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Racconti Erotici Etero

Una vita da pornostar.

By 28 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

‘1 mese; hai 30 giorni per racimolare i soldi dell’affitto o non avrai nemmeno il tempo di fare le valigie. Sono stato anche troppo paziente.’ Chiude la porta e se ne va, lasciandomi distrutta.
Lo stronzo è il proprietario del piccolo appartamento che ho affittato 6 mesi fa nel centro di Roma: doveva essere un appoggio momentaneo, giusto il tempo di fare quei 2-3 provini per cui ero stata chiamata e cominciare ad incassare uno stipendio decente e me ne sarei andata di corsa. Purtroppo però le cose non sono andate come speravo e ora mi ritrovo a fare la cameriera in una caffetteria per 5 euro l’ora e l’affitto mensile, esageratamente alto viste le dimensioni dell’appartamento, è diventato poco a poco un problema sempre più pressante. All’inizio Gigi, il proprietario, è stato paziente e ha accettato di incassare con qualche settimana di ritardo, ma ora ho addirittura accumulato 2 mesi di arretrati e giustamente mi è arrivato l’ultimatum.
Mi chiamo Cristina, ho 21 anni e studio recitazione già da un paio d’anni. Sono, a detta di tutti, una bella ragazza: capelli castani con sfumature bionde che cadono sulle spalle, fisico magro e slanciato, gambe lunghe e molto femminili, una terza buona di seno e un culetto tonificato dalla danza di cui mi sono innamorata fin da bambina. Il mio sogno è diventare una modella o, magari, un attrice di successo. Mi rendo conto di mirare molto in alto e che la strada per arrivarci non è di certo facile, ma madre Natura mi ha dato un corpo, a mio avviso, all’altezza di questa impresa e prima di darmi per vinta ci voglio provare. Sono venuta a Roma proprio per un paio di provini per delle case di moda più o meno famose che mi avevano notato grazie ad alcuni miei scatti pubblicati in una rivista di ‘giovani promesse’,ma, nonostante sembrassero tutte molto interessate e piene di buoni propositi, nessuno mi ha richiamato o offerto un opportunità. Per alcuni il problema erano le tette: ‘vanno meglio per fare la velina che la modella’ mi hanno detto,’ci servono corpi sinuosi e capaci di farsi scivolare addosso i nostri abiti’, altri non erano soddisfatti dalla mia camminata sui tacchi o dal mio modo di pormi e così sono rimasta a fare la cameriera a 5 euro all’ora e l’affitto è diventato un incubo.
Sono rimasta nella capitale anche dopo i primi due insuccessi perché ero sicura di avere più chance qui che in altre città, ma i ripetuti fallimenti mi hanno demoralizzata e spinto a fare cose di cui ancora mi vergogno:
Era il mio 11esimo provino da quando mi ero trasferita e il terzo solo quel giorno. Mi sembra fosse per una rivista di intimo o qualcosa di simile. Ero nel camerino ad indossare il solito costume a due pezzi quando è entrato Fabio, un membro della giuria che di li a poco mi avrebbe giudicata, nonché vicedirettore della rivista. ‘Sei molto bella Cristina. Meriti questo posto, ma credo che non ti prenderanno’. Hanno altre ragazze in lista e molte di loro sono raccomandate o parenti di parenti’.. Però oggi il direttore non c’è. Sono io che comando e sono io che decido chi va nella lista ‘da valutare’ e chi in quella ‘da non richiamare’. Ti voglio proporre come nostra modella ufficiale Cristina, ma a noi serve una ragazza forte oltre che bella, determinata e disposta ad enormi sacrifici pur di lavorare.’ ‘Lo sono! Metto sempre passione per una cosa che mi piace e questo sarebbe il sogno della mia vita. La prego mi dia una possibilità!.’ ‘Mmmm non so. Secondo me ti tireresti indietro alla prima difficoltà.’ Detto ciò comincia a mettermi le mani addosso. I suoi intenti erano chiari sin dall’inizio ma io non volevo vedere l’evidenza. Le sue dite cominciano a toccarmi tutta. I capelli, le labbra, le orecchie, quindi si fa più audace e comincia a palparmi le tette e il culo. Quando una mano mi si infila sotto la gonna a toccare le mutandine ho un sussulto e lo allontano da me. ‘ooohhh ecco, io non sbaglio mai. Lo vedi? Disposta a tutto eh? Sai quante altre ragazzine come te vorrebbero questo lavoro? Sai quante mi si sarebbero già attaccate al cazzo prima di averglielo chiesto? Tu pensi di essere speciale? Continua pure a vivere nell’anonimato. Ci vediamo’ si volta e fa per andarsene quando lo fermo.
‘No! Aspetti. Io’.io’e va bene. Sono disposta a tutto’
Il volto gli si illumina di un sorriso sadico e perverso e si sbottona i pantaloni. Mi fa mettere in ginocchio mentre si sfila le mutande e appoggia il suo viscido uccello alle mie labbra. ‘Succhia o fuori di qui’.
Sapevo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato e ho sempre pensato di mandare a fanculo il primo stronzo che avrebbe cercato di abusare di me, ma questa volta ero rassegnata, volevo quel posto e avrei fatto di tutto per averlo. ‘L’hanno fatto tutte prima di diventare famose, è una specie di rituale di passaggio che ti apre le porte del paradiso e ti cambia la vita’ penso per giustificarmi.
Mi rassegno e apro la bocca. Subito si infila dentro come un fulmine e quasi mi soffoca. Comincio quindi a mettere in pratica quello che avevo imparato quando spompinavo il mio ex e mi concentro sulla cappella. Faccio su e giù con la testa a ritmo piuttosto deciso e intanto do dei piccoli colpetti di lingua sulla punta di quel cazzo rugoso. Non un gran cazzo a dire il vero. 17 centimetri circa, leggermente pendente a destra e di diametro piuttosto piccolo. Non faccio fatica a spompinarlo e le labbra aderiscono bene alla sua pelle per darmi modo di succhiare. Dopo qualche minuto mi fa smettere e mi ordina di sdraiarmi. Io mi stendo su una panca dello stanzino e lui mi si appoggia sopra dirigendo il cazzo verso le grandi labbra. Quindi, senza preavviso e abbastanza rudemente, mi penetra e comincia a scoparmi emettendo ogni tanto dei versetti di piacere. Sento le sue palle sbattere contro le mie chiappe e il suo cazzo entrare ed uscire dalla mia fighetta, ben lontana dall’eccitarsi o dal regalarmi piacere.Le sue mani mi palpano le tette e la sua lingua tortura i miei capezzoli. Continua a fottermi per non so quanti minuti, senza stancarsi. Lo stronzo ha una certa resistenza, ma non vuole una superscopata, vuole un rapporto veloce e arido. Un puro sfogo della sua bestialità. Continua ad infilarmi ritmicamente, mentre io rimango inerme ai suoi affondi sempre più decisi. ‘Eccomi Cristina’sono quasi al limite’preparati a bermi Cristina’ ‘No, senti Fabio, ho fatto tutto quello che mi hai chiesto,ma la tua sborra non la bevo. Non sono una puttana.’ ‘Ah, capisco. Preferisci che ti venga in faccia o dentro magari” ‘D’accordo’ Fai quello che devi’ ‘Brava bambina’ e si sfila da me. Mi inginocchio prontamente di fronte a lui e aspetto che finisca il lavoro. Si sega velocemente e appena sente l’orgasmo crescere mi afferra la testa e mi spinge contro il suo uccello. Io lo imbocco prontamente e mi fermo con quel coso in bocca aspettando che finisca di spararmi quel liquido caldo in gola. Ingoio tutto aspettandomi un sapore disgustoso, ma rimango piacevolmente sorpresa nel constatare il piacere che mi deriva da quella sensazione e da quel gusto nella mia bocca. ‘Ohhh’.brava..bravissima Cristina’.hai sicuramente un futuro davanti a te’.hai fatto la scelta giusta’.Datti una sistemata e vieni di là’.
La gioia di avere praticamente il lavoro in tasca, purtroppo, non riesce a farsi strada in mezzo alla vergogna che provo nell’essermi svenduta a quell’uomo così viscido. Vado di là e faccio il mio provino. Sembrano entusiasti, vedo Fabio scambiare due parole con una sua collaboratrice, quindi alzarsi e parlare:
‘Ottimo, ottimo Cristina. Può lasciare il suo numero di telefono alla segretaria. Le faremo sapere. Grazie.’
Inutile dire che mi crollò il mondo addosso. Si era preso gioco di me e ora mi fissava con un sorriso falso e accondiscendente. Non ci vedevo più dalla rabbia e dalla disperazione: volevo urlare a tutti che mi aveva quasi stuprata promettendomi quel posto, che era un maniaco e un criminale. Ma non usciva nulla dalla mia bocca. Una lacrima scese veloce e mi voltai per non dargli la soddisfazione di vedermi piangere. Corsi nello stanzino per cambiarmi al volo e volai a casa. Ero completamente distrutta e quella batosta mi scoraggiò non poco. Saltai alcuni provini e presi una settimana di ferie dalla caffetteria. Mi serviva tempo per riprendermi. Giurai vendetta, ma ero con le mani legate. Se lo denunciavo avrei fatto la figura della puttana e soprattutto sarei diventata un caso TV e nessuno assume come modella un caso Tv. La rabbia mi ribolliva nelle vene e da quel giorno cambiai. Il mio entusiasmo si spense’

