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Sono solo tua

By 13 Agosto 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Ancora mi chiedo come sono finita in quella stanza. Tutto intorno a me &egrave buio e io sono contro una porta. Non ho avuto neanche il tempo di entrare che mi ha sbattuto contro questo legno duro e mi ha baciata sfilandomi il cappotto. Non mi sono neppure accorta che mi stava ammanettando da tanto che ero presa a sentire la sua mano che mi accarezzava i capezzoli da sopra il tessuto. Ora chi sa cosa sta facendo. Lo sento muoversi ma non vedo assolutamente nulla nell’ombra della stanza. Quando mi ha baciata ho sentito pizzicarmi la faccia, probabilmente ha la barba. Non so nulla su di lui tranne che potrebbe soddisfare le mie voglie. L’ho conosciuto su un sito, tra noi c’&egrave stata subito intesa ed ho deciso di accettare la sua proposta di incontrarci. Ora però mi vengono tutti i dubbi su chi potrebbe essere, mi ha detto solo che ha 27 anni, chissà quanta esperienza ha più di me che sono appena maggiorenne. Ho paura a muovermi, so che se lo farò mi punirà e non so perch&egrave ma la prospettiva di una punizione mi eccita. Stamattina prima di uscire mi sono vestita come mi ha chiesto, una camicetta bianca, autoreggenti e tacchi. Nient’altro. Indossando il cappotto per uscire mi &egrave venuto un brivido, non vedevo l’ora di incontrarlo e già sentivo le mutandine bagnate. Lo sento avvicinarsi, le sue dita accarezzano le mie mutandine bagnate, mi vengono altri brividi. Mi sono spinta contro la sua mano e lui si &egrave allontanato. Mi ha costretto ad inginocchiarmi e si &egrave messo davanti a me. Avevo gli occhi fissi su quelli che dovrebbero essere i suoi pantaloni, ho fatto per toccarlo con le mani ammanettate, una mano mi colpisce in faccia. Mi ha dato uno schiaffo e la mia reazione &egrave stata quella di bagnarmi ancora di più. Apre la zip e si avvicina, so di avere il suo membro un faccia, mi spinge la testa contro. Inizio a leccarlo dalle palle fino alla cappella. Non mi aspettavo che fosse così grande, lo prendo in bocca per quanto posso e inizio a disegnare dei cerchi sulla cappella con la mia lingua. Voglio vedere la sua faccia mentre prova piacere. Faccio per alzare lo sguardo, se ne accorge e me lo toglie di bocca, mi arriva un altro schiaffo. Sento la faccia bruciare ma allo stesso tempo sento le mutandine diventare un lago. Mi benda e mi fa alzare. Si mette dietro di me e mi da una spinta, inizio a muovermi fino a quando non mi scontro con qualcosa. Mi fa sedere e poi sdraiare, capisco che &egrave un tavolo, freddo e duro. Mi apre le cosce e mi lega le caviglie al tavolo, mi fa alzare le braccia, toglie le manette e mi lega i polsi. Ora sento le sue mani su di me, le sue dita passano lentamente sul mio collo fino alla camicetta. Non lo sento più, probabilmente mi sta sbottonando la camicetta. Poi finalmente risento il contatto con le sue dita che mi accarezzano i capezzoli, la pancia, la vita. Si ferma. Ho voglia di lui, mi sento bagnata. Ma lui non mi tocca più giù, si ferma alla vita, proprio sopra il perizoma, e si allontana. Cerco si percepire qualche rumore, niente. &egrave tutto silenzioso, neanche un rumore proveniente da fuori. E poi eccolo, un rumore strano, improvviso. Non capisco subito cosa sia finch&egrave non sento bruciare un capezzolo e gemo. Mi ha appena frustata e mi &egrave piaciuto. Sento che mi sta toccando leggermente sopra le mutandine e poi un rumore diverso da quello di prima, un crack. Mi ha rotto il perizoma, strappato via e probabilmente ora &egrave sul pavimento, bagnato di tutti i miei umori. Anche se in fondo spero che lo stia guardando e stia sentendo quanto sono eccitata. Sto sperando con tutta me stessa che entri presto in me, ma non lo fa. Un calore vicino alla mia faccia e poi un odore forte, mi fa annusare le mie mutandine, le sento bagnate contro il mio naso, me le passa sulla faccia. Si allontana ancora, e tutto ricade nel silenzio. Ancora il colpo di prima, l’interno coscia, troppo vicino. Sussulto e lo sento ridere piano, sommessamente. Si &egrave messo a ridere. La sua risata sembra la cosa più inquietante del mondo ma allo stesso tempo lo desidero. Desidero quella sua bocca su di me. Sui capezzoli, sul collo e anche più giù dove ormai sono in preda a un piacere fino ad allora sconosciuto. La mia mente inizia a viaggiare, vorrei sapere chi &egrave, come riesce a farmi eccitare così tanto. All’improvviso freddo. Mi ha infilato dentro qualcosa. Ghiaccio. Mi vengono i brividi. Un’altra frustata, sul capezzolo di prima. Dolore. Caldo. Sto morendo dalla voglia. Sento ancora quel rumore, convinta che colpirà l’altro capezzolo. Invece no. Lì. Il dolore, il calore e il freddo di quel ghiaccio mi fanno quasi venire. So che sta godendo a vedermi così, a sperare in un suo contatto. Ti prego. Schiaffeggiami, frustami, scopami. Quello che vuoi. Un rumore veloce e una frazione di secondo dopo lo sento sul clitoride. Tutto il tavolo sotto il mio culo &egrave bagnato. Mi ha frustata con una forza incredibile e sono venuta. Ho urlato.
