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Racconti Erotici EteroTrio

Una giornata alle terme – Capitolo 4

By 30 Novembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Nei giorni seguenti Martina si ritrovò a ripensare con un’insolita frequenza all’avventura delle terme, come l’aveva battezzata. Nei tre giorni seguenti, a dire il vero, oltre che pensarci aveva ne aveva anche approfittato per regalarsi qualche breve ma intenso momento di piacere, chiusa nella toilette dell’ufficio.
La vita con Alberto procedeva a gonfie vele ed entrambi erano contenti di quella rinnovata intimità che stavano vivendo in quei giorni. Martina però sentiva che il pensiero di Giada le rodeva la mente come un tarlo fastidioso.
Erano amiche dall’infanzia, anche se negli ultimi anni, da quando Martina era andata a convivere, si erano un po’ perse di vista. Almeno un paio di volte al mese, tuttavia, cercavano di vedersi, loro due da sole, per passare un po’ di tempo insieme, come un tempo. Con Giada erano solite chiacchierare di tutto e Martina era convinta che non ci fosse niente dell’amica che lei non sapeva e che la cosa fosse reciproca.
Giada le aveva tenuto la testa e l’aveva coperta la prima volta che si era presa una sbronza, Martina aveva mentito ai genitori di lei, dicendo che avrebbe dormito a casa sua, mentre invece Giada era intenta a perdere la verginità con Claudio nel retro di un furgone. Avevano studiato assieme, preparato gli esami. Martina era l’unica a cui Giada avesse raccontato della prima (e a quanto ne sapeva) unica volta in cui con un ragazzo aveva sperimentato un rapporto anale. Giada glielo aveva raccontato tranquillamente e Martina l’aveva ascoltata senza malizia, da amica. Avevano riso, pianto, litigato, ma entrambe sapevano che potevano contare l’una sull’altra.
Mai prima di quel pomeriggio tuttavia tra loro le cose avevano preso una piega simile.
Forse Giada non era un libro aperto come Martina credeva che fosse. Nulla di strano, ognuno aveva la propria vita, i segreti e le pulsioni. Persino con Alberto c’erano stati per anni segreti, reticenze, che solo ultimamente, e grazie al sesso, stavano venendo a galla, a beneficio di entrambi.
Martina, da parte sua, nel nuovo rapporto con il sesso e con il suo corpo, sentiva di stare conquistando una nuova libertà, unita a una nuova consapevolezza di sé. Era questa consapevolezza che la turbava adesso e che le faceva vedere quel singolo episodio estemporaneo sotto una luce del tutto diversa?
Martina non aveva mai fantasticato sul sesso con altre donne, eppure, nelle ultime settimane continuava a chiedersi come sarebbe stato baciare e fare l’amore con una donna. E se mai lo avesse fatto, perché non con Giada, con cui si conosceva così bene. Quella che all’inizio era nata come una semplice idea suggestiva, man mano che passavano i giorni era diventata quasi un’ossessione, la fantasia ricorrente ogni volta che nel bagno o sotto la doccia si sgrillettava. Alle volte si ritrovava a comporre un messaggio esplicito che subito cancellava, vergognandosene.
Più il tempo passava più si rendeva conto che, prima di ogni altra cosa o decisione, doveva parlare con Giada di quanto accaduto quel pomeriggio alle terme. Ne aveva anche parlato con Alberto.
«Credo che per il rapporto che avete e se la cosa ti turba così tanto da compromettere la vostra relazione dovresti affrontare l’argomento» le aveva detto saggiamente.
Martina aveva annuito, contenta che lui, come sempre, capisse.
«Poi c’è un’altra cosa» gli disse. «Mi sono accorta di fantasticare su cosa sarebbe potuto accadere se l’avessi lasciata fare. Insomma…hai capito. Cosa accadrebbe se quell’episodio non fosse isolato, ma se lei volesse qualcosa da me»
Alberto l’aveva guardata. Il cambiamento di Martina lo sorprendeva ogni giorno di più. Era sempre stata una ragazza più che aperta, intellettualmente vivace e affascinante. Anche sul sesso. In quegli ultimi mesi, tuttavia, era come sbocciata, si era fatta molto più…non gli veniva altro termine che intraprendente, libertina.
