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Racconti Erotici Etero

Un periodo particolare

By 7 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto il militare è stato un periodo “PARTICOLARE”.
Chi ha letto :” Un incontro particolare”, ha avuto qualche accenno della mia vita durante il militare, ora mi accingo a raccontare più dettagliatamente di cosa è successo con la mia ragazza durante la leva. Come avevo accennato nell’altro racconto, alla partenza per la leva ci eravamo dato un anno sabbatico sentimentale, mi spiego meglio, ci volevamo bene, ma le difficoltà di vederci create dalla distanza ( 6/8 ore di treno dalla mia città alla caserma) le rare licenze ci avrebbero tenuti lontani, quindi di comune accordo ci sentivamo liberi a nuove esperienze, e se poi al mio ritorno il nostro legame fosse stato ancora saldo, avremmo continuato a stare insieme lasciandoci alle spalle quell’anno “particolare”.
Se avete letto l’episodio della licenza ordinaria, sapete delle magnifiche scopate che facemmo io e la mia ragazza durante quei 10 giorni di licenza grazie alla spirale, dopo tante scopate con il preservativo, farlo nudo è fantastico: venire, schizzare, versare, inondare, ecc….svuotarsi dentro di lei è uno dei piaceri più grandi della vita , uno si sente completo, appagato, maschio …. anche per lei a suo dire era molto gratificata, gli piaceva sentirmi spandere in lei.
Tornando a noi dopo la prima volta che mi trattenne dentro facendomi venire un colpo ,il piacere del rischio non vale un figlio secondo me, mi confessò di essersi messa la spirale e che potevamo farlo in libertà senza problemi con reciproca soddisfazione. Era passato molto tempo dall’ultima licenza, in quei 10 giorni come si suol dire scopammo come ricci, e anche se sfoderammo tutto il repertorio di porcate , ci godemmo soprattutto la libertà di venire dentro il più possibile.
Dopo i primi giorni di euforia sessuale , un tarlo cominciò a rodermi dentro, l’idea della spirale non era stata male, ma come gli era venuta, e perché ?
Avevamo parlato in passato di contraccettivi, ma li avevamo scartati a parte il profilattico per varie ragioni, la spirale per la scomodità di impianto, varie visite ginecologiche, eventuali infiammazioni causate da un corpo estraneo, la pillola aveva ancora delle controindicazioni ecc….
Tutti questi pensieri mi facevano riflettere e qualcosa non mi quadrava, così un pomeriggio che era impegnata, andai a trovare il mio migliore amico e senza tanti giri di parole gli esposi i miei dubbi, lui all’inizio tentò di tergiversare, ma pressato mi disse che in mia assenza Lei qualcosina aveva combinato io gli spiegai che eravamo di accordo di essere liberi e che anch’io mi ero dato da fare senza scendere in particolari, ma volevo capire il perché della scelta contraccettiva, lui mi raccontò che l’unico episodio strano accaduto durante il militare, di cui si era accorto, era stato circa sette otto mesi prima, aveva visto la mia ragazza molto preoccupata. Lei che era sempre sorridente, estroversa, per una ventina di giorni era stata intrattabile con tutti comprese le sue amiche eccetto Maria la sua più cara amica.
A questo punto cominciai a preoccuparmi, chiamai Maria e provai a sondare il terreno, quando andai al nocciolo della questione Maria prese a tergiversare diventando sempre più rossa e imbarazzata, eravamo amici, ma era la migliore amica della mia Lei e io la stavo mettendo in difficoltà, deduzione doveva essere successo qualcosa di grosso. Decisi di prendere il toro per le corna e chiederlo direttamente a Lei.
Non sapevo come intavolare il discorso con Monica, ci vantavamo di raccontarci tutto, di essere sempre sinceri, con le mie domande avrei potuto compromettere il nostro rapporto, doveva essere lei a raccontare, magari con un mio aiutino. Pensai di introdurre alla lontana il discorso in un momento di debolezza, quando ero sicuro di trovarla con le difese abbassate,e sapevo bene quale era il momento : durante una scopata particolarmente intensa, conoscevo bene la mia porcellina, quando era eccitata aveva il fuoco dentro.
Il giorno dopo i miei mi comunicarono che dovevano andare a trovare la sorella di mia mamma appena operata di appendicite e per mia fortuna abitava in una cittadina a 50Km. dalla nostra e sarebbero stati fuori tutto il giorno, organizzai una giornatina di sesso comodo e tranquillo, protetto dalle mura domestiche. Incontrai alla sera al baretto Monica che fu entusiasta del programma, mi confessò arrossendo che anche se in quei giorni avevamo scopato alla grande, era sempre eccitata, l’essere libera di scopare grazie alla spirale la rendeva euforica e vogliosa, sempre pronta, voleva rifarsi dei mesi arretrati.