Ora non lo sento più, &egrave silenzioso e mi spaventa. Chissà cos’ha in mente. Inizio a pregarlo in silenzio, so che c’&egrave, che mi ascolta. Voglio godere ancora, voglio che mi faccia godere ancora. Voglio sapere solo quando ricomincerà a giocare con me, lo voglio ancora su di me. Ma nulla, se non il silenzio. Mi lascia li per non so quanto tempo. Mi ha slegato. mi fa alzare e inginocchiare. Mi spinge a mettermi a pecora, girata verso il tavolo. Mi lega ancora i polsi ad esso. Un rumore lieve. Dei pantaloni che cadono. &egrave nudo lo so. Non posso muovermi, ho il culo esposto e non so cosa voglia fare. Lo desidero e lui lo sa. Fa crescere il desiderio in me. &egrave in ginocchio, fra le mie gambe, spero che mi scoperà. Avvicina qualcosa e spinge in un colpo solo. Ancora dolore. Mi ha sfondata, non me lo aspettavo in una volta sola. Mi accorgo presto che non &egrave lui ma qualcosa di freddo e duro. Un vibratore e anche grosso, ma non come il suo membro. L’ho sentito in bocca prima e non c’&egrave paragone. Dopo un po’ lo toglie. Mi chiedo cosa vorrà farmi. Ho voglia di sentirlo. Eccolo, il contatto con lui, sul culo, istintivamente inarco di più la schiena. Lui lo sposta e mi tira uno schiaffo. Non so come ma ogni volta che lo fa godo. So che sta sorridendo, che sta godendo a vedermi così. Chissà ora che sta facendo. Magari masturbandosi. Sono li che aspetto, vorrei sapere se si sta masturbando guardandomi, magari mi sta facendo delle foto, non posso vedere niente, mi sto quasi pentendo di aver alzato lo sguardo prima costringendolo a bendarmi. Se non lo avessi fatto magari si sarebbe mostrato a me. Sono lì che aspetto e lui non arriva. Voglio lui, il suo vibratore, la sua frusta, sentirla ancora su di me, sentire lui che mi fa godere come mai prima. Lo sento avvicinarsi, mi infila qualcosa nel culo. Penso sia un vibratore, magari lo stesso che avevo in figa. Invece no, &egrave un plug. Ora si avvicina ai polsi e me li slega provo una sensazione strana. Non sono più legata ma non posso ancora vederlo. Sono in piedi bendata e sono combattuta tra l’idea di togliermi la benda e farmi punire o aspettare che lui torni da me. Non mi muovo. Lo prego di avvicinarsi. Mi mette i polsi dietro la schiena. Mi ha ammanettato ancora una volta. Mi prende in braccio. &egrave nudo. Mi appoggia su qualcosa. Probabilmente un altro tavolo. Rivoglio quel contatto. Ho voglia di godere e lui lo sa. Sento che si avvicina. Mi sfonda e io gemo. Mi spingo contro e godo da quel contatto tanto desiderato. Non riesco a non urlare. Lui mi scopa con più forza. So che deve venire. So che deve venire e inizio a divincolarmi, non può farlo. Lui ride, mi blocca e spinge sempre più forte. Godo mentre lui un attimo prima di venire esce da me riempiendomi la pancia di sborra. Spero non smetta di giocare con me ora che ha goduto perch&egrave ho ancora il desiderio di essere posseduta.

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