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Racconti Erotici EteroTradimento

tradimento col capo di mio marito

By 27 Marzo 2020Aprile 3rd, 2020One Comment

Capitolo 1

Buongiorno a tutti
Mi chiamo Roberta, sono una donna sposata ho 36 anni, e sono sposata da 7 anni, ho 2 figli, fino  prima di restare incinta del secondo figlio lavoravo in un bar part time, da la in poi sono disoccupata in cerca.
Sono alta 1,70, mora, mi mantengo o cerco di mantenermi in forma ma senza praticare sport.
Non so perché io stia per scrivere e confidare a estranei, a lettori anonimi che non conosco quello che mi è successo, o meglio, tutte le cose che mi sono capitate, forse, proprio perché da dietro una tastiera è tutto più facile, l’anonimato ti consente di scrivere quelle cose intime che di persona faccia a faccia non riusciresti mai a confidare, chissà, per vergogna o semplicemente per pudore, il pudore perso di una mamma e moglie, come sono io, poi il fatto di vivere in una grande città lontana dalla tua di origine, il fatto che nessuno ti conosca, magari ti autorizza ad azzardare e provare a fare cose che al tuo paese non saresti mai riuscita a fare; la grande città, quanti danni può fare a una giovane mamma che viene da una piccola città del sud, e proprio da una grande città, tutta la storia ha inizio.
Ci troviamo a roma, mi sono sposata il 2013 e per motivi di lavoro di mio marito ci siamo trasferiti a roma, vicino roma per essere più precisi.
Lui ha un lavoro, nei trasporti, nella logistica, quindi come potete immaginare, giornate intere fuori di casa.
Io avevo 29 anni appena trasferita in una grande città cosi, nessun amico, ma incinta.
Mi ero sempre accorta che il capo di mio marito, il suo padroncino, quando mi vedeva faceva sempre il simpatico, davanti mio marito mi dava del lei ma come mio marito si allontanava mi dava subito del tu con battutine pure audaci e simpatiche.
Il capo di mio marito è romano di la della zona, come vi ho detto, il lavoro di mio marito lo porta ad essere giornate intere fuori e dal lato opposto a dove abitiamo noi quindi la zona che va verso roma sud, io ero una giovane mamma, avevo partorito da 5 mesi, stavo a casa da sola, e mi ero già accorta che il suo capo non era la prima volta che mi citofonava, cosi per caso dicendo che si trovava da quelle parti e sapendo che ero a casa con un bambino piccolo se magari potessi avere bisogno di qualcosa, un gesto gentile pensai.
Ma quel gesto nonostante ripetevo sempre al citofono che non avevo bisogno di niente e lo ringraziavo, era un gesto che ormai si ripeteva quasi quotidianamente, fino a quando per gentilezza e educazione, lo invitai a salire a prendere il caffè anche per ringraziarlo del pensiero che aveva di vedere se mi mancava qualcosa.
Gli dissi:
…Cesare se vuoi sto facendo il caffè…
E lui subito accettò l’invito a salire, in due minuti me lo trovai sopra.
Io naturalmente avendo un bambino a casa e avendo partorito da 5 mesi non è che stavo a casa truccata quindi gli apri la porta che stavo n pigiama e struccata con le pantofole, ma lui entrò dentro casa tranquillamente, si sedette alla sedia al tavolo, mi chiese del bambino  ma gli dissi che stava dormendo e allora chiese a me:
…come te la passi, sempre sola sei, Mario sta giornate intere fuori per lavoro…
E io risposi sorridendo:
…tu sei il suo capo ahaha sei tu che lo fai lavorare troppo…
Lui:
…io lo faccio apposta cosi posso venire a prendermi il caffè da te…
Io:
…ah bravo ahahah quindi mi tocca farti il caffè tutti i giorni allora…
Mi feci rossa mentre gli dissi sta cosa ed ero girata verso i fornelli a guardare la macchinetta del caffè, quando lui mi disse:
…mi sa che è meglio che non gli dici che mi sono preso il caffè magari è geloso e succede qualche casino ahahah…ah senti un po Robee…anche in pigiama stai proprio bene sei troppo bella…
Io mi sono arrossita e abbassando la testa gli dissi grazie.
Dopo un ora passata a casa mia per il caffè prima di andare via mi disse:
..:robee mo devo scappare, comunque grazie per il caffè troppo buono e tu sei troppo bella, se ti serve qualcosa visto che stai sola dimmi capito?…
E si avvicinò per salutarmi con due baci sulla guancia.
Quel caffè diventò un’abitudine puntualmente me lo trovavo ogni giorno per il caffè a casa mia senza dire niente a mio marito.
Ormai era diventata un’abitudine, in giornate di fine mese mi prestava pure spesso e volentieri 100 euro che poi non rivoleva indietro passarono 6 mesi con questa situazione, ormai all’insaputa di mio marito ci vedevamo tutti i giorni, lui si era preso pure parecchia confidenza con battutine di ogni tipo, il 2013 è stato un anno di acuta crisi economica se ricordate le aziende andavano male ci furono un sacco di licenziamenti anche lui fu costretto a fare tagli, mio marito mi diceva la sera che Cesare stava licenziando, che gli aveva detto di stare pronto a tutto perché i tempi erano difficili, ma non sapeva che ogni giorno Cesare veniva a prendere il caffè a casa.
Ero in debito con Cesare, col fatto che arrivavamo a stento a fine mese lui con la scusa di prestarmeli mi dava sempre 100 euro perché parlando sapeva i problemi economici che avevamo, lavorando solo mio marito.
Una sera, mio marito a tavola, mi ricordo ancora, era maggio del 2014, quando mio marito mi disse che Cesare gli aveva detto che gli avrebbe fatto finire il mese, ma poi doveva mandare a casa pure lui.
La mattina dopo feci una cosa che in sei mesi non avevo mai fatto, telefonai io a Cesare, e per farlo venire casa gli chiesi dove fosse perché il caffè era pronto, ma quella mattina, ci fu qualcosa di diverso, non mi feci trovare in pigiama, pensando che gli avrei dovuto chiedere un favore, decisi di non farmi trovare in pigiama, ma, anche se con i capelli raccolti da una coda, perché ancora non avevo fatto la doccia mi misi un top nero, un gonnellino a pieghe e quelle scarpe-ciabatte col pelo nere e mi truccai.
Lui al telefono mi rispose in un modo non normale, si avevamo confidenza, ma quella mattina al telefono ho capito che era con altre persone e lui rispose:
…mo vengo bella che lo so che ti manco ahahah…
Quando è arrivato a casa per fortuna il bambino dormiva, si sedette alla sedia al tavolo, mi fece i complimenti per come ero vestita, poi io con fare un po sottomesso diciamo, gli dissi:
…Cesare, io ti ho chiamato anche perché ti devo dire una cosa…
Lui:
…mi devi ridare quei soldi che ti ho prestato?
Io:
…no era un’altra cosa una cosa di lavoro di Mario…
Lui:
…ehh che mi devi dire? Roberta ci sta la crisi qualcuno devo mandare a casa…
Io:
…e con l’amicizia che abbiamo proprio lui vuoi mandare a casa?
Lui:
…che amicizia Robee? Il caffè mi fai mica mi fai altre cose, poi ci sono pure quei soldi che ti ho prestato sto mese, che mi hai preso per una banca?
Io:
…ma io quei soldi pensavo…
Lui:
…cosa pensavi? Che te li avevo regalati perché sei bella? Quelli devi ridarmeli
Io:
…ma dove li prendo? Poi col fatto pure del lavoro di Mario non so come fare
Lui mi prese dalla mano e mi tirò a sedermi sulla sua gamba, poi mentre mi accarezzava il ginocchio mi disse:
…possibile che state inguaiati cosi? Bella come sei…
Mentre la sua mano saliva sulla mia coscia e io pensavo a cosa dovessi dirgli, e intanto la sua mano era andata sotto la gonna sempre accarezzando la coscia, fino ad arrivare alle mutandine, lui mi disse:
…magari i soldi che ti ho prestato posso pure aspettare un po’ di tempo cosi trovi una soluzione.
Mi fece sedere meglio sulle sue gambe e con le mani, mi allargava le cosce accarezzandomele all’interno fino a mettere le mani sulle mie mutandine, e io:
…Cesare che fai, dai smettila…
Lui:
…faccio io tranquilla, mi piaci dai sei bella.
Mi mise una mano nelle mutande e mi mise due dita nella fica, io rimasi a bocca aperta ero bagnata lo ammetto, poi mi prese le mutande mi fece sollevare leggermente e me le sfilò facendole scivolare alle caviglie.
Io ero bagnata, lui a quel punto aveva la mia fica completamente aperta, le dita da due diventarono 3, prese a baciarmi io lo baciavo pure mi tolsi il top ero senza reggiseno ancora allattavo quindi avevo il seno abbondante anche se sono magra, mentre mi baciava mi disse:
…che sorcona aperta che hai mi piace una sorta che ha partorito bella sfondata.
Non feci niente per fermarlo, ansimavo, si mise in piedi e mi fece inginocchiare, mi disse:
…succhiami il cazzo dai.
Io non dissi niente e presi a succhiarglielo, mi ripeteva:
…ti piace il cazzo?
Mi mise la mano dietro la nuca e mi spinse la testa mi dava il ritmo per succhiarglielo, poi mi prese dalla cosa e mi disse:
…ti piace il cazzo Robee? Daje rispondi
Io:
Si mi piace
Lui:
…l’ho sempre pensato che sei na zozza…alzati…
Mi fece alzare mi tolsi la gonna, mi era rimasta solo quella, ora ero del tutto nuda, ancora avevo i capelli raccolti a coda mi fece poggiare al tavolo della cucina, mi prese dalla cosa e mi mise due dita nella fica e prese a masturbarmi…
Lui:
…sei tutta bagnata sei un lato e poi sei sfondatissima…
Io:
…ho partorito da 6 mesi…
Lui:
…a Mario la puoi dire sta cazzata ahah dimmi la verità da quanti ti fai scopare?
Io:
…nessuno
Lui:
…non ti credo dimmi sincera dai
E mi mise il terzo dito nella fica. Prese ad andare veloce dentro e fuori mentre sentivo i miei liquidi uscirmi fuori e bagnarmi tra le cosce.
Lui:
Perché non ti sciogli sti cazzo di capelli?
Io:
…no dai me li devo lavare ce li ho sporchi
Lui sfilò l’elastico che mi teneva la coda, mi sciolse i capelli e mi disse:
…che cazzo me ne fotte che hai i capelli sporchi, basta che ti lavi sta sorcona aperta.
E fece le tre dita dentro la fica a uncino, in quel momento sono venuta, ho un po’ strillato e ho sentito una colata un calore dentro la mia fica un sacco di liquido mi è colato fuori mentre lui:
…ti bagni come una troia e ancora neanche il cazzo ti ho messo, che vacca che sei
Tolse le dita dalla fica mi diede uno schiaffato sulla fica e si posizionò per scoparmi, sempre poggiata in quella posizione, mi ha infilato di colpo il cazzo nella fica tutto dentro senza delicatezza e prese subito a pomparmi forte strizzandomi i capezzoli, poi con l’altra mano mi prese dai capelli e me li tirava mentre mi scopava poggiata al tavolo io sentivo quel cazzo rompermi e profanarmi fino alle ovaie, mi vergognavo  ma ero bagnatissima colavo di continuo, tolse il cazzo, mi fece alzare la gamba sul tavolo e piegandosi sulla mia fica non so perché lo fece perché ero cmq bagnatissima, mi allargò la fica e mi ha sputata dentro, poi riprese a pomparmi col cazzo, mi riprese a tirare dai capelli io ansimavo ad alta voce dicevo:
…ahhhh mmm ah ah ah ah piano cesareee mmm ah ah ah ah
Lui andava fino infondo tutto forte a spaccare, mi tirò dai capelli la testa verso di lui e mi morse l’orecchio mentre mi scopava mi teneva l’orecchio tra i denti, poi continuando a scoparmi forte mi diede uno schiaffone sulla natica e mi disse:
….allora signora Lamanna ti piace sto cazzo eh? Signora per modo di dire ti piace il cazzo
Io:
…si mi piace  si
Lui:
…te la sfondo sta sorca aperta che hai
Tolse il cazzo dalla fica, mi disse:
…inginocchiati veloce dai troia inginocchio prendi il cazzo in bocca sbrigati succhia
Lo presi in bocca neanche passarono 5 secondi ho sentito schizzi di ogni tipo nella mia bocca, neanche feci il pensiero di sputare lo sperma mi disse:
…tutto lo devi ingoiare dai signora ingoia tutto troia.
Finito tutto iniziai a sentire i pianti del Bambino che forse si stava svegliando, mentre io ero ancora nuda lui si stava rivestendo gli dissi:
…Cesare allora per quella cosa di mio marito fai qualcosa?
Lui:
…Robee, questo mica vale per tuo marito ma per i soldi che ti ho prestato, tu comportati bene sti 20 giorni che entro la fine del mese se ti comporti bene magari ci ripenso.
Io:
…grazie Cesare
Lui:
…grazie a te bella..ah la prossima, lavati veramente pero non solo i capelli ahah…dai che scherzo ahahah ma non troppo scherzo ahahah
Io:
…scemo che stupido che sei
Lui:
…ci vediamo domani mattina signoraaa…
P.s. per commenti la mia mail è roblam2019@libero.it

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