Mi accorgo solo ora che Gigi è uscito lasciandomi sola e mi faccio forza, cancello le preoccupazioni e mi vado a preparare per l’ennesimo provino previsto per quel pomeriggio. Ore 15:00 agli uffici del ‘Daisy’, una rivista che pubblicizza abiti da sposa disegnati da una nuova stilista di successo di nome, appunto, Daisy. Mi metto un abito nero e lungo fino alle ginocchia che fascia il mio corpo e mette in risalto il pancino e le tette, lo stringo quindi alla vita con una cintura, la migliore che ho, e indosso un paio di scarpe nere col tacco molto eleganti. Un piccolo ritocco al trucco, che preferisco comunque lasciare leggero e sono pronta a partire. Tempo 20 minuti e sono seduta in sala d’aspetto, leggendo una rivista per ingannare il tempo.
Finalmente mi chiamano, faccio un profondo respiro, ‘Ci siamo, questa volta è quella giusta, sono sicura’ penso per incoraggiarmi ed entro. Non mi fanno fare subito il provino. Mi fanno entrare in uno stanzino e mi danno un costume da bagno a due pezzi da indossare. ‘E ora che diavolo centra il mio aspetto in costume da bagno se devo indossare abiti da sposa?’ mi chiedo, ma non ci sto a rimuginare troppo sopra, sono abituata a sfilare in intimo oramai e non mi preoccupa più la cosa. Entro e mi dicono di rimare in piedi di fronte al tavolo della giuria finche non saranno loro a dirmi di sfilare o mettermi in posa. ‘Presentati’ mi fa un ometto mezzo pelato che siede a destra della donna che capeggia il gruppo, probabilmente Daisy in persona: una bellissima 50enne vestita elegantissima.
‘Ciao, mi chiamo Cristina, ho 21 anni e oltre a studiare recitazione sto seguendo un cor..’
‘Troppo giovane.’ Sbotta Daisy interrompendomi bruscamente.
‘Come scusi?’ chiedo, cercando di passare sopra la sua sgarbatezza e mantenendo la calma.
‘Senti Marina, noi siamo una rivista che pubblicizza una linea di abiti da sposa e tu non hai proprio l’aspetto di una giovane sposina. Sembri una velina, una letterina o, al massimo, una pin-up di Playboy e il nostro scopo non è quello di far eccitare i futuri sposini che insieme alle loro mogli sfoglieranno la nostra rivista, ma di farli interessare principalmente al vestito e fargli immaginare come calzerebbe sul corpo della loro donna. Capisci cara? Non fa per te. Mandatemi la prossima.’
Sono distrutta. Non riesco a capire il perché della sua scelta ne il perché della sua mancanza di tatto nei confronti dei miei sentimenti. Mi ha liquidata come una cameriera e ciò che più conta è che anche oggi tornerò a casa senza nulla in mano, nemmeno delle futili speranze. Non so che dire’
‘Mi chiamo Cristina comunque” è tutto ciò che riesco a bisbigliare prima di voltarmi e andarmi a cambiare. Infilo meccanicamente i vestiti di prima ed mi dirigo all’uscita del palazzo il più in fretta possibile.
Sono sulla soglia quando mi sento chiamare. ‘Cristina! Cristina aspetta!’ è un uomo sulla 30ina, molto elegante e il suo volto non mi è nuovo. Mi fermo e lo ascolto. ‘Mi sarò scordata qualcosa in camerino’ penso.
‘Ciao Cristina sono Roberto. Senti non te la prendere per il provino, Daisy è così, o gli piaci al volo o gode nel vederti soffrire’ di colpo capisco: il suo volto mi è familiare perché anche lui ha assistito al provino e i nostri sguardi si sono incrociati, ma solo per un attimo.
‘Senti Cristina, ho un lavoro da offrirti,ma non è un impiego come tutti gli altri e ti prego di pensarci bene e magari di dormirci anche sopra prima di decidere e darmi una risposta’.
La sorpresa e l’euforia iniziale si trasformano in dubbio e curiosità, ma sono disposta a tutto pur di guadagnare qualcosina in più e iniziare a sistemarmi.
‘D’accordo, sentiamo’ gli faccio.
Sarò schietto e non userò inutili giri di parole: ‘Sono un regista di film per adulti e saresti perfetta per fare la pornostar’
‘..Panico: non so se ridere e prenderla come uno scherzo o dirmi indignata e andarmene’..rimango in silenzio e il mio cervello comincia a lavorare come un motorino. ‘I soldi, certo, sono assicurati, più di quanti immagino’.no, aspetta, ma che cazzo faccio?! Ci penso pure?! Attrice porno, ma vaaa. Per prima cosa mi fotterei il futuro: chi assumerebbe come modella un ex-pornostar? E i miei genitori? I miei amici? La famiglia che spero di avere un giorno? Chi sposerebbe una ‘donnina’ di internet? Non ci voglio nemmeno pensare, è fuori discussione’ penso fra me e me.
Roberto, intanto vedendomi titubante e forse sconvolta, si affretta ad aggiungere:
‘Ovviamente userai un soprannome o un nome d’arte, nessuno ti obbligherà a fare nulla, sarà tutto protetto e sicuro al 100% e non ti devi nemmeno preoccupare del tuo futuro o della tua fama. Tantissime donne ormai, ritiratesi dal mondo del porno, ora hanno splendide famiglie, impieghi da sogno e sono molto rispettate da tutti: è un modo come un altro per farsi conoscere. Prendi Daisy, ad esempio, lei è una mia ex attrice, una delle migliori anche. Ha fatto successo girando film porno e diventando una pornostar internazionale, quindi, una volta ritiratasi, si è messa in proprio e ora disegna questi stupidi abiti da sposa. per ricambiare di averla resa famosa ora mi permettere di assistere ai provini che tiene e sono riuscito anche a convincerla a ricevere le ragazza in costume così le posso valutare meglio.’
‘Senti Roberto io’.non..’ ‘Alt! Aspetta. Non rispondermi adesso. Tu vai a casa, ti fai una doccia, ci dormi sopra e domani mi chiami e mi fai sapere. Ci conto.’ mi porge il suo biglietto da visita, si volta e se ne va, senza darmi il tempo di controbattere.
Rimango ferma a rigirarmi il biglietto da visita fra le dita e ripensando all’assurdità di questa giornata. Mi riprendo e torno a casa. Faccio come mi ha detto Roberto, preparo la doccia, ma l’acqua rimane gelata: c’è un guasto alla mia tubatura da giorni ormai e l’acqua calda è un lusso che non mi posso più permettere se non pago l’affitto.
La sera lavoro in caffetteria e appena stacco corro a casa stanca morta. Non riesco a prendere sonno torturata da quella scelta che ora non sembra più così scontata e continuo a rigirarmi sul letto nervosamente.
Mi alzo al suono della sveglia. Le 8:00. Rimango sotto le coperte a rimuginare. La mia vita va a rotoli e il mio sogno è praticamente infranto. In questa situazione ogni appiglio è importante’
‘D’accordo proviamo. Ho un disperato bisogno di lavorare.’
‘Ottimo! Questa è una gran bella notizia! Facciamo alle 16 in punto in ufficio da me? L’indirizzo è sul biglietto da visita.’
‘Ok. A dopo.’
‘Perfetto, ciao Cristina’
Metto giù la cornetta. ‘Non ci posso ancora credere. L’ho chiamato. Che sto facendo?. Vabbè, dai, mi farà fare un provino, io gli dirò che ho pochissima esperienza nel settore e lui mi congederà garbatamente e ognuno per la sua strada. Almeno potrò dire di averci provato e non avrò rimpianti.’

