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Uniti senza amore

By 19 Settembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

 

La storia che stò per raccontarvi,incomincia circa 10 anni fà, quando io e Laura, mia moglie , avevamo 15 anni, quindi, oggi, siamo una giovane coppia di 25 anni.

Lei una splendida giovane donna, dai lineamenti fini e raffinati, un corpo formoso,bellissimo, sensuale, un carattere timido, ma non tanto da non esprimere tutto il suo desiderio e piacere nei rapporti sessuali .

E’ un’amante “ docile “, dall’orgasmo facile ed intenso, che si ripete più volte durante un rapporto , per la gioia e l’orgoglio del suo amante.

Io sono un giovane uomo, ben dotato, di piacevole aspetto , molto attratto dal sesso in tutte le sue forme e declinazioni.

Con Laura ci siamo incontrati per la prima volta quando, entrambi, facemmo l’ingresso agli studi superiori del liceo scientifico della nostra città, in una classe mista.

Logicamente eravamo due ragazzini e come tali ci siamo comportati il primo anno.

Ma, come credo accada ,da sempre, a quell’età ed in quella sitazione, è facile che tra gli amici di scuola di sesso diverso si instaurino dei rapporti affettivi che, per molti, rappresentano la prima cotta in assoluto, per altri, la necessità di raggiungere uno status simbol che impedisca loro di essere considerati degli sfigati e , quindi,emarginati dal gruppo

Scelsi la ragazza più bella e corteggiata della scuola, avvantaggiato dal fatto che eravamo nella stessa classe e dal mio carattere estroverso, allegro e spiritoso, rispettato da tutti e corteggiato da molte.

Sono amori che quasi mai superano il periodo scolastico, ma che , per molti, se non per tutti, rappresentano anche un mezzo per dar sfogo alle prime pulsioni sessuali.

Questo valse anche per noi, visto che dopo un periodo di conoscenza, comparvero nel nostro rapporto i primi appuntamenti al di fuori della scuola, i primi baci casti e puri , seguiti, dopo un po’,da baci più impegnativi ed eccitanti.

 

Entrambi avevamo alle spalle una famiglia medio borghese abbastanza benestante, dalla quale,però, avevamo ricevuto un’educazione molto diversa

Rigorosa e moralista quella di mia moglie, in cui valeva il principio del tutto proibito, del peccato , della dannazione e del sesso come colpa grave, tutti pericoli che avevano il solo risultato di suscitare la sua curiosità e sollecitare il suo desiderio di trasgredire alle raccomandazioni

Pratica e permissiva quella impartitami da mio padre, attento a mettermi in guardia dalle conseguenze negative che avrebbero potuto avere certi miei comportamenti affrontati senza le dovute precauzioni , confidando, quindi, sul mio senso di responsabilità di fronte a delle situazioni di vita che lui dava per scontato che mi sarei trovato, quanto prima, ad affrontare

Il tempo trascorreva veloce

Le vacanze estive tra il secondo e terzo anno le passammo per lo più separati, salvo qualche breve scappata al mare dove potei ammirare lo splendido corpo seminudo della mia ragazza

Diventavamo sempre più maturi, sia nel corpo che, con il suo trascorrere, il tempo modellava le parti acerbe del nostro fisico con forme piene e morbide, che nella nostra mente, dove aumentava sempre di più il desiderio fisico sessuale

Fù così che il ritorno a scuola fù da entrambi accolto come una benedizione e, quasi da subito, nei nostri incontri fecero la loro comparsa le prime carezze, con le mie mani che si fermavano sempre più spesso sul suo seno, pudoratamente nascosto dai suoi vestiti .I nostri abbraci divennero sempre meno casti e puri con i nostri corpi che si cercavano in un contatto sempre più stretto

Prima che gli studi liceali terminassero, le nostre mani avevano conosciuto ogni parte,anche la più intima , del nostro corpo , ma l’apoteosi del nostro far sesso avvenne nei giorni precedenti l’esame di maturità

Stavamo completando assieme le ultime fasi della preparazione , quando, un giorno, ci trovammo soli a casa mia .

