Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Uno e trino

By 13 Aprile 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Paola era sola al buio. Pensava. Aveva conosciuto Dago una sera in un pub. Un bel ragazzo, simpatico, brillante. La aveva affascinata subito. Anche perché non aveva premuto sull’acceleratore per portarla a letto come le capitava spesso. Si erano scambiati i numeri di telefono. Si erano sentiti per qualche giorno. Un po’ a voce un po’ con gli sms. Poi si erano dati appuntamento. Niente di originale, una cena. Erano rimasti a tavola per quasi 3 ore a parlare. A lei piaceva sentirlo parlare, gli piaceva il suono della sua voce. Poi erano finiti a casa sua, Dago viveva con 2 amici era praticamente impossibile andare a casa di lui.
Era stato bellissimo fare l’amore con lui. Erano riamasti svegli tutta la notte, parlando e facendo sesso. Cosi amava definirlo lui. Le aveva spiegato la sua filosofia di vita. Non voleva impegnarsi, anche per via del suo lavoro che lo faceva viaggiare molto. Era un imprenditore e lavorava con l’estero, e poteva dover partire all’improvviso. Ma si era trovato davvero bene con lei. Se a lei stava bene potevano continuare a sentirsi e a vedersi, se a lei stava bene.
Paola non aveva impegni sentimentali. E sinceramente in quel momento nemmeno lei ne voleva. Dago era un bel ragazzo e diciamocela tutta ‘ scopava da dio. A lei andava bene così. Poi il tempo avrebbe deciso per loro.
Adesso li nel letto ripensava agli ultimi due mesi, due mesi passati a vedersi con lui e a fare sesso ogni volta che si vedevano. Era sempre bello ma ‘
Aveva una strana sensazione. Alcune volte quasi non le sembrava lui. Il modo di porsi era sempre lo stesso. Ma aveva notato alcune differenze. All’inizio pensava che fosse a causato da particolari eventi della giornata, o semplicemente il suo modo di voler variare il menage erotico. Ma ora li nel letto queste differenze le passavano davanti in modo strano. Poi quando lei sta sera glielo aveva detto, gli era sembrato che avesse reagito in modo strano.
Cosa cera di strano? Aveva notato delle leggere differenze fisiche che non sempre riusciva a ritrovare toccandolo. Una ciste sul braccio che appariva e scompariva, lui le aveva detto che faceva cosi fin da piccolo. La gestualità delle mani, diversa di volta in volta, non esageratamente, ma diversa. E poi aveva notato che il suo membro non sembrava sempre grosso uguale. Non era una differenza di centimetri, ma una donna notava di queste cose.
Le cosa che più la aveva colpita era la diversa predilezione di volta in volta. Era la cosa che più la spiazzava. Le prima volta aveva notato una predilezione per i rapporti orali, cosa che adorava anche lei. Dopo qualche volta erano iniziate le stranezze.
Paola si era preparata per dedicargli una serata speciale, voleva berlo fino a fargli urlare basta. Lui invece aveva iniziato a scoparla forsennatamente in diverse posizioni, ma sempre nella fica. Non che le fosse dispiaciuto. La passione con cui l’aveva presa la aveva fatta godere diverse volte lo stesso. Poi era venuta la sera del culetto. Non vi si era mai dedicato con grande attenzione, vi aveva al massimo giocato con le dita. Quella sera invece appena finito di mangiare l’aveva appoggiata al tavolo, le aveva alzato la gonna e spostato il tanga. Le aveva leccato il buchino con foga e poi l’aveva presa. L’iniziale sorpresa era stata surclassata dal piacere.
Poi però il ripetersi di queste particolari dedizione l’aveva lentamente incuriosita e insospettita. Aveva provato a indagare, ma lui era sempre riuscito a evitare risposte dirette.

