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Racconti Erotici EteroRacconti erotici sull'Incesto

Succede di notte

By 26 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Ubriaca o solo addormentata? Sono fermo sulla soglia della porta della tua camera e ti guardo, la festa per l’inaugurazione della tua nuova casa è praticamente finita, tu sei crollata prima.

 

La festa è stata un successo oserei dire, ma per te domattina sarà più una disgrazia, come al solito hai invitato troppa gente, e la gente che conosci non ha freni, o non sa porseli, come me.

 

Fabrizio è andato già via, da quando lui è tornato nella tua vita, hai detto che non c’è più spazio per me, e nonostante io ti abbia fatto capire che del suo ritorno non me ne freghi un cazzo, tu da allora mi sei girata alla larga, “sei troppo pericoloso ;)” il tuo ultimo messaggio, ripensandoci mi sfugge lo stesso sorriso che ho avuto quando l’ho letto la prima volta, un messaggio per lasciarmi con un complimento, o forse più una finestra lasciata aperta?

 

Anna, il tuo angelo custode nelle serate in cui ci sono io è già andata, o è meglio dire che è stata trasportata a casa da altri, visto la quantità di assenzio che ha assorbito.

 

Sistemo un po’ e poi mi chiudo la porta alle spalle” le ho detto quando è stata portata a casa. Nell’ultimo lampo di sobrietà che i suoi occhi le hanno permesso, ho respirato una sorta di preghiera, ma credo che anche lei fosse consapevole che sarebbe stata una preghiera ad un dio poco pronto ad ascoltare.

 

In un racconto erotico di bassa lega tu saresti andata a letto nuda o con una mise sicuramente più sexy della tuta grigia che avevi addosso durante la festa. Ma questa è la realtà, e quindi la mia unica fortuna è che non è ancora arrivato il freddo, e quindi non ti sei infilata sotto il piumone. Sei lì davanti a me straiata sul letto.

 

E’ ora di capire il vero significato di quel messaggio.

 

La stanza è debolmente illuminata dai lampioncini del parchetto fuori, e mi permette di vederti perfettamente, coricata su un lato, non faccio altro che sdraiarmi di fianco a te, e dopo qualche secondo, in modo da farti abituare alla mia presenza senza svegliarti subito, comincio a soffiarti piano vicino all’orecchio per vedere le tue reazioni. I soliti e conosciuti mugolii che ti sfuggono mentre dormi arrivano, e come al solito provocano reazioni più evidenti in me piuttosto che in te. Sento premere contro I pantaloni della tuta il cazzo, se fosse per lui ti starei già spogliando, ma mi voglio godere il più possibile le tue reazioni, visto che una delle possibili potrebbe essere quella di venir cacciato in malo modo dal letto.

 

Provo ad osare un po’ di più e lentamente di passo la punta della lingua sul collo, risalendo piano fino all’orecchio, senza esagerare, siamo ben lontani dalla foga con cui leccavo ferocemente il tuo collo qualche mese fa, ma lì non avevamo limiti, nessuno.

 

Inarchi la schiena e ti sfugge un gemito piuttosto forte quando la lingua è all’altezza del tuo orecchio, il gemito è talmente marcato da farmi sorgere il dubbio che in realtà tu sia sveglia e che fingi soltanto di dormire. Ti fisso, gli occhi sono ancora chiusi. Mi chiedo se tu stia fingendo di dormire per avere una scusa, per pensare che io possa essere quello sfigato di Fabrizio. Mi piace pensare sia così, quasi me ne convinco.

 

Il cazzo spinge, ho voglia di spogliarmi, ma come al solito sono troppo preso dal controllare le reazioni di ogni millimero del tuo corpo e la pelle d’oca sulle tue braccia compare non appena ricomincio il gioco con la lingua intorno al tuo orecchio. Quella pelle d’oca ha sempre tradito il tuo essere eccitata. Con le dita della mano comincio a sorrere la schiena da sopra la maglia, lentamente, contando una ad una le fossette lungo la tua spina dorsale. I tuoi gemiti a volte sono controllati, altre volte ti sfuggono in maniera violenta, vedo la tua bocca aprirsi e lasciar sfuggire la tua eccitazione che si trasforma invece in sangue che viene pompato nelle mie vene. Sono praticamente certo ormai che tu sia sveglia e la tua finzione mi ricorda quanto sei troia quando vuoi. Gli occhi sono sempre chiusi, ma so che sei perfettamente consapevole che le mani e la lingua che ti stanno esplorando da sopra la tuta sono le mie.

