Skip to main content
Racconti Erotici EteroTrio

Tentazioni familiari

By 5 Marzo 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Una coppia felice Daniele e Isabella.

Entrambi sui 40 anni, entrambi con un divorzio alle spalle prima del loro matrimonio, entrambi impiegati di banca di un certo livello. Nessuna preoccupazione economica, una bella casa quasi in periferia, abbastanza libertini da non porsi problemi di tipo sessuale cosicché la loro vita a letto è vivace ed appagante.

Con loro Jessica, diciannovenne figlia di Isabella, affezionatissima a Daniele che considera come un altro padre rendendolo contento. Una famiglia felice senza nubi all’orizzonte.

Madre e figlia hanno un rapporto che è più da sorelle/amiche che genitrice/figlia, parlando di tutto, anche delle cose più intime. Sanno tutto l’una dell’altra, si aiutano, si spalleggiano e l’affetto tra di loro si riversa poi su Daniele che è felice di avere una moglie così innamorata ed una figlia, perché la considera tale dopo otto anni di convivenza, affettuosa e brillante.

– Lo sento distante. Non lo so, da qualche giorno è come se fosse sui carboni ardenti. –

Isabella parla con la figlia di Daniele, del suo atteggiamento che considera cambiato da qualche giorno.

– Dice che è per il lavoro, che ci sono dei problemi ma che presto si risolverà tutto –

– E tu non gli credi? –

– Non lo so, in realtà, anche se lavoro in un’altra filiale, so che ci sono diversi movimenti lì da lui, ma non ha mai fatto così. Ho paura che ci sia un’altra donna –

– Sei gelosa? Ma su mamma, non lo sei mai stata finora. –

– Sì ma adesso… so che nella sua filiale hanno assunto due giovani; i commenti maschili dicono che sono due “pezzi di figa”, e sarà una coincidenza che assunte loro Daniele diventa così… così? –

– Guarda che se avesse voluto metterti le corna avrebbe potuto farlo da tempo, lo sai. –

– E non l’ha fatto, sono sicura. Ma ora? Se… se avesse voglia di cambiare? Di avere una donna più giovane? –

– Ma taci, tu te ne mangi cento di giovani. Quando usciamo insieme guardano più te che me. Beh, è anche per come ti vesti ah ah ah ah –

Jessica percula sua madre bonariamente e la madre accetta lo scherzo ridendoci sopra.

– Certo, perché tu indossi sempre il burqa ah ah ah. –

Alle due piace vestire sexy, cosicché quando vanno in giro sono uno spettacolo per gli occhi maschili che le incrociano, e veramente la più ammirata è la madre, col suo fare sicuro, da donna affermata, una misura abbondante più della figlia, di seno, sempre evidenziata da maglioncini attillati o camicette aderenti e sapientemente slacciate.

La discussione finisce lì, con battute scherzose, ma Isabella non si sente veramente più sicura. Non ne ha motivo ma è più forte di lei.

– Sono sicura di non piacergli più. Guarda, questa notte ho provato a fare le moine ma si è girato dall’altra parte dicendo di essere stanco –

– Beh, ieri sera è rientrato tardi, in effetti lo fa da diversi giorni. E’ possibile che sia veramente stanco –

– No, da ragazzi era capace di stare due notti senza dormire e poi montarmi per tre ore di fila. –

– Da ragazzi, appunto, non è che il tempo corre indietro. Beata te mamma, il mio ragazzo non ha tutta quella resistenza che aveva Daniele –

Jessica assume un’aria trasognata, ha imparato che non c’è modo migliore per distrarre la madre che quella di buttarla sul ridere. Questa volta non gli riesce.

– Non gli piaccio più, non lo so perché ma non è più come prima. E se una di quelle troiette in ufficio gli facesse gli occhi dolci? Sono giovani, carine, magari vuole lasciarci, farsi un’altra vita lontano da noi due. –

– Ma che dici? Con me è sempre lo stesso orsacchiotto, anche questa mattina mi ha sollevata e baciata prima di uscire come fa sempre –

– E’ perché sei giovane e bella… magari sta facendo un pensierino su di te. –

– Mamma, adesso straparli. Chi? Daniele? Con me? Guarda, devi toglierti questa fissa o starai male –

Isabella è in piena crisi, non si rende conto che credendo che Daniele si stia allontanando, è lei che lo tiene lontano. La sera prima lui avrebbe volentieri fatto sesso ma è stata lei che, appena a letto, ha spento la lampada e si è girata dall’altra parte prima che lui potesse anche solo darle la buonanotte.

