Skip to main content
Racconti Erotici EteroRacconti Erotici LesboTrio

Tutte quelle cose chiuse nel cassetto

By 8 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

“Ciao, sto cercando coppie (uomo-donna) per dare vita ad una mia fantasia, quindi uomini singoli astenetevi. Mi aspetto massimo rispetto e serietà per poterci divertire insieme senza pensieri,”

Click…
…l’annuncio è stato inserito con successo!

Merda….che cavolo ho fatto! Non ci credo….e adesso se rispondono che faccio???…no no…è imbarazzante…no come si fa….come diavolo mi è venuto in mente! Come al solito l’ormone agisce prima del pensiero, come al solito…

Questo è stato il principio della mia storia. Una fantasia ricorrente, un’attrazione forte sia per gli uomini ed una più recente nelle donne, il desiderio di far godere, godere e veder godere insieme.
Poche esperienze con le donne, pochissime direi e soprattutto capitate, questo perché l’ambiente in cui vivo non mi permette di fare grandi incontri, e perché in maniera del tutto particolare la mia selettività in ambito femminile è altissima. Solo alcune donne mi attirano sessualmente  e solleticano la mia fantasia, sono decisamente belle ragazze, hanno un modo di fare brillante, non montato ne artefatto… non lo so devo ancora capire, ma veramente poche donne danno il via a pensieri sconci nella mia testa.
Inoltre, un uomo ed una donna che si amano… vederli fare l’amore…. non c’è niente di più eccitante.
Quello che voglio non è un triangolo di sesso, non è un orgia confusa di odori e sapori, ci sono dei ruoli e a me piace interpretare il ruolo che la coppia desidera che io interpreti.

La storia continua così.

Mattinata lavorativa confusionaria, faldoni che si sovrapponevano, io che correvo come una gazzella di Thompson tra visite domiciliari e ufficio.
Mentre cercavo di fare una cosa che avrebbe dovuto avvicinarsi ad un pranzo, dal telefonino arriva la notifica di una mail, che con svogliatezza e poco interesse apro….

XXXXXX: annuncio del …….

Terrore…terrore vero e poi….eccitazione.
Ho lasciato la mail non letta fino alla sera, mi sono tenuta tutta la giornata sulle spine, morendo dalla voglia di leggerla ma avendo nello stesso tempo la netta sensazione che di li a poco non sarei più tornata indietro. Credo abbiamo un po’ tutti paura delle conseguenze portate dalle fantasie che si realizzano.
Arrivo a casa, poso borsa, poso chiavi, poso giacca, mi siedo, prendo il tabacco, cartina, filtrino, rullo, lecco, accendino…e tiro….ora posso leggere la mail.

“Ciao, abbiamo letto il tuo annuncio, ci è piaciuto subito. Abbiamo giocato molto con la fantasia a riguardo e alla fine abbiamo deciso di risponderti. Per noi sarebbe la prima esperienza perciò abbiamo un po’ di dubbi e perplessità ma magari se troviamo un momento per conoscerci tutto potrebbe essere più facile e meno…come dire…imbarazzante. Aspettiamo con ansia una tua risposta…speriamo…positiva. Questo è il nostro contatto skype XXXXXXXX.
G & F.
P.s= un bacio…anzi due!”