Insieme avevano cominciato finalmente a realizzare molte delle fantasie che finora erano state solamente tali. Niente di così estremo o bizzarro, ma che per entrambi avevano significato una ventata fresca nel loro rapporto. Ed ora eccoli lì, a discutere come sarebbe stato per Martina avere un’esperienza lesbica, quanto di più lontano entrambi avevano potuto immaginare solo qualche mese prima.
«Tu pensi di volere qualcosa?» chiese Alberto
«Sono sicura di non essere lesbica e di essere completamente soddisfatta da te. Su questo non c’è proprio da discutere»
«Non credo che tutto questo abbia a che fare con l’amore, l’affetto o l’insoddisfazione. O col fatto di essere lesbica»
«E con cosa allora?»
«Credo che abbiamo cominciato a farci delle domande e ci siamo risposti che vale la pena rispondere a quelle domande, mettendo in pratica le nostre fantasie, se non feriscono nessuno»
«Scopare con due donne è sempre stata una tua fantasia» disse Martina.
Anche il linguaggio tra loro era cambiato. Si era fatto molto più franco, chiamavano le cose col loro nome.
Alberto rise.
«Vedi che allora non faresti del male a nessuno. Forse ci stiamo contagiando a vicenda con le nostre fantasie»
«Quindi sei pronto ad esaudire la mia?» lo sfidò Martina.
Alberto sapeva qual era la fantasia di Martina. Essere scopata da due uomini. Forse anche tre, dipendeva dai giorni.
Alberto ricordava ancora quando glielo aveva confessato. Era stato un pomeriggio in cui avevano deciso di replicare l’esperienza di vedere insieme un video porno. Quella volta Alberto aveva lasciato che fosse la sua ragazza a scegliere, era curioso di vedere cosa avrebbe tirato fuori. Così, si erano ritrovati a scopare guardando il video di una biondina giovanissima, col seno piccolo e la vagina completamente depilata, intenta a farsi fottere da tre uomini contemporaneamente. Due di loro le avevano sborrato in bocca, mentre il terzo, dopo una serie di affondi particolarmente forti, si era svuotato nell’ano della biondina. Martina quel giorno aveva voluto che Alberto concludesse nella sua bocca e poi gli aveva confessato che vedere quel video e quella ragazza presa in ogni buco l’aveva tremendamente eccitata e che spesso fantasticava di essere scopata da due uomini contemporaneamente, chiedendogli maliziosa se un giorno avrebbero esaudito proprio tutte le loro fantasie. Alberto aveva cercato di sviare il discorso; vedere un altro uomo farsi la sua ragazza, non gli andava proprio a genio, senza contare che, tra loro, non si era mai parlato di sesso anale perché Martina gli aveva sempre detto che non le sarebbe piaciuto. Ma le promise che ci avrebbe pensato.
Invece non lo aveva fatto e ora Martina ci tornava sopra.
«Non ancora» ammise Alberto.
Martina sorrise. Non c’era fretta ed era anche bello che molte delle cose che si dicevano rimanessero nel mondo dei sogni.
«Pensi che sia una troia?» gli chiese all’improvviso
«Oh santo cielo, no. Assolutamente. Stiamo aprendo delle porte, fino a quando lo facciamo insieme non ci vedo nulla di male»
«Ci penserò» concluse lei e non ne parlarono più.
Coi giorni Martina fu troppo presa dal lavoro e dalla casa per ripensare a Giada e al suo proposito di parlarle, fino a quando la cosa assunse contorni più sfumati e finì in terzo piano, soppiantata da altre.
Fino a quando, agli inizi di dicembre, Alberto non le disse che per lavoro avrebbe dovuto passare un paio di sere fuori casa.
«Mi dispiace, ma non posso proprio rifiutarmi di andare» le disse salutandola alla stazione. «E’ una rottura di palle, tu starai bene?»
Le volte che si erano separati, da quando vivevano insieme, si contavano sulle dita di una mano.
«Non ti preoccupare» disse Martina «Ho talmente tante cose da fare, ne approfitterò per mettere un po’ d’ordine in quello che rimando sempre. Poi una di queste sere ho chiesto a Giada di farmi compagnia, è un sacco di tempo che non ci vediamo. Stasera resto tranquilla, ma domani sera si è invitata a cena e passeremo una serata tra donne. Starò benissimo»

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– Ci sei?