Più pensa e più si fissa in un loop di negatività che le fa immaginare le cose più assurde.

– No, sono sicura che se tu ti mettessi a fare un po’ la smorfiosa con lui te lo troveresti addosso in un battibaleno –

– Stai di fuori mamma, Come ti viene in mente che io possa fare certe cose con lui? –

– Provaci… anzi no… Oddio Jessica, non so cosa fare. –

Abbattuta, Isabella si prende la testa tra le mani in completa confusione. Pensieri avvelenati si accavallano in lei fino a sfociare in una decisione dalle pulsioni forti, inarrestabili, insensibile a critiche tutt’altro che aleatorie.

– Facciamo così… tu lo provochi, ti fai vedere disponibile, io faccio finta di uscire, ti lascio campo libero e vi spio. –

– Ma che cazzo dici? Come ti viene in mente una cosa del genere? No, non ci sto, assolutamente. Poi che penserebbe Daniele di me? Che sono una depravata, che provo a rubare l’uomo a mia madre… no mamma, NO. –

– Ti prego Jessica, di te mi fido, lo so che non me lo porteresti via, ma se si lascia andare con te…. –

Jessica è sconvolta dall’idea assurda della madre, nel contempo la vede veramente disperata. Si fa coinvolgere emotivamente ed alla fine cede ponendo condizioni.

– Va bene mamma, facciamo come hai detto tu, tanto sono sicura che Daniele mi respingerà, però quando ti sarai resa conto che ti è fedele dovrai dirgli tutto, prenderti la responsabilità di questa sceneggiata. Non voglio che pensi male di me. –

– Oh grazie tesoro, spero tanto che sia come dici tu, e gli dirò tutto, di quanto sono stupida, che l’hai fatto solo per aiutarmi. –

– Non hai messo il reggiseno –

Daniele ha abbracciato la moglie da dietro non resistendo al vederla vestita sexy, con un abito attillato che le evidenzia le forme, le spalle completamente scoperte, il seno che ondeggia invitante. La sua mano è attratta irresistibilmente mentre le bacia il collo. Le stringe il seno, le sfiora il capezzolo sentendolo ergersi al suo tocco. C’è rimasto male scoprendo che Isabella esce con un’amica di vecchia data di passaggio in città, un pizzico di dubbio si insinua in lui vedendola vestita così.

– Lo sai che mi piace stare comoda –

Isabella fa le fusa strusciando il sedere sull’evidente gonfiore dei pantaloni di lui. E’ tutta la sera che lo provoca, il suo istinto di donna sa che a breve sarà messa a confronto con un’altra più giovane, altrettanto bella: sua figlia. Inconsciamente cerca di sedurlo e le sue attenzioni scaldano anche lei che per un istante è tentata di lasciar perdere tutto, di fare cenno a Jessica che non se ne fa nulla, che preferisce restare sola col marito. Si impone di proseguire nel suo piano staccandosi dall’uomo e lasciandolo con un palmo di naso, terribilmente eccitato.

– Stai fermo che mi rovini il trucco. Abbi pazienza, a mezzanotte sono a casa… –

Cerca di mettere in quella frase una promessa, non si accorge che appare più come una scusa a Daniele che trattiene l’impulso primordiale di prenderla e adagiarla lì, sul pavimento del bagno dove sta finendo di truccarsi. Scoraggiato, si ritira nel salotto accendendo la televisione per cercare qualcosa che lo distragga da quel pulsare caldo che sente tra le gambe.

Isabella è uscita da qualche minuto, lanciandogli un bacio a cui lui ha risposto con un cenno vago, irritato, senza sapere come sfogarsi.

