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Racconti Erotici Etero

Racconto 2 – Mia nipote

By 22 Marzo 2017Dicembre 16th, 2019One Comment

Racconto 2 ‘ Mia nipote
Non avrei mai creduto nella veridicità del contenuto di questo racconto se non l’avessi vissuto personalmente.
Da una quindicina di anni possediamo un appartamento in un paese similare a Peschici ; uno dei paesi del litorale garganico che è meta estiva di migliaia di turisti richiamati dalla bellezza del mare e del contiguo entroterra.
Ma non è questo il contesto per parlare delle bellezze del Gargano : chi vi è stato le conosce, gli altri sono invitati a visitarlo (possibilmente non in agosto).
Vi eravamo stati più volte in affitto, la mia famiglia allargata è di origini pugliesi, ed in questo splendido e storico paese che si affaccia sul mare comprammo nel centro storico un appartamento indipendente.
In questo caso indipendente significa che l’appartamento, costruito come gli altri sulle pendici della costa , pur facendo parte di una palazzina ha il suo ingresso privato.
Quattro appartamenti, quattro ingressi, uno per lato della casa.
Ciascun appartamento è stato ‘costruito’ per avere una facciata vista mare. Questa è la caratteristica che li rende particolarmente attraenti senza che abbiano alcun altro significativo pregio. E’ una casa costruita in pietra e calce intorno al 1800 insieme al ‘resto’ del centro storico.
Comprato, lo facemmo ristrutturare completamente ed oggi possiamo definirlo, secondo i nostri canoni , completo e degnamente abitabile.
Al suo interno abbiamo ricavato un ampia cucina/soggiorno , due camere da letto di diversa dimensione ed i servizi; inoltre vi è un terrazzo vista mare.
E’ stato dotato di aria condizionata, antenna parabolica e altre comodità, diventando un ottimo appartamento come punto di appoggio per lunghi week end o per periodi di vacanza.
Lo utilizza la mia famiglia e quando non lo usiamo noi è a disposizione di familiari ed amici.
Come tanti paesi di mare del sud Italia, in estate è iper popolato ,mentre nel restante periodo dell’anno è quasi disabitato, specialmente nel suo centro storico.
Purtroppo, durante i periodi senza turismo, il paese attira gli interessi di sbandati che alla ricerca di bottini fruttuosi entrano forzosamente negli altrui appartamenti provocando più danni che guadagni.
Essendo ‘case vacanze’ contengono il minimo necessario : qualche vestito in disuso, alcune lenzuola/coperte, suppellettili e forse la tv.
Chi entra alla ricerca di un ‘tesoro’ ne esce quasi sempre a mani vuote e va via lasciando solo danni dovuti alle ricerche effettuate :piatti e bicchieri rotti, mobili rovinati ,il quadro caduto e scheggiato, sporcizia’.
Anche il mio appartamento è stato oggetto alcuni anni fa di una incursione di questo tipo e ricordo ancor oggi la mia amarezza alla vista di quel disastro ‘ più forma che sostanza’, ma difficile da digerire.
Quando ti entrano in casa per rubare ti senti violentato. E’ come se ti avessero toccato di persona. E’ un qualcosa di negativo che poi ti accompagna per lungo tempo.
Mi raccontarono che ciò era capitato anche ad altri ‘proprietari vacanzieri’ e che purtroppo a qualcuno era capitato anche più di una volta.
Inoltre i ‘ visitatori’, non trovando nulla, utilizzavano come bivacco gli appartamenti visitati facendoci i loro porci comodi. E ciò era motivo di ulteriore amarezza e disgusto.
Ripeto, nulla di drammatico, ma molto fastidioso.
Chiesi se si potesse fare qualcosa per arginare il fenomeno , ma le risposte/suggerimenti furono per lo più scontate, però.. però uno mi suggerì di mettere una sorveglianza via internet. Vedendo avrei potuto avvisare qualcuno dei miei conoscenti in loco o avvisare direttamente i carabinieri.
Domandai perché non mettere un sistema d’allarme: la classica sirena.
Mi dissero che alle sirene nessuno faceva più caso perché la maggior parte delle volte suonavano per errate interferenze e comunque in tutti i casi permettevano agli intrusi allontanarsi indisturbati, e non solo, i più ‘scafati’ trovavano il modo di zittirle.
Compresi. L’argomento internet mi interessò e tornato a casa ,viviamo a Torino, lo approfondii.
Scoprii la possibilità di avere un sistema di sorveglianza a distanza efficace ed a basso costo anche in assenza di linea telefonica fissa, ma collegato alla rete elettrica. Agiva quando la corrente veniva attivata.
L’anno successivo, durante le vacanze, tutto fu preparato. Un discreto sistema di sorveglianza, collegato al mio pc, copriva l’entrata dell’appartamento e, ad esclusione del bagno, il resto dell’appartamento.
Collegandomi potevo vedere sino a circa due metri dalla porta d’ingresso. camere e soggiorno/cucina.
Gli occulti occhi delle telecamere, inserite nelle luci delle camere e pertanto non visibili, ‘vedevano’ l’intero appartamento ed io a distanza volendo potevo persino ‘zoommare’ e modificare l’inclinazione delle telecamere per avere ogni punto della casa sotto osservazione.
Nel sistema allarme vi era la funzione di accensione/ alert ; se qualcuno entrava ed attivava la corrente, ma non disinnescava velocemente il sistema, un avviso perveniva al mio pc .
Una volta attivata la corrente di casa il collegamento via internet era continuo.
Solo mia moglie ed io sapevamo dove fosse il tasto on/off in casa che regolava il sistema.
Terminò la vacanza e tornammo a Torino. Per alcuni giorni, ogni tanto per prova, mi collegai alle telecamere per verificare il corretto funzionamento del ‘ sistema’; poi lo dimenticai sino a che ,un paio di giorni dopo il mio ultimo contatto, al mio pc giunse un avviso di intrusione nell’appartamento.
Ricordo bene, era la sera del primo sabato di settembre. Periodo stupendo per andare al mare nel Gargano: mare pulito, caldo non afoso, servizi ad hoc e tanta tranquillità ( la massa era partita).
Dal mio studio mi collegai con il mio pc. Le telecamere funzionavano perfettamente
Misi immediatamente a fuoco la presenza di due figure nell’appartamento. Una femminile e l’altra maschile. Erano mia nipote ed il fidanzato.
Sicuramente erano entrati utilizzando una copia delle chiavi che lasciavamo perennemente presso la famiglia di lei .
Non avevano bisogno di avvertirci della loro presenza ed inoltre sapevano che eravamo partiti la settimana precedente per tornare al lavoro e poi sappiamo, per esperienza diretta, che i giovani sfuggono a certe formalità.
Tutte le volte, e sono state tante, che i nostri ‘familiari’, od anche amici, hanno utilizzato l’appartamento l’hanno fatto con educazione lasciandolo sempre in ordine senza fare mai rimpiangere la nostra disponibilità. Anzi una casa utilizzata ‘vive’ meglio
Sicuramente erano andato lì per il week end o forse per più giorni, lo sapremo.
Sul momento mi venne l’impulso di chiamare Francesca , mia nipote ,per avvisarla del sistema di sorveglianza, ma attesi un attimo di troppo e mi sembrò di vivere il ‘ grande fratello’ . Mi venne l’ insano desiderio di vedere senza essere visto, in questi caso di più : loro non sapevano di essere visti.
Sono due bellissimi giovani. Hanno terminato da poco gli studi. Lui ha tre-quattro anni più di lei ed ha iniziato ad esercitare da poco l’attività da medico. Lei lavora presso uno studio di commercialista.
Giacomo ,lui, mi è stato presentato in un incontro casuale presso casa di Francesca. Mi era parso un ragazzo/uomo sveglio e determinato. Aveva fatto gli studi di medicina a Verona e adesso stava completando la specializzazione, con il primo lavoro, presso l’ospedale di Foggia.
Francesca,25 anni ,laureata in economia e commercio lavora presso un commercialista con l’obiettivo di avere in futuro ‘il suo studio’.
Sono una bella coppia : giovani con voglia di vivere e fare. Entrambi sono aiutati anche dal piacevole aspetto fisico.
