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Sottomissione 2 – Un nuovo inizio per Fanny

By 19 Giugno 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

“Proprio in quel momento si aprì la porta e le tre ragazze entrarono in classe.
La videro messa piegata sulla cattedra con uno dietro che le stava venendo nel culo’
era una cosa degradante, umiliante, di cui Fanny si vergognò profondamente ma di cui godette enormemente!
Così la videro! ‘Avete finito??’ chiese una di loro.”

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Passarono alcune settimane da quell’episodio, Fanny svolse il suo lavoro in classe e nell’ufficio del Preside, poi un giorno…

“Venga Fanny” era il preside che la invitava ad entrare nel suo ufficio “chiuda la porta a chiave”
Fanny chiuse a chiave la porta, sapeva perfettamente che quando il preside le chiedeva di farlo era perch&egrave voleva fare sesso con lei.
Eseguì e si avvicinò alla scrivania come faceva di solito per offrirsi alle voglie di quell’uomo.

“Si spogli completamente…” le chiese
Lei rimase turbata e perplessa, non le aveva mai chiesto di spogliarsi completamente, di solito si limitava a sollevare la gonna o ad abbassare i pantaloni e subito era pronta per lui, ma quella volta fu diverso.
Senza parlare Fanny cominciò a togliere la giacca e la camicia, poi levò il reggiseno, passò a sbottonare la gonna che fece cadere, poi tolse le calze e le mutandine. Rimase completamente svestita di fronte a lui.
“Si metta in posizione” le chiese il preside. Fanny sapeva che doveva piegarsi sulla scrivania offrendo il culo alla sua vista ed ai suoi voleri.

L’uomo si portò dietro di lei e divaricandole le natiche, come era solito fare, la sodomizzò.
“Aaahhh” alitò Fanny ormai abituata a quel genere di penetrazioni da parte di quell’uomo, adagiò i gomiti sulla scrivania e attese che lui cominciasse a montarla.
Così avvenne, l’uomo prese a fare avanti e indietro dentro di lei, questa volta cominciando a passarle le mani dappertutto, sulla schiena, sui fianchi, davanti afferrandole il seno a piene mani, come se volesse godere delle sue forme. Fanny era meravigliata dell’atteggiamento che l’uomo stava avendo in quell’occasione, poi mentre continuava a sodomizzarla le disse “Prendi quella busta…” indicandole una busta gialla che stava sulla scrivania.
Fanny vide la busta e la prese, recava l’intestazione del Ministero.
“Cos’&egrave&egrave&egrave…” chiese affannata mentre l’uomo continuava a scoparla.
“Aprila…” le disse e Fanny aveva notato che continuava a darle del tu.
Fanny ragionò un istante…una busta del Ministero…sicuramente tutti quei mesi a soddisfare le voglie del Preside stavano dando un risultato, una promozione, un nuovo incarico.
Prese la busta ed iniziò ad aprirla, era affannata sia per lo sforzo della sodomizzazione che stava subendo sia per l’emozione di dover scoprire il contenuto della busta.
Ne tirò fuori il contenuto… ci mise un po’ a capire di cosa si trattava…le si gelò il sangue!
C’erano cinque foto e un foglio…cominciò ad osservare le foto, c’era lei! in una era in ginocchio con i pantaloni abbassati ed il culo esposto con un ragazzo dietro di lei che con il cazzo ben in mostra si accingeva a scoparla mentre sorridendo allo scatto indicava il suo culo… un’altra sempre in ginocchio circondata dai ragazzi mentre veniva scopata e stava spompinando uno di loro…le bastò vederne un’altra con lei piegata sulla cattedra e uno di loro dietro che la stava scopando…poi uno scatto ravvicinato che faceva vedere chiaramente che la stava inculando.
Fanny capì che si trattava di foto che le erano state scattate quando era stata presa dai ragazzi in classe!
“Hai visto…” le disse il preside che continuava ad incularla “che puttana che sei? in classe…ti sei fatta fotografare…”
Fanny prese il foglio e cominciò a leggere “La S.V. Fanny …. resasi responsabile…atti osceni….con effetto immediato… licenziata…”
Un momento di vertigine prese Fanny, si irrigidì, voleva togliersi da quella posizione, il preside la stava inculando sapendo che sarebbe stata licenziata.
L’uomo immaginando la reazione di Fanny la fermò con tutto il suo peso cominciando ad accelerare il ritmo.
Fanny era sempre più rigida, nella sua testa scorrevano le immagini di quelle foto… e la lettera… “effetto immediato”…”licenziata”…
Stava per scoppiare in lacrime quando sentì riversarsi dentro di lei lo sperma di quell’uomo. Non riuscì ad evitarlo, si stava svuotando nel suo culo per l’ennesima volta. Aveva le lacrime agli occhi, lo senti uscire, lo vide allontanarsi leggermente e non potendo fare altro si accasciò in ginocchio per terra, completamente nuda, vinta, umiliata!
Voleva ad ogni costo riuscire a non piangere, abbassò lo sguardo per trattenersi, sentiva colarle lo sperma lungo le cosce… rimase così un paio di minuti, poi si riprese e cominciò a rivestirsi.
Vide l’uomo che la osservava.
“Poteva dirmelo prima di…” ebbe il coraggio di dire Fanny.
“Prima di cosa?” le chiese lui “di incularti?? e tu mi avresti permesso di farlo sapendo che eri stata licenziata??”
“Ma &egrave venuto…anche dentro…” replicò lei quasi in lacrime per essere stata umiliata in quel modo.

“Una puttana…che si fa scopare in classe…ti rendi conto? sei stata troppo imprudente per soddisfare le tue voglie da troia! era quello che ti meritavi… che ti venissi dentro, per l’ultima volta…” le disse il preside e visto che Fanny si era rivestita la fece uscire.

Fanny sconvolta andò via subito per tornare a casa, mai più avrebbe potuto mettere piede in quella scuola.
Non dormi per tre notti di fila, era agitatissima, poi decise di raccontare tutto al marito.
La reazione di lui non fu delle migliori.
“Ti sei fatta scopare in classe? ma non pensavi alle conseguenze possibili? sì maggiorenni, ma sempre in classe… non credo che riuscirei a sopportare la vergogna che mi hai messo…”
“Tu parli di vergogna per te? e per me, non dici niente??” cercò di replicare lei

“Sei tu che hai fatto quelle cose, ti ho perdonato e ti ho concesso qualsiasi cosa, ma questa volta non ci riesco, mi dispiace…” terminò lui.

Passarono diversi giorni durante i quali Fanny rimase chiusa in casa, aveva paura ad affrontare il mondo esterno.
Provò solo 2 settimane dopo ed il risultato fu drammatico.
Come uscì di casa le sembrò che tutti la guardassero, che tutti sapessero.

Sia gli uomini che le donne la scrutavano, la additavano… probabilmente tutti sapevano.
Cercò di ascoltare i commenti che facevano su di lei mentre passava. Alcuni erano impercettibili, altri riuscì a sentirli…
“Che troia!…” sentì una donna dire a bassavoce ad una sua amica
“Puttana…” la apostrofò un’altra

“In classe si faceva scopare…” sentì un uomo che spiegava la situazione ad un altro
Passando vicino ad un bar vide un paio di uomini che guardandola fissa si toccavano il pacco facendole intendere di volerla scopare.
La situazione era terribile, vergognosa, impossibile da sopportare.
Ma l’episodio che la fece decidere fu quando una sera in chiusura di un negozio di ortofrutta il ragazzo di colore che serviva i clienti la fece entrare nel retro bottega per prendere della frutta fresca e abbassandosi di colpo i pantaloni fece svettare un sesso gonfio, pronto a possederla…
Fanny fu quasi tentata dall’inginocchiarsi per prenderlo in bocca e leccarlo, erano diverse settimane che per quanto accaduto non aveva rapporti, ma, quando sentì lui che le disse “tu sei la puttana che si fa scopare in classe…”, lo guardò fisso negli occhi e “vaffanculo, stronzo!” gli disse e scappò fuori dal negozio.
Tornò a casa, sconvolta, ancora una volta umiliata…andò davanti allo specchio, si guardò a lungo…
“Devo andare via da qui!”

“Devo andare via da qui!”
Fanny era arrivata alla conclusione che avrebbe dovuto cambiare città e lavoro, non avrebbe potuto sopportare gli sguardi di chi la conosceva e anche di chi non conoscendola la giudicava.
Decise di trovare una sistemazione in una grande città dove nessuno si conosce, a differenza della piccola città di provincia dove aveva sempre vissuto.
Non ci mise molto tempo a trovare un grazioso appartamento e dedicò tutta se stessa per diverse settimane ad arredarlo secondo i suoi gusti. Ne uscì fuori un vero gioiellino di design moderno e raffinato. Vi investì tutti i soldi che aveva ricevuto dall’arabo che aveva incontrato durante il suo viaggio a Dubai e che l’aveva scopata con i suoi amici nella sauna dell’hotel.
Quell’arredamento acquistato con quei soldi le avrebbe ricordato per sempre quell’episodio.

Soddisfatta di come aveva risolto il suo problema di trovare una nuova casa nel giro di un paio di mesi, si mise alla ricerca spasmodica di un nuovo lavoro.
C’erano offerte di ogni tipo, dalle pulizie alla commessa, dalla segretaria alla supplente.
Pensò che la supplente non fosse il caso…di nuovo con alunni che avrebbero potuto desiderarla…meglio evitare.
Pensò che un lavoro da segretaria facesse al caso suo.
Selezionò alcuni annunci, ci vollero diversi giorni per decidere, poi ne scelse tre.
Uno era di una concessionaria di auto, un altro di un centro estetico e il terzo di un’azienda di oggetti di pelletteria.

Decise di iniziare con il concessionario, ci sarebbe andata la mattina dopo.

Fanny si reca al colloquio di lavoro indossando un paio di jeans attillati, fascianti che le modellavano le gambe e il sedere, un golfino rosso anche questo fasciante sul seno. Entra nel negozio di auto dove trova i suoi possibili datori di lavoro, due uomini dall’aspetto non proprio rassicurante, però decide di provare. Le fanno le solite domande su che lavoro avesse svolto in passato, sulle sue conoscenze di computer e internet. Poi una domanda a bruciapelo
“Come te la cavi con la lingua?”. Fanny rimane perplessa “Con la lingua? con l’inglese, intende dire?” chiede
“Si,si…l’inglese…” le viene risposto
“Sì, conosco l’inglese…” conclude Fanny.
Poi viene invitata a seguirli nell’ufficio che dovrebbe essere il suo come segretaria. I due chiudono la porta dietro di loro.
Poi uno esordisce “Tanto abbiamo capito che sei una gran troia…”
Fanny rimane di stucco.
“Come…come avete capito che… che sono una gran troia?” chiede
“Da come ti muovi, da come parli…da come guardi…” le risponde “avanti abbassati i pantaloni!” le ordina lui.
Fanny presa alla sprovvista esegue sbottonando e abbassando i jeans.
“Anche le mutande!”
Fanny &egrave sempre più sconvolta per l’audacia dei due, ma esegue abbassandole e scoprendo il culo, fa scivolare pantaloni e mutande sollevando i piedi.
“E adesso facci vedere come te la cavi con la lingua” e i due sfoderano due membri duri e pronti a scoparla.
Fanny si inginocchia e inizia a succhiarli, poi uno dei due si accomoda sul divano e la invita a salire.
Fanny gli dà le spalle e indirizza il suo cazzo verso il buco del suo culo, lo tiene fermo e scende per infilarlo tutto, poi inizia a muoversi su e giù.
La cosa l’ha eccitata.
“Sì, inculami, inculami, rompimi il culo, amore, amore… mettimelo nel culo, inculami, amore, amore…”
Poi guarda l’altro di fronte a lei con il cazzo dritto.
“Avanti, che aspetti? mettimelo in fica…” e allarga e divarica le gambe per riceverlo.
Quello si mette davanti a lei guardandola fissa e la penetra in fica.
Cominciano a scoparla in due, poi quello davanti lo sfila e comincia a puntarlo anche lui verso il culo di Fanny.
Lei &egrave sconvolta, eccitata, sul punto dell’orgasmo.
“No, che fai, no, no, due nel culo no, mi sfondate, mi sfondate, vi prego, no…”
Ma quello forza ancora e infila anche il suo cazzo nel culo di Fanny.
“No…aaaaaaahhhhhhh…..”