– Daniele? Posso vedere la TV con te? –

Jessica ha atteso che la madre uscisse. Per tutta la cena ha assistito al flirtare dei due, felice nel vederli così affiatati, perplessa perché non capisce come possano nascere incomprensioni tra loro. Dentro di se si dà della scema per aver acconsentito a quel piano bislacco, ma alla fine decide di continuare, di poter così dimostrare alla madre che la sua è una fissa malata, di fare in modo che la tensione della coppia si dissolva.

– Certo tesoro, accomodati pure. Scegli tu il canale, io non trovo nulla di interessante. –

Daniele si distoglie dai pensieri cattivi che stava avendo e accoglie la figliastra, meravigliato che lei gli si sieda di fianco accoccolandoglisi addosso.

– Posso stare così? Sento un po’ freddo. –

– Vai a coprirti, così sei troppo leggera –

Jessica ha indossato i pantaloncini del pigiama e una canotta ampia. Si appoggia a Daniele che sente il seno libero di lei contro la spalla. Normalmente non ci farebbe nemmeno caso, ma ha ancora dentro di se il ricordo del profumo della moglie, del suo sedere sodo che gli si strofina sul bassoventre, del calore del seno nel palmo della sua mano. Nervosamente prova a accavallare le gambe per nascondere l’erezione che tarda a scemare, provocandosi anche un piccolo dolore. Rinuncia coprendosi il ventre con un cuscino su cui appoggia la mano.

– No, non mi va, mi basta il tuo calore. –

Jessica struscia il seno sul braccio di lui. Ha visto i suoi tentativi di nascondersi e sorride istintivamente dell’effetto che gli provoca. Sa bene che è partito tutto da sua madre, ma sa anche che la colpa/merito è anche sua ora.

Passano un paio di minuti, sempre con Jessica abbarbicata al braccio di Daniele, la testa posata sulla sua spalla, i capelli che gli sfiorano l’orecchio.

In Tv danno una commedia che nessuno dei due segue, troppo intenti a percepire ogni minimo movimento del corpo dell’altro. Poi Daniele si riscuote e fa una domanda, e mentre la fa si accorge che è quella giusta per indagare:

– Come si chiama l’amica di tua madre? –

– Non lo so, non me l’ha detto –

Preso il coraggio a due mani, Daniele si fa forza sul rapporto sincero con la figliastra e sbotta:

– Jessica… tua madre ha un altro? –

– No!? Cosa te lo fa pensare? –

La reazione della ragazza è spontanea, non si attendeva questa domanda diretta. Si scosta dalla spalla dell’uomo e poi gli si riappoggia ancora contro in silenzio.

– Tutto: è un po’ che la sento distante, anche l’altra sera… a letto, si è girata come se le dessi fastidio, e stasera è uscita come se andasse a un appuntamento. –

Jessica trattiene una risatina scoprendo che i timori della madre sono anche quelli di Daniele.

– Posso chiedertelo Daniele? –

– Cosa? –

– Se sei tu ad avere un’altra? –

– NO! Come ti viene in mente? –

– E’ da un po’ che sei strano, distratto. Fai tardi al lavoro, arrivi qui e con la testa sei altrove. A mamma hai detto che hai problemi al lavoro, è vero? –

Daniele emette un lungo sospiro sentendosi più rilassato.

– Sì. Volevo fare una sorpresa proprio questa sera ma lei… è uscita. Ci sono stati problemi in ufficio, un’indagine interna di cui tutti parlavano ma nessuno sapeva cosa stesse accadendo. –

– Hai fatto qualcosa? –

– No, ma in questi casi è normale veder volare palate di merda… e non sai mai in testa a chi finiscono. Invece… non ti sto a spiegare i particolari ma… un direttore lascia il posto … e hanno promosso me. –

– DAVVERO! Che bello. E perché non l’hai detto alla mamma? –

– Volevo farlo stasera, portarvi fuori ma poi… –

Il silenzio cala ancora tra i due. Jessica sa che sua madre li sta vedendo ed ascoltando. Non sa da dove ma ne è sicura, e quindi ha sentito tutto. Sospira anche lei, tutto pare risolto.

– Vado a bere un po’ d’acqua, ne vuoi? –

– No grazie tesoro. –

Jessica va in cucina e lì la raggiunge la madre senza farsi notare.

