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SOGNO DI GANG

By 13 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Credevo di essere lesbica. Ma recentemente ho fatto alcune esperienze con un paio di amici, esperienze decisamente audaci, che mi hanno aperto gli occhi… ho scoperto che gli uomini mi piacciono… cioè, ad essere precisi, mi piacciono i loro organi sessuali, il pene… dio quanto mi piace il pene! Non contano le dimensioni… o l’età del proprietario… il pene di un uomo, un pene qualsiasi, è per me fonte di eccitamento… Certo devo ammettere che gli uomini in se stessi non mi dicono molto, ma il loro pene trovo che sia qualcosa di delizioso! Degli uomini, strano a dirsi, mi eccita la rozzezza, il loro sesso sbrigativo ed egoista, quel loro prendere piacere senza curarsi del piacere della donna, e questo aspetto viene fuori in maniera evidente quando faccio sesso con sconosciuti. Le prime volte, quando mi concedevo ad estranei sotto la guida di alcuni miei amici maschi, ci rimanevo molto male a vedere come, dopo una penetrazione di pochi minuti (a dir tanto!) il mio partner occasionale veniva, mi bagnava di sperma e si allontanava senza dire nulla… ma poi ho capito che era quello il gioco, essere l’oggetto sessuale di un bruto che neanche più incontrerò per strada, che scarica su di me la sua lussuria e se ne va. E nei loro occhi, sempre, leggo un misto di sorpresa – avere a disposizione una bella figliola che si fa fare di tutto senza fiatare e non aver fatto nulla per meritarsela – e di derisione – sì, va bene, sarai pure una bella figa, ma ti fai scopare come una puttana, peggio anzi, perché non ti fai nemmeno pagare e mi consenti di spargere il mio seme su di te – questo sembrano pensare quando vengono con me… ed è questo che mi eccita quanto mai mi sarei aspettata!

 

Ieri un amico, lo chiameremo LL, mi ha accompagnata in un cinema a luci rosse. Era un po’ che me ne parlava, “vedrai” diceva “lì ne prendi di tutti i tipi, soprattutto molto maturi, ti salteranno addosso in branco appena entri in sala… non ti piacerebbe provare?”. Alla fine è riuscito a vincere le mie titubanze, e poiché in effetti ero molto curiosa di sperimentare la situazione, ho acconsentito. Siamo andati in un cinema porno a Milano, siamo entrati appena ha aperto, alle 14.00 circa, e in breve la sala si è popolata di una fauna maschile quanto mai varia. LL era seduto alla mia destra, in ultima fila, e io ero sull’ultima poltroncina di sinistra, per cui avevo il fianco sinistro libero. Chi avesse voluto avvicinarsi avrebbe avuto agio e spazio per farlo. Siccome fa freddo in questa stagione, indossavo un lungo e pesante cappotto che arrivava fino a metà polpaccio, ma sotto portavo solo una camicetta di cotone (senza reggiseno sotto…), e una minigonna “ascellare” che una volta seduta mi lasciava scoperte tutte le cosce (che detto tra noi sono lunghe, carnose e belle!). Scarpette con poco tacco (amo stare comoda, in ogni occasione) e collant autoreggenti color carne completavano l’abbigliamento. Ah, dimenticavo: non avevo indossato mutandine, LL voleva che fossi “pronta all’uso”!

