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THE DIANNA ROSS DREAM-05-HOLLYWOOD STREETS-CAPITOLO PRIMO

By 27 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Dei soldi ovviamente non vidi nulla. Wanny tornò ad Atlanta. Allan si rifece il guardaroba di camicie e Dianna di vestiti e scarpe nuove. Dettero una festa al Wild53 e non venni neppure invitato dalla Padrona. Tornò con uno stallone rimediato nel priv&egrave e si sbatterono a vicenda per 2 notti e 2 giorni. Portavo loro cibo,succhi freschi e champagne la sera,quindi mi ritiravo nelle mie stanze. Dopo una settimana, Dianna annunciò che sarebbe andata a girare il seguito di Dianna Cop in uno studio di Los Angeles. Non mi avevano parlato di un seguito e non avevo buttato giù un’idea che era una. Mi sentivo scavalcato e deluso. Chiesi spiegazioni a Allan ma mi disse di rivolgermi a Dianna che lui non c’entrava nulla,ma aggiunse che la pagavano un sacco di dollari. Durante un massaggio alle gambe chiesi a Dianna del nuovo filmino e del perché,dopo i successi della mia idea,ero stato estromesso da tutto. avevo un groppo in gola e balbettavo un poco. ‘Honey ‘ fece lei senza guardarmi ‘ volevo saggiare la tua fedeltà’se ti avessi dato dei soldi o fatto prendere decisioni su di me e sul mio lavoro ancora,ti avrei elevato ad un ruolo che non voglio ancora concederti,magari sarà far qualche tempo,ma non ora. Per adesso sei ancora la mia cameriera personale e se non ti sta bene,quella &egrave la porta..’
‘Grazie Padrona. Ho capito. Lei ha ragione,mi perdoni, ha ragione da vendere. Io non posso decidere nulla per Lei,mi scusi se ho dato impressione di farlo..sono felicissimo di servirla come cameriera personale,&egrave tutto quello che desidero e a cui aspiro. Grazie!’
Dianna fu contenta di quelle parole: ‘Dolcezza,tu sei sempre il mio preferito,non scordarlo mai’
‘Grazie,Padrona..’
‘..e per dimostrartelo,ti porterò con me a Los Angeles e ora,per la tua felicità,puoi leccarmi il culo con la tua lingua di puttanella fino a quando non mi addormenterò”
‘Grazie,Padrona dell’onore che mi concede..’

Los Angeles fu uno sballo. All’aeroporto scorrazzai le valige fino ad un taxi mentre Dianna sculettava in giro con i tacchi alti,un vestitino che avrebbe risvegliato un morto,le poppe quasi fuori da un vestito a fiori giallo che conteneva a malapena l’esuberanza del suo corpo color cioccolato,lucido ed idaratato,occhiali da sole,cappellino nero con visiera.
Una volta saliti in taxi i miei compiti terminarono perché di Dianna si prese cura Jyl un ragazzone bianco che faceva da assistente al produttore Reg e al regista,Neil Ottrige. Mi mollarono all’albergo e si diressero agli studios. Li rividi solo dopo 5 ore quando Dianna passò a cambiarsi il vestito. Erano in 3,lei Jyl e Misa una trans alta due metri con una voce profonda da balena bianca. Erano ubriachi fradici e consigliai alla Padrona di non uscire ancora. Lei mi squadrò e mi rise in faccia. ‘Stupido! Io faccio come mi pare. Svelto cambiami e mettiti pure tu una giacca,andiamo al VipVb, un locale di lusso a Hollywood,capito,bellezza? Hollywood,spicciati!’
Rinfrescata,cambiata,truccata e profumata Dianna era ansiosa di gettarsi nella mischia della nuova città. Al VipVb prendemmo un tavolo e champagne. Era un locale lussuoso immerso nel rosso,poltrone divani,piante,luci soffuse,buona musica,donne,uomini,trans in pista che ballavano,modelle,attrici. Dianna fu riconosciuta da un paio di ammiratori che le chiesero l’autografo e da un paio di sue amiche transex di L.A. con le quali aveva lavorato in passato. Bevemmo e ballammo. Jyl rimorchiò una stangona mulatta di New York,Linda,molto bella,Misa fu invitata a ballare da 15 maschi arrapati durante la serata, Dianna si sbizzarrì fra amici,fan,transex. Ballò e bevve come una matta,da non reggersi in piedi. La portai più volte in bagno per pisciare e riprendersi. Alla terza vomitò sulla giacca di un tizio che per poco non mi prese a schiaffi. Intervenne la sicurezza e ci volevano cacciare fuori,quando Quia, una transex nera amica di Dianna si mise a parlare con quelli della sicurezza e li fece sloggiare in un attimo. ‘Quia,amica mia,sei una forza,ma come hai fatto?’ ‘Sono la ragazza del capo della baracca,Angel,vuoi conoscerlo?’ ‘Oh, sì,ma un attimo devo riprendermi..’