– Hai visto mamma? Nessun problema, anzi. Non sei contenta? –

– Sì, ma… dice la verità? –

– Suvvia, è evidente. Sei tu che non ragioni –

– Ti prego Jessica, continua come avevamo detto, voglio sapere se è capace di tradirmi, voglio sapere se è pronto a cedere se una di quelle ragazze gli si mette dietro –

– Tu sei pazza mamma, non mi va –

– Ti prego, ti prego, solo questo, poi gli dirò tutto, gli chiederò perdono. Ti prego –

La breve e rapida conversazione tra le due è sussurrata. Jessica, di malavoglia, torna in salotto e riprende la sua posizione attaccata a Daniele poggiandogli ancora il seno sulla spalla. Passano alcuni minuti e Jessica trova il coraggio per andare avanti. Maledicendo se stessa prosegue nelle sue manovre.

– Posso? –

Chiede, e prima che Daniele possa rispondere si sdraia poggiando la testa sul cuscino posto sul ventre dell’uomo. Lui non risponde, la pressione della testa della giovane, proprio mentre si stava calmando, dà nuova energia all’eccitazione e il sangue affluisce ancora al suo basso ventre. Si costringe a rimanere immobile, cercando di concentrarsi sulla TV, sperando che lei non si accorga di nulla. Inutile.

Il cuscino non è poi così spesso da non permettere alla guancia della ragazza di sentire la pressione che viene dal basso, una specie di movimento quasi impercettibile, una differente morbidezza del cuscino su cui è poggiata.

“accidenti” pensa “basta questo per eccitarlo? Chissà, la mamma potrebbe avere ragione. Coraggio Jessica, andiamo avanti”

– Daniele…? –

– Sì? –

– … ti sta succedendo qualcosa? –

– In che senso? –

– Quello che sento sotto il cuscino è quello che penso? –

Daniele è preso in contropiede. Imbarazzato come mai prova a giustificarsi.

– Scusami Jessica, è che… è qualche settimana che non lo faccio, e poi tua madre si è vestita in quel modo e avrei voluto… –

Mentre si scusa, Daniele nota che la ragazza non si è spostata di un millimetro continuando a rimanere con la testa poggiata sul cuscino. Nessuna reazione scandalizzata, pare più curiosa che altro.

Jessica è intimamente compiaciuta. L’erezione che avverte sotto il cuscino è di sicuro unicamente opera sua, però è anche l’evidenza che Daniele non è insensibile alle altre donne. Pensa alla madre che, lì da qualche parte, sicuramente sta bollendo di rabbia.

Un po’ dispiaciuta per il tranello che gli sta tendendo, si fa coraggio e va avanti nella sua seduzione.

– Non ti fa bene stare così –

– Non ci badare, passerà. –

Daniele stringe i denti per reprimere la voglia che l’ha assalito. Maledice se stesso per la sua reazione, maledice Isabella per essersi sottratta e maledice anche Jessica per i suoi lievi movimenti della testa che si traducono in uno stimolo ulteriore per lui attraverso il cuscino. Dice una frase di circostanza con la voce che trema, sperando che la ragazza lasci cadere l’argomento, ed invece…:

– Daniele… !?!-

– Sì? –

– Posso aiutarti… se vuoi. –

La voce di Jessica è calda, invitante. Appena un sussurro ma carico di ogni promessa.

Daniele trattiene il respiro ascoltandola, e già lei ha sollevato la testa, ha tolto il cuscino e gli sta aprendo i pantaloncini.

– Cosa fai? No, fermati Jessica… ti prego… –

– Lasciami fare… dopo starai meglio –

– No… non posso… non voglio… –

– Lo sapremo solo noi due Daniele… non puoi rimanere così –

Jessica mente, continuando a aprire i pantaloncini fino a esporre gli slip. Si chiede se la madre lascerà andare avanti la cosa ancora per molto o irromperà come una furia. Si prepara alla scenata sentendosi in colpa verso Daniele, e ancora si chiede se magari Isabella la lascerà arrivare fino in fondo. Una parte di lei lo spera, si sente partecipe di quella sceneggiata, si accorge che adesso è lei a voler vedere esposto il gonfiore che c’è sotto la stoffa sottile. Con un movimento rapido scivola in ginocchio sul pavimento, fa forza con le braccia tirando giù insieme pantaloncini e slip e il cazzo spunta eretto, rimbalzando sul ventre e oscillando poi davanti ai suoi occhi.