Doverosa premessa: io ero stato il terzo ragazzo importante per lei, con il primo a parte un po’ di petting leggero solo qualche sega, carezze, non avevano fatto altro, era molto giovane 16/17 anni e la storia non era durata molto 5/6 mesi, quando mi aveva raccontato un po’ di lui mi era rimasto antipatico, la sfoggiava come un trofeo, Monica era una bella ragazza e lui si pavoneggiava in giro con gli amici tutto fumo e poca sostanza. Il secondo, una storia più importante che era finita perché lui si era trasferito con i suoi molto lontano ed era durata fino ai 20 anni della ragazza, lo reputavo una brava persona dai racconti di Monica lo si capiva un tipo sensibile, spiritoso forse troppo serio l’aveva amata e soprattutto capita meglio del primo e infatti si erano spinti molto più avanti nella sfera sessuale ,pompini ,69 ecc. quando ci mettemmo insieme mi racconto’ di non essere vergine di avere scopato anche se io la trovai strettissima , mi confessò che io avevo un uccello molto più grosso, non nel senso della lunghezza che erano quasi uguali ma soprattutto nella circonferenza, la prima volta che lo facemmo aveva paura di provare dolore, la rassicurai di non essere strano ben dotato si ma non fuori della norma e con la calma e la dolcezza tutto andò alla grande, già dalle prime volte mi disse che la facevo godere come nessun altro,in fatto di sesso non aveva remore e timori di sperimentare ,eravamo fatti l’uno per l’altra mentalmente e fisicamente.
Non aveva paura di scoprire e sperimentare cose nuove se le venivano presentate al momento giusto, come ho già detto aveva una carica sessuale non indifferente e un latente esibizionismo, che ci aveva portato a fare esperienze veramente gratificanti.
Torniamo al famoso pomeriggio casalingo dove riuscii a scoprire la ragione che l’aveva spinta a mettersi la spirale, appena entrati ci spogliammo mentre ci baciavamo appassionatamente, la portai sul mio lettone e cominciai a baciarla da tutte le parti , mi dedicai molto ai suoi seni li aveva particolarmente sensibili e quando mi spinsi con la bocca più in basso la trovai bagnata e molto ricettiva, dopo pochi minuti era tesa come una molla caricata a mille, io rallentai il ritmo per tutta risposta si rovesciò su di me soffocandomi e strusciandosi con la sua succosa passerina sulla mia faccia contemporaneamente lo prese in bocca succhiandomelo con foga, ormai voleva venire a tutti i costi, allora la bloccai mi rigirai e lo infilai dentro tenendola schiacciata sotto di me, mi sentivo stringere l’uccello dalle contrazioni interne, lei addentandomi una spalla venne gridando il suo piacere, a quel punto iniziai prima lentamente a scoparla e poco dopo accelerai il ritmo con profonde spinte schiacciandomi contro il suo sensibile clitoride , risultato venne di nuovo scalciando e miagolando il suo orgasmo. La lasciai riposare un attimo, poi tirai fuori dal cassetto le forbici, la schiuma da barba, il rasoio e comincia a sfoltire il suo boschetto, al suo sguardo interrogativo le dissi che la volevo vedere liscia e depilata per leccarla meglio, lei oppose un po’ di resistenza, io introdussi due dita dentro mentre gli spalmavo la schiuma e lei presa nel vortice dell’eccitazione allargò le gambe e si lasciò radere mordendosi le labbra. Appena fu rasata le feci vedere il risulto allo specchio, era bellissima, i miei complimenti la resero euforica ‘cominciai a leccarla e con l’aiuto di un po’ di crema introdussi un dito nel suo secondo buco a quel punto mentre sospirava e si contorceva dal piacere le chiesi di raccontarmi se durante la mia assenza aveva fatto la maialina, lei arrossendo prima mi disse se ero scemo , io le ricordai dei discorsi fatti prima della partenza del militare e che conoscendola non avrebbe potuto sfogarsi sempre da sola , poi sotto le mie carezze si lasciò sfuggire qualcosa la incalzai sempre tenendola sulla corda, a quel punto mi fece promettere che non mi sarei arrabbiato e confessò che due mesi dopo la mia partenza si era rivista un paio di volte con il suo primo ragazzo, lo stronzo si era rifatto sotto appena saputo della mia assenza. Erano andati in compagnia tutti a ballare, aveva un po’ bevuto ed erano rientrati da soli , lui era galante lei aveva voglia , aveva pensato di scopare con lui in memoria dei vecchi tempi, a quel punto sparai un colpo alla cieca chiedendogli se a causa sua lei si era messa la spirale, presa alla sprovvista si mise a piangere confessandomi che lui l’aveva scopata con il profilattico , ma mentre la metteva in un ‘altra posizione se l’era tolto e le era venuto dentro da gradissimo stronzo. Chiedendo in giro seppe da alcune sue amiche che lo stronzo non era nuovo a cazzate del genere, fortunatamente nessuna c’era rimasta. Mi confessò di aver passato un periodo infame, ma gli erano venute le mestruazioni, al termine delle quali aveva pensato che era meglio premunirsi a scanso di spaventi futuri, e consultato una ginecologa aveva deciso per la spirale. La consolai a lungo e appena calmata riprendemmo a scopare con forza fino ad avere un orgasmo liberatorio ed esplosivo.
