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Umiliazione, 1

By 9 Luglio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono scomode, a cosa servono? Se devo farlo, mi piace essere comoda e non intralciata da quelle cose lì’.
‘Ma a volte le hai messe!!!’ ‘E allora? Due o tre volte, accontentati’. ‘Sì, due o tre volte e per pochi minuti, poi le hai tolte subito’.
‘E fattelo andare bene, non te lo dico più’. Così mi dici ogni volta che andiamo sull’argomento. Sì, sai quanto adoro le tue autoreggenti e le tue ciabattine con la zeppa, quelle di sughero’ che ti ostini a non voler mettere quando facciamo l’amore. Sembra tu ti diverta a farmi irritare. Perché poi magari per uscire le metti. Magari non le autoreggenti, ma se esci per i fatti tuoi, il nylon attorno alle tue gambe non manca quasi mai. E se fa caldo, zeppe di sughero a gògò. Per stare in casa o per uscire’ non manca mai. Ma per scopare’ zero. Zero zero zero. Grazie.
‘No, in tre non lo faccio. Non lo faccio con un altro uomo, non mi va e ho paura di restare sputtanata, ok? SCOR-DA-TE-LO!!! Perché vuoi che mi faccia scopare da un altro? Perché questa fissa delle corna? Perché dovevo mettermi proprio con un cazzo di cuckold???’
‘Beh mi hai detto tu che hai questa mia stessa fantasia cazzo”
‘Sì ma &egrave una fantasia ok? Da qui a farlo davvero ce ne passa cazzo’. La nostra vita procede così, tra un litigio e una riconciliazione su questa cose; il resto va benissimo e anche il sesso &egrave molto più che ok, ma poi sui miei desideri ci scontriamo sempre. Non sono fondamentali per me quelle cose, ma mi piacciono molto e lo sai. Le calze, le ciabattine di sughero da casa, tipo quelle ‘della zia” o quelle da spiaggia con la zeppa’ il piede che gioca con la scarpa’ mi eccitano da morire. Non so cosa farci e non dipende da me. E quando ti ho conosciuta, avevi proprio delle zeppe del genere. E ho passato il tempo a guardarti i piedi e le gambe. E la scollatura, lo ammetto. E gli occhi, e la bocca. E il culo. Sì. Ho passato la serata a guardarti sperando un giorno di poter giocare con quelle gambe e quei piedi, di poterti fare da poggiapiedi, di essere costretto a baciare e annusare quei piedi. Che sono diventati una droga per me. Ma di darmeli come vorrei io, su questo, ti trattieni parecchio. E ammetto che la seconda &egrave roba forte, difficile da gestire e organizzare, lo so. Ma mi piace l’idea, mi eccita l’idea di vedere la mia donna che mi umilia facendosi scopare da un altro uomo. Che gode con lui, che se la spassa con lui. Che ci devo fare? Mi eccito a essere umiliato. Per poi prendere la mia donna come se fosse solo mia, una volta soli. Dai, c’&egrave chi ha fantasie peggiori delle mie. Ma così và: si litiga e si fa la pace. E intanto però io resto con il mio senso di’ insoddisfazione. E con le mie seghe.