Francesca è la mia nipote preferita. Sin da piccola è bella e solare. Oggi la sua altezza sfiora il metro e settantacinque ed il suo slanciato fisico è distribuito con particolarità mediterranea.
Un culo a mandolino da sogno. Di seno ha sicuramente una terza, è sodo e la palestra e la giovane età gli permettono di stare su anche senza sostegni.
Viso pulito da ragazza per bene, piacevole e bello come solo le ragazze del sud possono avere. I capelli sono lunghi, neri lucenti ;i suoi occhi sono di un azzurro intenso e ha una bella bocca con labbra carnose che invitano a’
Ricordavo con piacere i giochi fatti con lei per farla divertire mentre mi rimbalzava sulle ginocchia. Le risa e le corse. L’ho vista crescere e trasformarsi in quella che oggi è una bellissima donna e di cui sono orgoglioso.
Lui è un pò più alto di lei. Magro, slanciato e sportivo. Leggermente stempiato. Ha la fisionomia del professionista studioso. Color latticino, in questo momento, scottato dal sole.
I due fidanzati vivono presso le rispettive famiglie vicino a Foggia ed andare presso la nostra casa è l’occasione per stare soli senza l’oppressione dei familiari.
Si vede che sono giovani, non appena in casa si tolgono gli indumenti di dosso. Avevano sicuramente trascorso il pomeriggio al mare ed adesso, stanchi di sole e di salsedine, cercavano freschezza. Senza pudori si spogliarono e rimasero nudi. Francesca disse: la doccia la faccio prima io. La vidi di sfuggita nuda che entrò in bagno.
Lui si prese il giusto tempo. Raccolse i vestiti lasciati in giro da Francesca e li mise sulla sedia, poi finì di spogliarsi ,ordinò i suoi indumenti e predispose i nuovi indumenti da indossare. Sarà una caratteristica dei medici essere precisi ed ordinati e lui era preciso ed ordinato. Poi attendendo Francesca si sedette sul letto Ebbi l’occasione di osservarlo con attenzione. Effettivamente era magro, ma non scheletrico. Proporzionato nelle membra , pochi peli.
Finalmente Francesca uscì dal bagno. Aveva finito la doccia ed era ‘vestita’ di una grande asciugamano che le avvolgeva il corpo. I suoi lunghi capelli erano raccolti a ‘cipolla’.
Con un sorriso ed un veloce bacio sulle labbra lasciò il passaggio a Giacomo che a sua volta si recò in bagno.
Francesca si asciugò con attenzione strofinando l’asciugamano sul corpo e solo quando si sentì completamente asciutta lo ripose.
Potevo vederla nuda in tutta la sua bellezza. Le lunghe cosce, il culo tondo ed alto, le belle tette (confermo tra la terza e quarta) e i rosati capezzoli, un bel cespuglio di curati peli neri tra le cosce
Si sciolse i capelli .
Le scesero disordinati e bagnati e con il phon provvide ad asciugarli. Si rimirava allo specchio ed io rimiravo lei.
Bellissima.
Anche Giacomo fini la doccia e uscì dal bagno
Mia nipote aveva indossato una maglietta, solo quella, mentre lui si asciugava seduto sulla sponda del letto. Lei si avvicinò e lo importunò cercando di sottrargli l’asciugamano e tra una parola, una risata ed il toccarsi, ‘caddero ‘ sul letto.
In breve cambiò il gioco. Dallo scherzo si passò alle scaramucce d’amore che si concludono nel sesso.
In diretta vidi quei due giovani e bellissimi corpi unirsi nella danza dell’amore.
Mi sorpresi voyeur e mi godetti la vista.
Viso a viso, bacio su bacio, le gambe di Francesca che avvolgevano il tronco di lui. Le sue ritmate spinte per un chiaro evidente reciproco piacere.
I sospiri di soddisfazione di lei.
Vi era dolce sintonia.
Delicatamente la fa mettere a pancia in giù. La copre. Indirizza il pene nella giusta posizione, si infila il lei accompagnato da un suo gemito di piacere e ricomincia quanto interrotto.
Noto che Francesca ha portato una mano sotto e mentre lui la penetra accompagna l’atto masturbandosi.
Passano alcuni minuti e sono sempre più catturati dal loro amplesso. Giacomo si solleva estraendo il pene dalla figa e cerca di riposizionarlo. E’ alla ricerca dell’altro buco.
Come già sapesse ‘mia nipote: cosa vuoi fare? Non provarci , lì no ,lo sai che non mi piace. Mi fai male.
Giacomo: lo so, ma tutte le volte che ci abbiamo provato non mi hai fatto neanche cominciare che hai iniziato a lamentarti ancora prima che ti toccassi. Proviamo.. faccio piano.
Amore no, per favore. Prometto che più avanti.. magari’ma adesso no. E lui ( cosa fa l’amore) va bene amore e lo rimise dove era prima.
Era ben inserito nel consueto ‘buco’ ed aiutandosi con le mani appoggiate sui fianchi di Francesca riprese l’antica altalena.
Attese sino a che lei gli disse della sua imminente gioia poi alla sua espressione di piacere anche lui si lasciò al suo orgasmo.
Le venne dentro e si lasciò cadere al suo fianco. Un tenero bacio chiuse l’episodio.
Avevo assistito ad una fase del rapporto d’amore che lega a Francesca e Giacomo. Sesso con tanto amore.
Dopo, separatamente ,si recarono in bagno per rinfrescarsi e poi sul letto riprendono a coccolarsi, ma furono coccole di affetto.
Forse pensando a quanto appena accaduto, o comunque faceva parte del loro rapporto lei gli dice: per favore quando torni da Foggia portami una confezione di pillole del giorno dopo. Stasera finisco l’ultima.
Lui : va bene, ricordamelo in settimana, non si sa mai..
La sera successiva mi misi nuovamente in contatto via internet.
Erano in tre in cucina . Oltre a mia nipote ed al suo fidanzato c’era un altro ragazzo. . Lo conoscevo di vista da anni; più volte nel tempo l’avevo incontrato in giro nel paese .
Per me era una persona particolare. Si vedeva in lui la voglia di primeggiare. Era sempre circondato da amici ed amiche che ‘pendevano’ dalle sua labbra.
Gli riconoscevo che fosse un gran bel ragazzo, ma avevo uno sguardo poco rassicurante. Era un ‘fatto di pelle’: non mi esprimeva fiducia. Esibiva una abbronzatura da far invidia ad un bagnino e mostrava ‘troppo’ il suo bel fisico. Uno così una a volta l’avremmo definito ‘un tamarro’.
Era sempre stato educato e gentile con me, ma il suo comportamento era per me ‘falso e cortese’.
Stavano parlando della cucina’
Continuava a ‘saltare’ il forno e se lui avesse potuto darci un’occhiata.
Mi ricordai che aveva ,in un altro paese, un negozio di elettrodomestici e che era del mestiere. Oltre a quella attività la sua famiglia possedeva dei poderi.
(Sicuramente l’attività contadina lo aveva aiutato a forgiare il suo fisico.)
Avrai potuto chiamarli per dirgli che quel difetto quella cucina l’aveva sempre avuto, ma lasciai perdere.
Lui disse che quella sera non poteva fermarsi poiché il lavoro da farsi prevedeva che la cucina fosse smontata e ciò richiedeva tempo. ma che sarebbe potuto tornare la sera successiva dopo la chiusura del negozio.
Giacomo disse che la sera successiva non vi sarebbe stato poiché era impegnato a Foggia,(e ciò mi fece presumere che già si conoscessero), ma che ci sarebbe stata Francesca che si fermava alcuni giorni al mare.
Sarà stata una mia impressione ,ma Lucio ( il suo nome) all’informazione annuì pensando ad altro.
Dopo breve, lasciandosi, Lucio disse a Francesca: va bene se vengo prima di cena verso le otto?
Francesca disse si.
Poi uscito Lucio sentii Giacomo dire: adesso mi preparo e vado altrimenti arrivo a Foggia tardi e domani sul lavoro sarò rincoglionito.
Lei disse: mi spiace che vai; non ce la fai proprio a tornare prima di venerdì? (sarebbe stato via l’intera settimana)
E lui: spiace anche a me , ma sono di turno in ospedale ed in questo periodo per le rotazioni delle ferie siamo in pochi e facciamo anche orari di merda.
