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Racconti Erotici Etero

Ristorante al Chiar di Luna

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

L’anno scorso abbiamo deciso di andare a trascorrere alcuni giorni nelle Marche a casa di certi amici.

La prima sera dopo aver sistemato le nostre valige decidemmo di andare a cena in un ristorantino della zona.

Arriviamo nel paesino Santa Maria del Monte dove trovammo un ristorantino molto curioso e carino.

E’ stato come arrivare a casa, villetta con piscina e ampio parco alberato dove posteggiare le automobili, all’interno pavimento in cotto ed arredamento rustico, tappeto stile marocchino e alle finestre tende in un tessuto incantevole; mi sembrava proprio di essere nella taverna di casa mia!

Ci sedemmo al tavolo rotondo nell’angolo vicino al caminetto; cena a lume di candela (molto romantica) a base di carne ed saggini locali, fiumi di vino, caff&egrave grappa, amari.

.Posso affermare con estrema sincerità di essere stato un po’ allegrotto. Eravamo intenti a fare l’ultimo brindisi della serata, quando, vediamo arrivare una coppia di amici.

Li chiamiamo per salutarli ma loro si siedono con noi a bere qualcosa. Era coppia di giovani sposi lei si chiamava Angela, bionda occhi azzurri, carnagione candida, fisico snello, seno quarta misura e sedere sodo; proprio una bella ‘baghina’! Lui un tipo anonimo, quasi uno sfigato. Angela era seduta accanto a me, potevo osservarla da vicino senza destare sospetti sul marito (becco e contento); tra una chiacchiera e l’altra il tasso alcolico saliva, come il pitone nascosto fra i miei pantaloni, sotto le abili mani della spregiudicata Angela; che insisteva a toccare con movimenti delicati.

Nessuno al tavolo poteva immaginare, anche perché la bibita in corpo aveva tramortito i loro sensi.

Angela mi sussurrò all’orecchio di andare nel guardaroba dove mi avrebbe raggiunto, così feci, lei arrivò subito dopo, ero veramente eccitatissimo solamente al pensiero di essere li con lei, mi diede un bacio appassionato con la lingua a pennello dolce ed incontenibile, mi girava la testa, forse il vino, forse Angela.

Si tolse frettolosamente il maglioncino ed il reggiseno, mostrandomi così il suo magnifico seno, sul quale dovetti appoggiare il flauto che avrebbe suonato. la melodia del sesso.

Come una professionista, della musica, lei iniziò a suonare note melodiche con lo strumento che le avevo donato. Non si udiva musica bensì un piacere eccelso procurato dall’abilita della fanciulla, non tardarono fiumi di piacere che inondarono colline e viso ad Angela; ci ricomponemmo velocemente e tornammo al tavolo per finire la serata.

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