“AAAAAAAHHHHHHH…..” con un urlo soffocato Fanny si sveglia! Un sogno, un incubo!
Fanny aveva sognato di essere scopata durante il suo colloquio di lavoro al quale sarebbe dovuta andare il giorno dopo.
Incredibile! Fanny era tanto tempo che non aveva rapporti sessuali, più volte si toccava per sfogare le sue voglie sempre presenti ed eccessive, ma mai aveva cercato contatti per fare sesso. Adesso cominciavano i sogni erotici!
Si trovò sudata e completamente fradicia di umori era la sua fica, si toccò, tolse le mutandine e cominciò furiosamente a masturbarsi infilando due dita dentro. Continuò per un paio di minuti, poi esplose in un orgasmo che le diede la possibilità di ricominciare a dormire.
Il giorno dopo andò al colloquio di lavoro, esattamente vestita come aveva sognato… voleva vedere cosa sarebbe successo!

Le cose andarono molto diversamente da come aveva sognato. I titolari della concessionaria erano due uomini molto educati che la fecero accomodare, le offrirono anche da bere chiedendole qualcosa della sua vita e delle precedenti esperienze lavorative, se fosse esperta di computer…
Alla fine le dissero che le avrebbero fatto sapere e la salutarono ringraziandola.

Due giorni dopo si presentò al centro estetico per il secondo colloquio. Erano presenti altre quattro donne, tutte più giovani di lei.
Quando entrò e si accomodò per attendere, una candidata uscì ed entrò una ragazza che avrà avuto una ventina di anni, vestita con un toppino che le copriva appena il seno lasciandole scoperto l’ombelico, una gonnellina di jeans che le copriva appena il sedere con sotto delle calze nere a tutta gamba.

Il colloquio si prolungò per una buona mezz’ora, poi si aprì la porta e ne uscì la ragazza…rossa in volto, spettinata, una profonda smagliatura sulle calze…
Si avvicinò alla sua amica che l’aveva accompagnata e che le chiese “Allora?…ti hanno presa??”
La ragazza la guardò e le rispose sottovoce “Sì, sì…mi hanno presa… in tutti i sensi…”
“Eh…lo vedo…” le disse l’amica squadrandola e abbozzando un sorriso.
Poi uscì dalla porta il principale annunciando che le selezioni erano terminate e che le altre candidate potevano ritornare a casa… avevano trovato la segretaria giusta!
Fanny capì perfettamente quello che era successo e delusa andò via.

Era rimasto l’ultimo annuncio selezionato. Un’azienda che produceva capi di pelletteria di alta moda, borse, cinture, scarpe, tutti modelli di alto artigianato italiano… Fanny si era ben documentata sul web… quel lavoro sembrava adatto per lei e decise che avrebbe fatto di tutto per ottenerlo.

Si preparò… mise una camicia bianca ben scollata ma non volgare, una gonna nera al ginocchio ben fasciante e una giacca anche questa nera con le maniche arrotolate insieme a quelle della camicia per sembrare più disinvolta. Tacco alto per slanciare la figura, un filo di trucco e via…

Arrivò in azienda, si accomodò nella sala d’attesa, poi dopo una decina di minuti uscì il capo.

Si avvicinò a Fanny porgendole la mano
“Piacere, Marco T…… ”

Arrivò in azienda, si accomodò nella sala d’attesa, poi dopo una decina di minuti uscì il capo.

Si avvicinò a Fanny porgendole la mano
“Piacere… Marco …… ”

Fanny si era recata per un altro appuntamento in cerca di lavoro.
“Molto lieta, Fanny ……”
“venga si accomodi” la invitò lui ad entrare nel suo ufficio
Fanny si accomodò, lui si mise seduto dietro la scrivania.
“Allora, lei si &egrave presentata per la richiesta del lavoro di segretaria… a noi occorre una persona seria, per prima cosa, puntuale nel suo lavoro e che soprattutto abbia capacità comunicative e sappia utilizzare bene il computer, tutto ciò che riguarda il web, il mondo online… lei pensa di soddisfare queste richieste?”

Fanny ascoltò con attenzione “Penso di essere una persona molto puntuale nel mio lavoro” cominciò Fanny “molto…seria, se intende dire che faccio il mio lavoro con passione e onestamente, se dovessi ottenere questo posto non tradirei la sua fiducia… non farei nulla che possa danneggiare lei o l’azienda”.

Lui l’ascoltava interessato. “Con il pc sono molto pratica, so navigare su internet, se si tratta di fare prenotazioni online, qualsiasi cosa che possa fare una segretaria…b&egrave sì sono molto capace… non dovrebbe pentirsi della sua scelta… anche se non sono giovanissima però me la cavo bene…” e abbozzò un sorriso.

Marco l’aveva ascoltata attentamente, aveva letto una grande sincerità quando gli aveva detto che non avrebbe tradito la sua fiducia e questo gli piacque molto.
“Quindi con il pc siamo a posto… dovrà spesso fare commissioni per me e mio figlio che gestisce con me l’azienda, quindi il suo lavoro non sarà solo dietro la scrivania, ma si tratterà di uscire, spesso le chiederei di andare a prendere documenti che tengo in casa…”

“Non ci sarebbero problemi…tutto ciò che riguarda il lavoro di segreteria rientrerebbe nei miei compiti…” specificò Fanny

Lui apprezzò molto la precisazione, poi chiese “Ha problemi a viaggiare?”
“Assolutamente no, a me piace viaggiare”
“La nostra &egrave un’azienda in via di espansione soprattutto all’estero, quindi sarà necessario incontrare i clienti all’estero, ha problemi con l’aereo, viaggi lunghi?”
Fanny fece cenno di no “Nessun problema con l’aereo”.

“Va bene sig.ra Fanny, anzi Fanny… le farò sapere entro pochi giorni”
“Grazie, ci tengo molto a questo lavoro” precisò Fanny sorridendo e salutò uscendo dall’ufficio.
Il colloquio era durato una quindicina di minuti, lei sperò molto di aver convinto il titolare, ma fu anche perplessa per le poche domande e richieste che le aveva fatto. Forse lui aveva idee ben precise e gli serviva sapere solo poche cose.

Fanny comunque continuò la ricerca di annunci per lavori di segretaria. Doveva incontrare altre due persone a distanza di una settimana, ma passati solo tre giorni dall’incontro con Marco, ricevette una telefonata.
“Fanny, buongiorno, sono Marco T….. per quel lavoro”
“Sì, buongiorno” rispose subito lei
“Se può passare più tardi in ufficio per comunicazioni”
“Certamente, fra un’ora sono da lei”

Esattamente dopo un’ora Fanny era nell’ufficio di Marco
“Eccoci…” esordì lui “allora, a noi serve urgentemente una segretaria…lei mi ha fatto un’ottima impressione, sa lavorare con il pc, può viaggiare, si presenta bene… mi sembra che possa provare…le propongo un periodo di prova di un mese per poi regolarizzare la sua posizione”
Fanny era raggiante, contenta di aver trovato un altro lavoro. Sorrise felicissima e sincera per l’opportunità che le veniva data
“Grazie!” esordì rispondendo a lui che la guardava cercando di capire le sue reazioni “non si pentirà della sua scelta…avrà una persona di fiducia al suo fianco!” disse con estrema sicurezza.
Marco era convinto che quella donna fosse molto sincera nell’accettare quel lavoro e questo lo convinse a spingersi oltre.
“Bene, ne sono convinto… allora direi che possiamo iniziare da subito…” cominciò lui “ho voluto incontrarla oggi perch&egrave oggi &egrave il mio compleanno e volevo festeggiare avendo trovato una nuova segretaria. Stasera faccio una cena a casa mia, così conoscerà mio figlio, la mia compagna, insomma entrerà a far parte della nostra piccola famiglia… e saprà anche dove dovrà andare quando le chiederò di cercare documenti che dovessero essermi indispensabili….
Verrà?” concluse lui.
“Certo!” rispose felice Fanny “mi dica dove devo venire e ci sarò!”
Lui le scrisse l’indirizzo e si diedero appuntamento la sera stessa.

Fanny si preparò di tutto punto per la serata, scelse un abito lungo nero con spalline che le fasciavano il seno e i fianchi, tacco 12 per slanciare la sua figura, nessun gioiello, nessuna collana o orecchini….niente reggiseno, perizoma…solo lei vestita in modo elegante.

Arrivò all’appuntamento, era una grande villa con un ampio giardino molto curato. Una grande vetrata si apriva sul viale d’ingresso. Già entrando Fanny poteva vedere che all’interno della villa la festa era iniziata. Più si avvicinava alla grande vetrata più i rumori festanti erano percepibili.

Lateralmente c’era l’ingresso, era aperto, entrò…
C’erano almeno una cinquantina di persone, lei non conosceva nessuno, ebbe un momento di esitazione…
“Fanny…” sentì alle sue spalle.
Si voltò, era Marco, il suo capo. “Ah! buonasera!” gli rispose lei voltandosi di scatto
“E’ elegantissima, grazie di essere venuta così conosce subito tutti, venga che cominciamo le presentazioni”
La prese sotto braccio e la indirizzò nella grande sala dove tutti stavano chiacchierando chi sorseggiando chi mangiando qualche stuzzichino…

Si avvicinò a loro un giovane sulla trentina “Lui &egrave Stefano, mio figlio….lavorerà anche per lui perch&egrave mi segue ovunque”
Un uomo attraente come il padre, alto, magro, capelli neri, uno sguardo vivace ma allo stesso tempo malinconico. Fu la prima cosa che notò Fanny.
“Piacere, Fanny” disse lei
“Vedo che mio padre non ha perso tempo a scegliere una segretaria di una bellezza… imbarazzante…” disse Stefano sorridendo
“Grazie” rispose Fanny “però così adesso ad essere imbarazzata sono io…” e guardò Stefano intensamente affascinata da quello sguardo particolare.
“Venga…le presento la mia compagna…”
Marco si avvicinò ad una donna molto giovane, avrà avuto anche lei una trentina di anni, alta, magra, capelli neri a caschetto, un abito lungo fasciante simile a quello che aveva indossato Fanny.
“Lei &egrave Marta” disse lui
Le due donne si presentarono stringendosi la mano
“Ovviamente bellissima segretaria, vero Marco?” gli disse lei sorridendo ed accentuando una punta di sarcasmo nella sua frase.
Lui fece finta di non capire, ma Fanny notò un certo imbarazzo da parte di lui e lei stessa rimase meravigliata dalla frase di Marta.
Poi si avvicinò un’ altra donna, anche lei molto alta, figura slanciata e nello stesso tempo vigorosa, sembrava un’atleta piena di muscoli ben disegnati anche se molto femminili e affascinanti. Capelli biondi cortissimi, un aspetto androgino che le donava fascino e al tempo stesso incuteva un certo timore. Pantaloncini corti bianchi e maglietta bianca a metà addome.

“Lei &egrave Olga” disse Marta presentandola a Fanny “&egrave la mia aiutante in tutto…”
“Piacere…” disse Fanny porgendole la mano
“Molto piacere” rispose Olga con un accento straniero
“Sì lei &egrave ucraina, anzi ex sovietica…si sente da come parla…” disse Marta sorridendo

Dopo queste presentazioni la serata continuò in maniera festante, Fanny ebbe modo di parlare un po’ con tutti, specie con Stefano che ogni tanto però si appartava a dialogare con alcuni suoi amici o almeno sembravano tali, perch&egrave le espressioni di Stefano non erano proprio di gioia quando si avvicinava a loro.
Fanny notò anche che Marta e Olga, sempre vicine, spesso la osservavano, anzi la scrutavano con attenzione e curiosità e questo la lasciò piuttosto perplessa.

Passarono circa un paio di settimane, Fanny aveva cominciato a lavorare per Marco. I primi giorni furono piuttosto difficili per entrare nei meccanismi dell’azienda, poi tutto cominciò a diventare più facile.

Una mattina di mercoledì, giorno in cui Marco teneva sempre un briefing con tutti i suoi collaboratori e non poteva assolutamente allontanarsi dall’ufficio, Fanny venne incaricata di recarsi a casa di Marco per prendere dei documenti.
Fanny non perse tempo e si recò in villa.
Arrivò al portone dopo aver superato i controlli della vigilanza e suonò.
Non le rispondeva nessuno… riprovò.
Dovette aspettare un po’ di tempo poi arrivò Marta ad aprire la porta.