‘Capisco,Sali di sopra con me e riposati. Lui chi &egrave?’ chiese Quia rivolgendomi uno sguardo duro. Era alta,bella,nera,gambe lunghissime,braccia lunghe e piene di braccialetti dorati,occhi stretti e caldi,due seni piccoli,ma tesi. ‘E’ il mio segretario personale’disse Dianna ridendo..nonch&egrave..cameriera privata e culo personale..&egrave una cosa favolosa questo ragazzo italiano mi &egrave utile e prezioso più delle mie tette’disse tirandosi su le poppe e ridendo,Quia rideva pure lei.
‘Come tuo culo personale? Non venirmi a dire che non ti fai qualche bel fratello ogni tanto?’
‘Certo. Mica sono scema?! Che rinuncio ai cazzi duri e neri dei fratelli e ai loro culetti stretti’ma questo &egrave proprio il mio assistente personale e culo privatissimo. Vuoi che te lo dimostri? Capii subito dove parava Dianna con quei discorsi e senza che me lo ordinasse calai i calzoni e mi voltai esponendo il culo a Quia e la Padrona.
‘Oh..’ eravamo in piedi in un bagno pubblico,sotto le luci al neon del cesso ma nessuno faceva caso a noi. Dianna divertita mi mollò uno sculaccione,infilò una mano nelle mie mutandine e lentamente,solleticandomi il buco del culo,le fece scivolare in modo tale che Quia potesse leggere bene il tatuaggio sul mio culo che attestava l’effettiva proprietà di quel posto da parte di Dianna Ross.

Dopo un paio d’ore eravamo di nuovo in albergo. Io, la Padrona mezza addormentata,Jyl e la sua amica,Misa e Angel assieme a Quia. Misi a letto Dianna e chiesi agli altri se volevano da bere o dei caff&egrave. Angel si mise seduto accanto alla sua donna e Jyl mise della musica. ‘Quia mi ha detto che hai un bel tatuaggio sul culo. Faccelo vedere!’ disse Angel rivolto a me. ‘Vi chiederei il favore di..
‘Spogliati!’ordinò Misa con la sua voce cavernosa.
‘Su’esortò Quia.
‘Avanti,per favore..disse Angel.
‘Dai..su..faccelo vedere’ chiese la ragazza di Jyl.
‘Non posso. Scusate. Vi chiederei di andare..implorai.
‘E via’solo un’occhiata,avanti.. che ti costa’
‘Su..calati solo i pantaloni’
Dovetti farlo perché non l’avrebbero più finita rischiando di svegliare la Padrona. Mi calai pantaloni e mutande e mostrai ancora una volta il tatuaggio. Risero e sbeffeggiarono. Misa mi mollò un paio di sculaccioni con due mani che parevano due zattere da quanto erano grandi. Angel mi prese in giro. La ragazza di Jyl non ci credeva e volle controllare con le sue mani,toccando le lettere sul mio culo depilato e morbido. Quia mi sculacciò un poco e mi ordinò di mettermi al centro della stanza a quattro zampe. Lo feci nelle risate generali. ‘Sveglierete Dianna,per favore..andate..vi prego..’
Risate. Sberleffi. Misa mi spinse la schiena a terra,sulla moquette dell’albergo,il culo esposto. Quia mi tolse scarpe e i pantaloni. Mia le mutande: ‘Il culo personale di Dianna’che idea favolosa.. disse con la sua voce penetrante. Svettava sopra di me con le sue gambe massicce,le tette rifatte,una parrucca,labbra rifatte e rosse ciliegia. Dianna urlò dall’altra stanza di non fare casino che aveva un mal di testa. Pensai che mi avesse salvato. Angel Quia se ne andarono e poco dopo anche Jyl e la ragazza. Misa rimase nella stanza. ‘Vado a dormire. lei resta qui?’ ‘Sì.’ Disse Misa ringhiandomi in faccia. Preparami da bere mettiti in ginocchio in quell’angolo là!’ ordinò senza pensare che potessi disubbidire. ‘Muoviti! In ginocchio là da una parte. tieni la bocca bene aperta e zitto!’ ‘Ma Dianna vuole riposare..la prego..vada anche lei..se si sveglia e ci trova qu..
