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Racconti Erotici Etero

Troia Servente o Cavalier Servente

By 12 Novembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente vacanze, solita bolgia finale, lavori notte e giorno per preparare, mettere a posto partire se non sereno, almeno tranquillo che non ti si pianti un casino. Poi 36 ore prima tutto messo in discussione, forse non si parte, no forse sarebbe il caso di non partire, che dici, ma sei sicuro’. La mia bella, mia persecutrice e censore, puntualmente mi mette, o tenta di mettermi spalle a muro, ma una sanissima faccia di bronzo napoletano-style sfida ogni senso di colpa, uscendo vincente nell’eterna diatriba fra fare e fottersene. Si parte, tutto si aggiusta, via Croazia, in macchina, lungo viaggio, Roma, E45, Umbria, Marche, Romagna. Prima sosta è notte fonda, ottimo albergo, stanchi morti a stento ci si cambia per la notte. Mattina dopo frenesia di partire per raggiungere l’agognata meta. Venezia, Trieste, poi il confine finalmente, ma tutto è uguale? Neanche se 1 Km potesse fare la differenza, via a Sud, per pranzo a Fiume. Caldo torrido, peggio di quello africano, non si respira, il sole ti taglia la pelle, il caldo ti soffoca, l’ombra quasi non esiste, non ci sono alberi, brezza neanche a parlarne. Ristorantino carino by Routard e ci siamo malvasia che corre; a volte il vino penso che sia l’elemento che amalgami la realtà, un attimo prima tesi stanchi e nervosi, dopo sereni e rilassati davanti ad un buon piatto di pesce. Beh poi passano delle Croate non indifferenti e la mia bella stizzita per il mio momentaneo calo di attenzione mi richiama all’ordine, mentre un po’ scostante mi viene di rispondere
‘ehi non sono mica il cavalier servente’.
Sfidata e inorgoglita lei mi risponde ‘tu cavalier servente no ma mi piacerebbe che lo fossi’
io ‘in che senso?’
lei ‘nel senso che se ti ordino di tenere gli occhi bassi lo fai, o di prendermi questo o quello lo fai, o di darmi piacere senza prendertene altro me lo darai. Insomma cavaliere nel senso che devi fare e realizzare ogni mio volere’
Io ‘beh non capisco perché io cavaliere e tu non troia servente?’
lei ‘in che senso?’
io ‘nel senso che devi attuare ognuno dei miei desideri! tipo? non so spompinarmi sotto il sole su una spiaggia assolata, uscire la sera senza mutandina e masturbarti al ristorante, o ancora rendermi sempre e ovunque voglia ogni forma di servigio sessuale… Ah si sarebbe una bella vacanza’
lei ‘per par conditio anche per me sarebbe una bella vacanza con un cavalier servente’
io ‘ok sfidiamoci, facciamo così se per le 24 riuscirai a farmi venire, con qualunque mezzo allora io sarò cavalier servente, altrimenti tu sarai la mia troia servente.’
Lei ‘Ok, tanto non hai speranze’.
Un rivolo di sudore mi scende dalla fronte, la guardo sicura e determinata, poi penso che forse non ho speranza, se l’ultima volta che l’ho cronometrata in un pompino ci ha messo 90 secondi per farmi venire. Ma ostento sicurezza e le chiedo di prepararsi ai servigi che mi dovrà rendere, anche se il cazzo mi pulsa nel bermuda. Tornando una manina mi palpa e lei sorridendo ‘Sei finito, ti straccio’.
Il resto del viaggio continua con me che la stuzzico e lei che non se ne frega più di tanto, per la sua sicurezza schiacciante e io a sfidarla ma inutilmente, nulla se flebili promesse. Intanto si fa tardi sono le 20 e non abbiamo sistemazione, connessione internet, vari siti troviamo una pensione che dai commenti non sembra nulla male. Ci arriviamo, solite faccende di documenti e ci accomodiamo in camera’ un vero cesso. Finalmente la comincio a vedere un po’ preoccupata mentre mi dice ‘Beh sarà difficile vincere in un simile posto” Poi mi chiede le chiavi della macchina per prendere qualcosa in valigia. Il momento è propizio, sono solo col cazzo durissimo e carico di almeno 10 giorni di astinenza, vado in bagno e mi masturbo venendo copioso in quattro a quattr’otto. Lei sale e mi trova rilassato a leggere la guida sul letto e le sembra strano, perché pensava di trovarmi splendidamente pronto ad assaltarla. Poi in bagno per la doccia, chiedendomi all’uscita se volevo farla anche io dopo la lunga giornata di calura. Io annuisco e dopo un po’ sono sotto l’acqua fredda per calmare i bollenti spiriti che mi assalivano. Esco ancora tutto bagnato con asciugamano in vita, quando vedo lei sulla poltroncina con le gambe sui braccioli, rivolta verso lo specchio che si guarda e mena la figa.