Se riesco ad anticipare verrò giovedì sera, ma prima è sicuramente impossibile.
Lei: va bene, ma che palle ,non si riesce mai a fare quello che si vuole
Quella sera capendo come sarebbe andata a finire (nulla) staccai il collegamento.
La sera dopo alle otto ero già in postazione. In casa avevamo già cenato ed ero libero da altri impegni.
Nella casa al mare c’era sola mia nipote che si aggirava indaffarata per i locali mettendo a posto un normale disordine di casa da mare.
Indossava un leggero vestito e calzava delle infradito. Classico abbigliamento da vacanza al mare. I capelli tirati su.
Era arrossata (troppo sole) ,ma sempre bella nella sua semplicità. Mi pareva un po’ pensierosa.
Dopo breve’un suono alla porta. Era arrivato Lucio.
Non appena entrò nell’appartamento vidi che aveva le mani impegnati da strumento di lavoro, ma notai anche un sorriso strano sul suo viso.
Ciao Francesca. Dove posso appoggiarli? (Si riferiva agli strumenti)
Mettili dove ti fa comodo.
Li pose davanti alla cucina e si girò a lei. Quello che mi sembrava un sorriso era molto di più . Era un insieme di sogghigno, riso , allegria e tanta sfrontatezza.
Si avvicino a Francesca che guardandolo fece un passo indietro. E..
No. Lucio. No . Non dobbiamo ..non devi ‘non deve più succedere.
Ma lui arrivò a tiro di lei e prendendola con le mani la tirò a se .
Dici sempre no, ma poi ti piace.
C’era un passato. ‘Non era quindi la prima volta’
Schiacciò il suo corpo al suo e avvicinò il viso per baciarla. Lei cercava di sottrarsi . Muoveva la testa per evitare che la bocca coprisse la sua. La stretta di lui era troppo forte ed ad un certo punto Francesca non riuscì ad evitare che i loro visi e le loro bocche venissero a contatto.
Fu un primo, lungo, violento e possessivo bacio. Le labbra di lui premevano . Sembrava spingesse per entrare nella sua bocca; anche le sue mani aiutavano. Le teneva forti sul culo di lei quasi a massaggiarlo e la tirava a se.
Il corto vestito si sollevò ed intravidi i suoi glutei. Il suo bacino era spinto contro quello di lui.
Distogliendo la bocca da lei: lo senti? E’ duro. Ti vuole. E tornò a cercare la bocca di lei.
( che classe pensai, che bestia; in linea con il personaggio che pensavo fosse) .
(Mi sono spesso chiesto cosa volessero le donne da un uomo giungendo sempre a risposte parziali.
Quello che è certo che ciascuna/o ha le sue ‘richieste’.)
Il bacio forzoso, le mani di lui, tutto era violenza. Una violenza che raggiunse il risultato. Anticipato da un fioco lamento Francesca cedette di schianto. La sua bocca si aprì permettendo il passaggio della lingua di Lucio. Il suo corpo non necessitò di altra spinta; era contro di lui.
Aveva ceduto. I corpi e le bocche divennero una sola cosa.
Le mani di lui ampliarono il possesso. Si muovevano indisturbate.
Lui è ora libero, non deve costringerla. Le mani si nascondono sotto il vestitino e lo sollevano completamente . Vedo come le stringe i glutei.
Adesso anche le mani di lei sono attive. Lo toccano e scivolano sulle sue forti spalle come a bearsi delle sensazioni tattili che provano.
Paiono due animali in calore pronti all’accoppiamento.
Il vestitino sollevato mi fa vedere gli slip che indossa: sono color carne e sono traforati.
Lui tocca ,schiaccia ,la impasta mentre continuano a baciarsi.
Un dito s’insinua da dietro nello lo slip e percorrendo un sicuro, conosciuto, percorso si infila in un buco. Non capisco quale.
Lei agita il culo e vedo la mano di lui nel movimento della penetrazione.
Sei tutta bagnata. Sei una troietta pronta da montare. Queste sono le sue parole.
Lei non protesta. Il silenzio è la sua risposta.
La prende per mano. La gira. La spinge verso il tavolo
Lo sai cosa ti aspetta, vero?
Un ultimo accenno di resistenza : no, per favore ,no..
La fa piegare su esso. ( Non pare che mia nipote faccia grande resistenza.)
Le solleva l’intero vestito sulla schiena. Rimira il suo fantastico culo ed all’improvviso le dà uno schiaffone su un gluteo, poi sull’altro e poi un altro ancora e poi con cadenza continua.
C’ è un primo grido e, un no di Francesca, ma non si ribella, non fugge, non si sottrae. E’ chiaro che soffre, ma subisce, Non urla ,non grida. Subisce in un doloroso silenzio. L’ espressione del suo viso parla per lei di sofferenza.
Lui continua, mi pare per un tempo infinito, sino a quando la si vede distrutta.
Francesca singhiozza, ma non accenna al minimo movimento. Si è appiattita sulla tavola a sua completa disposizione.
(Da matti, ma mi sto eccitando nel vedere..)
Si stacca da lei e nel movimento le tira gli slip strappandoli.
Usando i piedi le fa divaricare le gambe
Il suo bel culo è a piena vista. E’ rosso vivace in modo uniforme e non è colpa del sole. Passa qualche secondo.
Lo scuro del solco tra i glutei nasconde i suoi segreti buchi.
Mi aspetto l’atto sessuale. Una feroce penetrazione.
Invece lui con calma si leva le scarpe, pantaloni ed il resto sino a rimanere nudo. Ha il cazzo in tiro.
Pur in questa irreale situazione noto i tatuaggi che gli ornano schiena e spalle che danno un’idea di feroce virilità.
Si avvicina a lei impugnando il cazzo .Lo appoggia sul culo poi lo fa scorrere tra la fenditura dei glutei scivolando sulle parti intime.
Un movimento, quasi un fremito di Francesca.
Lui dice : dopo , lo sai. E’ il loro linguaggio, non posso capire, solo intuire.
E continua a farlo scorrere su e giù.
Poi si stacca di nuovo da lei e ,riprende con metodo, a schiaffeggiare una chiappa, poi l’altra e ‘continua, continua.
Le dice : grida’fammi sentire.
Ma Francesca non grida. Resiste’e lui insiste a schiaffeggiarle il culo’ più forte
Francesca muove la testa ,dice: no ,no ,basta, basta.
Lui : no. Sai cosa devi dire. Ma lei non parla.
Lui sembra incattivirsi. Picchia più forte.
Lei: basta; Faccio tutto quello che vuoi. Sei contento? L’ho detto.
Lui: cosa? Non ho sentito e continua a sculacciarla
Faccio tutto quello che vuoi. Intanto il culo di Francesca è sempre più rosso. Immagino che poi diventerà viola.
Erano quelle le parole che aspettava.
Brava. Adesso siamo in sintonia.
Intanto sciogli i capelli che mi piacciono di più. Poi’
Riprende in mano il cazzo che si era parzialmente ‘ritirato’ e ripete quanto fatto prima. Glielo fa scivolare tra le chiappe. In breve è nuovamente ritto.
Lo posiziona sul buco più basso e spinge. E’ come se venisse risucchiato. Sparisce nel tunnel alla mia vista.
La scopa. La scopa con spinte violente facendo muovere il tavolo di appoggio.
Lei dice: così mi fai male.
Te lo devo far sentire bene e spinge ancora più. Sicuramente in quella posizione arriva a toccarle con la punta del cazzo la cervice perché ad ogni profondo affondo il viso di lei ha atteggiamenti da dolore. Ma lui continua e, quando lei ancora si lamenta, esce un attimo da lei si piega raccoglie gli slip di lei da terra e glieli mette in bocca.
La minaccia: non provare a toglierli’
Rientra con il cazzo nella sua figa e riprende i suoi violenti movimenti.
Pensavo fosse per Francesca una sevizia senza piacere e rimasi sorpreso quando notai il suo mutamento.
Non si lamentava più, con il culo andava alla ricerca del cazzo di lui favorendo le sue spinte.
Lui disse: visto ? Sapevamo come sarebbe andata a finire.