L’estate &egrave passata, l’inverno anche’ il mio compleanno si avvicina. Hai passato l’estate a indossare quelle maledette zeppe, tutte le sere che uscivamo, per poi toglierle non appena rientravamo in casa. Varcavi la soglia di casa e le toglievi. Così anche per le calze, ora, durante le prime serate miti. Ho rinunciato a chiederti di poterci giocare, per doverlo fare di nascosto, quando non ci sei, per poter sentire il tuo odore, quell’odore che vorrei che tu mi obbligassi a sentire, creando complicità con me’ Il sesso procede, ma sempre in maniera un po” canonica. Si fa, poi ci si gira e si dorme. Come vorrei che almeno il giorno del mio compleanno mi facessi un regalo. Ma non ho voglia di litigare, e rinuncio a chiedere qualsiasi cosa, limitandomi a organizzare una cena con gli amici. Che tu prontamente mi dici di spostare perché hai un’uscita con quelli della tua associazione culturale. No. Non sposterò il mio compleanno. Uscirò con i miei amici. Avrei voluto ci fossi tu, anche tu, con i miei amici, a festeggiare la mia serata. Ma qui non se ne cava un ragno dal buco. E piano piano inizio a sentire come un tarlo’ una cosa che non so definire, ma che’ scava’ ti stai allontanando da me? Non ci voglio pensare, vorrei che ti avvicinassi a me. Oggi &egrave una bella giornata, quindi evito di pensare ai problemi con te e mi concentro sul lavoro. Entro in ufficio (ho un piccolo studio di grafica) e vedo già Marcella, la mia segretaria, al suo posto, che mi saluta gentilmente. E decido che oltre al lavoro, mi concentro sul suo culo. Tu sei fredda con me, e io mi prendo la libertà, se non di fare, almeno di guardare. Non ha dei piedi belli come i tuoi, (anche se pure i suoi non scherzano’) non mette quasi mai le calze con la gonna o vestiti conturbanti, tacchi praticamente mai, &egrave lontana quindi dallo stereotipo della segretaria sexy, ed &egrave una brava ragazza. Ma me la guardo. Senza romperle le scatole, mi limito a guardarla quando entra nel mio ufficio o quando facciamo quattro chiacchiere prendendo un caff&egrave. Le guardo il culo e il seno. Almeno mi consolo così. E le mie giornate vanno avanti così, tra una giornata di lavoro e una prova con la mia band e i rapporti un po’ piatti con te fino a oggi, il mio compleanno. E tu sei appena un po’ più gentile con me, e non nego che la cosa mi fa piacere. Sono giorni che litighiamo perché stasera non ci sarai, so che per te la tua associazione &egrave importante, e mi fa piacere che tu abbia le cose da seguire, mi piace saperti realizzata, ma non nego quanto mi avrebbe fatto piacere averti con noi, stasera.
La giornata in ufficio procede bene, non ho ancora visto Marcella che &egrave in giro a sbrigare delle commissioni per me. Quando torna, verso le dieci, mi cerca e mi trova alla macchinetta del caff&egrave. &egrave davvero carina oggi: scarpe a punta con tacco di un centimetro, calze’ (cazzo qua tutte le donne nella mia vita stanno giocando a farmi impazzire), jeans e maglietta particolarmente scollata.
‘Andrea, hanno portato un pacco per te’ mi dice gentile. Me lo porge e incuriosito lo guardo. &egrave piccolo e leggero. Lo apro, &egrave un cd. Senza dicitura né niente. Boh.
‘Che &egrave?’ penso, mentre mi godo la vista di Marcella, particolarmente scollata oggi.
‘Grazie Marcella” La ragazza decide di darmi il colpo di grazia sfilandosi una scarpa mentre prendiamo un caff&egrave insieme e chiacchieriamo. Vedo le sue dita fatte bene attraverso il nylon delle scarpe, con le unghie curate e smaltate di rosso ciliegia. La sfila e tira indietro il piede senza togliere completamente la scarpa, poi la rimette, lascia uscire il tallone, di continuo. ‘Shfloppp-tac!!!’ fanno le sue scarpe di continuo. Faccio finta di niente, ma guardo. Eccome se guardo. Il suo piede entra ed esce da quella scarpa come se fosse un pene con una vagina. Inconsciamente penso questo. Toglie la scarpa, con il piede si strofina il polpaccio. Cerca la scarpa con il piede scoperto e la rimette. Ora ho il cazzo duro, ma quanto vorrei che fossi tu a farmi questo’ non dico per forza di concederti a un altro, lo ripeto, so bene che &egrave roba forte’ ma un pochino i tuoi piedi’ eh???
