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Racconti Erotici Etero

*SENSO**

By 19 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Abbiamo litigato ferocemenente.
Ci siamo preparati per la cena già programmata e impossibile da disdire tra insulti e accuse , le più senza fondamento.
Scendiamo le scale, uno avanti all’altro, in un silenzio glaciale.
Prima di salire in macchina tu dici:
-Basta, sono stanco, finiamola qui-
e io, di rimando:
-Mi pare la cosa più giusta; non saprai mai quanto sei riuscito a stancarmi…-

Partenza; la macchina esce dal garage alla velocità della luce; e nello stesso modo abborda la strada asfaltata;
-Vai piano, non intendo morire troppo giovane-
Sibilo io.
Ma tu non mi dai ascolto, tagli le curve, guidi con rabbia, le mani contratte sul volante, lo sguardo fisso di fronte a te.
E io guardo quelle mani grandi, dalle dita lunghe, le articolazioni sporgenti;
e non posso fare a meno di sentirle su di me , insieme alle tue labbra, ora così serrate,
mani e bocca lungo tutto il corpo ad accarezzare, esplorare, penetrare…
O Dio, meglio pensare ad altro, non &egrave possibole, non può il sesso far dimenticare certe cose, mi ha offesa, va bé, l’ho fatto anche io, ma mi ha dato della stronza e io dell’idiota, della stronza e della puttana e io allora? gli ho detto quello che ad un uomo fà più male:
-Con te anche il piacere &egraveun optional, fingo, fingo quasi sempre- quando anche un sasso si accorgerebbe che non &egrave vero.

Non &egrave vero, perché io con te vado in Paradiso e oltre.
Ecco la verità.
Ora cambi marcia, anzi lo fai troppo di frequente, non usi i freni e il tuo braccio sulla leva del cambio, con il pugno chiuso, mima l’amplesso, avanti, indietro, in fondo, sei violento, non usi la solita delicatezza…
E non posso fare a meno di pensarti eccitato , il tuo sesso si sostituisce al cambio e comincia a entrare dentro di me, a uscirne, più veloce, sempre più veloce, per poi rallentare il ritmo e …
Mi agito sul sedile di pelle, mi sto bagnando, inutile negarlo, ti voglio, la passera batte come un cuore, lo slip é incollato alle labbra glabre.
L’ho tosata per te, so quanto ti piace.
Cerco di ricordarmi le parole violente e offensive che ci siamo scambiati mentre guardo di sottecchi il tuo profilo severo, da santo bizantino.
Non devo cedere per prima, ma se continui a guidare a questa velocità rischio di non avere più un’altra occasione per averti, già..

Non ce la faccio a resistere oltre, faccio salire lentamente la gonna, le mie gambe lunghe ti hanno sempre eccitato, le calze di questa sera poi, rosse e velatissime , con scarpe in tinta…
Niente, sei sempre muto e apparentemente ti comporti come se io non ci fossi.
Mi agito vistosamente, sospiro e poi decido di entrare in azione .
C’é una cosa che mi fa impazzire, prenderti in bocca quando guidi, ma ora &egrave rischioso , non te l’aspetti , qui ci giochiamo la pelle.
Ma senza rischio la vita non &egrave vita.
Così mi abbasso all’improvviso su di te, il viso tra le tue gambe, le dita frenetiche nei pantaloni.
-Ma che fai, sei diventata matta? Fede, nò, non puoi ridurre sempre tutto a questo, non puoi-
Ma la tua voce si incrina, perché le mie labbra hanno scoperto il tesoro: il tuo sesso &egrave piccolo, morbido, indifeso, lo prendo in bocca come se fosse una grossa caramella, aspettando che in quel calore umido si ingrossi gloriosamente.
Di nuovo un debole no, che finisce in un gemito, perché …eccoti rigido, a battermi sul palato, mentre le labbra si tendono per avvolgerti tutto.

Ora esiste solo il caldo contatto della mia lingua con questa carne viva dentro di me che
vuole essere liberata attraverso il piacere che solo io posso darle.
Mi accorgo che stai per venire, intensifico i movimenti e quando mi riempi la bocca del tuo seme lo trangugio, avida, perché il tuo &egrave il gusto più buono del mondo, perché…
Ma non mi aspetto quello che succede ora; una brusca frenata ti fa uscire dalla mia bocca.
Mi spingi sul sedile vicino che abbassi, mi alzi la gonna e sfili gli slip con movimenti rapidissimi.
Non mi rendo conto di quello che sta succedendo fino a che non ti ho addosso, in una posizione da contorsionisti.
Il kama-sutra a noi ci fa un baffo.
Con una mano mi apri la fica mentre con l’altra mi afferri la nuca.
Poi mi penetri con violenza, di nuovo rigido, tanto fa farmi male , mentre la tua lingua mi esplora la bocca alla ricerca di tracce del tuo seme.
Ti piace gustare insieme i tuoi e i miei sapori.
Mi fai l’amore come se fossi un nemico da distruggere, mentre mormori al mio orecchio, sui miei seni, un capezzolo in bocca:
-Allora, davvero non godi con me? davvero?-
non posso rispondere, perché sto per andare in paradiso, un tacco contro il volante, l’altro compresso sulla la tua schiena.
E grido:
-Ti amo, davvero, dimentichiamo tutto, io…-

Il respiro &egrave un rantolo, mentre continui a trafiggermi fino a immergere il viso con un singulto tra i miei capelli.
Ora mi rendo conto che siamo sul ciglio della strada, fortunatamente &egrave notte, altrimenti saremmo stati uno spettacolo niente male.
Tu ridi e mi baci, questa volta con tenerezza, poi :
-Forse prima ci sbraniamo per gustare meglio, dopo, i nostri corpi fatti a pezzi dalle parole: &egrave un gioco pericoloso-
Io non rispondo, penso solo che &egrave stato bellissimo e che in fondo la vita va azzannata e divorata, così, giorno per giorno.
Non avrebbe senso passarle accanto tra mazzi di fiori e bigliettini amorosi, non per me.


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