Dopo un momento che sembrava un’eternità il cuore riprende i battiti, i pensieri si affollano. Ed ora?? Ci vuole ordine e calma…ordine e calma…
Ma non è possibile, il cuore parte all’impazzata, rileggo : “ci abbiamo giocato molto con la fantasia…”
Cervello: OFF
Sensi: ON
La mano parte da sola, come guidata da una volontà che non era la mia. Nella testa l’immagine di due persone che mi invitavano nel loro gioco, che mi regalavano la possibilità di godere con loro, di un loro amplesso. La mano inesorabile, dribbla jeans e mutandine e raggiunge il centro.
Inizio a toccarmi prima con lentezza e lussuria, poi mentre i pensieri diventavano sempre più insistentemente osceni, il ritmo diventa ossessivo…le dita straziano il clitoride, l’altra mano passa da un seno all’altro come se non bastasse mai per tutta la pelle che c’era da sfiorare, per tutti i nervi da soddisfare.
Le dita affondano nel mio corpo, gli umori sgorgano senza ritegno, una mano lascia i seni e corre verso il clitoride. Ero lì sulla sedia della cucina con i pantaloni slacciati, le mutandine abbassate, in una posa per nulla comoda. Stavo facendo una sveltina con me stessa.
Pensavo a noi tre, pur non sapendo chi fossero le persone nascoste dietro quelle parole, pensavo che volevo vederli e toccarli, volevo che loro toccassero me.
In un crescendo di emozioni, paura, proibito, eccitazione, voglia, promiscuità mi sgrillettavo come una forsennata fino all’esplosione finale, in un tripudio di spasmi e tremori sentivo i miei umori colare sulla mano, un fuoco acceso dentro e le forze che svanivano.
Appagata ma con qualcosa in sospeso, quel pensiero di avvenimento imminente che ti chiude lo stomaco.
Dovevo distrarmi e pensare con freddezza a cosa rispondere. La soluzione era sempre la solita… correre, musica nelle orecchie e correre.
Dopo una doccia più che ristoratrice direi necessaria per corpo e mente, prendo il pc e rispondo.
Decido di rispondere di getto perché se mi fossi fermata a pensare probabilmente i timori avrebbero preso il sopravvento. La mia natura prudente stava andando a farsi benedire.

“Si credo che vedersi per due chiacchere sia la cosa migliore, sia per i motivi che avete scritto sia per capire se potremmo andarci a genio. Vi aggiungo immediatamente su skype e ….. ricambio i due baci. ;)”

Apro skype e aggiungo il contatto. Giacca, guinzaglio, cane, sigaretta e passeggiata.
Nella solita uscitina serale, penso che non è così sbagliato, del resto non voglio mica far del male a nessuno voglio godere e ci sono due persone che vogliono farlo con me, siamo adulti e vaccinati, perché non poter fare quello che si vuole nel massimo rispetto e con la massima sincerità.

Rientro a casa, vado a spegnere il computer e vedo una chiamata su skype.
Cazzo.
Sono loro.
Già?
Vedo un messaggio che dice: Ciao sono Federica, ho visto ora che ci hai aggiunto, in questo momento sono sola a casa, Giorgio il mio compagno non c’è, però ho pensato che magari parlare prima tra donne sarebbe meglio. Appena vedi il mess richiamami tanto sono sveglia fino a tardi.

Cazzo, cazzo, cazzo!
Nel panico del momento, un barlume di lucidità mi suggerisce che forse quello che Federica dice non è cosi sbagliato. Basta la chiamo.

In webcam dopo 3 squilli interminabili…mi appare in video una donna, sui 35 anni, una cascata di capelli ricci neri, occhi grandi e un sorriso perfetto. Mi guarda con un’epressione curiosa e poi esplode con un :”CIAO BELLEZZA!”
Fantastica una parola e un sorriso e il ghiaccio si rompe.
“LA BELLEZZA SEI TU VORRAI DIRE!” rispondo.
Da lì, una conversazione piacevolissima e divertente, lei più grande di me di diversi anni, ma lo spirito di una ragazzina che ha il suo nuovo gioco tra le mani.
Ci scambiamo il cell. e chiudiamo la telefonata.
Non faccio in tempo ad arrivare nel letto che la voglia di toccarmi pensando a lei mi assale. Pochi preamboli e la mia figa e sotto scacco, già bagnata dalla conversazione skype ora la tormento anche con il dildo regalato da un’amica.
Penso a Federica, al suo sorriso, immagino alla sua espressione quando gode, immagino il suo odore, immagino di averla tra le gambe e spingere quella cascata di ricci neri sulla mia figa.
Orgasmo, immediato. Cazzo ora la voglio.
Il mio momento di relaz post orgasmo è rotto solo da un messaggio sul cel:
“Mi sono toccata pensando a te, a me….a come sarà. Federica”
Rispondo.
“Mi sono toccata anche io e so che sarà bello, molto bello”

Ora non si torna più indietro.