‘Di nulla, Andrea, e auguri!!!’. I suoi auguri sinceri mi fanno piacere. E piano piano, un po’ annoiato, rispondo ai messaggi degli amici e dei parenti. Rientro nel mio ufficio e controllo il contenuto del cd. Appena lo apro’ il cuore fa un balzo. Un power point che inizia con uno sfondo rosso e parole che compaiono sullo schermo, a caratteri cubitali: ‘Auguri amore!!!’ e subito dopo una tua foto. E poi tante altre foto, composizioni fatte con photoshop di nostre foto, e inizio a pensare che così lontana non sei, che magari forse ho peccato io in qualcosa. E inizio a sorridere. E altre foto, e ora sì che inizio quasi a ridere: una serie di selfie tuoi’ dei tuoi piedi, delle tue gambe, come piacciono a me’ i tacchi, con le calze, senza calze, giochi con le scarpe e con le zeppe che adoro’ dei selfie anche molto spinti in cui ti mostri a me’ ti tocchi’ e io ho una voglia matta di te, ora’ ora ce l’ho durissimo’ eh sì’ cazzo’ ultima diapositiva:
‘Scusa se stasera non ci sarò alla cena, scusa se sono stata fredda negli ultimi giorni, la serata &egrave importante davvero, ma spero di essermi fatta perdonare con questo regalo” Cazzo se ti sei fatta perdonare!!! Ti chiamo per ringraziarti, sei tutta carina adesso’ dolce e gentile. ‘Piaciuta la sorpresa?’ ‘Eh!!!’ e ti mando su whatsapp una foto del mio pene, ora, durissimo. Mi mandi una risata, insieme scherziamo un pochino e poi io ritorno al lavoro, e la giornata scorre via liscia. Mi mandi un selfie per chiedermi se stai bene come ti sei vestita’ e come potresti stare male’ tutta tirata come sei? Hai messo anche le scarpe che piacciono a me, quelle nere con gli schizzi di vernice rossa’ e le calze, maledetta. ‘Stronza’ per gli altri le metti, eh?’ ti scrivo.
‘Certo, mio caro’ se voglio raccogliere contatti devo essere carina” e aggiungi un malizioso smile.
‘Maledetta’ penso’ a metà tra il sorriso e il malumore perché comunque ti vorrei anche io così, per me’ magari con le ciabattine da casa’ con gli anni mi sono reso conto che a esercitare maggior fascino su di me non sono gli stereotipi tipici: infermiera, hostess, insegnante… ma la casalinga: come ho già detto, la zia, quella un po’ anni settanta, con la gonna e le calze di nylon anche per fare le pulizie. Il fascino che esercitava su di me proprio mia zia, la prima donna cui abbia mai guardato gambe e piedi. Vabb&egrave &egrave chiaro che non ti vedrò mai così, e pazienza. Penso alla serata che mi aspetta, così non mi faccio il sangue cattivo: torno a casa che tu sei già andata via e mi preparo per la cena con gli amici al ristorante. E penso’ però eri davvero fica in quelle foto che mi hai mandato’ non proprio casalinga, ma cazzo’ e mentre sono in doccia, a pensarci, il cazzo mi vien bello duro. E devo masturbarmi. Ti penso, con quelle gambe lunghissime, che mi fai impazzire strofinandomele dappertutto, e in due secondi, inarcando la schiena, godo sotto l’acqua calda, immaginando di coprire la tua pelle, il tuo seno, le tue labbra, col mio sperma. Alla fine, esco dal box e mi vesto. Vedo le tue ciabattine di sughero ai piedi del letto. Le accarezzo e epnso ai tuoi piedi quando le indossano: non ci siamo, qua &egrave ancora duro cazzo: devo pensare ad altro. Forza. Stasera niente barba, mi tengo un po’ selvaggio. Almeno passerò una bella serata scherzando con gli amici, penso.