Questa sera aveva appunto provato ad affrontarlo direttamente. Insomma voleva capirlo un po’ di più, capire anche come dargli maggior piacere. L’espressione quasi spaventata sul suo viso e la solita risposta evasiva e insoddisfacente aveva aumentato i suoi sospetti. Ma non riusciva a darne corpo e forma. Non sapeva cosa pensare.
Lentamente scivolò in un sonno agitato. L’unico ricordo che aveva al mattino era appunto di un sogno strano, ma non riusciva a ricordare di più. Questo sogno gli lasciò una sensazione strana addosso tutto il giorno.
Ancora più strana gli parve la telefonata di Dago nel tardo pomeriggio. La invitava a cena a casa sua, e le aveva promesso che dopo cena le avrebbe chiarito tutto.
L’appartamento di Dago era molto bello, grande e spazioso.
Aveva un grande soggiorno con un bellissimo camino, da una parte poi si andava nella zona notte dove c’erano le camere, ma lui la accompagno nella bellissima e spaziosa cucina dove aveva preparato la tavola.
Paola si fermò all’ingresso della cucina. La tavola era apparecchiata per quattro. Ai fornelli e al lavello c’erano altri due uomini che quando si girarono per salutarla aumentarono lo choc. Erano identici ad Dago.
Paola rimase pietrificata. I suoi sospetti stavano prendendo corpo e che corpo.
Dago prendendola per un braccio la accompagno al tavolo dove la presentò ufficialmente agli altri due.
‘Paola, ti presento ufficialmente Andrea e Adriano. Ufficialmente perché ufficiosamente già li conosci, credo che ti dobbiamo un po’ di spiegazioni ”

Paola resto zitta facendo scorrere lo sguardo da uno all’altro mentre Dago continuava a parlare ogni tanto corretto o sorretto dagli altri due.
Le spiegò, se la vista già non glielo aveva confermato che erano tre gemelli, da sempre avevano giocato sulla loro incredibile somiglianza, scambiandosi i ruoli fin dai tempi della scuola. Avevano ereditato improvvisamente l’impresa di famiglia che gestivano assieme e che portava via loro gran parte del tempo, limitandogli gli spazi personali. Cosi una volta per scherzo avevano deciso di provare a corteggiare una donna e di vedere se questa era in grado di accorgersi quando loro si scambiavano. Fino ad oggi era andato tutto liscio. Ma con lei era successo un ‘ imprevisto.
Tutti e tre si erano innamorati di lei. Nessuna donna prima di allora era stata in grado di capire e assecondare le loro sottili sfumature di diversità. E poi si erano accorti che lei stava iniziando a sospettare qualcosa. A questo punto avevano deciso di parlarle. Non volevano perderla anzi, volevano chiederle di venire a vivere con lei.
Paola era sbigottita. Sentiva di essere stata sfruttata, trattata come una prostituta. Oddio, con lei si erano sempre comportati in maniera educata galante. Diciamo che la cosa che più non digeriva era il fatto che non le avessero detto nulla. Odiava essere ingannata. Ma nello stesso tempo era affascinata da questi tre uomini che sembravano un uomo solo. Le differenze dimostrate in questi due mesi erano veramente delle sfumature. Dentro di lei prendeva forma un desiderio di vendetta, ma nello stesso tempo, in un angolo del suo cervello iniziava a svilupparsi un pensiero birichino.
Paola sorseggiando l’aperitivo che aveva di fronte per cercare di calmarsi disse: ‘Vi rendete conto che mi avete usata a vostro piacimento, senza tenere conto dei miei sentimenti, mentre io mi innamoravo di ‘ di ‘ di voi!’
Non era facile rispondere a una affermazione del genere, anche perché loro sapevano che era difficile, molto difficile farlo vedere sotto un altro aspetto. La mentalità dei gemelli &egrave una mentalità particolare, difficile da capire per chi non lo &egrave. Ma dovevano riuscire a farle capire quanto la amavano.
Andrea si alzo e disse ‘Paola lo so che non &egrave facile da capire, ma proviamo almeno a parlarne, se ci dai il tempo magari riusciamo a spiegarti meglio, riusciamo a farci capire meglio, resta a mangiare con noi ”
Adriano si alzo e inizio a servire da mangiare. Paola intontita dai suoi pensieri, resto seduta a tavola, sentendo lontano Dago, Andrea e Adriano che le parlavano.
Nella sua mente giravano vorticosamente solo due cose: una parola e un’immagine.