Mi sveglio prima del suono della sveglia. Fuori è ancora buio.
Lo specchio del bagno mi ricorda che non sono in un film. A quell’ora del mattino, ho bisogno di una doccia per apparire un minimo presentabile, non tanto al resto del mondo, quanto solo a me stessa.
L’acqua scorre e fa il suo dovere, i muscoli si allungano, la mente riemerge dal torpore.
Federica. Mi torna in mente come un boomerang. Il torpore scende dalla mente fin giù, tra le gambe.
No, m’impongo di non toccarmi… come se volessi conservarmi l’orgasmo, come se non volessi sprecare qualche tipo di energia.
Venerdì mattina, ultimo sforzo lavorativo poi weekend, e sapevo che quello non sarebbe stato il solito weekend.
Sarebbe arrivata la telefonata di Federica e Giorgio. Telefonino sempre sott’occhio e concentrazione zero.
Pausa pranzo, evito i colleghi chiassosi e pronti a sbrodolare programmi fantasmagorici per il finesettimana, in ogni caso il mio sarebbe stato certamente di livello superiore.
 Mentre bevo il mio caffè sacrosanto e rullo la mia sacrosanta sigaretta, arriva un SMS.
Federica: ”Cara Martina, sono qui con Giorgio ci chiedevamo se questo weekend ti andrebbe di raggiungerci nella nostra casa al mare… ovviamente un Sì sarebbe graditissimo, sarai nostra ospite in tutto e per tutto….”
Io: ”Carissima Federica e Carissimo Giorgio, mi farebbe molto piacere!”
Questa spavalderia non è la mia solita modalità ma qui c’è poco da vergognarsi, io voglio loro e loro vogliono me.
Con un nuovo sms m’indicano l’indirizzo della casa e del ristorante dove avremmo cenato, vicinissimo alla loro abitazione.
Il resto della giornata passa, lentissimo, i minuti pesano come macigni, volevo andare a casa e farmi bella per loro.  Prepararmi per loro, con calma come se fosse un rito, come se fossi pronta a un sacrificio cercare perciò la perfezione in ogni dettaglio.
Finalmente, arrivo a casa, e con cura mi metto a decidere cosa diavolo indossare. Sexy – provocante, casual ma seducente, elegante ma che sa il fatto suo … ovviamente come ogni donna che si rispetti, ho un cavallo di battaglia nell’armadio.   Classico e immancabile tubino nero, sempre fine ed elegante, ma anche ammiccante.
Il tubino è bellissimo da vedere, ma la cosa più bella del tubino…è toglierlo.
Faccio uno squillo a Federica per avvertire del mio arrivo, dalla finestra della palazzina vedo la figura di un uomo che si affaccia dalla finestra e grida:
-“Martina??!!”
-“Si, sono io!”
-“Scendiamo!!!Ah io sono Giorgio”
-“Piacere Giorgio!”
-“Piacere mio cara!arriviamo”

