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Ritorno al paese

By 25 Agosto 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Era stato un luglio bollente ed agosto non prometteva niente di meglio. Un periodo di riposo era necessario dopo mesi di stress sul lavoro e nella vita di tutti i giorni. Con fatica la figlia di Emilia aveva superato l’esame di maturità ed era tornata a casa a Roma da Zurigo dove studiava. Le giornate sempre più afose della città passavano con fatica mentre il desiderio di partire verso un luogo più fresco era ampiamente desiderato. Emilia e la figlia Livia per tanti motivi non avevano in programma vacanze al mare o in una città d’arte ma di andare al paese natio dai genitori per passare nella famiglia di origine buona parte del mese di agosto. Il marito di Emilia, ormai solo di diritto, era rimasto a Zurigo per il periodo feriale anche se di fatto vivevano come separati da tempo.
Finalmente si parte, 4 ore di auto verso il sud e Livia può abbracciare i nonni al paese.
Le giornate al paese sono si meno afose di Roma ma di giorno è preferibile star chiusi in casa uscendo solo la sera a fare una passeggiata per il paese. Qualche giorno si raggiunge il mare dopo un oretta di auto su strade tortuose e si gode di acque limpide per garantirsi una splendida abbronzatura.
Anche l’altra sera Emilia e Livia verso le nove di sera escono a passeggiare per il paese.
Livia incontra la cugina Antonia la quale gli propone di uscire insieme a degli amici per andare in un locale al paese vicino.
Emilia acconsente senza pensare che in quel modo si sarebbe trovata da sola in giro per il paese e malgrado il freschetto serale che iniziava a godersi non era la situazione migliore trovandosi in un piccolo centro del sud.
Decide di tornare verso casa e dopo un centinaio di metri viene accostata da una macchina, si sente chiamare e scopre che alla guida c’è Flavio la persona con la quale si era lasciata poco prima di sposarsi e che in tanti anni aveva rivisto solo poche volte.
Flavio gli chiede come mai era in giro da sola e si offre con l’auto di accompagnarla a casa. Emilia esita un po’, poi a causa delle insistenze accetta e sale in macchina, dovendo percorrere un senso unico quello che a piedi sarebbero stati poche centinaia di metri diventano un paio di chilometri. La macchina di Flavio però giunta ad un bivio prende una strada che la porta fuori paese, Emilia chiede dove sta andando e Lui risponde “Facciamo un giro in macchina tanto tua figlia non torna prima di due tre ore, così possiamo parlare un po’, è tanto tempo che non lo facciamo”. Emilia dice di essere contraria ma non riesce ad ottenere di tornare indietro e abbastanza incavolata è costretta a proseguire il giro con Flavio. Il clima è molto teso e per qualche minuto si rimane in silenzio, poi Flavio inizia a farle complimenti e a poco a poco la situazione torna tranquilla. Il giro continua per qualche chilometro, poi Flavio ferma la macchina in uno spiazzo tra gli alberi dietro una chiesetta di campagna. I complimenti continuano e Flavio inizia a farli andare su un terreno personale e su apprezzamenti fisici conoscendo Emilia in modo approfondito. La mano si poggia sul ginocchio lasciato leggermente scoperto dalla gonna che Emilia indossava e facendo finta di niente prova a salire lungo la coscia. Emilia cerca di dire “Fermo che fai, smettila! ” ma non riesce neanche solo a spostare la mano che associata a complimenti “che belle cosce, son più belle di prima” sale verso le mutandine. Perché dici che devo fermarmi chiede Flavio, una volta eri tu che quasi mi incoraggiavi e ti piaceva molto al punto da non capire più niente quando con le mani ti accarezzavo le cosce. Emilia non rispose perché la cosa effettivamente iniziava ad eccitarla e tra l’altro anche cercando di non dimostrarlo iniziava a piacerle. La mano intanto saliva e arrivata alle mutandine iniziò a spostarle accarezzando quello che sperava di trovare e che effettivamente c’era un folto pelo ben curato.
Lo sai dove ti ho portato disse Flavio, dietro la chiesetta del Monte dove avevi scelto sposandoti di mettermi le corna a vita e qui sarai di nuovo mia. Emilia ancora una volta non rispose ma non fece nulla per interrompere il piacere che in silenzio stava provando. Effettivamente il suo matrimonio era stato quasi una ripicca verso Flavio, ma oltre a darle una figlia non le aveva mai dato momenti felici
