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La sua era stata una scommessa che non le avrei mai permesso di vincere.
Questo era certo quanto che il Sole sarebbe sorto il giorno seguente.

-Io riuscirei a tenerti testa,alla faccia delle ragazze delle tue storie-

Mi aveva sfidato in questo modo,un modo che di sicuro non ero disposto a lasciar passare. LuzElena, una ragazza tosta, una d quelle che il sangue lo fanno ribollire senza nemmeno impegnarsi troppo,fisico statuario,cervello immenso. Il tipo di donna che adoravo coinvolgere nel mio mondo, un mondo particolare,di gratificazione e umiliazione, di piacere e dolore.

-Se sei così certa di poterlo fare- sorrisi alla sua battuta -Mettimi alla prova no?-
-La tua &egrave una proposta davvero indecente Zed- poggiò i gomiti al tavolo del bar e sorrise, mi fissò con determinazione -Accetto…-

Quella stessa sera andammo a casa mia. Per tutto il tempo non affrontammo mai direttamente il discorso, scelsi volontariamente di lasciarle il tempo di sentirsi quanto più sicura possibile. Quando entrammo a casa le dissi di mettersi a suo agio, di rilassarsi e di godersi un po’ il piacevole fresco del giardino. Dopo qualche minuto le offrii anche qualcosa da bere.

-Non vorrai farmi bere fino ad ubriacarmi vero?
-Non scherziamo,non ci sarebbe alcun divertimento così…-
Sorrise -Pensi di divertirti senza pagare dazio?-

Le toccai il mento con l’indice della mano destra le scivolai sul collo, l’accarezzai risalendo a pieno palmo, lei chiuse gli occhi mi lasciò fare. Sorrisi

-Prima che questa sera sia finita…- dissi con un tono a dir poco arrogante -Mi pregherai di non smettere…-
-Sarebbe la prima volta- replicò prontissima -Che un uomo riesce a farmelo dire…-

La mia dolcezza terminò in quell’istante.
Pochi minuti dopo eravamo sul letto, lei era distesa sulla schiena, io ero sopra di lei, ci stavamo baciando. Un bacio passionale, nella quale potei sentire le sue morbide e rosate labbra cercare avidamente di prolungare quel momento. La sua elle rosata cominciò a scaldarsi quasi subito. Lento feci scivolare la mia mano destra lungo il suo corpo, saggiandone solo di sfuggita le curve delicate e giovani. Lei accolse ogni mio gesto con placido benestare, inarcando appena la schiena quando arrivai ai suoi fianchi.
Quando cessammo di baciarci, mi fissò e senza che le dovessi dr nulla si tolse la maglietta restando col solo reggiseno di pizzo bianco. Mi abbassai nuovamente su di lei, baciandole il collo e poco sotto l’orecchio. Potevo sentire la sua pelle bruciare, le sue braccia mi cinsero quasi a non voler cessare quel momento. E fu a quel punto che con la mano scivolai all’interno dei suoi pantaloni,con decisione, senza alcuna esitazione, addentrandomi fin sotto le slip senza alcuna possibilità di fraintendimento.

-Passi all’attacco eh?- disse compiaciuta -Non avere fretta però…-
-Fretta?- sorrisi -Non preoccuparti, non ne avrò proprio…-

Con l’indice ed il medio cominciai ad accarezzarle il clitoride. Con un movimento rotatorio, una lieve pressione ed occasionali strette improvvise cominciai a trasformare quelle leggere coccole i qualcosa di più. E fu a quel punto che cominciò a godere. Inarcò la schiena, le mani strinsero le lenzuola. Il suo corpo assecondava i miei movimenti senza alcun freno inibitorio. N pochi secondi di ‘tortura’ il corpo di Luz era divenuto talmente caldo da farla sembrare febbricitante, gote arrossate, orecchie rose come il fuoco. Ed ancora non avevo cominciato a masturbarla realmente. Con l’altra mano slacciai i suoi pantaloni, non smisi per un singolo secondo di torturarle il clitoride, quando però sentii di aver maggior spazio d’azione, decisi di passare ad altro.
Le stesse dita che avevano,fino a quel momento, solamente saggiato il suo corpo, penetrarono fra le sue grandi labbra con decisione, un sussulto accolse il loro entrare, i suoi occhi castani si sgranarono ed il respiro venne meno per alcuni secondi. Istintivamente portò entrambe le mani intorno al mio braccio