Voleva trovare il modo di umiliarli come lei si sentiva in questo momento, ma nello stesso tempo c’era questa immagine che la distraeva. Ripensava ad una chiacchierata una sera tra amiche. Una tavolata di donne a cena, non &egrave poi molto diversa da una tavolata di uomini. Prima poi l’argomento principe diventa il sesso.
Paola ricordava che quella sera una amica di Daria aveva monopolizzato l’attenzione di tutte raccontando sue avventure. E aveva scoperto poi che, nonostante tutte al momento avessero fatto più o meno le scandalizzate, nella loro intimità si erano soffermate a pensare ad una situazione raccontata con molto entusiasmo, incuriosite, stuzzicate, ma senza il coraggio di provarlo.
Lei, in particolare nelle serate solitarie, si era spesso trovata a immaginare quella situazione e a provare a ricrearla aiutandosi con le mani, e la cosa la tentava sempre di più.
La cena era giunta quasi al termine. Aveva assaggiato qualcosa, distratta dai pensieri e con lo stomaco chiuso dal nervoso. Ma si era dedicata maggiormente all’ottimo vino servito, un Brunello di Montalcino, che si lasciava bere amabilmente. Senza accorgersene, il vino, l’aveva aiutata a superare i freni inibitori. Lentamente prendeva forma un’idea della vendetta.
‘Che ne dite di sostarci in soggiorno?’ Adriano propose.
Nel soggiorno istintivamente si disposero i tre uomini sul divano e Paola in una comoda e ampia poltrona.
‘Paola, ti capiamo, ma abbiamo di bisogno di sapere cosa ne pensi, non hai più aperto bocca’
Paola restò silenziosa per qualche istante poi chiese qualcosa da bere.
Andrea servì a tutti una buona dose di cognac. Paola lo sorseggiò osservandoli. Godeva a lasciarli sui carboni ardenti, e poi stava completando la sua idea di vendetta.

‘Non so se sarei disposta a venire a vivere qui con voi ‘ non mi piacerebbe essere il vostro oggetto di piacere, non sapere chi di voi tre questa sera si infilerebbe nel mio letto per scoparmi e prendersi 5 minuti di felicità ”
‘Paola ” tentarono di rispondere tutti e tre in coro ma furono fermati da un gesto della mano di Paola.
‘Ma visto che scopate veramente bene, mi dispiacerebbe nello stesso tempo perdervi tutti e tre ‘ ‘
Bevve un altro sorso di cognac lasciando scorrere lo sguardo su tutti e tre. Accavallò le gambe in maniera esagerata in modo che facilmente potessero sbirciare sotto la sua gonna e notare che non aveva indossato il perizoma. La sua idea della serata era certamente diversa prima di entrare in quella casa.
‘Per poter prendere la mia decisione ho bisogno da voi di qualcosa in più su cui poter riflettere, e dimenticare quanto mi avete fatto.’
‘Paola, siamo a tua disposizione per qualsiasi chiarimento, chiedi!’
‘Spogliatevi!’
I tre si guardarono con aria sbigottita. ‘Ma Paola ‘ ‘ provarono a dire ‘Voglio che vi spogliate ora, altrimenti prendo la porta e non mi rivedrete mai più! Anzi, voglio che vi spogliate ma uno alla volta, non tutti insieme, a partire da te!’ e indicò Dago.
Conscio di non avere alternative guardò i fratelli e alzandosi iniziò a spogliarsi. Paola osservava ogni millimetro del corpo di Dago che piano piano veniva allo scoperto, e notò con un pizzico di divertimento il leggero imbarazzo nello sfilarsi i boxer. Vedendolo li nudo, con il suo membro a poca distanza da lei, senti un brivido muoversi lungo il suo corpo e finire proprio tra le cosce. Iniziava a sentire umido da quelle parti. Bevve un altro sorso di cognac indicando al secondo di spogliarsi, e dopo pochi minuti toccò pure al terzo.

