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Racconti Erotici Etero

Riempita di sperma

By 17 Agosto 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi svegliai nel mio letto. Il caldo di agosto era esagerato, da giorni la temperatura era troppo elevata. Per questo stavo dormendo completamente nudo. Girandomi sul letto per sgranchirmi mi girai verso la finestra della camera. Nell’altro lato del nostro letto matrimoniale Marika ancora dormiva, i capelli spettinati gli ricadevano anche davanti il viso, la bocca leggermente aperta era invitante per un bacio che però non le diedi. Se l’avessi baciata l’avrei svegliata, invece volevo ancora guardarla dormire. La coperta era stretta tra le gambe, indossava soltanto una mia maglietta lunga e lenta, ma non le copriva il suo sesso. Era molto tenero vederla nuda così, anche con le gambe strette potevo vedere le cosce lunghe e nude che si congiungevano sui fianchi e la peluria morbida del suo sesso. Mi avvicinai e le accarezzai la coscia arrivando fino al sedere, pensai che il suo corpo mentre dormiva diventava ancora più caldo. Mentre la toccavo ricordai la sera prima, c’eravamo addormentati nudi dopo aver finito di fare sesso, non c’eravamo neanche puliti, semplicemente c’eravamo addormentati subito dopo aver finisco di scopare. Le annusai i capelli e questo la fece svegliare.
‘Mmmmmm’ amore’. Che ore sono?’ La sua voce era tremendamente impastata dal sonno, deliziosa.
‘Direi che &egrave tardi, sono passate le 11.’
‘Mmmm’ ok’. Prepariamo la colazione?’
‘Ma amore!’ Dissi sorridendole ‘Ormai conviene preparare il pranzo!’
Ci alzammo lentamente e senza troppa voglia. Apprezzai molto il fatto che anche dopo alzata non cercò le sue mutandine per rimettersele, ma rimesse a girare per casa con le sue cosce bene in vista e le sue intimità parzialmente nascoste dalla maglietta lunga, ma che si mostravano completamente appena si inclinava. Passammo un’oretta a sistemare le cose della cucina, pentole, piatti e chincaglierie varie. Quella &egrave una casa della mia famiglia, ma per la posizione scomoda non c’abbiamo mai vissuto, così ora lentamente ne stiamo prendendo possesso noi per farne casa nostra quando faremo il passo avanti di andare a convivere. Per ora ci passiamo una settimana ogni tanto per avere del tempo per noi. Era veramente una scena fantastica, Marika impegnata a rimettere a posto le cose di casa con addosso solo una mia maglietta, con i capelli lisci ma spettinati, gli occhiali che le davano un certo stile, il culetto piacevolmente all’aria e l’odore di sesso della sera prima che ancora si sentiva appena le passavo vicino. Immaginai che volevo che quella fosse la nostra vita futura e mi fece felice. Ovviamente, romanticismo a parte, &egrave ovvio che cercai di montarla almeno un paio di volte durante dell’ora, prendendola e schiacciandole il corpo verso il mio cazzo eretto, ma non mi permise di rimanerle dentro per molto.
‘Fermati, prima dobbiamo finire di sistemare, ora sono concentrata’
La cosa non mi faceva arrabbiare, anzi, era simpatica, sembrava un gioco, ed io ero sempre più arrapato così.
Pranzammo verso l’una, lei era rimasta a cucinare con la maglietta, vederla ai fornelli con il culo nudo sembrava una di quelle foto erotiche che si trovano su instagram, anche io mi ero messo qualcosa addosso. Un grembiule da cucina che mi copriva davanti e mi lasciava il culo e le spalle scoperte. Non credo che fossi molto sexy in quel momento, ma in compenso lei mi fece diverse foto mentre mi chinavo per scrollare la tovaglia fuori dalla finestra.
