Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Una serata recuperata

By 7 Settembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Salgo in auto arrabbiato. Era una serata nata sorta e finita peggio.
Avevo combinato con Laura, la mia collega bruna, un’uscita a cena, nella quale speravo di poter avere finalmente qualche chanche di propormi, di farmi avanti e farle capire che era molto interessato a lei.
Lei, 32 anni, mora con gli occhi verdi, non bellissima, un po’ rotondetta, non molto alta, ma che sprizza femminilità e sensualità ad ogni gesto ed ad ogni parola.
Io 38 anni, un fisico tonico e sportivo, nulla di palestrato. Normalissimo insomma, ma dicono simpatico e di compagnia
Mi aveva colpito molto il primo giorno che l’avevo vista in ufficio e da allora la sognavo di notte. In ufficio sicuramente c’erano ragazze decisamente più carine, più belle, con dei culi sui quali sbavare, ma lei aveva un fascino che mi arrappava oltre misura.
Le volte che uscivo dall’ufficio con il suo ultimo sguardo nella memoria dovevo correre a casa a farmi 2/3 seghe mostruose per placare la voglia che mi lasciava addosso.
Quella sera ero finalmente riuscito ad organizzare l’uscita, ero a mille. Lavato, profumato e vestito con cura, con il cazzo nei pantaloni già durissimo al solo pensare di averla davanti.
Arrivo in anticipo al luogo dell’appuntamento ed aspetto. Si sa che le donne amano farsi aspettare ma dopo un’ora di ritardo inizio ad innervosirmi.
Nessun messaggio da parte sua, nessuna chiamata per farmi sapere qualcosa. Prendo coraggio e la chiamo: una volta, due volte, nessuna risposta.
Il nervosismo mi ammoscia il cazzo e la mia tensione sale alle stelle.
Alla terza chiamata finalmente mi risponde: ‘ah ciao, scusa ma ho avuto un imprevisto ..’ mi dice con una voce affannata, strana. Di sottofondo riesco a sentire una voce maschile che ansima e che sussurra: ‘si dai così, muoviti così, chiudi quel telefono che ho voglia di sbattertelo nel culo’
Chiudo il telefono e resto impietrito. Ecco il motivo per cui non era venuta all’appuntamento. Che Troia! Non pretendevo di avere l’esclusiva ma se aveva già un maschio per le mani, e non solo quelle, poteva almeno non organizzare l’incontro.
Arrivo sotto casa, parcheggio proprio mentre giunge la mia vicina di casa. Luisa 46 anni, sposata con due figli gentili ed educati. Una persona piacevole, carina, non appariscente ma con un sorriso dolcissimo.
Entriamo insieme nel portone e lei salutandomi nota il mio umore buio e mi chiede se c’&egrave qualcosa che non va.
‘Niente di particolare, mi hanno dato buca in modo clamoroso e sono piuttosto incazzato’.
Lei, sempre sorridente: ‘Immagino che la donna che aspettavi non si &egrave presentata?’
‘Già, brava un intuito eccezionale’ dico io con una smorfia di sorriso al pensare che mi ha sgamato subito.
Entriamo in ascensore e lei insiste: ‘Nel vedere come sei vestito e profumato ti aspettavi di finire la serata in modo diverso, vero?’
Un po’ imbarazzato, con lei il rapporto era solo di buon vicinato e nulla più: ‘Si in effetti speravo di concludere in modo diverso che non solo soletto’.
Un sorriso particolare si accende sul suo viso, si avvicina, mi posa un mano sul petto con molta dolcezza, avvicina la sua bocca al mio orecchio e mi sussura: ‘Se vuoi puoi sempre concludere allo stesso modo’.
Il tocco, il suo profumo, il suo sussurro mi sconvolgono. Istintivamente la prendo tra le braccia e prima di capire cosa sto facendo ho la mia bocca incollata alla sua. Prima un bacio dolce, ma dopo pochi istanti le nostre lingue sono intrecciate e le nostre mani sono ovunque sul corpo dell’altro.