Daniele sente il corpo teso come una molla, vorrebbe allontanare da se la ragazza ma teme di non saper controllare la forza e di farle male. Non sa cosa le sia preso, perché si comporti così. La testa gli dice di alzarsi e andarsene, il corpo è di parere diverso, soprattutto il suo uccello che vibra sotto il tocco delicato delle mani di lei che l’hanno impugnato.

Anche Isabella è preda di due stati d’animo diversi: da una parte è contenta che la figlia stia eseguendo quel che lei gli ha chiesto, dall’altra la gelosia le sta montando dentro come un fiume in piena. Vede la scena da poco distante, sente le voci roche. La gioia di sentire il marito chiedere alla ragazza di fermarsi è annullata dalla mancata azione di lui. Osserva mentre Jessica lo denuda, guarda con attenzione il membro turgido.

“’ è mio, quello è solo mio” pensa. La rabbia le sale mentre la ragazza impugna l’uccello. Si sente defraudata, tradita. “allora è vero, Daniele mi tradisce… no, non mi tradisce… ma sta per farlo”. Un residuo di onestà intellettuale sfugge alla gabbia della furia facendole ammettere a se stessa la realtà e il timore di ciò che sa sta per succedere. Quando vede la figlia accostarsi con la testa al ventre di lui si prepara irrompere per interromperli.

Jessica sente sotto le dita la durezza del cazzo di Daniele, le vene in rilievo, il calore che emana. E’ affascinata da quella carne bollente che le riempie le mani. L’accordo con sua madre passa in secondo piano, sente la voglia irresistibile di posare le labbra sulla punta, di accoglierlo nella bocca, di far gemere e pregare l’uomo davanti a lei.

– Daniele… vuoi che … –

Non completa la frase. Alza lo sguardo e vede gli occhi lucidi dell’uomo, come se avesse la febbre, il volto distorto in una smorfia indecifrabile. Avvicina le labbra all’uccello ancora stringendolo tra le mani e…

– NO! BASTA! FERMATI SUBITO! –

Daniele è scattato e, presi i polsi della ragazza, li allontana da se con forza facendole anche male.

– AHI! –

L’urlo spontaneo di Jessica fa abbandonare subito la stretta a Daniele che la guarda confuso mentre lei si massaggia i polsi.

– Mi hai fatto male. –

Lei lo rimprovera. E’ stata costretta a mollare la presa da lui proprio mentre si preparava a gustarne il sapore. Ne è dispiaciuta ma subito pensa che la madre adesso ha la prova provata che lui non è infedele. Se è stato capace di resistere a una situazione del genere…

– Scusami Jessica, non volevo farti male ma… basta… ti prego, io amo tua madre, non posso farle un torto, specialmente con te. –

La ragazza annuisce, l’eccitazione che si era impadronita di lei scema rimanendo latente per lasciare spazio al ragionamento. Jessica medita bene le parole che dice, vuole essere sicura che la madre ascoltando si convinca che Daniele è sincero. Mette da parte un pizzico di rimpianto e risponde.

– Non lo saprebbe mai Daniele, io non glielo direi. Come può essere un torto una cosa così, occasionale, che serve solo a farti star meglio? –

Nel dirlo riporta le mani sul cazzo che non nonostante tutto non ha perso un briciolo della sua durezza, Le tiene ferme, in attesa della risposta.

– Lo saprei io Jessica, e tu, non potrei più guardarla in faccia. . –

Un sorriso si affaccia sul volto di Isabella. Proprio nel momento in cui si preparava ad aggredire suo marito. Disperata per aver avuto la conferma dei suoi sospetti, scopre di essersi totalmente sbagliata, che i suoi timori erano immotivati. Fa lo stesso ragionamento della figlia: se Daniele è stato capace di fermarsi in quella situazione, così sovraeccitato, che speranze possono avere con lui le pur giovani e belle impiegate?

