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TRAGHETTO PER LA SARDEGNA

By 30 Giugno 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

TRAGHETTO PER LA SERDEGNA

Mary e Deb stavano sedute in camera dei genitori di Deb sfogliando riviste e ascoltando musica elettronica nel caldo soffocante della stanza. Gli esami universitari per fortuna era già passati e il mattino dopo, all’alba, dovevano imbarcarsi per la Sardegna per una vacanza di 7 giorni. Mary sbuffò passandosi il dorso della mano sulla fronte imperlata di piccole gocce di sudore. Aveva le gote da ragazzina arrossate per il caldo. Il condizionatore era rotto e il vecchio ventilatore rimestava aria con un sibilo lungo e continuo. Avevano appeso delle strisce di carta sulla griglia del ventilatore e quelle pigramente coloravano la stanza. Mary era seduta sul bordo, la piccola gonna bianca terminava(presto)in un paio di gambe lisce e toniche, le braccia atletiche e bianche erano segnate da piccoli tatuaggi colorati, delle stelle e delle lune blu e rosse, portava una t-shirt nera che faceva risaltare la lucentezza della sua bella pelle chiara. I capelli lunghi sulle spalle, ben curati, stavano perdendo volume a causa del caldo, ma il volto frizzante di Mary, il suo sorriso caratterizzato da una sexy apertura fra i due denti davanti,gli occhi neri riflettevano una franca bellezza peperina.
Deb invece era distesa sul letto nella sua interezza. Alta, bruna, sensuale come una pantera, Deb ostentava tutta la sua giovane e prorompente bellezza. Non una bellezza invadente e volgare, ma una dolce, femminile, arrapante, indiscutibile. Il corpo era flessuoso e docile, la pelle abbronzata era splendida e i corti pantaloni militari che indossava risaltavano le sue forme. Una camicetta nera copriva il bel seno, piccolo, ma piacevolissimo. Il volto di Deb di una bellezza artistica era incorniciato da bei capelli ricci, neri,un volto simpatico e gentile era dominato da un paio di occhi di una bellezza clamorosa: nocciola e verdi che sembrano sorridere sempre.
Battono il tempo con la mano, sfogliano le riviste, parlano a tratti di cose fatte e viste.
Mary andò in cucina a prendere una limonata fresca. Deb notò un paio di scarpe rosse con un lungo tacco e si mise a cercarne i modelli sul telefonino. Mary tornò: ‘Ehi, fai vedere!….wuww…sono veramente bellissime…quanto costano?’
‘..che vuoi… troietta….sei piena di scarpe così….’
‘Non &egrave vero,bugiarda! Ehi,,,,queste sì che sono fighe…fai vedere…’ e Mary strppò l’i-phon dalle mani dell’amica, me Deb fece resistenza e se lo riprese,lo nascose sotto il cuscino ridendo. Voltandosi aveva scoperto le spalle all’amica che con un gesto veloce versò la limonata su Deb. Questa cacciò un urlo e rise forte. Poi prese l’amica per io collo e la sbatt&egrave sul letto. Le dette un piccolo morso sul collo: ‘…crudele…sarò tutta appiccicosa adesso….dovrò fare una doccia….’ ‘..te la leccherò io…- disse Mary ‘ ma prima….prima voglio vedere quelle scarpe…’ e saltò giù dal letto, in un attimo accese il computer e fece una ricerca di scarpe da donna. Iniziò ad aprire siti dedicate alle scarpe, Deb guardava assieme a lei, indicava, voleva togliere di mano il mouse all’amica, ridevano, sudavano, il ventilatore riciclava aria e le strisce colorate ingentilivano l’ambiente. Dopo che si furono stufate, fra risa, click frenetici, immagini salvate e ancora risate, Deb aprì l’armadio della madre e si mise a rovistare fra le calzature. ‘Ecco…! guarda qui,..che roba…’ e prese due paia di scarpe col tacco molto alto, le provò, lei e la madre avevano lo stesso piede e si erano scambiate le scarpe spesso ‘ sua madre, la signora E. era poi una donna di classe, molto affascinante e attenta alle mode ‘ Deb si provò le scarpe davanti allo specchio lungo, passeggiò su e giù, ancheggiando e mostrando il bel culo sodo, Mary la guardava e notava le sue lunghe gambe abbronzate e sexy. Deb era contenta delle scarpe. Sorrideva felice. Ad un tratto Mary la spinse contro il letto, quindi le saltò sopra e la costrinse a rimanere distesa sul materasso, poi, con un gesto rapido e brusco, alzò le gambe dell’amica, le appoggiò dolcemente sulle sue spalle, fissò Deb, si passò la lingua sui denti centrali leggermente aperti e provocanti, infine con la lingua leccò la pelle delle scarpe indossate da Deb, un lungo leccaggio sensuale e volgare. Fissò l’amica e sorrise. Deb ricambiò lo sguardo e i suoi occhi nocciola brillarono nella calda camera dei genitori ed eccitata invitò l’amica a proseguire.