Era bello e eccitante vederseli li nudi davanti a lei. E godeva del fatto che si sentivano imbarazzati. Lei era ancora completamente vestita, mentre loro erano senza difese.
Si alzò e inizio a passeggiare lentamente davanti a loro. Si fermò davanti a ognuno guardandoli prima negli occhi e poi abbassando lo sguardo sui loro membri, come se stesse scegliendo della merce.
Appoggiando il bicchiere sul tavolino disse ‘Il primo di voi che si muove me ne vado’
Si sfilò la giacca del tajeur e si inginocchiò davanti ad Adriano, prendendogli in mano il membro si mise a parlargli. ‘Tu sei quel birichino che adora il mio culetto’ e iniziò ad accarezzarlo e a massaggiarlo. Subito il membro di Adriano iniziò a inturgidirsi. Ottenuto l’effetto voluto, si sposto da Andrea, ‘A te invece piace il calore della mia bocca’ riservando lo stesso trattamento fatto al precedente. Appena anche questo si inturgidì si spostò verso Dago ‘Tu invece preferisci l’umido della mia ‘ vongolina ‘ come la chiami tu’
Appena anche il membro di Dago iniziò a diventare duro Paola si alzò andando a finire il cognac mentre li controllava con la coda dell’occhio.
Adesso si sentiva abbastanza disinibita ed eccitata per tentare quell’esperimento. Altro che quella stronza presuntuosa che si vantava di averlo fatto con 2 uomini. Lei lo avrebbe fatto con tre uomini, tre gemelli, che avrebbero fatto tutto quello che lei voleva.
SI fermò davanti ai tre uomini fissandoli negli occhi ‘Adesso voi farete quello che voglio io’.
Iniziò lentamente a spogliarsi. Slaccio con studiata lentezza la camicetta mettendo in mostra il florido seno incorniciato dal reggiseno a balconcino. Lascio cadere a terra la gonna restando solo con le autoreggenti. Non indossava altro. Mentre si spogliava notava con piacere i loro membri diventare sempre piu duri ed eretti, e la cosa stimolava ancora di più la sua eccitazione
Si inginocchiò davanti ad Andrea che era in mezzo e senza resistere di più gli prese in bocca il cazzo, lasciandolo scorrere fino in fondo, mentre nello stesso tempo impugno gli altri due e iniziò a massaggiarli.

Istintivamente i tre uomini si strinsero più vicini a lei. Paola iniziò a passare da un cazzo all’altro succhiandoli e menandoli con sempre maggior vigore. I tre si lasciarono trasportare dall’eccitazione e iniziarono ad accarezzarla con i loro membri sul viso, e quando era il loro turno la prendevano per i capelli spingendo i loro cazzi sempre piu in fondo alla sua bocca. Paola non resisteva più si toccava la figa e stringeva i capezzoli in preda all’eccitazione, e si sentì impazzire quando si trovo tutti e tre i loro membri in bocca.
Solo allora trovo la forza di staccarsi per dire ‘Voglio che tutti e tre assieme mi venite in faccia’ Oramai i tre erano al limite della resistenza e ulteriormente stimolati dalla sua eccitazione impugnarono i loro membri e dopo pochi movimenti delle mani iniziarono a schizzarle addosso. Paola attendeva con la bocca aperta e le mani sotto i seni per non perdere neanche una goccia. Lo sperma caldo la investi con violenza senti la bocca piena e gli schizzi caldi sulla pelle. Fu una sensazione cosi intensa e forte che raggiunse anche lei l’orgasmo. Con gli occhi chiusi cercava i loro membri per succhiare le ultime gocce, e sentiva le loro mani sulla testa che la spostavano ora verso un membro ora verso l’altro.
Paola raccolse con le dita le gocce che non erano arrivate nella sua bocca leccandosele e si accorse con piacere che i tre uomini erano ancora in completa erezione.
‘Questo era solo l’inizio, adesso voglio che mi riempite veramente tutta!!’
Dago si sdraiò tra le sue gambe, iniziando a leccarle la figa. Paola istintivamente si spinse in avanti cercando di succhiarglielo ma venne fermata da Andrea ‘Non vorrai togliermi questo piacere’ Guidò la sua cappella lungo le labbra di Paola che fremente di piacere cercava di ingoiarlo, ma lui la teneva saldamente per i capelli. Quasi si fossero messi d’accordo senti la lingua di Dago penetrarla mentre lui lo lasciava scivolare tra le sue labbra. Travolta da questi piaceri si era quasi dimenticata di Adriano. Improvvisamente lo senti alle sue spalle, lasciare scivolare le mani sul suo corpo fino a trovare i suoi seni. Il sincronismo tra i tre uomini era eccezionale e il suo ruolo di comando lentamente scemo sopraffatto dal piacere, mentre i tre uomini la muovevano a proprio piacimento.
Improvvisamente la misero in piedi, e Dago la guidò verso il divano. Vi ci sedette sopra e se la porto sopra a cavalcioni e scivolando dentro nella sua vongolina. La spinse più in fondo possibile, e la tenne ferma. Andrea si mise seduto sul bordo del divano. Paola stava per dedicarsi al suo cazzo quando improvvisamente sentì Adriano che ‘bussava alla porta posteriore’. Lei si spinse in avanti per facilitargli il compito. Lui punto la cappella, spingendo lentamente per farla entrare. Una volta dentro si fermo un attimo, il tempo di farla prendere, poi improvvisamente spinse con decisione dentro di lei. Paola urlò. Urlò per il dolore, ma anche perché aveva goduto. Sentiva i liquidi del suo piacere colare fuori attorno al cazzo di Dago.
Gli uomini incominciarono ad accarezzarla e a baciarla. Lei si senti travolgere da un brivido di piacere e inizio a muoversi sopra i due uomini mentre ricominciava a leccare e succhiare il cazzo di Andrea.
Ora era tutta piena. Era una sensazione unica. Stravolgente. Quasi stava per raggiungere un altro orgasmo.
Ora era immobile ed erano i tre uomini che si muovevano dentro di lei. Sentiva Adriano e Dago che si muovevano alternativamente dentro e fuori di lei, mentre Andrea la teneva per la testa muovendola su e giù, fino in gola. Lentamente i tre uomini aumentarono il ritmo.