Lei ‘Sai hai ragione ho proprio una bella figa’
Io stordito da tanta sfrontatezza la guardo, poi per non farmi prendere le dico ‘si non male’ mentre mi volto di spalle per non fare vedere la splendida erezione.
Poi lei ‘Vedi quanto è duro il clitoride?’ mentre se lo stuzzicava con due dita. Io niente
Ancora ‘Vedi quanto è bagnata?’ A quelle parole mi incuriosisco e mi volto, vedendola mentre si è infilata due dita che entrano ed escono lente ed inesorabili dalla sua fessa bagnata. Penso di avere fatto una faccia sconvolta, poi ho incrociato il suo sguardo fiero e sicuro, occhi un po’ bassi e socchiusi a rimarcare il piacere del momento. Poi lei ‘Allora non ti piaccio più?’. Cazzo se mi piaceva me la sarei mangiata, ho finto un po’ di self control, poi al primo mugolio con testa rivolta all’indietro non ci ho più visto. Mi sono avventato su quel ben di dio, le tette belle enormi con i capezzoli irti, il profumo della passione che era nell’aria, la morbidezza dell’incarnato, penso che si a stata la più bella ed eccitante visione che i miei occhi ricordino. La troia, mentre mi avvento sul suo corpo serena e sicura, sfila le dita dalla figa, mi prende il capo e me le infila in bocca. Il suo sapore mi ha trasceso nel più sanguigno girone di passione, quell’odore, la dolcezza del suo sentore, il bagnato di quelle dita’ ancora ora mi sovvengono e mi accendono la passione. Ero partito, la volevo sfidare nella più sfrenata gara dei sensi. Mi sfilo le dita, la guardo negli occhi e mi abbasso su quel rossissimo fiore di carne, poi senza dire nulla fisso nelle sue pupille mi ci avvento penetrandola con la lingua. Lei emette un gemito di passione, mente continuo entro esco entro esco, mentre la mia bocca le mie labbra si riempiono del suo sapore copioso. Poi passo al clitirode, lo titillo, lo aspiro, la seguo nel suo piacere, guido i suoi respiri, le sue apnee, quelli sono momenti unici, mi sembra di entrare nella sua più intima libido, in un unico momento come se fosse un unico corpo condividendo ogni spasmo, anche il più piccolo. Ma ciò mi permette di condurre il gioco, accelero, faccio salire la passione, la pressione, poi rallento la placo, poi ricomincio, per poi di nuovo fermarmi, è un gioco al massacro e ogni volta è sempre più alto, sempre più vicino alla meta, ma senza mai arrivarci. Lei si scosta si abbassa verso di me e mi bacia, sentendo il suo sapore che gronda dalla mia bocca. Poi mi alza e si sfila sotto per cominciare a spompinarmi. In effetti pensando che ero venuto 5 minuti prima già era abbastanza duro, ma nulla di assolutamente paragonabile alle migliori forme o a quello che lei si sarebbe aspettato trovare. Lei si insospettisce e in ginocchio da perfetta troia comincia a spompinarmi. E’ una furia, veramente a volte non so dove trova tale forza ed inventiva. Mi spompina vigorosa, facendoselo arrivare in gola, rotendo la lingua sulla cappella, portandomi ad ansimare anche se tentavo di tenermi distaccato, ma inutilmente, una furia. Vista dall’alto mi sembra colpire, affrontare il mio cazzo, ora durissimo, mi fa letteralmente impazzire mettendocela tutta per farmi venire, ma niente, nulla da fare è una sensazione meravigliosa, ma di venire, nulla. Poi comincia a troieggiare, mendandomi il cazzo e pregandola di inondarla di sperma, promettendomi che tutto quello che raccoglierà con la bocca lo ingoierà, ma nulla, nulla. A quel punto si comincia ad insospettire, per poi chiedermi, ‘ma prima te lo sei tirato?’