Ero rimasto un po’ male delle mie prime corna , ma chi non ha peccato scagli la prima pietra, mi bruciava soprattutto perché l’autore era stato lo stronzo del suo primo ragazzo che anche in quel frangente si era dimostrato una testa di cazzo all’ennesima potenza. Dopo che ci fummo calmati a mente fredda mi feci raccontare nei minimi particolari la serata da Monica, affermò di non essere rimasta soddisfatta, era stato un incontro deludente, con me era abituata a ben altro . Visto che non me l’ero presa molto per farsi perdonare si mise a leccarmi le palle e pian piano saliva verso il glande sempre fissandomi negli occhi con uno sguardo da maialina, mi fece sollevare le gambe e cominciò a leccarmi anche il buchino ,questo era un segnale per farmi capire che avrebbe desiderato un rapporto anale. Un paio di mesi prima della leva ero riuscito a convincerla a darmi il secondo canale, un pomeriggio dopo che era un po’ che ne parlavamo per superare i suoi timori la convinsi a masturbarmi mentre mi infilava un ditino nel culo e visto come mi ero eccitato aveva voluto provare, l’avevo leccata a lungo e quando era ben rilassata e lubrificata le infilai nel culetto prima un dito, poi due a quel punto l’eccitazione la travolse, mi volle dentro pregandomi di fare piano e grazie a un bel po’ di crema riuscii ad entrare in lei. Tornando al famoso pomeriggio dai miei Monica mi leccava e mi masturbava lentamente, dopo poco ero eccitatissimo, la misi con le gambe in aria e lo infilai nella sua calda figa che era ancora piena del mio recente orgasmo, dopo poche spinte era pronta a godere, il mio sperma e il suo liquido erano usciti a bagnare la zona anale a quel punto così ben lubrificata lo tirai fuori e lei se lo appoggiò al buchino con una leggera spinta entrai senza problemi, la trovai molto rilassata e ricettiva, scopammo a lungo era fantastico caldo avvolgente, morbido ed elastico alla fine le riempii l’intestino di crema.
Ormai la licenza volgeva al termine avevo rinsaldato i legami con la mia ragazza anche se c’erano ancora delle cose non dette, io dovevo confessare il mio “incontro particolare” , ma per questo avrei atteso il ritorno alla vita civile. Fortunatamente la leva sarebbe terminata da li a poco più di un mese, in quel periodo ripensai spesso alle cose accadute che mi aveva raccontato Monica e proprio ripensando al famoso pomeriggio dai miei che mi si insinuò nel cervello un nuovo dubbio, l’inculata era stata fantastica, ero entrato come nel burro, va bene l’eccitazione ma se una non usa la parte per quasi un anno non dovrebbe essere almeno un po’ stretta, i tessuti e i muscoli di una ventenne sportiva sono tonici, quindi le mia ragazza forse non mi aveva raccontato tutto.
Finalmente la naja era finita, si torna a casa, l’anno del militare si cancella in poco tempo, anche se il mio era stato molto “particolare” (vedi racconto precedente), come ho già accennato le esperienze vissute in quel periodo avrebbero lasciato uno strascico non indifferente nella mia vita futura. In pochi giorni la vita da civile ricominciò a marciare nella norma, lavoretti stagionali, uscite con gli amici, tanto sport e soprattutto tanto sesso con Monica. Una decina di giorni dopo il congedo, eravamo nudi su una piana in collina a rilassarci dopo aver ben scopato, mi decisi a raccontare della mia esperienza con quella coppia conosciuta durante il militare, prima raccontai senza scendere nei particolari soprattutto per sondare la reazione di Monica, rimase in silenzio per lungo tempo, poi mi sottopose ad un vero e proprio interrogatorio, io me la vedevo già brutta, ma la mia ragazza alla fine mi stupì dicendomi che praticamente ero stato un oggetto sessuale per quella coppia si strana e trasgressiva che aveva dimostrato di avere un legame affettivo veramente solido , non solo era uscita da quella esperienza così particolare ancora più forte tanto da decidere di fare dei figli e poi di volersi sposare. Nei giorni seguenti passammo un periodo di astinenza avevamo bisogno, soprattutto Monica, di metabolizzare tutto quello che avevo combinato senza di lei, poi un pomeriggio con un bel sole, salendo con me sullo scooter, mi disse di dirigermi sulla nostra collina perché aveva molta voglia di scopare con me, io non aspettavo altro, i giorni di astinenza, abituato a tutto quel sesso si facevano sentire, ma temevo anche qualche ripercussione a causa di quello che avevo raccontato. Mentre ci avvicinavamo alla nostra meta ero ancora teso eppure lei mi strizzava e accarezzava ogni tanto l’uccello coperto dai pantaloni ma non riuscivo a rilassarmi, appena arrivati Monica si spogliò e mi spogliò si aspettava una mia erezione marmorea dopo quell’astinenza invece ero come bloccato, mi chiese il perché, titubante gli confessai che dopo l’ultima inculata avevo sentito che c’era qualcosa che lei non mi aveva detto riguardo al periodo del militare, mi fece sdraiare mi guardò con uno sguardo un po’ porcello e disse che si aveva combinato qualcos’altro anche se per lei non aveva nessuna importanza , come d’altro canto lo era stata la mia storia con la coppia. Io la baciai a lungo e le chiesi di raccontare cosa era successo, lei si mise in mezzo alle mie gambe e cominciò a raccontare mentre mi masturbava lentamente,quasi distrattamente, mi disse che giusto un mese dopo il fattaccio causato dal suo primo ragazzo, passata la paura, era stata convinta dalla sua amica Maria ad andare qualche giorno in villeggiatura in montagna in una nota località delle Alpi, lei di malavoglia si convinse ad andare più che altro per dimenticare i brutti momenti, pensava che le passeggiate, l’ambiente rilassante della montagna gli avrebbero fatto tornare la serenità e il buon umore, ma non aveva fatto i conti con la sua amica.