Mary non ci pensò due volte. Baciò le caviglie di Deb e poi di nuovo le scarpe. Deb fu attraversata da brividi di piacere riflesso, non poteva sentire la lingua dell’amica sul piede ma quel verso dolce, sexy, animale l’eccitava. Si mise una mano sulle mutandine e si toccò da fuori, mentre Mary succhiava la punta del tacco. Deb prese a godere senza che la mano toccasse la sua pelle, la sua passerina, solo le mutande, premendo sapientemente i punti giusti. Essere clitoridea aiuta. Mary succhiava e poi passò alle gambe. Quando Deb sentì le labbra di Mary sulla sua pelle esplose di piacere, venendo nelle mutande. ‘Ti ho preparato un bel pasto…sorellina…’ fece Deb indicando maliziosa la sua passerina che sentiva pulsare di voglie come piccole scariche elettriche di piacere. ‘…vengo da te…amore…’ rispose Mary e infatti si gettò sulla figa di quella. Tolse le mutande e odorò la figa bagnata di umori di Deb. Questa, prima che regalasse un servizio alla sua figa volle baciare l’amica. Un lungo bacio dolce e romantico, le labbra a contatto profondo, le lingue che si cercano. Durò a lungo e fu bellissimo, la lingua di Deb cercava i denti irregolari di Mary e li succhiava con gioia. Quindi Mary ritornò sulla figa di Deb e finalmente ci infilò la lingua. Deb godette di nuovo quel contatto caldo e dolce era il massimo, Mary la feceva godere come nessun uomo. Chiuse gli occhi e immaginò le scarpe che aveva visto prima sul computer. Una serie di immagini di cuoio e pelle, di vernice e tacchi neri o trasparenti. Morse la lingua mentre Mary la spingeva all’orgasomo, si suoi bellissimi occhi si aprivano e chiudevano al ritmo della lingua di Mary, sentiva quel calore e qualla gentilizza tutta femminile di una lingua esperta. Deb sentì il cuore impazzirgli di gioia e la figa esplodere di piacere, l’orgasmo la catturò violenta e selvaggiamente tintillata dalla splendida lingua dell’amica.
Venne più volte.
Abbracciò l’amica e le ficcò la lingua in bocca per manifestarle la sua passione e raccogliere il sapore salino e dolce dei suoi umori e quelli della lingua di Mary.
Poi si rilassarono ascoltando solo la musica e parlando della vacanza in Sardegna.
**
‘..e quello?’
‘..ma dai…non lo vedi che panza che tiene? Mi fa schifo…’
‘Quello lì con i pantaloncini gialli?’ chiese Mary ridendo.
‘Mi stai prendendo in giro,brutta bagascia? Ma non lo vedi che ha più di sessant’anni?..’
‘..quello col cappello?’
‘Quale? Non lo vedo…ah,quello lì?’
‘No,no…più avanti vicino al ragazzo della nave..lo vedi?’
‘Ah,sì..insomma non sembra male…cio&egrave carino…ma dovrei vederlo meglio…’
Sono sedute nella Pegeut di Deb ferme in coda per il traghetto. Ascoltano i Cassius a finestrini aperti cercando il fresco della mattina. In shorts entrambe,delle belle fighe da sole in auto piena di valige, ha già attratto l’attenzione dei ragazzi in coda. Si sono fermati dei giocatori di basket che salivano a piedi sul traghetto, il ragazzo dei biglietti e un paio degli addetti al carico auto. Loro hannos cherzato,riso e li hanno fatti proseguire. ‘Il più carino era Gianni,il ragazzo del basket! Aveva una faccia a canaglia,ma simpatico..dai..’ fece Deb. ‘Sì,carino..ma aveva 19 anni e ne dimostrava meno…non il massimo dai…’
‘E quello?’ chiese Deb.
‘Quello seduto là a fumare…lo vedi?’
‘Il tipo con la giacca?’
‘Sì, pare un bell’uomo…sulla quarantina?’
‘Forse,forse di più…ma non mi fido dei tipi in giacca, Deb,ti ricordi Aldo il bancario? Cazzo, ho scoperto solo dopo sette mesi che avev moglie e 3 figli…bastardo…’
‘A me pare carino…cio&egrave un bell’uomo…’
‘Aldo?’
‘No,troietta. Quello lì seduto a fumare…’
‘..AH..beh…&egrave seduto lontano comunque..’
‘Prendi il binocolo,allora..’
Mary prese il binocolo dal vano portaoggetti della Pegeut e guardò.
‘…sembra alto, belle gambe…ma &egrave vestito come un damerino..magari &egrave gay..’
‘Dai qua! Fammi vedere! oh…eccolo…no..non &egrave gay..&egrave un bell’uomo…abbronzato, ha un bel naso questo sì…ma sembra sexy…’