Ci sediamo al tavolo e iniziamo a ordinare mentre le chiacchiere rendono la compagnia piacevole. Mi arriva un tuo messaggio su whatsapp e mi chiedi se mi sto divertendo. Ti mando un selfie con gli amici e ti chiedo se la tua serata procede bene: mi rispondi con un sorriso e mi auguri di passare una buona serata, dopodich&egrave chiudo il collegamento internet e continuo a dedicarmi agli amici che si sono riuniti per me. Dopo mezz’ora, verso le otto e mezza, mi arriva un altro messaggio. Numero sconosciuto. Lo apro. Solo una parola, scritta in maiuscolo.
‘CORNUTO’. ‘???’ penso solo questo. Non rispondo, cercando di capire di cosa si tratta. Non riesco a immaginare perché qualcuno mi mandi un messaggio del genere. Non collego la tua assenza a questo messaggio e penso o a uno scherzo di cattivo gusto o a un errore, non c’&egrave altra spiegazione, così archivio l’accaduto con una scrollata di spalle. Poi ci rimugino su e penso che avrei fatto meglio a chiedere spiegazioni all’autore di quel messaggio. Esco dal ristorante e faccio per chiamare il numero sconosciuto, e nel momento in cui prendo in mano il telefono ecco un altro messaggio da un altro numero.
‘CORNUTO’. Ancora??? Ma che cazzo succede qui??? Ora inizio a pensare seriamente a te. Provo a chiamare questo numero, ma mi riaggancia la comunicazione. Anche l’altro messaggiatore anonimo si comporta alla stessa maniera. Ma entrambi, quasi simultaneamente, mi scrivono ancora. ‘CORNUTO’. ‘CORNUTO’. E ancora. ‘CORNUTO’. ‘CORNUTO’.
‘Ma che cazzo volete?’ rispondo a entrambi, con le mani che tremano di rabbia.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’. Mi sembra di essere in un film. Assurdo assurdo assurdo. Trovo il coraggio di chiamare te. Non rispondi. Non riagganci ma non rispondi. Ti scrivo un sms, niente. Nessuna risposta. Apro internet e whatsapp. Mi arriva un tuo messaggio dove mi chiedi ancora se la mia serata procede bene, e io ti rispondo spiegandoti cosa sta succedendo; a questo messaggio tu mi rispondi con una risata. Io sono del tutto stranito al punto che non riesco a capire cosa sta succedendo, intanto che i due anonimi continuano a tempestarmi di sms tutti uguali.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘Cazzo questi due continuano a scrivermi così porca troia!!!’
‘Pensi di essere cornuto?’ mi rispondi.
‘Ma che cazzo ne so’.
‘Dai amore pensa a questi” E mi arriva una foto dei tuoi piedi con i tacchi e le calze. E un’altra foto. E un’altra ancora. I piedi giocano. Cazzo. escono dalle scarpe. Sei a casa. Vedo il divano.
‘Ma come mai sei a casa? Vieni qui, no?’
‘Eh non stavo bene e sono tornata a casa’ tu fatti la tua serata che io ti aspetto ok? Non scappo!!!’
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘Cazzo ma questi vanno avanti’. Nessuna risposta da te, se non un’altra foto tua. Una. Due. Tre foto. Non la apro perché un amico &egrave uscito a cercarmi, sono fuori da un po’ in effetti. Apro le foto. E muoio. I tuoi piedi. La scarpa si toglie. Un cazzo tra i tuoi piedi. Non &egrave il mio, non può essere il mio: non hai mai accettato di farti fotografare mentre fai sesso con me. Non ci posso credere. La guardo e la riguardo. Un cazzo molto grosso tra i tuoi piedi. Un’altra foto. Il cazzone ti scopa i piedi. Con le ciabattine di sughero e le calze. Come non hai mai concesso a me!!! Stronza!!! Troia!!! ‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’. Altri sms.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
‘CORNUTO’.