Per commenti, consigli o critiche eroracc@gmail.com Mi vesto il meno provocante possibile e mi presento all’indirizzo concordato. Non c’è fila o gente davanti a me, appena arrivo mi fanno entrare e accomodare su un divano rosso fuoco.
Pochi minuti dopo arriva Roberto. ‘Cristina! Eccoti finalmente! Allora, che vogliamo fare? Lo facciamo questo provino? Ci saranno telecamere e tutto ovviamente.’ ‘Visto che sono qui’.facciamolo!’ cerco di essere più naturale possibile e di non far trasparire il nervosismo.
Lo seguo e mi accompagna in una stanza più grande, con un riflettore sul lato sinistro e al centro un divano giallo canarino con di fronte l’ennesima scrivania, dove si va a sedere Roberto. Mi accomodo sul divano e comincia il provino.
‘Nome’: ‘Cristina’
‘Età’: ’21 anni’
‘Esperienze nel campo cinematografico’: ‘Nessuna’
‘Esperienze nell’ambito dell’alta moda’: ‘Nessuna’
‘Senti Roberto io’.’ ‘No! Non parlare. Rilassati e rispondi solo alle mie domande. Senza paura’ ‘Ok..’
Quel botta e risposta dura ancora qualche minuto, quindi, si comincia a parlare di cosa veramente attinenti al lavoro.
‘Allora Cristina, come ti ho già detto sono un regista di film porno e desidero che tu sia una mia attrice. Quindi ora ti farò alcune domande sulle tue preferenze sessuali e ti prego di rispondermi con sincerità e in tutta tranquillità. Qui nessuno ti giudica, anzi, in questo campo del cinema più sei sincera con te stessa più il tuo lavoro ti piacerà e ti farà sentire appagata’
‘Hai qualche malattia che potresti rischiare di trasmettere svolgendo il tuo lavoro?’: ‘No, non ne ho’
‘Hai problemi a fare sesso con un uomo che non conosci senza preservativo? Naturalmente con tutti i controlli del caso: la salute e l’igiene prima di tutto.’ ‘Bè’no.’ rispondo divertita. Mi sembra tutto così assurdo, lo prendo quasi come un gioco e mi rilasso.
‘Provi fastidio all’idea che uno o più uomini ti vengano addosso?’: ‘No, direi di no.’
‘Saresti disposta ad ingoiare lo sperma di un uomo?’: questa volta no rispondo subito”Sì, lo farei’
‘Saresti disposta a farti venire dentro da un nostro pornoattore? Senza naturalmente aver prima preso i dovuti accorgimenti per evitare la gravidanza’: ‘No, non ho problemi’ Tutte queste domande cominciano a farmi venire in mente pensieri strani e inconsciamente comincio quasi ad eccitarmi. Sento i capezzoli indurirsi sotto la camicetta.
‘Saresti disposta a fare anche sesso anale?’: Domanda critica, sapevo che sarebbe arrivata. Ripenso alle mie esperienza passate: non erano state poi così tragiche, anzi, mi era anche piaciuto in parte l’essere dominata completamente. Alla fine decido di essere totalmente sincera. ‘Sì, sono disposta.’
‘Saresti disposta a fare sesso con 2 o più uomini contemporaneamente? Il che include anche la doppia penetrazione e simili.’: ‘Sì sono disposta.’ Cazzo, mi sento una troia. Forse sto esagerando. Probabilmente non mi rendo bene conto di quello che sto dicendo ne di quello che sta succedendo in quella stanza. Forse è l’eccitazione che mi fa parlare.
‘Saresti disposta a girare scene lesbo?’: I ricordi anche questa volta corrono all’indietro, quando io e Francesca, la mia migliore amica di sempre, abbiamo avuto il primo rapporto lesbo della nostra vita. Avevamo 18 anni e voglia di esplorare i nostri corpi. Eravamo in campeggio, sole in tenda. Ci siamo spogliate di comune accordo e il tutto è finito in un 69 che ancora ricordo come un bellissimo sogno. Le nostre lingue che leccavano e lappavano le nostri fichette giovani e umide. I gridolini contenuti per non svegliare gli altri. I sospiri, il piacere cha la sua bocca riuscì a donarmi e il tremolio del suo corpo scosso dal lavoro della mia lingua. Infine il bacio prima di addormentarci l’una sull’altra. Quel bacio dolcissimo, come fra amanti e quel sapore e quell’odore di sesso di cui era impregnata la sua bocca’.’Sì’..sì, sono disposta’.
‘Ottimo Cristina, con le domande abbiamo finito. Ora facciamo un po’ di foto.’ ‘D’accordo’ e mi alzo per permettergli di fotografarmi meglio. ‘Di nudo integrale’ aggiunge ‘Oh’..Sì, giusto’. Provvedo a spogliarmi. Siamo solo noi due nella stanza e non provo vergogna: mi fido di lui.
In un attimo sono nuda. Le tette a coppa di champagne stanno su che è una meraviglia, merito della giovane età, i capezzoli duri che puntano verso l’alto. Più sotto la mia fighetta, quasi completamente rasata ad eccezione di un piccolissimo cespuglietto castano che sembra quasi indicare la via. Mi fa girare e posso sentire i suoi occhi sul mio culo e sulla mie gambe. Intanto scatta diverse foto e ogni volta mi suggerisce una posa.
10 minuti dopo è soddisfatto del lavoro svolto e mi fa riaccomodare seduta. ‘Ok Cristina. Questo lavoro è tuo. Sei perfetta. Hai un corpo stupendo, un visetto angelico e scommetto, e generalmente non sbaglio, che se presa dal verso giusto, riuscirai a tirare fuori una belva durante le scene di sesso. Che ne dici? Sali a bordo e sotto la mia guida aspiri a diventare un attrice porno conosciuta in tutta il Mondo, rispettata, venerata e richiesta a tutte le feste di gala o torni a fare la cameriera e a servire caffè e tost per il resto della tua permanenza a Roma? Sta a te decidere.’
Alla fine ci siamo. Il momento della scelta. Non si torna indietro. O sì o no. Non ci sono più forse o magari.
‘Lo stipendio è di 120 euro a scena all’inizio, perché dovrai fare della gavetta con video o film a basso costo. Col passare del tempo si arriverà anche a 400 euro a scena con incentivi in base alle prestazioni richieste o al numero di attori impegnati. Se poi darai anima e corpo al lavoro e riuscirai a sfondare e a piacere al pubblico avrai film dedicati interamente a te, col tuo nome in prima pagina e qui parliamo di veri e propri contratti di migliaia di euro l’uno, senza contare tutta la linea di gadget e attrezzi fatti su misura del tuo corpo che verranno messi in vendita in tutti i sexy shop.’
All’improvviso quella ‘scalata al successo’ mi appare chiara in tutta la sua interezza e mi si stampa in mente come la via più facile per fare soldi e magari, perché no, anche divertirsi.
‘Accetto.’ Dico tutto d’un fiato per evitare tentennamenti o cambi d’idea improvvisi. ‘Ottimo! Ottimo! Allora su! Fammi vedere come te la cavi sotto i riflettori’.
In un attimo preme un tasto sul telefono e parla alla segreteria: ‘Carla, per piacere mandami Gianni’ ‘Subito’.
Non afferro al volo la situazione. Mi risulta tutto chiaro quando il Gianni di cui parlava Roberto entra nella stanza. Completamente nudo. Il mio sguardo ricade subito e inevitabilmente sul suo cazzo a penzoloni.
‘Cristina-Gianni, Gianni-Cristina. Ottimo. Adesso vi cooscete. Gianni, Cristina qui è una nuova attrice e volevo vedere un po’ come se la cavava ripresa da una telecamera, ci sono problemi per te? Hai tempo?’
‘Nessun problema Robby, quando vuoi’.
‘Ok, Cristina. Rilassati e scollega il cervello. Non è un esame, è un test per vedere qual è il tuo grado di preparazione.’ Detto ciò Roberto tira fuori dal cassetto una tele camerina portatile, di quelle digitali e comincia a filmare, mentre Gianni mi si siede accanto sul divano, mi sorride in maniera rassicurante e comincia a baciarmi il collo. Sono nuda, con un perfetto sconosciuto che mi sta approcciando per scoparmi e una telecamera mi sta filmando. Istintivamente chiudo le gambe e rimango immobile e insensibile ai baci dell’uomo. ‘Rilassati Cry, è tutto apposto. Lasciati andare’ mi fa Roberto da dietro l’obbiettivo. Provo a fare come mi dice e mi lascio andare. Comincio a ricambiare i baci di Gianni e le nostre bocche si incontrano, così come le nostre lingue. Il blocco allo stomaco comincia a sciogliersi e contemporaneamente anche le mie resistenze si fanno più blande. Gianni passa alle tette, ci si fionda praticamente. Ci butta la faccia dentro e comincia a leccare e succhiare, a mordicchiare e spremere. Sa quello che fa e si sente. ‘Hai due tette magnifiche Cristina’ mi fa prima di ributtarcisi dentro come un bambino. Il mio respiro si fa più pesante. La sua bocca scende. Ora tortura l’ombelico e continua a scendere. Si ferma ad annusare il cespuglietto prima del Paradiso e sembra inebriato da quell’odore. Quindi, scende ancora, ma va a leccare le gambe e l’interno coscia. La sensazione di calore che mi trasmette mi avvolge tutta. Piano piano, quasi con paura, risale su e arriva alle porte del mio piacere. Allarga le grandi labbra con le dita, quindi si umidifica il medio con la saliva e lo passa lungo tutta la lunghezza di quel frutto. Si ferma sul clitoride e comincia a massaggiarlo delicatamente. Sa dove deve toccare, sa come deve fare, è stupendo. Allargo le gambe incosciamente e la sua azione si fa più decisa. La lingua comincia a giocare con tutto ciò che trova sul suo cammino, con grazia, ma al tempo stesso con decisione. Lappate a piena lingua su tutta la figa si alternano a piccoli colpetti al clito e a decisi affondi quasi come se volesse penetrarmi con la lingua. Il piacere mi avvolge e dal basso ventre si estende a tutto il corpo.
‘Gemi pure Cry. Non ti devi trattenere.’ Eseguo immediatamente e accompagno l’esperto lavoro di lingua di Gianni con gridolini e gemiti di pura estasi. Riapro gli occhi e mi trovo la telecamera che mi fissa, probabilmente in un primo piano della mia faccia deformata dal godimento. Non me ne curo. Sono troppo presa dal momento per preoccuparmi di quello che mi circonda. Comincio a giocare coi miei capezzoli e massaggio le tette. Sembrano passate delle ore quando si stacca da me e si alza. Noto solo ora che il cazzo è in tiro. Tutte quel leccare e succhiare l’hanno risvegliato e ora reclama attenzioni. Saranno 22-23 centimetri di carne. Un cazzo davvero notevole, che svetta dritto verso di me come si mi avesse prescelta come sua prossima ‘preda’. Le palle sono gonfie e proporzionate al palo che sorreggono e il resto del corpo di Gianni è muscoloso e aitante. Lo voglio. A questo punto non desidero altro. Mi butto in ginocchio. Lo prendo in bocca e comincio a pompare. Lecco, succhio e assaporo tutto. Mi sento una puttana e questo mi fa godere di più. Ho deciso che se devo essere puttana per un giorno tanto vale esserlo completamente e fino in fondo. Mi stacco solo per guardarlo negli occhi o per lasciare che un fil di bava si stacchi e colleghi la mia bocca alla cappella lucida, come ho visto fare nei pochi film porno che ho visto. Quindi torno ad imboccarlo completamente e cerco di ingoiarlo il più possibile, fino a che non mi sento strozzare. Questo fa si che altra bava fuoriesca dalla mia bocca e vada a cadere sul cazzo e per terra. Succhio tutto assaporando quell’odore di sesso inebriante e passo a succhiare le palle. So che agli uomini piace. Mi abbasso di più quindi e succhio quelle palle gonfie e rasate, come il resto del membro di Gianni. Intanto con la mano continuo a segare quel cazzo magnifico. Vedo la telecamera di Roberto inquadrarmi da sotto le gambe di Gianni, in un inquadratura che prende la mia bocca che si muove frenetica sulla palle e i miei occhi che non si staccano mai dal cazzo dell’uomo.
‘Ok siete pronti ora’ e subito capiamo ed eseguiamo l’ordine implicito di Roberto.
Gianni prende l’iniziativa e si va a sedere sul divano appoggiandosi allo schienale, quindi, mi chiama a se e mi fa salire su di lui. Ci scambiamo un sguardo fugace e diamo il via alle danze. Mi afferra per i fianchi e mi cala piano sulla sua asta di carne che si infila perfettamente e senza troppi problemi dentro di me provocandomi una sensazione di pienezza e soddisfazione che era da tempo che non provavo. Comincia così una lunga chiavata, che mi vede muovere freneticamente il bacino su e giù per facilitare le sue infilate, rafforzate da veloci colpi di reni. La telecamera ci gira attorno per inquadrare le mie tette che ballano davanti agli occhi dell’attore che non si fa pregare e si sporge in avanti per succhiarle e baciarle. Quindi Roberto si allontana e va a fare un primo piano del cazzo di Gianni che entra ed esce dalla mia fighetta. Come un stantuffo, in un movimento deciso e inesorabile. Riprende le mie e le sue smorfie di piacere e zoomma sui capezzoli bagnati di saliva.
Passiamo 10 minuti così e Gianni decide di cambiare posizione. Lui rimane seduto, mentre in semplicemente giro su me stessa e torno ad impalarmi insaziabile. La scena risultante che provo ad immaginarmi da fuori è molto eccitante. Questa volta la telecamera ha in primo piano la mia fighetta spalancata, con quel cazzo che la perfora come una trivella e che si spinge sempre più dentro.
Passa un altro quarto d’ora e il mio corpo è sconquassato dal piacere ricevuto e dal troppo movimento.
‘D’accordo, apposto così. Finisci Gianni’ A queste parole il cazzo dentro di me reagisce come un cagnolino ben ammaestrato: aumenta il ritmo delle pompate in maniera spaventosa, scuotendomi da capo a piedi. Pochi minuti di quel trattamento e sento l’orgasmo crescere nel mio partner, che si sfila prontamente da me, mi appoggia su di sé e mi sborra, con 4-5 getti di caldo liquido, tutta la pancia e le tette. Roberto si dilunga ancora per qualche minuto sui nostri volti esausti e soddisfatti e sul lento colare dello sperma sul mio corpo. Quindi stoppa, ripone apposto la cinepresa e ci gratifica con un lungo applauso.
‘Complimenti davvero!! A tutti! A te Gianni perché come al solito ai svolto il tuo lavoro alla grande, e a te Cristina, che ti sei rivelata una pornostar nata! Te lo si leggeva negli occhi il piacere di scopare ed essere vista. Tutto l’impaccio iniziale è scomparso a poco a poco e ha lasciato il posto ad una belva scatenata e bollente! Complimenti! Segui me e farai strada. Dico sul serio’.
Naturalmente sono gratificata da quelle parole e da tutti quei complimenti e finisco per convincermi del tutto che forse è proprio la mia strada questa. ‘Succhierò e scoperò cazzi per i prossimi 30 anni e se avrò successo sarò anche famosa e ricca’ penso fra me e me quasi scherzando’. ‘Bè’. penso che potrei anche abituarmici’.
‘Ecco a te Cristina. Sono per il disturbo e per il primo video ufficiale targato con il nostro marchio di fabbrica.’ E mi porge una banconota da 50 euro ‘ Se acconsentirai sarà poi inserito nei filmini di annunci con i quali pubblicizziamo le nostre modelle e che verranno visionati dagli altri registi del settore. Non ci resta che salutarci ora. Le docce sono lì. Datti una ripulita, fai pure con calma. Martedì prossimo giro un film su un gruppo di ragazze poco più che 18enni che vanno ad una festa in riva al mare per soli uomini e si scatenano finendo poi per trombarseli tutti. Se ti interessa ci sarebbe una particina anche per te. Come ti ho già detto all’inizio sono 120 euro a scena, ma se tutto va come previsto e se il tempo ci assiste, ti voglio protagonista di almeno un paio di riprese. Vedi tu. L’importante è che se ci sei mi serve la tua conferma entro domenica. Così se non vieni posso sempre ripiegare su qualcun’altra.’
‘Grandioso. Ti faccio sapere in settimana’
‘Ok, siamo d’accordo allora. Ora scappo che devo fare da supervisore ad un orgia lesbo di un mio amico regista. Ci sentiamo! Stammi bene!’
‘Ciao Roberto. E Grazie ancora!’
Ci salutiamo con un ultimo sorriso. Sono piena di una gioia indescrivibile. Ho trovato un lavoro che mi piace e che paga molto bene. L’idea di martedì mi intriga. Un party di ragazzine e un gruppo di omaccioni rudi. Niente male. L’atmosfera mi esalta. Credo che andrò.
Saluto pure Gianni che ricambia con gentilezza ed esce, rigorosamente nudo come è entrato. Quindi mi dirigo alle docce e poi, via, dritta a casa. Domani telefonerò per licenziarmi alla caffetteria. Mi fido ciecamente di Roberto.