“Fanny… &egrave lei… che succede? che desidera?” Marta era piuttosto contrariata per quell’arrivo improvviso.
Fanny buttò uno sguardo all’interno della sala e in un colpo d’occhio vide un uomo a dorso nudo che entrava in una delle stanze… Olga seduta sul divano con una canotta bianca e calzoncini… vicino a lei una calza di nylon che subito Olga si apprestò a chiudere in mano e infilare in tasca.

“Ehm… scusi Marta… il dottore mi ha mandato a prendere dei documenti… una cartella blu che si trova sulla sua scrivania” disse Fanny.

“Ok, aspetti qui, la prendo io…” le disse Marta.
Fanny aspettò e quando Marta si voltò notò che dai suoi leggins bianchi traspariva a livello delle cosce e verso le natiche una chiazza di bagnato…

Non fece in tempo a ragionare che Marta ritornò con i documenti. Fanny li prese e tolse il disturbo.
Immaginò di tutto… che Marta stesse scopando con quell’uomo e che le fosse venuto dentro bagnandola…o che quell’uomo stesse scopando Olga e lei si fosse bagnata per l’eccitazione…
Non capiva, ma decise di voler sapere cosa succedesse il mercoledì in quella casa, quando tutti sapevano che Marco non poteva lasciare l’ufficio.

Il mercoledì successivo, con una scusa, Fanny lasciò il suo ufficio e si recò in villa.
Superò la vigilanza ed in maniera molto cauta si avvicinò alla grande vetrata che dava sul giardino.
Cercando di non essere vista, guardò all’interno… si soffermò ad osservare…
Quello che vide fu per lei una sorpresa… ne rimase sconvolta!!

Quello che vide la sconvolse!
Marta era inginocchiata per terra, sotto di lei un uomo che la stava prendendo in fica…dietro un altro che probabilmente la stava inculando.
I due si muovevano velocemente…la stavano sfondando per bene! Davanti c’era Olga che le teneva i polsi legati con una calza e la forzava a spingersi con la testa in avanti per farsi leccare la fica!
Impressionante! non pensava che Marta, così giovane, bella, con un compagno come Marco che sicuramente non le faceva mancare nulla, potesse essere così troia da farsi scopare da due uomini contemporaneamente a casa sua, mentre intanto leccava la fica di Olga!
La scena stava eccitando Fanny… erano ormai diversi mesi che non aveva avuto rapporti con uomini. Del resto aveva deciso di cambiare vita e non aveva mai dato adito a nessuno di avvicinarsi e di provarci con lei, ma quella scena le riportò alla mente quello che più volte lei aveva fatto.
Essere presa insieme da più uomini… e poi quella donna che la costringeva a leccare la fica… le ricordò Giulia!
Istintivamente portò una mano sotto la gonna, poi vide Olga voltarsi leggermente verso la vetrata.
Fanny si retrasse subito scomparendo alla sua vista…sperò che Olga non l’avesse scoperta!
Rapidamente e furtivamente lasciò il giardino ritornando in ufficio… vide Marco che stava lavorando, ne ebbe quasi compassione… lui a lavorare e quella troia di Marta a farsi scopare e inculare! e intanto leccava la fica di quell’altra troia!
Riprese a lavorare, ma nella mente rimaneva impressa quella scena!
Non sapeva cosa fare… avrebbe voluto dire qualcosa a Marco, era il suo capo, lei gli aveva giurato fiducia.
Ma poteva essere molto pericoloso, anche perch&egrave non aveva nessuna prova!
Decise però di procurarsele le prove!
Attese il mercoledì successivo… di nuovo lasciò l’ufficio per recarsi nella villa di Marco.
Superò il controllo e facendo molta attenzione si avvicinò alla vetrata. Non c’era nessuno nella sala…
era molto pericoloso rimanere lì, stava per andare via quando vide entrare Marta e con lei i due uomini che la stavano scopando l’altra volta.
Marta ne fece distendere uno portandosi sopra di lui e incosciandolo, poi fece segno all’altro di incularla.
Era stata fortunata! la cosa si ripeteva… non c’era Olga, ma quello che stava vedendo le bastava come prova.
Attese che i due cominciassero a montare Marta, poi prese dalla borsa il cellulare per scattare una foto.
Avvicino il cellulare al vetro per scattare…
“Che cosa fai??” sentì una voce dietro di lei con l’accento tipico di Olga e la mano che teneva il cellulare le fu bloccata e portata forzatamente dietro la schiena. “Che cosa credi di fare, stronza?” ancora Olga con il suo accento dell’est.
“Niente…niente…” cercò di dire Fanny “scusa…vado via subito…” cercò di divincolarsi Fanny ma lei la teneva ancora stretta
“Tu non vai da nessuna parte…adesso vediamo che dice la signora…” e tenendo Fanny per il braccio la costrinse ad andare verso la porta d’ingresso.
Erano passati forse due minuti da quando aveva visto Marta cominciare a scopare con quei due…la porta si aprì subito.
Era Marta completamente nuda che le faceva entrare e i due uomini in piedi anche loro nudi che aspettavano quello che sarebbe potuto succedere.

“E brava la nostra Fanny!” cominciò Marta “vieni più volte in casa mia a spiarmi?? cosa volevi fare? fotografarmi mentre scopavo con loro?”
“Marta scusami…non volevo…”
“Cosa non volevi?? vieni qui a spiarmi per fare cosa? dire tutto a Marco??”
Intanto Olga le aveva lasciato il braccio e si stava spostando nella sala prendendo una busta.
“No…no…ho sbagliato…scusami…tengo molto al mio lavoro…non posso permettermi di perderlo…ti prego non dire niente a Marco…”cercò di supplicare Fanny.

“Ma Marco non deve sapere nulla… di niente! neanche di te!” disse Marta prendendo una busta che le porgeva Olga.

“Che intendi dire?” chiese preoccupata Fanny
“Ma pensi che io sia stupida o ingenua come Marco??” iniziò Marta
“Olga ha tanti amici… lei sai che &egrave ex sovietica…vuoi che non abbiamo preso informazioni su di te??” e le porse la busta.
Fanny era terrorizzata… temeva…non era possibile… avevano scoperto cosa aveva fatto nella sua precedente “vita”??
Aprì la busta… foto!…solite foto!…guardò… c’era lei con uomini che la stavano prendendo…due insieme…lei carponi…chiaramente scopata e inculata!
Lasciò cadere per terra le foto, stava per perdere i sensi.
Marta la vide sconvolta, la sostenne per un braccio
“Guarda guarda che puttana che abbiamo trovato!” disse Marta rivolgendosi a Olga. Intanto i due uomini rimanevano nudi a gustarsi quella scena con i loro cazzi mosci e pendenti.
“E’ vero che sei una puttana? una troia?” le chiese Marta afferrandola per il mento
“Marta…ti prego…” supplicò Fanny
“Cosa preghi? rispondi!” le disse lei alzando la voce
“No…” rispose Fanny
“Ah no??? e quelle foto? allora? sei una troia??”
“Sì…sì &egrave vero…ho fatto degli sbagli…ma voglio cambiare…” cercò di rispondere Fanny
Intanto Olga si era portata davanti a lei e la guardava
“Sei o non sei una troia?” le chiese ancora Marta
Fanny esitò ancora…poi capì che avrebbe dovuto rispondere
“Sì…sono una troia…” disse Fanny a bassa voce chinando la testa.
Proprio mente diceva quelle parole Olga le afferrò il vestito davanti e con due colpi secchi glielo strappò facendolo cadere lacerato a suoi piedi.
D’istinto Fanny portò le braccia davanti per coprire il seno nudo.
Olga sempre rimanendo davanti le afferrò le mutande e con un altro colpo gliele strappò lasciandole volare per aria.
In due secondi, con pochi colpi Fanny si trovò completamente nuda davanti a Marta e Olga ma soprattutto davanti ai due uomini che ora la stavano osservando nella sua nudità.
“Guarda che bella troia!” disse Marta “ragazzi che ne dite?” rivolgendosi ai due.
Quelli portarono le mani verso i loro sessi e Fanny pot&egrave osservare come cominciavano a drizzarsi davanti a lei.
Olga portandosi dietro Fanny le afferrò i polsi portandole le mani dietro la schiena… adesso era completamente esposta.
Non contenta, le mise una mano in mezzo alle gambe spingendola in sù a sentire se fosse bagnata.
Fanny erano mesi che non scopava e non vedeva sessi maschili davanti a lei…la cosa la fece eccitare, nonostante avesse giurato a se stessa di non ricadere nell’abisso in cui si era trovata prima. Ma la cosa fu incontrollabile…cominciò a bagnarsi!
“E’ bagnata!” disse Olga rivolgendosi a Marta
“Inginocchiati!” le ordinò Marta
“Ti prego…Marta…” supplicò Fanny
“Avanti!”
Fanny si inginocchiò davanti ai due, li osservò, i loro sessi erano già diventati duri a vedere quella donna nuda che si apprestava a succhiarli.
“Se vuoi mantenere il tuo lavoro dovrai fare quello che ti diciamo” le ordinò Marta
Fanny allungò le mani sui cazzi dei due uomini, li guardò, rivolse lo sguardo verso Marta…
“Farai quello che ti chiediamo…ti faremo di tutto, ti faremo fare di tutto…” continuò Marta “vero??” concluse.

Fanny la guardò, chinò la testa, avrebbe voluto scappare, ma fu troppo forte per lei, impossibile negare la sua natura…
Annuì! alzò la testa e avvicinando la bocca sul primo cazzo lo fece entrare cominciando a succhiarlo, con l’altra prese a tirare l’altro cazzo.
In un lampo si rivide presa da più uomini, scopata, inculata… non resistette! cominciò a succhiarli, prima uno poi l’altro.
Le due donne la guardavano soddisfatte, avevano ottenuto la sottomissione di Fanny!
Continuò a prenderli in bocca ancora per un po’, poi Marta disse ad uno di loro di sdraiarsi.
Quello si sfilò dalla bocca di Fanny e si sdraiò per terra.
“Prendilo!” le ordinò Marta
Fanny si mise sull’uomo e lo fece entrare in fica cominciando a muoversi… “aaahhh” alitò subito.
Olga le prese le mani e con una calza di nylon le legò i polsi, poi duramente la tirò in avanti.
Il busto le fu schiacciato sul petto dell’uomo sotto di lei. L’altro non perse tempo e si portò dietro Fanny pronto ad incularla.
Ne ebbe paura, non sapeva se aveva ancora una dilatazione tale da prendere agevolmente un cazzo nel culo.
Non ci volle molto per capirlo… sentì premere, le fece un po’ male…poi le entrò tutto dentro!

“AAAhhh…” si lamentò Fanny, ma non sentì dolore… era stata di nuovo inculata! due cazzi insieme…era caduta nuovamente nel vortice della perdizione.
Ne fu sconvolta ed eccitata!
I due presero a sbatterla, Marta e Olga la osservavano
“Guarda che troia! come si fa sbattere!” esclamò Marta, poi si avvicinò a Fanny allargando le gambe
“Lecca! leccami la fica!” le ordinò
Fanny ancora tenuta per i polsi da Olga, si sollevò e porto la lingua verso la fica di Marta. Prese a leccare!
“Mmmmhhh….mmmmhhh…” stava cominciando a godere, sentiva i due continuare a montarla davanti e nel culo
Raggiunse un orgasmo! “Aaaaaahhhhh…..aaaaaaaahhhhhh….”
Marta la vide completamente rapita per quello che stava subendo e incitò i due a sfondarla.
“Sfondatela questa troia! forza! e tu lecca, leccami la fica!” diceva anche lei in preda all’eccitazione più sfrenata. Dal canto suo Olga con una mano teneva legata Fanny, con l’altra aveva preso a masturbarsi.
Poi rivolgendosi a Marta “Fatti leccare il culo!” disse con il suo accento.
Fanny la guardò con un misto di rabbia ed eccitazione, la sottomissione a cui era stata così rapidamente sottoposta la lasciava sconvolta. Quelle due donne l’avevano dominata con una tale facilità che mai le era successo prima.
Marta si voltò, pose le natiche verso la bocca di Fanny che continuava ad ansimare ancora più scossa dai colpi che riceveva dai due che la stavano fottendo.
Si rivolse ad Olga “slegamiii….ti pregoooo…” alitando
Olga la lasciò e Fanny liberandosi i polsi dalla calza afferrò Marta per i fianchi divaricandole le natiche. Lanciò uno sguardo di eccitazone verso Olga che stava gustandosi la scena ed esponendo il buco del culo di Marta prese a leccarlo!
Nello stesso momento Olga si mise davanti a Marta e infilandole due dita in fica cominciò a masturbarla davanti.
Ormai sia Fanny che le altre due donne erano sull’orlo dell’orgasmo più sfrenato.
I due uomini che stavano montando Fanny non resistettero oltre a vedere quella scena di totale perversione e cominciarono ad eiaculare dentro Fanny.
Il primo prese a scaricarsi nella fica, a ripetizione Fanny sentì una quantità infinita di sperma bollente riversarsi nel suo culo.
Sentendosi inondare Fanny cominciò a leccare Marta sia sul culo che verso le dita di Olga che stava penetrando la fica. Ne succhiò una quantità abbondante di liquido che la donna stava emettendo in preda ad un furioso orgasmo. “AAAahhhh…..aaaahhhhh….sìììì….troiaaaaa….leccamiiiiii…..aaaaaaaahhhhhh…..”
Anche Olga venne silenziosamente con un orgasmo che le fece lasciare di botto la fica di Marta.