ne a livello affettivo ne a livello sessuale. Quelle carezze intime erano inconsciamente desiderate da una lunga astinenza e insoddisfazione sessuale quindi l’eccitazione saliva senza freni anche perché le ricordava i rapporti con Flavio che a quei livelli erano ottimali e non erano stati vissuti con tale intensità da tanto tempo. Ormai la mano di Flavio accarezzava a fondo la fica di Emilia già bagnata inserendo le dita all’interno delle grandi labbra e stimolando adeguatamente il clitoride. A quel livello Emilia, come da giovane, non capi più niente e Flavio approfittando della situazione le prese la mano e la poggiò sulla patta dei suoi pantaloni facendole sentire la sua eccitazione e la durezza del suo cazzo. Ci volle l’aiuto di Flavio per aprire la cerniera e finalmente il cazzo duro venne fuori dai pantaloni ed Emilia tocco con mano senza ostacoli la consistenza e l’eccitazione in corso. Flavio ne approfittò per spingere la testa di Emilia in mezzo alle sue gambe e lei si dedicò a leccare quel pene che conosceva bene ma che da tanto tempo non aveva più avuto modo di solo vedere. Le leccate si fecero sempre più insistenti fino al punto da prenderlo tutto in bocca e portare avanti uno splendido pompino che anche Flavio da tempo non riceveva.
La mano di Flavio continuava a carezzare la fica di Emilia e prima uno e poi due dita iniziarono ad entrare nella stessa facendola bagnare sempre di più. Interrompendo il pompino Emilia disse “adesso leccamela come sai fare solo tu” ed allargo le cosce per permettere alla lingua di Flavio di sostituire la mano.
Malgrado la posizione scomoda la lingua di Flavio iniziò a leccare e stimolare le grandi labbra e il clitoride fino a spingersi all’interno della fica come se fosse un cazzo.
Dopo alcuni minuti Emilia non resistette più e raggiunse un bellissimo orgasmo.
Ormai il desiderio cresceva sempre più in particolar modo per Flavio e non si poteva tornare indietro, allora Lui disse “voglio farti mia, voglio venire dentro di te”.
Certamente sui sedili anteriori dell’auto la cosa era molto difficile così Flavio propose di spostarsi nei sedili posteriori e Emilia acconsenti. Si spogliarono completamente ed iniziarono a baciarsi con passione, il cazzo era durissimo e la fica dal canto suo completamente bagnata. Il cazzo di Flavio strusciava sul clitoride e sulle grandi labbra, ma ormai c’era poco da esitare di fronte ad una fica completamente bagnata, allora lo spinse dentro fino in fondo con estrema facilità. Emilia gemeva e sospirava soddisfatta, si mi piace, ancora, ancora, continua…
Anche a Flavio piaceva molto e dopo qualche minuto di spinte continue venne abbondantemente nella fica di Emilia la quale si sentì riempita di tanta calda sborra , lo prego di continuare perché stava venendo e poche istanti dopo anche Lei raggiunse l’orgasmo. Rimasero stesi ed abbracciati sul sedile posteriore per diverso tempo ma nessuno dei due era sazio e il dito di Flavio iniziò prima ad accarezzare e poi a penetrare il buchino posteriore.
Emilia era da molto tempo che non aveva avuto rapporti anali e malgrado la cosa non le dispiaceva disse a Flavio di togliere il dito. “ Non ricordi come ti piaceva ? In ogni caso voglio il tuo culo “. “ Ma a mio marito non l’ho mai dato e ho paura che mi fai male “. “ Tranquilla se ti farà male sarà per poco e poi ti piacerà da impazzire “.
Intanto il dito continuava a stimolare e fu sostituito da due dita insieme che penetravano il buchetto di Emilia. In quel momento c’era solo un po’ di fastidio e Emilia iniziò a capire che il piacere successivo sarebbe stato importante e disse “si lo voglio anche nel culo ma non qui, usciamo fuori e mi prendi da dietro “.
Così nudi come erano uscirono dall’auto e Emilia si abbassò sul cofano della macchina mostrando il suo culo pronto per prenderlo. Flavio non esito più e dopo un minimo di fatica penetrò completamente Emilia iniziando a stantuffarla con forza.
Il dolore fu breve, ma il piacere successivo lo compensò adeguatamente. Dopo qualche minuto e alcune spinte Emilia raggiunse di nuovo l’orgasmo e subito dopo anche Flavio venne sborrando in gran quantità nel culo.

… continua

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