Il cellulare di Alberto vibrò sul comodino mentre lui era intento a lavarsi i denti. Poi il suo programma era accendere la tv dell’albergo e addormentarsi di fronte a qualche noioso programma di intrattenimento. Oramai guardavano la tv solo raramente. Netflix aveva fatto il resto. Ogni tanto Alberto la accendeva solo per tenersi aggiornato sulla deriva trash del paese in cui viveva.
Guardò il messaggio, era di Martina.
Che strano, si erano sentiti qualche ora fa, prima che Giada arrivasse per cena. Alberto le aveva raccontato del progetto a cui stava lavorando e che dopo cena sarebbe andato a letto perché quei due giorni lo avevano distrutto.
– Sì ti stavo per mandare la buonanotte. Tutto bene?
Erano le 22.15.
– Tutto bene. Abbiamo fatto cena
– Ah giusto, con Giada tutto ok?
– Si. Siamo riuscite a parlare. Anche delle terme, ricordi?
Alberto sorrise. Come poteva dimenticarlo? Quel racconto aveva alimentato alcune delle seghe migliori che ricordasse da un po’ di tempo a quella parte.
– Sì sì. Com’è andata? Vi siete chiarite?
– Sì. Siamo state sincere e lei mi ha detto che quel pomeriggio era stanca e aveva bisogno di sfogarsi e ha approfittato del fatto che stavo dormendo
Alberto aspettava, intanto aveva acceso la tv. Martina intanto stava scrivendo.
– Dice che le è venuto spontaneo accarezzarmi e che ultimamente ha fantasticato su di me e io le ho detto che io avevo fatto lo stesso
Alberto si rizzò a sedere sul letto.
– Glielo hai detto? E cosa ha risposto?
Pausa. Martina stava scrivendo.
– Ci siamo baciate
Alberto digitò l’emoticon con la faccia che strabuzza gli occhi.
– Sei arrabbiato?
Era arrabbiato? Forse avrebbe dovuto esserlo. Equivaleva a un tradimento, dopo tutto quello che si erano detti e dopo che lui stesso, ora se ne rendeva conto, le aveva dato un implicito via libera? E il fatto che il suo pene si stesse irrigidendo gli dava il diritto di sentirsi arrabbiato?
– No, non sono arrabbiato. Non me lo aspettavo.
Sentiva che avrebbe potuto osare qualcosa di più, anche per dimostrale che non era davvero arrabbiato.
– Sono solo molto curioso
– Sono contenta, non volevo andare avanti senza che tu lo sapessi. Vorrei che tu fossi qui anzi
– Ma sei da sola? Giada è andata via?
– No è qui. A fianco a me
Alberto spense la tv. Sentì il pene premere e automaticamente si slacciò un paio di bottoni dei jeans. Era a petto nudo, viceversa si sarebbe anche tolto la maglietta, cominciava a sentire caldo. Il telefono vibrò nuovamente.
– Le ho detto che non volevo andare avanti senza dirtelo
Alberto esitò. Compose il messaggio. Respirò. Inviò.
– Tu vuoi andare avanti?
– Si
Doveva farlo o doveva fermare tutto?
– Per me va bene
Il tempo passava. Alberto si rendeva conto che quell’attesa aumentava il suo languore. Avrebbe voluto essere lì. Avrebbe voluto vederle. Forse avrebbe potuto chiedere di mandare qualche foto o un video. Anche se questa attesa, un po’ vecchio stile, era eccitante. Il pene non sembrava risentirne, anzi continuava a pulsare negli slip, cercando una strada per uscire.
– Ti prego però, non tenetemi all’oscuro di tutto. Ogni tanto pensate anche a me.
Faccina sorridente.
La risposta arrivò subito.
– Ma certo, tesoro. Dacci solo il tempo di sistemarci e ti racconteremo tutto. Giada è molto eccitata per questa cosa e io pure
– Cosa fa Giada?
– Ha le mani nelle mie mutandine. Mi sta toccando
Alberto si sfilò i jeans e abbassò le mutande. Aveva il cazzo duro. Lo prese in mano e cominciò a muovere le mani lentamente, scoprendo la pelle del glande lucido e su cui alcune gocce di liquido rilucevano, ma non c’era nessuna lingua a raccoglierle.
