Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Serena ,Giuseppe e Silvio che caos

By 14 Novembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Serena ,Giuseppe e Silvio che caos

Per chi si trova o si è trovata in una situazione come la mia e ha da darmi spiegazioni e/o conforto .
Un anno fa parlando e giocando con le amiche sui nostri mariti, su quanto siano prevedibili e sul sesso di coppia in genere, sono giunta a conoscenza di questo sito.
Pensavo fosse il solito sito di porno di bassa leva, ma leggendo alcuni racconti e le regole che reggono il sito mi sono dapprima ricreduta e poi diventata una costante lettrice.
Dopo un anno di sole letture mi è venuta la voglia di scrivere ,non per scrivere fantasie, ma per raccontare di me .
Da un paio di anni sto vivendo una situazione particolare; ho un amante.
Il primo e l’unico da quando sono sposata.
Mi faccio mille domande sulla mia vita e cerco di trovare giustificazioni e consensi. Vi confesso che faccio una grande fatica a trovarli.
Leggendo i diversi racconti ho trovato, in alcuni di essi, alcune analogie con quello che vivo io.
A volte mi sono chiesta se i racconti sono tutte fantasie o, come sto facendo io, qualcuna nello scrivere ha portato la propria realtà o parte di essa.
E allora mi chiedo :come vivono il loro presente? Sono felici? Hanno ansie e paure? Il rapporto con il coniuge/compagno ne risente?
Tante domande e sono convinta che ciascuna ha le sue risposte.
Il mio è un racconto/sfogo.
Vivo in una grande città del nord e sono ‘felicemente’ sposata da cinque anni. Abbiamo un bellissimo bimbo di tre anni.
Lavoro part time da quando è nato il bimbo. Prima lavoravo a tempo pieno.
Sono laureata e sono cresciuta in un ambiente sereno ed ‘aperto’ al mondo ed alle novità e mi è sempre piaciuto viaggiare alla scoperta di posti e persone.
Ho conosciuto mio marito durante gli anni universitari .Io studiavo, lui lavorava di già dopo aver conseguito la laurea. E’ più grande di me di cinque anni.
E’ una persona fantastica. Uno splendido papà ed un ottimo marito. Diceva e dice che sono la sua principessa e come tale mi ha sempre trattata.
Ha un bel fisico ,simpatico ,intelligente ed ha successo sul lavoro. Non deve invidiare nessuno.
L’amo ,ma lo tradisco.
Abbiamo tanto in comune:. modo di pensare, interessi, curiosità . Non posso lamentarmi di nulla.
Per tutti siamo una bella coppia in tutti i sensi.
Io? Alta e magra con tutto il resto a posto .In giro non sfiguro. Gli amici ridendo mi dicono: se tuo marito ha bisogno di una mano ,noi ci siamo.
La sto facendo lunga. Cerco di farvi capire e di capire.
Cosa è successo? Il sesso.
Non è stato il mio primo uomo, prima di lui altro due. Tutto nella normalità. Non ho mai avuto pretese particolari e nemmeno posso lamentarmi del mio passato sessuale.
Mio marito ed io non siamo mai stati degli accaniti del sesso, nemmeno da fidanzati. Dopo il matrimonio si faceva sesso solitamente nei fine settimana(il lavoro, i pensieri..) ed andava bene per ambedue . Poi quando rimasi incinta, per mille motivi , il sesso cadde a valori non dicibili.
Peggio dopo la nascita del bimbo . In tre anni potrei dire: il sesso, questo quasi sconosciuto.
Cosa è accaduto? Non lo. Non so quali siano le mie responsabilità. Il lavoro ,la stanchezza, la desuetudine ?Tante parole per dire non so.
Iniziai a sentire la mancanza del sesso.
Mi masturbavo di frequente. Ho provato qualche tiepido approccio con mio marito. Il risultato? Sempre di basso profilo. Sesso: meno che raramente.
E l’amante? Una casualità.
Mio marito dopo la laurea ha iniziato a lavorare svolgendo una recente professione . Ho sentito nomi diversi, quello che lui preferisce è consulente finanziario. Lavora con le famiglie e le consiglia sui loro investimenti finanziari e previdenziali.
E’ un libero professionista e lavora per un marchio noto in Italia.
Come dicevo ha iniziato questa attività dopo il termine degli studi ed adesso dopo numerosi anni si può dire che ha raggiunto il successo professionale.
Ha tanti clienti che lo stimano e guadagna molto( e paga tante tasse).
Abbiamo il conto corrente cointestato e vedo il suo successo economico ed inoltre lo seguo un po’ per la parte amministrativa.
E’ un successo sudato. Studia e lavora agli orari più improbabili. Spesso è impegnato al sabato e qualche volta anche la domenica.
E’ attraverso il suo lavoro che ho conosciuto il mio amante.
Scusate invento dei nomi così mi è più semplice scrivere. Mio marito: Giuseppe. Mio amante: Silvio.
Io : Serena
Quando Giuseppe cominciò il suo lavoro fu aiutato da Silvio. Mi spiegarono che il compito di Silvio era quello di insegnarli la professione e per questo veniva pagato in percentuale sui ricavi di Giuseppe. Mi sembrava una cosa strana, ma poi seppi, che nel mondo della consulenza e della vendita è normale.
Silvio ha sei anni in più di mio marito indi undici più di me.
