Skip to main content
OrgiaRacconti Erotici Etero

Un angolo d’Oriente nell’Oltrepò Pavese – parte 4

By 28 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Più tardi, appartatici con Evaristo, gli spiegai del completamento del recupero dati ed anche del backup di sicurezza che gli suggerivo di effettuare regolarmente offrendogli la mia consulenza sul modus operandi. Lo vidi soddisfatto, al che, propose di cenare, ed improvvisamente cambiando idea disse: ” anzi andiamo a mangiar fuori, conosco un posticino qui vicino dove hanno un vinello celestiale”.

Mentre le ragazze salivano a prepararsi mi disse: “chiamo il ristorante intanto vieni andiamo a prendere il furgone”

Il furgone…

Così lo chiamava Evaristo. Certo, con il mio livello di piccolo impiegatuccio è a ciò cui avevo pensato, ma quando lo vidi, capii il cambio di prospettiva dovuto al tenore di vita diverso.

Con un rombo di motore impaziente, Evaristo estrasse dall’autorimessa “il furgone”, un cayenne nero fiammante nuovo, con i “pirolini” ancora sulle gomme. Nel mentre l’automatismo chiudeva l’enorme portone mi disse d’averlo appena cambiato in quanto il precedente l’aveva quasi consumato dai tanti trasporti che ci aveva fatto; ecco il perché, pensai tra me e me di quella definizione.

Finalmente arrivarono le ragazze, tirate a lucido, una più bella dell’altra, ma dovrei aggiungere anche, l’altra più bella dell’una, sì perché non si riusciva ad assegnare un secondo posto a quelle due meraviglie che erano le due giapponesine Suki ed Aiko.

Quest’ultima aveva un completino color crema che oserei dire, al vederla così, veniva voglia di mangiarsela tutta, con quella minigonna svolazzante ad ogni suo passo, mostrando a sprazzi quel qualcosa in più della sua pelle così chiara. Sotto la giacca aperta senza bottoni, una camicetta di seta trasparentissima, attraverso cui si intravvedeva il bel seno che sballottolava ritmicamente a seconda del passo ed i capezzoli prepotenti che puntavano e spingevano il fine tessuto. I capelli raccolti sul retro a chignon le davano quell’aria sensuale e così languida tipica delle orientali.

Suki non era da meno, Una lunga camicia a maniche corte le arrivava a metà coscia con sopra un top a rete larghe a maniche corte aderentissimo sulla camicia, un paio di calze nere finivano a metà coscia esaltando l’erotismo che sprizzava dal suo minuto corpicino. Mi strinsi nelle spalle per il mio modesto abbigliamento che non sfigurava con quello di Evaristo, dato che quest’ultimo in jeans e maglietta non si preoccupava minimamente del suo aspetto, col quale sarebbe andato tranquillamente ad un ricevimento d’alto rango senza problemi alcuni. Suki balzò sul SUV davanti, al fianco di Evaristo, Aiko ed io ci accomodammo dietro sugli odorosi di nuovo dei sedili in pelle.

Era seduta elegantemente di fianco a me, con le gambe accavallate di cui si scorgeva facilmente dalla minigonna rialzatasi lateralmente una vista che nulla lasciava all’immaginazione. In quell’attimo fui colto in flagrante dal suo sguardo che mi puntò nel mentre osservavo vogliosamente la sua lunga coscia. Fu rialzando lo sguardo che capii d’essere stato beccato, cercai di lanciarle un sorriso, ma lei continuò a fissarmi con sguardo interrogativo. Distolsi lo sguardo rosso in volto d’essere stato colto sul fatto e penso che avessi un’espressione un po’ sbigottita, perché subito dopo lei si avvicinò a me e appiccicandosi contro mi prese la mano appoggiata sulle ginocchia.

La guardai negli occhi e lei sempre fissandomi spostò la mia mano sulle sue cosce premendoci sopra con fermezza, quasi ad invito. Sembrava mi parlasse con gli occhi quando fui improvvisamente distolto da questo sublime momento dalla voce di Evaristo che mi chiedeva se mi piacesse il pesce. Gli risposi che se era da mangiare si, altrimenti mi sarebbe stato un po’ indigesto.

Evaristo scoppiò a ridere mentre Suki gli diceva “non capito”. E., spiegò dunque a Suki la battuta, con lunghi giri di parole ed in un italiano molto semplice per facilitargli il capire, ed io ritornai con lo sguardo ad Aiko che subito mi ricambiò mentre iniziavo con la mano sinistra ad accarezzargli la coscia spostandola fra le ginocchia che lei scostò leggermente per favorirmi le movenze.