 

Lo confesso: avevo voglia, una voglia matta di fare sesso con estranei! Se anche nel cinema ci fosse stato un uomo per ogni posto a sedere (e sono tanti!) ero pronta a farmi scopare da tutti… Beh, poco ci è mancato che succedesse qualcosa del genere! Che volete, in quei posti di femmine ne vedono molte solo sullo schermo, ma quelle non si possono toccare…

 

Siamo in sala da pochi minuti, è già tutto buio, il film è iniziato ma devo dire che non mi interessa molto, alla mia destra LL si masturba alla grande, mi guarda e si mette a ridere: “ vedrai ora che ti succede…” mi dice. “Mi faranno male, papy?” scherzo io, la voce che assume un tono infantile ed innocente. “Ti squartano, piccola!” mi risponde con fare gioiosamente truculento. Un tipo mi ha notato, è fermo un passo dietro di me, a sinistra, vedo con la coda dell’occhio che si massaggia la patta da sopra i pantaloni. Io mi infilo una manina tra le cosce, ancora chiuse, e mi massaggio delicatamente il clitoride… sono bagnata… voglio quell’uomo, voglio il suo coso tra le labbra, ma sembra intimidito… LL mi ha spiegato che nonostante tutto, nei cinema non si può essere troppo espliciti, all’inizio di un adescamento; poi, se il tipo ci sta, ci si può lasciare andare a ogni porcheria (come lo abbia sperimentato lui non lo so, anche se un’ideina me la sono fatta…). Divarico un pochetto le gambe, giusto quel tanto per mostrare che sono nuda e depilata, mi infilo un dito nella passeretta e gli faccio capire, con un lieve gemito, che sono eccitata (non molto, ancora, ma VOGLIO quel pene!). Lui mi si accosta, sembra timoroso sulle prime, ma poi si fa coraggio, si abbassa la lampo ed estrae il gioiello! Quanto mi piace quel momento, è come se l’uomo lo tirasse fuori per urinare, ma poi appare chiaro che invece lo fa per scaricare su di me la sua lussuria, è come se fossi una sorta di “latrina sessuale”! Lo tiene in mano, a pochi centimetri dal mio viso, già duro… io mi protendo appena verso di lui, dischiudo la boccuccia… è tutto molto immediato e spontaneo, lui si avvicina ancora e in un attimo mi infila il pene tra le labbra… sa di stantìo, deve essere uno che non si lava spessissimo… mi piace ugualmente, lo lecco dolcemente, lo succhio facendone scivolare la punta sino in gola ed estraendolo completamente, e intanto mi masturbo con entrambe le mani. Lo sento crescere, indurirsi nella mia bocca… Lui si muove ritmicamente con me, mi tiene una mano sulla testa ad accompagnare i miei movimenti, lo sento respirare pesante, ora che è vicino mi rendo conto che non può avere meno di cinquant’anni (portati maluccio), quando il pene scivola in gola i suoi peli pubici mi strusciano contro il naso… non ci mette molto… il suo piacere arriva improvviso, poche gocce dal sapore dolce, dense, caldissime… il suo membro sussulta due volte mentre emette il seme che io bevo docilmente, ingoiandolo subito e lasciando che altrettanto in fretta lui esca da me… si chiude frettolosamente i pantaloni e si allontana. “E uno!” esclama LL in un sussurro “Era tanta..?” “No, poco sperma… però ho ingoiato tutto” gli rispondo gioiosa ed eccitatissima, adesso. Ho in bocca il suo sapore, persiste in fondo alla gola, ora è un po’ fastidioso, ma fa niente. “Stai diventando una brava puttana” mi dice lui ridendo “ora aspetta che arrivi un po’ di gente, poi datti da fare… voglio che non rifiuti nessuno.” “Va bene… è quello che desidero anch’io” gli dico con la voce che trema dall’eccitazione. Mi rendo conto di averne voglia veramente… desidero offrire il mio corpo a tutti quelli che ne hanno voglia, essere un oggetto nelle mani di mille sconosciuti, essere stuprata da un oceano di maschi anonimi di cui non riesco neanche a vedere il viso. LL mi ha assicurato che quel cinema è assolutamente tollerante per cui si può fare qualsiasi cosa… d’altra parte è così che si tengono i clienti, nell’era dei DVD!!! Ora in sala ci sarà una quarantina di uomini, chi seduto, chi invece se la gironzola in sala, e chiaramente, appena due tipi mi passano dietro si accorgono che seduta lì c’è una bella fighetta, merce rara in posti come quelli. Si fermano e mi guardano. Mi tolgo il cappottone e lo appoggio sulla spalliera di fronte a me: ora sono del tutto visibile, i due mi guardano e si danno di gomito (intanto LL seguita a spugnettarsi senza curarsi di quello che faccio io). Sento che uno dei due dice all’altro, sottovoce ma abbastanza chiaramente PER farsi sentire da me: “Dici che ci sta?” e l’altro: “Ma la vedi? E’ vestita come una troia, che vuoi che cerchi?” poi mi si avvicina e mi sussurra all’orecchio: “Ciao bella… ti fai pagare?”