Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Un incontro indimenticabile

By 28 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Quel sabato mattina mi svegliai sudato e con una forte erezione.
Il sogno fatto durante la notte precedente era stato così intenso che mi era
sembrato fosse reale.
Avevo immaginato di fare sesso con una ragazza stupenda, dalle forme sinuose
e piena di passione. Mi era quasi parso di sentire il profumo inebriante della
sua pelle e dei suoi umori, e il calore del suo corpo perfetto. Quanto avrei
voluto incontrare una donna così intrigante nella vita di tutti i giorni,
spogliarla e baciare ogni centimetro del suo corpo…

Per dimenticare quelle visioni oniriche, mi alzai e mi feci una doccia.
Avevo intenzione di recarmi al centro commerciale, sia perché mi occorreva un
paio di jeans nuovi per il party di quella notte organizzato da un’amica, sia
perché il sabato mattina il centro commerciale è solitamente frequentato da
belle ragazze, che avrei potuto conoscere o semplicemente ammirare.

Mentre passeggiavo per i negozi, non potei fare a meno di notare una ragazza
che camminava a qualche metro da me.
Doveva avere 25 anni circa, era di statura medio-alta e portava lunghi
capelli castani. Ciò che mi colpì fu soprattutto il suo fisico: nonostante
fosse abbastanza snella, aveva un seno enorme, messo in risalto da una
camicetta bianca leggermente sbottonata. Inoltre, indossava una minigonna in
jeans, calze nere sottili e un paio di stivali con tacco medio, che rendevano
ancora più provocante il suo aspetto.
Ciò che destò la mia attenzione non fu solo il fatto che quella ragazza era
oggettivamente bella e sensuale, ma anche che somigliava tantissimo alla donna
che avevo sognato la notte precedente!
Decisi così di seguirla, non potevo lasciar andare una tale meraviglia della
natura!

Vidi che la ragazza entrava in un negozio di biancheria intima per sole
donne. Quindi rimasi per un attimo fuori, seguendola solo con lo sguardo.
La ragazza sembrava stesse cercando un reggiseno. Ne prese tre tipi e si
infilò in un camerino.
Con la scusa di cercare un regalo per un’amica, entrai nel negozio e feci
finta di rovistare tra gli scaffali vicini al camerino.
Fortunatamente, questo piccolo ambiente era coperto da una tenda stretta, che
lasciava uno spiraglio aperto. Cercando di essere il più discreto possibile, mi
mossi in una posizione tale da poter vedere lo specchio che si trovava nel
camerino. L’immagine riflessa era un incanto.
La ragazza si era tolta la camicetta, mostrando due tette davvero
eccezionali, di dimensioni considerevoli. Si tolse il reggiseno e si infilò uno
di quelli presi nel negozio. Durante il cambio, potei scorgere anche i
capezzoli. Erano leggermente turgidi e di un tenue color rosa. Quella visione
mi eccitò così tanto che fui costretto a spostarmi.
Solitamente non mi comportavo in quel modo. Non ero un maniaco sessuale che
andava in giro a spiare donne. Però quella ragazza mi aveva fatto girare la
testa…

Uscii dal negozio e attesi che lei finisse di fare i suoi acquisti.
Come uscì fuori, si accorse di me, e mi rivolse un’aria interrogativa e un
po’ preoccupata. Forse si era resa conto che la stavo osservando di nascosto.
Le sorrisi, ma lei non rispose e si allontanò, riprendendo la sua passeggiata
sensuale.
La seguii ancora per un po’, finché mi accorsi che stava uscendo dal centro
commerciale, dirigendosi verso i parcheggi.
Dato che anch’io avevo la macchina nella stessa zona, con la scusa di tornare
a casa camminai a una decina di metri da lei.
Salì in macchina e accese il motore, che sbuffò. Riprovò un paio di volte
ancora, ma senza avere maggior successo.
Facendomi coraggio, le chiesi se avesse bisogno di aiuto.
“Purtroppo questo vecchio macinino fa questi scherzi ogni tanto!”, rispose
arrabbiata. “Come faccio a tornare a casa ora?”
“Se vuoi ti do un passaggio!”, le proposi.
“Non so…solitamente non salgo sulla macchina di uno sconosciuto!”
Capendo la sua posizione, dissi che comprendevo che potesse avere timore,
così la salutai e me ne andai.
Stavo quasi per rimproverarmi per la brutta figura fatta, quando lei mi
richiamò: “Forse potrei rischiare stavolta”, disse sorridendo. “Dopotutto non
saprei come tornare a casa.”
Quasi non credendo a quelle parole, la feci salire sulla mia macchina e
tornammo verso il centro della città.

