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Racconti Erotici EteroTrio

SOLO PER AMICIZIA capitolo 6

By 9 Agosto 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Fecero le loro abluzioni, Milly accovacciata sul bidè lui in piedi davanti al lavandino in una intimità che alla ragazza parve bellissima. Si lasciò guardare mentre si asciugava la passerina, poi volle asciugare il suo pene, provò tenerezza per il peduncolo che benché molle le piaceva moltissimo.
– E’ stato bello vero cara?
Lo disse accarezzando il capo chino, guardando il visino serio, le manina che manipolava il suo pene mentre l’altra lo asciugava. Milly sollevò il viso con espressione quasi materna, aveva lasciato cadere l’asciugamano ma teneva ancora il suo peduncolo, vide i suoi occhi posarsi su di esso, il suo sguardo farsi tenero.
– Non pensavo mi piacesse tanto anche così. . . Disse.
Prima che Tom potesse fare qualcosa, la vide avvicinare le labbra e deporvi piccoli baci sostenendolo delicatamente come se nelle mani tenesse un uccellino, lo baciò dappertutto muovendo il viso, si inginocchiò per raggiungere i testicoli.
– Milly cosa fai! Disse cercando di sottrarsi.
Non poté aggiungere altro che già aveva aperto la bocca e lo aveva preso . . .tutto! anche i suoi testicoli avrebbe potuto prendere in bocca se solo avesse voluto pensò Tom. Un fremito percorse la sua spina dorsale sentendo il calore diffondersi in tutto il pene, cerco di tirarsi indietro ma lei glielo impedì afferrandolo dietro le cosce, poi percepì i movimenti della sua lingua. . .
Mai erezione giunse tanto rapidamente, vide l’asta spuntare dalle labbra della ragazza, il suo ingrossarsi costrinse la fanciulla ad arretrare il viso, sentì ancora la lingua accarezzargli il condotto, vide le guance incavarsi, udì il rumore che faceva nel succhiarlo.
– Oh Milly. . . Milly cara. . . Disse ancora.
Ora era su un’asta rigida che le labbra scorrevano in un soave bocchino, gli occhi azzurri fissi sul suo viso erano dolcissimi, le mani l’attiravano e l’allontanavano.
– Oh cara. . . cara. . . .
Lei continuò ad ingoiare il suo pene muovendo il viso, roteandolo di qua e di la per fargli sentire le labbra morbide su tutta la verga, il ragazzo avrebbe voluto che continuasse ancora ma lei si staccò.
– Ora va da Franca, ti sta aspettando! Disse invece.
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Tom lasciò la dolce fellatrice ancora in ginocchio e uscì percorrendo il corridoio e come in trance entrò nella camera. Trovò Franca seduta sul bordo del letto, i piedi poggiati a terra; la ragazza vedendolo apparire col membro teso capì, aprì le ginocchia per fargli posto poi lo prese in mano, sorrise nel trovarlo bagnato.
– E’ stata Milly vero? Avrei voluto essere io a fartelo ritornare duro sai?
L’abbracciò alla vita attirandolo, fremette nel sentire la sua verga contro il petto, strinse i gomiti imprigionandola fra i seni, lascio che muovesse le reni per sentire la durezza dell’asta fra le sue mammelle poi lo lasciò e sollevò il viso per farsi baciare; era contenta di sentirlo eccitato e pronto, assaporò la lingua che spinse nella sua bocca poi cedette alla pressione delle sue mani e si lasciò andare all’indietro.
– Dammelo, lo voglio subito! Disse sollevando le gambe aperte.
Franca sentì che le sollevava ancora piegandola in due, allora prese le sue caviglie e aprendo le braccia si offrì, impudicamente aperta al maschio.
– Oh Franca, sei bella. . . bella. . .
Lo vide troneggiare su di lei, vide com’era teso il suo cazzo, vide con quanta bramosia guardava il suo corpo, vide come guardava le sue natiche aperte, ormai li conosceva i desideri di quel maschio che ormai considerava suo ed era pronta a soddisfarli tutti perché. . . erano anche i suoi desideri!
Le mani di lui si mossero, chiuse gli occhi quando si posarono sui suoi seni., sentì inturgidirsi i capezzoli fra le sue dita, sospirò, sentì i polpastrelli saggiare il rilievo delle sue aureole, ritornare sui bottoncini che ora le facevano male. Soffocò un gemito, voleva che continuasse, invece lui li lasciò per accarezzare le sue anche, scendere sul sedere, le dita si mossero nel solco delle sue natiche, le sentì sul bottoncino dell’ano. . .
– E’ quello che vuoi? E’ tuo, lo sai. . .