I due uomini si tolsero da Fanny che rimase inginocchiata, sconvolta, affranta per quello che nuovamente aveva subìto.
Marta affannata si sdraiò sul suo divano, Olga freddamente si ricompose anche lei.

Rimasero così per qualche secondo, ad un cenno di Olga i due uomini si rivestirono e sparirono.
Fanny rimaneva ancora nuda per terra. Olga le gettò addosso il vestito strappato… “troia!” l’apostrofò.
Lei si rialzò osservando il suo vestito e rivolgendosi a Marta “come torno in ufficio?”.

Marta la guardò e si mise a ridere, poi guardando Olga “come la facciamo tornare in uffico questa puttana? nuda?? ahahah…”
“dalle qualcosa di tuo Olga” le ordinò Marta.
Olga si allontanò e ritornò con un paio di leggins aderenti e una camicetta scollata
“Tieni…vedi se ti entrano…”le disse con aria di superiorità

Fanny indossò i pantaloni e la camicia, prese in suo vestito strappato insieme agli slip e si diresse verso la porta.
Marta la bloccò
“Non una parola con Marco altrimenti te lo scordi il lavoro…” le disse
Fanny annuì
“Sei la nostra troia adesso” le disse con tono severo “non &egrave vero?”
Fanny annuì di nuovo, poi chiese a Marta “dimmi almeno chi erano quei due…”
“Chi? quelli che ti hanno sfondata? E a te cosa importa? ti sono piaciuti??”
“Sì…” ebbe solo la forza di dire Fanny
“Ho visto come li hai presi…sei ancora molto dilatata e questo ci aiuterà molto con te… sono due ragazzi della vigilanza, ogni tanto vengono a farci compagnia…” le rispose Marta.
Fanny rivolse lo sguardo sia a Marta che a Olga, poi lasciò la villa.
Passò davanti all’ufficio della vigilanza e vide i due che l’avevano scopata, fece finta di nulla, mentre loro la osservarono ridendo.

Si mise in macchina per tornare in ufficio, ma poi pensò che non era proprio il caso in quelle condizioni… appena finita di essere scopata in fica e in culo, piena di sperma…no, non poteva!
“Marco, scusa, non mi sento molto bene” Fanny telefonò al suo capo
“Che succede” le chiese
“No, niente di terribile, solo un po’ di mal di pancia… vorrei tornare a casa, ci sono problemi?”
“No, figurati, nessun problema, domani sarai in ufficio?” le chiese Marco
“Sì, sì certo domani torno…” e lo salutò
Fanny tornò a casa, si vide spettinata, sentiva in mezzo alle gambe una sensazione di bagnato.
Si specchiò voltandosi e vide una macchia umida che copriva l’interno delle cosce e saliva verso il culo
Erano i suoi umori e lo sperma che colava fuori dai suoi buchi…la stessa macchia che aveva notato sui pantaloni di Marta la settimana prima!
Capì che anche a Marta quei due uomini riservavano lo stesso trattamento… scopata e inculata!

Tolse tutto, rimase nuda, si guardò allo specchio e rivide la Fanny che aveva lasciato qualche mese prima.
Una Fanny perversa, dominata adesso da altre due donne, soggiogata dalla sua natura di femmina dedita al sesso.
Ne ebbe paura… era caduta nuovamente nel vortice della perdizione!

Era ormai passato più di un mese da quando Fanny lavorava nell’azienda di Marco. Il contratto definitivo era stato firmato, ormai lei aveva il suo lavoro ed era sempre più disposta a fare di tutto per mantenerlo. Anche sottostare ai ricatti di Marta e Olga che avevano scoperto i particolari più intimi della sua precedente vita. E proprio le due donne le avevano di nuovo fatto riemergere il suo perverso piacere di essere sottomessa e dominata.

Il suo lavoro con Marco riguardava tutta l’attività di segreteria, fissare appuntamenti, organizzare il lavoro per l’azienda giorno per giorno. Fanny era diventata un’ottima segretaria anche a dire di Marco e Stefano.
Una mattina Marco chiamò Fanny nel suo ufficio per spiegarle come organizzare una riunione con dei clienti.
“Allora Fanny” esordì Marco “la prossima settimana dovremo essere a Londra per un incontro con due nostri ormai fedeli clienti. Dovremo firmare un contratto molto importante”
“Va bene, cosa devo fare di preciso?” chiese Fanny
“Per prima cosa tu verrai con noi” precisò Marco
“Ah! eehhh…va bene…” disse Fanny “se volete così, verrò anch’io”
“Sì certo, dovrai esserci anche tu, come in tutti i nostri viaggi che faremo per affari in futuro” disse Marco
“Ci sono alcune cose che devi sapere però…” disse Marco
“Cosa di preciso?” chiese Fanny
“Non so come dirlo, ma d’ora in poi sarai tu ad occupartene, quindi &egrave bene che lo sappia da subito…” cominciò a spiegare Marco
“Sì, certo…di che si tratta?” chiese lei
“Vedi…per convincere a firmare il contratto, ai nostri clienti spesso facciamo dei regali…particolari..”
“che genere di regali?” chiese Fanny incuriosita
“I nostri clienti a Londra per esempio… di solito gli regaliamo un incontro…” Marco si fermò
Fanny attese… “Che genere di incontro?” chiese
“Di solito gli prenotiamo un incontro con una… una escort…”
Fanny ebbe un momento di imbarazzo, ma capì subito
“Capisco… io cosa dovrei fare?” chiese
“Dovresti organizzare l’incontro con una ragazza…in hotel…” spiegò Marco “Hai difficoltà nel farlo?” le chiese
“No…non credo…” rispose Fanny
Qualche secondo di pausa… “Va bene…” disse lei “mi occupo io di tutto…”

Fanny tornò nel suo ufficio. Pensò a quello che le aveva chiesto Marco
“Capito come funziona?” pensò tra s&egrave ” gli danno una da scopare per convincerli a firmare…bel sistema…”
Proprio in quel momento ricevette un messaggio sul cellulare.
“Fanny, domani qui alle 15, disponibile” era un messaggio di Marta.
Fanny lesse… capì subito! ebbe un momento di perplessità, immaginò cosa volesse dire!
Ne fu eccitata… scrisse…rispose al messaggio… “Ok”!

Pensò a quello che le aveva detto Marco…trovare una ragazza da far scopare ai due clienti… il messaggio di Marta “disponibile” a cosa?
Non resistette… si alzò dalla sua scrivania e si diresse in bagno. Chiuse la porta a chiave, si guardò allo specchio… poi si sedette su uno sgabello lì vicino, sollevò la gonna andando a cercare la sua intimità e cominciò a masturbarsi!

L’indomani erano le 15 e Fanny andò da Marta. Suonò alla porta e le fu aperto da Olga. Venne fatta entrare.
Marta era lì ad accoglierla.
“Ah, vieni Fanny…” le disse lei
“Buongiorno Marta…” le disse Fanny
Marta la bloccò per un attimo
“Hai detto disponibile, vero?” le chiese
Fanny la guardò… annuì…poi disse “sì”
Marta la guardò fissa negli occhi. La fece entrare nella sala dove c’era un uomo ad aspettare.
Era sui 60-65 anni, piuttosto grasso con la pancia, un aspetto non proprio gradevole. Aveva addosso una divisa…Fanny capì che si trattava del capo della vigilanza della villa.
Marta si rivolse a Fanny questa volta bruscamente “inginocchiati!”
Fanny la guardò stupita, poi vide che il tono era stato perentorio, quindi obbedì
Si inginocchiò davanti a quell’uomo. Olga le fu subito vicino. La fece posizionare carponi. Intanto sbottonò i pantaloni all’uomo facendo uscire un sesso ancora floscio.
Olga si portò dietro Fanny e le sollevò la gonna abbassandole gli slip. Il suo culo adesso era nudo…vide il sesso dell’uomo cominciare ad indurirsi.
Olga si portò davanti a lui e iniziò a menarglielo per fargli prendere consistenza. Intanto lui continuava ad osservare Fanny messa carponi con il culo ben in fuori. Bastarono pochi istanti perch&egrave il sesso dell’uomo fosse abbastanza duro da riuscire a fare quello che voleva.

Sia Olga che l’uomo si portarono dietro Fanny. Tutto si stava svolgendo in un silenzio assordante. Olga si portò le dita alla bocca per bagnarle con la sua saliva, poi le passò sul culo di Fanny.
Lei ebbe un lieve sobbalzo…guardò Marta che la fissava…notò il suo sguardo duro… rimase ferma lasciando fare.

Sentì afferrarsi per i fianchi e il sesso dell’uomo premere sul suo culo… Fanny rivolse lo sguardo di nuovo verso Marta, cercò di supplicarla…inutilmente!

Il sesso di lui premette più forte, poi vinse la resistenza ed entrò nel culo di Fanny…
“Aaaaahhhhh….” il lamento di Fanny rimbombò nella stanza… più che la scena in s&egrave fu proprio quel lamento soffocato che fece eccitare anche Marta.

L’uomo cominciò a spingere e ad inculare Fanny. Le due donne continuarono a guardarsi. Olga rimaneva dietro Fanny ad osservare come lui la stava prendendo.
“Aaahhh…aaahhh” continuava Fanny
L’uomo dietro di lei non durò a lungo… dopo qualche altra spinta cominciò a venire “Aaaaahhh….aaaaahhhhh….” adesso era il lamento di soddisfazione dell’uomo a sentirsi nella sala.
L’uomo si tolse, si asciugò con l’aiuto di Olga e si riabbottonò.
Fanny rimase in quella posizione, vide l’uomo salutare Marta e poi uscire.

Rimise a posto lo slip e riabbassò la gonna, si alzò.
Marta la stava osservando, la fissava duramente, sapeva che ormai la dominava. Un vortice di pensieri la assalirono.
L’aveva fatta scopare da quell’uomo, così…subito…senza dire nulla…anzi l’aveva inculata!
Quella donna aveva disposto di lei, anzi del suo culo al posto suo! L’aveva fatta inculare!
Continuò a guardare Marta che intanto l’accompagnava verso la porta.
Lo sguardo di Marta era ancora fisso su di lei come se attendesse qualcosa da Fanny.
Sulla porta le due donne continuarono a fissarsi.
Fanny capì quello che doveva fare e dire.
Abbassò la testa e lo sguardo e poi disse “grazie…”

Era tutto pronto per il viaggio d’affari a Londra. Fanny aveva organizzato tutto per il meglio, documenti pronti, trattative, offerte e limiti di trattativa.Tutto perfetto, rimaneva da trovare la escort per i due clienti.
Cominciò a cercare su internet “Escort londra”: un mare di proposte!
Fanny non si scoraggiò, ma decise di essere piuttosto rapida nella ricerca, non voleva perderci troppo tempo a trovare una troia da far scopare ai due.
Cominciò… Angel 22aa … troppo giovane… Astrid 19aa…cazzo… Barbie… 20aa… “ma queste fanno le troie appena nate!” pensò Fanny… Brenda 22aa…ancora! Chanel 30aa… “ah, ecco! questa potrebbe andare…vediamo com’&egrave questa troia…” continuava a pensare Fanny.
Chanel 30aa, 1,70 magra, capelli castani lisci, occhi marroni… “vediamo che fa la puttana…” pensò Fanny. Pompino, scopata normale, bdsm, lesbo, no anal…

“Sì, questa potrebbe andare, un viso da troia…non fa anal, ma non importa, la scoperanno e basta…non solo gli troviamo una troia gratis…”.
Fanny prese contatto e fissò l’appuntamento per il loro hotel per il giorno successivo.