Chiacchierando del più e del meno, seppi che si chiamava Paola e che lavorava
in un ufficio come segretaria.
Mentre guidavo, non potevo fare a meno di ammirare le sue bellissime gambe.
La minigonna era leggermente sollevata, tanto che si intravedevano le
autoreggenti. Lei se ne accorse, così sollevò la minigonna. Ma quella
situazione mi aveva provocato un’altra erezione: volevo baciare quella ragazza,
accarezzarla dappertutto e fare l’amore con lei!
Arrivati a casa sua, parcheggiai e la salutai. Lei mi ringraziò e mi diede un
bacio fugace sulla guancia. In quel momento la guardai, fissandola per qualche
istante. Non so cosa mi prese, ma le diedi un bacio intenso sulle labbra, che
lei stranamente non evitò.
“Eri tu che mi stavi guardando mentre mi provavo il reggiseno, vero?”, chiese
all’improvviso.
“Si, scusa, non ho saputo resistere. Sei così bella…”
“Davvero ti piaccio?”
“Moltissimo…”
“Perché non andiamo nei parcheggi del parco?”
Non me lo feci ripetere due volte. Il parco si trovava in una zona abbastanza
isolata, solitamente frequentata da coppiette che si appartavano per rimanere
da sole indisturbate.

Come parcheggiai, lei mi disse:
“Dimostrami che ti piaccio…”
Così la baciai nuovamente sulla bocca, aprendo leggermente le labbra. Sentii
la sua lingua calda farsi largo nella mia bocca, inaspettatamente. Si vedeva
che anche lei aveva una voglia matta di scopare…
Mentre ci baciavamo, le accarezzavo le gambe e le sollevavo la minigonna,
toccando la carne fresca sopra le autoreggenti. Lei mi mise una mano nella
patta dei pantaloni, accorgendosi della mia erezione.
A quel punto, le sbottonai completamente la camicetta e, mettendo una mano
dentro il reggiseno, tirai fuori i suoi enormi seni. Erano così grossi e sodi…
Li presi in mano e li baciai, facendo scivolare la lingua sui capezzoli, che
diventavano sempre più turgidi per l’eccitazione.
La sentivo ansimare, il che mi faceva attizzare ancora di più.
Baciandola sulle tette e sul collo, infilavo piano piano una mano sotto la
minigonna. Con grande sorpresa, mi accorsi che era senza intimo!
Le sfiorai con un dito la passerina, già piena di umori. Lei intanto mi
accarezzava il pacco. Avevo voglia di leccarla, così abbassai il suo sedile, le
sollevai del tutto la mini e misi la testa in mezzo alle sue cosce, godendomi
il profumo dei suoi umori. Poi iniziai a leccarla, mentre lei gemeva di
piacere.
Aveva la figa depilata, con solo un triangolino di peli. Le accarezzavo
quest’ultimo con le dita, mentre la mia lingua scorreva veloce tra le sue
grandi labbra. Continuai a leccarla per cinque minuti, finché lei esplose.
“Godo!!! Ohhh, che bello! Ahhh!”
Mi trovai la bocca piena dei suoi umori. Che splendida sensazione…

Poi lei mi sbottonò i pantaloni e tirò fuori il mio cazzo durissimo. Dopo
averlo accarezzato con le sue manine, me lo prese in bocca, leccandomi la
cappella gonfia e rossa.
Sentivo le sue splendide labbra sulle pareti del mio cazzo, che ormai era al
massimo dell’erezione. Prendendola per i capelli, la facevo andare su e giù,
godendomi quel trattamento che lei eseguiva con maestria.
“Brava! Come succhi bene, troia!”
Queste parole la eccitavano ancora di più. Mentre lei mi spompinava, le
infilai un dito in figa, che era nuovamente bagnata.
Vedevo la sua testa andare su e giù. Ogni tanto sollevava il viso e mi
guardava, il che mi eccitava ulteriormente. Mentre la masturbavo, lei me lo
succhiava sempre più velocemente. Fin quando non ce la feci più.
“Sto per venire! Ahhh!”
Lei non si spostò, così le riempii la bocca di sborra. Nello stesso momento
lei venne di nuovo, inondandomi le dita di umori, che leccai con avidità.

Rimanemmo per qualche minuto in macchina, sudati, mentre i vetri erano ormai
completamente appannati.
La riaccompagnai a casa, dove mi feci dare il suo numero di telefono.
Credo che la chiamerò molto presto…un incontro così sarà difficile da
dimenticare!

Leave a Reply