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Non avevo mai pensato a mia Sorella in quel modo. Onestamente fino a quel giorno il nostro rapporto era stato quello classico fra consanguinei, con qualche screzio di troppo, forse, ma mai, mai fraintendibile. D’altra parte Sara aveva una vita sociale molto attiva ed un fidanzato particolarmente geloso della loro intimità.
Quando quella mattina mi chiamò in camera sua per parlarmi,rimasi sorpreso. Di solito quando aveva qualcosa da dirmi veniva direttamente da me a lagnarsi e prendermi in giro, ma quella volta apparve da subito diversa.
Non menò il can per l’aia ed andò subito al dunque. Mi disse che Antonio,il suo fidanzato,era nei guai economici e che se non avesse restituito un’ingente somma di denaro gli avrebbero tolto la Tabaccheria. La vidi sinceramente preoccupata,ma mi resi rapidamente conto che stava omettendo qualcosa, dunque le chiesi di vuotare il sacco.

-Un amico di Antonio- mi spiegò -Daniele,si &egrave offerto di dargli in prestito quella somma-
-Immagino a qualche condizione…- sospirai -Non mi sembra una grande soluzione-
Sara annuì -Nemmeno a me, ma &egrave la più rapida-

Rimasi dunque silente concedendole di andare avanti nella sua spiegazione. Mi spiegò che Daniele era una persona ‘a posto’, che si era offerto di aiutare Antonio alla sola condizione che lei,Sara, facesse del sesso con lui.
Rimasi interdetto. Mia sorella stava veramente valutando l’idea di farsi scopare per saldare un debito creandone un altro? Per me era uscita di testa e non mancai di farlo notare. Lei si irritò molto.

-Senti non voglio che tu mi dia la tua opinione- mi disse seccata -Ho solamente bisogno che tu venga con me, Daniele &egrave stato molto chiaro, vuole che qualcuno sia testimone della consumazione dell’accordo…-
-E perché non lo chiedi ad Antonio?-
-E’ troppo geloso per farlo-
-Ma non lo &egrave per farti aprire le gambe per lui eh? Che bastardo…dovrei spaccargli la faccia…-

Sara mi guardò per qualche minuto, alla fine sospirò.

-Non posso chiederlo ad altri, mi vergognerei troppo,te lo chiedo per cortesia-

Alla fine fui quasi costretto ad accettare, inoltre quello sarebbe stato un buon modo per assicurarmi che a Sara non succedesse nulla. Ci recammo all’appuntamento. Se la ragazza con me non fosse stata mia sorella mi si sarebbe drizzato il cazzo sicuramente a vederla tanto in tiro. Jeans attillati, top e tacco, trucco pesante e capelli piastrati. Insomma si era messa in tiro.

Arrivammo a casa di Daniele, lui ci aprì la porta e dopo un giro veloce di presentazione ci indicò la strada per la sua stanza. Mi fece sedere in poltrona, sorridendomi con modi eccezionalmente gentili. Avrei voluto sfondargli il naso a pugni, ma dovetti stare al mio posto. Sara si sedette sul letto e quasi subito lui prese a toccarla.

-Immagino come ci si senta ad avere una sorella così- mi disse -Io mi ammazzerei di seghe tutti i giorni guardandola…-
-Ognuno ha le sue fisse- mi limitai a rispondere -Questa non &egrave una delle mie…-

Daniele sorrise e sollevò il top a Sara, togliendolo. Per la prima volta vidi il corpo di Sara. Avevo sempre ammesso che avesse un bel fisico, ma non mi sarei mai immaginato che il suo seno fosse tanto sodo e tondo. Lui affondò le mani sui seni di mia sorella spingendola a stendersi. Quando le fu sopra tolse il cazzo dai pantaloni portandolo alla bocca di Sara e costringendola ad ingurgitarlo. Ciò che mi fece senso fu il fatto che mia sorella, di colpo, passò dal disagio all’eccitazione. Lo compresi dalle sue movenze. Dal fato che la sua mano destra scivolò dentro ai suoi pantaloni, a procurarsi piacere…

Ero senza parole. Col cazzetto di Daniele stretto fra le labbra mia sorella andò a togliersi i pantaloni, restando con un vertiginoso perizoma nero. La sua mano destra affondava nella fica e dal suono prodotto mi resi conto di quanto fosse bagnata. Ero sconvolto, Daniele no, anzi rise e mi guardò.

-Non lo sapevi vero?- disse -Tua sorella al bar la chiamiamo la ‘Svuotapalle’-
-Cosa?-
-Hai capito bene!- replicò -Si &egrave fatta scopare da praticamente tutti quanti, non dice di no ad un cazzo quando ne ha occasione-

Le mani di Sara si portarono sulle natiche di Daniele, portandolo a spingere il suo cazzo più dentro la bocca. Quando quel cazzetto uscì dalle fauci di mia sorella, era turgido e scolo. Daniele la fece spostare, la mise in modo che la sua faccia mi fosse davanti, dunque si mise dietro di lei e senza esitazione la penetrò. La faccia di Sara in quel momento era così vogliosa di cazzo che perfino il mio, nei pantaloni, cominciava a muoversi.

-Trombami!- disse di colpo -Sbattimi orte Dany!-

La frasi oscene che Daniele rivolse a Sara ebbero quale unico effetto quello di eccitarla ancora di più. Sara passò tutto il tempo della scopata a fissarmi, la sua faccia lussuriosa sconvolta dal fremito del piacere &egrave qualcosa che non riuscirei a scordare nemmeno se i provassi. Alla fine quel porco le disse di essere pronto a venire, lei focosa ed eccitata non cessò di farsi sbattere nemmeno a quella notizia.

-Nel culo!- gridò -Piantamelo nel culo e sborrami!-

Daniele non se lo fece dire due volte. Violò il culo di mia sorella e vi scaricò un impressionante quantitativo di sperma. Alla fine della sborrata , accolta da mia sorella con gemiti di piacere, Daniele si lasciò andare sul letto, dicendosi pronto a saldare il debito di Antonio. Sara sorrise, tornò apparentemente ad essere mia sorella.

Il tempo di una doccia veloce da parte sua e tornammo in macchina. Il silenzio era quasi imbarazzante. Fu lei a romperlo.

-Non volevo che lo scoprissi in questo modo…-
-Scoprire cosa? Che ti piace scopare? Meglio quello che altro Sara-
-Ti sei eccitato?-
-Cosa?!Ma che…-
-L’ho visto…-

Non dissi nulla, in effetti mi si era gonfiato parecchio.

-Quando arriviamo a casa,se vuoi,puoi scoparmi…-
-Cosa?Ma che schifo sei mia sorella…-
Lei sorrise -Vuoi dire che non mi scoperesti?-
-Ma cazzo ti prende?-
-Spero il tuo fratellone…spero proprio il tuo…-

Fu a quel punto che compresi.
Sara non era stata costretta a fare la ‘puttana’, lei era così. La guardai, sorrisi, tornai a guidare mentre lei, compiacente, mi allungava una mano fra le gambe…

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