-E così &egrave questo che volevi eh?- dissi -Senti qua…sei già fradicia…-
Sorrise -Non volevi questo?- ansò -Non volevi forse questo?-

Mi slacciai velocemente i pantaloni esponendo il mio cazzo quasi in tiro. Non finse nemmeno di non guardare, anzi, si passò sensualmente la lingua sul labbro quando mi vide agire. Continuai a masturbarla mentre col bacino mi avvicinavo al suo viso, il mio cazzo cominciò a ciondolarle a pochi centimetri dal viso, abbastanza vicino da essere leccato, abbastanza lontano da non essere afferrato. Non dovetti dire nulla, la stessa lingua che avevo saggiato durante il bacio cominciò a saggiare sapientemente la mia cappella, in breve rese il mio cazzo duro come il legno, pronto ad andare oltre, ma fu a quel punto che le afferrai la testa e la respinsi.

-Comando io qui- dissi -E tu non te lo meriti ancora il premio…-

A quel punto infilai completamente la mia mano nella sua fighetta fradicia e depilatissima. Lei accolse il gesto con un gemito simil urlo di piacere. Le sue braccia si poggiarono nuovamente alle lenzuola, la sua schiena si inarcò paurosamente ed il gemito successivo fu di un piacere tanto intenso che pensai onestamente che fosse venuta così facilmente. U a quel punto che mi fermai e tolsi la mano. Distesa lei i fissò, le passai le dita umide dei suoi stessi umori sulle labbra e lei leccò senza lamentarsi nemmeno.
Fece scivolare via i jeans e potei guardare finalmente le sue gambe, lisce e perfette. Curava molto il suo aspetto ed ero ansioso di saggiarne i risultati, ma sarebbe stato troppo facile. Con poco garbo la feci girare sulla pancia, questo espose finalmente il suo meraviglioso sedere, esaltato da un perizoma talmente inesistente da farmi sorridere.
Mi stesi in senso opposto a lei, offrendole il mio cazzo affinché riprendesse a leccarmelo. Lei mi guardò, io le sferzai il culo con una manata piuttosto forte che la fece stringere gli occhi.

-Avanti succhia!- le intimai -Succhiami il cazzo forza! Se mi piacerà potrei anche decidere di mangiartela un po’-
-Mi pensi così troia?- sorrise -O che basti così poco a convincermi?!-

Non le lasciai replicare altro, le cacciai il cazzo diritto in bocca e senza nemmeno doverla forzare cominciò a succhiarlo con avidità crescente. Sorrisi ed il piacere per me fu immediato.

-No ho la certezza che tu sia Troia- dissi -E stasera sei la MIA troia…-

Con un solo movimento fui sopra di lei, il mio cazzo le riempiva la bocca, ma non se ne lamentava minimamente. Cominciai a scoparmela come se stessi scopandole la figa e lei accettò, anzi, mi resi conto che cominciò ad eccitarsi ancor più forte. Poggiai nuovamente una mano sulla sua fighetta, appena lo feci vidi le sue cosce allargarsi

-E tu non saresti una troia?- risi -Apri le gambe Puttanella che voglio assaggiarla…-

Non se lo fece ripetere. Allargò le gambe ed io cacciai la faccia nella sua infiammata fighetta. Il sapore di quel tesoro era incredibile, cominciai a leccarla avidamente, le stuzzicai il clitoride con la lingua, poi con le labbra, perfino coi denti e lei si lasciò fare tutto, nel mentre continuavo a scoparle la bocca, avido di sentire i suoi mugolii. Continuammo così non so nemmeno per quanto, oi, alla fine, mi resi conto di essere prossimo a venire, cominciai a stantuffarla con più foga, lei comprese, ma anziché spingermi via mi afferrò i fianchi, trattenendomi.
Le sborrai quattro fiotti di sperma rovente direttamente in bocca, la riempii notevolmente e mentre mi ritraevo la sua lingua si premurava di ripulirmi. La guardai, lei sorrise e si accertò che mi rendessi conto del fatto che stava mantenendo tutto il mio sperma in bocca. Poi, di colpo, mandò giù senza fare una singola protesta. La sua mano sinistra mi strinse il cazzo cominciando a segarmi.

-Me ne darai ancora vero?-
-Abbiamo appena cominciato a giocare cagnetta…non avere fretta…-

FINE PRIMO CAPITOLO
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GRAZIE A TUTTI ED AL ROSSIMO CAPITOLO!

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