Maria era come Monica una gran bella ragazza e all’epoca come la mia ragazza era libera, aveva pensato bene di scegliere una località dove la squadra di calcio di cui era tifosa stava facendo il ritiro, con intenzioni goderecce come mi raccontò Monica, che non aveva nessuna intenzione di avere altri spaventi dopo quello appena passato, ma come si suol dire l’inferno è lastricato di buone intenzioni, la sua amica tanto fece che riuscì a conoscere qualche calciatore e implorò Monica di farle da spalla.
Monica non vedeva di buon occhio i calciatori amici di Maria che si pavoneggiavano da super uomini, super attenti al look, un po’ vanesi, poi fu colpita dal portiere della squadra, non era più giovanissimo come calciatore, aveva infatti quaranta anni, era laureato, divorziato, un marpione, seppe ingraziarsi la mia ragazza che prese a frequentarlo nei momenti di riposo , riuscì a farsi raccontare la brutta esperienza che aveva da poco vissuta la consolò la rassicurò e lei cascò come un pesciolino nella sua rete. All’inizio Monica mi disse che lui non chiese niente ci scappò solo qualche bacio, qualche carezza, poi man mano che i due entrarono in confidenza riuscì a eccitarla sempre di più finché la sua curiosità non la spinse a voler vedere come era il cazzo di un uomo maturo, fino ad allora aveva frequentato solo coetanei, lui aveva una dotazione di rilievo e una gran resistenza, tanto che Monica perse la scommessa che sarebbe riuscita a farlo venire in meno di dieci minuti, e sebbene usasse mani bocca e tette lui resistette e vinse , in palio : per lui se avesse perduto avrebbe regalato a Monica due abbonamenti in tribuna per tutto il campionato e lei scommise ,accidenti, il suo culetto.
Mi confessò di aver scommesso il culetto perché era ancora traumatizzata dalla passata esperienza, non si fidava ancora della spirale che gli dava qualche problemino di infiammazione, e si sentiva sicura di vincere, non pensava che qualcuno sarebbe riuscito a resistere alle sue capacità di pompinara come ben sapevo. Io le feci notare che lui poteva essersi masturbato anche varie volte il giorno della scommessa e quindi poteva avere barato pur di incularsela, lei stette un po’ in silenzio mentre mi succhiava dolcemente il glande, poi disse che lui le aveva confessato di aver fatto proprio così, ma ormai il culo glielo aveva dato. Intanto il mio uccello a sentire la confessione di Monica e stimolato dalla sua bocca aveva ripreso baldanza, quindi mi salì sopra a cavalcioni e si impalò con la figa che trovai fradicia e accogliente, cominciammo a scopare , eravamo molto eccitati e mi venne naturale chiedergli di continuare il racconto della sua esperienza con il portiere, era titubante, aveva paura di ferirmi, ma io la fermai tirai fuori il mio uccello dalla sua passera e lo spostai sul suo buchino, lei sospirando lo fece entrare nel suo culo e continuò il racconto. Raccontò che l’aveva portata e cena in un bel locale, si era comportato da gentleman riempiendola di attenzioni e complice lo champagne l’aveva poi portata in camera sua dove dopo averla baciata e accarezzata, l’aveva spogliata e massaggiata con degli oli profumati fino a che lei non si era rilassata e eccitata, l’aveva messa su un fianco e fatto appoggiare la sua testa su una sua coscia vicino al suo cazzo poi aveva messo la testa fra le cosce di Monica cominciando a leccarla delicatamente’, quando aveva iniziato a leccare e succhiare il clitoride lei aveva imboccato il cazzo che era in tiro e dopo un po’ il 69 divenne infuocato, ben presto tutti e due arrivarono all’orgasmo, durante il quale lui le aveva infilato un dito nel culetto, lo si poteva paragonare a un piccolo cazzo visto le dimensioni delle mani, in quel culetto che grazie alla goduta, agli oli e al massaggio era rilassato e ricettivo. Monica dopo aver fatto venire il portiere sulle sue tette aveva continuato a leccare e succhiare il cazzo che era rimasto così in tiro, tanto che dopo poco lui la mise appoggiata sulla schiena le tirò su le gambe riversò una copiosa dose di olio e avvicinò il cazzo al buchino per riscuotere la scommessa, in quel punto del racconto venimmo insieme godendo come non mai, le riempii l’intestino con lunghi fiotti tanto che appena uscito da lei si formò una piccola pozzanghera di sperma sulla mia pancia e con nostra meraviglia il mio uccello rimase duro, Monica ci pulì con delle salviette e con uno sguardo da porca lo infilò nella sua passera ricominciando a cavalcarmi e visto gli effetti continuò il racconto. Il portiere appoggiò il cazzo al buco del culo e aiutato dalla mia ragazza infilò la punta dentro lo sfintere, poi lo estrasse lo reintrodusse piano varie volte entrando sempre di più a fondo per far adattare la parte alle dimensioni che erano considerevoli, l’aveva lungo come il mio però un po’ più largo, quando le palle toccarono il culo si fermò e aspettò il via dalla mia ragazza che ormai presa dall’eccitazione gli chiese si di incularla ma dolcemente. Ricordando quel momento Monica se ne venne con un altro orgasmo, si sfilò da sopra al mio cazzo e si mise a leccarmi l’uccello mentre io gli leccavo la figa e il culo e continuò a raccontare. L’aveva inculata a lungo alternando momenti lenti e delicati a profonde spinte poi iniziò a baciarla e a massaggiare il suo clitoride e subito dopo vennero insieme, Monica urlando ,lui versando nel culo la sua sborra. A quel punto io fra il racconto e le succhiate al cazzo che mi dava ero fuori di testa la girai e la impalai prima nella figa e dopo di nuovo nel culo e venimmo in un altro orgasmo che ci lasciò annientati. Ma il racconto non era ancora finito come scoprirò.