Era già separato quando lo conobbi; aveva con due figli grandicelli che vivono con la mamma in un’altra città.
Mi fece subito una buona impressione.
Era elegante e gentile. Simpatico e di facile parola. Educato e riservato. Sembrava un Giuseppe più vecchio. Hanno lo stesso fisico e molto in comune, per esempio il colore degli occhi, il modo di sorridere e come si muovono e gesticolano.
Era spesso ‘ vicino’ a Giuseppe e trascorrevano molto tempo insieme. Riteniamo che il successo professionale di Giuseppe sia in gran parte merito suo. Dei suoi consigli, delle sue esortazioni, della sua continua presenza.
Fu normale che diventasse una presenza frequente, un amico. Frequenza che aumentò con il nostro matrimonio e quando avemmo la nostra prima casa.
Tante volte veniva a trovare Giuseppe e capitava che dovesse aspettarlo e sentivo fosse mio dovere intrattenerlo Non era un problema ,era un piacere.
Io, incinta con qualche problema, stetti a casa dal lavoro fin dai primi segni della maternità. E dopo la nascita passai al part time lavorativo
IL denaro procurato da Giuseppe era sufficiente ,in abbondanza, per farmi fare la mamma per il tempo necessario.
La mia stima per Silvio era elevata e mi piaceva come persona. Un ‘ adulto’ con cui era positivo trascorrere il tempo.
Aveva fatto tante esperienze nella sua vita professionale e privata e mi piaceva ascoltarle. Non parlava mai a caso ed io ero pronta e curiosa a farlo parlare .
Toccavamo tutti i temi: politica, lavoro, vacanze, economia ed io gli chiedevo anche dei figli e della ex moglie.
Sulla moglie era/è molto riservato. Mi diceva che era molto bella e che purtroppo era mancata la sintonia.
E’ molto legato ai figli che vede non appena possibile.
Sulla sua vita privata attuale raccontava poco. Pensavo che un uomo con le sue caratteristiche non avesse alcun problemi a circondarsi di belle signore.
Adesso posso dire a posteriori che era diventato per me un ‘consigliori’ ed a volte un confessore. Individuava immediatamente i giorni in cui non ero per la quale e riusciva con sorrisi e parole a ridarmi equilibrio.
Era tanto di famiglia che tenne a battesimo il piccolo diventandone lo ‘zio’ acquisito.
Come anticipato nacque il piccolo e la nostra vita sessuale già ridotta divenne un lumicino vicino allo spegnimento.
Mi chiedevo come mai mio marito non ‘ mi cercasse’. Vedevo di farmene una ragione. Il sesso, mi dicevo, non è fondamentale; sono altre le cose importanti.
Bugia. Il sesso era ed è importante e fondamentale.
Le chiacchierate con le amiche sull’argomento sesso non aiutavano. Si dicevano tutte soddisfatte, anche coloro che avevano figli.
Il sesso, o meglio il non sesso, diventò una voce ricorrente dei miei pensieri. Voce che riuscivo ad interrompere solo con la masturbazione, sempre più frequente.
Vivevo interiormente un continuo stato di malessere, che mascheravo con mio marito e gli altri, che in alcuni giorni avevo paura fosse evidente per tutti.
Avevo ragione.
Silvio si rese conto della mia irrequietezza, del mio malessere..
Forse se ne era reso conto da molto ed un giorno riuscì, con molto tatto, a farmene parlare.
Feci resistenza. Cercai di sviare e sviarlo. Ebbe perseveranza . Dopo due settimane dal suo primo: ti vedo strana qualcosa non va? Crollai e parlai.
Forse desideravo quello. Qualcuno a cui dire.
Mi stupì la sua serenità sull’argomento. Come fosse una cosa a lui già nota, già vissuta.
Mi fece parlare. Raccontare. Dire. ‘Sfogai’ la mia rabbia ,i miei desideri ,le mie attese.
Arrivò Giuseppe e quel giorno la nostra conversazione si interruppe per riprendere il giorno successivo.
Il giorno dopo si presentò come al solito: pacato ,disponibile ad ascoltarmi senza preclusioni.
Io, come al solito, indossavo le vesti di casa. Un comodo vestito con i bottoni sino in fondo, di quelli che si usano anche quando si è in maternità. Tra noi non c’erano formalità.
Ero fortemente imbarazzata per quello che gli avevo raccontato e non sapevo come agire.
Colse il mio imbarazzo e mi disse: sono o non sono il vostro amico preferito? E allora cos’è quella faccia?
Riuscì a farmi sorridere. Il mio sorriso durò poco. Man mano ‘rientravo’ nell’argomento mi intristivo ed inconsciamente mi avvicinai a lui.
Esattamente cosa avvenne non so. Si avvicinò lui? Inciampai? Ebbi un mancamento? Era quello che volevo e non sapevo? Quello che voleva?
Mi trovai tra le sue braccia. La testa poggiata sulla sua spalla. Mi strinse senza parlare. Sentivo il suo profumo. Il suo odore di maschio. La sua forte stretta. Sentivo qualcosa dentro me. Sollevai il capo. Il mio viso era sotto il suo. Lo sollevai. Fui io che alzai il viso e sempre io che poggiai le mie labbra sulle sue. Sentii le sue morbide labbra. Aspettava . Gli forzai le labbra; e fui io ad inserire la lingua nella sua bocca. Ragionando, lasciò che fossi io a decidere quello che volevo .