 

TI lecco più forte proprio dietro il collo, sotto l’attaccatura dei capelli raccolti e qui ti sfugge un clamoroso “siiiiiiiiii” seppur silenzioso. Sveglia lo sapevo, ma adesso a fingere sono io. L’istinto sarebbe quello di girarti con forza, lasciarti la scusa del non lo sapevo e scoparti senza lasciarti la possibilità nemmeno di parlare, ma non cedo all’istinto, voglio farti svelare le carte.

 

Devo però liberare il cazzo, e non appena abbasso I pantaloni della tuta (che la tua richiesta di venire tutti in tuta come tema della festa fosse una sorta di premeditazione?) ho io un gemito di sollievo, quel poco di sangue che ancora non era sceso alla festa dei miei sensi abbandona il mio cervello e mi trasforma in una sorta di uomo primitivo che ormai pensa solo al come prenderti.

 

Con la mano scendo nuovamente lungo la tua schiena, sempre lentamente, e mi soffermo in quel centimetro di pelle della schiena nudo tra felpa e pantaloni, la pressione della mia mano è maggiore ora e tu rispondi inclinando ulteriormente il bacino, vedo il tuo culo spingersi verso di me, la tua posa è assolutamente innaturale. Lo so che sei sveglia, I tuoi occhi sono chiusi a stento, ma continui col tuo gioco.

 

Il tuo modo di inarcare la schiena mi ha sempre eccitato e soprattutto mi permetteva di scoparti da sdraiata, il tuo modo di spingere il culo in quel modo fino a farlo quasi alzare, fino a farmi capire che il tuo unico pensiero fosse “scopami” mi ha fatto avere erezioni che a volte pensavo di non poter replicare. E anche adesso è così. Spingi talmente in fuori che vedo la forma delle tue labbra formarsi nonostante gli slip e la tuta. Ed è lì che arrivo a chiudere il viaggio della mia mano, dalla schiena nuda torno a far correre il dito sulla tuta stessa, lungo il solco del tuo splendido culo, fino ad arrivare alle grandi labbra che sento aprirsi nonostante la tuta stessa. Sarai il solito lago là sotto. “Ho voglia di te” mi sfugge dalla bocca, ma è talmente flebile che non so nemmeno se tu l’abbia sentito, perché comunque I tuoi gemiti continuano ad alzare la carica erotica di questa reciproca tortura, e forse alzano anche la temperatura della stanza, che sembra essere arrivata ai 100 gradi.

 

Appoggio il cazzo, e sento le tue labbra aprirsi ancora, sono talmente eccitato che sento tutto, nonostante la tuta, mi sembra quasi di poterti scopare così. Comincio a farlo scorrere e a spingere, come se stessimo veramente già scopando. Dopo meno di 20 secondi credo di non farcela praticamente più, ma per fortuna cedi prima tu. Giri di scatto la testa, vedo la fronte sudata, I capelli incollati sulla fronte (credo che ci siano veramente 100 gradi in quel letto), ma quello che non dimenticherò mai saranno gli occhi. Mi guardi come mai prima, occhi bramosi, affamati, quasi feroci, potrei quasi giurare che fissandomi stessero per dire qualcosa. La tua bocca però li anticipa e mi travolgi con un laconico “Vaffanculo” scandito perfettamente dal tuo sguardo, mentre con la mano invece ti abbassi oscenamente la tuta e le mutandine, e poi ti infili completamente il mio cazzo, che non aspettava altro.

 

Non credo di aver retto più di una decina di colpi, ma l’eccitazione e la foga con cui ci siamo scopati a vicenda ci ha portato ad un orgasmo animalesco. Il modo in cui ti sei inarcata è la descrizione del godere, un orgasmo come una bomba atomica silenziosa, che ci ha privato anche del respiro. Un orgasmo talmente incontrollabile da non rendermi nemmeno conto, inizialmente, di essere venuto dentro di te, inconsapevolezza durata un secondo, tant’è che per tirarmi fuori alla svelta sono caduto giù dal letto, ma in quel momento non è stato nemmeno ridicolo.

 

L’unica cosa che riesco a registrare di quella sera, sono io schiena a terra, che ti guardo tirarti sul letto a gattoni, proprio come una gatta, con la tuta e le mutandine bagnate abbassate a metà gamba, che mi guardi e mi dici …

Ancora

 

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