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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

Tradimento selvaggio

By 8 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Era una sera come tante nella sede della vigilanza e Dario 25 anni e Valentina 27 avevano appena iniziato il turno. Davide era un dipendente già da 5 anni, un ragazzo alto non molto carino ma ci sapeva fare con le ragazze era sempre pronto a provarci, era fidanzato con una ragazza di nome Daniela e conviveva in un appartamento, lei era gentile e carina ma lui uno stronzo pieno di se non vedeva quanto fosse fortunato ed andava sempre in cerca di altre ragazze da scopare. Valentina era anche lei fidanzata con un ragazzotto cicciottello,figlio del proprietario della ditta, di nome Luca, era una bella ragazza magra con una seconda scarsa, capelli lunghi castani viso piacevole ma un po’ stupidina. Era già da tempo che i due intrattenevano una sorta di relazione a distanza, era iniziato tutto con apprezzamenti di Dario e dato che dall’altra parte aveva avuto corda, lui aveva continuato ed alzato il tono dei messaggini scritti su foglietti che si mandavano, del tipo: ”Mi piacerebbe vederti in intimo” o “ la prossima volta che facciamo turno insieme voglio sentire la tua pelle  sulla mia” lei dal canto suo non si tirava indietro e rispondeva:  “chissa come sono i tuoi addominali, quelli di Luca non si vedono neanchè vorrei accarezzarteli”.