Fu un bacio lungo e struggente
Adesso eravamo uniti.
Le sue mani scorrevano sulla mia schiena. Le sentii sul mio sedere che toccavano; mi spingevano verso lui. Sentivo contro il grembo la durezza del suo membro. Sentivo il suo calore. Non vi furono discorsi o parole.
Mise una mano una mano sul vestito all’altezza del pube e premette. Sentii il piacere impossessarsi di me.
Ebbi un momento di lucidità. Provai a dirgli che non era giusto quello che stavamo facendo, ma non mi staccai da lui.
La sua mano si inserì tra lo spazio dei bottoni e spostando lo slip entrò direttamente a contatto della mia intimità. Ero già eccitata e fu la mia capitolazione.
Mosse le ditta all’interno. Non parlai più; mugolavo nelle sua bocca spingendomi a lui.
Indietreggiò con me attaccata e ruotando mi fece appoggiare, quasi sedere, sulla tavola. Continuavamo a baciarci. Si era fatto nuovamente strada sotto il vestito che aveva sollevato.
Non feci resistenza. Riprese a giocare da sopra gli slip con la mia vagina. Mi sentivo fradicia. Ero eccitatissima ed avevo vergogna.
Le dita si fecero spazio sotto sotto ed entrarono in lei. Le stavo aspettando.
Giocò dentro e fuori me con maestria.
Mi fece piegare ancor più sulla tavola, ma prima mi fece scivolare gli slip a terra. Adesso ero a gambe aperte in equilibrio precario poggiata alla tavola.
Non mi ero accorta e non avevo visto: aveva già estratto il pene .
Mi sollevò le gambe intorno ai suoi fianchi e sentii qualcosa spingere contro le mie intime labbra.
Entrò senza ostacoli in me.
Sentii il piacere salirmi alla testa.
Era quello che mi mancava. Quello che volevo. Un uccello duro dentro me, che mi riempisse, che mi desse gioia.
La mia femminilità gioiva. Finalmente sesso . Sarebbe successo egualmente con un altro?
Mi scopò con passione. Partecipavo spingendo in avanti il bacino per accoglierlo sempre più.
Lui mi stringeva le tette da sopra il vestito sino a farmi male. Non mi interessava. Tutto era concentrato tra le mie gambe ed il cervello. Era un’esplosione di colori.
Non capivo più nulla
Mi sollevò le aperte gambe un po’ più in alto per meglio entrare in me.
Furono dieci minuti(lo seppi dopo) intensi. Non ragionavo. Scopavo.. Mi disse: c’è il fuoco dentro, vengo ,posso?
Avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, anch’io ero prossima all’orgasmo. Mi interessava solo godere
Forse con un po’ di leggerezza dissi: puoi, ma aspetta un attimo per favore.
Lo vidi digrignare i denti. Resistette pochissimo, ma fu sufficiente. per me.
Gridai: vengo, vengo.. Venni e venne anche lui. Sentii il suo cazzo gonfiarsi e sono sicura di aver sentito gli schizzi di sperma entrare in me.
Poi si lascio andare su me . Ci demmo un lungo bacio.
Allungai la mano. Sentii il suo sperma defluire da me. Ebbi una bella sensazione.
Mi sorprese. L’esperienza di un uomo .
Era a conoscenza dei miei ‘arretrati’ .Si chinò tra le mie gambe e leccò ,bacio la passera .
Dopo le mie iniziali perplessità, solo mentali, per un qualcosa da me sconosciuta ;apprezzai . Le mie mani spingevano sulla sua testa.
Continuò sino a farmi nuovamente godere .Poi si mise al mio fianco e mi baciò. Sentivo i miei umori sul suo viso, sulla sua lingua, sulle sua labbra. Non mi schifò .
Arrivò il momento delle spiegazioni. Quali? C’era poco da spiegare.
Era successo. Potevamo dire che era stato un episodio e che non sarebbe più successo? Bugie.
Con quanto era successo avevo capito ,definitivamente, che o cambiava la situazione con mio marito o prima o poi vi sarei ricaduta. E magari con un altro.
Potevamo dire qualunque cosa.
Era iniziato per noi un diverso rapporto dove era presente anche la componente sesso.
Non ero innamorata di lui. Mi piaceva, affascinava; è un’altra cosa.
In modo brutale mi dicevo: è la mia medicina.
Purtroppo come tante medicine che funzionano vi sono anche degli effetti collaterali.
Per questo scrivo: devo controllare/soffocare i miei sensi di colpa.
Dopo due anni per me è ancora così, la mia medicina. Lui è troppo intelligente e uomo di mondo per non capire la mia realtà.
Allora fu l’inizio e ci fu un seguito che ritengo mi abbia aiutata e supportata nel mantenere il rapporto.
Stavo prendendo la ‘medicina’ da alcune settimane e i sensi di colpa stavano presentando il conto.
Cominciavo a temere di non riuscire a distinguere tra il rapporto sessuale ed affettivo. Mi chiedevo se confessare tutto a mio marito sapendo le conseguenze.
Parlai con Silvio. Con lui ero veramente me stessa. Non gli nascondevo nulla e non avevo timore di farmi o fargli del male con le mie parole.