Improvvisamente iniziò a sentire Andrea mugolare di piacere. Accelerò i ritmi della sua testa succhiando avidamente il membro di Andrea che non resistendo a quelle sollecitazioni le venne in bocca, Paola cedette al piacere e venne un’altra volta.
Ora erano rimasti i due uomini dentro di lei. Senti Adriano che improvvisamente usciva dal suo buchino, e se lo ritrovò davanti a lei, che le spingeva il membro tra le labbra.
Paola era ormai in estasi. Schiuse la bocca e si lascio penetrare con foga in bocca.
Adriano le teneva la testa mentre si muoveva velocemente dentro e fuori la sua bocca. Paola faceva fatica a respirare e mugolare, e quando lui le spruzzo il seme in bocca quasi si senti soffocare. Ma non mollo la presa e gli succhiò fuori fino all’ultima goccia.
Era rimasto solo Dago.
Con dolcezza la sfilò dal suo membro e la fece scivolare tra le sue gambe. Paola era oramai passiva. Lui le posizionò il membro tra i seni e stringendoli iniziò a muoversi. Poi le prese le mani e fece in modo che fosse lei a tenere stretti i seni mentre lui le faceva abbassare la bocca e le sussurrava ‘Leccalo ‘ Succhialo ”. Paola ubbidì. Velocemente i suoi sforzi furono ripagati da un’altra dose di sperma che le riempi la bocca.
Era distrutta e con i sensi inebriati. Ma in preda a un’eccitazione come non si era mai sentita prima.
I quattro rimasero in silenzio per qualche minuto, cercando di riprendere le forze.
Scioccante. Paola non riusciva a trovare un altro termine. Pensava di non aver mai raggiunto un livello tale di eccitazione e piacere. Sentire i tre uomini che la riempivano contemporaneamente era qualcosa di inaspettatamente piacevole. Soprattutto perché loro tre era come se fossero un solo uomo. Non aveva fatto altro che fare in contemporanea quello che normalmente faceva singolarmente. Si sorprese a ripensare al tutto e si accorse che ricominciava a bagnarsi. Con il viso ancora vicino al cazzo di Dago istintivamente incominciò a stuzzicarlo con la lingua, leccando la cappella e poi scivolando lungo l’asta fino ai testicoli, risalire, succhiarlo un pochino e poi ricominciare a leccarlo. Dietro di se senti qualcuno che con la lingua stava giocando con il suo buchino. Un brivido lungo la schiena, e allargò le gambe per meglio offrirglielo. Lei si dedicò con maggiore foga all’uccello di Dago che oramai era diventato duro, succhiandolo con tutte le forze che aveva e muovendo la testa velocemente mentre lui la incitava a fare ancora di più. Si fermo solo quando sentì che quello dietro di lei stava passandole la cappella nel solco delle chiappe. Improvvisamente con un colpo secco lo senti deflorare il suo povero buchino iniziando a spingere dentro di lei con tutte le forze. Non poteva essere che Adriano.