La gelosia scompare, la rabbia è dimenticata e rimpiazzata da un senso di eccitazione nel vedere l’uccello che tanto bene conosce stretto tra le piccole mani di Jessica. Un’immagine che gli si stampa a fuoco nel cervello. Fa un passo avanti, un altro, un altro ancora ed è di lato, poco spostata dietro rispetto alla figlia inginocchiata. Daniele la vede e ammutolisce, freneticamente pensa a qualcosa da dire per discolparsi e poi si arrende di fronte all’evidenza: come spiegare alla madre che la figlia è in ginocchio davanti a lui con il suo cazzo stretto tra le dita? Attende la sfuriata rassegnato.

Seguendo lo sguardo di Daniele, Jessica gira leggermente la testa e vede Isabella ferma a poca distanza. La guarda e la vede sorridere, annuire, fare un gesto come un invito. Stupita la interroga con gli occhi e ancora Isabella fa quel cenno.

Non si chiede perché o come, ogni ragionamento è sopraffatto dall’istinto e l’istinto le dice di poggiare le labbra sulla cappella turgida, di scivolarci sopra con la lingua per sentirne il sapore prima di affondarsela in bocca.

Daniele fa un verso strano sentendo il calore avvolgergli la carne tesa, un preciso colpo di lingua gli strappa un gemito di piacere.

– E’ brava la mia bambina, vero? –

La voce di Isabella è un sussurro roco che gli giunge da lontano, ci mette un secondo a razionalizzarne il significato.

– Isabella, io… –

– Ssssshhhhhh, non parlare, non c’è nulla da dire. Lasciati andare tesoro. –

Isabella sale in ginocchio sul divano e si accosta al marito, gli porge le labbra che apre per accogliere la lingua di lui.

Daniele in un certo senso sta subendo tutta la situazione, incapace di reagire razionalmente, confuso dall’atteggiamento della moglie e dalle sensazioni che la bocca di Jessica gli invia direttamente al cervello.

Muove la lingua insieme alle labbra, ricambia il bacio e prova ancora a spiegarsi.

– Isabella… –

– Ti ho detto di stare zitto tesoro. Non preoccuparti, questo è un mio regalo per te –

La voce ha un tono così sincero che Daniele abbandona ogni remora, ogni dubbio e si rilassa per godersi lo stupendo pompino che gli sta facendo Jessica.

Questa ha udito le parole della madre, vorrebbe ribellarsi e dire: “no Daniele, sono io a farti il regalo, è mia la bocca che ti sta facendo sussultare”.

Però non è il caso di puntualizzare, non mentre sente il cazzo tendersi e farsi più grande tra le sue labbra, non mentre si sente assalire da un calore tremendo. Infila la mano nei pantaloncini mentre continua a succhiare il cazzo duro, si tocca vibrando per il piacere duplice che prova. Fa scivolare le labbra verso il basso arrivando quasi a toccare il pube dell’uomo che si muove sotto di lei mugolando, poi torna indietro lasciando una scia di saliva lungo tutta l’asta. Si ferma appena sotto la cappella, stringe le labbra, succhia e con una mano scorre veloce sull’asta scoperta. Ha la gratificazione di sentire l’uomo incordare i muscoli, tendere il bacino verso di lei e mugolare forte mentre le riempie la bocca di seme bollente.

Per Jessica il piacere diventa un istante di paura quando si sente soffocare dal fiotto improvviso direttamente in gola. Si concentra, cerca di respirare col naso e di ingoiare contemporaneamente, si strozza ancora ma resiste fino a recuperare la normalità del respiro, il cazzo che ha smesso di schizzarle dentro e sta perdendo lentamente la sua rigidità.

Si rialza e guarda la coppia sul divano indecisa su cosa fare o dire. Una carezza sulla guancia della madre le basta per rasserenarsi, e adesso tocca a lei assistere perché Isabella sta scivolando sul torace dell’uomo, scendendo verso l’inguine per prendere lei in bocca la carne semirigida.

– Ti faccio tornare duro io tesoro –

Dichiara prima di riempirsi la bocca leccando golosamente il glande.