Marco con il figlio Stefano accompagnati da Fanny, il giorno dopo partirono per Londra. L’incontro era presso uno dei migliori hotel della City. La riunione presso una sala riservata. Puntuali all’incontro arrivarono i due rappresentanti dell’azienda inglese.
Un uomo sui 70 anni, distinto, piuttosto smagrito, giacca e cravatta di tutto punto, era il presidente dell’azienda.
L’altro un uomo sui 50 anni, ben curato, senza dubbio un bell’uomo, anche lui in giacca e cravatta, era l’amministratore delegato.

Cominciarono le trattative. Marco iniziò esponendo l’offerta che prospettavano ai clienti a grandi linee, poi passò la parola al figlio Stefano che cominciò ad illustrare i particolari proiettando le slides che Fanny aveva preparato.
Mentre esponeva il programma, Stefano più volte rivolgeva lo sguardo verso Fanny come a complimentarsi per il lavoro svolto.
Era veramente contenta che Stefano la apprezzasse, quel suo modo di fare sicuro ma malinconico la attraeva molto, ma doveva fare attenzione perch&egrave era il figlio del capo e non poteva combinare pasticci!
I due clienti erano piuttosto soddisfatti delle proposte di Marco e Stefano, l’incontro durò quasi due ore durante le quali vennero esposte tutte le possibilità di trattativa e margini dell’offerta. I due chiesero però, come previsto, di incontrarsi il giorno dopo per l’eventuale firma. Si diedero appuntamento per il giorno successivo alle 11 di mattina. I due avrebbero pernottato in quell’hotel… e c’era l’escort che li aspettava la sera! quella sarebbe stata la loro carta vincente!

“Come pensi sia andata?” chiese Stefano al padre
“Credo bene, mi sembravano molto interessati ai nostri prodotti… e poi abbiamo sempre da giocare il nostro jolly…” disse Marco “Fanny, tutto ok per stasera?”
“Sì, tutto organizzato…non credo rimarranno delusi…” rispose lei riferendosi a Chanel, la escort che aveva trovato.

La sera cenarono insieme, i due clienti in un tavolo a parte, poi ognuno si diresse verso la sua camera.

Fanny aveva appositamente richiesto e prenotato la sua camera a fianco a quella dei clienti e la fortuna volle che attraverso una porta comunicante lei potesse sentire quello che succedeva dentro… non solo…poteva anche vedere attraverso il buco della serratura rimasto sbadatamente non coperto.
Fanny salì in camera…sapeva che da lì a poco sarebbe arrivata la escort. Dopo una decina di minuti sentì bussare alla porta dei clienti… era arrivata.

Per qualche minuto non sentì nulla, poi quando i tre si trasferirono nella camera da letto, adiacente a quella di Fanny, lei si mise dietro la porta comunicante a spiare.

Vide lei, era come si descriveva nell’annuncio… un viso da vera troia. Cominciò a spogliarsi, anche i due si spogliarono completamente.
Iniziarono a palpeggiarla in due… chi sul seno chi sul culo…uno dei due, il più giovane iniziò a manovrarla sotto infilandole un dito nella fica.

Vedeva che parlavano ma non riusciva a sentire, poi vide lei fare un cenno di assenso avvicinandosi verso il letto. Adesso Fanny dalla serratura poteva vedere chiaramente quello che succedeva e aveva lei a due metri di distanza, con in mezzo una porta.
Chanel si mise in ginocchio al bordo del letto. Uno dei due aveva due cravatte con cui le assicurò i polsi alle sponde del letto.
L’avevano legata! si era dovuta leggermente piegare in avanti.
Dietro di lei Fanny vide quello più anziano prendere la cinta dei pantaloni e arrotolarne una parte intorno alla mano. Capì che stavano per frustarla!
Vide partire il primo colpo… “Aahhh!” questa volta la voce di Chanel venne percepita chiaramente da Fanny. E pot&egrave vedere anche la smorfia di lei.
Una serie di una decina di colpi si abbatterono sul culo e sulla schiena di Chanel.
“Oh god!…oh fuck!” sentiva esclamare da Chanel “Aahhh” ad ogni colpo la troia sbarrava gli occhi e si lamentava, ma forse più che un lamento erano espressioni di godimento.
Poi i colpi terminarono e quello più anziano avvicinandosi a lei indossò un preservativo e la penetrò cominciando a sbatterla tenendola per i fianchi. “Bitch!” continuava a dirle “Bitch! beautiful bitch!”
La scopò per una decina di minuti, poi quando fu soddisfatto uscì, sfilò il preservativo e cominciò a venirle sulla schiena e sul culo.
Era il turno del più giovane, lo vide mettere del liquido su una mano e portarla verso le natiche di lei.
Fanny vide Chanel irrigidirsi… “No anal!…please!” le sentì dire.
“No anal? bitch?” chiese l’uomo che si era apprestato ad incularla.
“No please…no anal sex…” lo implorò lei.
“Ahh! bitch! fuck! You’re a stupid whore!” esclamò l’uomo e con un colpo secco prese a sbatterla in fica.
Dopo qualche minuto anche lui si scaricò sulla schiena di Chanel.

Fanny aveva visto anche troppo… si ritirò dal suo posto di “osservazione” e si preparò per andare a letto… si trovò però bagnata per l’eccitazione dello spettacolo visto.

La mattina dopo si ritrovarono tutti in sala riunione. Dovevano firmare il contratto proposto da Marco.

Fanny arrivò precisa all’incontro con il suo completino da perfetta segretaria. Giacca nera con camicia bianca sotto, gonna a metà coscia, un filo di trucco…
Cominciarono a discutere dell’affare, ma Fanny notò subito che i due clienti erano piuttosto nervosi, iniziarono a porre mille domande, mille dubbi su quanto il giorno prima avesse esposto Stefano.
E poi notò che l’uomo più giovane la fissava insistentemente. Fanny cominciò a fare caso a questo particolare e più la cosa andava avanti, più l’uomo continuava a guardarla… e la guardava in mezzo alle gambe!

Fanny cercò di capire se le avesse ben chiuse… le serrò ancora di più, poi le accavallò.
Guardò fissa l’uomo… lui le rivolse uno sguardo nervoso di rimprovero. Poi lo sentì dire qualcosa di negativo rispetto alla proposta che doveva firmare.
Fanny ragionò…”ah sì?!” pensò “adesso vediamo se firmi…”
Scavallò le gambe e le divaricò leggermente. Subito lo sguardo dell’uomo si diresse verso il suo movimento, cambiò espressione…
Fanny lo notò subito “Ah &egrave così?! vuoi vedermi in mezzo alle gambe…” pensò.

Le divaricò ancora di più! adesso aveva le sue mutandine completamente alla vista del cliente.
Lui le abbozzò un sorriso e Fanny notò che aveva portato per un istante la mano verso il suo pacco…
“Porco…”pensò Fanny “cosa vuoi? vuoi scoparmi per firmare?”

“Marco, scusa…” Fanny si avvicinò a Marco parlandogli all’orecchio “mi assento un attimo per il bagno”
Marco fece un gesto di assenso.
Fanny richiuse le gambe e si alzò continuando a fissare l’uomo.
Si diresse verso il bagno delle donne. Rimase un paio di minuti facendo finta di rifarsi il trucco, poi sentì la porta aprirsi e attraverso lo specchio vide l’uomo entrare… lo sentì chiudere a chiave la porta…
Fanny si voltò con le spalle al lavandino e allo specchio.
L’uomo le si avvicinò proprio di fronte e guardandola senza dire nulla con una mano le sollevò la gonna e le scostò le mutandine.
Fanny anche lei prese a guardarlo fisso negli occhi. Due dita entrarono nella sua fica trovandola bagnata.

Lui si retrasse un pò, poi sbottonò i pantaloni e tirò fuori il suo sesso già pronto. Prese Fanny per le spalle facendole capire che doveva leccarlo.
Lei si abbassò mettendosi in ginocchio e prese a succhiarlo. Fece pochi movimenti con la bocca, poi lui la fece alzare e le fece capire che doveva voltarsi.

Fanny lo fece fare… sentì che le sollevava la gonna e le tirava le mutandine di lato. Adesso aveva il culo scoperto con il cazzo di lui che premeva contro.

Lo sentì avvicinarsi all’orecchio “Your ass for my sign…” (Il tuo culo per la mia firma…).
Fanny capì benissimo…voleva incularla e solo così avrebbe firmato il contratto
Lo guardò attraverso lo specchio
“You fuck my ass…and sign…(mi scopi il culo…e firmi…)”
“Yes…bitch!” le rispose lui
Fanny continuando a guardarlo nello specchio non disse nulla, sporse il culo in fuori e rivolse lo sguardo verso di lei.

Lo sentì premere e agevolmente entrare nel culo… l’aveva inculata!

Erano passati non più di dieci minuti e prima l’uomo poi Fanny rientrarono nella sala.
L’atteggiamento dei due cambiò di colpo. Nel giro di pochi minuti tutte le perplessità dei due clienti svanirono.
Come promesso firmarono il contratto. Quello che aveva sodomizzato Fanny la guardò e le sorrise. Lei capì, fece un cenno di assenso.
In fondo aveva mantenuto la parola! ma a quale prezzo… aveva dovuto dargli il culo!

L’affare era concluso… tutti erano rimasti soddisfatti.
Fanny insieme a Marco e Stefano si recarono alla reception per il check out.
Stavano completando la procedura quando la hostess disse a Marco “Sig. T….., la direttrice dell’albergo desidera vederla prima che vada via…”

“Prego sig. T…. si accomodi” La direttrice dell’hotel aveva chiamato Marco nel suo ufficio. Era una donna sui 45 anni, molto carina, minuta, bionda con capelli lunghi a coda, vestita con giacca e gonna al ginocchio di un color giallo girasole.
“Buongiorno direttrice, mi dica, cosa succede?” chiese Marco non senza una certa apprensione

(i dialoghi si svolgono in inglese, per comodità vengono riportati per la maggior parte in italiano)

“Lei conosce personalmente la sig.ra Fanny? &egrave la sua segretaria, vero?” chiese la direttrice.
“Sì, la sig.ra Fanny &egrave la mia segretaria, ma perch&egrave me lo chiede?”
“La conosce da molto tempo?”
“Da oltre un mese…”
“La ritiene una persona di fiducia, presumo”
“Sì ha la mia massima fiducia…non capisco dove vuole arrivare…”
“Guardi sig. T…., facciamo così, mi mandi la sua segretaria qui nel mio ufficio” concluse la direttrice.
“Va bene, non capisco cosa sta succedendo, ma le mando subito la signora” e Marco lasciò l’ufficio della direttrice dell’hotel

“Fanny, sei desiderata dalla direttrice dell’hotel” disse Marco a Fanny che lo stava aspettando in reception

“Io? e per quale motivo?” chiese Fanny
“Non so, non ha voluto dirmelo, ma credo sia meglio che tu vada”

Fanny salì nell’ufficio della direttrice.
La trovò dietro la scrivania e la fece accomodare.
“Buongiorno, sig.ra Fanny, prego… ho qualcosa da farle vedere…”
“Non capisco” disse Fanny “cosa deve farmi vedere?”
La direttrice voltò lo schermo del suo pc verso Fanny e diede l’avvio ad una registrazione.

Si vedeva entrare Fanny nel bagno delle donne! Una telecamera di sicurezza aveva ripreso tutto quello che era successo circa un’ora prima con il cliente.

Fanny capì immediatamente, era stata ripresa con quell’uomo.
“Ok, ok , credo di aver capito…” disse Fanny abbassando lo sguardo.
“Eh no, cara ” disse la direttrice “adesso lo guardi tutto”
E continuò a far andare avanti il filmato.
Si vedeva Fanny che si metteva a posto il trucco e poi un uomo entrare e posizionarsi davanti a lei.
Si vedeva che la faceva abbassare, estraeva il suo sesso e Fanny lo prendeva in bocca.
Lei era visibilmente imbarazzata davanti a quella donna che la stava costringendo a vedere quel filmato.
Poi si vide lui che la faceva alzare e voltare, le sollevava la gonna e le diceva qualcosa all’orecchio.