Ormai eravamo adulti e maggiorenni e,come sempre accadeva quando stavamo assieme, incominciammo a baciarci ,a stingersi l’un l’altro , ma, questa volta, non ci fermammo lì e ,mentre lei godeva dei movimenti della mia lingua sul suo clito, sollevai il mio corpo sopra il suo, mi presi in mano il cazzo e,travolto da un desiderio incontrollabile appoggiai la cappella all’ingresso della sua vagina ed incominciai a spingere.

Lei non oppose resistenza, anzi, spingendo il bacino verso il mio pube, favorì l’ingresso del mio cazzo profondamente dentro di lei.

In questa prima scopata della nostra vita scoprimmo che lei era sensibilissima, che godeva con facilità , che era pluriorgasmica, che non era passiva, ma collaborava con il suo amante,obbedendo ad ogni movimento o posizione che lui le imponeva.

Contraccambiava baci e carezze e non aveva problemi a trasmettere all’amante tutto il piacere che provava ed i tanti orgasmi che scuotevano il suo corpo.

Da parte mia mi resi conto di avere la non comune capacità di controllare il mio orgasmo.

Riuscivo a scoparla per un tempo interminabile, salvo poi avere l’orgasmo pochi istanti dopo il momento che decidevo di godere.

Questo ci permise di provare, quasi ogni volta che facevamo sesso, la fantastica esperienza di avere l’orgasmo assieme, nello stesso istante, esperienza che quasi tutti sanno non essere molto comune tra le coppie.

Questa prima scopata mi rivelò anche un’altro fatto importante cui, però, mi imposi di non dare importanza, ossia che la mia ragazza non era più vergine , ma la cosa non mi turbò più che tanto, perchè, in quel momento, non avei scommesso un centesimo che la nostra relazione sarebbe durata troppo a lungo.

 

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Ma avevo fatto male imiei calcoli.

Il piacere che provammo entrambi in quel primo rapporto sessuale fece sì che, da quel giorno in poi, non lasciassimo passare un giorno senza scopare e, quand’era possibile, anche più volte al giorno.

Il nostro non era il grande amore e, forse, neanche il piccolo, ma solo una straordinaria affinità ed intesa sessuale che entrambi avevamo paura di perdere o di non provare con un altro partner

Io ebbi qualche esperienza con ragazze diverse e,forse,anche lei con uomini che non fossi io, ma non provai mai , non solo il piacere che provavo a scopare con lei, ma neanche l’intesa che avevamo tra noi,lei intepretando il ruolo di sottomessa ed io di dominante .

Fù così che dopo due anni da quella prima volta eravamo ancora assieme e, consolidatosi il nostro meraviglioso rapporto sessuale, decidemmo di sposarci, ritenendo il sesso un fattore sufficiente per tenerci uniti per un lungo periodo della nostra vita.

Avevamo entrambi vent’anni.

Tutti e due eravamo iscritti all’università che frequentavamo con buoni risultati , ed entrambi trovammo un occupazione che ci permetteva sia di essere economicamente indipendenti dalle nostre famiglie, che di avere a nostra disposizione il tempo per far fronte agli inpegni dello studio.

Non ci volle,però, molto a capire che qualche cosa non andava per il verso giusto.

I tanti impegni di lavoro , di studio e di frequentazione universitaria, uniti al fatto che non sempre i nostri impegni coincidessero nei tempi, fecero sì che il tempo che passavamo assieme era sempre meno ed a soffrirne fu proprio l’unico fattore che ci aveva unito ed era il nostro far sesso, ora sempre più ridotto ad un apporto veloce e fugace,e sempre più diluito nel tempo

Quando compimmo i 25 anni eravamo entrambi laureati, ma sull’orlo della separazione.

Eravamo sposati da 5 anni e scopavamo da 7, ma, venuto meno l’entusiasmo inziale, mancavano le basi per una convivenza unicamente affettiva, anche se entrambi eravamo ancora legati all’eccitante ricordo del piacere che avevamo provato nei primi anni della nostra vita assieme.

Fui io a ribellarmi all’ideadi separarci, ed imposi a lei ed a me stesso, di prenderci una pausa di riflessione, per vedere se ci fossero ancora i margini per un ritorno ai momenti belli della nostra unione.