Per commenti, consigli o critiche eroracc@gmail.com
‘L’attesa’

‘Pronto, Roberto?. Sono Cristina, la nuova..’

‘Ohhh Cristi! Come andiamo? Tutto apposto?’

‘Tutto bene grazie. Senti, per martedì, è ancora valida l’offerta per quel paio di scene di cui mi avevi parlato?’

‘Certo! Come ti ho già detto, giriamo un film su un gruppo di ragazze che si imbucano ad una festa per soli uomini e il tutto finisce in una scopata che dura fino all’alba. Giriamo fuori Roma, perciò bisognerà prendere le auto e staremo fuori tutta la notte. Sei dei nostri?’

Me lo presenta come se fosse una festa fra amici, una scampagnata amichevole e forse è proprio questo che mi rassicura di lui: la sua estrema naturalezza e tranquillità.

‘Sì, vengo volentieri. Dove e quando?’

‘Allora, ci vediamo all’indirizzo dell’altra volta alle 17 in punto, così abbiamo tutti il tempo di caricare le attrezzature sul furgone e raggiungere il posto delle riprese. Occorrerà rimanere svegli tutta la notte perciò cerca di presentarti bene riposata.’

‘D’accordo. Ci vediamo martedì. Ciao Roberto’

‘Ottimo! A martedì!’