Come mi sento? Tremo. Ho il cazzo durissimo. E sono al contempo incazzato nero. Ed eccitatissimo. Cazzo cosa devo pensare? Un video. Quel cazzo ti scopa i piedi. E i tuoi piedi lo stuzzicano. Maledetta. Che cazzo stai facendo??? Altre foto. La tua mano. Su quel cazzone enorme. Lo tocchi. Lo masturbi. &egrave una sequenza. Prima vedo il suo glande racchiuso tra le tue dita e poi scoperto. Gli stai facendo una sega. Cazzo. Il tuo viso vicino a quel cazzone. Altra sequenza. Mi guardi mentre lo tieni in mano, la bocca si avvicina. Cazzo. che troia. Sono paralizzato dallo stupore, dalla rabbia e’ dall’eccitazione. I pompini me li hai sempre fatti, ma mai come li stai facendo a lui’ mai come te li ho sempre chiesti’ con la saliva che cade’ e si vede che piano piano gliela stai facendo cadere sul glande lucido. Un filo lento cade dalla tua bocca a quel glande. Lo prendi in bocca. Prima baci la punta, poi lo ingoi piano piano. Te lo fai entrare quasi tutto. Una tua bella foto di te, con un filo della tua saliva tra la tua lingua e la sua punta. Altra foto. Tu, con la lingua di fuori a leccarti le labbra maliziosamente, che mi sorridi come se avessi davanti una splendida fetta di torta. E io? Ancora paralizzato, con il cazzo durissimo. Video. Della stessa sequenza di prima. Un pompino degno di una pornostar. Ho perso il controllo. Tremo. Altri video’ Saliva a litri su quel cazzo. Sento le voci e realizzo: che non siete solo tu e lui’ eh già’ video e foto fatti troppo bene, qualcuno deve tenere in mano il telefono.
‘Dai che lo facciamo rodere per bene, il cornuto” dice una voce.
‘Ti piace questo bel cazzo eh?’
‘Buonissimo, grosso e duro!!! E sì’ sei un cornuto” dici tu’ con voce chiaramente divertita. Ti lecchi le labbra e riprendi a succhiare quel cazzone. Maledetta. Altre foto. Mani sul tuo seno, quel cazzone ti strofina i capezzoli turgidi. E la faccia di lui tra le tue gambe. Ti vedo quanto sei bagnata’
‘Ti stai divertendo’ ti scrivo, gelido ma eccitatissimo, e penso a quanto vorrei essere lì ma non ho il coraggio di avvicinarmi a quella scena. Altra foto di lui che ti lecca. Altri video di lui che ti lecca e ti penetra con le dita, mentre gli spasmi di piacere ti fanno agitare l’addome come se fossi percorsa dalla corrente elettrica. Altre foto e altri video di quello che ti stai facendo fare, sempre offendendomi.
‘Cornuto’ ti piace come mi fa divertire? Guarda qui’ guarda che cazzone” E arriva una foto di quel cazzone puntato sulle tue labbra intime, che spalanchi con le dita. Altra sequenza. Il cazzone ti penetra piano fino a scomparire dentro di te. no questo &egrave troppo. Sto quasi piangendo. Piango con il cazzo duro. Mi aspettavo qualcosa di complice tra noi, volevo questo, non delle cose fatte alle mie spalle per il tuo solo divertimento. Mi sento tradito nella fiducia, non &egrave un gioco tra noi questo, &egrave una cosa solo tua. Cazzo. Puttana. Puttanadimmerda. Troiadimmerdadelcazzo. E però qua &egrave ancora duro. Come mai sto così? Aiuto!!! Altri video: da vicino, da lontano, di te che te la spassi in tutte le posizioni con quel cazzone. E altra sequenza. No. Cazzo. No. Il culo no. Te lo scrivo.
