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Qui e ora.

By 1 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Le tue mani esperte sano che cosa fare sul mio corpo: sanno esattamente dove sfiorare, quali punti raggiungere per farmi vibrare, per farmi impazzire, per portarmi in estasi in un secondo. E’ quando le tue mani sfiorano i miei seni, torcendo i capezzoli verso l’alto, che comprendo quanto il mio corpo ti appartenga, quanto ogni gemito, ogni sospiro siano tuoi. Le tue dita esperte prendono la mia pelle rossa e tesa e la stringono in un istante, senza lasciarmi il tempo di respirare. Mi manca l’aria, sento tremare la terra sotto i piedi. Ma poi ti guardo negli occhi e capisco di essere qui e ora.
Poi, le tue mani scivolano sui seni, quasi a voler lasciar da parte i capezzoli, martoriati e portati al massimo piacere dal tuo tocco sapiente. Li accogli come fossero due coppe di miele, sei pronto a succhiarne l’essenza, la polpa. Avvicini le tue labbra a me come se volessi prendere la mia anima e accoglierla dentro di te. Sento il rapido sgusciare della tua lingua sulla mia pelle ed ogni tocco &egrave un brivido, ogni brivido un gemito, ogni gemito un sorriso.
E’ qui che voglio essere. Qui e ora. Anche le mie mani vogliono prendersi cura di te; anche le mie mani desiderano donarti quel piacere che tu stai donando a me e così accarezzo le tue spalle, forti e solide come roccia. Indugio sulle clavicole, sai che &egrave un punto che amo. Il tuo trattamento mette a dura prova la mia concentrazione, ma desidero ripagarti esattamente della stessa moneta. Così avvicino le mie labbra al tuo petto, lasciando lievi e piccoli baci su ogni centimetro di essa. Ti sento tremare, capisco che ti piace. Le tue mani si fanno più audaci, scendendo lungo la schiena e disegnando il contorno della colonna vertebrale: &egrave come se contassi le mie vertebre una per una, come se volessi imprimere il tuo sigillo nella mia struttura portante. Sento che adesso sei dentro ogni mio movimento, sento che tutto quello che potrò fare lo dovrò a questo istante. Qui e ora. Dalle mie labbra escono gemiti di piacere, non riesco a controllarli; cerco di affogarli baciando il tuo petto, stringendo fra le labbra i tuoi piccoli capezzoli che sento reattivi al mio tocco. Ora anche tu sai che cosa si prova, ora anche tu stai vibrando e il tuo corpo si contorce. Sai che scenderò ancora più giù. So che anche tu lo farai e so che non avrò scampo. So che non potrò resisterti.
Le tue mani arrivano alla base della mia schiena, dove ci sono quelle fossette che sembrano i segni di un violoncello. I tuoi pollici indugiano in quel punto e fitte di doloroso piacere arrivano al mio cervello. Sai che quello &egrave un punto estremamente delicato. Sappiamo che &egrave il confine, fra quello che &egrave legale e quello che &egrave proibito. Tra quello che &egrave accettato e quello che &egrave alternativo. Tu hai la chiave per passare quel confine. Tu sai di potervi accedere. Ed ogni centimetro conquistato &egrave per me fonte di eccitazione ancora maggiore: so quello che desideri, so che te lo prenderai e so che saprai farmene godere.
Accarezzo i tuoi fianchi, quelli che desidero baciare, toccare, sfiorare. Quelli su cui mi piace lasciar scivolare le mie dita su e giù, perché disegnano il tuo profilo, perché ti rendono unico al mondo. Quella piccola curva vicino al bacino. Quella pelle così liscia ed elastica. La bacio, la mordo, la succhio. Con la lingua la percorro in tutta la sua lunghezza, fino ad arrivare all’ombelico. L’ombelico del mondo. Quel punto che per la maggior parte delle persone &egrave solo un incavo sulla pancia, per te &egrave un viaggio senza ritorno. Perfetto incavo dove incastrare la mia lingua, il mio desiderio, la mia passione. La lingua lo scava, intrecciandosi con la peluria naturale che alberga in lui. Un po’ &egrave solletico, un po’ &egrave estasi.