“Che ti ha detto?” chiese la direttrice
Fanny non rispose. Si vide lui alzarle la gonna e penetrarla
“Dove lo hai preso?” chiese ancora la direttrice
Visto che Fanny non rispondeva “in your ass (nel culo), da come hai reagito”
Quindi si vedeva chiaramente che lui stava venendo dentro di lei. Il filmato si interrompeva.
La direttrice spostò il pc. “Vedi Fanny… con questo io potrei chiamare la polizia…” cominciò a dire “sicuramente una notte in cella te la fai”
Fanny guardò la direttrice spaventata, sapeva che la cosa era possibile, non poteva far sapere questa cosa a Marco e poi doveva assolutamente rientrare.

“La prego… mi lasci andare…ho sbagliato e le chiedo scusa” cercò di scusarsi Fanny.

“Pensi di cavartela così?” le disse la direttrice e intanto si alzò portandosi davanti alla scrivania di fronte a Fanny che rimaneva seduta.
“Che vuol dire, direttrice?” chiese Fanny preoccupata.
“Tu credi che solo chiedendo scusa io ti lasci andare impunita?”
“La prego…” cominciò a supplicare Fanny “non capisco cosa vuole che faccia”

“Bene” le disse allora la donna “adesso lo capirai!”. Poggiandosi sulla scrivania, si sollevò la gonna lasciando vedere la sua fica nuda e depilata..era senza mutande!
Fanny la guardò ancora più preoccupata.
“Inginocchiati!” le ordinò la direttrice “e lecca!”
Fanny la guardò “Please, madame…” le disse supplicando
“Vuoi che chiami la polizia?”
“No, no direttrice” disse Fanny cominciando ad alzarsi e ad inginocchiarsi.
Si mise davanti a lei e afferrandola per le cosce portò la bocca verso la sua fica cominciando a leccarla.
“Oh yeah…so good…” cominciò ad alitare la donna
Fanny prese a leccarla per bene pensando di farla godere e mettere fine a quell’umiliazione.
Aumentò il ritmo con la lingua, spinse a fondo finch&egrave non senti lei accelerare il respiro “Oh yeah…fuck…yeahhh…aaaaahhhh…” e la sentì venire con un orgasmo silenzioso ma bagnato nella sua bocca.
La direttrice la fece staccare e facendola alzare le ordinò di voltarsi mettendosi in ginocchio sulla poltrona.
Fanny la guardò cercando di capire cosa volesse fare.
“Inginocchiati sulla sedia!” le ordinò
Fanny eseguì, poi sentì la gonna sollevarsi e lei che le sfilava le mutande.
Adesso si trovava inginocchiata nell’ufficio della direttrice dell’hotel con il culo nudo ed esposto.
“Madame, please…” supplicò Fanny
Ma la donna cominciò a percorrere con le dita il solco tra i glutei puntando verso il buco del culo.
“Please…” continuava Fanny rivolta verso di lei
“Vuoi che chiami la polizia??” le disse
“No…no…ok…” alitò Fanny cominciando a sentirsi penetrata nel culo da un paio di dita.
La donna si rese conto della sua dilatazione
“Sì…lo hai preso nel culo, prima! si sente da come sei aperta… e ancora bagnata…”
Fanny sentiva che lei spingeva ed inseriva un altro dito.
Cominciò ad alitare, non sapeva cosa volesse farle, ma non tardò a capirlo!
Sentì un altro dito che spingeva e dilatava il suo culo.
“Please madame…” sempre più affannata “no, questo no…”
“Stai zitta, altrimenti faccio venire la polizia e ti denuncio!”
E intanto aveva portato il pollice verso il suo buco. Sputò in mezzo alle natiche per lubrificarla… poi cominciò a spingere…
Fanny aveva capito che non si sarebbe fermata…voleva fistarla!
“Ohh…fuck!” esclamò Fanny “please…nooo…”
Una spinta più forte e la mano minuta della donna entrò nel culo di Fanny fino al polso!
“Ohhh fuck!” esclamò la donna “what a bitch! (che troia!)”
Cominciò a muoverla mentre Fanny non sapeva se cominciare a godere o cercare di divincolarsi e scappare, ma sapeva che non l’avrebbe passata liscia.
Rimase in posizione lasciandosi fare! sentiva quella mano che si muoveva dentro di lei, voleva umiliarla e farla godere al tempo stesso. Cominciò ad esserne eccitata. Poi vide che lei prendeva un telefono spingendo un paio di tasti, continuando a scoparla con la mano.

“Bitch!” le diceva “You are a bitch, right? (sei una troia, vero?)”
Fanny inizialmente non rispose poi sentendo la mano affondare di più “Yess…I’m a bitch! (sì sono una troia!)”

Proprio in quel momento entrò nella stanza della direttrice un uomo di colore massiccio, una specie di guardia del corpo, un uomo alto almeno un metro e novanta, in giacca e cravatta, era uno della sicurezza, tutto muscoli, e così vide la scena!
La direttrice con una mano piantata nel culo di una donna!
“Oh, Thomas, come here…look at that! (vieni a vedere)” e gli fece vedere quello che stava facendo.
Fanny aveva visto entrare quell’uomo poderoso, ne ebbe paura per quello che avrebbe potuto farle e nello stesso tempo ne provò una infinita vergogna per tutta quella situazione. Lei messa in ginocchio su una sedia con una mano piantata nel culo e un uomo che la stava osservando.

“Please madame…please…” cominciò a supplicare di nuovo Fanny
“Look what a bitch! (guarda che troia!)” disse a Thomas.
“Yes I look “(lo vedo)
“Yeah… an italian bitch! (una troia italiana)” disse lei “Fuck her! (scopala!)” ordinò all’uomo.
Fanny era sconvolta, stava per essere scopata da quell’uomo di colore sconosciuto!
Lo vide sbottonarsi i pantaloni, ne fu impaurita, ma soprattutto quando vide uscire un sesso enorme, con una cappella che si stava gonfiando sempre di più alla vista del suo culo e di quella mano dentro.
Vide un sesso di almeno 25 cm pronto a scoparla!
La direttrice cominciò a sfilarle la mano dal culo per far posto al cazzo di quell’uomo.
Fanny capì che voleva farla inculare da quell’arnese enorme!
“No…no…please! it’s so big! (&egrave grosso!)” supplicò Fanny
Lui cominciò a puntarlo sul culo di Fanny
Spalancò gli occhi e aprì la bocca pronta a sentirlo entrare tutto!
Lo sentì spingere, poi superare lo sfintere con la sua enorme punta
“Aaaaahhhh….aaaahhhhhh…” cominciò a godere Fanny
Poi centimetro dopo centimetro lentamente venne spinto dentro.
“Aaaaaahhhh….aaaaahhhhh…..aaaaaaaahhhhhh…” ormai fanny era un lamento gutturale continuo, sentiva quel cazzo entrare tutto inesorabile nel suo culo!
“Ooooaaaaahhhhh…..ooooooaaahahhhh…..aaaaaaaahhhhhh….” poi lo sentì poggiare i fianchi sulle natiche. 25 cm di cazzo nero le erano entrati tutti nel culo!
“Aaaaaaaahhhhhh…..aaaaaaahhhhh” Fanny spalancò la bocca, lo sentì arrivare quasi in gola.
“Fuck her!” disse la direttrice
Thomas afferrandola per i fianchi prese a sbatterla con vigore sempre più velocemente.

“Harder…harder (più forte)” incitava la direttrice
Quello cominciò a spingere sempre più velocemente. Fanny ormai godeva vistosamente
“Oooaahh….oooaaaahhhhh….yeahhhh….yeahhhh….”
“Fuck! harder! harder!”
Lui prese ad aumentare ancora i più il ritmo, la stava sbattendo, la stava inculando in modo forsennato.

“Tell me thank you! (ringraziami)” le disse la direttrice
Fanny la guardò mentre godeva
“Thank youuu….thank youuu madameee… for not call policeee….aaaaahhhhh

“Only for that, bitch? (solo per questo troia?)”
“Noo…madameee… ” continuò Fanny mentre veniva sbattuta violentemente nel culo “thank youuu….for fuck my assss…with your hand…and withhh…thisss… big… black coooookkkk…. yeaaaahhhhhh”.
Proprio in quell’istante l’uomo sfilò all’improvviso il suo cazzo dal culo di Fanny!
Un improvviso fiotto di liquido uscì dalla fica di Fanny che bagnò le gambe di lui e la poltrona in pelle.

“Ohhh fuck!! she squirted!!! (cazzo! ha squirtato!!)” disse lei ridendo
Fanny si sentì umiliata ma eccitata, andò fuori di testa!
“Ohhh… sorry…I’m so sorry madameee…aaaahhhh” Fanny stava chiedendo scusa ma non riusciva a trattenere il tremore che le aveva preso le gambe e le ginocchia.

“Oh not sorry…you are a good girl…you are a whore!” le disse lei, poi “Fuck her again! (scopala di nuovo!)” ordinò a Thomas

“Ohh…fuck yeahhh (oh cazzo siii)” urlò Fanny ormai in preda all’eccitazione più sfrenata. Era stata umiliata e sottomessa come non mai in quell’ufficio, in più aveva squirtato cosa che non le era mai capitato! Si sentì profondamente troia!
L’uomo la riafferrò per i fianchi e la inculò di nuovo con forza.
Di nuovo Fanny spalancò la bocca “AAAAAAAHHHHHHH….. AAAAAAAAHHHHHH….”
Questa volta l’uomo non ce la fece a trattenersi oltre e cominciò ad inondarle il culo con un numero impressionante di fiotti di sperma che Fanny ricevette passivamente dentro di lei!
Dopo aver finito l’uomo si sfilò e dandole una sonora pacca sul culo “Bitch…italian bitch! (troia italiana)” le disse e ricomponendosi si allontanò.

Fanny rimase ancora qualche istante in quella posizione.
“Please madame… I’m full…I’m full of sperm (sono piena…sono piena di sborra)” cominciò a dire “can I use your bathroom? (posso usare il suo bagno?”

“Of, course, honey… (certo, cara)” le disse la direttrice.

Fanny si ricompose, scese di nuovo in reception dove incontrò Marco.
“Allora…che voleva che &egrave successo?” le chiese
“Ma niente… avevo preso l’accappatoio…mi piaceva… l’ho pagato e tutto risolto!”

“Pronto…” Fanny rispose al telefono “ciao Marta… sì, sono tornata da Londra…” stette ad ascoltare quello che Marta le diceva.
“Sì, ma non capisco… ok… sì… va bene… ma se vengo… ok… no, ho paura che succeda quello dell’altra volta… ok… tra 2 ore…”.

Fanny aveva ricevuto una telefonata da Marta che le chiedeva di passare da lei prima possibile perchè le voleva parlare ed il suo tono di voce non era un invito, ma perentorio, non poteva fare diversamente.
Si preparò ed andò nella villa di Marco. Per entrare dovette come al solito passare al controllo dei vigilantes e, dopo aver fatto vedere il documento a quello che controllava la sbarra, notò che l’ufficio delle guardie era pieno, forse una riunione tra di loro.
“Vieni Fanny” le disse Marta facendola entrare “appoggia pure qui le tue cose” e l’accompagnò in sala dove stava anche Olga.
“Ciao Marta, come stai?” disse Fanny “Buonasera Olga…” disse cercando di nascondere l’imbarazzo e il timore che le incuteva quella donna.

“Tutto bene, Fanny” le disse Marta… “Buonasera Fanny…” le rispose Olga con il suo accento.