‘IL CULO Sì, cornuto’. E piano piano quel cazzone si prende il tuo culo. Come prima: prima il lubrificante, poi entra la punta, poi tutto’ e ora’ ovvio, poteva mancare il video? Ecco il video della sequenza dell’inculata. Ti sento urlare. Male e piacere insieme. Ti vedo che ti piace. Come ti prende da dietro’ ogni tanto esce per farmi vedere quanto sei aperta. Vedo la tua mano che tocca il clitoride e ancora gli spasmi di piacere ti agitano tutta mentre lui entra ancora. ‘Guarda come te la inculo, cornuto” dice la voce. E ‘shfloppp” entra di nuovo, veloce come fosse la vagina. Ti sento urlare e ansimare. Quanto cazzo stai godendo, maledetta? Altra sequenza di foto, stavolta un po’ mosse. Ovvio. Li stai succhiando tutti e due, sono tutti e due impegnati a spassarsela con te’ logico che le foto vengano meno bene, penso, troia maledetta. Cazzo. sei troia. E bellissima. Una bellissima troia mentre succhi quei due cazzi insieme, la tua saliva che non cessa di cadere dalla tua bocca fino a loro. Le loro mani sul tuo seno, i video e le foto si alternano incessantemente. Non so come siete riusciti a fare anche le foto del momento in cui entrambi ti penetrano insieme. E anche il video’ cazzo ma quanto ti piace? Ma questi due quanto durano? Ti odio per aver concesso loro quello che a me non hai mai voluto dare. ‘Ti piace cornuto?’ mi scrivi. Ti immagino ora mentre ti prendi una pausa’ cosa fate? State bevendo? Sei sdraiata nuda in mezzo a loro? State scherzando? Ti stanno toccando mentre mi scrivi?
‘Mi piace ma”
‘Ma cosa?’ mi rispondi. Mi mandi un’altra foto dei loro cazzi sui tuoi piedi, ancora fasciati dalle calze. E un’altra delle tue mani che li toccano. E un’altra ancora. Uno dei due ti ha messo dentro tutta la mano. Video. La mano del tipo ti penetra con forza. Poi con due dita quasi ti alza dal letto, si muove velocissimo finch&egrave un’ennesima volta non godi’ e’ cazzo non ti avevo mai vista squirtare. Con lui l’hai fatto, maledetta. Un getto dalla tua vagina fino al letto, che ti lascia bagnatissima. E ancora squirti’ quante volte? Smetti di urlareee!!! E qui sono ancora più ferito. Non solo ci scopi con loro, ma anche ci godi. Stai urlando, maledetta. Smetti di urlareee!!! Altro messaggio tuo.
‘Sei contento? Mi hai visto con un altro uomo? Mi hai visto farlo in tre?’ ‘Sì” ‘Ora lasciami scopare in pace, non tornare prima di un paio d’ore che questi due sanno scopare come si deve, e buon compleanno, cornuto del cazzo’. Offline. Cazzo. Cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo. Ti chiamo. Telefono spento. Chiamo gli altri due. Telefono spento. Cosa faccio??? Cosa faccio? Sono qui con il cazzo durissimo mentre la mia donna sta facendo la troia con due uomini a casa mia, nel mio letto, e i miei amici a pochi metri a festeggiare il mio compleanno. Se voleva farmi una sorpresa, beh ci &egrave riuscita. Troia. Decido in fretta. Entro nel ristorante e gli amici mi vedono che ho qualcosa che non va. Trovo una scusa e dico che non ti senti bene e devo venire da te. Vogliono venire con me, insistono, ma riesco a scrollarmeli di dosso quasi in malo modo e volo a casa, tremando come una foglia, offeso e ferito, con il cazzo durissimo. A fatica inserisco le chiavi nella toppa della serratura e vi trovo ancora a letto, e non mi accogliete bene. Anzi. Siete lì che ridete, nudi, scherzate e ridete. Sei in mezzo a loro e hai i loro cazzi in mano.
‘Oh ecco il cornuto’ mi dice uno dei due.
‘Non ti avevo detto di non farti vedere?’ mi dici, scocciata.
‘Massì lascia almeno che guardi questo coglione dai’ &egrave il suo compleanno” e scoppiate a ridere tutti e tre come matti.
‘Glielo facciamo ancora?’ dice uno.