Mi sono spinta oltre, lo so. Anche io ho passato un confine. Lo comprendo perché le tue mani sono sul mio culo, lo stringono con forza, lo possiedono con la sola potenza delle tue dita. Loro si insinuano fino ad arrivare lì, dove sai che mi farai trasalire. Dove sai che avrò paura. Dove sai che entrerai. Lo senti già che sono bagnata. Lo senti già che, per quanta resistenza io possa fare, &egrave tutto quello che desidero. E te lo prendi. Lo prendi con la tua mano, che lieve e sicura si insinua dentro di me. Lo sfintere dapprima fa resistenza, poi ti lascia passare e io sento che &egrave come se ti risucchiasse dentro di me.
Il tuo dito si muove sicuro nel mio andito più nascosto, la mia voce non può rimanere silenziosa e ti dice che ti vuole, che ti desidera, che sono tua. Lo sono qui. Lo sono ora.
Le mie mani arrivano dove sognavi che arrivassero. E’ dura accoglierti sentendoti così prepotente dentro di me. So che &egrave solo l’inizio, ma so già che potrei sciogliermi in un orgasmo senza precedenti. Non voglio darti questa soddisfazione così presto. Voglio aspettare. So che lo vuoi anche tu. E così afferro la tua asta che &egrave già rigida e tesa verso di me. La stringo per saggiarne la consistenza, per possederla ancora prima che lei possieda me. Chiudi gli occhi. Un gemito nasce da te. Inizio con un movimento lento, e sento che la pelle scivola leggera sul tuo turgore, scappellando un promontorio rosa e lucido. E’ l’essenza del tuo piacere. E’ dove lascio scivolare la mia lingua, proprio sulla punta. Un colpo leggero. Molto leggero, quasi un fremito d’ali. Ma tanto basta per farmi capire quanto ti piace. Quanto lo desideri. Le tue dita continuano a giocare con la parte nascosta di me, entrando e uscendo dal mio culo a loro piacimento. Senti che sono bagnata, e spargi i miei umori anche fra le mie cosce ‘ come se ce ne fosse bisogno – . Non mi chiedi permesso e allarghi le mie cosce.
Scopri che ti ho fatto un regalo: non c’&egrave un solo pelo, io così restia alla ceretta integrale. Scorgo sul tuo viso un misto fra stupore e estasi, so che non te lo aspettavi, so che era per te quasi un sogno. E mi ringrazi, lasciando che la tua lingua accolga sulla sua punta tutto il nettare che c’&egrave. E io vibro. Vibro perché questa &egrave la cosa che, in senso assoluto, mi piace di più. Sentire la tua lingua che come burro fuso scivola su di me, che si prende cura di ogni piega delle mie labbra, che succhia il mio clitoride fino a renderlo rosso e pulsante. Non voglio altro. Voglio te. Ti voglio qui e ora.
Tu lo sai che cosa voglio. Tu lo sai che lo aspetto da tempo. Il momento in cui entrerai dentro di me, con l’asta che ho reso turgida e ritta. Voglio sentirmi tua. Completamente in tua balìa, posseduta, scopata, presa. Ecco che si affaccia fra le labbra. E’ il momento dell’emozione. E’ il punto di non ritorno. Dopo niente sarà più come prima. E’ quel momento immaginato, sognato, pensato in ogni minimo dettaglio. E’ quando la pelle tesa si fa strada. Quando il piacere si scioglie. Quando ogni cosa torna al suo posto in un caleidoscopio mirabile e perfetto. Non appartengo più a me stessa, ma a te. Totalmente, completamente tua. Ma questo non ti basta, vuoi di più. Le tue mani penetrano il mio culo e sentirmi così piena di te mi rende completamente folle. Mi muovo, ti lascio entrare, ti lascio prenderti tutto di me perché &egrave un piacere così sconvolgente e denso che non posso controllarlo. Non so più dove sono, non so più chi sono.
E sento che anche tu stai reagendo. Che anche il tuo piacere liquido si sta trasformando in un leone a caccia pronto a ruggire. Pronto a dimostrare di essere il re della foresta. I tuoi colpi mi riempiono, le tue mani mi possiedono, il tuo turgore mi lascia senza fiato. E per quanto ho resistito, ora non posso più. Ora mi lascio totalmente andare ed esplodo in un orgasmo dal sapore primordiale. Un orgasmo sconosciuto, desiderato, cercato, ambito, combattuto. Un orgasmo che fa esplodere poco dopo anche te, con un getto infinito addosso al mio corpo. Sei sui miei capezzoli, sulle mie labbra, sulla pancia, sulle cosce. Sei addosso a me su ogni centimetro del corpo, disegnando astratti fili di vita. Sono la tua tela.
E tu l’artista.

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