Il tempo scorreva, la meta non era ancora in vista, e menomale che E. aveva accennato “qui vicino”, mi consolai nell’attesa con Aiko cercando di fare risalire la mia mano lungo l’interno delle sue cosce, ma lei mi bloccò e dalla sua borsa estrasse un piccolo telecomando porgendomelo in mano. Lo presi ma dal mio sguardo ignaro intuì che non avevo capito cos’era. Lei mi prese la mano sinistra ed aprendo le gambe la portò sulla passerina, ero sorpreso, ma ancora non capivo, e fu quando mi prese la mano con il telecomando che mi venne fulminea la risposta. Mi aiutò con le sue dita sul mio pollice a spostare il cursore del telecomando sulla posizione 1. Subito ne ebbi la certezza e capii mentre la mia mano sulla sua passerina calda sentiva una leggera vibrazione. Una forte emozione mi pervase, “mi si sta offrendo per farla godere secondo le mie voglie” pensai, e subito dopo spostai il cursore, con l’intento di stuzzicarla, sulla posizione 4.

La mia mano percepì distintamente il balzo d’aumento delle vibrazioni, mentre sentivo Aiko irrigidirsi per la sorpresa e con gli occhi semichiusi aprire leggermente la bocca mentre il suo respiro iniziò ad ansimare.La passerina di Aiko iniziava a bagnarsi e sentivo le mie dita inumidirsi del suo nettare, mentre il ronzio dell’ovulo che immaginavo accarezzare la calda vulva di Aiko, si diffondeva sempre più.

Lei appoggiò la testa sulla mia spalla, in preda ai primi spasmi di piacere, e vedendola così arrendevole, desiderai portarla al massimo del piacere. Repentinamente spostai il cursore sull’ultima posizione, la 7, Aiko iniziò a gemere e premette più forte sulla mia mano che gli accarezzava la vogliosa passerina, cercando di estrarre il suo bottoncino per poterlo titillare. Davanti non si erano accorti di nulla in quanto la musica ed il rombo del motore coprivano in parte il ronzio ed i gemiti di Aiko. Lei continuava a dimenarsi per il godimento che la pervadeva, così decisi di punto in bianco di spegnere il telecomando e subito sentii Aiko afflosciarsi di colpo, ansimante su di me, con la mano scostai il suo slippino e con una contorsione del polso riuscii a penetrare di colpo con due dita nella sua figa già bella umida, iniziando un profondo massaggio.

Aiko a bocca aperta mi baciò sul collo e sulla guancia, cercando la mia bocca ed ansimando forte dal piacere. Davanti sentii Suki ridere, capendo finalmente quanto detto prima, spiegatogli varie volte da parte di Evaristo, “non si sono accorti di niente” pensai in quel momento, di quanto accadeva dietro. Ancora ridendo Suki si girò e scoprì invece quanto stavamo facendo e subito a voce alta disse : “Ah tu subito toccale Aiko”. Cercai velocemente di togliere le dita dalla figa di Aiko, ma lei, non volendo perdersi il finale, mi bloccò la mano stringendo le cosce e premendoci sopra con la sua, mentre Evaristo sentendo quanto detto dalla spiona di Suki spostò lo specchietto retrovisore per gustarsi la scena e sbottò:” E no! così non vale a me tocca guidare e gli altri a divertirsi” ed afferrato Suki se la coricò sulle sue ginocchia per impegnarla mentre continuava la guida.

Poco dopo dal movimento della testa di Suki dedussi che si stava facendo fare un sonoro pompino, Aiko si accorse di quanto succedeva e non volendo essere da meno, in modo fulmineo spostò la mano sulla mia cintura sganciandola con rara maestria e facendo scorrere la lampo dei jeans, velocemente mi estrasse la verga oramai dura dall’eccitazione, e l’inghiottì completamente. Nel mentre spostai la mano, dal polso dolorante per la posizione, riprendendo da dietro, con più facilità la penetrazione, stavolta con tre dita che sentii accolte da un sussulto di sorpresa che le dette maggior vigore nell’affondarsi fino in fondo il mio turgido e voglioso cazzo.

La sua maestria nel succhiare estraendo quasi completamente il mio virgulto e riaffondandoselo di colpo subito dopo era impagabile, al che spinsi ancor più a fondo le mie dita cercando di massaggiarla tutta dentro con maggior velocità. Oramai era una gara a chi riusciva a far godere prima l’altro, Aiko gemendo più forte dal piacere sembrò dare maggior vigore ai movimenti di Suki che sentendola aumentò il suo ritmo sulla verga di Evaristo. Sentii anche Aiko aumentare la sua operosità il che non mi dette più scampo e sentendo la venuta prossima misi una mano sulla testa di Aiko per estrarre dalla sua bocca vorace il mio cazzo, ma lei capendo il mio intento, mi bloccò il polso con la mano mentre io non riuscendo più a resistere iniziai a venire, sentii che Aiko accortasi della mia venuta si infilò sino in gola in un ultimo assalto tutta la mia verga inghiottendo e bevendosi la mia venuta mentre mi abbandonavo esausto e sfinito contro lo schienale.

Evaristo dovette esser venuto anche lui perché dopo il lungo silenzio disse a voce alta: “Ecco le ragazze hanno già preso l’aperitivo, e noi ? a bocca asciutta! ” e rivolto a Suki: “piaciuto l’aperitivo?”