. Io non gli rispondo, lo guardo in viso e faccio cenno di no con la testa sorridendo, e contemporaneamente divarico un po’ le gambe. Lui vorrebbe accarezzarmi lì in mezzo, ma non glielo permetto… non ancora… anche l’altro ora mi è accanto ed entrambi si aprono completamente i pantaloni ed estraggono i revolver… due bei cosi stavolta, non c’è che dire, lunghi, carnosi e pronti all’uso! Me li sventolano davanti al naso, sorridendo beffardi… comprendono il gioco, io preda, loro cacciatori (credono!), io rispondo, apro la bocca e faccio per sfiorarli con la punta della lingua, ma loro si ritraggono quel poco che mi impedisce di leccarli, e così per un po’, in un rincorrersi e sfuggirsi che alla fine diviene un tormento per me, che li voglio assaporare, ma anche per loro, che non resistono più dal desiderio di infilare i loro cosi tra le mie labbra… il primo si fa avanti, e con decisione mi dona il suo attrezzo. E’ liscio e turgido, il glande sembra un frutto maturo… Dio che meraviglia… lo afferro con una mano mentre lo coccolo con la lingua, le guance, le labbra… e intanto il tipo mi prende la testa tra le mani e muove lentamente il bacino come a scoparmi la bocca. “Cazzo come succhia…” dice “… ha una bocca caldissima…” L’altro è più diretto: “Sborrale in bocca” e poi, rivolto a me: “Ti fai sborrare in bocca, vero? A quello di prima lo hai fatto fare, no?” “Certo porcone” rispondo, interrompendo un attimo la mia fellatio, “e ve lo bevo anche, se volete!”. “Hai sentito?” dice quello, “schizzale lo sperma in bocca che poi le do il mio…” “E datti da fare allora!” dice quello che mi sto facendo, e così dicendo mi infila il coso tutto in bocca con un affondo perentorio. Sento che vuole arrivare, e allora ci metto tutto l’impegno per soddisfarlo. Lui ora si muove con energia, mi spinge il glande fino in fondo, in gola… io mi abbandono passiva alla sua furia, appoggio la testa sullo schienale dandogli agio di penetrarmi con comodo. Mi è sopra, sempre tenendomi la testa con le mani mi scopa la bocca con veemenza sempre accelerando il ritmo e alla fine, quando sta per venire, si ferma, con il pene a metà dentro la mia bocca, il glande sulla lingua, e si massaggia alla base del membro, dicendomi: “…ecco…ecco… ci sono… ci sono… vengo… ti prego bevi… ti prego bevi… eccolo…”. Io sono tutta tesa negli attimi che precedono il suo orgasmo… so che da un momento all’altro avrò la bocca piena del suo liquido seminale, che molto probabilmente sarà abbondante e che io dovrò inghiottire tutto quello che lui mi darà… ora sono eccitatissima, e con la mano mi massaggio con forza il clitoride… lo desidero da impazzire… Sono attimi lunghissimi, il tempo sembra fermo… Chiudo gli occhi. Viene. Viene. Viene. Viene. Quattro sussulti del pene, quattro getti nella mia bocca, vanno sulla lingua, giù nella gola, inondano il palato, e tutto rimane lì, perché con il suo cazzo in bocca non riesco a deglutire. Lui lo capisce e si tira fuori delicatamente, io lo guardo in viso e ingoio il suo sperma… ora mi sento completamente sottomessa, apro la bocca e tiro fuori la lingua, per fargli vedere che ho fatto la brava… lui ride e mi indica all’amico: “Cazzo, che pompino… le piace proprio…!”. L’altro è eccitatissimo, l’attesa e la scena a cui ha assistito lo hanno mandato a mille. “Non resisto…” dice, e mi si fa addosso, mi afferra per i capelli dietro la nuca, mi reclina il capo all’indietro e si masturba sulla mia faccia. Io tengo le mani in grembo, lo lascio fare, voglio essere la sua schiava… si masturba furiosamente su di me, e in breve arriva anche lui, il suo spruzzo è violento e mi bagna il viso, i capelli, un po’ ne va in bocca e io lo assaporo, i due aromi che ora si mischiano, tiro fuori la lingua per ricevere le ultime gocce che lui va spremendosi a due mani dal pene già floscio. Poi lui si pulisce la mano su di me, sulla mia guancia destra, in un gesto di dominio e di spregio che mi fa girare la testa… “Ciao