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Racconti Erotici Etero

Una vergine tutta tedesca

By 28 Gennaio 2020Febbraio 7th, 2020No Comments

Avevo scritto e pubblicato la prima volta questo racconto nel 2009/2010, nei primi tempi in cui mi ero trasferito in Germania. Inutile dire che le tedesche sono molto più disinibite e meno complessate delle italiane nei riguardi del sesso. Appena arrivato parlavo poco la lingua e le mie amicizie cominciano per primo nelle pizzerie e gelaterie gestite da italiani. Ho poi tenuto i contatti nel tempo passandoli a trovare di tanto in tanto.
Quando comincia la bella stagione, nelle gelaterie vengono assunti camerieri di rinforzo per il fine settimana. Si tratta di solito di ragazze giovani che ancora studiano e vogliono racimolare qualche soldo nel tempo libero.
Quest’anno in una gelateria è stata assunta una bella fichetta. Si chiama Claudine ed ha 20 anni, ma ne dimostra anche qualcuno di meno. Ha un fisico perfetto, con una linea snella e slanciata. Due gambe affusolate con sopra un bel culetto compatto e sodo. Capelli castano chiaro, quasi rossi.
E’ un tipo piuttosto timido, ma si sofferma volentieri a scambiare qualche battuta con me e si crea una certa simpatia fra noi, nonostante io abbia 16 anni più di lei (anche se li porto bene e me ne danno di solito meno di 30).

Ci vediamo qualche volta la sera in un locale dove lei va con gli amici. Più di una volta le chiedo meravigliato come mai non abbia un ragazzo, con tutti quelli che può conoscere in gelateria. Lei tutte le volte sorride imbarazzata e si limita a ribattere che non è affatto così carina, chiedendo implicitamente di non insistere sull’argomento, ma visibilmente lusingata dal complimento.
Un sabato ci troviamo nel solito locale e poi andiamo tutti a ballare in un pub-discoteca. Lei ha un vestito arrapantissimo. Un vestito intero, marrone scuro, di un tessuto vellutato che si ferma molto sopra la metà delle cosce, quasi come una minigonna. Sotto, due collant neri, che fasciano quelle gambe snelle e affusolate, e lasciano trasparire il chiaro della sua pelle. La scollatura contiene i suoi giovanissimi seni, come se fossero ancora acerbi, rigonfiando appena il vestito. La sua pelle liscia come solo a 20 anni si può avere, mi eccita da matti.

In discoteca non riesco a toglierle lo sguardo di dosso. La linea del suo corpo che si muove sinuosamente in pista davanti a me, me lo fa rizzare per tutto il tempo. La guardo sempre più intensamente e credo che anche il mio sguardo ormai le gridi senza equivoci “Ti voglio scopare!”. Credo che anche lei se ne sia accorta, perché non perde occasione per vedere se, e come la sto guardando. Nei locali tedeschi sono immancabili le canzoni di gruppi popolari. Canzoni stupide, che si ballano saltellando l’uno intorno all’altro ed ad incrociarsi con mani e braccia. Non è inusuale azzardare contatti erotici come nei balli latino americani, premendo il pacco contro il sedere della donna o infilando una coscia tra le gambe della donna, fin contro la fica… Io non azzardo ovviamente così tanto con lei, ma le scorro le mani lungo il suo corpo slanciato ed i suoi fianchi sinuosi… lei tiene le braccia attorno a me ed io ce l’ho durissimo… Spingo la mia coscia fra le sue gambe, fino a sentire la gonna sulla mia asta dura, senza che tocchi però il suo corpo.