Finito di mangiare non ci fu bisogno di parlare per accordarci, appena la cucina fu pulita ci spostammo a letto e ci stendemmo vicini. Presi il telecomando ed accesi la tv, a quell’ora c’erano dei cartoni animati divertenti o qualche telefilm, passammo così del tempo ridendo e scherzando su ciò che la tv passava. A mano a mano le chiacchiere e gli scherzi vengono fatti sempre con voce più roca, con i corpi più vicini, e tra i nostri corpi aumenta il contatto e la tensione sessuale. Lei &egrave appoggiata al mio petto con il viso, mi accarezza la pancia e la barba, la mia mano passando dietro le sue spalle le accarezza la schiena ed il culetto nudo. L’altra mano la cerca tra le cosce, al suo interno. Ancora non il suo sesso, ma le carezze iniziano a farsi languide. Ci baciamo, non ricordo chi bacia chi, &egrave tutto molto spontaneo e senza fretta, entrambi sappiamo come finirà ma decidiamo di prendercela con calma. Inizio a baciarle il collo e le lecco l’orecchio, ha un sospiro ed io caricandomi di questo suo gesto di approvazione le stringo l’interno coscia con forza, per farle sentire il mio desiderio. In tutta risposta anche lei smette di accarezzarmi e mi stringe il culo nudo facendomi sentire le sue unghie. Sciogliendo l’abbraccio la faccio mettere dritta e le sfilo la maglietta, ora siamo entrambi completamente nudi ed abbiamo proprio bisogno di scopare. Questa voglia trasforma il nostro modo di fare, se prima eravamo lenti e rilassati ora i nostri movimenti sono più frenetici, c’&egrave più rabbia e passione, c’&egrave desiderio. Appena si stendi mi abbasso per prenderle una tetta in bocca, la lecco con la voglia di bagnarla tutta, poi cercando di prenderla in bocca il più possibile la mordo. Lei mi stringe il viso contro le sue tette. Io scendo con la mano e le stringo la fica, se prima le passavo vicino dandoti dei brividi, ora vado direttamente su di lei e la stringo, la apro e ci infilo due dita dentro. Ovviamente &egrave già bagnata, ma io ho fretta di averla fradicia per poterla penetrare, così in modo molto grezzo (a lei piacciono molto questi modi) mi sputo sulla mano aperta, la struscio sul suo sesso e la penetro di nuovo con due, poi tre dita, usandole come un uncino per farla godere. Ormai Marika ha la bocca aperta e gli occhi chiusi, non c’&egrave più la ragazza che vuole avere le posate abbinate a tavola, ora &egrave tornata la ragazza che vuole sentirsi riempita ed usata.
‘Ale mi piace’ però ora voglio scopare”
‘Prima bagnamelo un po’ anche tu..’
Lei non si fece pregare. Io mi sistemai più comodo sul letto, con le braccia dietro la schiena ed il sorriso soddisfatto. La osservai togliersi un laccio dal polso e legarsi i capelli alti dietro la testa, intercettai il suo sguardo e mi fece un sorriso birichino. Poi si abbasso ed anche lei non perse tempo. Solitamente gioca un po’ con le palle e mi inizia a leccare lentamente, ma ora non voleva farmi un pompino, voleva farmelo venire duro il più possibile bagnandolo della sua saliva. Mise subito tutta la cappella in bocca, inizio a fare su e giù e lo fece uscire per leccarlo lungo l’asta, lo rimise in bocca e poi vedere la sua saliva che colava. Quando ancora era inesperta le avevo spiegato che più il pompino &egrave ‘bagnato’ più per me &egrave piacevole, da quel giorno, soprattutto quando deve lubrificarlo per scopare, non si risparmia in questa pratica. Dopo qualche secondo per me &egrave come scopare una fica già fradicia dei suoi umori, tanto che mi viene spontaneo muovermi e tenerle la testa ferma, come se la stessi scopando. Comunque anche questo trattamento non durò per molto, entrambi avevamo voglia di altro, così dopo neanche un paio di minuti si tirò su e alzandosi sulle ginocchia avvicinò il suo sesso al mio, entrambi eravamo eccitati ed estremamente lubrificati, quando si abbasso rilassandosi sul suo peso le scivolai dentro praticamente tutto al primo colpo. Il tempo di sistemarci e lei iniziò a cavalcarmi con molta forza. Iniziammo a sfogare la voglia accumulata mangiando e facendo le faccende con i nostri sessi sempre vicino e disponibili, stavamo scopando come animali. Eravamo soli sulla villetta, questo ci permetteva di farlo con rabbia senza preoccuparci per i rumori che il letto produceva. Iniziammo anche a dirci parole oscene ed i suoi sospiri assomigliavano sempre più a gridolini acuti ed estremamente sexy. Mi stava possedendo, non c’erano dubbi su chi stesse scopando chi. La sentivo bagnarsi ancora di più al punto