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Racconti Erotici Etero

Tra le cosce di Nicoletta

By 30 Novembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

TRA LE COSCE DI NICOLETTA

Si svegliò di colpo nel cuore della notte con una incontenibile erezione che lo alzava di una spanna dal materasso e gli impediva di riprendere sonno. Il suo membro proprio non ne voleva sapere di rimettersi a riposo… stava sformando poco a poco le mutande e gli stessi pantaloni del pigiama di raso. Allungò la mano oltre la sua postazione del letto come a cerare qualcuno… vuoto! Come sempre da un po’ di tempo… il pensiero tornò al sogno che aveva fatto… ma come gli era venuta in mente quella donna che non vedeva da quanto? Quattro anni? Forse quella torta mangiata nel pomeriggio che tanto ricordava nel sapore, quella ottima che Nicoletta preparava alla mensa aziendale… la torta di rose! O forse il fatto che sua cugina era stata assunta da poco nella stessa azienda… insomma, i pensieri erano finiti su Nicoletta, che sì… ai tempi dell’adolescenza alla scuola alberghiera, era stata è vero, tra le sue fantasie erotiche… ma non certo tra le più sospirate, e quando l’aveva ritrovata come cuoca alla mensa aziendale dove lui era stato assunto come ingegnere… qualcosa era rispuntato, ma a basso livello… dato che lui ai tempi era impegnato e Nicoletta pure, con lo stesso uomo che aveva ai tempi della scuola… tra l’altro. Nicoletta era più vecchia di lui di due anni almeno e più alta di quasi una decina di centimetri… quindi, non aveva mai, se non nel suo subconscio, aspirato a qualcosa di serio… però in quel momento, in quella notte, in cui l’aveva sognata in un frangente di circa quattro anni prima, durante il quale l’aveva vista salire le scale di sopra alla mensa con una minigonna mozzafiato… beh, la sua reazione era stata diversa da quella avuta nella realtà!
Nella realtà l’aveva guardata, aveva incrociato pure il suo sguardo e si era discostato con un lieve sorriso, nel sogno invece era rimasto a guardarla e si era ricordato delle splendide cosce che tanti anni prima avevano catturato la sua attenzione… e Nicoletta gli aveva rivolto un sorriso malizioso, provocante… ma si era svegliato prima di passare a vie di fatto!
Per alcuni istanti rifletté sulla natura del subconscio, di cosa davvero lo eccitasse, sul fatto che una persona che tendeva a respingere, come Nicoletta, lo avesse di colpo conquistato, poi non potendo fare nulla di più, calò la mano all’altezza dei genitali e iniziò a masturbarsi, freneticamente… il suo pensiero era fisso sulle splendide cosce di Nicoletta, tra le quali immaginava di venire stretto… in ogni punto del suo corpo, dalla gola in giù… le cosce di Nicoletta… che meraviglia! Poi venne! Corse al bagno a lavarsi, e solo quando si fu di nuovo a letto, si accorse che la sua erezione, non si era affatto calmata…
Attese invano, e dopo aver cercato di proiettare altrove i suoi pensieri, ma anche quel tentativo fu vano… ricominciò a masturbarsi, questa volta con meno frenesia, e con più calma, cercando di godersi il momento, ridacchiò di piacere un paio di volte mentre lentamente la pelle scopriva il glande e tornava a coprirlo, così venne per una seconda volta. Rifece la stessa procedura di poco prima, si lavò per bene e tornò a letto, cercò di addormentarsi, ma di nuovo, dopo un piccolo assopimento, tornò ad affacciarsi una terza erezione… non perse tempo, fantasticò su Nicoletta e sulle sue splendide cosce e quasi gridando di piacere, venne per la terza volta. Poi dopo essersi lavato, tornò a letto e finalmente si riaddormentò.
Poco dopo il suo risveglio, nella doccia del mattino, l’erezione immancabilmente tornò a farsi sentire… così si masturbò di nuovo, sotto la doccia… immaginando che Nicoletta fosse lì con lui e per la quarta volta in pochissime ore il suo pene eiaculò… possibile che a più di trent’anni non avesse di meglio da fare che masturbarsi?
Arrivò al lavoro in lieve ritardo e con occhiaie visibili, in più faticò non poco a restare concentrato… tanto che gli chiesero più volte se si sentiva bene, infine lo mandarono allo studio medico dell’azienda… in un’altra sede… ma ne fu in parte entusiasta quando constatò che l’ambulatorio, si trovava nella stessa sede in cui c’era la mensa dove lavorava Nicoletta… pensò che era un segno del destino!

Arrivò a destinazione e trovò la fila… chiese chi era l’ultimo, poi accortosi di una erezione che stava arrivando, si copri legandosi la felpa lungo i fianchi e si accomodò al bagno. Si chiuse a chiave la porta alle spalle e dopo essersi seduto su di una sedia di plastica pieghevole, iniziò a masturbarsi… per la quinta volta! Nella sua fantasia, Nicoletta si muoveva per la mensa con addosso soltanto il grembiule… bastò questa visione per farlo venire.