Nei 5 anni di lavoro passati, essendo obbligati a rimanere a casa per problemi di studio, tutti e due non avevamo mai esaurito il periodo di ferie che ci spettava ogni anno,, per cui, quell’anno, chiedemmo ai nostri rispettivi datori di lavoro di poter usufruire di un intero mese di ferie nel mese di agosto, cosa che ci fù concessa senza problemi anche perchè entrambi eravamo molto apprezzati dai rispettivi superiori.

Tutti e due sapevamo su cosa puntare perchè questo mese di riposo servisse a riaccendere il fuoco della passione

Forse sarebbe stato suffieiente chiudersi in casa e fare un unica scopata lunga 30 giorni, ma io avevo in mente altre cose. Volevo che tra noi si radicasse la convinzione che solo il sesso che facevamo tra noi sarebbe riuscito a soddisfare le nostre esigenze sessuali per escludere, in tal modo, dalla nostra mente , ogni possibilità di vivere separati o con una perona diversa

Ci mettemmo a consultare cataloghi ed offerte di vacanze e quella che ci convinse di più fu la pubblicità di un nuovo grande albergo 5 stelle appena innaugurato in Dalmazia che, oltre ad una meravigliosa posizione sul mare, alle splendide foto dei suoi interni e delle coste scogliose, offriva anche la possibilità di usufruire di una spiaggia riservata ai naturisti praticanti del nudismo.

La cosa eccitò entrambi e decidemmo di provare.

Tramite l’agenzia che gestiva quell’albergo prenotammo per tutto il mese di agosto.

Dopo tutta una serie di telefonate per trovarci un posto, dato l’affollamento del mese di agosto, ci fù data conferma ed il primo agosto,a notte fonda per evitare il traffico ci mettemmo in viaggio.

Raggiungemmo la località nelle prime ore del pomeriggio.

Il posto era magnifico e l’albergo suntuoso.

Ci presentammo al ricevimento presentando i documenti e le carte relative alla nostra penotazione.

Notai l’impiegato assumere un’espressione meravigliata , chiederci scusa ed allontanarsi per entrare in un ufficio.

Notai un qualche trambusto in quell’ufficio ed , allo stesso tempo, notai ,poco distante da noi, una coppia molto distinta con lei, una bellissima donna sui 35 anni e lui un uomo affascinante che doveva averne vicino alla cinquantina. Ma molto ben portati

Entranbi ci guardavano e lui aveva un strano sorrisetto sulle labbra.

Stavano passando i minuti quando l’uomo che ci era vicino si rivolse a noi dicendoci , sorridendo, che probabilmente eravamo vittime dello stesso problema che avevano loro, ossia che l’albergo era al completo e non sapevano come risolvere la situazione che loro stessi avevno creato avendoci venduto un soggiorno che non era più disponibile.

In quel preciso istante ritornò l’impiegato e ci invitò, molto cortesemente ed assieme all’altra coppia a raggiungere la direzione.

In poche parole ci comunicarono che, per un errore di comunicazione tra loro e l’agenzia di viaggi italiana, che era la stessa per noi e l’altra coppia, erano state accettate le nostre prenotazioni pur essendo l’albergo al completo

Inutile ripetere le loro sentite scuse, ma, proprio per evitare qualsiasi tipo di pubblicità negativa , si dissero disposti a cercare di risolvere il problema e che le possibilità erano due : o loro avrebbero cercato sulla costa una sistemazione adeguata in un altra struttura del loro gruppo, o ci proponevano di valutare la possibilità di occupare l’unica suitte ancora disponibile nell’albergo, cosa che, però, avrebbe comportato una convivenza forzata, perchè la suitte era composta da un appartamento con due camere matrimoniali con bagno indipendenti, ma un living comune, come comune era l’ampia terrazza che comprendeva una piccola piscina privata

Logicamente non mancarono di puntualizzare che il costo della suitte era ben superiore al costo delle due camere, ma che, naturalmente, la differenza sarebbe rimasta a carico dell’albergo.

Ci invitarono a visitare la sistemazione proposta prima di decider cosa fare.

 

 

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L’abitazione era favolosa e credo piacesse anche ai nostri nuovi amici.