Io sono eccitatissimo e comincio a non capire più niente dalla voglia che ho di lei..Ad un certo punto le dico che con quel vestito è stupenda. Lei sorride lusingata ed in un momento in cui siamo particolarmente vicini le do un  bacio sulle labbra, quasi furtivo, per vedere la sua reazione. Lei risponde con le sue labbra e ci diamo un altro bacio… poi un altro, ma questa volta tiro fuori la lingua, che incontra subito la sua…. io l’avrei scopata lì davanti a tutti, in mezzo alla pista! Mi sento il membro bagnato sulla punta.
Scivolo verso il suo orecchio e la bacio sul collo, lei si dimena come un’anguilla per il brivido inaspettato e le sussurro all’orecchio:”Claudine, sei troppo bella! Non riesco a smettere di baciarti!” Lei ride e ci baciamo ancora…
Io non avrei mai pensato che fosse ancora vergine. Anche se era un po’ timida, mi sembrava scontato che avesse già avuto qualche storia consistente alle spalle. Qui in Germania, le tedesche scopano quasi tutte molto presto. Solo quelle che vivono da eremite, arrivano vergini ai 20 anni!

Arriva il momento di andare via e le chiedo se la posso riaccompagnare io, anzichè tornare in macchina con le sue amiche. Lei accetta e arriviamo al parcheggio. Saliamo in macchina e vederla lì nel sedile di fianco, alla luce interna è arrapantissima, con quelle cosce affusolate che scaturiscono da quel vestito corto, che nel sedersi è risalito fin quasi alle mutandine…

La bacio e metto una mano fra le sue cosce, scorrendo su quei caldi collant, che è tutta la sera che li guardo… arrivo con la mano contro il suo sesso, premendo nel mezzo… lei emette un secco gemito e dà un colpo in avanti col bacino, arrapandomi all’inverosimile.
Ovviamente certo che non fosse più vergine da un pezzo, le sussurro in un orecchio:

– Claudine, mi piaci un casino… ho troppa voglia di fare l’amore con te… mentre tengo la mano ancora in mezzo al suo spacco…

lei risponde, tremolante dall’eccitazione:

– Anch’io… ma non l’ho mai fatto…

Io rimango allibito. Non l’avrei mai immaginato e non mi sarei mai aspettato che una vergine fosse disposta a perdere la verginità con qualcuno che non era neanche il suo ragazzo. Ma le tedesche sono piene di sorprese, così inizio a chiederle un po’ di cose. Mi dice che non l’aveva ancora fatto, sia perché era un po’ timida, sia perché non si era trovata a suo agio con i frettolosi compagni della sua età con cui si era avvicinata. Sarà per la differenza di età, ma con me sembrava sentirsi più a suo agio. Era vergine ma non era del tutto a digiuno di sesso. Finora aveva fatto strofinamenti vari di cazzo e fica, era venuta facendosi toccare la figa da sopra i vestiti, ed aveva fatto qualche sega dentro i pantaloni…
Io non ho mai avuto un interesse per le vergini. La prima volta è quasi sempre deludente per loro, sia per il dolore che inibisce più o meno il piacere, ma soprattutto perché una vergine non sa ancora cosa aspettarsi dal suo corpo e come dare/ricevere piacere. Così, non mi è mai interessato né cercare, né stare dietro alle vergini, come piace invece molti. In genere quando mi capitava di sapere che una era vergine, giravo alla larga. Ora a 36 anni sono anni ed anni che non mi pongo neanche più la domanda, quando conosco una ragazza. Adesso però lei era lì e mi piaceva un casino. Probabilmente avrebbe passato tutta la notte a casa mia e nel peggiore dei casi, anche se non ci fosse stata una penetrazione, l’avrei fatta impazzire facendola venire in mille modi.