– Sono molto bagnata e a parte le mutandine non porto nulla. Prima di scriverti ci siamo spogliate
– Chissà come siete belle
– Giada ha delle tette bellissime, molto più grandi delle mie. Prima gliele ho baciate e lei mi ha chiesto di descrivere il tuo uccello. Dice che la fa bagnare
– Vorrei essere lì
– Anche Giada dice che ti vorrebbe qui. Dice che dalla descrizione che ho fatto devi essere ben dotato e le piacerebbe prenderlo in bocca
– Puoi dirle che ora ce l’ho in mano e mi sto toccando mentre penso a voi due porcelline
– Speravo lo stessi facendo. È difficile scriverti perché ora sono nuda e Giada mi ha messo due dita dentro e sto godendo
Alberto aumentò il ritmo della sega.
– Ti ha già fatto venire?
– Mi ha penetrata con le dita. Ora mi sta leccando
– Come ha la fica Giada?
– Depilata e molto bagnata
– Che sapore ha? Mettile un dito dentro e poi mettitelo in bocca
Passò qualche momento. Probabilmente Martina stava eseguendo l’ordine.
– Ciao Alberto, sono Giada. Ora tocca a Martina leccarmela. È davvero divina. La fica della tua ragazza ha davvero un buon sapore. Mi sta facendo godere tantissimo
Alberto continuò a muovere la mano, alternando fasi lente a movimenti più veloci. Gocce di liquido seminale dalla punta erano scese a lubrificare l’asta. Non pensava che Giada fosse così troia. Forse glielo doveva scrivere.
– Martina e io vorremmo tu fossi qui. Vorrei vederti sborrare sulle mie tette mentre la tua ragazza mi infila due dita nella fica. Sai che sono bagnata vero?
– Mi state facendo arrapare ragazze.
– Ho detto a Martina che mi piacerebbe assaggiare il tuo cazzo. Mi ha detto che le piacerebbe vedermi mentre mi scopi
– Davvero?
– O forse lo diceva perché la stavo scopando con le dita la fica e il culo
Alberto era senza parole. Continuava solo a menarselo con più foga.
– Le ho messo un dito dentro. Le è piaciuto. Mi ha gridato di non smettere. Oddio, la tua ragazza ci sa fare con la lingua, mi sta facendo venire
– Tra poco credo che verrò
– Che peccato non essere lì per bere tutta la tua sborra
– Te la farei bere tutta, troia
Passò ancora qualche secondo senza che il telefono vibrasse. Forse aveva esagerato. Non gli importava, sentiva che stava per venire e sarebbe stato qualcosa di potente.
– Tesoro, sono io. Siamo quasi al limite, vogliamo godere entrambe. Fallo anche tu però
– A me manca poco, verrò mentre immagino voi due che scopate
Alberto si abbandonò contro la testiera del letto e prese a masturbarsi con foga crescente. In breve si venne in mano. Dalla punta del cazzo cominciarono a uscire violenti fiotti di sperma che andarono a colpire il petto e le lenzuola. Gli sembrava di non essere mai venuto così tanto in tutta la sua vita.
Una nuova vibrazione del telefono gli fece aprire gli occhi, le mani stringevano ancora la base del pene che non accennava ad afflosciarsi.
Era un messaggio di Martina.
– Questo è da parte nostra
Subito dopo ricevette un video. Alberto lo aprì immediatamente, era solo di pochi secondi, leggermente sfocato. Si capiva che era stato girato col cellulare e in un modo abbastanza ‘concitato’, ma Alberto riusciva a scorgere bene Martina e Giada, abbracciate nude nel salotto della loro casa. Il video riprendeva le loro bocche intente a baciarsi, poi man mano l’inquadratura si allargava fino a mostrare le due ragazze strette in un abbraccio intente a baciarsi e toccarsi. Nel video si riusciva solo a vedere il busto, i loro seni vicini, le tette che ballonzolavano nello schermo sotto gli assalti del piacere. Nell’ultimo fotogramma si vedeva Giada, che doveva essere quella che riprendeva, aprire la bocca in un grido rauco mentre si avvinghiava ancora di più al corpo di Martina. Poi il video si interrompeva.
– Grazie
– Nel caso ti sentissi solo questa notte e volessi un po’ di compagnia
Emoticon col bacio.
– Credo che ne approfitterò subito
– Bravo. Ora noi andiamo a letto. Saremo più comode per quello che abbiamo in mente
Alberto le salutò e riavviò il video, mentre con la mano libera ricominciava a massaggiarsi l’asta del cazzo, nuovamente duro.

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