‘Fammi rivedere smorfiosetta…dammi…’
‘…no…lascia…’
‘…e dammi..su..dai…famm’
‘..smettila…’
l’uomo del traghetto dette il segnale d’imbarco e le auto in colonna si accesero e si mossero. L’uomo elegante suduto a fumare su una banchina del porto, si alzò, andò all’auto e l’accese.
‘..&egrave una BMW station-wagon…andiamo…’
*
dopo che ebbero sistemato la macchina,saliro di sopra e si misero a cercare l’uomo.
Fecero il giro dei bar e del ponte, senza successo.
‘E se fosse andato a fare colazione al ristorante? Sai un riccone come quello….’
‘E’ un’idea! Brava Mary!’ fece Deb.
Scesero e andarono al ristorante. Ridevano e un paio di ragazzi cercarono di fermarle,ma Deb trovò il ristorante chiuso. ‘…mannaggia…e adesso?’
‘Proviamo di nuovo sul ponte, magari sta fumando…’
‘Ok!’ fece Deb e trascinò l’amica sul ponte. Infatti era lì a fumare. Si avvicinarono. Lui fissava l’alba e il mare. ‘che facciamo?’ ‘..avanti, troietta..dì qualcosa…’ fece Deb. ‘Perch&egrave io? Sei tu quella a cui piace…’
l’uomo non se le filava. Appoggiato alla ringhiera fumava nel vento. Il fumo circolava sul suo lungo naso e si perdeva nel mare. Deb si fece più vicina. Ruppe gli indugi: ‘..eh..ciao..’ lui si voltò. Vide il volto carino di Deb, quello allegro di Mary alle sue spalle che faceva ciaociao con la manina. ‘Salve…bel mattino..non trovate?’ disse quello indicando l’orizzonte,l’alba, il mare assieme. ‘Oh..fantastico…vero Mary?’ ‘Oh..come no? Bello…eccetera..’
‘In vacanza?’
‘Sì. Lei, o tu?’
‘Io?..datemi pure del tu, piacere Agro…’
‘..Agro? Che nome &egrave? Mai sentito…ma carino…piacere Deb e lei &egrave Mary..’
‘Era il nome di mio nonno. No, io vado in Sardegna per lavoro..’
‘E cosa fai, Agro?’
‘Vendo scarpe per ricche signore’
‘Wuw io e Mary andiamo pazze per le scarpe, specie quelle coi tacchi…giusto nel pomeriggio stavamo guardando dei siti di scarpe per donna,..vero Mary?’
‘..sì..’
‘..e che tipo di donne?’
‘..oh, ad esempio vado solo per una donna la incontro nel tardo pomeriggio…una donna molto importante, russa…’
‘ohh…chissà che valore hanno queste scarpe…possiamo vederle? ‘ chiese Mary.
Agro le guardò. Soppesò la proposta. Sorrise fissando il mare in silenzio. Deb sorrideva e lui notò quanto era bella. E Mary era una ragazza calda.
‘Perch&egrave no? Se mi promettete di non volerle provare?’
‘GIURIAMO…vero Mary?’
‘..sì..sì…ti prego Agro…facci vedere le scarpe…’
scesero nella cabina dell’uomo. Era piccola e c’era un letto e un oblò. Agro prese la valigia e tirò fuori tre paia di scarpe. Scarpe da ricevimenti, con lunghi tacchi e strass e altre semplici nere con tacco trasparente. ‘Quanto costano?’ chiese Deb eccitata con un paio in mano che guardava attentamente. ‘…non le toccare..ti prego…queste sono scarpe fatte appositamente…valgono 1000 euro ciascuna….per questo preferisco portarle io piuttosto che spedirle….mi capite?’
‘Certo, Agro…sono bellissime…’disse Mary estasiata.
Scoparono nella cuccetta. Il caldo era soffocante nel mattino presto mentre il traghetto andava in Sardegna.
Agro si prese Mary alla pecorina, mentre Deb si faceva leccare la figa da Mary.
Quindi scopò Deb in piedi da dietro. Il suo cazzo sussultava dentro di lei e la foga lo fece sbattere contro il piccolo armadio a muro. La sbatteva da dietro in piedi,spingendo sul suo corpo fresco, sexy,dolce. Mary si toccava guardandoli. Venne urlando. Dalla cabina accanto vennero delle urla di smettere, che volevano dormire. Mary rise e anche Agro e Deb. Non se ne preoccuparono, ripresro a scopare più forte di prima. Lui prese Mary sulle ginocchia e la impalò. Non aveva un grosso cazzo,piuttosto fine, ma lungo e a Mary piaceva sentirselo dentro la figa. Venne di nuovo mentre Deb le baciava la schiena e la toccava al sedere, col mignolo stuzzicandole l’ano, mentre lui la chiavava. Deb si buttò sul letto e lui la prese alla missionaria. Mary aveva infilato un dito nel culo di Agro e questo a lui piaceva. Si scopò Deb con forza e la fece venire più volte, fino a quando non esplose anche lui, venendo sul corpo delle ragazze che si scambiavano un violento e dolce e sexy bacio lesbo.

[per critiche o suggerimenti: dorfett@alice.it

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