Mi feci una ragione di quest’altro cornetto d’altro canto ne avevo combinate anch’io delle belle durante il militare, non si potevano quasi contare le volte che avevo scopato con la coppia. Passammo un periodo tranquillo, ma un pomeriggio che avevo la casa libera mentre ci stavamo eccitando con vari toccamenti-leccamenti, buttai là una domandina tipo “non pensavo che un’inculata sola anche se fatta per bene ti avrebbe lasciato così allenata?”, Monica mentre si stava godendo una leccata da favola alla sua passerina ,che ormai teneva con mia somma goduria perfettamente depilata,guardandomi sotto occhi, mi disse che lo aveva frequentato anche dopo la montagna, io caddi dalle nuvole, come aveva fatto perché nessuno se né accorgesse, lei ridendo e smaniando dalle mie leccate disse che le domeniche le passava con Maria allo stadio visto che aveva comunque avuto i due abbonamenti, poter inculare una ventenne così dotata sessualmente al portiere non dispiaceva affatto e ti credo!!!
Monica ormai aveva capito che io non mi sarei arrabbiato anzi il racconto delle sue scappatelle mi facevano eccitare anche di più, continuò con i resoconti delle sue domeniche “sportive”: Lei e Maria quando la squadra giocava in casa andavano in treno a vedere le partite, perché se fossero andate con il pullman del fan club non sarebbero state libere di rientrare a loro piacimento,Le Maiale, la scusa era che il pullman partiva troppo presto, i tifosi dovevano essere per tempo allo stadio per prendere i posti migliori, non avevano mica l’abbonamento per la tribuna centrale numerata, le ragazze potevano arrivare anche all’ultimo momento. Finita la partita di comune accordo si separavano Maria andava con i giocatori che aveva frequentato in vacanza che a turno riuscivano a liberarsi di mogli e fidanzate ufficiali, quando si può una scopata extra non si rifiuta mai soprattutto con una gran fighetta, mentre Monica poco distante dallo stadio saliva sulla macchina del portiere, visto che non aveva legami fissi la portava a casa sua poi a cena e se facevano tardi la riaccompagnava a casa con la sua auto, insomma una settimana si e una no salvo qualche intoppo la mia lei si prendeva nel culo la sua dose di cazzo, si perché al portiere rimasto fedele alla scommessa, la passera non l’aveva voluta dare la teneva tutta per il suo amore , ecco perché come mi spiegò Monica il suo buchetto era così allenato, mi disse che aveva interrotto il rapporto con il portiere tre settimane prima della mia licenza ordinaria e che non l’aveva più rivisto. Anche quel pomeriggio ci distruggemmo a forza di sesso lei si eccitava a raccontare e io a ascoltare, appena goduto iniziava un racconto di qualche altro episodio che in breve ci riportava a scopare come indemoniati, prima del militare non credevo che una cosa del genere mi sarebbe potuta accadere e soprattutto l’avessi sopportata anzi eccitarsi a sentire le prodezze sessuali della propria ragazza con altri non l’avrei creduto possibile, ma con il tempo e le esperienze si cambia e uno non finisce mai di conoscersi. Eravamo diventati ancora più intimi se possibile, la nostra complicità era eccezionale, ci completavamo e come scoprimmo anche Monica si eccitava non solo ad raccontare le sue esperienze extra coppia ,ma anche ad ascoltare i racconti delle mie con l’altra coppia, passammo un periodo di confessioni roventi dove a turno ci raccontammo nei minimi particolari tutte le Nostre performance , più raccontavamo più scopavamo. Questa nuova complicità ci spinse a confessarci qualche desiderio segreto, ad esempio le dissi che Maria mi sarebbe piaciuto conoscerla molto più intimamente magari in contemporanea tutte e due insieme, lei dandomi del porcello mentre mi stava masturbando mi disse sorridendo che tutto a questo punto poteva accadere, era un desiderio un po’ scontato, ma con mia grande sorpresa secondo Lei attuabile, mi disse che a Maria piacevo,i due precedenti ragazzi l’avevano lasciata indifferente, era rimasta molto sorpresa quando avevo lasciato libera Monica di avere esperienze durante il militare, non mi ero comportato da possessivo e egoista a sentire lei e questo deponeva molto a mio favore, a quel punto Monica che mi aveva fatto entrare nella sua fighetta incredibilmente lubrificata, il mio desiderio doveva averla eccitata molto, mi disse che avrebbe sondato il terreno con la sua amica e