Si, era pronta, si era preparata proprio a quello, facesse solo presto! Fremeva per l’attesa, invece lui passava le mani sulle sue cosce in una carezza lieve assaporando la pelle vellutata, ne ridiscese l’interno fino alla vulva che già stillava il suo liquido amoroso, sentì le dita separare le sue labbra intime, gemette sentendole nell’apertura della vagina.
– Non aspettare amore. . . dammelo, lo sai che lo voglio!
– Si. . . si. . .
Lo vide arretrare le reni, sentì pesare il membro sul taglio della fica poi la morbidezza del glande nell’apertura del suo grembo. Emise un lungo sospiro quando scivolò dentro di lei; oh era bello sentirsi allargare da quel cazzo, l’aveva talmente desiderato che ora che era dentro temette di venire ai primi suoi colpi.
Cielo come le piaceva sentirlo per tutta la lunghezza, si pentì di essersi accarezzata da sola mentre i due erano in bagno, ora sapeva che ai primi suoi movimenti si sarebbe contorta nell’orgasmo, non voleva, non ancora!
Respirò di sollievo sentendo che lui lo estraeva, sapeva quello che voleva fare e quando lo sentì scivolare fuori del tutto ne fu certa. Fremette sentendo che lo strofinava fra le sue natiche, lui la interrogò con lo sguardo:
– Si amore. . . mettmelo nel culo è lì che lo voglioche lo voglio!
Era per questo che si era messa in quella posizione esponendo l’ano alla libidine del maschio e appena lui lo puntò sullo stretto orifizio disse ancora:
– Dai spingilo. . . spingilo dentro. . . piano amore, piano. . . ti prego!
Tom lasciò le sue caviglie protendendosi sopra di lei, il suo petto sfiorò i capezzoli irti titillandoli dolcemente, sentì che lei allargava maggiormente le gambe; portò le mani ad aprirsi le natiche mentre lui spingeva adagio.
– Ahhhh. . . Il grido le sfuggì suo malgrado, il petto del ragazzo schiacciò i suoi seni, si sentì allargare, allora rilassò del tutto lo sfintere al pene che lentamente saliva nelle sue viscere.
Ora che era tutto dentro scoprì che non le aveva fatto male, sentì il calore dei testicoli contro le natiche e la presenza del membro che l’allargava inchiodandola sul letto. Quando lui cercò la sua bocca si dischiuse alla lingua che si insinuava. L’aspirò voluttuosamente, la succhiò, si lasciò esplorare la bocca sospirando rumorosamente poi mosse la lingua contro la sua, la spinse nella sua bocca aperta poi gemette.
– Mhhh. . . Lasciò le natiche per sentirsi accarezzare dal cazzo che si ritirava, lo toccò, toccò l’ano dilatato dal membro che usciva dalle sue interiora, palpò i testicoli, li spinse per riceverlo ancora. . .
Era contenta di essere rimasta sola col lui, di godere pienamente della presenza che la riempiva scivolando dolcemente, lui aveva sollevato il viso, si aggrappò alle sue spalle per resistere alle spinte che premevano il ventre di lui contro le sue cosce ogni volta che il membro affondava, vide i suoi occhi che la scrutavano:
– Ti piace? Si sentì chiedere, arrossì alla domanda.
– Si. . . tanto e tu. . . cosa provi quando me lo metti . . . lì?
Ora era lui ad arrossire. Avrebbe voluto dire della freschezza delle natiche che accarezzavano la sua verga, del calore che lo avvolgeva ogni volta che la spingeva nel suo sedere, della carezza dell’ano che come delle labbra la stringevano in un dolce massaggio invece disse:
– Lo sai, mi piace il tuo calore, ma tu perché lo hai voluto proprio lì?
– Ero talmente eccitata. . . se mi scopavi la fica. . . sarei venuta subito, volevo godere, so che ti piace metterlo nel culo delle ragazze, anche con Milly lo hai fatto?
– Si ma. . . con te é più bello!
– Perché?
– Perché. . . il tuo culo é piu. . . pieno e poi. . . so che ti piace! Con Milly é diverso, ho paura di farle male, ma mi piace la sua piccola fica.
– E farti spompinare da lei?
– Tu lo fai meglio!
– Si ma adesso smetti di parlare, fammi godere. Dai amore continua. . .
Durante quelle parole era rimasto immerso nei suoi intestini, prese a penetrarla con movimenti lenti, gli piaceva come le natiche gli accarezzavano il membro mentre entrava e usciva dai suoi glutei, era contento di udire i lamenti che la ragazza emetteva ad ogni affondo; si accorse dell’altra ragazza vedendo il rossore che imporporò all’improvviso le guance di Franca ancor prima che l’amica salisse sul letto.