Che coppia!… d’impatto sono molto solari e diretti. Penso di essere felice di aver trovato loro in quest’avventura, anche se non li conosco, anche se i timori sono tanti nonostante l’onnipotenza che il tubino infonde.
Sbucano dal portone, prima Giorgio e dietro di lui Federica, che su un paio di tacchi vertiginosi mi corre incontro e mi abbraccia.
Non poteva che non avere quel profumo, non poteva che non essere proprio cosi come era ora, davanti a me, sottile ma vibrante. Punto gli occhi su Giorgio che ci stava guardando ridendo, e che dice:” Non vorrei mai interrompere un idillio simile, ma almeno credo sia educato stringerti la mano!”
Allungo la mano, e lo guardo, Federica guarda me. Sapeva che lo stavo valutando. Sapeva che stavo cercando di capire se poteva piacermi o se lo detestavo già. Sorrido, faccio l’occhiolino a Federica e dico :”Scusami tu Giorgio, sono rimasta estasiata dalla bellezza della tua donna”
Giorgio:” Potrei sentirmi trascurato dopo un’affermazione simile!” e scoppiamo a ridere insieme.
Procediamo chiacchierando verso il ristorante, prendo sottobraccio Federica, che mi sorride dolcissima e si stringe contro di me. Giorgio cammina diversi metri dietro di noi, parlando al telefono. E’ un bell’uomo,sui quaranta, brizzolato alto fisico atletico. Quello che rapisce però  è lo sguardo, quando pensi di aver capito cosa i suoi occhi ti stanno dicendo, la luce cambia e i pensieri si confondono.
So bene che non c’è nessuno all’altro capo del telefono. Parla con frasi stereotipate e generiche. Ci vuole guardare, rimane indietro per questo. So anche, e questo lo do per certo, che i suoi pantaloni stanno già tirando il tessuto.
La cena procede alla grande, si ride, si raccontano episodi di vita, si beve.  Giorgio dispensa complimenti a entrambe, si vede che gode della situazione. Gode dello sguardo degli altri tavoli, gode dello sguardo degli altri uomini, posato sulle sue donne.
Paghiamo il conto e ci avviamo verso casa. Federica si toglie le scarpe e inizia a correre, la guardo e la imito. Giorgio, ci lascia un po’ di vantaggio poi con poche falcate ci raggiunge e ci supera. Ci precede e ci conduce dentro casa. Entro e noto  un orologio grandissimo, con una pin Up anni ’50.
Adoro le Pin Up, lo indico e chiedo: “Fede questo è …..