chissà. Un po’ di giorni dopo Monica mi chiese se riuscivo ad di organizzare un pomeriggio in casa, che aveva una gran voglia di scopare in tranquillità, fortunatamente i miei a pranzo mi comunicarono che per l’acquisto di un terreno agricolo avevano un impegno con il notaio e che poi con i venditori concluso il tutto sarebbero andati a cena fuori, e di organizzarmi come più mi pareva. Chiamai subito Monica che si dimostrò estremamente entusiasta della cosa e che mi avrebbe raggiunto nel primo pomeriggio così da poter sfruttare tutto il tempo a nostra disposizione al meglio. Rimasi sorpreso di tutto questo entusiasmo, ma mi adeguai subito, un pomeriggio di sesso in tutta sicurezza e tranquillità fra le mura di casa ci voleva proprio, di lì a poco arrivò Monica, salutati i miei ci chiudemmo in camera e cominciammo a baciarci senza fretta, poi quando i miei uscirono mi saltò letteralmente a dosso, si spogliò in un lampo e mi volle subito dentro, alla faccia della voglia pensai, era già prontissima,la trovai lubrificata e accogliente, mi confessò che prima di venire da me si era accarezzata a lungo e dicendomi questo venne urlando il suo piacere, stavo per venire anche io ma suonò il campanello accidenti, chi rompeva proprio sul più bello, Monica si sfilò da me si mise una mia maglia e andò a vedere chi fosse, io rimasi in attesa col cazzo rigido e congestionato, ma non tornava nessuno allora mi alzai per andare a controllare così come ero, appena mi affacciai nel corridoio mi trovai davanti Monica e Maria che ridevano fra loro. Le due ragazze avevano organizzato la sorpresa, molto molto piacevole, superato il primo imbarazzo le invitai a seguirmi in camera, Maria ci chiese di continuare da dove avevamo interrotto che lei per un po’ avrebbe fatto la guardona ci disse di essere un po’ tesa, voleva prima entrare in sintonia , si sedette su una poltrona di fronte al letto, Monica mi salì sopra a cavalcioni si infilò sul mio cazzo dandomi le spalle così che la sua amica potesse vedere bene il mio uccello che la penetrava e la sua passera lucida , bagnata ben aperta e in mostra, io mentre scopavo non riuscivo però a vedere Maria che era così coperta dall’amica. Mi confessò in seguito che fra loro non era mai successo nulla di serio solo si erano masturbate un paio di volte guardandosi ma, non toccandosi, questa posizione era stata scelta da Monica, perché sapeva di piacere molto all’amica, così da farle prendere l’iniziativa, io intanto mi godevo la scopata alternando carezze sulle tette e alla passera della mia ragazza che ad un tratto mi prese le mani e se le mise sulle tette, io all’inizio non capii il perché, ma dopo poco la sentii accelerare i movimenti e capii che Maria aveva cominciato ad accarezzarla sulla passerina, ad un tratto Monica cominciò ad agitarsi e ad incitare l’amica e quando sentii le mani di Maria accarezzarmi le palle e l’uccello che entrava e usciva dalla mia ragazza capii che aveva preso a leccarla, bastarono pochi attimi di questo trattamento che la mia ragazza se ne venne contorcendosi dal gran godere, io stavo per esplodere ma, mi fece uscire mi prese l’uccello alla base stritolandolo e ci soffiò sopra per calmarmi, poi ordinò a Maria di sdraiarsi la spogliò le fece allargare le gambe e si sdraiò a sua volta al suo fianco, a quel punto mi chiese di leccarle tutte due iniziando dalla sua amica a cui aveva decantato le mie capacità di provetto leccatore, io sebbene un po’ contrariato dal mancato e sospirato orgasmo, iniziai il leccaggio, Maria aveva una bella passerina poco pelosa, non era perfettamente glabra come quella di Monica ma era un bocconcino succulento a cui mi dedicai con gran piacere, iniziai piano con un lento avvicinamento e quando cominciò a sospirare sferrai l’attacco al clitoride che rispose facendola contorcere dal piacere in contemporanea Monica prese a torturare i capezzoli che erano rigidi come chiodi e con mia meraviglia la baciò in bocca. Maria rispose al bacio e poco dopo venne in un bell’orgasmo, io non ne potevo più , mi faceva male l’uccello, non feci in tempo a dire niente che Monica mi fece sdraiare e cominciò a succhiarmi mentre Maria prese a baciarmi su tutto il corpo, poco dopo da brave amiche si stavano dividendo il mio cazzo, non resistetti a lungo al doppio trattamento e venni ruggendo e schizzando il mio piacere che fu apprezzato dalle due maialine.