Arriviamo a casa mia. Io ero arrapatissimo, e anche lei. Il mio appartamento è molto piccolo, così appena dopo l’ingresso ci ritroviamo praticamente in camera. La vista di lei con quel corpo slanciato davanti a quel lettone coperto da un grande copriletto verde, mi fa andare spedito… La ammiro ancora un momento avvolta da quel vestito:

– Caludine sei troppo bella…

e mi getto dolcemente su di lei buttandoci di traverso sul letto, che è molto basso. La bacio mentre la accarezzo ovunque su quel vestito vellutato. Lei è eccitatissima e piazzo bene la mano sul suo sesso che freme dalla voglia, coperto dalle mutandine e dal collant. Lei geme mentre la bacio…
Allora con le mani dietro la sua schiena tiro giù la cerniera del vestito, lo apro e slaccio anche il reggiseno. Le sfilo il vestito e posso così ammirare il suo corpo quasi nudo. Io mi spoglio e rimango in mutande, che contengono a fatica il membro eretto. Accarezzo le lunghe cosce e le mani scorrono che è una meraviglia su quei collant…
Mi calo su di lei e bacio le sue gambe dal polpaccio fino in cima alle cosce, su quella morbidezza voluttuosa dei collant. Quando la bacio sopra le mutandine lei sobbalza leggermente e geme dolcemente. Scendo più sotto e affondo il naso nel suo spacco vergine ed il profumo della sua eccitazione che permea le mutandine ed i collant è una meraviglia… Le sfilo i collant e rimane con indosso solo le mutandine… Mi ci fiondo in mezzo con il naso per sentire ancora il suo profumo delicato, di fica vergine ed eccitata. Se non fosse stata vergine le sarei scivolato subito dentro, donandole un’eiaculazione portentosa.
Mi porto su di lei e le faccio sentire il la mia asta contro il suo sesso, mentre la bacio affannosamente sul collo. Lei muove la sua fica contro di me. Il suo collo mi fa impazzire, è lungo, morbido, liscio… lo mordicchierei e lo leccherei per tutta la notte. I suoi capezzolini rosa svettano timidamente eretti sui suoi piccoli seni e accarezzano il mio petto. La mia asta è assestata nel suo solco, passando bene sul suo clito, mentre il suo corpo si ondeggia seguendomi. I suoi sospiri si fanno sempre più profondi…

Infilo allora la mano sotto le sue mutandine e con le tre dita centrali scorro fra quelle labbra vergini, fradice di miele. Sono le prime dita maschili che si intrufolano fra la sua carne più intima… lei emette un forte gemito e appena scorro le dita nel suo solco aperto dal basso verso l’alto, fin sul suo grilletto teso…

– AAAahhhh………

Un grido, un piacere nuovo dato da dita che si muovono lì in mezzo non controllate da lei, la scuote…
Si gira su un fianco verso di me, con me fra le sue gambe, ancora alcuni passaggi su e giù lungo la sua fradicia fessura solleticandole il clito… faccio in tempo a risalire un’ultima volta fin sotto il clito e…

– AAAhhhhhhhh!!……

lei rannicchia le gambe attorno ai miei fianchi, mi stringe a sé con le braccia ed urla il suo orgasmo mentre muove convulsamente la fica allagata contro le mie dita… mi soffermo ad accarezzare il clito orgasmante….
Un lungo orgasmo, talmente forte e nuovo, che il suo bacino è percorso da spasmi anche nei momenti dopo l’orgasmo, mentre riprende fiato tenendomi stretto….

Io non resisto più…. avrei voluto penetrarla subito, ma non volevo che del dolore rovinasse il suo piacere. Così voglio tenere la penetrazione per ultima cosa….

Le tolgo le mutandine zuppe del suo dolce miele e lei rimane con le gambe fuori dal letto, a partire da circa metà coscia. Io le sono sopra, inserito fra le gambe. Vedere quel boschetto vergine, biondo scuro, quasi rosso, davanti al mio membro vicino all’orgasmo mi fa impazzire. Le labbra bagnate sono mezze schiuse dal passaggio delle mie dita ed i peli sopra il suo ingresso sono bagnati del suo miele, sparso dalle mie dita durante i suoi sobbalzi…