Fù lui a dirmi che era tutto bellissimo, ma che c’era un piccolo problema, perchè loro avevano scelto quell’albergo perchè era l’unico a reclamizzare la spiaggi naturista e, visto che loro appartenevano a quel mondo , non avrebbero potuto rinunciare a vivere quella loro condizione anche all’interno della loro abitazione, come avveniva normalmente anche a casa loro.

Io non sò cosa passasse nella mente dell’altra coppia, ma a me eccitava l’idea di questa convivenza perchè poteva rivelarsi fondamentale nel programma che mi ero fatto di far passare a Laura una vacanza indimenticabile, piena di sesso e trasgressione, come inizio di una nuova vita rivolta, principalmente, al piacere.

Risposi al nostro amico che per noi non c’era alcun problema, perchè, anche se noi non avevamo mai sperimentato quel tipo di frequentazione, la curiosità per qualla spiaggia nauturista aveva solleticato anche la nostra fantasia e, forse,con il loro aiuto, avremmo potuto avvicinarci a quel mondo sconosciuto

Scendemmo alla reception ed accettammo la loro offerta.

I primi momenti di quella strana situazione sarebbero stati fondamentali per l’impostazione che avremmo dato alla nostra vacanza, ed ai rapporti che si sarebbero instaurati con l’altra coppia

Naturalmente ognuno si chiuse nella propria stanza per prepararsi per la cena che , di comune accordo, decidemmo di farci servire in camera o ,meglio, nella parte comune dell’appartamento che comprendeva anche un angolo bar ed un angolo TV.

Non sapevamo come vestirci e cosa avrebbero fatto i nostri amici, per cui io indossai calzoni lunghi bianchi ed una camicia, mentre Laura indossò un abitino a mezza coscia con spalline molto larghe ed una profonda scollatura e niente sotto l’abito, cosa che non si poteva non notare per i capezzoli che spingevano contro il corpetto e l’abito leggero che si insinuava nel solco nudo del culetto.

Questa sua semi-nudità aveva lo scopo di far capire ai nostri coinquilini che non avevamo problemi a mostrare il nostro corpo

Uscimmo per primi dalla nostra camera e, mentre controllavo cosa contenesse il bar ,sentii aprirsi la porta della loro camera e, coerenti con quanto ci avevano detto prima, erano completamente nudi

Lei era una bellissima donna, con un corpo meraviglioso nella sua nudità ed enormemente eccitante nella sua iniziale maturità che traspariva solo dalle forme armoniose, e morbide della sua carne , ma che le conferivano una carica erotica che mai avevo notato in altre donne della sua età e condizione.

Lui aveva un corpo tonico , ben modellato, senza alcun segno che denotasse la sua età ed un cazzo favoloso, più grosso del mio , che appoggiava tranquillo sulla sacca dei suoi coglioni

Quello che si notava era l’assoluto rilassamento del membro , simile a quelli che si notano sulle statue ,ma molto pià lungo e grosso di quelli che siamo abituati a vedere.

Lui prese subito il centro della scena e, sin dai primi gesti, si capì che sarebbe stato lui il capobranco,anche perchè la sua età ed esperienza più che confrontarsi con la mia , ne metteva in risalto la differenza, naturalmente, a suo favore,

Credo che lui capì subito che la nudità che traspariva in modo evidente da sotto quel vestitino era un tentativo,da parte nostra, di avvicinarsi al loro mondo, allora lui ,sorridendo, si avvicinò a Laura e le disse che era molto bella , che era felice di averla conosciuta, ma che non riusciva a capire perchè una donna giovane,bella ed affascinante come lei si ostinasse a nascondere la sua avvenenza e, messe due dita sotto le spalline, le allargò e lasciò cadere l’abitino che la copriva e che si raccolse ai suoi piedi lasciandola completamente nuda

Lui le disse che così era molto più bella e che si sarebbe sentita più a suo agio in mezzo a tante persone nude che, da quel momento , l’avrebbero circondata e le posò una mano sul seno dicendole che aveva un seno bellissimo e lo accarezzò e, così facendo, non potè non accorgersi che i capezzoli erano diventati immediatamente duri e grossi per l’eccitazione che stava provando.