Mi stavo appena rilassando che le due amiche si misero a fare un 69, Maria sotto Monica sopra, erano uno spettacolo mozzafiato, la realtà stava superando ogni mia fantasia erano bellissime rimasi per un po’ imbambolato a guardarle , poi presi a masturbarmi di nuovo in tiro, Maria da sotto mi chiamò e mi chiese di scopare sotto i suoi occhi la mia ragazza mentre la leccava, io mi avvicinai e lo in filai dentro, poco dopo mi alternavo nello stantuffare la mia ragazza e la bocca di Maria erano sensazioni fantastiche, poi l’amica mi fece appoggiare l’uccello al culo di Monica e mi ci spinse dentro, voleva gustarsi lo spettacolo di un ‘inculata in primo piano. Andammo avanti così per un po’, poi Monica ,mentre la inculavo lentamente, fece scosciare davanti a lei l’amica e con l’aiuto di un lubrificante cominciò ad infilare una delle sue mani affusolate nel ventre dell’amica che la implorava di non farlo, aveva paura non aveva mai provato, poi l’eccitazione ebbe il sopravvento e si lasciò sfondare godendo come una pazza, io allo spettacolo presi a scopare con forza il culo di Monica fino ad raggiungere un gran orgasmo in contemporanea . Era arrivata quasi l’ora di cena andammo a lavarci e poi cenammo in casa raccontandoci le nostre impressioni sulla giornata, fortunatamente erano a sentire tutti e tre molto positive, ci eravamo piaciuti, avevamo cementato una bella amicizia. Maria di lì a poco andò a casa, io e Monica rimanemmo a parlare e farci qualche coccola, quando la riaccompagnai mi promise che se mi fossi comportato bene ci sarebbero stati altri incontri e non solo me l’avrebbe fatta scopare cosa che oggi non era accaduta ma avrebbe convinto la sua amica a darmi il suo secondo canale che era ancora intatto. Io non me la vedevo mezza, ma Monica ribadì enigmaticamente che tutto sarebbe potuto accadere solo sei io mi sarei comportato bene e non aggiunse altro, chissà cosa voleva dire?
Non capivo cosa intendesse con la frase “se mi fossi comportato bene”, ma Monica non mi specificò nulla se non che era legato ad una sua fantasia che non mi voleva dire, e con quelle parole terminò la serata. Passarono un po’ di giorni, Monica non tornò più sull’argomento, la sola novità, per me molto piacevole fu un periodo in cui volle essere inculata spesso , cioè ogni volta che facevamo sesso voleva finire con una bella scopata nel culo fino a che un sabato , mentre mi stava facendo un magnifico pompino mi disse che l’indomani dopa la mia solita partita di tennis mi sarebbe venuta a prendere e che poi mi sarei dovuto comportare bene. Non ci capivo nulla, stava progettando qualcuna delle sue, non capivo come avrebbe potuto venire a prendermi, non aveva ancora la patente, insomma un vero mistero.
Alle 12 del giorno dopo uscii dai campi da tennis, ma non la vidi, mi incamminai lungo la strada non sapendo cosa fare, mi si affiancò una station wagon nuova fiammante coi vetri oscurati, si abbassò il finestrino e vidi Monica che sorridendo mi fece cenno di salire dietro, avevo riconosciuto subito il guidatore, lo avevo visto spesso alla televisione durante le partite, era il famoso portiere, quello che si era fatto varie volte il culo della mia ragazza. Fatte le presentazioni salii dietro e facemmo conoscenza, fummo invitati dal portiere a pranzo in un ristorantino sulle colline e Monica si sedette fra di noi, mentre mangiavamo ogni tanto mi accarezzava sui pantaloni tenendomi in costante eccitazione, ma mi accorsi che quando non era impegnata con me stuzzicava l’altro, insomma ci teneva sulla corda. Alla fine del pranzo mi chiese se l’accompagnassi in bagno perché aveva bevuto un po’ troppo e non si sentiva sicura sulle gambe, scoprii che era una scusa, appena chiusi dentro mi tirò fuori l’uccello e cominciò a succhiarmelo, poco dopo si tolse le mutande me le diede erano fradice si girò di schiena e volle essere scopata, mi diede un tubetto di lubrificante e si fece lubrificare il culetto, mi prese il cazzo e se lo infilò piano nel culo, mi chiese di muovermi dolcemente e dopo pochi movimenti mi fece uscire lasciandomi errapato, candidamente confessò che quella era la sua fantasia, scopare con due cazzi contemporaneamente e voleva realizzarla dopo pranzo con noi due, se fosse riuscita a convincere il portiere che di questo desiderio non sapeva nulla. Mi disse che in un primo tempo dovevo fare la figura del guardone cornuto consenziente, che si era spesso eccitato durante le loro scopate a sapere che mi faceva cornuto. La cosa così impostata non mi andava molto a genio, ma fra la promessa fatta e l’eccitazione gli dissi di si. Usciti dal ristorante prendemmo per le colline, io sempre seduto dietro, lei girata di tre quarti verso il portiere con le gambe semi aperte la gonna era salita così tanto che si vedeva la passera senza mutande liscia e umida, a quella vista il portiere non resistette e cominciò ad accarezzare la sua coscia e piano piano avvicinava la mano alla sua passera, diede uno sguardo nello specchietto e visto che io non facevo una piega, portò le dita alla sua fighetta cominciando a accarezzarla, tra un sospiro e l’altro Monica lo condusse in una piccola radura appartata.