Chiudo il telefono. Alla fine l’ho chiamato ancora. Non so bene cosa sto facendo. In questo periodo sono molto confusa e il dubbio mi logora. Non è troppo tardi per tirarsi indietro, ho fatto solo un video/provino e senza il mio permesso non uscirà mai dalle mura dell’ufficio di Roberto, ma poi mi ritrovo a pensare che è un lavoro come un altro, che potrei davvero avere successo in questo campo e soprattutto è la prima volta che mi assumono per un lavoro e sono entusiasti di come lo svolgo, mi danno fiducia, mi consigliano e mi tranquillizzano come una famiglia. Non mi sono trovata a disagio il giorno del provino. Ho seguito i suggerimenti di Roberto e mi sono lasciata andare con Gianni, anche se la telecamera mi fissava e riprendeva ogni mia mossa. Alla fine mi è anche piaciuto, anzi, a dire la verità mi è piaciuto parecchio. Ho 21 anni e sono nel pieno della mia giovinezza: ogni tanto anch’io ho bisogno di un sfogo dal punto di vista sessuale. Mi sono divertita parecchio col mio ex, già dalle prime esperienze, a 16 anni. Superata la maggiore età, poi, ci siamo dati parecchio da fare e, senza nessun tabù, abbiamo scopato alla grande, talvolta anche tutta la notte. Da quando sono a Roma, però, ho avuto pochissime occasioni di andare a letto con un uomo e, di fatti, la mia ultima esperienza è stata il mezzo ‘stupro’ che ho subito al mio 11esimo provino. Il provino di ieri, quindi, ha segnato un po’ il mio ritorno al sesso e sono arrivata a provare quel piacere che non raggiungevo da tempo, perso già durante l’ultimo periodo col mio ex. Non credevo di poter godere eppure è successo, forse perché Gianni ha una certa esperienza nel campo, forse perché era sin troppo tempo che non assaggiavo un cazzo, o forse perché, semplicemente, mi sentivo tranquilla ed eccitata allo stesso tempo da quella situazione. Sta di fatto che con una piacevole scopata di 30 minuti ho guadagnato quanto che con 10 ore di lavoro alla caffetteria. Non sono ancora sicura della mia scelta, forse non lo sarò mai, ma ormai sono in ballo e voglio giocarmi questa chance fino in fondo. 3 giorni. Fra soli 3 giorni farò la mia comparsa sul primo vero film e il mio nome e la mia faccia, inevitabilmente, cominceranno a girare e ad entrare nelle case degli italiani. Chissà se lo vedranno anche i miei amici d’infanzia? Chissà se lo vedranno anche i miei? Non importa, in fondo; sono pronta ad affrontarne le conseguenze.
I 3 giorni sembrano non passare mai; l’attesa si fa snervante. Riaccendo il PC e torno su Internet. Giro, per la terza volta solo oggi, per siti porno e cerco video in streaming di pornostar famose. Oramai comincio ad orientarmi un pochino fra i vari siti e so dove andare a cercare. Ne trovo uno di Jenna Haze, attrice statunitense molto famosa in questo periodo. Oramai le basi di ogni video ho imparato a conoscerle: sguardo da troia come se il tuo sogno più grande fosse fare su e giù sul palo del belloccio che hai di fronte, atteggiamento sensuale e accattivante, movimenti lenti, sensuali e sorrisetto malizioso. Non è difficile, ma di certo è imbarazzante. Quindi comincia l’azione e con un pretesto qualsiasi e dopo un paio di battute di poco effetto, volano via i vestiti e comincia la parte che mi interessa. 2 minuti e Jenna è già attaccata al cazzo dell’uomo. Succhia come un ossessa e produce un suono di risucchio scandaloso. Si stacca, ride e torna a succhiare con più foga di prima. Non si cura della bava che gli cola dalla bocca. Che gli cade sulle tette o sul collo. Si preoccupa solo di scostare i capelli per non coprire la visuale alla telecamera e al pubblico. Con una mano prende a massaggiarsi furiosamente la figa e subito il regista inquadra la scena. Jenna torna a dedicarsi anima e corpo al pompino e cerca di spingersi il cazzo più in profondità possibile, fino a farsi venire conati di vomito, per poi sputarci sopra e rimboccarlo completamente. Il passaggio delle redini della scena è repentino: lei si stende e lui prontamente butta la testa fra le sue gambe. Appena la lingua comincia a lappare e leccare quella bella figa subito cominciano i lamenti di godimento della Haze che si divincola e geme come fosse sotto tortura. La finzione è evidente e pacchiana, ma la scena ne guadagna comunque in sensualità e fascino. Zoom sulle dita che ora entrano ed escono dalla fighetta e che, tutte bagnate degli umori di Jenna, vanno a stimolare l’ano, forzandolo e violando poco dopo. La scena è veloce ed eccitante: ora indice e medio entrano rispettivamente nelle figa e nel culo della pornostar accompagnati da gemiti sempre più forti. Non resisto più e mi sfilo le mutandine per liberare il mio fiore e cominciare a toccarmi. Per la seconda volta, oggi, la mia mano va a cercare il clitoride e comincia a giocherellarci come più mi piace, dandomi scariche di piacere avvolgenti. Intanto nel video si comincia a scopare. Jenna è impalata sul cazzo dell’uomo, stile cavallerizza e cavalca con passione. Lui, dal canto suo, accompagna il tutto con forti spinte di reni e si può chiaramente sentire il rumore dello schiocco delle sue palle contro il culo dell’attrice. Le mie dita, seguendo il crescere dell’azione, si fanno più indiscrete e l’indice scivola dentro. Non ricordo quand’è stata l’ultima volta prima di oggi, in cui mi sono masturbata, sicuramente moltissimo tempo fa, ma ora riesco solo a pensare a quanto sono stata stupida e che dovrò ricordarmi di farlo più spesso. Rivolgo lo sguardo al video e ammiro Jenna a pecorina, col cazzo di marmo che si fa strada nel suo culo, di certo non vergine o inesperto, e un enorme vibratore di forma cilindrica piantato nella fica. Ora geme sul serio e urla il suo autentico piacere a tutto il Mondo, con imprecazioni e parolacce, mentre l’attore continua ad abusare del suo ano e a spingere a più non posso. Io faccio entrare due dita e accelero la stimolazione del mio clito: voglio raggiungere l’orgasmo insieme a lui e capisco di non aver più molto tempo. Le ultime possenti infilate ed è pronto a godere. Si sfila, e Jenna, prontamente si gira e gli si mette in ginocchio di fronte. 2 o 3 menate e comincia a spruzzare il suo sperma sulla faccia della Haze, che ride e, con la bocca spalancata, cerca di accoglierne il più possibile. Accelero ancora, infilo 3 dita e il pollice continua a sgrillettare furiosamente. Ho la mano zuppa dei miei umori, che hanno bagnato leggermente anche il cuscino della sedia,ma non me ne curo. Sento il piacere crescermi dentro, i muscoli della mia gattina cominciare a fremere e pulsare,le grandi labbra gonfiarsi di estasi. Trattengo il respiro e guardo per un ultima volta lo schermo. Jenna sta ripulendo l’asta del compagno e il suo viso. Con la lingua raccoglie lo sperma rimasto sulle sue guance e sulla cappella del tipo e lo ingoia senza lasciarne traccia. Sfilo le dita, allargo le gambe il più possibile e mi aggrappo ai poggia bracci della sedia mentre l’orgasmo mi cattura ed esplode libero dentro di me. Mi esce un gridolino, quindi mi appoggio esausta allo schienale e, piano, piano, riporto il respiro alla normalità. Stupendo, come quello di 2 ore fa. Ora posso andarmene a letto. Anzi, DEVO andarmene a letto. Domani è martedì e devo essere in forma.
Stancata dal ditalino, mi addormento quasi subito e la mattina dopo mi sveglio fresca e pimpante. Mi faccio una doccia e finalmente mi godo la mia ritrovata acqua calda. Infatti, dopo aver incassato i 50 euro di Roberto dell’altra volta, ho deciso di spendere parte dei miei pochi risparmi per aggiustare le tubature e potermi fare, così, una doccia come si deve. Mi pulisco per bene e indugio molto sulle parti più importanti per il lavoro di oggi. Lavo la fighetta con molta attenzione e pulisco anche dentro, per quanto mi è possibile, per renderla meglio presentabile possibile. Lavo le tette e i capezzoli e per sicurezza mi faccio anche il bidè, anche se penso che non mi faranno fare ancora scene anal ‘. o forse lo spero soltanto, leggermente impaurita dall’idea. Mi spunto il cespuglietto di peli e lo sistemo per bene, quindi,mi ammiro allo specchio, nuda, per avere una visione di insieme. ‘Certo che mi comporto proprio come una troia quasi’ penso mentre mi guardo le tette allo specchio e le faccio sobbalzare per vedere come vanno, o mentre mi guardo il culo e cerco di capire se piacerà al ‘pubblico’. La verità è che non lo faccio con un senso di porcaggine o malizia, ma con estrema naturalezza e vero interesse. Oramai, dopo averci pensato sopra a lungo, ho capito che non è così scandalosa la cosa, è la morale comune che la condanna e gli dà un senso sbagliato e colpevole. Roberto in questo mi è stato di grande aiuto; anche se ci conosciamo da poco mi ha subito tranquillizzata, messa a mio agio e aiutata ad accettarlo e ad accettarmi. Tutti in quell’ambiente mi hanno aiutata a sentirmi ‘a casa’ e questo mi ha convinta a tal punto che oramai non riesco più a farmene un problema. Prendo tutto con estrema naturalezza e non mi sento a disagio nel far indurire ora i miei capezzoli per vederli allo specchio e osservare che effetto fanno.
Quando mi sento pronta prendo la mia borsa e parto. Direzione: luogo d’incontro con Roberto. Sono in anticipo. Meglio così. Speriamo bene.
Arrivo alle 16 e 35, ma trovo già molte persone che caricano telecamere, fari, scatoloni e quant’altro nei due furgoncini lì fermi. Roberto è già arrivato e lo vedo mentre dirige le operazioni di carico del materiale e sistema personalmente un altro paio di scatoloni a bordo.

‘Cristina! Hai fatto presto! Ansiosa eh? Tranquilla! Vieni qua dai!’ mi saluta col suo solito entusiasmo rassicurante e mi presenta al resto della comitiva:

‘Allora ragazzi. Questa è Cristina, il mio nuovo pupillo. Reciterà anche lei nel film e siccome è la sua prima esperienza da professionista vorrei che le deste una mano tutti ad ambientarsi e a farla sentire a casa.’

‘Grazie Roberto. Ciao a tutti.’ Faccio un po’ impacciata.
Mi arrivano molti sorrisi di benvenuto e parecchi ‘Ciao’ di rimando. L’atmosfera è tutt’altro che tesa e il mio imbarazzo ben presto svanisce. Mi si avvicina subito una ragazza dai lunghi capelli neri, molto giovane e carina, con un corpo sinuoso che attira il mio sguardo.

‘Ciao Cristina, posso chiamarti Cri?’

