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Racconti Erotici Etero

Richiesta d’aiuto

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero lì col cazzo in tiro e il suo magnifico culo davanti, avevo appena finito di leccarlo e il buchino luccicava alla luce delle lampade del suo salotto.

Avvicinai il medio e prima giocherellando intorno lo infilai completamente .

‘Siiiii, fai piano abbiamo tutto il tempo,scopami il culo’ non sapevo se fosse veramente eccitata o se facesse le prove per il prossimo film, ma quella voce sospirata quel suo roteare i fianchi mi faceva impazzire.

Avvicinai il cazzo allo sfintere, lo appoggiai e lentamente lo feci scivolare all’interno.

Vidi il buco del culo che lentamente si allargava per poi inghiottire la cappella. La sentii respirare più forte, la sentivo spingere come se avesse dovuto cagare una banana.

Mi stava facendo il più bel pompino della mia vita e la cosa che mi eccitava di più era che stava usando il culo. Riuscii ad infilarlo tutto,aumentai il ritmo e lei parve gradire iniziando a strofinarsi tra le gambe.

‘Sì cazzo cosa mi sono persa, sento le palle che mi sbattono sulla fica, ti piace il mio culo vergine vero? Sì così sbattimi’.dai sfondami allargami’

Con un guizzo si tolse il cazzo dal culo mi sbatt&egrave per terra mi si butto sopra ‘Voglio impalarmi su di te lo voglio fino alle palle’ la vedevo cavalcare con le mie mani sulle chiappe, le leccavo le tette, la faccia, non capivo più un cazzo ‘Cazzo fermati sto venedo’ urlai preso dalla foga.

Scese da cavallo si sdraiò per terra e iniziò a spompinarmi con dolcezza mentre seguiva con le mani il movimento della bocca.

Mi rilassai completamente lasciandomi trasportare verso l’orgasmo da quell’abile lingua che aveva fatto di quell’arte un mestiere e la mia mente tornò a qualche giorno prima.

La telefonata di Silvia mi fece piacere e mi sorprese allo stesso tempo.

Era dai tempi del liceo che non ci sentivamo, non avevo idea di che cosa facesse adesso e la sua telefonata, in cui mi chiedeva aiuto ma’Non voglio parlarne per telefono, vieni da me , preferisco a quattrocchi’ mi aveva alquanto intrigato .

Silvia abitava in pieno centro in una di quelle case signorili del ventennio coi soffitti altissimi e tutto il resto, se la passava proprio bene.

‘Vedi, negli ultimi anni ho scoperto una passione che ai tempi della scuola neanche mi immaginavo, un passione che come puoi vedere mi ha fruttato un sacco di soldi , ma ora sul lavoro vogliono di pi e ho assoluto bisogno del tuo aiuto, so che posso fidarmi, ti sei sempre fatto i cazzi tuoi e questa faccenda richiede la massima descrizione’

Che cazzo voleva un parere legale?Per chi mi aveva preso per un consulente del lavoro? ma neanche lontanamente mi ero avvicinato a quello che era il problema.

‘Sono una pornoattrice’ KABOOOOOOOOOM mi si stava appannando la vista ‘Ho già fatto 5 film, mi pagano bene ,sono molto brava’ datemi del prozac ‘Sono bravissima di bocca mi impalo su cazzi giganteschi ma ecco”.. non sono ancora riuscita a fare un anal ” cosi ho pensato’.’

Sudavo freddo, questa si fa sentire dopo quasi 10 anni per farsi inculare????

Il mio cervello lavorava incessantemente per trovare una frase appropriata all’occasione ‘Ba ba be bee beb eb ebeb ‘ fu tutto quello che riuscì a biascicare”.

Continuava a succhiare dolcemente poi si sdraiò sul fianco acconto a me e baciando le labbra inizio una lenta sega.

Da quella posizione potevo accarezzarle il culo,le tenevo in mano un gluteo per poi andare nella piega delle natiche per massaggiarle il buchino da poco violato.

Lei continuava il saliscendi con la mano e mi sussurrava parole dolci fino a quando non venni inarcando la schiena, stringendola forte a me,con la lingua piantata nella sua bocca e una mano sul quel tondo culetto che avrei di nuovo voluto leccare.

Restammo distesi in quella grande stanza, nella penombra ‘Grazie, ma non credo che basti, per queste cose ci vuole allenamento. Spero che tu abbia ancora voglia di aiutarmi’

Non potevo certo tirarmi indietro, bisogna esserci per gli amici nel momento del bisogno.

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