Me la trovo davanti, viso contro viso, la domanda mi muore in gola. Mi guarda furbetta e fa con voce vellutata: “stavi dicendo…?”
Mi avvicino, sento il suo alito profumato di vino, m’inebriava, mi confondeva e mi convinceva. La bacio.
Tocco quelle labbra morbide e arrese. Non potevano aspettare oltre, si avvicina sento i suoi seni poco sotto i miei che premono prima timidi e poi sempre più insistenti. La bacio, i suoi capelli danzano intorno alle nostre bocche, le mie mani la percorrono senza staccarsi mai, la voglio tormentare, voglio che mi desideri più di come mi desiderava prima, voglio che mi voglia con tutto i corpo.
Mi metto dietro le sue spalle, e la spoglio. Voglio che Giorgio la possa vedere bene mentre si fa spogliare da un’altra donna, mentre non riesce in alcun modo a nascondere il piacere che prova sentendo una donna che la accarezza e la bacia.
 Nuda. E’ come dicevo, sottile e vibrante. E’ bella.
Due seni  piccoli e impertinenti si fanno sentire sotto le mie mani. Mi prende le mani e me le stringe su di loro. Vuole che le strizzi i capezzoli, e lo faccio. Vado davanti a lei, bacio quei piccoli bottoncini scuri e durissimi, la sento che le piace. Il respiro è veloce le sue mani mi cercano.
Giorgio è vicino a noi seduto su uno sgabello da bar e ci guarda, non so se su di lui prevale l’eccitazione per la situazione in sé o il compiacimento per la donna che ha al suo fianco. Si alza e viene verso di noi. Mentre tormento con la lingua i capezzoli di Federica lui si piazza dietro di me, percorre la schiena con una mano, arriva alla zip e ripercorre la schiena al contrario, sciogliendo il mio corpo da tubino che ormai era di troppo.
Prendo Federica e la faccio sedere sul divano, Giorgio è vicino a noi, si sta toccando, i pantaloni ormai non posso nascondere più nulla, l’imponente erezione lascia poco alla fantasia. Mi vede che lo sto guardando che guardo la sua mano darsi piacere e tormento, da sopra il pantalone. Come se potesse leggermi nel pensiero, si alza e si libera anche lui dei vestiti di troppo.  Un bellissimo cazzo mi si para alla vista, legge la mia voglia negli occhi, mi guarda e mi sfida. S’inginocchia sul divano, e guida la mano di Federica fino al suo arnese, guardandomi. Per tutta risposta, dai capezzoli di Federica mi sposto più giù, arrivo alla sua oscenamente bagnata figa. Il profumo mi stordisce, Giorgio continua a guardarmi con aria arrogante, Federica, m’implora di affondare la faccia tra le sue gambe.
Mi tuffo sul suo monte di venere, parto prima leccando con cura dal suo buchetto fino al clitoride, passaggi lenti e costanti. Poi inizio a infilarle la lingua dentro, le scopo la figa con la lingua, con la mano le tormento il clitoride rigido ed eccitato. La sento dimenarsi, la sento vibrare sotto la mia lingua. Mi spinge la testa, ansima geme e mi chiama. “Non fermarti ti prego, non fermarti ti prego” lo ripete ossessivamente. Giorgio si unisce a me e comincia a leccarle i capezzoli e la bacia, le parla e la provoca.
“Ti piace come ti lecca una donna?—-Rispondi!Ti piace come ti lecca una donna??!!”
“Si, Si, Si, mi piace, mi piace da morire”
Io ero eccitatissima, lei guardava lui quasi in colpa,lui guardava lei pieno di desiderio e compiacimento. Io se fosse esistito un limite legale di lubrificazione dell’organo femminile, l’avrei abbondantemente superato. La mia figa si contraeva, e più desideravo soddisfazione più ne davo a Federica, che iniziava a dimenarsi, mi butto sul clitoride a succhiarlo, e due dita le affondo dentro di lei, basta poco e la vedo contrarsi ed esplodere di piacere, affondo la mia faccia in lei,per sniffarla e assaporarla al massimo.
Riemergo, guardo Giorgio mi avvicino lo bacio sulle labbra, solo per fargli sentire com’era l’odore della propria donna che godeva con un’altra donna, mi avvicino a Federica e affondo le mie labbra sulle sue, la mia lingua in lei, la bacio per farle sentire l’odore di una donna disinibita, eccitata e vogliosa.
Federica mi fa stendere vicino a lei, le metto un braccio intorno e lei si accoccola sul mio seno. Mi accarezza in trance post- orgasmica. Mi guarda come a capire se sta facendo bene, la bacio profondamente per fugarle ogni dubbio. Giorgio si avvicina, Federica avvicina la sua bocca a un mio seno, sull’altro arriva Giorgio che con lingua e labbra comincia a tormentare.
Tocco i loro corpi, da una parte un piccola agile femmina, dall’altra un grande e potente maschio. Sento le mani di Giorgio che vagano sul mio copro come impazzite, come a cercare ristoro. Federica si mette in mezzo alle mie gambe, l’insicurezza di prima è scomparsa, ora sento un donna, che sa dove colpire sa come affondare. Non mi lascia scampo, non mi da tregua continua inesorabile la sua danza sul mio clitoride, lingua, dita, non capisco più. Federica rallenta i colpi cosi posso rifiatare, Giorgio mi scavalca e mi piazza davanti il suo cazzo. Io lo guardo negli occhi, lui mi guarda con quell’aria arrogante di prima. Non m’importa può guardarmi come vuole, ora lo voglio. Mi avvicino con la lingua a la cazzo di Giorgio mentre dietro di lui Federica lavora tra le mie gambe con dita e lingua.
Lo lecco per tutta la lunghezza, gli lecco le palle, lo so che vuole buttarmelo in gola fino in fondo, ma deve aspettare c’è tempo anche per quello. Lentamente inizio a farlo entrare piano piano, la sua grossa cappella è rossa e tesa, sembra che debba esplodere da un momento all’altro, lo accolgo nella mia bocca, lo succhio fin dove posso, succhio e ansimo, Federica fa bene il suo lavoro là sotto. Giorgio spinge e affonda il suo cazzo nella mia bocca, gode della bocca che ha prosciugato la sua donna poco prima.
Federica mi raggiunge, con mio dispiacere, Giorgio mi blocca la testa e inizia a scoparmi la bocca mentre Federica gli succhia le palle. E’ invasato si muove con movimenti forsennati, ci parla “Brave le mie donne, siete proprio brave, ora vi voglio venire in faccia!”
Noi in ginocchio, lui in piedi davanti a noi. Altri due tre affondi e ci esplode addosso, naso, bocca , occhi capelli, tutti imbrattato di lui. Federica mi guarda, con un dito prende un po’ di sperma colato sul mio seno e se lo porta alla bocca, poi si avvicina e mi bacia, bacia me e lo sperma del suo uomo sulla mia faccia.
Giorgio, esausto, si lascia andare sul pavimento del salone. Io e Federica andiamo in bagno per un rinfrescatina doverosa. Ci sciacquiamo non senza toccarci e provocarci, al ritorno in salone Federica con uno sconosciuto cipiglio mi prende, mi stende vicino a Giorgio e si tuffa in mezzo alle mie gambe.
Mi dice: “Non vorrei che adesso quella trascurata ti sentissi  tu”
Come il giorno che mi sono masturbata pensando a lei la prima volta, ora posso farlo davvero:  metto le mani in quella cascata di ricci e la spingo sulla mia figa. Voglio sentirmi prosciugata da lei, voglio che succhi via le forze rimaste, voglio godere di lei.