che dall’incontro dei nostri corpi si sentiva il rumore come di due cose bagnate che si scontrano. Iniziai a sentire il bisogno di riconquistare il mio ruolo attivo, così iniziai ad accompagnare con molto vigore il movimento dei suoi fianchi, la presi per il culetto ed inizia a muoverla con forza, come se la scuotessi sopra la mia erezione. Ormai il letto stava sbattendo contro il muro, sembrava una di quelle scopate esagerate dei film, ma non ne avevamo abbastanza. Sentivo il bisogno di sentirla sempre più mia. &egrave strano, ero già completamente dentro di lei eppure sentivo la voglia di penetrarla, di entrare più a fondo dentro di lei, volevo scrivere la mia strada sulla sua carne, non &egrave il desiderio romantico del fondersi dolcemente, io volevo penetrarla brutalmente lasciandole i segni sulla pelle. Le mie dita sul suo culo si fecero più forti, non la stringevo soltanto, la aprivo e le infilavo le unghie sulla carne, cercando di farle male.
‘Si amore, mi piace’ fammi male ti prego’
Quelle parole furono come se mi avessero sbloccato qualcosa dentro, iniziai a sentire l’orgasmo dentro, ma avrei voluto resistere ancora un po’, così le chiesi in modo brusco di fermarsi. Ma i nostri corpi ondulavano insieme al letto, mi guardo interrogativamente per un istante per mettere a fuoco la situazione, ed intanto fece ancora una volta un colpo di fianco. Poi vidi dalla luce sui suoi occhi che aveva capito, ma lentamente e sorridendo, ondulò in modo osceno i fianchi ancora una seconda volta, le dissi di nuovo di fermarsi ed inizialmente sembro che lo stesse facendo, ma in modo impercettibile si mosse ancora una volta, senza smettere di sorridermi. Mi sentivo paralizzato, l’orgasmo maschile arriva ad un punto di non ritorno, poi si blocca, ha bisogno di movimento veloce per schizzare, altrimenti, anche se in modo impercettibile, inizia ad uscire sperma anche con una carezza delicata, ma la sensazione dell’orgasmo resta molto più lenta, come se i muscoli che si contraggono non si rilassassero più. Poi Inizia a schizzarle dentro senza ritegno, avevo bisogno di sentirla muovere così dopo quei brevi istanti dove il tempo sembrava fermarsi la presi per i fianchi e la usai per strusciala sul mio cazzo. Fu un orgasmo strano e molto forte, che mi aveva fatto godere molto ma lasciato in qualche modo inappagato, ma dal suo sguardo vidi che aveva adorato disubbidirmi per farmi venire quando voleva lei.
Il tempo riprese a scorrere in come sempre, sentivo che lei era ancora più bagnata, era piena di sperma, ma mi dispiaceva che lei ancora non fosse venuta, Marika ha bisogno di più tempo per venire, solitamente non &egrave un problema visto che anche io duro molto, ma questa volta ero già venuto. Così, un po’ senza pensarci, un po’ perché comunque mi piaceva, iniziai a guidarla dai fianchi per continuare a scopare. Lui era rimasto un po’ gonfio anche se non duro, infatti non pensavo le piacesse. Invece poco dopo vidi che iniziava a prenderci gusto, a muoversi di nuovo con molta forza (&egrave bellissimo come un corpo minuto come quello di Marika abbia tutta questa forza, rabbia e resistenza durante il sesso). Capì che c’era qualcosa che la eccitava molto della situazione
‘Amore ti eccita molto perché ti piace pensare che mi scopi mentre sei già piena di sperma’ Il suo sorriso fu più che eloquente, facendo segno di si con la testa continuò a muoversi con molta forza. Allora approfittai per iniziare a dire frasi porche sul fatto che la mia fidanzata fosse piena di sperma, che l’avevo farcita e che le piaceva essere uno sborratoio. Ormai anche io sentivo di essere di nuovo eccitato, probabilmente per via dell’orgasmo lento di prima, che non mi aveva svuotato completamente. Ma comunque, essendo già venuto, riuscii a durare molto. Ormai Marika era un bagno di sudore, i nostri sessi sbattevano ed erano così bagnati da sembrare uno stivale che incontra una pozzanghera, tra lo sperma, i suoi umori ed il sudore sotto era un lago, e sentivo che il tutto colava anche sulle palle. Per farla godere di più ripresi a chiamarla puttana ed a dire frasi porche sul suo essere piena di sperma, le infilai anche un dito sul culo e con quello continuai ad indirizzare il suo corpo sopra il mio. Mancava poco ed iniziando a contorcersi stringendo le gambe fece un urlo più forte di altri, poi la sua bocca rimase aperta in un silenzioso urlo strozzato, senti il mio medio stretto dal suo ano che si contraeva e finalmente si rilassò sopra di me.