puttana!” mi saluta il primo, e i due si ricompongono e si allontanano parlottando. Colgo una frase del tipo “cazzo che vacca, bisognerebbe portarla da…” non sento il resto… chissà cosa avevano in mente… LL mi guarda e ride, mi porge dei fazzolettini per pulirmi un po’ dello sperma che ho sul viso. “Stai andando alla grande. Non mi sarei aspettato che ci dessi così dentro!” esclama. Io sono decisa a stupirlo: “E non hai visto ancora niente” rispondo “ lasciami fare, e vedrai che combino qui oggi, li spompo tutti ‘sti maschi del cazzo!” Forse ho parlato a voce troppo alta… fatto sta che si avvicina un omone enorme, panciuto, una barba incolta lunga e ispida… “Cosa vuoi fare, bambina..?” mi dice. C’è una leggera sfumatura ostile nella sua voce, ma per me è una sfida. “Ti voglio distruggere, vecchio!” “Forse, CI vuoi distruggere, non è vero?” Mi rendo conto di aver parlato troppo alto, e troppo in fretta: intorno a me, dietro di me, ci sono almeno venti maschi di ogni età, tutti evidentemente eccitati e desiderosi di farmi la festa. Guardo LL… lui ride: “Era quello che volevi, no? Datti da fare piccolina!” Poi, rivolto a quella massa selvatica, dice: “Ehi ragazzi, lasciatela viva, mi raccomando!”. L’omone mi guarda beffardo e mi apostrofa: “ Da questo cinema non esci se prima non ci hai fatto divertire tutti… se pensi di venire qui a provocare, fare due o tre pompe e poi andartene… non è così che funziona!” Ora ho un po’ di paura, ma ormai ci sono, e poi c’è sempre LL pronto ad intervenire se la cosa degenerasse troppo. Guardo il colosso che mi sovrasta, tiro un bel respiro e acconsento: “E va bene. Eccomi.” Lentamente, con gesti misurati e studiati, mi alzo in piedi. Mi sbottono la camicetta. La sfilo. Tolgo la minigonna, la poggio in grembo a LL. Sono nuda, tranne autoreggenti e scarpette e mi offro ai loro sguardi. Venti paia di occhi su di me, ne avverto addirittura il tocco… sento commenti: “Cazzo che figa…” , “che gnocca…” “sembra una bambina…” “ma ci sta…?” “sembra di sì…” L’omone mi cinge le spalle con un braccio e mi accompagna in fondo alla sala, nel buio più buio, dove il resto della marmaglia sta aspettando. “Sei molto carina” mi sussurra “ma non aspettarti molti riguardi…” e così dicendo mi stringe in un abbraccio tipo stretta dell’orso, baciandomi in modo rude, la lingua rasposa che mi fruga in bocca. Il suo bacio è lungo, sa di sigaretta, e io gli rispondo con foga, abbracciandolo e lasciando che mi sbavi nella bocca. E intanto mi palpa le natiche, mi pizzica i capezzoli, esplora tutto il mio corpo come se gli appartenesse… bene, è questo che voglio. Ormai tutti mi sono intorno… mani, mani, mani, mani e bocche, lingue dappertutto su di me… mi accarezzano, mi baciano, mi leccano, cercano il mio sesso, lo forzano con le dita, qualcuno assaggia anche la docilità elastica del mio ano, e anche lì vengo leccata, baciata… un uomo è sotto di me, che sto in piedi a gambe larghe, e mi lecca la vagina… quanto è piacevole… me ne vengo in breve sulla sua lingua, mi sciolgo in un orgasmo dolce che mi lascia più affamata di prima… e come in un sogno sento me stessa dire “ragazzi… siete deliziosi… voi potete anche… prendo la pillola…”. Sento uno fare un commento: “Che cazzo dice questa troia?” “Mi sa che dice che possiamo venirle in fica” dice un altro. “E’ vero?” il suo alito sul mio viso, pesante, feroce di desiderio, “è vero che ci stai dicendo che possiamo venirti in fica?” Cerco la sua bocca, lo bacio profondamente, poi gli rispondo “Sì, potete venire dove volete… tutti… tutti quanti… dove volete…”. L’omone mi mette una mano sulla spalla e mi fa inginocchiare in mezzo a loro: “Ora succhia un po’ di uccelli, che dopo ti scopiamo tutti a turno!”. Una selva di membri a portata della mia bocca, li succhio tutti con dedizione, non mi soffermo nemmeno a guardare in viso i vari uomini, mi concentro sui cazzi e li accolgo nella bocca, uno dopo l’altro, talvolta anche due o tre insieme. Un paio di loro non riesce a trattenersi, e dopo pochi colpi di lingua due cazzi sborrano, schizzandomi il viso, il seno e le gambe di denso sperma filante. “Bevi porca…” sibila qualcuno sopra di me, forse uno dei due che mi hanno innaffiato. Obbedisco come posso, accogliendo in bocca alcuni schizzi e ingoiandoli. Altri prendono il loro posto… un uomo anziano viene sul mio viso con un rantolo, subito spinto via da altra gente, e io con rinnovato vigore offro i miei servigi a tutti… Non so quanto sono rimasta in quella posizione, inginocchiata a fellare cazzi, dolce offerta a tutti quei maschi che si stavano sfogando su di me… altri tre o quattro sono venuti sul mio viso, nella bocca, sul seno… poi, d’un tratto, la voce dell’omone che mi ha abbordato si fa sentire: “Ora basta, adesso la scopiamo!”