Anche qui si dimostrò superiore alle mie attese . Era come se avesse già riflettuto su me e su quanto stava accadendo , e trovato soluzioni da proporre per il mio malessere.
Comprendeva le mie esigenze e le mie difficoltà e diceva che pur se ‘preso’ da me sapeva che tra noi non vi poteva essere futuro.
Rise quando ‘sentì’ della medicina, e per il nostro ‘anomalo rapporto’ fece un complesso ragionamento che si concluse con una proposta che se può apparire fuori dagli schemi e per alcuni versi difficile da interpretare(è una forzatura individuale) fu quasi la piena soluzione dei miei problemi.
Non so se riesco a spiegarlo, a farlo comprendere..
Un conto è scrivere poche righe a senso unico. Un conto è avere tempo per :parlare, condividere, vedersi viso a viso, i gesti, le espressioni, pensare…
In sintesi, disse: proviamo a vivere i nostri rapporti come un gioco. Un gioco con tante varianti.
Un gioco che non si fa tutti i giorni e che dura per tempi limitati, che ne so, non più di mezzora.( E’ questo il tempo che più o meno dedicavamo ai nostri amplessi.)
Un gioco è fuori dalla vita normale. Il tempo dedicato al gioco ed il gioco stesso non fanno parte della vita reale. E’ una parentesi di tempo e contenuti facenti parte di una realtà che non è la nostra.
Il gioco serve a farti vivere un piacevole periodo allontanandoti dai fatti quotidiani. Ti dà la possibilità di estraniarti anche da momenti difficili dandoti nella finzione un po’ di serenità.
Complicato? Per me si.
Come i nostri rapporti intimi siano diventati un grande, continuo, gioco e con quali modalità ve lo racconto
Solitamente un gioco ha bisogno di regole. Alcuni giochi hanno regole iniziali e poi grande libertà di movimento. Altri hanno discrezionalità, ma sono comunque all’interno di un perimetro ben delimitato. Vedi il gioco del monopoli.
Il nostro diventò un gioco di questo tipo. Discrezionalità con un perimetro certo in cui muoversi.
In quelle settimane avemmo l’opportunità di incontrarci ,sempre a casa mia, più volte.
Pensate che fortuna. Un luogo d’incontro certo e pulito. No hotel di dubbia fama, con documenti da presentare ed orari da rispettare . Nulla di diverso rispetto le abitudini precedenti . Nessuno ,a partire da mio marito, che potesse sospettare. Solo un po’ di attenzione: al bimbo che ormai era all’asilo sino alle diciassette , ed ad eventuali arrivi fuori orario di mio marito , che per abitudine mi informava del suo arrivo, soprattutto se sapeva di dover incontrare Silvio.
Come vi dicevo Silvio è di casa e quindi era normale per Giuseppe che venisse anche senza preavviso
Con il gioco superammo sia l’aspetto affettivo che alcuni problemi reali.
Adesso sarò un poco didascalica ,ma mi è difficile non esserla.
Delimitammo il gioco con alcune regole generali:
-la famiglia prima di tutto
-nessuno si sarebbe fatto del male: sia in famiglia che fuori .
-ciascuno aveva il diritto di proporre quel che voleva . La richiesta sarebbe diventata realtà solo con la piena condivisione.
-nel gioco non sarebbero mai stati ammessi altri
Comincio a descrivere i giochi che ci aiutarono a superare dei reali problemi. Ve ne erano di diversi.
Esisteva il problema ansia da ritorno marito o visite non previste. Si è creato il gioco ansia zero.
Come abbiamo superato l’ansia da possibile ritorno improvviso di mio marito trasformandola in un gioco, anche erotico? Soluzione banale ,ma efficace, che in parte richiese la collaborazione inconsapevole di mio marito.
Dopo pensamenti(eravamo entrati nel gioco) arrivammo alle soluzioni:e.
-Abbiamo un grande appartamento con due camere da letto grandi, una è dedicata agli eventuali ospiti ed inoltre vi è la cameretta per il bambino. Avremmo utilizzato per i nostri incontri, quasi sempre, quella degli ospiti, in cui il letto viene preparato all’occasione. Metterci un lenzuolo e farlo, nella fretta, sparire è un attimo.
Non escludendo la possibilità di far l’amore nel letto matrimoniale avrei preso l’abitudine di non ‘farlo’ al mattino con la scusa, per mio marito, che ciò avrebbe favorito il ricambio aria.
Nel giro di breve mio marito si sarebbe abituato alla cosa. Comunque la sera, dopo il suo arrivo, l’avrei preparato per la notte.
-Il mio abbigliamento in presenza di Silvio : in assenza di certezze sull’ora di rientro di Giuseppe avrei indossato e mi stavano molto bene, grazie al mio fisico, vestiti scamiciati maxi, possibilmente con bottoni sul davanti (più comodi da allacciare velocemente) . Ve ne sono di tutti i tipi ,volendo anche eleganti e non avrei indossato le mutandine.
Mi eccitava ,ed anche lui lo era ,sapere di essere senza mutandine pronta a scopare. Bastava sollevare il vestito, senza bisogno di togliere nulla. All’occorrenza ,un attimo e giù il vestito, tutto torna normale. Vestita come ci si aspetta da una signora moglie .
Un altro problema da superare era l’ansia da imprevista maternità; essa fu superata dal: gioco dei giorni senza problemi.