Paola lascio scivolare il membro di Dago fuori dalla sua bocca appoggiando la testa sul suo inguine quasi singhiozzando di dolore e piacere. Una lacrima le rigo una guancia. Dago si alzo dal divano e al suo posto arrivò Andrea. Aveva aspettato il suo turno massaggiandosi l’attrezzo. Le spinse la cappella tra le labbra mentre con la mano le spingeva in giù la testa. I mugolii di Paola anche se soffocati dal suo cazzo aumentarono. La decisione con cui la stavano prendendo le fece perdere il controllo e raggiunse l’orgasmo gocciolando sul tappeto.
Sentì Adriano scivolare fuori e fu la volta di Dago di mettersi dietro di lei. Riconobbe la sua mano che le accarezzava la figa che gocciolava, e poi lo sentì scivolare delicatamente dentro di lei. Lo sentiva muoversi lentamente, mentre il fratello le muoveva con lo stesso ritmo la testa su e giù riempiendola e svuotandola contemporaneamente. Poi lo sentì scivolare fuori e puntare anche lui nel suo buchino. Oramai si era cosi abituato che Dago entrò facilmente. Lo sentiva uscire lentamente e spingere dentro con forza mentre le sue mani erano aggrappate ai suoi seni. Andrea si tolse dal divano e venne il turno di Adriano di godere delle grazie della sua bocca. Ma dopo che le glielo prese in bocca freneticamente lui le bloccò la testa preferendo scoparla lui in bocca, decidendo il ritmo e l’intensità delle spinte.
Paola oramai aveva perso il controllo del suo corpo e si lasciava trasportare dalle sensazioni. Senti le mani di Dago spostarsi dai suoi seni sulla sua vongolina. Con le dita inizio a sgrillettarle furiosamente il clitoride e per lei fu impossibile trattenere un altro orgasmo.
Anche Dago abbandonò il suo buchino e lo vide sedersi al fianco di Adriano sul divano.
Adesso era Andrea dietro di lei. Le strinse le gambe e allargandole le labbra con il glande scivolò dentro la sua figa oramai fradicia. Sentiva ogni millimetro e ogni nervatura del suo cazzo, mentre davanti a lei c’erano i due membri duri di Dago e Adriano ai quali si dedicava alternativamente. Anche Andrea si stava dando ora da fare alternativamente ora in un buco ora in un altro. Paola era sfinita ma non ancora doma.
‘Voglio sentirvi venire tutti e tre dentro di me’
Scegliendo ognuno il proprio buco preferito si rimisero nella posizione iniziale.
Dago si sdraiò sul pavimento e Paola a cavalcioni sopra di lui lascio che scivolasse dentro nella sua figa. Adriano dietro di entrò nel suo buchino, mentre Andrea si mise in modo che lei lo potesse accogliere facilmente nella sua bocca.
‘Adesso muoviti tu’ le dissero tutti e tre come se fossero una unica voce.

Paola iniziò a muoversi. Sentiva i loro cazzi entrare e uscire dai suoi buchi dandole sempre maggiore piacere mano a mano che li sentiva sempre più pulsare dentro di lei pregustando il momento. Sentiva un altro orgasmo che stava per scuoterla, ma doveva resistere.
Sentiva i tre fratelli che iniziavano a gemere, e non riuscivano più a trattenersi e stavano spingendo con lei, dentro di lei.
Se il primo orgasmo era stato scioccante, per questo Paola non aveva parola.
Sentì improvvisamente i tre cazzi vibrare e fremere e improvvisamente iniziare a riempirla ovunque di linfa calda. Paola tentava di urlare di piacere ma non aveva nessuna intenzione di perdere una goccia della sborra di Andrea, mentre stringeva i glutei per stringere i membri di Dago e Adriano.
Lentamente i corpi scivolarono uno sull’altro avvinghiandosi uno sull’altro, le bocche scivolarono sui corpi, la bocca di Paola cercava i membri di Dago e Adriano per gustare le ultime gocce, mentre loro la accarezzavano e baciavano ovunque.
La sua mente vagava, persa nell’oblio del piacere. Tre uomini. Solo per lei. Tutti per lei.
Forse valeva la pena di perdonarli se erano in grado di darle tutto questo.

Leave a Reply