. Mi afferra per le braccia e mi fa alzare in piedi, poi mi spinge verso gli schienali dell’ultima fila, mi divarica le gambe e mi fa piegare in avanti… così sono apertissima a chiunque mi voglia possedere da dietro… “Era questo che cercavi, vero, fin da quando sei entrata qui…” mi sussurra all’orecchio. “Sì” rispondo, in modo che tutti mi possano sentire, “ voglio che mi scopiate tutti, fottetemi uno dopo l’altro, riempitemi del vostro sperma, sono vostra, sono la vostra vacca, la vostra schiava, spaccatemi la fica, sodomizzatemi, fate quello che vi pare ma SCOPATEMI cazzo!” Mi guardo per un attimo intorno… porca puttana… LL non è più seduto al suo posto… è scomparso! Mi lascia sola in balìa di quella torma di lupi affamati… spero non sia uscito dal cinema, ma si sia solo allontanato. Intanto devo tener botta alla situazione che si è creata… cioè, che ho creato… già, perché intanto, senza perder tempo, qualcuno mi si è infilato nella vagina; non posso vederlo, così presa da dietro, ma sento due mani forti che mi tengono per i fianchi, mentre una virilità dura e prepotente si muove lenta dentro di me e con ritmo regolare spinge il glande in fondo più che può, rimane fermo lì un po’ ad assaporare il mio calore e poi si ritrae, per riempirmi nuovamente con altri affondo. Tutti intorno fanno silenzio, tutti intorno contemplano lo spettacolo e attendono pazienti il turno… tanto, di tempo ne hanno a disposizione a iosa, ore per abusare del mio corpo. Cielo, mi sto facendo fottere in un cinema porno da sconosciuti, se qualcuno me lo avesse pronosticato solo sei mesi fa…! Sono qui, praticamente nuda, in mezzo a non so quanti uomini, tutti con il coso di fuori, che non aspettano altro che scoparmi… e io lo desidero da impazzire! Quello che mi sta facendo l’uomo dentro di me mi piace… non è che senta vero piacere fisico, non molto intenso per lo meno, ma mi sono lasciata andare, seguo il suo ritmo, assecondo i suoi colpi, e quel senso di totale abbandono mi ha fatto cadere in una specie di deliquio carnale, in cui ha senso ed esiste solo il suo membro nella mia carne, che docile ed arrendevole si offre a lui. E poi, di colpo, tutto diventa molto viscido, la mia caverna è invasa da un senso di calore umido, pulsante, lui si abbandona un attimo sulla mia schiena, mi bacia lievemente la nuca, poi si ritrae lasciandomi uno strano senso di vuoto… che però dura pochi istanti. Altre mani mi afferrano saldamente, un altro pene si apre la strada in me, scivolando nel solco lubrificato dal seme del suo predecessore. E’ un altro uomo, è un altro modo di essere, di amare, di possedere, di scoparmi. Nel momento in cui mi prende sento che dice “Tocca a me!”. Io mi offro a lui aperta più di prima, lui prende da me ciò che desidera molto sbrigativamente, e in meno di un minuto ha già finito, il suo sperma si mescola all’altro in un dolce connubio, lui esce da me dandomi una leggera pacca sul culo ed esclamando a mezza voce: “…cazzo…”. Qualcosa di liquido mi cola lungo le cosce, liquido e caldo e appiccicoso… la mia vagina è satura di seme maschile e lo lascia fluire all’esterno, è bello e dolce sentirsi ruscellare sulle gambe il segno tangibile del piacere donato a due uomini, tanto più che nel frattempo lo sperma che precedentemente mi è stato riversato sul seno, sul viso, sulle labbra, nella bocca e sulle braccia si sta asciugando. Un terzo uomo si è unito a me, mi sta amando. E’ decisamente potente, un ariete che si fa strada in me con vigore, che mi martella con spietata efficienza – probabilmente vuole portarmi all’orgasmo e ritiene che quello sia il modo… – Mi tiene ferma, inchiodata al suo fallo, le mani come due morse sulle mie spalle, i suoi colpi mi fanno ondeggiare i seni, io ricevo il suo trattamento con gli occhi chiusi, completamente abbandonata a lui…  