La prima volta che avevamo fatto l’amore non avevamo prestato molto attenzione al rischio di poter rimanere incinta. Avevo fatto una brevissima valutazione sul periodo mestruale ed avevo ritenuto che il rischio fertilità in quel momento fosse minimo ed avevamo proseguito.
Dalla volta successiva la nostra attenzione era aumentata molto con reciproca insoddisfazione.
Lui, ed anch’io, non amiamo il preservativo. Lui dice che si sente imprigionato e meno sensibile. A me piace saperlo nudo ed inoltre il pensiero di sentire lo sperma entrare in me eccita. In più amo leccarlo e giocarci e con il preservativo questo piacere cade.
Soluzione: il nostro calendario segreto. Quello alla rovescia di chi desidera avere un figlio.
Nel calendario venivano evidenziati con un circolo colorato i giorni.
Quelli ad elevato rischio: rossi. Quelli a rischio moderato : gialli Quelli sicuri : verdi.
Il calendario era in bella vista in cucina. Quando mio marito, sempre distratto e dopo tempo, mi chiese a cosa servissero quei colori gli dissi che servivano per ricordarmi i periodi in cui in seguito alla lettura di ‘una dieta alimentare’ dovevo particolare attenzione all’alimentazione.

Periodo rosso: pesce e derivati.
Periodo verde: carne e’
Periodo giallo: misto

Il problema era stato risolto con un altro gioco.
Non chiedetemi, cosa facessimo quando ci incontravamo ed il colore era rosso. Per adesso vi dico che i giochi mi fecero vedere nuovi orizzonti.

Il mio descrivere potrebbero apparire semplice e superficiale.
Quella che scopa con l’amante e si diverte e che vuole la vostra comprensione.
Così non è stato e non è. Prima di poter pensare ed attuare i giochi con poco fastidio ne è passato di tempo ed ancor oggi ho periodi di ‘ricaduta’ . Ed anche in questo momento mi chiedo chi io sia.Un inciso importante . Era arrivato il momento della sua confessione. La confessione di Silvio.
Vi dicevo della mia impressione che Silvio non si fosse trovato impreparato al mio sfogo ; come se l’avesse previsto o già vissuto. Non faticai a rompere questo muro di riservatezza .Quando gli dissi che avevo avuto l’impressione che lui sapesse’mi disse: no, non sapevo, ma potevo immaginare che sarebbe successo. Purtroppo ho vissuto in prima persona quello che tu stai vivendo adesso.
Mi ero sposato con la donna dei miei sogni. Bellissima, gentile, affettuosa. Una perfetta moglie e futura mamma.. Per sua fortuna anche molto ricca di famiglia.
Ci siamo sposati abbastanza giovani con tanti desideri e poca esperienza. Ma avevamo la vita davanti.
Dopo un inizio bellissimo sono cominciati i primi problemi. E sono stati problemi di natura etica che hanno coinvolto la sfera sessuale.
Mia moglie è una fervente cattolica ed è giunta vergine al matrimonio. Sin qui nulla di male o di strano. E’ quanto è emerso dopo il matrimonio, stupidamente non ne avevamo mai parlato prima, che ha minato la nostra unione. E quanto ti dico ritengo sia una stortura di mia moglie non quello che propone la religione.
Te la faccio breve ; dopo alcuni giorni della vita in comune mi ha detto che lei concepiva il sesso solo in funzione della procreazione e quindi non avrebbe preso alcuna precauzione e non si sarebbe prestata a ‘pratiche’ diverse. Per quello ci sono le puttane, disse.
La mia giovine età e l’amore verso lei mi fecero accettare le sue argomentazioni/scelte e le accettai passivamente.
Con il trascorrere del tempo mi resi conto del mio errore. Iniziò a restringere i nostri rapporti sessuali solo nei periodi in cui era sicura. Si limitava ad aspettare la penetrazione ed ad attendere il mio orgasmo. Non che non godesse ,ma non cercava il suo orgasmo. Non partecipava.
Per il resto? Altro mio errore. Non ho mai avuto il coraggio di chiedere.
Dopo pochi mesi arrivò il primo figlio e cominciò la prima lunga interruzione dei rapporti sessuali. Durò quasi un anno. Poi lentamente ripresero. Dopo pochi mesi, la sfiga ci vede bene, era nuovamente incinta. Altro anno e poi’.. il nulla.
Non voleva rischiare di avere altri figli . I nostri rapporti sessuali si ridussero al lumicino e pieni d’ansia. Anch’io sbagliai .
Avevo iniziato da poco la professione di tuo marito. Ero strapreso da questa, allora, nuovissima attività. Tutto il resto, ad esclusione dei figli, passò in secondo piano. Quando mi ‘svegliai’, ci vollero alcuni anni, capii che il nostro non era un vero rapporto di coppia. Provammo a parlarne ,ma ormai eravamo agli antipodi. Ci separammo e lei tornò coi ragazzi a vivere presso la città dei genitori.
Per fortuna ci lasciammo senza rancore e questo mi permise di mantenere un ottimo rapporto con i ragazzi.
Da allora sono passati molti anni. Sono cresciuto in tutti i sensi. Ho fatto tante esperienze e la fortuna del successo sul lavoro ,la mia crescita personale ,e poi fisicamente non sono terribile, mi ha permesso di avere un discreto numero di amicizie femminili.