‘S-Sì certo.’

‘Bene. Io sono Elisabetta, ma tu chiamami anche Eli. Allora? Come ti sembra il nuovo lavoro? Soddisfatta?’
Rimango un attimo spiazzata da tanta espansività, ma la cosa non mi turba e prendo la palla al balzo per fare due chiacchere.
‘Beh, per ora ho fatto solo il provino e oggi, come ha detto Roberto, è la mia prima prova da ‘professionista’ perciò non ti so ancora bene dire se il lavoro mi piace o no. Tu? Anche te lavori per Roberto?’

‘Non proprio. Sono già 2 anni che frequento l’ambiente e giro video e film. Ho cominciato quando avevo 19 anni, dopo aver lavorato come strip teaser in un locale di Milano per un anno. Là mi hanno vista, assaggiata e buttata nel Mondo dell’hard in un batter d’occhio. Ho girato un paio di film lesbo e 5 scene per altri 3 film etero. Quindi ho incontrato Roberto e ora sono 2 mesi che lavoro per lui. Se hai domande, dubbi o paure, basta farmi un fischio e arrivo di corsa. So come ci si sente ad essere al debutto e se non sei tranquilla finisci per farti spaventare e rimani delusa dalla tua prestazione.’

‘Grazie Eli, mi hai già tranquillizzata tanto. Oggi fai da spalla a Roberto o ti butti anche te nella mischia?’ Gli chiedo, cercando di essere più spigliata possibile e di non farmi problemi a parlare con termini forti e diretti, perché vedo che lei non se ne fa e forse è giusto così.

‘Oggi lavoro pure io. Anzi a dirla tutta, non per vantarmi o altro, ma sarò un po’ la capogruppo delle ragazzine che si lanceranno all’attacco di cazzi indifesi’ mi strappa una risata e continua ‘Ormai ho già una certa esperienza in film del genere e secondo Roberto devo cominciare a farmi vedere, perciò mi usa come ‘punta di diamante’ del film e intanto ne approfitta per provare le nuove arrivate e le sue nuove promesse, come te.’ Non c’è spocchiosità nelle sue parole ed è evidente che non lo dice per vantarsi o altro, dice semplicemente le cose come stanno e, quindi, non risulta antipatica o piena di se. Una persona decisamente gradevole e una potenziale buona amica.

‘Ottimo, quindi sarai te a fare il grosso del lavoro. Non dovrò far altro che seguirti’ le dico con un sorriso

‘Hehe, sì, esattamente. Anche per me è un giorno importante. Il mio nome comincia a girare fra i forum d’Italia e ora voglio provare a far un passetto in più verso la meta.’

‘Spero che tu ci riesca. Davvero.’

‘Grazie Cri. L’ho capito subito che eri una ragazza in gamba. Roberto non sbaglia mai, ha l’occhio lungo lui e riesce a guardare nel futuro e nell’animo delle persone. Se per lui sei una promessa, allora, vuol dire che hai qualcosa dentro che si risveglia sulla scena, è sempre così. Anche le più famose attrici hard italiane e non, hanno avuto dubbi, incertezze e si sono fatte domande su domande. Molte di loro erano molto timide, ma sotto i riflettori era come se si trasformassero e diventassero instancabili macchine da sesso. Tu devi solo stare tranquilla e lasciare che accada quello che deve accadere. Credimi.’

‘D’accordo. Lo farò. Contaci’

Quindi ci lasciamo e comincio a fare un giro lì intorno. Tempo due minuti e siamo tutti sui furgoni pronti a partire. Il viaggio è piuttosto lungo e alla fine, quando arriviamo ad un balneare, deserto, sulla spiaggia, l’orologio segna le 19 e 30.
Scendiamo e i cameraman e gli altri addetti ai lavori dietro le quinte, cominciano subito a disporre tutto il materiale a loro disposizione per creare l’ambiente per le riprese. Roberto chiama in disparte me, Elisabetta e altre 4 ragazze con non più di 20 anni a testa, tutte molto belle e accattivanti. Ci spiega il nostro ruolo e quello che vuole che facciamo sulla scena.

‘Allora ragazze. Siamo in un balneare di sera. Non c’è nessuno al di fuori di voi e dei nostri ragazzi che stanno festeggiando. Loro hanno bevuto e voi siete il loro divertimento per la serata. Siete le loro puttane noleggiate per l’intera notte e dovrete comportarvi di conseguenza. Inizierete con una gara di pompini, nella quale 2-3 ragazzi valuteranno il vostro operato e sceglieranno chi di voi spompina meglio e chi si merita il trattamento reale ovvero la doppia penetrazione finale. Naturalmente è già tutto deciso: la prescelta sarà Elisabetta e, quindi, sarà lei l’attrice dell’ultima scena che si terrà all’alba. Le altre intanto reciteranno ognuna col suo uomo e appariranno un po’ qua e là nella scena di orgia generale e poi avranno una scena tutta per loro. In seguito parleremo dei ruoli di ognuna di voi e di quello che dovrà fare. In poche parole: siete voi a voler scopare, siete voi a dover trasmettere la voglia di sesso e siete voi che dovete guadagnarvi la serata con questi signori. Vi deve piacere e dovete essere insaziabili. Tutto chiaro?’

‘Chiarissimo, Roberto. Su ragazze è il momento di familiarizzare con gli attori, così ci sarà più intesa.’

‘Ben detto Eli. Lei è una veterana in confronto alle vostre esperienze perciò se siete in difficoltà fate cioè che le vedete fare. Se avete dubbi o domande sono sicuro che sarà disposta ad aiutarvi in ogni modo. Su, avete 10 minuti e cominciamo a girare!’.

Mi guardo intorno. Le altre ragazze sono molto graziose, ma i loro volti non sono proprio serenissimi, si intravede un filo di tensione nei loro sguardi. L’unica tranquilla e davvero pronta è Elisabetta che ha subito attaccato discorso con uno dei ragazzi e sembra trovarsi pienamente a suo agio. Io, dal canto mio, sono un po’ tesa, ma alla fin fine sto bene. La situazione mi incuriosisce e sono apposto con me stessa; mi sento pronta per troieggiare e questa volta so che non avrò rimorsi o altro. Ho finalmente accettato il mio ruolo.

‘Come si chiama il film?’ chiedo a Roberto in un attimo di pausa.

‘Dal ‘Ti monto’ all’alba’

‘Oh, bè ‘ originale!’

‘Sono contento ti piaccia’.

Un quarto d’ora dopo siamo pronti a girare. Noi ragazze ci siamo pulite, cambiate e preparate alla scena e i ragazzi si sono già messi in posizione per il CIAK iniziale. La sala bar del balneare è molto ampia. L’ala destra è tutta occupata dal piano bar, composto da moltissimi scaffali in vetro con ogni sorta di bottiglia (portate lì dagli addetti al film) e un bancone di legno lucido che attraversa tutta la sala in lunghezza. L’ala sinistra invece ha 4 divani, 2 agli angoli e 2 centrali, e due grandi tavoli con alcolici e salatini. Al centro della stanza c’è una grande piattaforma circolare rialzata che luccica come fatta d’oro, che fa da piedistallo ad un palo da lap dance.
I ragazzi sono disposti 2 per divano e quello che intuitivamente è l’organizzatore della serata è seduto sul bancone del bar. Sono 7 in tutto.
Luci accese e puntate, copioni ripassati. Si parte col primo CIAK della mia vita.