‘Oh sì!!!, così questo capisce come si scopa” io non ho parole e mi limito a guardare. Tu hai ancora le calze che piacciono a me. Maledetta. Le hai tenute per tutto il tempo. Mi avvicino piano, mentre tu ti siedi su uno dei due cazzoni e l’altro si prepara a entrarti nella la bocca. Hai i seni imprigionati tra le mani di quello che ti sta penetrando, e l’altro si gusta uno dei tuoi pompini. La saliva ti cade sui seni ogni volta che la tua bocca lascia libero il glande, che ora si sta preparando a prenderti da dietro. E ti penetra deciso. Basta godere con loro, ti supplico!!! Eh no, tu godi’ godi’ godi’ senti male per l’ano penetrato selvaggiamente ma godi senza ritegno, e mi se prima mi guardavi, ora sei totalmente presa dal tuo gioco con loro: mi avete escluso anche se sono lì vicino a voi.
‘Hey gode ancora’ sentila’cornuto, guarda qua la tua donna come se ne gode con i nostri cazzi” mi avvicino e ti guardo godere.
‘Tiralo fuori e toccati, forza fallo dai’ toccati mentre ti faccio le corna” io obbedisco senza discutere. Lo tiro fuori e piano mi tocco. I tuoi amici ridono delle mie dimensioni, normali ma nulla in confronto alle loro. Mi tocco piano e tocco te, il tuo seno, le tue natiche, le tue gambe’ sto per venire e mentre mi tocco vengo. Una sborrata immensa e immediata che cade per terra, ma sono ancora duro.
‘Due secondi &egrave durato!!! Ora basta, voglio la vostra, di sborra, non la sua” e li fai uscire entrambi da te. Li accompagni in bagno e lavi i loro cazzi con cura, dopodich&egrave torni in camera tenendoli per mano e ti metti a pancia in su, a gambe aperte.
‘Tu scopami e riempimi’ ordini a uno dei due.
‘E tu qui, nella mia bocca. E tu prendi i miei piedi, forza, adorali, e toccati!!!’ Tutti e tre stiamo ora ai tuoi ordini, maledettissima, adorabile bellissima zoccola. Ti scopano la vagina e la bocca, io posso solo strofinare il mio cazzo sulle tue gambe. E la cosa mi provoca mille scosse di solletico e di piacere. Sentire sul viso l’odore della tua pelle e del nylon delle calze, mentre godi con altri due uomini mi sta mandando completamente in corto circuito. Ed eccoli finalmente che godono’ uno riempie la tua vagina del suo sperma e l’altro la bocca: ti punta il glande sulla lingua e gode, una sborrata enorme che ti imbianca le labbra. E mentre continui a masturbare quel cazzo, me lo ordini, con la bocca ancora piena di sperma.
‘Baciami, cornuto!!!’. Non credo alle tue parole. Sono ancora umiliato, tradito d eccitato. E come in trance ti bacio. Mi passi in bocca lo sperma del tuo amico. Non so come reagire, non ho mai assaggiato lo sperma in vita mia.
‘Ti piace eh? Cornuto!!! Leccami forza, puliscimi!!!’ e io obbedisco.
‘Guardatelo come lecca questo cornuto” dice uno dei due.
‘Ti piace la sborra eh?’ rincara la dose l’altro mentre ti tocca i seni. Ora hai la faccia pulita.
‘Guarda che non hai finito” mi dici. Ti guardo senza capire. Indichi la vagina.
‘Giù!!! Forza!!! Non crederai che quella resti così, piena di sborra?’ Cazzo’ io non so più cosa pensare, ma mi avvicino alla vagina ancora larga, bagnata, pulsante ed eccitata mentre tu la spalanchi ancora di più con le dita.
‘E lecca, cornutooo!!!’ e mi spinge la testa mentre tu godi ancora con i miei baci. E piano piano lo sperma del tuo amico comincia a uscire, sento il gusto diverso dal tuo, e simile a quello che ho sentito nella tua bocca.