La cosa importante è che da allora ho giurato a me stesso che nei rapporti con gli altri, o le altre, sarei stato chiaro, in tutto sin dall’inizio.
In te vedo in parte quello che è successo a me. Il nostro è un lavoro affascinante che ti prende, ti uccide.
Tu non hai i problemi di mia moglie, ma lui sta vivendo quello che inizialmente ho vissuto io. Solo lavoro; il resto, in questo periodo, è superfluo.
Tranquilla; arriverà il momento che tornerà a te.
Adesso comprendi come non mi sia stupito quando mi hai raccontato che’
Quello che posso fare è aiutarti a passare questa fase. E con il sorriso :lo faccio con grandissimo piacere perché sei una bellissima donna.
Il tuo piacere sarà il mio piacere e giocheremo insieme. Tu mi dirai i tuoi desideri. Io di dirò i miei.
Mi era tutto chiaro.
E’ arrivato il momento di soddisfare la vostra curiosità su giochi tra Silvio e me in questi due anni. Non posso farvi una cronistoria . Riprenderò solamente alcuni di quei desideri/giochi che abbiamo attuato che per me sono stati e sono importanti .
Per alcune di voi potranno sembrare banali. Per me ,nell’ambito del perimetro che ci siamo imposti, sono più che soddisfacenti.
-Abbiamo fatto sesso seduti su una sedia.
Meglio era lui seduto sulla sedia ; Io ero seduta su lui, impalata sul suo pene.
Abbiamo fatto un bel gioco. Siamo andati in camera da letto ed abbiamo posto una sedia di fronte allo specchio che utilizziamo quando ci si veste.
Poi lui si è seduto senza togliersi i pantaloni, ma ha solo tirato giù la cerniera per far uscire il pene. Io indossavo il solito lungo vestito.
Mi sono tolta le mutandine e mi sono seduta su lui .E’ entrato in me.
La veste lo ricopriva e non si vedeva nulla.
Da dietro mi ha slacciato i bottoni in alto all’altezza del seno facendolo uscire dal reggiseno.
Se n’ è impossessato con le mani.
Mi vedevo nello specchio seduta su lui e le sue mani sulle mie tette.
Era per me molto eccitante vedermi vestita ,seduta su un uomo e sentirlo dentro me .Inoltre mi dava un senso di perversione vedere le mie tette, ‘raccolte’ ,strette nelle sue mani.
Comandavo io.
Dettavo io i tempi dei movimenti. Mi alzavo ed abbassavo come volevo e ruotavo il bacino per meglio sentirlo.
L’unica cosa che gli concedevo, era qualche scambio di bacio. A fatica le nostre lingue riuscivano a toccarsi.
Incrementai il ritmo solo quando mi sentii prossima all’orgasmo.
Mi godetti il mio orgasmo ed il suo dentro me.
-Il pompino era/è tra i giochi favoriti.
Mi piace sentirlo in bocca. Mi sento padrona di lui.
Un giorno fece un filmino, con una piccola telecamera, mentre gli facevo un pompino. Vennero bene sia il pompino che il filmino. Rivedendomi mi sono piaciuta molto. Ero carina e capace. Mi ero legata i capelli per non essere impedita nei movimenti, anche se il solletichio che gli procuravano diceva che gli piaceva molto.
Me lo godetti anch’io; mi sentivo un’attrice. Lo feci, per sua gioia, durare quasi venti minuti. Ogni volta che era pronto all’orgasmo, con suo rammarico, mi interrompevo ed aspettavo che gli passasse. Certamente ciò favorì la produzione di sperma perché quando lo feci venire mi riempì completamente la bocca e feci fatica a deglutire il tutto.
Purtroppo, onde evitare rischi, dopo la visione l’abbiamo cancellato.
La prossima volta vi racconterò a come riuscii a prendere il suo pene completamente in bocca e delle mie più intime intimità.
Conosco i miei giochi. Qualcuna ne ha dei suoi da suggerirmi nel perimetro indicato? Con ‘ tempi tiranni’ proseguo
Come vi dicevo il nostro rapporto prevede il domandare è lecito il fare è cortesia
Il suo domandare (e ne ho avute molte) è stato di chiedermi di depilarmi la passerina. Non è che io non la curassi, l’ ho sempre tenuto ordinata evitando che i peli uscissero dagli slip. In particolare quando vado al mare faccio un taglio rinforzato che mi permetta di mettere il tanga. Per lui non era sufficiente. Voleva un taglio particolare che potesse essere riferito a lui.
Su alcune cose penso che sia un po’ geloso. E’ vero è il mio amante, ma sono di mio marito. Ma qualcosa in qualsiasi rapporto si deve pur cedere e la richiesta che mi ha fatto non mi sconvolgeva la vita.
La richiesta? Doveva rimanere una striscia di peluria rettangolare, ma con un solco verticale in mezzo. Come se fosse divisa in due. La dico diversamente : come se fosse per due.
Fatto.
Mio marito non se ne accorge certamente.
Io in cambio ho voluto che me leccasse per”
Uno scambio alla pari
Avevo promesso di dirvi come imparai a prenderlo completamente in bocca. Attenzione ha un pene normale. Il mio era un blocco naturale ,un riflesso incondizionato che tutti hanno quando qualcosa invade la gola.
Prima una chicca del nostro rapporto.
Mi vuole sexi. Di quel sexi che ai mariti interessa solo per le mogli o le donne degli altri.