Jessica resta paralizzata, mai ha visto sua madre in simili atteggiamenti eppure si sente eccitata. La mano è ancora dentro il pantaloncino, un dito è appoggiato sulle grandi labbra separandole, le basta arcuarlo per penetrarsi da sola, il palmo che preme sul clitoride. AL primo dito ne segue un altro e i suoi gemiti fanno da contraltare a quelli di Daniele che, grazie a Isabella, sta recuperando subito la sua rigidità.

Contenta del risultato, Isabella si toglie di bocca il cazzo lucido di saliva, si gira verso la figlia ancora in ginocchio e dice:

– Vuoi? –

Jessica è vicina all’orgasmo e il pensiero di sentire dentro di se l’uccello di nuovo teso come un bastone la fa alzare e togliersi freneticamente pantaloncini e slip. Allarga le gambe e scende piano sul cazzo tenuto da Isabella, geme quando la punta le apre le labbra intime, geme più forte mentre scivola in basso per tutta la lunghezza del pene sentendosi riempire, poi comincia a muoversi: prima su e giù, piano, poi avanti e indietro, dondolandosi aggrappata alle spalle dell’uomo. Il ventre le si contrae, sente il proprio liquido fluire copioso intorno all’uccello e gode rovesciando la testa, irrigidita nel piacere, contraendo e rilasciando i muscoli intimi, un rantolo che le esce spontaneo dalla gola.

Daniele è preda di spasmi di piacere, il vedere la figliastra che si agita, sentirne le carni tenere strette intorno al suo bastone lo eccita in modo incredibile. Sorregge la figliastra quando si getta quasi indietro godendo e poi quando scivola via da lui lasciandosi cadere sul divano. L’attimo dopo ha Isabella che, la gonna arrotolata sui fianchi, sta scendendo a gambe aperte sopra di lui dandogli la schiena.

– Lo voglio tesoro, lo voglio tutto dentro… Oh, sì, dammelo… –

La voce sensuale della moglie fa da colonna sonora ai movimenti di entrambi, lui che sgroppa verso l’alto sentendosi prossimo a godere di nuovo, lei che agita i fianchi sopra di lui.

– Toccami Daniele, toccami… sto per … ooooohhhhhhhHHHHHHH –

Alla richiesta della donna Daniele è lesto a scivolare con una mano tra le sue gambe, l’altra sul seno ancora coperto. Senza smettere di muoversi su e giù, la carezza, i movimenti di entrambi che si fanno più veloci, scomposti.

– OH SI… GODO…. GODO… STO GODENDO….!!!! –

L’urlo di Isabella riempie la stanza e Daniele spinge ancora più forte, più veloce fino all’ultimo istante, quando si pianta profondamente in lei e viene riempiendole l’utero del suo seme.

I sensi appagati, i tre riposano sul divano, le mani che vagano in carezze spontanee sulla pelle sudata.

Isabella rivela a Daniele i suoi pensieri, i suoi timori, il suo piano e la sua felicità nello scoprire che lui non la tradisce. Stupidamente, Daniele precisa:

– Beh, di fatto ti ho appena tradito con Jessica… –

Si pente appena dette queste parole aspettando una risposta piccata della moglie che, invece, replica languida:

– Con lei non è tradirmi tesoro, te l’ho messa io tra le braccia –

La stupidità deve essere contagiosa perché adesso è Jessica che parla:

– Vuoi dire che… –

Con la figlia il tono di Isabella, cambia, si fa appena più duro, di poco ma perfettamente percepibile:

– Voglio dire che oggi è oggi, domani… non lo so ma se ti becco a fare la gattamorta con lui… –

La minaccia inespressa impaurisce Jessica e parzialmente Daniele. Minaccia subito stemperata dalle parole successive dette in tono più dolce:

– Chissà, potremmo avere altre serate così…, potrebbe venirmi voglia di rifarlo. –

Nessuno dei due si comporta stupidamente ora. A Daniele e Jessica è piaciuto molto l’intermezzo e nelle parole di Jessica vedono la possibilità di ritrovarsi ancora, di approfondire la conoscenza carnale inaspettata e, per questo, ancora più gustosa.

Si guardano ammiccando ed entrambi sorridono a Isabella la quale, sentendosi padrona della situazione, sorride a sua volta con condiscendenza.

Leave a Reply