Sei una cagna altro che coccole.
Adesso Francesca aveva la bocca aperta ed i suoi slip , oscenamente, pendevano parzialmente fuori. Aveva il viso stravolto dal godimento.
Si vedeva che godeva e che lui la stava portando all’orgasmo
Lui ci godeva . La tirò a se tenendola per le tette mentre continuava a chiavarla.
Le disse: adesso puoi venire puttana
Francesca cercava di rimandare il momento topico, ma Lucio era bravo e la portò vicino al punto di non ritorno.
Le tolse dalla bocca lo slip godendo dei gemiti di piacere di Francesca.
Adesso sentivo Francesca lamentare la sua gioia: vengo, vengo’ continua
Ma, lui da bastardo si tirò indietro. Il cazzo ritto uscì allo scoperto.
Nooo, no continua’
La prese per i capelli. Non fu violento, ma fece presa.
La tirò a se’. Vieni cagna.
La spinse avanti indirizzandola verso la camera da letto.
Arrivati al letto la fece girare. Il vestito le era nuovamente caduto lungo il corpo.
Si fermarono ai bordi del letto e una intesa ‘limonata’ fu il preludio della continuazione. Lei strusciava, appiccicata, il ventre a lui che con un agile movimento la fece ruotare facendola spostare alle sue spalle.
Lei si vede che sa cosa fare. Si appoggia a lui. Il viso sulla spalla. Lo bacia sul collo e a scendere sulla schiena e braccia .Una mano va avanti e gli cattura i testicoli massaggiandoli. Si attacca poi al pene. Lo prende alla base e risale . Lo masturba. Ora francesca,in piedi dietro lui ,continua a baciarlo sul lato destro del collo mentre lo masturba. Il pene di Lucio viene da lei ‘segato’ sino a diventare duro e dritto.
Lui si sposta sottraendole l’uccello che rimane libero e dritto e con una mano la spinge a piegarsi sul ciglio letto. E’ prona. Il culo sporgeva e vidi lei muoverlo ansiosa come ad invitare lui a riprendere la precedente scopata.
Vidi il sorriso sul viso di Lucio.
Cagna. Sei una cagna. Se sapesse il tuo fidanzato come davvero sei’
(Era una constatazione, non una domanda.)
Le si avvicina, le prende le mani tirandola su il busto e le sfila il vestitino, poi la sospinge nuovamente prona. Si stacca da lei ed insieme ammiriamo quello splendido ben di’.
Si inginocchia ed infila il viso tra i due globi. La lingua accarezza le sue intimità. Lei freme, sospira, sembra una cavalla in calore pronta alla monta.
Si rialza ,il pene turgido è pronto.
Si appoggia con il bacino al culo di Francesca ,posizione il cazzo al buco designato, quello principale, e spinge affondando senza ostacoli nella bagnata femminilità.
Era bello vedere come la come la mia piccola venisse chiavata e ne godesse.
Non vi fu bisogno d’altro. La scopò senza interrompersi. Lui spingeva .Lei assecondava il movimento. L’epilogo era scontato.
Francesca gridò il suo piacere mentre lui si approssimava al suo.
In un barlume di lucidità gli disse: non venirmi dentro, non ho’Troppo tardi. Con un grugnito animalesco la riempì del suo sperma. Non pago estrasse lentamente il cazzo dal riempito buco. Era coperto di sperma ed altro. Lo reintrodusse ed estrasse più volte sino a che riapparve quasi pulito
Solo in quel momento si staccò da lei facendosi cadere sul letto al suo fianco.
Dopo la cinse con un fare di possesso. Da dietro si attaccò alle tette con le mani rimanendo in quella posizione.
Erano in quiete mentre lui continuava a giocare con i suoi bei ‘meloncini’. Li soppesava e premeva. Giocava con i capezzoli che continuavano ad essere irti. Ogni tanto li strizzava, ma i gemiti di dolore di Francesca erano un attimo e poi lui continuava a giocarci.
Passarono alcuni minuti di ‘rumoroso’ silenzio. Poi lui disse: ricominciamo.
Non era un suggerimento, era un ordine. Lei sapeva cosa fare.
Dal comodino prese un elastico e si legò nuovamente i capelli a cipolla, mentre lui si pose supino sul letto a gambe larghe.
Assistei ad uno splendido pompino. Lo dicevo che quelle labbra, quella bocca, inneggiavano alla fellatio.
Non si fermò al solo cazzo.
Lo leccò tutto: dai capezzoli agli alluci passando dai testicoli. Leccava e dove poteva succhiava. Infine si dedicò unicamente all’uccello.
Si aiutava anche con le mani. Il cazzo di Lucio spariva nella sua bocca per riuscirne insalivato e poi rientrarvi mentre le mani di lei giocavano’ con i testicoli.
Era un bel piacere per Lucio e un bel vedere per me.
L’impegno di Francesca mi faceva pensare che provasse piacere anche lei.
Il cazzo era alloggiato nella sua bocca e lei ne prendeva una sola parte quando Lucio le pose le mani sulla testa e pian piano la spinse verso il basso.
Disse: tutto.
Francesca provò a fare resistenza ,ma il cazzo di lui lentamente sparì alla vista sino ad entrarle completamente in bocca giù per la gola
Ci fu un attimo di panico quando lei affannò quasi a soffocare. Fu solo un momento di assestamento, poi il cazzo fu fermo interamente in lei.
Passarono dei lunghi secondi poi Lucio lasciò la testa che rimase ferma. Francesca non si mosse. Altri lunghi secondi ,poi sollevò lentamente la testa ed il cazzo pian piano riapparve.
Il momento difficile era passato. D’ora in poi ,ogni volta il cazzo di Lucio spariva profondo in gola per poi riemergere.
Lui le disse: vedi è come andare in bicicletta. Imparato non si dimentica più.
L’hai fatto l’altra volta, oggi l’hai ripetuto.
Lei non poteva parlare, aveva la bocca occupata. ( ciò confermava che c’era un passato)
Pensavo volesse sborrarle in gola, ma ebbi una nuova sorpresa.
Disse: si gira.
La allontanò da sè e mentre lei accennava ad una blanda protesta la guidò a pecorina sul letto.
Si avvicinò con il cazzo pronto vicino alle sue bellissime chiappe
Lei già sapeva e ..non , per favore no..
Zitta che poi ti piace (allora non era la prima volta, ma con il fidanzato negava ‘)
Puntò il glande sulla rosetta che parve aprirsi alla sollecitazione. Spinse. Entrò . Il tronco seguì ed entrò contemporaneamente ad un grido di dolore di lei. Inutile. L’intero uccello era nel suo culo. Lei è immobile.
Soffre con soffocati gemiti.
Lucio calcò come ad arrivare più a fondo ancora, poi si risollevò facendo uscire il pene dal culo.
La strada era aperta e rientrò agevolmente in culo e con ritmo costante l’atto si ripetè più volte.
Francesca non soffriva più. Aveva portato una mano alla passera ed accompagnava l’inculata masturbandosi alla ricerca del piacere.
Soddisfatto dell’acquiescenza di Francesca si mise in una nuova posizione. La fece ben inginocchiare sul letto e poi come in un film porno la inculò quasi fosse nella posizione di un fantino con cavallo al galoppo
Lui era con I piedi sul letto ,piegato come un fantino; l’unico punto di contatto era il cazzo che scivola su e giù.
Pensavo le venisse in culo.
Rallento la velocità . Adesso il movimento era più lungo e sembrava che spingesse più a fondo.
La cavalcava tenendosi in equilibrio attaccandosi ai suoi lunghi capelli che utilizzava come una briglia per ancorarsi.
La sodomizzazione era dall’alto al basso.
Era una scena da film porno.
Francesca aveva il viso di chi prova dolore.
Quando lui si stancò della scomoda, anche se piacevole, inculata estrasse il pene e si inginocchiò al suo fianco e’
Hai un bel culo e ogni volta te lo apro per bene. Sembra sempre che sia la prima volta.
Effettivamente il foro anale era stato ben usato, ma non pareva dilatato più di tanto. Si stava già parzialmente chiudendo..