Stesa su di un tappeto che ha la pretesa di definirsi persiano, ho le dita affondate in un turbinio di capelli selvaggi. Selvaggi quanto i tormenti che Federica mi sta infliggendo.

Lì tra le mie gambe, mi lecca come se fosse nata per fare quello, corre lungo la fessura aperta e ormai arresa alle sue attenzioni, una lingua impazzita che assorbe tutto il mio sapore i miei umori. Non so cosa stia accadendo intorno, so quello che mi accade dentro. Una donna bellissima e vulcanica mi sta facendo godere di lingua, io mi muovo convulsa su quel pavimento, la schiena inarcata per porgere meglio le mie virtù ai suoi dolci supplizi, vorrei che mi mangiasse.

Una mano mi percorre il polpaccio, poi il ginocchio e dall’interno risale la coscia, indugia intorno al mio clitoride.

“Toccami cazzo!” le vorrei dire così ma non lo faccio, l’attesa del piacere è più potente del piacere stesso.

La sento danzare sotto i miei glutei, sa bene come farsi implorare. Istintivamente, ogni volta che mi sfiora, spingo il pube in avanti per non perdere quel contatto meraviglioso, Mi sta facendo impazzire. La guardo negli occhi è cosi presa dal gioco, mi sfiora, allontana la mano e mi pianta quei due occhi con aria innocente, come per dire “non riesco proprio a capire cosa tu voglia in questo momento”. E’ troppo non posso resistere così a lungo. Non ho mai vinto in questi giochi di forza di volontà.
Le prendo un braccio e la tiro di nuovo giù con forza, non vuole toccarmi, beh allora deve leccarmi e farmi venire in un bagno di umori con lei lì tra le mie gambe.
La vedo sorpresa e presto capisco perché.

Dietro di lei Giorgio che era rimasto in disparte, forse anche lui al limite della sopportazione, affonda il suo membro potente nella sua donna senza preamboli.

Lo guardo, non bene. Mi sta rovinando l’orgasmo.