Non mi tolgo le mutande, altrimenti non potrei resistere ad entrare in lei. Mi diverto allora a premere la punta del membro contro la sua vagina aperta. Solo le mie mutande bagnate sulla punta mi impediscono di entrare in lei… Mi strofino contro il suo pube… distendo le sue braccia all’indietro, dietro la sua testa e passo le mani sui capezzolini ancora eretti dai brividi dell’orgasmo. Congiungo le sue mani per farle gustare al meglio il piacere che viene dai suoi seni…. ancora pochi movimenti contro il suo boschetto vergine e sento arrivare incontenibile il mio orgasmo…

Mi sollevo in piedi e mi abbasso gli slip… volevo vedere quel corpo vergine ricoperto voluttuosamente di seme… scopro il glande e le schizzo tutto il mio seme sul corpo, mentre urlo il mio piacere… il primo fiotto le cade sul ventre piatto, il secondo lungo getto cade fra i seni arrivando quasi fino al collo… un altro cade sul collo. Altri getti e gocce cadono ovunque, sui suoi capelli biondi vicino alle spalle, sul suo boschetto biondo e ancora sul ventre piatto…

Lei non si aspettava questo finale. Mentre le grandi gocce calde le cadono sul corpo, lancia esclamazioni di sorpresa:
– Ah… Ah….   Ahh…
alla fine:
– ..ohhhh….quanto!

non aveva mai visto tanto seme caderle addosso come pioggia… Ammirare quel corpo vergine, slanciato e così seducente disteso sul letto, cosparso di bianchi laghetti di seme e le braccia ancora distese all’indietro, è una visione paradisiaca… Un rigagnolo di seme cade lungo la linea del suo fianco, dal laghetto che si era formato sul ventre vicino all’ombelico, bagnando il letto. E’ di una voluttà indescrivibile!

Le appoggio una mano sul ventre bagnato e le dico:

– Se tu avessi sentito il seme bagnarti qui dentro, sarebbe stato ancora più bello…

Raccolgo con un dito il denso rigagnolo che le era sceso sul collo e lo unisco al seme che era caduto sui suoi seni e li massaggio come se fosse un olio. Sotto quello scivolare favoloso, i capezzoli si rizzano ancora… le emette dolci gemiti di apprezzamento. Spargo attorno a quel seducente ombelico a mandorla, le gocce che erano rimaste sul ventre. Le mani scorrono come sull’olio, su quella pelle liscia… La fessura a mandorla del suo ombelico è eccitante come una vagina… la riempio di seme e le massaggio il ventre liscio… Lei dice, riferendosi alla mia frase di prima:

– La prossima volta lo voglio sentire dentro…

– Sei sicura?
– Sì…

io:
– Sì, ma prima voglio assaggiare il tuo miele…
– Mi porto in mezzo alle sue cosce, sulla fichetta spalancata, zuppa di miele. Divarico i petali con le dita per fare spazio alla mia lingua. Non appena affondo fra quella carne calda e raggiungo il suo clito…

– AAaahhh…..

geme e rotea il bacino premendo il clito contro la mia bocca… è la prima volta che sente le carezze di una lingua, che danno sensazioni del tutto nuove. Le trattengo le mani intrecciando le dita con le sue, mentre succhio il clito in bocca e lei si agita sempre di più…
Rallento allora il ritmo e porto le mani sui suoi seni, con i capezzoli che si erano già rizzati per le fitte di piacere… Le accarezzo tutto il corpo sia con le dita, che solleticandola con le unghie lungo i fianchi e sul ventre… lei geme sempre di più e dice:

– Ohhh.. com’è bello con la lingua….