Le appoggiò una mano sul culo. Lo carezzò gustandosi rotondità e pienezza poi unì due dita e le infilò nell’usato buco; fece spazio poi le estrasse. Il foro si era dilatato. Riprovò con tre dita unite a cuneo . Fece un po’ di fatica ,ma entrarono. Le fece ruotare dentro unite spingendole sin dove potè arrivare e ripete più volte il servizio. Dentro e fuori , dentro e fuori
Poi riguardò il foro e guardai anch’io. Adesso era un tunnel bello largo. Qualsiasi cazzo sarebbe potuto entrarvi
Come faceva a negarlo al fidanzato senza scoprirsi?
Pensavo gli rimettesse il cazzo in culo, ma mi sbagliavo.
Come parlasse a se stesso: hai un bel culo , te lo dico sempre , ma sai che a me piace venire in figa . La donna è fatta per figliare e il seme deve andare sempre in figa.
Me lo diceva sempre il mio povero papà.
Fu velocissimo’.la gira alla missionaria e si infila tra le sue gambe portandole sulle spalle , la penetra . Tre stoccate e gode. Quello che mi stupì fu vedere lei che godeva con lui.
Soddisfatto estrasse l’arnese e non pago lo porta al viso di lei.
Fedele al suo compito Francesca impugna il cazzo ,lo prende in bocca e gli sottrae succhiando le ultime residue gocce dii sperma ancora presenti nel condotto seminale e poi, lo leccandolo con attenzione come una gattina che si pulisce il pelo, lo rende lucido.
Si ferma solo quando lui le dice: basta ,è sufficiente.
E’ stato un accoppiamento ‘pesante’ . Avevo assistito a due diversi rapporto sessuali di Francesca : uno tenero con il fidanzato ed uno animalesco con Lucio.
Francesca preferiva certamente l’accoppiamento con Lucio..
Era un rapporto di odio/ amore ,schiava/padrone
In questo momento di quiete Francesca le dice che non ha più pillole del giorno dopo e lui le dice: è un tuo problema
Se rimani incinta puoi abortire non me ne frega un cazzo . E’ un problema tuo.
La cosa la sconvolge. Cosa succede? A cosa si riferiva? Qualcosa che mi sfuggiva.
Lui sa cosa fare per lei .Sa come trattarla e tenerla in pugno.
Si piega tra le cosce di lei, gliela allarga e si dedica alla sua figa ed alla clitoride. Lecca il suo stesso ormai secco sperma, , le succhia la pallina della clitoride. Francesca si inarca dal piacere spingendo la figa ancor più verso lui che la esorta: masturbarti mentre ti succhio la passera. Godi puttana .
Francesca gode e lui continua a farla godere. La tiene in un perpetuo stato di godimento. La squassa di piacere .
Ha il respiro affannato . ma continua a godere.
Lui solleva la testa da quel paradiso e lei continua da sola a masturbarsi.
Poi lui le sposta la mano e la sostituisce con la sua.
Lei dice no cercando di coprirsi con la mano. Lui la scosta nuovamente e’
Senza remore le infila due dita in figa. Gliele lascia dentro facendole muovere poi esce ne mette tre e si ripete ogni volta che si è fatto spazio ne aggiunge una. Sono quattro le dita dentro la passera. Sono unite a coppino e le muove velocemente dentro e fuori, ogni tanto rallenta per ruotarle in lei . Sta ‘costruendo’ un tunnel a cilindro.
Da una sofferenza iniziale lei adesso prova piacere il suo ventre ha continui sussulti e lei guaisce come una cagna.
Lui la ‘spinge’: godi cagna. Godi
Per Francesca deve essere un piacere continuo. Il suo respiro è affannato e l’intero suo corpo è scosso.
Grida: gogo, godo e come una bambola di pezza si ‘accascia’. Lui estrae per l’ultima volta le dita.
Adesso basta. Hai goduto abbastanza
La lascia sul letto e va in bagno
E’ stato sesso. Sesso duro.
E’ lui a farsi per primo la doccia. Poi è il turno di Francesca che riappare rilassata sulla porta del bagno.
Non le lascia tempo: vestiti, andiamo dai miei amici. Li ho sentiti. Hanno voglia di scopare
Francesca ‘spaventata’: no non voglio
Lui si incattivisce
Lui. : ci siamo già stati e hai fatto’., ma se non vuoi non è un problema ti porto al castello di Vieste. Ci sono ancora un mucchio di turisti e sono sicuro che qualcuno sarò felice di chiavarti ad un buon prezzo’
A queste parole Francesca si zittì.
Si stava mettendo gli slip quando lui intervenne: non hai bisogni di quelli con i miei amici, metti qualcosa di più pratico.
Li sostituì con un bianco perizoma che aveva un triangolino davanti e la cordicella che si inseriva tra i glutei. Un chiaro reggiseno ed infine indossò un rosso vestito da mare.
Cara Francesca, esordì lui, sei una cagna che ha bisogno di chiavare spesso. Mi chiedo come fai quando sei con il tuo fidanzato. Cosa fai ? Ti masturbi continuamente e al posto di un cazzo vero cosa usi?
Silenzio
Fortuna che ci sono io.
Era un soliloquio.
Tranquilla questo inverno quando posso vengo a trovarti e ci organizziamo.
A proposito. Avete fissata la data delle nozze ? Perché sai quando sarai prossima alle nozze, o appena sposata, vorrei ‘fare’ con te un bel bambino che crescerete voi. Tu e tuo marito.
Ti starai chiedendo come potrà essere. Non ti preoccupare della cosa. So già come fare per assicurarmi che sia mio figlio..
Lei: silenzio
Adesso andiamo.
Uscirono
Lei con il suo leggero, svolazzante, vestitino era più arrapante che mai e sapendo che ‘ Cosa sarebbe successo?
Passano tre ore. Io sono in attesa. Ho mangiato e sono vigile.
Finalmente rientrano in casa
Lui è su di giri; lei è stanca, stravolta.
Va in bagno e lui va a sedersi alla tavola.
Dopo pochi minuti lei lo raggiunge. Il viso è sempre stanco, ma un po’ si è ripresa.
Si siede di fronte a lui dall’altra parte della tavola.
Lui possiamo fare i conti(????)
Vediamo ..stasera’.hai preso 4 cazzi più il mio che non contiamo. Gli altri almeno 2 volte ,ciò vuol dire otto volte a 10 euro la botta 80 euro. Il 10% è tuo
Lo so non è bello far pagare gli amici ,ma una come te se la sognano e poi c’è più gusto nel sapere che si stanno scopando a pagamento la fidanzata del dottore.
Inizialmente pensavano che la fidanzata del dottore la dava per soldi, ma ormai hanno capito che la dai non per i soldi, ma per piacere . Che sei una zoccola, ma per 10 euro a botta ne vale la pena
E le allungò sul tavolo 10 euro.
Se tutti i giorni tu avessi questi ritmi non sarebbe male. Per venerdì, quando tornerà il tuo fidanzato, sarebbero 40 scopate più quelle con me. Complimenti signora.
Poi disse:, peccato che non possa fermarmi a dormire qui, ma la mia fidanzata è gelosa e se viene a sapere qualcosa mi taglia le palle. Però un pompino ci sta ancora. Vieni qui.
Mia nipote come una marionetta si avvicinò a lui che aveva già estratto l’arnese. Era al suo fianco quando suonò il campanello d’ingresso.
Chi cazzo sarà a quest’ora?
Erano preoccupati tutti e due ; con fare circospetto Francesca andò alla porta. Un sospiro di sollievo. Era un amico di Lucio
Lucio lo vede e’Pasquale: che cazzo vuoi a quest’ora?
Scusa, sono venuto perché stasera non sono riuscito a venire dagli amici ‘e ‘sono passato a salutarti.
Capisco. Va bè . Già che sei qui siediti e parliamo dei nostri poderi, intanto Francesca può continuare a fare quello che stava facendo.
Francesca ,mentre parlo con i mio amico Pasquale continua a fare quello che stavi iniziando e rivolgendosi all’amico: Pasquale ti scoccia se mentre parlo con te mi fa un pompino?
Pasquale preso di sorpresa: no
Vedi ‘Pasquale è un amico’
Francesca si inginocchio di fianco a Lucio e iniziò a lavorargli l’uccello..