Qualcuno me lo deve spiegare perché i mariti vogliono le moglie sante e le altre puttane.
Non sarebbe meglio che quello desiderato dalle altre lo avessero in casa?
Meno stress, meno fatiche, risultato quasi garantito e sicuro che le infedeltà sarebbero inferiori.
Il risultato finale è l’esatta inversione. La moglie puttana e tradimenti garantiti.
Devo anche dire, per correttezza ,che mio marito non ha mai fatto allusioni in merito. Non l’ho mai sentito fare un apprezzamento su una donna che non fossi io. Ma chi può dire?
Ok ,l’argomento penso sia chiaro.
Io amo essere sexi. Mi piace l’intimo. Non deve essere aggressivo, ma erotico. Deve stimolare la fantasia e non solo (quello che mio marito usa poco).
Per esperienza a mio marito non interessa e per lo stesso ritrito ragionamento : cultura, educazione ,ruolo’io non posso.
Per ‘.non essendo la moglie devo essere puttana.
Certo è carino. Mi presenta i suoi regali con un sorriso. Non è una costrizione. E’ per lui un piacere nella convinzione di fare piacere. Torniamo al suo rapporto con la ex moglie? No, la psichiatria in un altro contesto.
Mi regala dei completi delle marche più conosciute. Lui in particolare ama Victoria’. Devo dire che non è male. Ma tutti parlano di Victoria’che uffa, ma gli uomini non capiscono che vogliamo essere uniche? Però non glielo dico, vediamo se ci arriva da solo.
Apprezza soprattutto reggicalze coordinate con… Mi va bene, anche perchè mi piace indossarle senza slip.
Sono vestita, ma nuda e sono anche pratiche.
L’importante è indossare un vestito o gonna e sotto nulla; come nel film.
Sollevo, mi siedo su lui ( dal davanti o dietro non importa) e siamo a posto sino alla fine.
L’unica cosa è che poi devo lavare la passera perché le sue emissioni sono abbondanti rischierei di lasciare segni in giro.
Basta. Torniamo al pompino profondo. Vi piace al posto di chiamarlo gola profonda?
Come ho imparato? Banale, lo consiglio a tutte. Vedere per fare.
Mi ha fatto vedere più filmati di donne che facevano la fellatio profonda. Filmati girati con abilità che mi hanno fatto capire che era fattibile. Se riuscivano loro ‘lavorando’ uccelli mostruosi, perché non potevo riuscire io con ‘.i
Poi, con calma e un po’ di fatica ci sono riuscita anch’io.
Quale è stata la mia soddisfazione nel sentirlo completamento nella mia bocca e nel sentire il suo sperma scendere direttamente in gola.
Mi sono sentita importante e sempre più insostituibile per lui. Dovrò riuscire a proporlo/farlo a mio marito.
Riflessione: dovrò essere molto attenta per non fargli nascere sospetti
Mi si è accesa una lucetta maliziosa. Riuscirei con uccelli più grandi tipo quelli che si vedono nei film porno?
Non penso di’..,ma fantasticare si può.
Non so se sono stata ai patti e se ho divagato, ma i l tempo è fuggito e sono in ritardissimo . Scrivere avendo il tempo tiranno mi fa faticare molto e mancare nella logica.
Un saluto alle amiche Simona e SpilloIl racconto si sta concludendo. Mi piace essere puntuale e non dispersiva e purtroppo per una serie di avvenimenti, di cui vi informo parzialmente, mi sono resa conto che non riesco a comunicare con costanza per cui’
Voglio raccontarvi di un episodio che nella sua banalità (penso possa essere capitato a tante persone, donne e uomini) mi ha fatto riflettere molto.
Il contesto per arrivare al dunque.
Era un bel pomeriggio. Mio marito per clienti, il bambino all’asilo, Silvio con me.
Erano un po’ di giorni, tanti, che non riuscivamo ad incontrarci ed il mio corpo, in particolare una sua parte, reclamava la giusta attenzione.
Mi ero preparata per l’occasione.
Un bagno che aveva l’obiettivo di rilassarmi. In realtà era avvenuto il contrario.
Ho passato il mio tempo in acqua ,immersa nella schiuma, tittillando la mia clitoride fantasticando e pregustando il prossimo incontro con Silvio.
Sono stata però brava .Sono riuscita ad interrompermi (più volte) prima di raggiungere l’orgasmo.
Potete quindi immaginare in quale stato mentale e fisico mi trovassi quando Silvio finalmente è giunto a casa.
Per l’occasione, sapendo di farlo contento e nella speranza recondita di elevare la sua performance avevo curato i particolari.
Avevo rifinito i peli della mia micina come piace a lui. Rettangolo diviso. Chissà se ha preferenze? Quello destro o quello sinistro?
Avevo indossato l’intimo che lui preferisce: tutto nero.
Reggicalze nero, slip a ‘tango’ nero, calze fumè, reggiseno a balconcino traforato.
Tutto ‘nascosto’ da un lungo leggero vestito nero con spacco laterale. Scarpe a tacco spillo ,rigorosamente nere con tacco dodici. I miei capelli erano raccolti in uno chignon.
Guardandomi allo specchio pensai : mi piaccio.
Funzionò.
Era appena entrato che eravamo già distesi sul ‘matrimoniale’. La sua testa era sotto il vestito, tra le mie gambe, e stava omaggiando la mia passera.