e d’un tratto qualcosa mi sfiora le labbra, mi forza ad aprirle… qualcuno mi si è parato davanti, evidentemente stanco di attendere per possedermi nel modo più classico, e reclama la sua parte in altra maniera. Apro la bocca, lo lascio entrare. Sono presa tra due fuochi, e so che tra non molto saranno fuochi di sperma… Sono in trance, sono solo sesso, sono solo un pezzo di carne eccitata, sono la sultana delle ninfomani che dona tutta se stessa per il piacere di una moltitudine di uomini soli, tristi e affamati, sono l’oggetto che si prende perché appartiene a tutti e a nessuno… sono un ricettacolo si sperma… Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. So solo questo. Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. Nient’altro. Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. E’ quello che desidero. Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. Loro mi scopano, io li sto amando. Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. Sono nuda, sono bellissima. Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. Il mio corpo, il mio corpo stupendo. Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. Solo tre mesi fa ero vergine. Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. Sono stata deflorata in un club privé. Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. Da un uomo che non rivedrò mai, e che mentre godeva di me, avendo capito di aver colto il mio frutto, se la rideva a crepapelle, senza riguardo. Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. Poi ha voluto venirmi in faccia. Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. Ho bevuto il suo sperma, lui mi ha lasciata lì, le gambe aperte e doloranti, ed è tornato da sua moglie. Mi scopa la vagina. Mi scopa la bocca. Mi viene in vagina! Mi viene in bocca! Perché lo sto facendo? Perché mi sto degradando così? Perché mi piace, mi eccita, mi fa stare bene. Però mi viene da piangere. E piango. Piango mentre ricevo la scarica nel sesso. Piango mentre l’altro pene mi zampilla sulla lingua. Piango mentre quello dietro si ritrae per far posto subito ad un altro. Piango mentre ingoio l’orgasmo di uno sconosciuto. Piango, perché vorrei che quello continuasse a scaricare sperma giù in fondo alla mia gola come fosse una fontana, piango perché mi sento una bambina indifesa e spaventata, e la sensazione mi rende euforica al limite dell’isteria. Mi scappano alcuni singhiozzi… loro li prendono per pura lussuria, e mentre da dietro sono posseduta da un altro mostro anonimo anche la mia bocca è nuovamente fatta oggetto delle attenzioni lubriche di un osceno satiro. Torno padrona di me stessa, regalo loro ciò che desiderano, e in cambio ricevo liquido caldo che non disseta… “Bevi la sborra puttana…” mi dice il mio amante – incubo eiaculandomi nella bocca, l’ennesimo di una serie che non sembra destinata ad esaurirsi in fretta, e mi tiene il cazzo piantato tra le labbra in attesa che io obbedisca. Io obbedisco. Lo bevo. Anche lui. Come gli altri prima di lui, come tutti quelli che seguiranno. Il suo sapore mi piace. Glielo dico. Lui ride e se ne va. Vorrei esitare ad assaporarlo, ma un altro pretende le mie attenzioni. Non deve nemmeno chiederle. Sa che le avrà, e se le prende. Mio Dio, quanti ne ho bevuti oggi? E quanti mi hanno avuto nel sesso? Già, perché intanto da dietro continuano ad avvicendarsi nel penetrarmi la passerina, che ormai sento bruciare per gli assalti. E ogni volta la cosa finisce allo stesso modo… Sperma dietro, sperma in bocca, sperma sul culo, sperma in faccia… sperma sulla schiena, sperma nei capelli, sperma nelle mani… mi hanno fatta inginocchiare in mezzo a loro, sono tutti intorno a me, circa una dozzina quelli che riesco a contare, e tutti si masturbano furiosamente vicino al mio corpo… piove sperma, altro sperma su di me, apro la bocca per riceverlo, ingoio sperma, sperma sugli occhi – cazzo come brucia! – sembra non finiscano mai, altri ne arrivano attratti dalla scena… Io sono lì, sotto di loro… la ragazza – sperma, la puttana di tutti che non si fa pagare… la vagina mi duole, gli occhi  mi bruciano per le eiaculazioni che hanno ricevuto… il mio bellissimo, dolcissimo corpo profanato innumerevoli volte… fradicio di seme… sono felice!

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