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Racconti Erotici EteroTrio

Un caldo pomeriggio d’estate

By 12 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Era un torrido pomeriggio d’estate, uno di quei giorni di luglio in cui l’afa e il caldo opprimente la fanno da padroni.
Marito e moglie erano soli in casa. Lui, Roberto, 33 anni alto 1,95 capelli castani, occhi marroni, fisico normale senza troppe pretese. Sua moglie Monica, 32 anni alta 1,70 capelli castani ed occhi verdi, un fisico niente male forgiato da anni di palestra, una terza abbondante di seno e un sederino piccolo ma sodo e ben disegnato da far invidia alle ventenni.
Dicevamo’ erano soli in casa per via del fatto che Monica si era presa un giorno di ferie per sistemare certi incartamenti, tra uffici pubblici, che le avevano portato via tutta la mattinata ed lui invece era tornato presto dal lavoro perché la calura era opprimente ed il suo datore di lavoro aveva deciso di concedergli il pomeriggio libero.
Monica portava un vestitino succinto, con le spalline sottili, di un cotone molto leggero che le disegnava i lineamenti, una specie di sottoveste che le arrivava a malapena a coprirle il sederino.
I seni turgidi ed i capezzoli irrigiditi dall’aria, che il ventilatore le soffiava addosso, le facevano venire strane idee in testa.
Mentre si trovava sdraiata sul divano, la pelle era sudaticcia ed il cotone del vestitino cominciava ad attaccarsi alla pelle procurandole un effetto bagnato tipico dei concorsi di miss maglietta bagnata.
Le finestre erano completamente aperte con la vana speranza che un po’ di brezza le accarezzasse il corpo.
Lui seduto accanto, sfogliava una rivista e ogni tanto sbirciava tra le sue gambe, attirato dal fatto che la moglie sotto quel minuto vestitino non aveva indossato nessun indumento intimo.
Lei d’un tratto si alzò e mentre sforbiciava le gambe Roberto notò che la bella fighetta della moglie era completamente rasata.
Era la prima volta che la vedeva così e la moglie accorgendosi dello sguardo fugace del marito le lanciò un sorrisino malizioso, quasi a far capire che aveva voluto depilarla proprio perché a Roberto piaceva tantissimo.
Monica dopo essersene andata dal divano si era chinata a raccogliere una bottiglia d’acqua fresca, posta nel ripiano inferiore del frigorifero.
Spettacolo! Roberto si trovò il sederino della moglie in bella vista. Un sederino sodo e ben disegnato con due gambe lisce e tornite che lo innalzavano ancora di più e lo rendevano uno splendore e tra le gambe le labbra della passerina facevano capolino’
Roberto restò quasi impietrito davanti a tanta bellezza e l’effetto fu subito evidente, aiutato anche dal fatto che il marito era rimasto sul divano con dei boxer che non facevano niente per nascondere la sua repentina erezione.
Monica, appoggiata sul piano della cucina, cominciò a passarsi la bottiglia bella fresca prima in viso, poi sul collo ed infine tra i seni ed i capezzoli che al solo contatto del vetro si irrigidivano ancora di più.
Guardava il marito con uno sguardo voglioso, intanto con l’altra mano libera cominciava ad accarezzarsi tra le gambe e ad alzarsi il vestitino lasciando scoperte le labbra umidicce della sua bella figa.
Roberto si alzò dal divano e si fiondò a leccare quelle labbra così invitanti e vogliose che desideravano il suo bel cazzo.
Leccarle era un piacere infinto, passare la lingua tra quelle labbra morbide e giocherellare con la punta della lingua con il suo clitoride non faceva altro che eccitare ancora di più il marito.
La lingua scivolava dappertutto fino al buchino, tra le natiche e ad ogni colpo la moglie stringeva ed allargava il buchetto facendo andare in visibilio Roberto.
Monica con la schiena rivolta al piano cucina e le gambe completamente allargate cominciava ad implorare, tra un gemito e l’altro, ‘ dai scopami, mettimelo tutto dentro’.
Roberto non ci pensò due volte e alzandosi si sfilò i boxer e liberò il suo grosso uccello durissimo.
In un attimo la cappella scivolò tra le sue labbra e dentro quella figa bella bagnata dalla sua saliva e dagli umori che la mogliettina grondava.