“Ti porto qualcosa da bere…” le disse Marta e fece un cenno a Olga che si allontanò un attimo portando subito da bere a Fanny.
“Allora, ti ho chiamato perchè ho visto che hai incominciato a seguire Marco e Stefano nei viaggi… nei loro viaggi…” disse Marta ponendo l’accento sui “loro” viaggi.
Fanny notò come aveva pronunciato la frase e immaginò che Marta sapesse cosa succedeva durante i viaggi di lavoro… i regali particolari che facevano ai clienti pagando loro una notte con delle escort.
Lei non riuscì a nascondere un certo imbarazzo soprattutto ricordando quello che era successo a Londra pochi giorni prima, quando era stata presa nella toilette dell’hotel dal cliente che poi in cambio aveva accettato di firmare il contratto.
“Fanny, cerco di andare subito al sodo…” le disse Marta.
“Sì… credo che sia meglio” rispose Fanny “perchè mi hai fatto venire qui?”
“Ok… certo…ti spiego subito…” cominciò Marta.
“Vedi… noi sappiamo tutto di te, quello che facevi e come lo facevi quando eri a T….. e quello che ti abbiamo fatto riprovare qui ci ha molto impressionato…”
Fanny guardava Marta fissa negli occhi, ogni tanto si voltava verso Olga che nel frattempo la osservava con un sorriso ambiguo, come a volerla provocare e sfidare.
“Ah… vi ha impressionato…” le rispose Fanny.
“Noi abbiamo deciso che tu sarai la nostra schiava…la nostra sottomessa!” le disse Marta a bruciapelo.
Fanny quasi sbarrò gli occhi, fu sconvolta da quanto aveva sentito… “schiava…sottomessa”…
Non fece in tempo a replicare che Marta la anticipò “Hai sentito bene… e non ammettiamo repliche o rifiuti…abbiamo deciso… anche perchè non puoi rifiutare… abbiamo foto, filmati… che se andassero in mani sbagliate per te sarebbe un problema” finì Marta.
Intanto Olga si era alzata e diretta verso la camera da letto.

Fanny rimase ancora in silenzio, poi dopo aver riflettuto ebbe la forza di chiedere a bassa voce “…e…che cosa dovrei fare?…”.

“Vedremo… farai tutto quello che ti chiederemo… e non potrai rifiutarti… ma tranquilla…per quello che sappiamo di te, vedrai… ti piacerà…eccome se ti piacerà!” concluse Marta. Intanto Olga era tornata e nascondeva qualcosa in mano.

Fanny stava per rispondere, in fondo quello che le aveva detto Marta era possibile e certo non era lontano dalla realtà, ma prima che potesse replicare Marta la anticipò “e adesso alzati e piegati in avanti!” le ordinò.
Fanny la guardò perplessa… “avanti! obbedisci!” le intimò Marta e facendosi davanti a lei le prese un braccio la fece alzare e dandole uno schiaffo la obbligò a voltarsi!
Fanny fu costretta a piegarsi in avanti. Subito Olga le si portò dietro e sollevandole la gonna le abbassò lo slip divaricandole le natiche.
Fanny si voltò, vide che aveva in mano un oggetto a cuneo…un dildo!
Olga lo avvicinò verso la sua bocca… capì… lo prese in bocca bagnandolo di saliva.
Poi lo vide diretto dietro di lei e lo sentì spingere sul culo… una spinta più decisa ed entrò tutto dentro!
Fanny si voltò in avanti “aahhh…” non riuscì a trattenere un gemito.
“Vedi che ti piace?…” le disse Marta.
Lei la guardò… “stronza” pensò dentro di sè, poi sentì sollevare lo slip e la gonna e con una sonora pacca sul culo Marta la fece girare.
“Bene! questo lo porterai dentro di te tutte le volte che te lo chiederemo, servirà a tenerti pronta per quello che ti faremo fare” le spiegò Marta, mentre Olga la squadrava soddisfatta per averle inserito quell’oggetto nel culo.
“Adesso andrai nell’ufficio dei vigilantes per prendere il pass, così non dovrai più fermarti per i controlli e consegnerai questa busta al capo”
“Ma…” accennò Fanny
“Sì…con quel coso nel culo! dovrai abituarti, cara!” le disse Marta e l’accompagnò verso la porta.

Fanny aveva difficoltà a camminare con quel dildo inserito, ma dovette sottostare a quanto richiesto da Marta.
Arrivò all’ufficio dei vigilantes dove erano in riunione. C’erano una decina di guardie che stavano discutendo di turni, di paghe… una specie di riunione sindacale.
Fanny entrò e chiese del principale. Fu fatta entrare e venne portata da un tipo che conosceva… era quello che l’aveva sodomizzata a casa di Marta!

Ne fu imbarazzata, ma dovette consegnargli la busta.
Lui la aprì…lesse! poi si portò dietro la scrivania e compilando un modulo le consegnò il pass.
“Questo è suo… adesso può entrare senza controllo” le disse.
“Grazie…” rispose Fanny con un certo imbarazzo visto che quell’uomo l’aveva inculata in casa di Marta con lei e Olga presenti…
Ma non fu tutto!
L’uomo le consegnò un’altra busta che era dentro a quella che aveva dato al capo dei vigilantes.
“Questa è per lei…”
Fanny la prese, aprì e lesse anche lei quello che c’era scritto.
“Fai tutto quello che ti chiede! altrimenti…”
L’uomo la osservò… attese qualche istante poi facendo cenno ad uno dei suoi dipendenti, fece accomodare Fanny in una stanzetta dove i vigilantes riposavano.
“Venga…” le disse.
Fanny dovette seguirlo perchè così le aveva ordinato Marta in quella lettera.
Venne fatta entrare… l’uomo come al solito non perse tempo.
“La signora Marta ha scritto che posso fare con te quello che voglio…” le disse
“E io devo obbedire…” disse Fanny provocatoriamente e a bassa voce.
Si avvicinò lei stessa ad un mobile che si trovava lì vicino e porse le spalle all’uomo.
Sollevò lei stessa la gonna abbassando lo slip.
Intanto l’uomo si era portato dietro di lei aprendo la lampo dei pantaloni e già aveva il sesso pronto a penetrarla.
L’uomo le aprì le natiche e trovò il dildo!
“Troia! così vai in giro…” lo afferrò per la base e lo sfilò di colpo
“Mmhh…” alitò subito Fanny
Immediatamente fu sostituito dal cazzo di lui che cominciò a penetrarla…
Prese a montarla rapidamente… bastarono già pochi colpi che lui eccitatissimo cominciò a dirle “ti piace eh? troia?…”
Fanny non rispondeva… “Eh? dillo che ti piace… se no Marta non sarà soddisfatta di te…”
Fanny ne ebbe paura… “mi piace…” disse sottovoce
Lui sempre più affannato “non sento…più forte…” e le diede uno schiaffo sul culo
Fanny cominciava a sentire quel cazzo dentro di lei
“Mi piace…” disse un po’ più forte
“Devi urlare troia!” le ordinò
Fanny sapeva che se avesse urlato l’avrebbero sentita tutti gli altri vigilantes che si trovavano nell’ufficio accanto.
“Mi piace!”

“Più forte troia!” ormai l’uomo la stava sbattendo e mancava poco a venire
“MI PIACEE!” urlò questa volta Fanny
“Dove??” le chiese lui
“NEL CULOOO! MI PIACEEE…NEL CULOOO!…” ebbe il coraggio di urlare Fanny sapendo che tutti avrebbero sentito e capito quello che le era stato fatto.
Subito i fiotti di sperma cominciarono a riversarsi dentro… lui finì di venire e subito riprese in mano il dildo
Fanny fece per rialzarsi, ma lui la tenne bloccata!
“Ferma!” le ordinò e le ripiantò quell’oggetto nel culo impedendo così allo sperma di uscire.
“Aaahhh” Fanny emise un rantolo soffocato… quel gesto la umiliò ancora di più! Lo guardò… quell’uomo che neanche conosceva aveva avuto la possibilità di incularla già due volte!
Ne fu sconvolta!
La fece rivestire e l’accompagnò fuori della stanza… entrò nell’ufficio dove regnava un silenzio imbarazzante.
Guardò per una frazione di secondo quegli uomini che evidentemente avevano sentito tutto
Chinò il capo, accelerò il passo più che poteva, ma la sua andatura non le consentì un passo veloce visto l’ingombro che portava dentro.
Allora fece piano, quasi cominciò ad ancheggiare facendo ammirare il suo culo a quegli uomini, scese i gradini ed entrando in macchina volse lo sguardo verso due di loro che la osservavano sbalorditi.
Ne fu coinvolta… sentì chiaramente contrarre i muscoli interni intorno al dildo… ne fu eccitata!!

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“Buongiorno Fanny”. Era Marco che si accingeva a dare indicazioni alla sua segretaria “la prossima settimana saremo a Dubai per un incontro con dei clienti, organizza per la partenza e tutto quanto il resto…ovviamente anche tu ci sarai”
Fanny ascoltò le disposizioni di Marco, ma quando sentì Dubai ebbe un momento di esitazione… e poi doveva andare anche lei!
Le venne in mente quello che le era successo quando vi era andata in vacanza con l’ex marito e cosa le avevano fatto nella sauna dell’hotel.
“Marco…preferirei non venire…a Dubai…” provò a dire Fanny.
“Perchè? è importante per noi, dobbiamo concludere un affare molto impegnativo e remunerativo…” le chiese Marco
“Non so…è un paese arabo…una donna…” provò a giustificare Fanny.
“Non se ne parla…tu verrai con noi…” troncò la discussione lui, d’altra parte era il capo!
Fanny non potè far altro che acconsentire “Va bene, verrò anch’io…” disse con voce rassegnata e preoccupata.

La settimana successiva andarono a Dubai per l’incontro con i clienti. L’appuntamento era all’ultimo piano di uno dei grattacieli più alti e spettacolari.
Vennero accompagnati nella sala riunioni, erano Marco, Stefano e Fanny.
La sala era un gioiello di modernità e design. Una lunga parete circolare a vetri delimitava la grande sala. Alle pareti arazzi e quadri, su appositi piedistalli statue di corpi maschili e femminili, dalle vetrate una vista panoramica sulla città.
Al centro della sala un grande tavolo rotondo a vetro trasparente con una base più larga che consentiva un movimento circolare del tavolo. Questo per facilitare le firme dei contratti tra i componenti della riunione, senza far passare di mano in mano la cartella da firmare.

Marco, Stefano e Fanny si accomodarono sulle poltrone a loro assegnate e subito dopo entrarono i clienti arabi.
Erano cinque uomini vestiti con i loro abiti da sceicchi accompagnati da una donna con un lungo abito marrone che le ricopriva l’intero corpo, il classico burqa che le lasciava scoperti solo gli occhi.
Fanny alla vista degli uomini così vestiti ricordò perfettamente il suo incontro nella sauna… ne fu sconvolta, ma allo stesso tempo intrigata per il fascino che in fin dei conti emanavano.
Cominciarono a parlare del contratto, si trattava di grosse cifre di denaro che gli arabi avrebbero dovuto pagare per avere delle esclusive collezioni di prodotti dell’azienda di Marco. La donna faceva da interprete, Fanny doveva analizzare utili e profitti in base alle offerte che venivano fatte dagli arabi.
Dopo più di un’ora di incontro non si riusciva a concludere l’affare. Per gli arabi il prezzo da pagare era eccessivamente alto, nonostante la qualità dei prodotti fosse elevata. Era questo aspetto che Marco cercava di far capire ai clienti tramite la traduzione della donna. Trapelava un certo nervosismo tra i clienti arabi. Soprattutto due di loro erano infastiditi e volevano abbandonare la riunione…l’affare stava saltando.
Marco era piuttosto nervoso, Stefano cercava di calmarlo dicendogli se poteva ragionare sul costo, ma Marco dopo aver consultato Fanny era sempre più deciso a mantenere il punto. Venne chiesta una breve pausa durante la quale gli arabi si consultarono tra di loro.

Tutti si alzarono dal tavolo. Gli arabi si riunirono in piedi in una zona della sala e parlavano con la donna.
Marco, Stefano e Fanny dalla parte opposta si consultarono su cosa fare in caso di proposta dei clienti.
Poi la donna fece cenno a Marco di farsi in disparte con lei. Lui accolse l’invito e ascoltò cosa avesse da dire.
Mentre parlavano Marco guardò Fanny più di una volta, poi rivolse lo sguardo verso i cinque clienti. Dopo alcuni minuti di discussione la donna consegnò a Marco un pezzo di carta non meglio identificabile.
Marco si avvicinò a Fanny chiedendole di seguirlo.

“Fanny… occorre il tuo aiuto…non so nemmeno come dirtelo, ma ormai tu sei piuttosto abituata a queste cose…mi pare…” le disse lui.
“Che intendi dire?” gli chiese lei.
“Per concludere l’affare alle mie condizioni… vogliono che tu… non so come dirtelo…insomma vogliono che tu rimanga con loro, qui…per un po’ di tempo…”
“Che vuol dire???” chiese preoccupata Fanny. “Insomma Fanny, non hai capito?” le disse lui.
“No, non ho capito…” disse Fanny ancora più turbata
“Fanny…vogliono che tu sia…disponibile con loro…insomma vogliono scoparti…tutti…”
Fanny sgranò gli occhi
“Ma sono matti?…ma come si permettono?” cercò di replicare lei.
“Fanny, non posso perdere questo affare e poi…” disse lui
“E poi…questo sarebbe per te…” e mostrò a Fanny il pezzo di carta.
La donna aveva consegnato a Marco un assegno
Fanny vide la cifra! per poco non svenne…era un mucchio di soldi! forse anche troppi per quanto lei avesse pensato.