Misa mi mollò uno schiaffo con la sua manona bianca enorme che mi fece girare la testa di lato. ‘Zitto! Vai nell’angolo. Bocca aperta e silenzio!Vai!’ e un nuovo schiaffo di quelli che non ammettono nessuna replica. Le preparai da bere mi misi in un angolo lontano da lei,in ginocchio,la bocca aperta come aveva richiesto. Lei bevve con comodo,seduta su una poltrona. Mi fissava e con una mano si toccava i capezzoli. Se li torceva lentamente, bevendo e slinguazzando con fare hard. Poi passò al ventre piatto. Lo lisciò e tocco. Continuava a guardarmi ed io ero fermo a bocca aperta in un angolo. Si tocco la cintura della minigonna e la fece scattare. Si tolse tutto lentamente. Rimase in mutande. Rosse. Sotto il rigonfiamento era già bello in evidenza. Si toccò anche le cosce,risalendo piano piano con le mani. Si strizzò ancora i capezzoli. Poi con un gesto di scatto,rapido,secco,sguainò dalle mutandine un torello di 15 centimetri,la cappella rosa enorme,l’asta già a buon punto. Io vedevo con la bocca spalancata per la sua volontà,ma anche per l’impressione. Eretto quel coso sarebbe diventato 25 cm. buoni. Si alzò e lentamente si avvicinò a me. Mi afferrò la faccia e la puntò verso di sé,tirandomi con forza. Mi strinse la bocca riducendola ad una fessura. Si inumidì la bocca a lungo,raccolse saliva dalla sua bocca e dalle labbra rosse fece colare lentamente una saliva densa che mi riempì la gola. ‘ Sarai pure il culo personale della mia amica Dianna e io non voglio certo tradirla..ma non sei la sua bocca personale. Dunque. Adesso fammi un pompino come si deve e poi puoi andartene a letto.
Naturalmente presi quel pezzo di carne dura in bocca. Lo spompinai con gusto,ingoiando la cappella rosa. Il cazzo di Misa era bello grosso. Mi entrava e usciva dalla bocca con rabbia,forza,calore. Mentre la succhiavo sentivo la sua voce roca che mi ringhiava nelle orecchie: ‘Succhia, troia italiana, ti piace il mio cazzo!? Lecca bene. Prendilo dentro. Così. Avanti. Troia. Leccamelo. Ingoia puttana. Ecco ora vengo,troia. Sto per spararti la mia sborra in bocca,troia..ecco’ecco’ecco..sìììì’sìììsssìì..sììsssììì’vengo,troia,vengo’sìììsssììììsssìì’ecccomi’ e mi riempì la bocca di sborra massiccia.
Il casino aveva svegliato Dianna che barcollò assonnata e arrabbiata per la stanza: ‘Che cazzo state facendo voi due? Cazzo,sono le tre e mezza di notte e voglio dormire. levatevi dalle scatole entrambi. Sloggiare!’ Misa prese la sua roba e uscì mezza nuda dalla camera. Dianna mi squadrò: ‘Alzati,pulisciti e vieni a letto!’
Feci quanto ordinato e dopo la doccia scivolai nella camera di Dianna sperando che si fosse riaddormentata. Ma lei,stranamente era sveglia,seduta sul letto a guardare la tv. ‘Vieni qua,puttanella,ho voglia di darti una ripassatina..&egrave del tempo che non ti rimetto in riga,non devi andare a fare lavoretti di bocca in giro,troietta..intesi? sdraiati sul letto. Muoviti!’
Lo feci,culo e schiena esposti. Da sotto il letto vidi estrarre un lungo bacchio cazzo finto. La padrona me lo sventolò in faccia. ‘Adesso te lo ficco tutto in culo e ti sculaccio bene bene,capito?’
‘Ma Padrona,io non potevo..no,la prego,mi sculacci solamente,lo trovo..lo trovo giusto,lei &egrave così paziente con me..’
‘Zitto, alza il culo. Ecco un po’ di gel..’
Lentamente mi ficcò tutto quel fallo finto nel culo. Entrò con difficoltà ma entrò. Dianna giocò un po’ col cazzo nel mio culo,quindi prese a sculacciarmi,ordinandomi di contare.
‘1..2..3’5′..9”.12””.24′.32’50..
A 50 si fermò. Avevo il culo in fiamme. Dianna estrasse il fallo.
‘ora fammi un bel pompino e dormiamoci su.
Spezzato dal dolore al culo e con la bocca spanata dal cazzo di Mina,fece un pompino mediocre alla padrona,ma questa era stanca e si era già sfogata col mio culo,così non si lamentò della prestazione. Mi venne in bocca con il cazzo reale semiduro. Raccolsi la sua sborra calda nella bocca,inghiottii con devozione,ringraziai e la vidi addormentarsi

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