Io ‘Non lo so’
Lei ‘Sei uno stronzo scorretto’
Io ‘Beh in guerra ed in amore tutto è permesso, amore mio’
Lei ‘Vedremo’
A quel punto si gira verso lo specchio che sta sulla consolle di fronte al letto e comincia ad infilarsi 2 dita nell’ano, mentre guardandomi nello specchio mi dice, ‘Sai ho proprio voglia di un bell’orgasmo anale’. Io deglutisco e rilancio, prendo 2 sedie e facendola accomodare la faccio mettere in ginocchio, con una gamba su una e l’altra sulla seconda sedia, appoggiata di pancia e rivolta verso lo specchio. Lei mi fa ‘Maiale accomodati, vediamo che sai fare’, io non parlo mi avvento sulla preda, ho voglia di incularmela, di sentire sbattere le palle sulla figa e comincio a prepararla. Prima insisto con la lingua, le lecco l’ano, vorticoso liquido, lei ansima e mi sembra quasi dire di continuare, affondare, con il suo ancheggiare e ansimare, poi punto la lingua e sento dischiuderlo, prima elastico, poi man mano sempre più rilassato, permettendo la penetrazione. Mi alzo e la guardo, partendo dal culo fino al viso nello specchio ed è lì in preda alla passione più sfrenata, a mordersi le labbra, a tenere gli occhi semi-chiusi. Mi è sembrato quasi di scorgere un cenno col capo ed ho continuato, fissandola mentre la penetravo prima con uno, poi con due dita. Rantola di piacere la troia, mentre si mena la figa, le sfilo le dita e metto in vista il cazzo nello specchio mentre me lo umetto con un lubrificante, anche per farglielo vedere e farla preoccupare. Sono arrapatissimo, il mio cazzo è durissimo e veramente grande, sembra minaccioso mentre lo metto in bella mostra alla sua vista fintamente sorpresa, mima di una preoccupazione verginea, quando le faccio ‘Lo vedi questo coso ora penetrerà nel tuo culo, con questo io ti sodomizzo’. A quelle parole la sua espressione diviene seriamente preoccupata e mi dice quasi compassionevole ‘Non mi fare male, ma inculami per bene’. Proprio perché sono forte e saldo non ho un mancamento, poi arretro, mi centro col cazzo sull’ano, la prendo per i capelli girandole il viso verso lo specchio e le dico ‘voglio guardarti in faccia, voglio vedere l’espressione di una troia inculata’. Poi mi faccio avanti punto il cazzo e spingo lentamente. Il suo volto diviene una smorfia di dolore, ma gli occhi socchiusi e il suo cenno col capo mi spingono a non fermarmi, mentre ho quella strana ed innaturale visione del cazzo che penetra l’ano, che mi ha sempre fatto arrapare. Mi fermo, arretro senza uscire per farle prendere un sospiro di sollievo, per poi dopo un po’ vedere che è lei che arretra verso di me, facendoselo entrare sempre più a fondo. Ha un’espressione beata, vedo che quel lento movimento di penetrazione se lo gode fino in fondo, vedo che le piace che la guardo strafatto, o anche bearsi della sua stessa espressione beata, mentre si mena la figa. A quel punto le dico un semplice ‘ora basta è arrivato il momento di godere’ le fermo saldamente le braccia per tenerla ferma e per non farsi toccare la figa e di nuovo ‘hai detto orgasmo anale?’ e senza dire altro comincio a pomparle, prima piano, poi sempre più veloce, forte, possente, guardandola dritta negli occhi, ammirando la compiacenze, la lussuria, il consenso del momento sul suo viso attraverso lo specchio, mentre lei mi guarda soddisfatta e sconvolta dal fatto di godere in maniera assolutamente innaturale, ma tremendamente perversa. Non ci è voluto molto per sentirla godere, di un orgasmo lento, possente irrefrenabile, che mi è sembrato e le è sembrato infinito, tale la sua durata e intensità, sono veramente rimasto stupito da quanto possa essere durato, si ho contato e sono arrivato almeno fino a 40, 40 secondi. Era stravolta appoggiata al piano, prostrata dalla scarica che l’aveva passata, ma poi un po’ dolorante, sia per la posizione sia per come avessi approfittato di lei e di quella sua parte si alza, mi guarda e mi fa ‘Ma sono forse queste le tue intenzioni per tutta la vacanza?’ Io alzo le spalle impertinente, quando lei si inginocchia, bella come non mai e mi comincia a succhiare il cazzo. Io sento di voler sborrare di nuovo e mi allontano, indietreggio e lei sempre in ginocchio a pregarla di riempirla di sperma ‘Ti prego sborrami in bocca, voglio sentire il tuo piacere’. Indietreggio fino al muro, per poi spalle al muro capitolare, ha messo il meglio di sé, mi ha preso per le palle per fermarmi e mi ha cominciato a spompinare, in maniera selvaggia, decisa, ora profonda, ora con quelle labbra carnose a farmi impazzire di piacere. Non ce l’ho fatta più e sono venuto di nuovo, copioso, sentendo la sua sapiente lingua che mi accarezzava e mi assaporava, vedendo un rivolo di sperma scorrere dalle sue labbra, mentre imperterrita mi guardava, fissava, guardava soddisfatta della vittoria, soddisfatta di avermi fatto venire entro le ore 24. Comincia una vacanza strana, dove non so se gioire o se non so cosa’..

P.S.
Mi va di specificare che quello che è descritto è autobiografico. Graditissimi commenti o altro alla mail restifdelabretonne@gmail.com

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