Mentre lui si allontanava da lei, presi l’abito che era scivolato a terra e lo portai in camera nostra e, dopo poco, ritornai completamente nudo anch’io

Quel gesto da parte mia, che potrebbe sembrare un gesto naturale, senza alcuna impportanza e conseguenza, avrebbe deciso il mio ruolo in quel gruppo, ruolo che lui aveva deciso fossse quello del marito disposto a servirlo ed ad aiutarlo nella sottomissione sessuale della propria moglie

Durante la cena parlammo delle nostre vite, dedlle nostre esperienze, cercando di farci conoscere, Lui era molto interessato a conoscere le nostre prime espeirnze di sedicenni, della nostra prima volta, e, più che delle mie sensazioni, interrogava Laura sulle sue reazioni, di quello che aveva provato ed, in particolare, di quando aveva iniziato amasturbarsi

Era evidente che era un uomo esperto

Al termine della cena ci sedemmo in terrazzzo illuminato solo dalla luce che proveniva dall’interno mentre nell’aria si diffondeva, sottovoce, la musica diffusa all’interno di tutto l’albergo.

Stavamo continuando a parlare di noi, quando lui si alzò dalla pltroncina di vimini e, tendendo la mano verso Laura, le chiese se volesse ballare

Lei si alzò obbediente e lui le prese la mano , le cinse la vita con l’altra, ed iniziarono a ballare un lento mezzo noscosti dall’oscurità della notte..

Quando riapparvero nella tenue luce che proveniva dall’interno, lui teneva il braccio sinistro che prima era disteso , appoggiato alla sua spalla , la guancia di lei che sfiorava il suo petto , i corpi , nudi,stretti uno all’altro, con il cazzo ben aderente al corpo di lei e la mano, che prima appoggiava sul fianco, completamente distesa sul suo culo, poi ripiombarono nell’oscurità

Quando riapparvero la scena era cambiata di poco, ma le variazioni erano importanti, perchè lui, con la mano sempre sul culo, non la teneva ferma, ma lo accarezzava e lo premeva contro il propprio pube, mentre la fighetta luccicava sulle grandi labbra segno che stava per godere o aveva già goduto.

Poco dopo la musica cessò di suonare , probabilmente perchè era tardi e loro due tornarono a sedersi

Per quella sera sera non successe altro, ma credo di aver capito che quelle piccole libertà che lui si era preso con mia moglie avevano l’unico scopo di capire quale sarebbe stata la sua , ma , soprattutto, la mia reazione, che , invece ,non c’era stata .

 

 

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Dopo quel primo pomeriggio e sera passati assieme, ci venne quasi spontaneo organizzzare le giornate e le serate come se ci fosse un’accordo che avremmo passato assieme ogni momento della nostra convivenza.

Così,ogni mattina scendevamo per la colazione, poi andavamo al mare nella parte riservata ai naturisti ,al pomeriggio alternavamo giri per la citta o nei paesi vicini, alla sera cena in camera e poi, il dopo cena, che era l’unico momento della giornata che , all’inizio della giornata, non era stato programmato , per cui era il momento più atteso da tutti, perchè era il momento in cui si “ studiava il nemico”, visto che discorsi, gesti ,allusioni ,erano tutti rivolti a scoprire sino a che punto si sarebbe potuto spingere il nostro stare assieme

I duellanti eravamo io ed il nostro amico, lui con un comportamento attivo,azzardando gesti e coportamenti sempre più espliciti nei confronti di Laura , io passivo, lasciandolo che prendesse sempre più confidenza con lei,senza intervenire o reagire

Fù così che ogni mattina lui dava il buon giorno a Laura con un bacio, poi anche la buona notte ed ogni volta che lei faceva qualcosa per cui lui decideva di elogiarla, lo faceva con un brava ed un bacio.

Quando uscivamo era lui a consigliarla cosa indossare, che misura di tacchi mettere

Al mattino , sugli scogli, era lui a scieglierle la piazzola su cui sdraiarsi, in modo che lei, provovante nella sua nudità, fosse ben in vista ai tanti uomini soli in cerca di un’avventura

Alla sera, in terrazza, sedeva sempre vicino a lei e, sempre più spesso, indugiava con la mano appoggiata ,distrattamente, sulla sua coscia nuda, sempre più vicina all’inguine, e ,quando la invitava a ballare, non nascondeva più l’erezione del suo cazzo appoggiato al basso ventre di lei

Ma per poter andare oltre, aveva bisogno di un consenso, anche non esplicito, da parte mia e lo ottenne quando fece sì che sua moglie incominciasse a corteggiarmi .

