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“Devo girare qui?” Chiedo. “Si! Sinistra, poi subito destra.” Mi risponde Federica. “Sicuro che sia aperto?” “Certo” rispondo “ ho chiamato la scorsa settimana. I fari illuminano la strada di campagna e in lontananza si vedono le prime case del paesino sloveno a pochi chilometri dal confine. Non è la prima volta che ci veniamo. Costa poco di più di una Spa e puoi lasciarti andare a tutte le effusioni che vuoi. Vedere il corpo nudo di Federica mi tira su di giri e il fatto che ci siano altre persone accentua questa irrequietezza.
Frequentiamo delle spa fkk ma trattenermi é sempre un supplizio.

Il parcheggio è semideserto. Quattro automobili in tutto.

Suoniamo il campanello e ci aprono quasi subito. Entriamo e salutiamo il titolare alla reception. Mentre pago l’ingresso ci chiede se ci siamo già stati in passato. Alla nostra risposta affermativa sorride e ci fa segno di entrare. Gli chiedo come mai c’è poca gente. Lui mi risponde che la giornata di giovedì è la più tranquilla ma anche quella dove l’atmosfera è più rilassata.

Entriamo negli spogliatoi. La solita stanza stretta e lunga con tanti armadietti e con alcune docce. Ci spogliamo. Io sono già su di giri a vedere Federica spogliarsi e ad immaginare che da li a poco potranno vederla in tanti nella sua completa nudità. Sentire che altri occhi possono esplorarla nelle parti più intime mi eccita.

Mi faccio una doccia veloce e i miei pensieri vanno alle esperienze che abbiamo fatto qui e in altri club.

L’esperienza più intrigante è stata qualche anno fa. In un club privo in Austria abbiamo trovato una coppia che ci ha chiesto di giocare. Alla nostra titubanza ill maschio ci ha detto che le donne potevano giocare tra di loro e che non ci sarebbe stato scambio. Federica ha avuto esperienze omosessuali in passato anche se, parole sue, sentire il maschio dentro di lei l’appaga di più. Avere iil rapporto con una donna è bello ma sentiva che le mancava qualcosa. Abbiamo accettato, anzi Federica ha accettato subito e a me non è rimasta altra scelta che assecondare le sue scelte. Vedere come baciava l’altra donna e vedere come affondava voracemente la faccia tra le cosce aperte leccando avidamente l’intimità femminile ha portato la mia eccitazione a livelli mai visti. Era uno spettacolo incredibilmente intrigante e incredibilmente erotico e stava accadendo dai vivo davanti hai miei occhi e aveva come protagonista la mia compagna.

Noi maschi ci siamo stessi e le rispettive compagne si sono messe sopra di noi accogliendo i nostri membri turgidi e iniziando a muoversi forsennatamente in maniera sussultoria inseguendo il tanto agognato culmine di piacere. Mentre assecondavo Federica e le stringevo i fianchi tra le mani. L’altro uomo mi ha preso una mano e l’ha appoggiata sul seno della sua compagna. Io ho ricambiato facendogli appoggiare la sua mano sul seno di Federica. Ho stretto la tetta nella mia mano sentendola piena e tesa. Un seno piuttosto piccolo, quasi fanciullesco, come piacciono a me. Stavo chiavando la mia amata Federica mentre toccavo il seno di un’altra donna che stava chiavando il proprio compagno che stava toccando le tette di Federica.

Sentivo crescere la velocità e l’intensità dei movimenti della mia compagna. Mi sentivo avvolgere il mio cazzo in maniera ritmica dalla sua cavità lubrificata come non mai. Sentivo i nostri mugolii sempre più forti. In un attimo tutto è sparito, siamo entrati in un’altra dimensione. Sembra si fermi tutto. Il respiro, i movimenti, anche il cuore pare si fermi. Assoluta pace, assoluto silenzio, poi tutto esplode come un vulcano che erutta, un fiume in piena che ti travolge e ti lascia li con il tuo corpo che ha ancora fremiti, con la tua compagna sopra di te che accoglie ancora il tuo membro dentro di lei e ha, nella parte più profonda del suo essere donna, il viscoso frutto del tuo piacere. Li, nudi uno sopra l’altro, accanto a un’altra coppia che aveva avuto un amplesso vicino a noi, incuranti del fatto che eravamo attentamente osservati da decine di sguardi che si sono gustati l’eccitante spettacolo da una finestra e da una porta con solo una catenella a tenerli fuori.

Un altro ricordo che si è fatto spazio nella mia mente riguardava un massaggio che ho praticato a Federica esattamente in questo luogo. Più precisamente nella stanza più lontana dalle scale a chiocciola dalle quali si scende nel piano della spa. C’è un lettino per i massaggi con tanto di apposito olio. I single erano forse distratti dalle performance di qualche altra coppia quindi la stanza era deserta. Avevamo fatto qualche sauna e qualche bagno turco. L’atmosfera che si respirava aveva tirato entrambi su di giri. Feci stendere la mia compagna sul lettino e, aiutate dall’olio per massaggi, le mie mani iniziarono a massaggiarle le spalle, la schiena fino a scendere sulla natiche e sulla gambe.

Pian piano la stanza si popolò. C’erano diversi single attorno al lettino di massaggi e una coppia seduta sul letto che si gustava la scena. Ovviamente molti uomini erano intenti nel loro passatempo preferito, si trastullavano stancamente il membro con una mano. 

Dissi a Federica di voltarsi e inizia ad accarezzarla. Le mie mani le sfioravano il seno e l’inguine. Mi sentivo quasi sopraffatto dalla situazione e per scoraggiare gli altri maschi con una mano indugiavo sui piccoli seni mentre con l’altra andai a tostare quel bottonaio turgido fonte di piacere infinito, poi mi feci spazio nella sua accogliente umida cavità pronta ad accogliere ben altra cosa rispetto alle mie dita che la violavano. Stavo masturbando la mia Federica su un lettino di massaggi circondato di infoiati uomini che si masturbavano con l’uccello un mano a pochi centimetri dal suo corpo e dal suo viso. Teneva gli occhi chiusi e tratteneva i sospiri e i gemiti. Mentre io continuavo a muovermi on le mani sul sue tette e tra le sue gambe altre mani la sfioravano sui capelli, sulle braccia e sulla gambe.

Mi disse “portami via”. Esaudì il suo desiderio, la faci sollevare, andammo in una stanza che aveva delle aperture su un lato, chiusi la porta e sul letto la penetrai dando sfogo a tutta l’eccitazione che avevo in corpo. Anche lei era eccitata e ci gustammo fino in fondo quell’amplesso che ci porto ad uno squassante e unisono orgasmo lasciandoci sfiniti sul letto uno accanto all’altro.

Una volta ripresi mi confesso che la situazione di avere tanti uomini attorno la infastidiva ma che le mani che le toccano la gamba destra erano molto piacevoli. Le aveva dapprima sfiorato la caviglia salendo sul polpaccio fino ad arrivare al ginocchio e alle coscia a pochi centimetri dalla mia mano. Si capiva dalla sua voce e dal suo sguardo si capiva che il solo pensiero suscitava in lei una sorta di piacevole agitazione. “Se c’erano solo quelle mani e non tutti gli altri uomini non ti avrei detta di portarmi via”.

“Io sono pronta” senti una voce distogliermi dai miei pensieri. “Andiamo?” “Arrivo!” Le risposi. Chiusi l’acqua, presi l’accappatoio e la seguii.

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potamino

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