‘Amore’ sei stata bravissima, ti amo da morire, adoro sentirti venire’ Le dissi mentre le accarezzavo delicatamente la schiena, lei prendeva fiato ed era completamente stesa sopra di me a peso morto, sembrava che soltanto ora ci accorgessimo di essere sudati come maiali. Eravamo appiccicosi e puzzavamo terribilmente di sesso.
Ma io continuavo ad avere un’erezione, se spesso il suo orgasmo coincideva con il nostro sentirci completamente appagati, io nonostante fossi già venuto, avevo ancora voglia e glie lo feci capire iniziando a muovermi dentro di lei. Non era ancora uscito dopo il mio primo orgasmo.
‘Ale aspetta’ ora sono molto sensibile’
‘mmmm’ no amore, io ho ancora bisogno di scoparti” La mia frase così diretta le fece capire che non stavo scherzando, avevo ancora voglia e vigore, così dopo avermi guardato iniziò a muoverti sopra di me.
‘Ale vuoi cambiare posizione? Così ci metti di più a venire’
Ma io le dissi di no, se fossi uscito sarebbe uscito da lei lo sperma del primo orgasmo invece io volevo riempirla ancora di più, così glie lo dissi e da come si mosse subito dopo capii che non solo la cosa le piaceva, ma la eccitava molto. Ricominciammo a scopare come prima del mio primo orgasmo, con foga e con forza, cercai di farle male stringendole con eccessiva forza il culo, poi i fianchi ed infine il seno. Le dissi che era la mia puttana, che era uno sborratoio e che vedevo quando essere riempita di sperma le piacesse. Lei sapeva che per venire di nuovo avevo bisogno di parole forti, così iniziò a parlare in modo provocante anche lei.
‘mmmm amore, sono la tua puttana, sfondami, voglio sentire tutto il tuo cazzo, voglio sentire che mi vieni di nuovo dentro. Ti eccita che ne ho così bisogno, perché sono la tua troia, sono il tuo sborratoio, vienimi dentro.’
Quando lei inizia a parlarmi in questo modo, quando vedo il suo viso angelico contrarsi rendendo i suoi tratti così da maiala per me venire &egrave solo una questione di tempo. Questa volta non rallentammo, continaui a scoparla con vigore quando i primi schizzi iniziarono a riempirla, anche lei se ne accorse ed alzo ancora di più la voce per farmela sentire sopra i miei grugniti animaleschi. Fu bellissimo. Ridemmo della nostra impresa ed i suoi occhi erano scintillanti dall’emozione di farmi avere due orgasmi di fila dentro di lei senza cambiare posizione e con lei che guidava, così non c’era mai successo. Quando si sfilò il mio cazzo era ormai piccolo e bagnaticcio, nel momento in cui lo sfilò lo sperma, tenuto dentro come se il pene fosse un tappo colò, in abbondanza lungo le sue cosce e nel mio pube. Leccasti quello vicino al mio sesso per pulirmi amorevolmente ed io con un asciugamano ti pulii la coscia e la fica, rimanemmo a guardarci soddisfatti.
‘Amore, a giudicare dall’odore direi che abbiamo proprio bisogno di una doccia’

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