Guardò Marco… “Sono tanti soldi…” le disse lui guardandola negli occhi.

Fanny stette a pensare per qualche istante, guardò gli uomini che la osservavano parlando tra loro, poi guardò la donna che anche lei la stava osservando.

“Ok…” disse solo Fanny
“Sei sicura?” le chiese Marco
Fanny non rispose, fece solo un cenno di assenso.
Marco si diresse verso la donna e ridandole l’assegno confermò la disponibilità di Fanny.
Lei andò a riferire agli uomini che sorrisero soddisfatti e sicuri che avrebbero ottenuto quanto richiesto e cominciarono a sedersi ognuno sulle rispettive poltrone.

Marco e Stefano vennero fatti uscire e accomodare in un’altra sala.
Fanny rimase con i cinque uomini e la donna.
Lei prese Fanny e la fece sistemare in un punto del tavolo circolare avendo cura di farla salire sulla parte girevole del tavolo. In questo modo Fanny avrebbe girato insieme al vetro del tavolo spostandosi in cerchio.
La donna fece voltare Fanny e la fece chinare sul tavolo, prese una mano e gliela allungò, poi l’altra facendole aprire così le braccia e distendersi sul tavolo con il petto e la faccia. Fanny si chinò, i tacchi alti che portava la costrinsero ad assumere una posizione che le faceva sollevare il culo in modo provocante.

La donna si mise dietro di lei e le sollevò la gonna arrotolandola con cura sulla schiena, poi le sfilò dai piedi le mutandine…
Adesso aveva il culo nudo ed esposto davanti a quei cinque uomini. Un paio di loro si erano sollevati il vestito e avevano già estratto il loro sesso eretto. Fanny poteva vederli attraverso il vetro trasparente del tavolo.
La donna si portò verso Fanny e le disse all’orecchio “Don’t move!” (non muoverti).

Fanny mantenne la posizione con le braccia distese sul tavolo e il viso appoggiato sul vetro, poi vide la donna appoggiare sul tavolo una borsetta da cui estrasse un oggetto a forma di uovo, una specie di portachiavi e un flacone.
Sentì uno degli uomini ordinare alla donna “Prepare her…” (preparala)
La donna stando dietro Fanny prese il flacone e versò una parte del contenuto su una mano, poi la portò verso la fica di Fanny cominciando a lubrificarla.
Quando ebbe finito prese l’oggetto e iniziò ad inserirlo dentro. Fanny si contrasse, capì che quell’oggetto sarebbe entrato nella sua fica e avrebbe iniziato a stimolarla…cominciò ad esserne eccitata e preoccupata.
Lo sentì entrare tutto… la donna si avvicinò di nuovo a lei guardandola “italian bitch!” (troia italiana) le disse, poi azionò il telecomando e l’oggetto iniziò a vibrare dentro Fanny.

Fanny ebbe un movimento di sorpresa, quell’oggetto aveva iniziato a stimolarla, involontariamente sollevò le braccia e il busto dal tavolo.

“DON’T MOVE!” le ordinò a voce alta la donna “or not money!” (oppure niente soldi!).
L’oggetto prese a vibrare velocemente, intanto Fanny vide che tutti gli uomini avevano sollevato il vestito e si stavano tirando il cazzo. Non sapeva cosa volessero farle. Cominciò ad essere affannata, eccitata, l’idea di essere di nuovo scopata in gruppo o osservata godere la sconvolse. Sentiva quel coso vibrare sempre di più… stava iniziando a godere, il suo respiro accelerato appannava il vetro del tavolo….sentiva colarsi dietro…
“Aaaaahhhh….aaaaahhhhh…” cominciava ad alitare. Poi sempre più forte “mmmmmhhhh….mmmmmmmhhhhh….aaaaaahhhhhh…”
L’oggetto prese a vibrare al massimo, la donna lo aveva accelerato sempre di più!

Fanny guardò lei con occhi supplichevoli…aveva i pugni stretti nello sforzo di non muoversi e rimanere nella posizione, le braccia tese, il culo fermo nonostante la vibrazione nella sua fica….stava per esplodere in un orgasmo!
“Aaaaaahhhh….aaaahhhh….can I?…can I?…” (posso?…posso?…) chiese alla donna
“Yes! come! come!” (sì, vieni, vieni!) le rispose la donna di cui si vedevano solo gli occhi.
Fanny chiuse gli occhi, voltò il viso da una parte sul vetro del tavolo, spalancò la bocca da cui usci un rivolo di saliva “AAAAAAAHHHHH….AAAAAAHHHHH…”
venne con un orgasmo devastante.
Quando fu rilassata, l’oggetto venne spento.
“Ok…she is ready!” (ok, è pronta!) sentì dire alla donna
Fanny aprì gli occhi, vide lei che le chiedeva “Are you ready?” (sei pronta?)
La fissò per un istante, poi ebbe la forza solo di alitare “Yesss…I’m readyyy…” (sììì, sono prontaaa)

Venne girato leggermente il tavolo e fatta mettere davanti al primo degli uomini, il quale si alzò dalla sedia e si posizionò dietro Fanny.
La donna seguì il movimento, riprese di nuovo il flacone e questa volta lubrificò il buco del culo di Fanny.
Lei capì che di nuovo quegli uomini arabi l’avrebbero inculata a turno!
La donna prendendo il cazzo del primo in mano lo indirizzò verso Fanny.
La fece inculare! contemporaneamente fece ricominciare a vibrare l’oggetto nella fica.
Fanny sentendosi inculare e stimolare contemporaneamente ne fu sconvolta…spalancò gli occhi e la bocca. Non riuscì a non sollevare il busto dal tavolo!

“DON’T MOVE!” le urlò di nuovo la donna
Fanny sempre più eccitata si rassegnò a rimanere ferma, distese le braccia, mantenne il viso in avanti, sentiva l’oggetto vibrare nella fica, il cazzo del primo sondarle il culo, vedeva attraverso il vetro del tavolo gli altri uomini con il cazzo di fuori che se lo menavano…
“Aaaaaahhhh…aaaaaaahhhhh…” cominciò ad ansimare sempre più acutamente.
L’uomo dietro di lei stava venendo, quando Fanny pensò che si riversasse dentro di lei, vide la donna prendere un calice “martini” di vetro nero.
Con una mano teneva il calice con l’altra prese il sesso dell’uomo e, sfilandolo dal culo di Fanny, continuò a tirarlo fino a farlo venire e sborrare nel bicchiere, avendo cura di non far perdere neanche una goccia.
Poi posò il bicchiere, spense il vibratore e fece girare il tavolo…insieme a Fanny!
Quegli uomini, senza spostarsi dalla propria sedia, l’avrebbero inculata tutti!
Venne girato il tavolo, Fanny davanti al secondo che si alzò e la sodomizzò con un colpo secco…vibratore di nuovo acceso!

“Aaaaaaahhhhh…..aaaaaaahhhhhhh…” ormai era un lamento continuo, Fanny godeva, ansimava, affannava.
Qualcuno degli uomini iniziò a ridere ed a rivolgersi a Fanny con parole in arabo.
Lei capì che la stavano insultando chiamandola “troia, puttana”
Guardò la donna continuando a gemere… lei capì “They says… you are a bitch” (dicono che sei una troia) “You are?” (lo sei?)
Fanny mentre continuava ad essere scopata nel culo ebbe la forza di rispondere “Yesss…I am…” (sì, lo sono)
“What??” le chiese la donna. “A bitch…I am a bitch…” (una troia, sono una troia)
Vi fu una risata da parte di tutti quegli uomini.
La donna insistette ancora di più ad umiliare Fanny.
“You like it?” (ti piace) “You like in the ass?” (ti piace nel culo?)
“Yess…I like in my assss…aaaaahhhhh” rispose Fanny ed esplose in un altro orgasmo.
La donna allora si avvicinò a Fanny e facendole sollevare di poco il viso dal tavolo l’afferrò per i capelli e la voltò verso di lei
“Open your mouth” (apri la bocca), poi sollevò il velo che le copriva la bocca e “pù” le sputò in bocca “fucking bitch!” (lurida troia!)

Tutti incularono Fanny e vennero nel calice che fu colmo del loro sperma.
Quando ebbero finito, gli uomini rimasero seduti.
Il vetro del tavolo dove Fanny era rimasta appoggiata con il viso era sporco di saliva…aveva sbavato durante i diversi orgasmi che, nonostante tutto, aveva provato!
La donna pulì ed asciugò la fica e le cosce di Fanny che grondavano dei suoi umori, le abbassò la gonna, si portò davanti a lei per pulire il tavolo.
“Please, remove it…” (ti prego toglilo) la supplicò
“Don’t touch it!” (non toccarlo!) le disse e la invitò a ricomporsi.
Fanny si sollevò dalla posizione, fu rinfrancata per il fatto che non le erano venuti tutti nel culo, altrimenti avrebbe grondato sperma sedendosi.
“Good girl…” (brava) sentì dire dalla donna.

Era passata più di un’ora durante la quale Fanny era stata umiliata e abusata da quegli uomini.
Poi Marco e Stefano furono fatti rientrare nella sala riunioni.
“Che ti hanno fatto?” le chiese Marco
“Mi hanno umiliata…abbastanza” gli rispose Fanny, lanciando lo sguardo verso Stefano che la osservava con il suo solito sguardo triste.
“Che ti hanno fatto?” chiese ancora Marco
“Mi hanno inculata…tutti! Marco…” gli rispose lei e guardò ancora Stefano che stavolta abbassò lo sguardo colpito per quello che aveva detto.

Quando tutti ebbero ripreso posto, la donna prese la cartella del contratto e la appoggiò sul tavolo.
Prese a farla girare per la firma… su quello stesso tavolo dove prima aveva girato Fanny per essere inculata da tutti, adesso girava il contratto!
Fanny ne fu sconvolta e al tempo stesso fiera!
Gli arabi firmarono tutti, poi la cartella arrivò a Marco. Fanny potè vederla.
Sulla prima pagina con un fermaglio c’erano le mutandine di Fanny insieme al suo assegno!
Anche Marco vide le mutandine di Fanny e si voltò a guardarla, così le vide anche Stefano, ma non ebbe il coraggio di guardare Fanny.

Si sentì ancora più umiliata…cosa avrebbero fatto ancora per umiliarla ulteriormente…

Quando anche Marco e Stefano stavano apponendo la firma sul contratto, la donna arrivò con 9 calici martini pieni per brindare all’accordo.
Porse un bicchiere ad ognuno… ne portò uno anche a Fanny…il contenuto non poteva vedersi perchè il cristallo era nero.
Fanny vide il contenuto del suo calice… c’era lo sperma di tutti coloro che l’avevano inculata!
Insieme al calice la donna le porse un biglietto dove c’era scritto “Drink…or not money…” (bevi o niente soldi).

Fanny ne fu ancora sconvolta. Non l’avevano riempita dietro, ma adesso volevano riempirla davanti, volevano che bevesse tutto il loro sperma!
Fanny guardò la donna con sguardo supplichevole, come per chiederle di fare qualcosa per renderle la cosa meno raccapricciante.
La donna la guardò e capì. Di nascosto prese il telecomando del vibratore e l’azionò alla velocità minima.
Fanny sentì la stimolazione che le arrivò di nuovo al cervello. Ne fu eccitata! e ciò le diede la forza per obbedire a quello che le era stato chiesto.
Prese il bicchiere e guardando uno ad uno gli uomini che l’avevano umiliata inculandola a turno, cominciò a bere… tre sorsi e deglutì tutto il loro sperma!
Marco e Stefano non seppero mai che bevve la sborra di quei porci.
Finì di bere, il vibratore fu fermato… Fanny potè prendere finalmente il suo meritato assegno.
La donna in burqa, guardandola fissa negli occhi, le regalò il telecomando del vibratore che Fanny aveva ancora inserito profondamente nella sua fica!
Le si avvicinò e le sussurrò all’orecchio “alkaliba!”

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