Le fu dentro in un secondo e cominciò a sbatterla in cucina con tale impeto che Monica non potè trattenere il volume dei propri gemiti.
Ad ogni colpo la sua voce sobbalzava, il suo respiro diventava sempre più affannoso, le labbra della sua bocca sempre più gonfie e carnose.
Mentre lui la scopava a pieno ritmo lei infilò il pollice del marito in bocca immaginando di avere un altro cazzo da succhiare. Roberto spostò le spalline del vestitino liberando i seni e prese a leccarle i capezzoli.
Il marito poi, la cinse per la vita e la mise appoggiata con in gomiti al tavolo, di spalle, e le gambe divaricate mettendo in bella mostra le labbra della figa e il buchino del suo sedere.
Con la cappella ancora ben bagnata dagli umori della moglie e gonfia dal piacere cominciò a giocare passandola tra le labbra, il clitoride e sfiorando quel buchino voglioso.
La moglie ardente di passione allargava le gambe ed inarcava ancora di più la schiena sperando che quel bel cazzone l’aprisse in due ma il marito era ancora in dubbio su quale buco scegliere.
D’un tratto si decise’ il culo.
Appoggiò la sua cappella bagnata e scivolò dentro quel buchino senza troppa fatica il che fece capire che Monica già altre volte aveva gustato quel piacere con il marito.
Le partì un urlo di godimento talmente forte che il marito con una mano cercava di tapparle la bocca date le finestre aperte e con l’altra le teneva la vita per poterle scopare bene il culetto.
D’un tratto suonò il campanello di casa. Monica e Roberto si fermarono all’istante ma il marito restò con il suo cazzone ancora nel buchino talmente era entrato in profondità, sperando che chi avesse suonato se ne andasse.
Il campanello si fece sentire per la seconda volta. Monica allora si sfilò dal cazzo del marito, cercò di ricomporsi e andò ad aprire, non prima di aver guardato allo spioncino chi fosse.
Erano i nuovi vicini di casa.
Monica aprì la porta cercando di assumere un tono di voce apparentemente disinvolto.
‘Ciao, scusate il disturbo, ma abbiamo sentito degli ‘strani lamenti’ volevamo sincerarci che andasse tutto bene” disse la vicina con un sorriso malizioso rivolto a Monica.
Melissah, questo era il nome della vicina di casa, era una ragazza di 35 anni acqua e sapone, bionda, dai lineamenti nordici ma dal temperamento caliente e di larghe vedute molto disinibita tanto da mettersi in giardino molte volte in topless e misero perizoma per l’abbronzatura stagionale.
Topless che attirava l’attenzione di molti vicini anche perché la ragazza aveva, come Monica, una terza abbondante di seno e fisico asciutto.
Il compagno di Melissah, poco distante da lei, si chiamava Paolo, un bel ragazzo di 38 anni alto, dal fisico atletico, con capelli scuri e molto abbronzato, grazie alla sua passione per la pesca in alto mare. Di lui Monica e Roberto pensavano fosse molto dotato soprattutto perché durante i rapporti con la sua compagna molte volte i gemiti di lei si facevano sentire in maniera quasi esagerata facendo balenare torbide ed intriganti fantasie anche a loro due.
Melissah squadrò un attimo Monica notando le guance arrossate, le labbra particolarmente grosse e gonfie, i capezzoli ancora turgidi ed il vestito un po’sgualcito che lasciavano poco spazio all’interpretazione.
Fece un timido passo avanti, notando l’imbarazzo di Monica, le accarezzò un fianco e si avvicinò all’orecchio bisbigliando ‘non possiamo unirci anche noi?’ sfiorando con le labbra il collo della ragazza e sentendo l’odore del sesso sulla sua pelle ancora sudata.
Monica colta alla sprovvista e un po’ turbata ma allo stesso tempo eccitata dall’invito, volse lo sguardo al marito, ancora mezzo nudo in cucina, cercando una conferma e con uno sguardo d’intesa fecero accomodare la coppia.
Melissah si accorse di Roberto, notò il suo membro e presa subito dall’ingordigia si avventò sulla sua cappella e cominciò a succhiargliela. Con la punta della lingua disegnava cerchi intorno al glande lucido e ben eretto e piano piano scendeva lungo l’asta fino alle palle.