Non la lasciò sino a quando non ebbi il mio primo orgasmo.
Solo allora si calmò un po’. Mi fece alzare sul letto e togliere il vestito. Rimase ammirato ,e lo disse, a guardarmi.
Io avevo bisogno di qualcosa di duro e lo spogliai. Si lo spogliai io. Il sesso è anche questo. Passione ,voglia.
Era eccitato. Non ebbi bisogna di toccarlo ; il pene era già pronto.
Lo feci cadere seduto e mi sedetti su lui.
Spostò il filo del ..ed entrò. Che piacere che goduria.
Lo sentivo profondo e mi sentivo piena.
Le nostre bocche comunicavano il nostro piacere . Le nostre lingue ,attorcigliate, si scambiavano saliva.
Mi baciava la bocca, il collo ,le orecchie.
Fece uscire i seni dal loro sostegno (anche se per fortuna non ho ancora bisogno di sostegni) e li leccò e ciucciò con ingordigia.
Mi sembrò di essere tornata all’allattamento del piccolo. Mi piaceva.
Mi succhiava e tirava i capezzoli ,mentre sotto il suo pene e la mia passera si frequentavano.
Sarà stata la passione del momento che ci fece perdere la nozione della realtà.
L’ultimo mio ricordo delle sue labbra è che erano sui miei seni, sul viso ,sul collo. Baciavano, leccavano ,succhiavano. Non capivo più nulla . Sentivo l’orgasmo montare. Poi godemmo. Non so se insieme. Sicuramente io godetti e lui anche; forse ,più o meno contemporaneamente a me.
Dopo’..
Restammo ansanti e sfiniti una nelle braccia dell’altro.
Lui disse : fine primo round.
Che bello avremmo continuato.
Mi presi un attimo di pausa e gli dissi: vado i bagno. Torno subito. Volevo ‘rinfrescarmi’.
Sentivo lo sperma colare tra le gambe.
Con il senno del poi notai che mi guardava stupito il collo. Ripeto: con il senno del poi.
Andai in bagno ,feci per la mia micia quello che dovevo fare e poi mi sciacquai il viso.
Orrore. Sgomento. Paura. Ansia.
Vedevo allo specchio un succhiotto. Un enorme succhiotto mi ‘ornava’ il collo.
Come era potuto succedere?
Mi svanì immediatamente tutta l’eccitazione erotica che avevo indosso. Preoccupata guardavo quel segno.
Chiamai Silvio. Aveva compreso, sapeva già.
Dapprima lo aggredii, ma vedendo il suo sguardo sconsolato mi fece tenerezza. Forse era stato davvero la passione a ‘
Lo dico ora, anche se non ne sono convinta. Il succhiotto è si passione, ma rende evidente qualcosa.
E’ un simbolo d trasgressione e di possesso.
Vi avevo detto che avevo l’impressione che Silvio fosse geloso, solo per la parte, come definirla ? Amministrativa? Che ero di mio marito e non sua.
Forse aveva voluto inconsciamente evidenziare anche il suo possesso
Non fu ne semplice, ne facile, nasconderlo a mio marito. Non devo suggerire nulla a nessuna. Noi donne siamo maestre dell’illusionismo. Ma per giorni ebbi timore’..
Non successe più.
Per concludere: quell’incontro non si chiuse così. Il danno ormai era fatto, ma la mia passera ed il mio culetto avevano ancora bisogno di attenzione.
Silvio aveva qualcosa da farsi perdonare o quel qualcosa lo eccitò ancor più. Fu un pomeriggio per me di grande soddisfazione.
Lui andò prima dell’arrivo di mio marito.
Io rilassata, Silvio sulle ‘ginocchia’.
Arrivo ad oggi per salutarvi
Oggi (virtuale)
Mio marito è tornato a fare sesso con me, senza strafare. La quota sindacale; poco, ma meglio che niente.
Abbiamo parlato del futuro ,dei nostri desideri e della nostra famiglia; abbiamo deciso di provare ad ingrandirla.
E’ stato un momento importante con conseguenze importanti, ma non sono riuscita ad interrompere il mio rapporto con Silvio .
E’ diventato parte della mia vita. Mi piace fare sesso con lui.
Non l’ho escluso neanche dalla possibile paternità. Ho semplicemente cambiato il calendario mettendone uno nuovo senza indicazioni di colori. Mio marito non se n’è neanche accorto.
E’ stato un bel periodo. Sesso completo con due splendide persone senza timore di rimanere incinta, anzi con la volontà di esserlo. Anche Silvio ne era felice.
Posso chiudere il mio scritto con la lieta novella : sono incinta.
Quel cretino di mio marito da quando ha avuto la lieta notizia, per paure che non riesco a comprendere, ha smesso di fare sesso(fa male al piccolo’Idiota)
Fortuna che c’è Silvio che continua a sopperire le mancanze di mio marito; anzi da quando ha saputo è diventato un po’ più porco e a me piace.
Per il resto? Porto il fardello del mio tradimento (sono un po’ coccodrilla?), ma il sesso per me è troppo importante
Vediamola in positivo: per un po’ di mesi non dovrò guardare il calendario.
A risentirci forse e un bacione a….ambedue,
Ciao

Ps: il sesso anale è stata una piacevole scoperta
Precedente

Leave a Reply