Quando arrivò il suo turno, il medico lo visitò e non trovò nulla di grave, salvo un po’ di spossatezza… come se avesse compiuto parecchi sforzi fisici… ma visto che ne sapeva l’origine, con fare evasivo chiese se poteva avere qualche flaconcino di ricostituente e dopo aver salutato cortesemente, lasciò l’ambulatorio.

Abbandonò la palazzina dove stava il centro medico e si diresse verso quella della mensa, a una ventina di metri. Attraversò il selciato ed entrò.

La prima persona che incontrò fu Enrica detta anche Enrica la Rompiballe… e in fretta si ricordò il motivo per cui era stato felicissimo all’idea del trasferimento in un altra sede… Enrica non lo avrebbe più tediato con la sua corte spietata! In 4 anni aveva rimosso Enrica e l’invidia che quest’ultima provava nei confronti di Nicoletta, per le sue forme e per il numero di corteggiatori che aveva attorno. D’altro canto, la povera Enrica era da capire: alta un metro e mezzo, capelli stopposi, grassa e pure con l’alito pesante.
Nel momento in cui la vide volle provare a sgattaiolare fuori, ma Enrica che lo aveva visto gli era corsa incontro cercando di abbracciarlo, lui portò una mano davanti alla bocca e finse di starnutire.
Enrica, paranoica e terrorizzata dai germi si fece indietro, ma non abbastanza perché il suo alito fetido non arrivasse al suo olfatto. Provò quindi a spiegare a Enrica, che era lì per una visita medica a causa di un raffreddore che non gli passava, così Enrica gli restò lontana, con il sorriso gentile di circostanza, ma si defilò.
Visto che la via era libera, corse due alla volta i gradini delle scale e fece capolino nella cucina. Nicoletta doveva ancora cambiarsi d’abito e indossava in quel momento una delle sue immancabili minigonne mozzafiato, di colore giallo chiaro e che lasciava trasparire quelle sue perfette cosce. In quel momento era, tra l’altro, chinata leggermente in avanti a verificare che la torta di rose fosse venuta bene. La salutò e le chiese che aveva preparato di buono. Nicoletta, sorpresa di vederlo gli sorrise e lo salutò mostrandogli la torta di rose. Poi gli chiese che facesse da quelle parti… non sapendo cosa rispondere, improvvisò dicendo che la notte aveva sognato la sua torta di rose e aveva voglia di mangiarne una fetta… solo se avesse “fatto il bravo” gli intimò Nicoletta gli avrebbe dato una fetta di torta… così dicendo, Nicoletta si sfilò la gonna e gli andò incontro dicendogli che si era da un paio di giorni lasciata con suo marito e aveva una voglia addosso che non tratteneva più.
Non nascose più la sua erezione e si aprì i pantaloni, Nicoletta si abbassò in ginocchio e iniziò a succhiarglielo, prima in maniera delicata, poi più decisa finché non le venne sul viso. Nicoletta, per nulla scossa dall’accaduto (evidentemente era abituata), gli pulì il membro e si spogliò del tutto. A quel punto, se l’erezione avrebbe anche potuto andarsene, davanti al corpo perfetto e nudo di Nicoletta non poteva che restare! Anzi… gli crebbe come non mai e pochi istanti dopo lo affondò tra le cosce levigate di Nicoletta.
Che delizia! Quale incantevole esperienza! Nessuna delle donne con cui era stato prima gli aveva creato un piacere tale. La sentì godere mentre si muoveva sotto di lui arrangiata come meglio poteva sul tavolo di preparazione vivande…
Forse attirata dal trambusto che ogni tanto veniva a creare una pentola che si rovesciava, o da chissà che altro, Enrica entrò di colpo e vide davanti a lei la scena che mai avrebbe voluto vedere: l’uomo di cui era invaghita, tra le cosce della donna che più odiava al mondo! Cacciò un tremendo urlo di disappunto che quasi fece trasalire i due amanti, ma non più di tanto, infatti continuarono… Enrica la cui voglia di prendere a pungi Nicoletta era straripante, ma sapeva di avere poche speranze con una collaudata atleta come Nicoletta era, uscì piangendo di rabbia e cercò di chiamare qualcuno a mostrare la scena… purtroppo per lei, non riuscì a portare nessuno alla cucina con lei per mostrare quanto stava accadendo, e anzi non trovando nulla di meglio da fare si chiuse in un cantuccio a piangere l’ennesima delusione.
Nicoletta, come da promessa, dopo essere stata soddisfatta a dovere dal suo nuovo e occasionale partner, tagliò per lui una fetta di torta di rose.
Dopo averla mangiata lui se ne andò, finalmente la sua erezione si era calmata… c’era davvero bisogno delle cosce di Nicoletta e anche se sapeva che non era l’inizio di nulla, e che forse Nicoletta avrebbe trovato in fretta un altro, si era almeno tolto la soddisfazione di infilarlo tra le splendide, magnifiche, ineguagliabili cosce di Nicoletta!

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