Le porte si aprono al mio piano e lei mi spinge fuori sempre stando incollata a me con la bocca e con il corpo.
Non so come ma riesco senza staccarmi da lei ad aprire la porta e trascinarla dentro.
In pochissimi istanti ci spogliamo a vicenda e finalmente ci stacchiamo per respirare un attimo. Ho modo così di vederla nuda davanti a me. Un seno non troppo grande ma bello sodo, due gambe toniche ed un bel culetto, forse non troppo sodo. La figa contornata da peli lasciati naturali. Ma gli occhi ed il suo sorriso sono totalizzanti, mi ci perdo.
Il mio cazzo ha ripreso tutto il vigore di prima, anzi devo dire che la mia eccitazione &egrave ancora più grande.
Con molta naturalezza ci stendiamo nel letto ed inizio a baciarla prima sulla bocca, poi scendo sul collo, arrivo ai capezzoli ed inizio a giocare con la lingua e con piccoli morsi. Sono durissimi e lei geme e sospira schiacciandomi la nuca contro il suo seno.
Il suo profumo &egrave inebriante e ricomincio a scendere fino a mettere la mia bocca sulla sua figa. L’odore ed il sapore sono un po’ forti, stava rientrando a casa e sicuramente non era fresca e profumata, ma nel complesso mi piace. Mi piace molto ed inizio a leccarla, indugiando sul clitoride con la punta della lingua.
Lei geme sempre più forte, il suo corpo &egrave percorso da mille spasmi di piacere ed il mio cazzo &egrave durissimo, quando di colpo esplode in un orgasmo pazzesco. Ha il corpo che vibra incontrollato, la sua voce spezzata e la mia bocca piena dei suoi umori.
Sconvolgente! Il mio cervello va in corto circuito ed in un attimo le sono sopra, infilo il mio cazzo nella sua figa caldissima e talmente umida che senza neanche spingere mi ritrovo tutto dentro.
I nostri cervelli sono disinseriti, contano solo i nostri corpi che uno dentro l’altro ci trasmettano piacere a volontà.
I nostri gemiti si fondono al rumore dei nostri corpi che sbattono uno contro l’altro.
Con tutta l’attesa e l’eccitazione della serata, con una donna sotto di me che mi sta sconvolgendo i sensi, non posso resistere a lungo ed infatti, senza neanche pensare, le sborro dentro un mare di sperma, proprio mentre anche lei viene con delle contrazioni della sua figa che mi mungono letteralmente il cazzo.
Restiamo così con il nostro respiro affannoso, i nostri cuori che battono a mille, restiamo così.
Dopo non so quanto tempo, i nostri corpi iniziano a rilassarsi, mi tolgo da sopra e da dentro di lei, i stendo al fianco e ci abbracciamo esausti, felici, con il piacere ancora addosso.
Mi rendo conto che non ci siamo neanche detti una parola, erano i nostri corpi, la nostra voglia a parlare per noi.
I suoi occhioni si aprono sui miei e mi sussurra che erano parecchi mesi che non scopava, suo marito la trascura da molto.
Con un filo di voce le dico: ‘Io una donna come te non la trascurerei neanche un minuto’.
Restiamo così abbracciati per un po’, il mio cazzo al contatto con il corpo caldo sta riprendendo vigore, e lei sempre con il suo sorriso dolce: ‘Ora &egrave tardi non posso più fermarmi, ma se lo tieni così in tiro per me vedrai che ..’ Mi lascia intuire il finale, lasciandomi in me una voglia di averla ancora qua nel mio letto.
La guardo mentre si riveste, sempre con i suoi occhi su di me, guarda la mia mano che incondizionatamente sta masturbando lentamente il mio cazzo.
‘Ecco, bravo sognami ancora e pensa a me quando sborrerai, ma non ti esaurire troppo che ne voglio ancora’
Esce dalla porta ed io non ci metto molto a sborrare per aria ancora una volta. Mi addormento così come sono.

Leave a Reply