Era un ‘quadro’ incredibile.
I due amici parlavano di tutto, ma Pasquale era distratto; allungava il capo per vedere Francesca che poppava il cazzo di Lucio ..e i discorsi erano spesso interrotti
Lucio capì e ‘dimmi la verità Pasquale: non è che vuoi fare un giro con la fidanzata del dottore?
Pasquale nicchiava e non rispondeva.
Su, sei un amico ,questo giro te lo offro gratis
Spostò con la mano Francesca dall’uccello e le ordina: vai con Pasquale. E rivolto a lui: dai vai.
Francesca non fiata . Si avvia in camera da letto seguita da lui.
Lui la segue ammaliato; lo sguardo fisso sul suo bel culo
Si guarda intorno ,arguisco che è la prima volta che entra nella camera da letto.
In silenzio si spogliano ambedue e lei si stende sul letto in posizione supina. Le gambe leggermente aperta .La vulva esposta . Lo attende. Lui è già pronto; ha il pene in erezione
Si pone di fianco a Francesca. L’uccello all’altezza del suo viso. Lei capisce e gli dà alcune veloce leccate.
Gli dice alcune parole. Lui fa la faccia di quello che non ha capito.
Gli ripete( e capisco anch’io) :non venirmi dentro per favore . Non sono protetta. Non capisco il resto. Lui stupito dice: si. Si alza prende dai pantaloni un preservativo e lo ‘indossa’.
Gli aveva chiesto se avesse un preservativo..
Si stende su lei e con il viso cerca quello di lei. Accenna ad un bacio, ma lei scosta il viso. Lui riprova. Le labbra di lui sono sopra quelle di lei. Adesso non si sposta ,ma non partecipa. La riempie di leggeri baci sulla fronte, sul viso, sulle labbra. La sua lingua accenna a penetrare tra le labbra di lei che sono forzosamente chiuse e non trova lo spazio per entrare. Continua con gentilezza a darle baci e poi scivola lungo il su corpo.
Io che mi aspettavo una veloce scopatina mi trovo impreparato a quello che sta succedendo.
La accarezzò mentre lascia scorrere la mano lungo il corpo. Risalì lentamente nell’interno coscia, senza mai arrivare al punto topico.
Poi si dedicò alla figa. La aprì con le dita come se fosse un frutto maturo, rosa al suo interno. La clitoride emergeva come un montagnola rossa nel deserto.
Si dedicò ad essa con maestria. Con la lingua solleticava e faceva piccoli ghirigori.
Francesca in breve fu sulla strada del piacere.
Poi sostituì alla lingua un dito che agevolato dai fluidi di lei si mosse agevolmente .
Estrasse il dito ed improvvisamente ne infilò tre contemporaneamente.
Francesca sobbalzò sorpresa e le scappò un urletto che richiamò l’attenzione di Lucio dall’altra stanza.
Che succede?
Nessuna risposta.
Estrasse le dita e ritornò a vellicarle con la lingua la clitoride
Si spostò un poco indietro. Indice e pollice circondarono la clitoride. La strinse tra le dita tirandola in un senso e nell’altro.
Francesca non ce la faceva più.
Basta .Mettilo dentro. Per favore..
Erano le sue prime parole da quando era iniziato il rapporto amoroso.
Pasquale rispose all’invito e scivolando sul corpo di lei si mise nella giusta posizione.
Le sue labbra premettero nuovamente su quelle di lei che questa volta si schiusero. La sua bocca accolse con ingordigia la lingua di lui.
Fu il preludio alla scopata.
Il cazzo trovò la corretta via senza aiuto e con facilità avanzò nella sua intima femminilità.
Doveva essere molto eccitata e discretamente aperta.
Lei aprì ancor più le gambe per favorirlo nei movimenti e gli cinse le spalle con le mani. Lui muoveva il cazzo in profondità e muoveva il bacino per farlo ‘ruotare’ . Strusciava la clitoride che doveva essere gonfia di piacere.
In breve lei giunse al primo orgasmo. Lasciò un sibilante siiii e poi il suo corpo si rilassò. Pasquale le diede un istante di tregua e continuò a scoparla riportandola velocemente in una situazione di piacere orgasmico che la lasciava senza fiato.
Questa penetrazione era diversa dalle precedenti viste con il fidanzato e con Lucio. Era attiva e coinvolgente. Lo vedevo. Le piaceva. Godeva molto.
Pasquale ci sapeva fare. Sapeva chiavare. Al top di un nuovo godimento fu lei a stringerlo a sè avvinghiandosi con le gambe ai fianchi e baciandolo.
Lucio si era recato in camera da letto e sorridendo guardava.
Pasquale non venne ancora. La fece girare prendendola da dietro ben appoggiato sul suo splendido culo. Un nuovo sii di Francesca accompagnò la ‘pecorina’. .
La faceva godere all’infinito sotto gli occhi divertiti di Lucio. I suoi movimenti erano gli stessi seguiti nella precedente posizione.
Pasquale si puntella sul letto e le fa poggiare la schiena contro il suo petto. Il viso è poggiato sulla spalla di lei. Le mani si sollevano carezzandole i fianchi e vanno ad impossessarsi delle tette coprendole a coppa.
Il pene è infisso nella vagina, ma Pasquale non ha più libertà di movimento. Con un tocco della guancia le fa girare il viso. Le due bocche sono vicine e le lingue ,allo scoperto, guizzano e si toccano.
Lui le dice qualcosa.
Capisco cosa . La invoglia a muoversi in sua vece.
Lei si muove. Si impala e ‘disimpalla’ sul cazzo eretto e duro. Lei continua a gioire ed il cazzo di lui è soggetta ad una notevole, bellissima, stimolazione . Quanto potrà durare?
Di nuovo le sussurra all’orecchio. Lei muove la testa assentendo persa nel suo piacere
(Ho compreso che quando ‘ è nel piacere’ le si può chiedere e fare di tutto.)
Si alza e sbrigativamente la gira ancora.
E’ ancora in ginocchio mentre lei è a gambe aperte . Lo guarda.
Lui guardandola si sfila lentamente il preservativo. Lei ‘segue’, ma non parla. Il pene appare nudo. Si stende su lei e ha nuovamente infilato il cazzo in vagina. La scopa come prima. La tecnica funziona molto bene. Lei gode e solleva le gambe cingendolo.
Il viso di Pasquale è alternativamente sul viso o sulla spalla di Francesca. Mentre la chiava un suono accompagna la scopata. è un suono ripetitivo. Mi sforzo di capire. è una sola parola che accompagna ogni spinta del cazzo : puttana, puttana, puttana. E’ una nenia ripetitiva
Lucio guarda.
Pasquale cede. Il pene libero dal preservativo non regge le intense stimolazioni. Dice vengo ed il suo orgasmo è accompagnato dalle contrazioni del suo corpo.
(Anche il suo sperma è stato depositato in lei.
Le aveva chiesto questo: la possibilità di venire in lei, che sotto ‘il piacere’ aveva accettato.)
Pasquale ,sfinito, scivola al suo fianco accompagnato dal suo pendente uccello.
Sembra finito.
Lucio, che sino a quel momento aveva seguito in silenzio, con aria ironica e perfida interviene.
Stanco Pasquale?’
Piaciuto?
Un’altra ce la fai?
Ogni domanda era accompagnata dall’assenso di risposta negli occhi di Pasquale
Te la faccio chiavare mentre è al telefono con il fidanzato.
Lo stupore appare sul volto di Pasquale. Lucio dice: non ti preoccupare: l’abbiamo già fatto.
Vedrai quanto ti piacerà chiavare Francesca mentre è a telefono con il fidanzato dottore.
(La vuole umiliare sempre più. E’ un bastardo.)
Anche adesso Francesca non si oppone. Solo lo sconforto sul viso mostra il suo disappunto.
A lei dice: preparalo.
No. No
Si invece
Silenzio. La sua testa è già sul mollo cazzo di Pasquale. E’ brava nel fare pompini e Pasquale all’idea di’.è già eccitato.
Tre minuti di ‘coccole’ ed il cazzo è ritto, pronto all’uso.
Pasquale la fa accomodare sul suo cazzo. Lei allarga le gambe e con un gesto lascivo impugno il cazzo di lui indirizzandolo alla passera . Si siede lentamente su lui. La figa si apre al passaggio del pene.