Appena fermi Monica si girò verso di lui aprì e alzò le gambe , praticamente gli mise a disposizione sia la sua bella passera umida che il culetto col suo buchetto invitante e già preparato da me, lui questo non lo sapeva e chiese a Monica di leccargli il dito per lubrificarlo, lei gli disse di infilarlo così’,lui allora provò a infilarlo a secco, ovviamente entrò come nel burro, lei sospirando lo incitava , ma guardava me , spiava la mia faccia, ero molto teso, avevo paura che la situazione ci sfuggisse di mano, il timore di rovinare la mia storia d’amore era tanta, ma mentre lui aveva iniziato a fare entrare e uscire il dito dal suo culo Monica sempre con il volto girato verso di me sillabò in silenzio “ti amo tanto ” e questo unito all’eccitazione mi fece rilassare tanto da sorridergli e lanciargli un bacio, di questo momento così intimo fra di noi lui non si accorse di niente ,era impegnato a sondare l’intimità della mia ragazza. Da quel momento Monica si scatenò ci disse di scendere che voleva stare più comoda, fece abbassare i sedili dietro della station e così si creò un piano bello ampio dove fece sdraiare il calciatore, iniziò a succhiargli il cazzo guardandomi negli occhi, mi stava mettendo alla prova, io ormai sicuro di noi tirai fuori l’uccello che era durissimo e inizia una lenta masturbazione, a quel punto Monica si mise a cavallo del calciatore e cominciò a strusciare la passera sul suo cazzo,mi chiamò vicino a lei e prese in bocca il mio uccello cominciando a spompinarmi con forza voleva farmi venire velocemente sapeva che tra il preludio al ristorante e la situazione esplosiva ero fin troppo carico e venni in un orgasmo quasi doloroso, lei succhiò e ingoiò il mio sperma sotto gli occhi del portiere che era stato spompinato dalla mia ragazza ma a cui non aveva mai praticato l’ingoio.
Mi abbandonò per poco, voleva dedicarsi al portiere che non ci capiva più niente in quella situazione , si sollevò prese il suo cazzo e lo indirizzò nel suo buchino e piano piano lo fece entrare nel culo, quando fu tutto dentro cominciò un lento sali e scendi facendo in modo che io vedessi tutto nei minimi particolari, io rimasi a guardare affascinato dallo spettacolo della mia lei inculata, la cosa mi faceva eccitare , in breve mi tornò molto duro ,mi avvicinai, lei si giro’ e si sdraiò appoggiando la schiena su torace del portiere mi prese l’uccello e lo indirizzò alla sua figa, con delicatezza iniziai a infilarlo per dargli il tempo di adattarsi alla doppia introduzione, iniziai un lento e sempre più profondo su e giù, trovammo in breve il ritmo con l’inculata, lei mi sussurro’ all’orecchio di farla venire non né poteva più dalla voglia, accelerai le spinte e mentre lei cominciò a gridare il suo orgasmo venne anche il portiere. Uscii da lei ancora eccitato, ma Monica disse di essere distrutta , voleva tornare a casa, ci ricomponemmo e il portiere ci riaccompagnò in città, durante il ritorno scambiammo poche parole, la situazione era imbarazzante, un breve saluto e lo vedemmo andare via Monica mi fece salire in casa, i suoi erano fuori, mi portò in camera e cominciammo a baciarci.
Un bacio che si prolungò a lungo, tanto che mi ritornò una bella erezione, ero ancora eccitatissimo dai fatti precedenti, Monica se ne accorse ,cominciò a strusciarsi contro di me , si spogliò velocemente e confessò che la stanchezza era una scusa per scaricare il portiere, mi voleva tutto per lei per quello non mi aveva fatto venire, mi amava alla follia, voleva essere scopata a lungo da me. Mi fece sdraiare, appoggiò la figa sul mio uccello e cominciò a strusciarsi, era fradicia scivolosa e bollente, poi lo fece entrare fino in fondo e venne in un rapido orgasmo, non si fermò quasi, riprese a muoversi e fra un bacio e l’altro mi chiese come mi sentivo e che impressioni mi aveva fatto quella situazione, le confessai il disagio e la gelosia iniziale,ero stato sul punto di prendere e andarmene, ma quando avevo capito che il portiere non era che uno strumento per la realizzazione di una sua fantasia ,dove noi eravamo gli attori principali, mi ero sentito così eccitato e partecipe al suo piacere, e le dissi che era bellissima mentre godeva. Stavo per venire ormai era molto che scopavamo, Monica mi fece fermare e mi chiese se volevo incularla anche se aveva ancora dentro un po’ di sperma del portiere, spostai il cazzo un poco più in basso e lo infilai fino in fondo lasciandola per un attimo a bocca aperta, pochi colpi violenti e venimmo insieme subito in un orgasmo lungo che ci lasciò senza fiato .Rimanemmo uno dentro l’altra finché non mi rilassai, quando uscii lei si abbassò e prese ad accarezzarmi e leccarmi il cazzo ancora bagnato della mia venuta, a mia volte mi rovesciai e presi a baciarla e leccarla sulla passera e sul buchino che si stava richiudendo, rimanemmo a coccolarci per molto, eravamo rilassati ma ancora eccitati dai fatti sconvolgenti della giornata, poi ci accorgemmo che era tardissimo, il tempo era volato rischiavamo il rientro dei suoi ed eravamo ridotti in condizioni pietose, ci lasciammo con una nuova promessa d’amore. Passammo un periodo particolare, questa nuova fase del nostro amore era tutta da scoprire, ci raccontavamo e analizzavamo le sensazioni e impressioni scatenate della famosa domenica, e la conclusione era che ci amavamo sempre più profondamente e il tutto finiva sempre in fantastiche scopate. Passammo un periodo di complicità pazzesca, poi preso atto che stavamo bene così come eravamo decidemmo di prendere questi desideri come un nuovo gioco fra noi.

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