Scorro la lingua lungo il solco bagnato, dal basso fino in cima, con passaggi molto leggeri sul suo clito gonfio e lucido… sento che dalla sua fessura sgorga una quantità sempre maggiore di dolce miele… sento che è sempre più vicina al suo secondo orgasmo… si agita e freme sempre più….
Infilo e sfilo la lingua spingendo fino a solleticare più volte la sua verginità… Raccolgo il miele che scende dalla vergine fessura chiusa e lo porto sul clito, e lo accarezzo con colpi di lingua ben assestati… Più sento che si avvicina il suo orgasmo, più rallento la cadenza delle carezze e dei colpi di lingua sul clito… La tengo per le mani mentre solleva e agita il bacino e urla il suo orgasmo. Le tengo la lingua premuta sul clito massaggiandolo delicatamente, senza interruzioni… Lei si scuote ed urla tutto il suo piacere. E’ il primo orgasmo ricevuto da una morbida lingua che si delizia del suo sesso!

Non stacco la lingua dal clito, che produce ancora spasmi di piacere facendola scuotere contro la mia bocca, golosa del suo dolce miele. Lei rimane estasiata  sul letto. Poi la bacio profondamente con la lingua, mentre lei emette mugolii di disappunto nel sentire per la prima volta il sapore del suo sesso. Mugolii che mi eccitano un casino… Muove leggermente la testa cercando di interrompere il bacio, ma le resto dentro gustandomi con lei il sapore del suo dolce miele nella sua bocca…
Dopo una breve pausa, la aiuto a ripulirsi on una salvietta dal seme che avevo sparso col massaggio ovunque sul suo corpo.
Poi lei va in bagno, e visto come aveva gradito il massaggio di seme, decido di attrezzare il letto per un vero massaggio. Stendo sul letto un grande lenzuolo di latex rosso, apposta per fare massaggi senza sporcare il letto e due cuscini rossi a forma di cuore. E’ tutto così eccitante!

Lei esce dal bagno coperta solo con un asciugamano bianco. Vede il letto ricoperto di quel rosso lucente e dice “E questo cos’è?!”. Io le rispondo:”Se ti è piaciuto il massaggio di prima, questo ti piacerà ancora di più”. Lei sorride curiosa e la accompagno sul lenzuolo. Lei si stende e le tolgo l’asciugamano scoprendo il suo corpo nudo. Quel corpo vergine così slanciato ed attraente disteso su quel rosso lucido è eccitante a non finire… prendo una bottiglietta di un olio per massaggi che ha un odore molto esotico ed eccitante e ne verso una quantità abbondante sul corpo, dall’ombelico fin su sui seni… Il contatto con quel liquido fresco, la fa dolcemente contorcere con brividi di piacere, eccitandomi nuovamente, sempre di più.

Spargo con le mani l’olio ovunque sul suo corpo. Passando sui seni lei geme ed i capezzoli reagiscono subito… spargo altro olio ovunque, sulle sue lunghe cosce fino a sfiorare il suo sesso. La sua eccitazione comincia a riaccendersi…
La giro e le olio tutta la schiena ed il suo bel sederino snello… mi stendo allora su di lei e la mia asta si piazza proprio in mezzo alle natiche sode e scivolose…. la mia asta è sempre più dura in quel bagno scivoloso… con una mano la abbraccio sotto i seni e con l’altra mi assesto sul clito….. La sua orchidea vergine è sempre più bagnata, sia di miele che di olio profumato…
I nostri corpi che scivolano l’uno contro l’altro danno sensazioni eccitantissime… mi diventa duro come l’acciaio.
Ci giriamo e così lei è di schiena sopra di me. Passo con le mani lungo i suoi fianchi e sui seni eretti e scivolosi, fin sulle sue morbide cosce… Accarezzare quel corpo scolpito e ricoperto di olio profumato è indescrivibile…
Il mio pene svetta eretto fra le sue cosce chiuse, stretto contro la sua fichetta… le prendo una mano e porto le dita sulla cappella scoperta e oleata, che lei massaggia delicatamente fra il pollice e le altre dita… la cappella si contrae ad ogni stretta, rilasciando trasparenti gocce di miele, che la rendono  ancora più scivolosa.
Io intanto cullo i suoi seni e il clito… lei geme ed ansima, io non resisto più, le devo entrare dentro… raccolgo l’olio che scende dai suoi fianchi e glielo spargo sui seni e sul ventre…