Appena entrata Milly credette di assistere ad un coito come aveva avuto lei ma quando fu accanto ai due si rese conto vedendo il pene ancora coperto della sua saliva apparire nella curva delle natiche, che era nell’ano che scorreva. Si stupì leggendo sul viso dell’amica il godimento che sembrava provare perché i gridolini che emetteva erano inequivocabilmente di piacere.
– Lo sta . . .prendendo nel sedere! Pensò quasi spaventata ricordando le sue sensazioni del giorno prima. Come se leggesse nella sua mente Franca spiegò:
– L’ho voluto io. . . mhhh. . . sapessi quanto é bello!
Il ragazzo si raddrizzò del tutto continuando a far andare le reni, Milly guardò affascinata il cazzo andare e venire fra le natiche umide che lo sfregamento del membro aveva lievemente arrossato poi il suo sguardo venne calamitato dal sesso dell’amica che appariva. . . più corto, socchiuso come una boccuccia con il rilievo delle labbra brune che fremevano aprendosi maggiormente ad ogni scomparire della grossa verga. Solo il clitoride era quello che conosceva, ma ora appariva più lungo ma ugualmente conturbante nella cornice delle labbra grassocce.
– Ahhh. . . amore, dai. . . dai. . . mhhh. . . oh si. . . si. . .
I lamenti dell’amica riempivano le sue orecchie eccitandola fortemente, se avesse osato avrebbe voluto baciare quella fica deliziosa come tante volte aveva fatto, ne ricordava il sapore, i fremiti al passaggio della sua lingua, era questo che sembrava aspettare così aperta! Si trattenne ma inconsciamente portò la mano fra le cosce, cielo, com’era bagnata la sua fichina, se l’accarezzò gli occhi fissi sul membro del ragazzo.
I gemiti aumentarono di intensità trasformandosi in gridolini che Franca sembrava incapace di contenere, anche lui godeva, Milly lo capiva dal suo ansimare, dalle sue esclamazioni che stranamente non le sembrarono oscene:
– Ah prendi. . . prendi. . . oh mi piace come lo ricevi. . . ah amore. . . sto godendo. . . hai delle chiappe stupende. . . é bello come stringi il buco. . . ohhh. . . ohhh. . .
Era vero, le contrazioni che la ragazza imprimeva all’ano lo stavano portando al piacere, ora era lui che temeva di non trattenersi. Con una sorta di furore prese a far scattare le reni, Franca gridò rilassando lo sfintere, i colpi che cacciavano il membro nei suoi intestini la scuotevano tutta facendo ballonzolare le sue mammelle, ne fu attirato, già si stava chinando su di esse ma Milly lo precedette.
Franca gridò, la bocca dell’amica aperta su uno dei suoi seni la succhiava fino a far dolere il capezzolo poi sospirò di piacere sentendo la lingua danzare sul bottoncino teso, il cazzo che scorreva nelle sue natiche le dava un piacere perverso che si trasmetteva alla sua fica stimolandola sempre più. Con una mano guidò il capo biondo sull’altro suo seno poi spinse l’altra mano fra le cosce dell’amica accarezzando la fichetta bagnata.
– Oh é bello. . . bello. . . Esclamò estasiata.
Era eccitata al massimo Franca, sentiva che la sua libidine si trasmetteva all’amica, la udì sospirare, ghermì la coscia della ragazza attirandola.
– Mhhh. . . vienimi sopra Milly. . . vienimi sopra!
Con entrambe le mani afferrò le sue anche, Milly si spostò rendendosi solo vagamente conto di quello che stava per succedere, fece per scavalcare con la gamba l’amica distesa ma urtò col bacino il corpo del ragazzo allora lui l’aiuto ma fu solo sollevandosi sulla gambe che vi riuscì. Si rese conto della posizione che le avevano fatto assumere solo quando sentì le mani palpare la sua groppetta, cercò di sottrarsi ma Tom la trattenne e quando sentì la sua bocca urlò quasi:
– Oh no. . . no. . . non voglio così. . . é troppo sconcio!
Le mani di Franca achiacciarono il suo viso sul seno, cercò ancora di urlare con l’unico risultato di provocare dolore nell’amica. Allentò la stretta dei denti sul capezzolo e serrando le labbra mosse la lingua sul bottoncino irto.
– Ahhh. . . perché no amore, non é sconcio se ti fa godere. . . ahhh. . . così. . . così. . .