Roberto, colto alla sprovvista da tale impeto, si appoggiò al tavolo e si lasciò lavorare il cazzo senza opporsi minimamente. Monica si diresse verso i due e si diede da fare con la lingua lungo il membro incrociando a volte le labbra di Melissah.
A Roberto non parve vero di sentire due lingue sulla sua cappella tanto desiderose e vogliose, sentiva la saliva scorrere, il calore delle loro labbra avvolgergli l’uccello e gli sguardi delle due ragazze che lo scrutavano.
Melissah, al contempo, cominciò a palpare i seni di Monica stuzzicando i suoi capezzoli.
Con una mano toccava le palle di Roberto, con l’altra scivolava tra le gambe di Monica mentre la giovane moglie così palpata succhiava ancora più energicamente il cazzo del marito.
Paolo durante tutto questo si era tolto i calzoni e cominciava a toccarsi limitandosi ad osservare la scena.
Melissah si alzò e si adagiò con la schiena sul tavolo accanto a Roberto, aprendo le sue gambe ed invitandolo a scoparla.
Roberto non se lo fece ripetere due volte e avendo il cazzo ben lubrificato in un secondo la penetrò facendola sobbalzare.
Nel frattempo Monica cominciò ad accarezzare i seni della ragazza e a giocare con la lingua con i suoi capezzoli succhiandoli con le labbra e tintinnandoli con la lingua.
Roberto stava impazzendo, la sua cappella stava per esplodere davanti a tanto spettacolo.
Melissah cominciava uno dei suoi sonori gemiti, inarcando sempre di più la schiena e cercando di aggrapparsi alle spalliere delle sedie, quasi prossima anche lei ad un forte orgasmo.
Monica volse un attimo lo sguardo verso Paolo e si accorse delle notevoli dimensioni del suo membro, lo fece sedere sul divano e inginocchiandosi di fronte a lui provò a metterlo in bocca.
La sua cappella a malapena entrava tra le sue labbra e questo la eccitava ancora di più.
Gli leccò il glande andò in basso fino alla fine dell’asta e cominciò a succhiargli le palle ben rasate, non potè resistere, scivolò ancora più in basso e con la punta della lingua gli accarezzò il buchino del suo culo.
Paolo, visibilmente eccitato, non si aspettava da Monica tutto questo impeto e gli diventò ancora più duro.
Lei all’improvviso si mise sopra di lui allargando le gambe presa tra il timore e l’eccitazione per il dolore che il grosso cazzo avrebbe potuto procurarle.
Invece fu un’esplosione dei sensi, si sentì riempita da un grosso palo tra le gambe e capì il perché dei forti gemiti nel cuore della notte di Melissah.
Roberto vedendo la moglie così tanto eccitata ed ingorda, lasciò Melissah, ormai un lago dopo tanti orgasmi e si avvicinò al divano.
Con uno sguardo d’intesa tra lui e Paolo, quest’ultimo, tirò a sé Monica allargandole leggermente le natiche.
Roberto, cominciò allora a lubrificare il suo cazzo con la saliva, si appoggiò con le ginocchia al divano, puntò il culetto e cominciò a premere con la cappella verso l’orifizio.
Monica capì subito cosa stava succedendo e quasi ebbe un orgasmo al solo pensiero.
Paolo cominciò a succhiarle i capezzoli mentre la stava scopando quando all’improvviso Roberto le aprì il culo.
Monica urlò per il forte piacere che stava provando e sorpresa anche dal fatto che nonostante quel grande cazzo nella figa, il marito era riuscito a penetrarla nel culo così facilmente.
I due uomini iniziarono a scoparla in sincronia, i colpi di Paolo si alternavano a quelli di Roberto quasi perfettamente, Monica era un lago di umori ed emanava profumo di sesso allo stato puro.
Ebbe un orgasmo fortissimo e quasi contemporaneamente i due uomini la riempirono con il loro sperma.
A Monica non parve vero di aver avuto un orgasmo così forte un attimo prima per poi averne uno ancora più forte sentendo gli schizzi dello sperma inondarle la figa ed il culo.
Le due grosse cappelle appena prima di venire si ingrossarono ancora di più e questo la fece andare in estasi.
Si adagiarono tutti e tre sudatissimi sul divano e furono raggiunti da Melissah. Sfiniti si guardarono e si promisero che non sarebbe stata l’ultima volta ma la prima di tante splendide scopate.

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