Seduta vicino a me, coglieva ogni occasione per prendermi la mano e portarsela su un seno perchè sentissi quanto le batteva il cuore, e, poi, la riaccompagnava in basso appoggiandola sul suo inguine o , per metà, sulla figa,

Oppure era lei ad appoggiare la sua mano sul mio inguine o sul mio cazzo che non rimaneva insensibile, sino al terzo giorno della nostra convivenza quando lei, con una scusa banale, si chinò e , davanti a tutti ed in modo scherzoso, me lo baciò, affermando che era tanto bello che non poteva farne a meno .

A questo punto lui chiese a Laura, se , invece, il suo non le piacesse e, quando lei gli rispose che non era vero ,allora lui le chiese perchè, allora, non lo baciasse ,anche lei.

Quelle parole risuonarono nel silenzio della notte non come un invito, ma come un ordine

Bisogna tenere presente che Laura ed io non avevamo mai fatto sesso in presenza o, meglio ancora, con la partecipazione di altre persone

Si vedeva chiaramente che era imbarazzata e mi guardò confusa, ma io le sorrisi,allora lei si chinò e pose le sue labbra sulla cappella dell’uomo, cosa che, sono certo, lei fece non per obbedienza, ma perchè era dal primo momento che aveva visto quel cazzo che avrebbe voluto farlo

Lui aveva il cazzo ben eretto ed era incredibilmente eccitante vedere le labbra di lei che lo baciava per tutta la sua lunghezza,

Era come se qualcuno avesse acceso l’interruttore della luce

Lei stava per rialzare la testa quando lui, alla presenza di tutti, le pose le due mani sulla nuca bloccandola in quella posizione, si sistemò più comodamente sulla poltrona inarcando leggermente il bacino.

Dopo pochi secondi di immobilità assoluta ,vidi la testa di lei che incominciava a muoversi leggermente, prima verso l’alto e verso il basso, poi roteando.

Lui chiuse gli occhi, evidentemente soddisfatto, e spostò una mano sotto il busto di lei e prese in mano un seno, lo strinse per poi concentrarsi su un capezzolo che roteava strizzandolo tra le dita.

Era chiaro a tutti che lei lo avesse in bocca e lo stesse succhiando, com’era evidente che quelle strizzatine del capezzolo non fossero del tutto indolori per lei

A quel punto la moglie, anziché occuparsi di me, si inginocchiò davanti a mia moglie che era seduta e piegata con la testa sul cazzo del marito e con le dita le allargò le grandi labbra ed incominciò a titillarle il clito con la lingua

Laura incominciò a godere .

A quel punto, lui allontanò la testa di Laura ed anche la moglie, quasi fossero d’accordo, si ritrasse dalla figa , si alzò , mi prese per mano e mi condusse in camera sua e mi portò sul letto per farsi scopare..

Lo feci il più velocemnete possibile perchè volevo ritornare dov’era Laura.

Fù la donna che avevo appena finito di scopare che si alzò per prima e, tendendomi la mano, mi invitò ad andare a vedere cosa stesse succedendo nell’altra camera.

Lo spettacolo che si presentò ai nostri occhi credo fosse il più eccitante possibile, con lei sdraiata su un fianco e lui che le teneva una gamba sollevata ,lunga distesa a 90 gradi e, seduto tra le due gambe, che la penetrava, tanto profondamente che sembrava volesse introdurre in quella figa anche i due grossi coglioni che si schiacciavano con forza contro quella stretta apertura.

Lei rantolava come un animale ferito sotto i colpi poderosi dell’uomo , rantoli interrotti continuamente da respiri affannosi per l’orgasmo che quel cazzo le procurava.

Lui le sborrò dentro quasi subito, probabilmente eccitato dalla mia presenza.