Federica dopo un primo momento di distrazione torna ad occuparsi di me.
Non  me l’aspettavo più le spinte di Giorgio affondano nelle sue carni, più mi lecca con foga e voracità. Finalmente sento la mano di Federica frugare nella mia intimità. Gemo, la imploro di continuare e di non fermarsi. Infila due dita nel mio fiore, le affonda fin dove può, esce di nuovo. Guarda le sue dita fradice dei miei umori, Giorgio osserva ogni minimo movimento.
Si gira verso di lui, lo guarda e si lecca le dita che due secondi prima erano dentro di me, lentamente lo fa, come se fosse il nettare più buono da assaporare. L’espressione di Giorgio da estasiata passa a furente, prende a scopare Federica con un’irruenza animalesca; due, tre affondi è ormai al limite… esce viene sopra di me, e mi riempie seno e pancia del suo seme. Lo vedo scaricarsi su di me, tutti i muscoli del suo corpo assecondano l’orgasmo che lo scuote.
Federica ancora tra le mie gambe avanza raccoglie con un dito il seme del suo uomo e lo porta sulla mia fica ormai in un bagno di umori saliva e sperma ora.. Mi spalma e mi penetra con le dita raccogliendo più sperma possibile, Giorgio la guarda estasiato, io inizio a distaccarmi da questa dimensione.
Oltre le dita sento anche le sue labbra, in una meravigliosa armonia di suoni, i miei respiri e gemiti a rompere il silenzio, la testa inizia a pesare, i rumori si attenuano, il cuore accelera ad un ritmo ossessivo.
Tutto intorno a me è ovattato. Sento l’orgasmo montare dal profondo. Le mie mani, una stretta nella pelle di Federica l’altra a reggersi al tappeto, come se fossi pronta ad un salto nel vuoto.

Adrenalina, calore e vertigine. Un grido in gola rimane smorzato, l’emozione è troppa. Esplodo in preda a sussulti e spasmi. Tengo la testa di Federica ancora lì tra le mie gambe, voglio che lecchi tutto il mio sapore, voglio che raccolga i frutti della sua maestria.

Sono rimasta lì, come se il mondo si condensasse in quel momento. Sentivo Federica risalire, posarsi delicata addosso a me. Mi baciava il collo, i lobi delle orecchie, mi accarezzava il seno con i capezzoli ancora turgidi, mi mordicchiava maliziosa le labbra. Io rispondevo per quel che potevo. Giorgio ci guardava, chiunque al suo posto si sarebbe sentito di troppo, lui no. Era li sicuro e colpito, probabilmente non si immaginava questa Federica. Mi sorrideva anche lui.

Sentivo il peso del cielo sulla pelle, sulle ossa, un appagamento profondo.

Cazzo, l’avevo fatto davvero.

Mi alzo piano, con l’aiuto di Giorgio, prendo Federica per mano e la porto in camera da letto, la faccio stendere lì stanca di tutte quelle emozioni. Mentre mi allontano per prendere i miei vestiti mi trattiene per un braccio mi fa segno di avvicinarmi e all’orecchio mi dice : “Vorrei ti fermassi qui questa notte, è meglio affrontarla tutti e tre insieme la mattina dopo…sinceramente non so come mi guarderebbe Giorgio”
Sorrido.
Giorgio dietro di lei mi fa l’occhiolino e annuisce, aveva capito che Federica voleva che mi fermassi lì.
Mi infilo nel letto con lei. Mi si accoccola addosso come una bambina. Giorgio ci segue, nudo, rimane sdraiato accanto a noi sopra alle coperte.

Mi guarda, mi dice : “Martina…Grazie”

Io scoppio a ridere: “ e grazie di cosa, grazie a te….grazie a voi!”

Non so se quella risata, la prese nel verso giusto. Mi puntò gli occhi addosso e comparve di nuovo quello sguardo arrogante e sprezzante.

“Io non lo so ancora che hai in quella testa, ma sta pur certa che domani mattina dovrai ringraziarmi ancora”

“sapremo mai mettere fine a questo?”

“Non lo so…”

“Come se una volta aperto, bastasse richiuderlo il cassetto per non sapere cosa c’è dentro…”

“Cosa???”

“Niente, niente di importante”

Leave a Reply