Quella sera facevano turno di vigilanza con loro due dipendenti anziani che stavano seduti in poltrona a guardare i monitor delle banche che dovevano controllare, i due ragazzi seduti al tavolo, per non essere sentiti, iniziarono a scriversi su un foglio di carta. Lei sembrava imbarazzata e restia ma Dario era intenzionato a portare a termine il suo piano, doveva scoparsela, e poco gli importava della ragazza che a casa lo aspettava, brava bella e fedele. Il gioco si era fatto piccante e anche Valentina si era eccitata e ormai scriveva a ruota libera: fantasie, posizioni e frasi da vera maialina. Verso mezzanotte gli altri due si congedarono per andare a riposare, andando a dormire nella stanza a fianco, fu così che iniziò la frenesia; inizialmente fu Dario a prendere l’iniziativa, la sua mano appoggiata sulla coscia risaliva lentamente e il suo viso si avvicinava a quello di lei. Valentina nella sua testa non capiva più nulla, era eccitata ma pensava a Luca, credeva di amarlo e forse si sarebbe fermata li, ma la sua fighetta era ormai bagnata e le dita di Dario si erano fatte abilmente strada nei pantaloni della tuta nera, il tocco sulla figa scatenò l’adrenalina che si era fatta altissima. Le loro labbra si  incontrarono e le lingue guizzavano nelle bocche, quel che successe fu puro istinto, selvaggio e violento. Dalla sedia si spostarono sul divano e tra baci e leccate già due dita di lui si muovevano nella fighetta, aperta e gonfia a dovere. Il ditalino era furioso e la sensazione accentuata dal fatto che i pantaloni di lei erano ancora sopra il ginocchio e non le avavano permesso di aprire le gambe, era quel mix di piacere e dolore che fa impazzire e quando lui infilò dentro il terzo dito, pochi colpi e lei esplose in un orgasmo doloroso ma intenso tanto che Dario dovette metterle una mano sulla bocca per non rischiare di svegliare tutti. Dopo quell’inizio frenetico il tutto si fece più lento e perverso, i due si alzarono e si spostarono nel dormitorio femminile, una stanza più lontana delle altre che gli garantiva di poter gemere senza il pericolo che qualcuno li sentisse. Appena arrivati Valentina lo fece sedere sul letto e aperta la giacca di lui sollevò maglia e maglietta e con la lingua iniziò a leccare i suoi addominali belli evidenti, il cazzo di Dario era durissimo e faceva male e non appena lei riemerse da sotto la maglia, lui si mise in piedi di fronte a lei e lentamente guardandola negli occhi, inizio a slacciarsi la cintura tiro giù la zip e spostando le mutande fece emergere il suo cazzo, era duro e pulsante di circa 16 cm non un gran cazzo ma di forma davvero invitante. Valentina si sentiva così porca che gli disse “ti avverto che quello che succederà stasera non capiterà mai più e che le nostre vite cambieranno, sei pronto a continuare?” Dario in preda all’eccitazione rispose “Non mi tiro indietro” e lei “Ok allora dai sfogo alle tue fantasie e parlami come vuoi io farò altrettanto”, lui al colmo dell’eccitazione rispose solo “Ok troietta allora fammi godere!”. Valentina prese con la mano destra il cazzo e iniziò un movimento lento e regolare, con la sinistra cerco nel cassetto del comodino e ne estrasse uno sfollagente, ordinò a Dario di spogliarsi e sdraiarsi sul letto; lei fece altrettanto, era davvero bella con un culetto sodo, seno tondo e i capezzoli scuri e all’insù, salì a cavalcioni e appoggio il manganello tra le natiche del ragazzo fino a fare pressione sul buchetto, e disse “voglio sentire quanto ti piace, a Luca fa impazzire” dopodichè fece scomparire l’intero cazzo nella sua bocca. Più la sua bocca affondava veloce più lui si muoveva e il manganello entrava nel suo buchetto, Valentina era eccitata nel sentire i gemiti di eccitazione e tolto il manganello dal sedere di Dario che non ne poteva più, pompava quel cazzo fortissimo, il ragazzo era rimasto immobile a godersi quel pompino da favola, aveva appoggiato le mani sulla sua testa e ne seguiva i movimenti, in meno di 10 minuti era pronto a venire in quella bocca morbida che l’aveva accolto, gli schizzi di sborra calda invasero la bocca di Vale che anche se sorpresa non smise di muoversi, fu lui che dopo aver soffocato un urlo di piacere la fermò. I due visi si incontrarono e le labbra si aprirono una sull’altra, Dario senti un calore strano e capì di aver ricevuto il suo stesso seme in bocca, Valentina l’aveva diviso in due ed entrambi ingoiarono la loro parte. La ragazza si alzò e vedendolo stravolto disse: “Bè non sarai già stanco! Ora tocca a me!” e si appoggiò al davanzale della finestra coi gomiti e guardandolo da sopra la spalla fece l’occhiolino; lui si alzò e andò a inginocchiarsi dietro di lei, la fighetta era rasata e ben curata e la posizione del corpo permetteva di vederla esposta, bagnata e pulsante. Ma in quella visione paradisiaca la cosa che più attirava Dario era il buchetto chiuso che vedeva tra le natiche sode, fu proprio da li che decise di iniziare, la lingua strisciò su quelle grinze dandogli una sensazione stupenda,Valentina sussultò e gemette di piacere; “Quanto sei troia!” disse lui sottovoce e dopo detto ciò inizio a leccare vorace la passera e il culetto. La lingua saettava dentro e fuori dai due buchi ormai rilassati e in balia anche delle sue dita che aprivano la figa in maniera esagerata, dopo un bel po’ di quella pratica sublime Valentina ebbe un forte orgasmo e venne colando a terra un rivolo di umori. La ragazza era esausta e stava tentando di riprendersi quando sentì due mani afferrarla da dietro e qualcosa di duro entrare in lei, Dario era già in piedi alle sue spalle che iniziava a penetrarla con foga, le sue misure non erano enormi e quindi Valentina riusciva ad accogliere quel cazzo senza fatica anche se i colpi che riceveva erano forti e secchi e la facevano vibrare di piacere. Dopo poco lei percepì una sensazione di bagnato tra le natiche e un dito le accarezzava il buchetto, sapeva quel che stava per succedere e non era d’accordo, “Sei proprio una porca!” Dario stava prendendo alla lettera ciò che lei aveva detto e dava sfogo alle sue fantasie; il dito si fece strada nell’ano provocando una sensazione di dolore, ancora una volta Valentina soffocò un lamento e si concentrò sull’orgasmo che stava per travolgerla. Proprio a quel punto il ragazzo uscì di colpo e lei si girò furiosa, afferrò uno dei suoi gambaletti e gli legò le mani. “Ora ti scopo io” esordi lei e sdraiatolo sul letto lo cavalcò a lungo venendo due volte, una volta sciolto il nodo alle mani, Valentina si sdraiò e Dario si mise sopra di lei la prese a missionario, i due si baciavano e leccavano seni, labbra e pelle. Fu in quella posizione che esplosero insieme nell’ultimo potente orgasmo,ignari di ciò che sarebbe successo. Tre giorni dopo senza aver più avuto notizie di Valentina, Dario era nella sede della vigilanza con i piedi incrociati sul tavolo e la sua aria spavalda, aveva un sorrisetto di compiacimento perche pensava a ciò che era successo quella notte; il suo sorriso mutò in pianto quando risposto al telefono Daniela gli disse che tra loro era finita e che sapeva tutto, Luca aveva trovato il foglio di quella sera e l’aveva portato a lei, poi i due erano andati da Valentina che aveva subito confessato tutto scaricando la colpa su di lui. Luca aveva perdonato  la ragazza ma l’aveva costretta a stare a casa fino a che la situazione non si fosse risolta, proprio in quel momento entrò nella stanza il presidente che gli diede una lettera, licenziato. Senza ragazza e senza lavoro, la fine che meritava…

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