La giro sotto di me e con le ginocchia le divarico le gambe. La mia asta è dura come il marmo e scivolosa. Risalgo su di lei, guidando appena la mia asta nel mezzo di quei petali aperti e fradici di olio e del miele dei suoi abbondanti orgasmi… è un fiore completamente schiuso… lascio per un istante la cappella fra le sue piccole ali di carne, all’ingresso del pertugio, parzialmente chiuso dall’imene… continuo ad avanzare e mi spingo in lei… sento una lieve resistenza al mio avanzamento, mentre lei lancia un grido di dolore “Ahii!”. Di riflesso mi stringe ai lati delle spalle, ma non mi respinge fuori. La mia cappella ha ormai varcato e lacerato il buchino del suo imene… rimango fermo alcuni istanti, per lasciare diminuire il dolore, dopodiché mi spingo lentamente, avanzando dolcemente in lei fino ad entrare tutto… I nostri sessi sono talmente intrisi dei nostri succhi, che scivolo fino al suo utero senza la minima difficoltà. Quella galleria di morbidezza è un vero paradiso!

– Ohh Claudine, ti sono tutto dentro…
lei:
– Sì… ma piano, mi fa male…

rimango fermo alcuni istanti. Sento le contrazioni di dolore della sua vagina ad ogni piccolo movimento… Quando il suo respiro torna libero dalla tensione, comincio a muovermi lentamente, con movimenti più ampi…
Intanto con le dita stimolo il suo clito, per scacciare via il dolore il più possibile. Il suo respiro torna lentamente a farsi carico di eccitazione. Il suo bacino comincia a rispondere ai movimenti della mia verga nel suo nido di carne… Dopo un po’, con sorpresa mi toglie la mano dal suo clito e la appoggia sul mio fondoschiena accompagnando i miei movimenti… Il dolore si è già così ridotto, che vuole gustarsi le nuove sensazioni di un sesso maschile che le riempie la vagina e che le accarezza le morbide pareti in tutta la sua profondità… La sua partecipazione fa salire al culmine la mia eccitazione. Estraggo allora quasi del tutto il membro teso, facendoglielo sentire per tutta la lunghezza ad ogni ingresso in lei… per il mio glande, resistere è ormai una tortura. Entro ed esco, entro ed esco da lei fra i suoi sospiri… lei è ad occhi chiusi e muove lateralmente la testa mentre si gusta quelle nuovi sensazioni profonde. La lecco sul suo collo meraviglioso e torno a premere bene il membro fin contro la cervice. Io sto quasi per venire, ma poco dopo…

inarca la schiena e mi stringe a lei gridando,

– AAAAhhhh!    AAAhhhhhh!     AAAhhhhhh!

impedendomi di uscire grida il suo primo orgasmo vaginale, dandomi dei colpi col bacino, mentre la sua vagina si contrae stringendo per la prima volta un pene, mossa da scosse del tutto nuove per lei. Riesco a malapena a resistere, e durante i suoi ultimi sobbalzi le vengo dentro con un urla animalesche, facendole sentire per la prima volta il calore di getti di seme che le zampillano in vagina, dandole anche questa nuova sensazione…
Le resto dentro finchè la mia asta non si è ritirata, dopodiché posso vedere le tracce del suo sangue verginale sul mio pene e sul lenzuolo di latex…

Rimaniamo a lungo sul letto, prima di andare a fare una doccia insieme e sistemare il letto per la notte, anche se ormai erano quasi le 4:00. Dormiamo nudi fino alla mattina e naturalmente appena ci svegliamo facciamo ancora l’amore, prima che la riaccompagni a casa, dove tornerà per la prima volta non più vergine, ma come donna “completa”, padrona del suo corpo…

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