Per commenti, consigli o critiche eroracc@gmail.com
‘Il film’.
‘ ‘Dal ‘Ti monto’ all’alba’ scena prima. CIAK ‘ azione!
‘Allora?! Che ve ne pare? Niente male questa festa fra intimi eh?’ comincia l’uomo seduto sul bancone del bar, che ho saputo chiamarsi Luca.
‘Ahh Lù, complimenti. Davvero complimenti. Alcool e cibo. Il massimo. Il posto, poi, è ottimo. Se noleggiavi pure una puttana per farci divertire tutti, ti avrei proposto a ruolo di presidente degli Stati Uniti!’ La risposta di Marco, il più alto e muscoloso del gruppo, che strappa una sonora risata al resto del gruppo e si schianta il drink che ha in mano (naturalmente nulla di alcolico, doveva solo dare l’idea di continuare a bere e ubriacarsi).
‘Presidente degli Stati Uniti adesso no, sarebbe un bello scazzo, ma credo proprio che dopo questa serata mi dovrete tutti molto’ Quindi fa un cenno a Elisabetta e la invita ad entrare.
Questo è il suo momento, è la prima e l’unica per il momento ad entrare in scena e lo fa a testa alta, con passo sensuale. Da fuori riesco a vederla incamminarsi verso il centro della stanza nel silenzio generale e posso ammirarne la bellezza: è una ragazza bellissima, alta circa 1 e 80, capelli neri e lisci che cadono sulle spalle, fisico snello, molto slanciato, un paio di tette belle e piene con i piccoli capezzoli che fanno capolino da sotto la maglietta e un culetto sodo e in carne. Una ragazza splendida, ma non credo sia più bella o appariscente di me e non lo dico con cattiveria o egoismo, ma con sincerità e schiettezza.
La scena è davvero eccitante e sicuramente i succinti abiti di Elisabetta aiutano molto: una gonnellina dorata che a malapena le copre le mutande mentre cammina, una fascia elastica sul davanti a coprire la parte centrale dei suoi seni esplosivi e un paio di tacchi a spillo.
‘Ciao ragazzi. Vi state divertendo?’ si rivolge con tutta la sua sensualità al pubblico attonito e in silenzio.
‘Questa, signori, è Elisabetta. Direttamente dai migliori night di Milano. 21 anni appena compiuti. Un bel pezzo di topa, fresca e affamata di cazzo. Su, vai al palo piccola’
Eli ubbidisce immediatamente e comincia il suo spettacolino di lap dance. Sa come muoversi e lo dimostra, probabilmente la sua esperienza è dovuta all’annetto passato a fare la strip teaser e questo gli vale gli applausi e i commenti dei ragazzi, ripresisi dallo ‘shock’ iniziale. In 2 minuti volano via i vestiti o quello che erano e le sue forme cominciano a ballare col palo creando un effetto tremendamente eccitante. Comincia quindi un carosello di spagnole mimate, strusciate sensuali e leccate decise.
‘Questa stasera la rompo’ esordisce Claudio dal divano sulla sinistra, evidentemente eccitato da quel balletto esperto.
‘Ecco, proprio per evitare che la vostra foga rovini tutto e sciupi la bellezza della serata, ho invitato anche tutta la corte di gentilissime donzelle che lavorano per Elisabetta. Entrate pure ragazze.’
Finalmente il nostro momento. Entriamo diligenti tutte e 5, in fila. Ci disponiamo quindi davanti alla piattaforma del palo, senza fiatare e perfettamente in riga. Siamo merce e così ci dobbiamo comportare.
Urla di approvazione e di eccitazione arrivano dai ragazzi ancora seduti al divano e i complimenti si sprecano.
Luca, l’organizzatore della serata, si muove per primo e ci si piazza davanti.
‘Dunque. Siamo 7 e abbiamo 6 ragazze. Ho già goduto dei servigi di tutte loro e vi assicuro che è merce rara questa. Sono tutte vostre, ma ad una condizione. Se ci sarà qualcuno che avrà il culo di una di queste ragazze, quello sarò io e lo farò esattamente domani all’alba, alla fine di questa festa. La fortunata verrà scelta di comune accordo.’
Ancora urla di approvazione ed entusiasmo. Sono pronti e finalmente siamo arrivati al momento della vera azione.
Luca fa saltare uno dietro l’altro i nostri top, liberando le 5 paia di tette rimanenti nella sala.
‘Allora, bando alle ciance. Diamo il via al torneo di pompino 2009! Rimanete comodi stravaccati sui vostri divani, signori. Penseranno a tutto loro.’
Sappiamo già tutte il da farsi e cominciamo lo show. A turno ci dirigiamo verso il primo uomo da destra e la prima del gruppo comincia sbottonandogli i pantaloni e tirandogli fuori l’uccello, già in semi-erezione. Comincia così il giro di pompini che ci riguarda in prima persona. 4 minuti a cazzo è la direttiva di Roberto. Quindi passati i 4 minuti, la ragazza prima di me si sposta sul prossimo uomo a destra e ripete le stesse azioni di prima, lasciando a me il compito di lavorarmi l’asta del primo, già ben insalivata e in tiro. Lo imbocco subito, decisa a ben figurare, e cerco di metterci anima e corpo. Non penso troppo al piacere del partner, come mi ha consigliato poco fa Elisabetta, quanto al piacere degli occhi di chi guarda. Faccio aderire per bene le labbra al cazzo e comincio un martellante su e giù con la testa. Le mani le tengo appoggiate a palmi aperti a destra e a sinistra rispetto alla base dell’asta e questo mi dà stabilità e la possibilità di pompare meglio con più trasporto. A tratti tiro fuori la lingua pur continuando a piantarmi l’uccello bene in gola, per farla vedere e leccare e sbavare dappertutto. Non risulta, però, un pasticcio, la saliva è quella giusta per un pompino di riscaldamento e il risultato finale penso risulti davvero eccitante.
Mi stacco da quel palo di carne e attacco il prossimo, con la stessa passione e gli stessi gesti. Faccio sempre ben attenzione a guardare il mio uomo negli occhi e a fare il viso più da troia possibile. Mi diverte l’idea e ben presto mi dimentico delle telecamere, dei cameraman, delle luci, di tutti gli addetti ai lavori e di tutti gli altri presenti in sala. Passo di cazzo in cazzo, come un cagnolino ben ammaestrato, ogni 4 minuti, seguendo i ritmi di Roberto. I ragazzi si godono quel servizio da re e sottolineano i nostri lavori di lingua con commenti compiaciuti e gemiti di godimento.
La fila finisce in fretta e i cazzi da spompinare anche. Una volta finito il giro ci rimettiamo tutte diligentemente in fila davanti ai divani, con indosso solo le gonnelline tutte uguali.
Parte Elisabetta; è il suo turno di fare gli onori di casa e comincia la trafila dei pompini. Ho, quindi, l’occasione di vedere una professionista all’opera. La vista e il risultato sono ottimi. Elisabetta sa il fatto suo: succhia,lecca e pompa con passione, come cercavo di fare io. Si spupazza quei 6 uccelloni con maestria e sembra utilizzare una tecnica diversa ogni uomo che cambia. Uno lo lecca come un ghiacciolo e gli risucchia la pelle con le labbra. Un altro lo spompina tenendo ben salde le labbra all’asta e facendo un lavoro pulito. Un altro ancora invece, se lo infila in gola a più riprese con violenza e decisione, tenendo le labbra aperte e la lingua di fuori come un cane. L’esperienza si vede e valorizza la scena.
Finito lo spettacolino, è Luca a muoversi. Si dirige vero Elisabetta e alzandogli il braccio come ad un campione di boxe annuncia: ‘Abbiamo una vincitrice mi pare di aver capito.’
Sono tutti d’accordo come da copione e ora tocca a noi. Andiamo a sederci ognuna rispettivamente al fianco del compagno prescelto prima dell’inizio della scena e cominciano le danze. Io sono stata accoppiata a Massimo, un uomo piuttosto alto, capelli neri a spazzola e un fisico invidiabile; non mi lamento, è un ragazzo anche piuttosto simpatico per quanto ho capito dalle poche battute che abbiamo scambiato e mi ci sono subito trovata.
Luca, aspettando l’alba e il culo di Eli, tira fuori una telecamerina digitale e comincia a filmare, così da dare il modo a Roberto di inserire nel film scene prese dal filmato ‘amatoriale’ che girerà da qui in poi.
Le altre, Elisabetta compresa, si dispongono con i loro compagni e cominciano ad interpretare i propri ruoli.
La scena è quella dell’orgia generale e non tarda a manifestarsi in tutta se stessa. Dopo qualche bacio più o meno convinto comincio, assieme alle altre ragazze, a massaggiare il cazzo del mio uomo, ancora semi-duro per effetto dei precedenti pompini. Tempo 2 minuti e sono inginocchiata ai suoi piedi e tengo ancora una volta il suo palo di carne in bocca e ricomincio a lavorare di lingua. Questa volta è tutto per me e me lo gusto per bene, lo spingo in fondo fino a strozzarmi e lo imbocco completamente nonostante le considerevoli dimensioni. Con le mani giochicchio con le palle ora e faccio su e giù sull’asta al ritmo delle mie pompate. Mi stacco per dargli modo di togliersi i pantaloni e di liberarsi anche delle mutande. Nel frattempo mi lecco le labbra come estasiata da quel sapore e da quell’odore (e in effetti non sono troppo lontana dall’esserlo) e ne approfitto per guardarmi intorno. Nella sala l’aria si è decisamente scaldata e tutte le altre sono impegnate come me da un pompino al loro partner.