E’ seduta su lui. Impalata. Le belle tette che spingono in avanti sottraendosi alla forza di gravità.
Le piace. Si vede.
Lui alza il busto lasciando ferme le gambe e mette la testa tra le bellissime tette . Si impossessa dei capezzoli che pur nella loro bellezza non sono eccitati. Ne prende uno e lo strizza. Prende l’altro e ripete. Lo stringe torcendolo tra due dita e lo lascia andare. Dieci secondi e sono ambedue dritti e rossi . Li succhia . Lei ..ooh ooh che diventa un siiii di piacere.
Lui li lascia bagnati di saliva che puntano verso l’alto. Le mani di lui spingono i seni verso l’alto ,verso la bocca di lei. E’ come se le chiedesse di baciarli.
Le dice: fuori la lingua e quando lei lo fa solleva la testa alla ricerca della bocca di lei che invasata accoglie la lingua di lui. Si scambiano un profondo continuato bacio.
Lei è nuovamente pronta al sesso .
( Capisco quanto per Francesca sia importante scopare.)
Durante il bacio lui comincia a muovere il bacino facendola saltellare. Il pene infisso le provoca spasmi di piacere che Francesca dichiara con sii di gioia. E’ già in orbita.
Lucio è attento a quanto avviene e prende il cellulare di Francesca ;seleziona un numero (penso quello del fidanzato di lei) e rivolto a Pasquale: attento, metto il viva voce e passa il telefono a Francesca con il numero già in chiamata.
Lei stacca il viso da Pasquale e simulando una serena voce: ciao amore come stai? che fai?
Lui: sono ancora in ospedale e sto lavorando come un cane’E tu?
Ho preso il sole tutto il giorno e mi ha stancata. Me ne stò tranquilla a casa. Mi riposo e ti penso.
(Però ci sapeva fare)
Intanto Lucio si dava da fare . Si era riattaccato alle mammelle e deliziava il palato.
Francesca ed il fidanzato continuavano a parlare ‘da fidanzati’ mentre lui si pasceva delle grazie di lei.
Quando succhiava troppo forte o quando i suoi colpi di cazzo erano troppo impetuosi Francesca portava la mano alla bocca per nascondere i suoi gemiti che erano solo di piacere.
Continuarono per un po’ così sino a che Pasquale si fermò distendendosi sul letto e a muta voce le disse di muoversi lei.
Lei ruotava il bacino e ogni tanto si sollevava scopando con grande capacità Pasquale che allungò le mani attaccandosi alle tette . Guidava la scopata manovrandole le tette.
Lei riusciva ancora a parlare co il fidanzato, ma adesso ,quando lui spingeva il cazzo in figa faceva fatica a trattenere le sensazioni.
All’ennesima spinta un oooooh improvviso le sfuggì ed il fidanzato le chiese cosa succedesse.
Lei : scusa sono scivolata. Ma la situazione non poteva ‘reggere’ per molto.
Preso dalla scena erotica Lucio, che era vicino a loro, non resistette . Aprì i pantaloni facendo uscire il già rigido cazzo e non resistendo al richiamo sessuale girò la testa di Francesca a le schiaffò l’uccello in bocca. Lei lo prese ed attese’ ascoltando il fidanzato
Pasquale la chiavava in figa mentre Lucio le scopava la bocca. Il gradimento è di tutti e tre. Non so come ,ma la telefonata tra Francesca ed il fidanzato continuava.
Francesca si muoveva infuocata mettendo sotto pressione Pasquale che fu il primo a venire.
Sempre con mute parole le disse: sto venendo. Ti sborro dentro.
Lei con il capo ,faceva :no, no
Ma lui in risposta diceva si con i movimenti del capo. Era una scena tra mimi.
Francesca non si fermava ,continuava a scoparlo.
IL sapere che Pasquale stava venendo aveva alzato la sua eccitazione che pareva sul punto di godere. Infatti ‘ liquidò’ con grazia il fidanzato. Staccò il cazzo di Lucio dalla bocca e ‘
Ciao amore. Buona serata Ci sentiamo domani e riattaccò, dandogli un bacio telefonico, dedicandosi completamente ai cazzi di Lucio e Pasquale.
Pasquale a telefono scollegato potè dichiarare ad alta voce il vengo’.
Le interruppe il movimento circolatorio sul cazzo e con le mani la fece leggermente sollevare. La punta del cazzo era nascosta in lei mentre si vedeva buona parte del tronco e la base dell’uccello.
Lei ,con la mano circondò, le palle massaggiandole. Per Pasquale il piacere fu irreversibile. La lasciò cadere su lui. L’uccello rientrò nel caldo antro ed Il primo spruzzo di sperma era già nella figa prima ancora che lei tornasse a muoversi
Anche lei ,un istante dopo , arrivò ad un devastante orgasmo. Era stata nuovamente inseminata.
L’unico a non venire fu Lucio. Era rientrato nella bocca ed il suo uccello era stato preda delle carnose labbra di mia nipote. Qualche attimo prima che il risucchio di Francesca gli sottraesse il prezioso seme le sottrasse il cazzo ,che rigido com’era, fu rimesso nei pantaloni.
Due godettero. Il terzo rinviò il suo piacere.
Poi il distacco .
Pasquale si alzò rosso in viso, sia per lo sforzo che forse per un po’ di vergogna per l’accaduto. Senza guardarla si rivestì. Diede: un tiepido saluto a Lucio, un flebile ciao a Francesca ed uscì.
Rimasero soli .
Lucio: sei al di là di quanto pensassi. Sei una cagna ninfomane. Ti basta un cazzo qualunque per godere.
Sei senza fondo. Meglio così.
Francesca non disse nulla.
Alzati, lavati e mettiti in ordine come dovessimo uscire.
Alla muta richiesta di Francesca ,perché?…
Anticipò: fallo e basta.
Tornò in cucina ,mentre Francesca andò in bagno
Si sentiva il rumore della doccia . Lui si sedette.
Attese Francesca uscire dal bagno avvolta nell’usato asciugamano. Si strofinò e asciugò per bene.
Indossò velocemente dei piccoli slip ed un quasi trasparente reggiseno, un leggero aggraziato vestito estivo che terminava a tubino ed infine mise delle scarpe estive a tacco medio aperte davanti.
Ritornò in bagno per sistemarsi i capelli..
Non aveva bisogno di mettersi trucchi, era troppo bella. Infatti non ne mise.
Uscì da bagno e si recò da Lucio che stava guardando il televisore.
Vide il suo sguardo ammirato,, ma non disse nulla in attesa delle sue parole.
Le disse: sei bellissima, ma voglio qualcosa di diverso.
Le scarpe vanno bene. Vedo che indossi il reggiseno. Toglilo. Metti il rossetto rosso sulle labbra e infine togli quel vestito e metti quello scampanato chiaro che mi piace tanto. Non mettere le mutande.
Francesca: silenzio
Fece quello che le chiese e tornò da lui.
Era ancora più bella, se possibile
Lui guardava e taceva. Fu lei ad interrompere il silenzio.
Lucio, il vestito alla luce è trasparente . Mi si vede tutto : seno e il resto. Guarda.
Lui, sorridendo: ecco . Volevo proprio questo vedo non vedo che dipende dalla luce. Sei fighissima ed arrapante ed è questo che serve.
Lei fece per ‘
Si… Zitta e solleva il vestito. Davanti e poi dietro
E lei sollevò il vestito davanti e poi dietro girandosi a lui per fargli vedere.
Perfetta.
(Lo pensavo anch’io).
Adesso appoggia le mani al muro e piegati un po’. Allarga le gambe. Abbassa di più la schiena e la aiuta nel movimento con la mano.
Ferma così. Le solleva il vestito sulla schiena. Lei è ben piegata ed il vestito resta su lasciando scoperto il culo.
Le si avvicina e intanto ha slacciato i pantaloni facendo uscire il pene ancora memora dell’interrotto atto sessuale. Le appoggia ii pene facendolo scivolare nel solco del culo. E’ duro.
Un paio di passaggi e con la mano lo indirizza in figa. Ooohh di Francesca. E’ dentro.