Quando lei , sfinita, si girò sul letto, mi colpì il fatto che avesse il culetto tutto arrossato, e le tette con pallidi segni, pallidi , ma comunque evidenti.

Da quel momento la nostra vacanza subì una svolta.

 

 

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C’era una sola cosa ancora da chiarire

Era evidente che tra noi quattro s’era creata un’incredibile e, sino a quel momento, impensabile affinità sessuale.

In nostro amico era, evidentemente, un dominante, un master, abituato ad imporre alla sua amante un rapporto sessuale improntato alla sottomissione , all’umiliazione, all’obbediente accettazione di ogni trasgressione, situazioni , queste, che soddisfacevano appieno l’indole naturale di mia moglie, sempre alla ricerca di un rapporto dove, accanto al piacere, violenza e dolore fisico fossero una componente secondaria, ma non necessariamente estranea , al rapporto sessuale.

Il comportamento di quell’uomo esaltava Laura che, nella sua condizione di sottomessa costretta ad accettare e subire la volontà dell’uomo,trovava la giustificazione per superare il senso di colpa che le procurava l’enorme eccitazione e piacere fisico che provava in un rapporto sessuale con un estraneo , e con ciò trasgredire e superare i principi educativi che le erano stati imposti sin da bambina

La sottomissione di Laura era apprezzata anche dalla moglie del nostro amico che in Laura avrebbe trovato una perfetta compagna di giochi, pronta a sottomettersi a lei per soddisfare i suoi desideri saffici.

L’unica posizione non chiara , sia agl’occhi di lui che di Laura, era la mia, essendo entrambi incerti sul come giudicare il mio non reagire di fronte a quella scopata, al comportamento di lui ed all’ obbedienza di lei., atti che non potevano trovare la loro giustificazione in quel semplice bacio sul cazzo che l’altra donna mi aveva dato

Quella notte stessa in cui ebbero il loro primo rapporto sessuale , verso le due del mattino, mentre tutti si preparavano per andare a letto, me ne stavo sul terrazzo appoggiato alla parete esterna della stanza a guardare lo splendido spettacolo del cielo stellato d’agosto.

Ad un certo punto Laura venne a vedere perchè non venissi a letto.

La presi per mano e la tirai verso di me e la feci appoggiare la schiena contro il mio petto perchè anche lei potesse ammirare la bellezza di quella notte,.

Le presi nelle mani i due polsi ed incrociai le nostre braccia sul suo petto stringendola a me , per poi abbassarle sul ventre per strigerla ancor di più contro il mio cazzo che duro premeva contro il suo culo.

Le stavo baciando il collo, quando si presentò davanti a noi il nostro amico che, sorpreso da quel nostro atteggiamento romantico, ci sorrise, disse che era evidente che lui era di troppo , ci diede la buona notte e, com’era, ormai, solito fare,si avvicinò a noi e, si protese verso di lei per darle un bacio

Sapevo che , per il bene di tutti, dovevo chiarire la mia posizione di fronte a quella scopata avvenuta solo poche ore prima di quel momento e, quando lui posò le sue labbra su quelle di Laura, mi venne spontaneo allungare il braccio destro che teneva stretto nella mano il polso di lei ed appoggiare quella mano sul cazzo e sui coglioni del suo amante

Lui si bloccò con le labbra attaccate a quelle di Laura, le posò le mani sulle tette, e, cosa che mi eccitò più di tutte fù vedere quel bacio trasformarsi in un atto lussurioso con le due lingue che si contendevano e cercavano con desiderio

Strisciai quella mano un paio di volte sui coglioni del nostro amico, poi la lasciai, le misi le due mani sulle spalle ed incominciai a spingerla verso il basso

Lei incominciò a flettere le ginocchia sino ad appoggiarle a terra e, senza che nessuno le dicesse niente, prese quei coglioni tra le mani, si mise il cazzo in bocca ed incominciò a mugulare di piacere

Io ed il nostro amico eravamo uno di fronte all’altro e ci quardavamo negli occhi , senza dire una parola, ma era chiaro ad entrambi che con quel gesto di sottomissione da parte mia , accettavo di sottometterci entrambi alla sua volontà

La scopammo assieme per oltre un’ora

 

 

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