Riprendo il lavoro lasciato in sospeso e continuo a succhiare con passione per almeno altri 3-4 minuti. Decidiamo che è giunto il momento di darci piacere a vicenda e ci disponiamo distesi sulla nostra parte di divano, che dividiamo con un’altra coppia, composta da Claudio e la sua ragazza, una certa Roberta, dal fisico snello e dalla pelle d’avorio, ma con due tette non troppo grandi e formose. Lei è appoggiata allo schienale e lui gli sta leccando a lappate veloci la fica, provocandole un piacere che la fa contorcere e lamentare a più riprese. Noi, dal canto nostro, ci disponiamo in un 69 molto eccitante e mi ritrovo a stendermi sopra al mio Massimo, tornando ad imboccare il suo uccello come poco fa, mentre lui si diverte a giocare con lingua e dita sulla mia fighetta aperta davanti al suo viso. Non è un novellino e non trova difficoltà a leccarmi con maestria e a tenere sotto controllo la sua eccitazione. Il suo lavoro di lingua sul clito e le sue dita sempre più invadenti fanno il loro effetto e mi bagno sul serio. Posso chiaramente sentire il freddo anello che tiene al dito medio entrare ed uscire dal mio caldissimo fiore e stimolare le pareti della mia fighetta e alla fine mi ritrovo ad aspettarlo, sempre più vogliosa di quel contrasto caldo-freddo che mi fa impazzire. Gemo di puro piacere e piano, piano mi stacco da tutto ciò che mi circonda, non sento più i gemiti delle altre ragazze o i commenti degli uomini, non sento più la presenza dell’occhio della telecamera in ogni mio centimetro di pelle e non avverto più nemmeno il calore dei fari puntati su di noi. Mi lascio andare al piacere e cominciamo ad improvvisare.
Cambiamo velocemente posizione, decisi a non perdere nemmeno un secondo, e in men che non si dica sono impalata sul suo cazzo, saltellando su e giù e donandogli la vista delle mie tette che ballano al mio ritmo. La mia mano scende a sgrillettarmi e l’altra la metto in bocca a Massimo che lecca con avidità. Il nostro ansimare si fa più pesante e il nostro ritmo pure, il sudore comincia a bagnare i nostri corpi e dappertutto c’è un forte odore di sesso. Cambiamo ancora posizione e questa volta mi prende a pecorina. Una mano sui capelli, come stesse tenendo le redini di una cavalla, e il cazzo ben piantato nella mia fica impegnato a dettare un ritmo infernale alla chiavata. Claudio e Roberta hanno la stessa idea, col risultato che ora sono faccia a faccia con lei, entrambe sconquassate dai colpi dei due uomini che si stanno divertendo coi nostri buchi. Mi viene un idea e non tardo a metterla in moto: avvicino la bocca a quella di Roberta e la bacio con più passione possibile. Comincia così uno scambio di favori a sfondo omosessuale fra la mia e la sua bocca. Ci lecchiamo le labbra a vicenda e ci uniamo in baci lunghissimi e dannatamente eccitanti per chi ci guarda, tanto che i due aumentano il ritmo della chiavata, incitati dai nostri comportamenti.
STOP!
Roberto ferma tutto e si presenta al centro della sala.
‘Ottimo! O-TTI-MO! Davvero complimenti a tutti. Siamo arrivati praticamente alla fine della scena dell’orgia iniziale. Tutto è andato alla grande e molti di voi mi hanno davvero piacevolmente stupito col loro senso d’improvvisazione e con le loro trovate.’
Massimo, così come Claudio, ha stoppato il suo pompare, ma non si è sfilato e rimane ora, pulsante, al mio interno, mentre ascoltiamo cos’ha da dirci Roberto.
‘Ora l’atto finale. Voglio riprendere per bene la venuta di ognuno di voi e ho già bene in mente un modo per chiudere la scena in grande stile. Allora, innanzitutto sarà Marco, il partner di Elisabetta, a venire per primo e lo farà proprio in bocca ad Eli. Tu Eli limitati ad ingoiare come nella più classica delle scene. Quindi, a turno, verrete uno dietro l’altro, dandomi modo di riprendervi. Questo però, va fatto senza dare modo alle ragazze di ingoiare. Voglio venute facciali, rigorosamente facciali. Voi ragazze, non ingoiate, ne pulitevi la sborra dal viso. Lo farà per voi Elisabetta che, finito di bere ciò che Marco ha da darle, verrà da ognuna di voi e vi leccherà via lo sperma dal viso. Tutto chiaro? Su! A lavoro! Telecamere su Marco, voglio almeno 3 angolazioni.’
Detto fatto, Marco dà le ultime pompate per riprendere da dove aveva lasciato, quindi si stacca da Eli e comincia a menarselo di fronte al suo viso. Pochi secondi e si infila in bocca all’attrice, che diligentemente non lascia uscire nemmeno una goccia e ingoia tutto mostrando fiera la bocca vuota a Marco e alla telecamera.
Stesso procedimento, a turno, dei partner delle altre ragazze, compreso il mio. Assisto così, a copiosi getti di sborra che si infrangono sui visi di tutte quante e che colano dalla fronte alle labbra, quindi al mento e sul collo. Alcuni vengono poco, con 2 o 3 getti di scarsa quantità, sporcano il viso delle ragazze e le lasciano così conciate. Altri, invece, sembrano dei veri fiumi. Così è Massimo. La sua venuta mi sorprende: 4-5 getti abbondanti di sperma che mi imbrattano tutto il viso; uno a coprirmi l’occhio destro, un altro in fronte, un altro ancora lungo tutta la guancia. Una volta finito sono praticamente una maschera di sperma, ma la cosa non mi schifisce. Ho un buon rapporto con lo sperma e non provo ribrezzo ad averlo cosparso per tutto il viso.
Una volta che anche l’ultimo ha scaricato il suo carico di sborra sul viso della malcapitata, ecco partire Elisabetta, come da copione, per leccare via dai visi delle ragazze, tutto lo sperma accumulato sin lì.
Sono distesa sul divano e non riesco a vedere ne dove sia ne cosa stia facendo, ma finalmente spunta sulla mia visuale mentre lecca la faccia di Roberta, mia compagna di divano. Arriva, alla fine, a me e mi si sdraia sopra. Quindi, piano, piano comincia a ripulirmi la faccia dalla sborra di Massimo con leccate possenti, come fosse una gatta che beve il suo latte preferito dalla ciotola. Sento la sua lingua lungo tutto il mio viso e sento spandersi la sensazione di appiccicaticcio dappertutto. Quando ha finito mi stampa un bacio in bocca sorridendomi maliziosamente e mi supera per andare a prendersi la prossima razione di sborra dalla prossima ragazza. La telecamera indugia ancora un po’ su di me, per riprendere Massimo che, chinatosi, sta ora leccando il nettare lasciato dalla fighetta di Elisabetta nel momento in cui mi si è stesa sopra. Quindi il cameraman si sposta velocemente per seguire Eli e la scena termina poco dopo, con quello che, riesco ad intuire,è un primo piano della bocca della protagonista.
STOP!
‘Grandioso! Tutto perfetto. Vi siete meritati una pausa. Sono le 21 e un quarto. Pulitevi, lavatevi e vestitevi che ci aspetta la cena.’ Roberto è radioso per il successo della scena e subito si mette al montaggio insieme ad altri 2 colleghi.
‘Sei stata fantastica, Cri. La doppia pecorina con bacio lesbo non mi sarebbe mai venuta in mente. Davvero eccitante.’ Mi fa Elisabetta, quando ci incontriamo sotto la doccia.
‘Oh.. Grazie Eli. Anche tu sei stata fantastica. Hai molto da insegnarmi’ le faccio di rimando con un sorriso
‘Sì, ma se continui così ha metterci anima e corpo in questo modo, avrò ben poco da insegnarti! Le prossime scene penso che saranno più divertenti. 1 contro 1. Vecchio stile. Mi piacciono sempre. Poi per l’ultima scena di domani mattina si preannunciano scintille, ma non so bene cos’ha in mente Roberto.’
‘Staremo a vedere. Ho una fame!’
Ci asciughiamo insieme alle altre, che, dopo la prima scena, cominciano ad aprirsi di più e il dialogo si fa meno impacciato. La cena è ottima, considerato che non abbiamo veri cuochi ed è stata arrangiata su per tutta la comitiva. Si ride e si scherza e nessuno è nemmeno minimamente imbarazzato per quello successo poco fa. Io mi siedo vicino a Massimo e cominciamo a parlare un po’ di tutto. Il dialogo è piacevole e lui si dimostra molto aperto e intelligente. Quindi prende la parola Roberto e cominciamo tutti a parlare del film, di come sta riuscendo, di come dovremmo affrontare le prossime scene e di come dovremmo disporre i turni per le prossime scopate. Piano, piano mi sembra di entrare sempre di più in questo mondo nuovo e comincio ad imparare anche il gergo e i termini tecnici come ‘smorza candela, forbice incrociata, doppia infilata, cavallerizza, cavallerizza disarcionata e tanti altri di cui prima ignoravo il significato.
‘Allora facciamo una forbice incrociata alla scena 3. Vogliamo anche infilarci una cariola vecchio stile o è esagerato? Che dite? In ogni caso penso sia meglio far fare la disarcionata a Carla. No?’ discorsi del genere si alternano ad altri inerenti alle cose più svariate, come i propri gusti alimentari o i problemi del sesso anale.
L’atmosfera è divertente e il tempo passa bene, ma è ora di rimettersi a lavoro e, superata la fase digestiva, mi sento in forma come prima.
‘D’accordo, Prepariamo le location per le scene di coppia singola. Voi ragazze andate da Elisabetta che vi deve preparare per la prossima scena.’
Ubbidiamo e ci dirigiamo dalla collega.
‘Se farete carriera ci sarà qualcuno che lo farà per voi, ma temo che questa volta dovrete farlo da sole. Prendete questa crema. Credetemi, vi salva la vita. Non si tratta di lubrificante o roba simile, è solo contro l’infiammazione della vagina. Girare scene una dietro l’altra ve la farà infiammare e vi ritroverete con un peperone rosso fra le gambe. Prendete questa, lasciatela asciugare e vedrete che sarete fresche come appena nate anche dopo le chiavate più lunghe.’
Con ciò ci passa un tubetto di crema a testa e cominciamo a spalmarcelo tutte diligentemente. Sono nuda, ma non mi faccio più un problema a girare così. Il contatto della crema sulle mie grandi labbra mi fa trasalire: è gelida e dei brividi cominciano a corrermi velocissimi lungo la schiena. Poco dopo mi abituo alla sensazione e mi rilasso, lasciandogli fare il suo lavoro.
Siamo pronte per la scena di singolo. Ne gireremo 3 alla volta, in 3 location differenti. Ogni scena disporrà di 2 telecamere per sé e della supervisione di un sottoposto di Roberto.
Non vedo l’ora. Ci sarà da divertirsi.

Per commenti, consigli o critiche eroracc@gmail.com

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