L’amica si contorse lamentandosi forte, capì che gradiva quello che faceva la sua bocca, fece andare la lingua per tutto il seno coprendolo di saliva, poi passò all’altro seno guidata dalle mani che scompigliavano i suoi capelli. Dimenticò l’oscenità della situazione e prese anch’essa a sospirare, poi a lamentarsi per la lingua che il ragazzo muoveva nel suo sesso, divaricò le gambe e puntellandosi con le braccia aperte, le mani sul letto, si abbandonò con la fica in fiamme alla sua bocca.
Tom sollevò il viso, lo specchio accanto al letto rimandava l’immagine dei loro corpi nudi, non avrebbe mai creduto si potesse fare nulla di simile, vedeva le gambe della ragazza distesa sollevate alte, il pene che appariva e scompariva nella curva delle sue natiche, la più giovane piegata, quasi spezzata in due col viso congestionato, la groppa sollevata aperta, vedeva la linguetta rosa percorrere i seni dell’amica, il viso fremente di Franca che godeva ad occhi chiusi, le labbra aperte in un lamento continuo.
Gli dispiaceva che il suo godimento fosse così vicino e tutto sarebbe finito troppo presto! Immerse il viso nel gonfiore morbido, la lingua nelle carni lisce della bella fichina salutato dai sospiri della ragazza che sculettava languidamente sollevando il delizioso culetto per porgere il clitoride alla sua bocca, appena riuscì a catturare fra le labbra il caro grilletto udì i gridolini estasiati della ragazza.
Si sottrasse subito, allora lui risalì il bel taglio a piccoli colpi, la lingua raggiunse l’orifizio della vagina, si tuffò in essa gustando il sapore particolare del suo piacere, il naso fra le morbide chiappette sull’orifizio del piccolo culo. Udì le sue grida proprio mentre le contrazioni che sentiva nel pene gli facevano capire che era agli stremi.
– Amore. . . ahhh. . . non resisto! Mhhh. . . manca poco. . . ah ahhh. . . ah dai. . . ah ahhh. . . ah ahhh. . . dai. . . daiiii! ! !
Era stata Franca ad urlare, con un solo movimento estrasse la verga dalle sue natiche e l’introdusse nel grembo pronto. Percepì subito le contrazioni del piacere dell’amica e con rapidi movimenti prese a scorrere nella vagina scivolosa; bastarono pochi colpi e riuscì a provocare l’orgasmo della ragazza:
– Ahhh. . . si. . . si. . . mhhh. . . sto venendo. Amore. . . adesso. . . adesso. . . ahhhh. . .
Continuò ad andare nella vagina che si stringeva e si rilassava in fitte che massaggiavano il suo pene così soavemente che rantolò nella vulva che stava baciando, si sentì venire all’improvviso e con un grido rauco iniziò ad eiaculare. Franca in pieno orgasmo si sentì irrorare dai getti caldi, rapidi e muovendo languidamente il bacino aiutò il suo piacere estasiata dai sobbalzi che faceva il cazzo scaricandosi.
Durante tutto l’orgasmo Tom non lasciò di leccare la sua giovane amica, e anche quando il suo piacere cessò continuo a far andare la lingua nella fica aperta finché ebbe la gioia di ricevere in bocca il piacere della ragazza, la mantenne ferma malgrado questa cercasse di sottrarsi, finché gridò:
– Ahhh. . . sto godendo. . . mhhh. . . si. . . mordimi. . . succhiami. . . oh. . . adesso. . . amore. . . si leccami ancora. . . si. . . si. . . oh ohhh. . . ohhh. . . Oh basta. . . basta. . .
Solo allora la lasciò, Milly si lasciò andare di fianco, il viso accaldato. Tom con movimenti lenti delle reni continuava ad andare nel ventre di Franca ricevendo nel pene ancora duro le ultime sue contrazioni. Milly fu sorpresa della resistenza che il ragazzo dimostrava, guardava l’asta rigida apparire e scomparire nello spacco rosato meravigliandosi di vedere che era nella vulva che aveva soddisfatto l’amica.
Franca sospirava ancora, le piaceva sentir scorrere dentro lei quella forza che l’accarezzava dentro piacevolmente, lo sentì perdere la sua rigidità e lentamente afflosciarsi. Anche se sazia si sentiva pronta a ricominciare, sorrise al ragazzo che si sedette accanto a loro abbracciando entrambe affettuosamente.
– E’ stato bellissimo! Sei stata stupenda Franca e anche tu Milly, lo sai vero?
La biondina arrossì nel sentire nell’alito del ragazzo il profumo del suo stesso sesso, si tirò su dicendo:
– Cosa facciamo adesso? La domanda provocò la risata di Franca.
– Ci facciamo una bella doccia poi ci vuole un caffè. . . dopo si vedrà.
+++ Continua+++
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