‘Bevi tutto, forza” mi dite tutti e tre. Io lecco e bevo, lecco fino a farti godere ancora. ‘Ohhh’ ora ci siamo’ cornuto” mi dici, finalmente rilassata. I tuoi amici ti infilano i cazzi in bocca per farseli ripulire da te, e tu non risparmi loro un ultimo pompino.
‘Prendi le mie ciabatte forza!!!’ mi ordini. Non capisco cosa vuoi fare.
‘Sborratemele!!!’ ho capito il tuo gioco, ma loro no.
‘Così ogni volta che le indosso, lui saprà che sono sporche di voi” Loro ridono cattivi.
‘Cornuto per sempre ha ha ha ha ha ha!!! E va bene!!!’ e così ancora li aiuti con la bocca e con le mani a sporcare le tue ciabattine, quelle che ti ho regalato io’ maledetta’ quando hanno finito di godere, le indossi, così come sono, ancora sporche. Mi guardi.
‘SEI UN CORNUTO!!! HAI CAPITO?’ ‘Sì”
‘RIPETILO, FORZA!!!’
‘Sono’ un’ cornuto” dico, guardando i tuoi piedi sporchi dello sperma dei tuoi amici.
‘E QUESTE CIABATTINE TE LO RICORDERANNO OGNI VOLTA CHE LE VEDI’ dici, seduta sul bordo del letto, facendole dondolare, mentre i due si avvicinano al tuo volto con i cazzi duri che tu prendi ancora in bocca.
‘Vedi? Sei un cornuto” li lecchi.
‘Avvicinati’ guardami” mi avvicino e guardo la tua bocca che li fa impazzire ancora.
‘Hmmm che buoniii!!!’ ancora quell’espressione da bambina golosa. E uno alla volta scivolano nella tua bocca. Ci trascini in salotto tutti e tre e mi obblighi a sedermi su una sedia. Ce l’ho ancora fuori e ti siedi su di me.
‘Non lo sento nemmeno ormai” anche se inizi a scoparmi piano, i loro cazzoni tra le mani.
‘Questi sì che son cazzi” mi dici, masturbandoli ‘non il tuo” però vai avanti.
‘Ora basta mi sono stancata, ho goduto abbastanza, e tu non meriti di godere, dopo questi due tesori che mi sono appena presa’ basta così ragazzi” Senza dire una parola, si rivestono. Io vedo che li riaccompagni alla porta e li saluti entrambi con un bacio. E che bacio’ lingua contro lingua, fuori dalla bocca. ‘Salutaci il cornuto” dicono, e ancora ridete. ‘Questa qui &egrave ancora bagnata senti qua!!!’ dice l’altro, toccandoti in mezzo alle gambe.
‘Dai andiamo và’ lascia che provi a scoparla lui ora, se ci riesce” gli dice il suo amico, e l’altro scoppia in una risata sguaiata, senza curarsi dei vicini che sentono lo scambio di battute in cui esco del tutto sputtanato. Finalmente soli. ‘Piaciuto il regalo?’ mi chiedi.
‘Avrei voluto partecipare’ cazzo dovevi dirmelo stronza!!! Volevo essere parte del gioco!!!’ Sono furibondo anche se ancora eccitatissimo per quanto ho visto.
‘Prossima volta, forse, parteciperai, se mai ci sarà un’altra volta’ e poi lo so che ti sei eccitato da morire, non fare l’incazzato ora dai” mi dici maliziosa, mentre ti sdrai sul fianco vicino a me.
I tuoi piedi sulla mia faccia: ‘Annusami’ forza” mi dici, muovendo le dita dei piedi. Hanno un odore buonissimo.
La tua bocca si chiude piano sul mio cazzo ancora durissimo. Lei, avvolgente come non mai, più morbida del solito, io più appassionato che mai con le dita ad accarezzare la tua intimità ancora vogliosa. E sì, riesco a prenderti. Anche dietro. Come non mi avevi mai concesso.
‘Buon compleanno, cornuto” mi sussurri mentre lentamente vengo dentro di te.
Fine.

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