Suki ridendo si girò guardando Aiko e rispose : “Si anche a Aiko piace tanto” e giù tutti a ridere per sbloccare la tensione creatasi nell’abitacolo.

Poco dopo arrivammo al ristorante dove capii che E. doveva essere un ospite di riguardo dal fatto che la cena ci venne servita in un salottino privato distante dalla sala centrale.

I piatti di ottimo pesce si susseguivano con lentezza mentre scherzavamo allegramente con Aiko e Suki. Queste due avevano bevuto parecchio con noi maschietti che riempivamo loro a turno e di comune accordo i bicchieri di uno squisito malvasia della zona.

La cena durò a lungo e quando lasciammo il ristorante le ragazze erano alquanto su di giri ed oramai senza freni inibitori. Nell’andare verso la macchina vidi E. con il braccio infilato sotto il camicione di Suki muovendo freneticamente la mano, le strappava dei gridolini di piacere misto a risate varie, interrotte da lunghi baci volutamente dati in modo osceno. Giunti alla macchina, Evaristo rotti gli indugi, sollevò di botto Suki e la sdraiò sul cofano del Cayenne ed alzatole le gambe e spostato gli slippini iniziò a leccarla di gran foga. Suki adagiata mollemente a gambe aperte iniziò a gemere per il piacere, mentre noi ci spostammo sul retro della macchina e dopo alcuni baci lussuriosi, non resistendo oltre alla voglia esagerata dei nostri sensi perdemmo pure noi ogni minimo controllo.

Girai Aiko e le feci appoggiare le mani sul parafango posteriore, mentre spostato di lato lo slippino la penetravo con il pollice e con il resto della mano aperta le massaggiavo il suo monte di venere. Aiko muoveva le anche per accogliermi più a fondo, intanto io con difficoltà con la mano sinistra mi aprivo i jeans estraendo il cazzo già turgido ed esigente della calda tana di Aiko. Lei, già bagnata e gemente di piacere ebbe come un singhiozzo affannoso quando di colpo la penetrai entrando dentro lei sino in fondo e stando fermo per alcuni secondi, mentre lei alzata la testa respirava affannosamente cercando i miei occhi. Dall’altro lato i gemiti di Suki si fecero più intensi, questo mi eccitò ancor più ed estratto lentamente tutta l’asta, ripenetrai Aiko affondandogliela di colpo tutta dentro la sua umida e bruciante fighettina, beandomi dei suoi gemiti che mi facevano capire quanto le piacesse.

Aumentai il ritmo dei colpi che le davo come un forsennato, Aiko con rumorosi sospiri, grida e gemiti mi assecondava muovendo le anche come per avermi in una penetrazione più completa. Solo in quel momento mi accorsi che E. e Suki ci avevano raggiunto e stavano guardandoci sorridenti, godendosi la scena. Poi Evaristo iniziò a palpeggiare un seno di Aiko che accortasi di lui ansimò ancor più di piacere guardandolo in volto, Suki china dall’altro lato di Aiko le leccava l’altro seno. Poco dopo appoggiata la sua guancia sulle reni di Aiko e guardandomi mi spinse fuori dalla calda fica ed inghiottì succhiando rumorosamente tutto il mio cazzo. Dopo alcuni risucchi l’attirai verso la mia bocca e la baciai, le volevo sentire il sapore di Aiko dentro la sua.

Lasciato Suki, ritornai dentro Aiko che ripresi a pompare più lentamente, per far durare il piacere.

Nel frattempo Evaristo aveva adagiato Suki sui sedili posteriori e lo vidi dapprima leccarla selvaggiamente, quindi salito sopra di lei capii che la stava penetrando a grandi colpi dall’ondeggiare ritmico della macchina. Sentendo i gemiti dei E. e Suki aumentammo anche noi il ritmo e quasi all’unisono riuscimmo a venire contemporaneamente. Evaristo, sceso dalla macchina suggerì ad Aiko, di mettere una mano a chiudere la sua passerina per non perderne il contenuto, e presa in braccio la adagiò sui sedili posteriori in senso opposto a Suki incitando loro a leccarsi vicendevolmente. Noi due, da spettatori, e con Evaristo che, recuperato una minicamera stava riprendendo il tutto, ci godemmo questo momento paradisiaco con le due ragazze scatenate a chi leccava più a fondo l’altra, con gran rumore di risucchi vari ed un ruttino che scappò a Suki al termine, e tutti a ridere per quel grazioso epilogo.

Un rumore di passi e voci in avvicinamento ci distolse dalla scena, Evaristo fulmineamente chiuse le portiere posteriori e balzammo lui ed io davanti, messo in moto ci stavamo allontanando quando altre due coppie ci passarono a fianco per raggiungere la loro macchina. Colsi uno strano sorriso al volo da parte di una delle ragazze nel mentre ci scambiavamo una lunga occhiata.

Leave a Reply