno dopo facemmo una grande cena dove anche li festeggiammo molto. C’era solo una porta che ancora mi rimaneva chiusa, quando le celebrazioni ufficiali finivano il dottore, Massimo e un suo altro portaborse Stefano se ne andavano assieme insieme al bodyguard del senatore, Mirko. Nel mio vecchio quartiere fu un plebiscito per il dottore, fu una mia vittoria e fu un altro step fondamentale per il mio futuro.

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