Le dice: hai visto come è semplice?
La chiava così. Mani sui fianchi ed il bacino avanti ed indietro ,mentre lei è impossibilita a muoversi. Ma è una chiavata facile. Il punto d’appoggio (la figa) è facilmente utilizzabile e lui non ha difficoltà nel movimento che può ritmare come vuole. Scopano in silenzio per cinque minuti sino a che, incredibile, lei viene ancora.
Allora anche lui, dicendole troia, si lascia andare. Spegne la sua voglia venendole per l’ennesima volta dentro.
Poi come se nulla fosse estrae il pene e le fa ricadere il vestito per ricoprire le sue nudità. Prende uno scottex e si pulisce l’uccello.
E allora? Tutto ok?
Lei , con sguardo interrogativo dice si, ma’..
E lui adesso ti dico perché ti voglio vestita così.
Le cose al mio negozio non vanno bene; anche i poderi, per colpa della siccità, non vanno bene. Ho bisogno di soldi e domani sera ti porto al castello di Vieste.
Tanto per te un cazzo vale l’altro e l’importante è scopare.
Ho fatto i conti . 100 euro per il culo, 50 per la figa, 30 per un pompino’in un paio di ore una come te 1000 euro li tira su. 200 per te 800 per me. Se poi i tuoi non li vuoi meglio.
Ma’
Zitta. Ho detto domani sera alle otto ci vediamo dietro il bar di Peppino così non ti vede nessuno
Ma’se’a Vieste
(Non discuteva il fatto di essere costretta a fare la puttana, ma la possibilità di essere riconosciuta.)
Tranquilla sarà come l’altra volta ( allora c’era un passato). Là ci sono solo turisti che ti chiaveranno volentieri. Una come te è difficile vederla battere. E poi se ci sarà uno del posto vorrà dire che ‘guadagnerai’ anche in inverno. L’importante è che non venga a saperlo il tuo fidanzato.
A ripensarci, forse sono stato scarso. Potrai incassare anche di più in una serata, ma, ma non ho più voglia di parlare e’.vieni qui. Solo a vederti mi torna la voglia e’. fammi un pompino. Si abbassò i pantaloni, calò gli slip e si toccò l’uccello orientandolo verso Francesca
( Cazzo non è un uomo è una bestia)
Mia nipote, dominata, si inginocchiò ai suoi piedi e’..continuò mentre lui la blandiva ricordandole che era la sua puttana.
Gli leccò e succhiò uccello e le palle.
Lui, come all’inizio della serata, le forzava la testa per farglielo prendere tutto..
Succhia puttana. Sei la mia zoccola preferita. Succhia.
Mi sembrava una nuova violenza ,ma ormai le mie convinzioni erano continuamente sbagliate, perchè una mano di Francesca scivolò sotto il vestito e si masturbò mentre con la bocca giocava con il cazzo.
Lui si accorse della manovra di Francesca e ‘.no puttana. Solo io . Se vuoi dopo’. quando sarai sola.
Lei interruppe quel movimento di mano e dita e si dedico solo al cazzo di Lucio
Un attimo prima di venire la prese per i capelli sollevandole il viso dall’uccello e tirandole indietro la testa: puttana. Apri la bocca e fuori la lingua. Cosi. Brava . Con la mano toccami le palle. Brava.
Adesso sega. No, no, li no . Più in basso. Si. Piano. Piano. Aumenta. Tocca’.Veloce . Si . Di più.
La mano di Francesca, attaccata alla base dell’uccello, intensificò lo sforzo. Schizzi di sperma eruppero all’improvviso indirizzati verso la sua bocca la lingua il viso.
Lui diceva: prendi, prendi.
Lei agitò viso e lingua come per catturarli
Terminata la copiosa sborrata Francesca aveva il viso imbrattato di sperma ed alcuni rigagnoli scendevano dalle guance.
Lei, come le più sofisticate puttane , mosse la lingua per prenderli e poi con sguardo lubrico mostrò la lingua ‘sporca’ a lui.
Ma chi era davvero mia nipote?
La dolce e solare ragazza che tutti conoscevamo o la perversa ragazza che vedevo dalla telecamera?
Lui soddisfatto le lascio i capelli e la spinse indietro. Si alzò e si sollevò slip e pantaloni rimettendosi a posto.
Le disse: lavati puttana. Fai schifo.
Ci vediamo domani sera e uscì-
Mia nipote. Mi spiace pensarlo : era una assatanata di sesso.
Era prigioniera delle sue voglie sessuali che poteva esprimere solo in particolari contesti . Lucio lo aveva scoperto e ne profittava a suo piacimento. Si forzandola , ma esaudendo anche il desiderio di Francesca.
Non era ancora finita .
Francesca andò in bagno, si lavò per l’ennesima volta e nuda si stese sul letto.
Guardavo le sue usate grazie quando sua mano si pose tra le gambe e le dita si animarono
Non le erano bastati i cazzi presi in serata. Le sue dita guizzavano agili tra le cosce e chissà cosa pensava. Tre minuti dopo un gemito soddisfazione. Masturbandosi aveva raggiunto un nuovo orgasmo
Si girò su un fianco e si addormentò.
Che seratina ..per lei, per me e gli altri
In ventiquattrore avevo visto/sentito la vita nascosta di mia nipote, tutta dedicata al sesso.
La sera dopo cena mi collegai sapendo che sarebbe stata una lunga serata che sarebbe continuata nella notte dopo il rientro da Vieste, se effettivamente quello detto la sera prima fosse confermato, ma la sfiga’.
Il collegamento internet non funzionava. Riprovai più volte ,ma non vi fu nulla da fare. Non funzionò.
Rimasi con l’amaro in bocca; inoltre per verificare il danno avrei dovuto recarmi all’appartamento e questo sarebbe avvenuto solo mesi dopo.
Chissà se Lucio durante l’inverno ‘..
Non ebbi notizie di futura maternità per mia nipote
Quando l’anno successivo tornai al mare scoprii che era un guasto da pochi euro e risolsi il problema, ma era tardi e non servì più.
Nei mesi successivi non si verificarono più avvenimenti simili a quelli raccontati.
Sono passati cinque anni da quei giorni.
Francesca e Giacomo si sono sposati ed hanno due bellissimi figli.
A far le ‘pulci’…il più grande, Marco che ha tre anni, ha la pelle più scura del fratellino ed anche dei genitori, ma tant’è’..
Giacomo lavora come medico specialista di cardiologia, in pianta stabile, presso l’ospedale di Foggia e Francesca ha raggiunto il suo obiettivo.
Ha aperto il suo studio di commercialista che è ben avviato tant’è che vi lavorano due impiegate.
Lui si è un po’ ‘appesantito’ ed è sempre più stempiato. Lei è diventata un’attraente signora.
E’ sempre elegante e quando ‘gira’ per il paese gli sguardi di più passanti si appuntano su lei ed in particolare sul suo culo.
Gli anni le hanno dato fascino e movenze da signora ed il suo piacere di vestire si esterna con un abbigliamento che evidenzia le sue caratteristiche femminile.
Quel bel mandolino che si porta dietro. Le tette che complice l’allattamento sono più che evidenti. Le invitanti labbra carnose. La sua altezza e le lunghe, mostrate, gambe’.
La tendenza ad esibire il suo voluttuoso corpo anche attraverso l’abbigliamento indossato la fa essere una splendida milf
Chissà se sotto indossa autoreggenti o reggicalze e magari sotto è senza mutandine per essere disponibile ad improvvise chiavate da Lucio o altri; perché il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

Ps: grazie a Giancarlo per la storia, se avete input per altri racconti vissuti uomini e/o donne sono….

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One Comment

  • Smaliziato Smaliziato ha detto:

    Magari ho capito male, ma mi pare di capire che i tuoi raccontui si basano su storie che ti sono state raccontate.. Non so quanto di vero ci sia nel racconto, ma il pritagonista si è ewso reo di favoreggiamento della prostituzione scoprendo che la nipote era sfruttata dall’amante/pappone, quando avrebbe potuto intervenire usando i video come arma, sia denunciando la cosa alle autorità, sia minacciando il tamarro, che aveva paura che la sua fidanzata scoprisse i suoi intrallazzi.

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