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Racconti Erotici Etero

vacanza al mare

By 8 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

è agosto, finalmente dopo mesi di lavoro, mio marito ed io ci prendiamo una meritata vacanza ed andiamo insieme ad una coppia di cari amici in romagna’
Dopo una settimana di relax totale finalmente ci sentiamo tutti e quattro più rilassati, abbiamo smaltito le tossine del tran tran quotidiano..e c’è ancora una settimana piena di soggiorno tutta da dedicare al mare e al riposo.
In tarda mattinata rientro anticipatamente in stanza dell’albergo per prendere una crema solare.ed inaspettatamente mi accorgo che qualcuno ha lasciato sul letto una benda ed un foglietto …..non lo leggo subito sono titubante….penso ad uno scherzo……non so cosa fare………
prendo coraggio e leggo il biglietto… sono curiosa ed emozionata…
prima di leggerlo cerco di capire chi può essere stato a scriverlo…. siamo in vacanza, in albergo al mare…. nella stanza accanto c’è la coppia di nostri amici … ma no… non possono essere stati loro… lui è un amico di mio marito e c’è anche la moglie in vacanza con noi… no, non può essere…
penso anche che poche camere dopo ci sono tre ragazzi giovanissimi, forse di 18 anni… loro fanno un gran caos ed è impossibile non notarli…
saranno loro…? ma come hanno fatto ad entrare nella mia camera per mettere quel foglietto e la benda…? devono averla trovata aperta o hanno la complicità di un inserviente…
mentre faccio tanti ragionamenti prendo il foglietto e leggo: “bene…. dopo pranzo tuo marito andrà in spiaggia, tu indossa la benda e rimani in stanza, lascia la porta socchiusa, ci vediamo dopo”.

leggo tutto di un fiato il foglietto… vedo la benda… sento dei brividi correre sulla schiena…
ma chi è…? chi si è permesso tutto questo…?
e mio marito..? è ignaro o complice…? è forse lui che scrive….?

sono titubante ed allibita… intanto il tempo passa…

ma si, voglio mettermi in gioco, voglio sfidare quell’anonimo spavaldo, fargi vadere davvero con chi ha a che fare’
arriva l’ora di pranzo… mangiamo, poi mio marito mi dice: “io vado in spiaggia… tu che fai…?”
gli rispondo che rimango in stanza a riposare… cerco di capire dai suoi sguardi, dalle sue parole se lui è coinvolto nella cosa oppure no.
non capisco, non so.. forse no.. forse si… ma poi penso di no…. forse lui non centra proprio niente… forse è davvero il suo amico che è in vacanza con noi… o forse invece sono quei tre ragazzini…? o forse è l’inserviente dell’albergo… quello che mette in ordine le camere.. forse è lui…?
mi faccio continuamente domande… ma arriva il momento di agire.. cerco qualcosa da indossare, mi cambio e mi ricambio… poi scelgo un mio vestitino celeste estivo con la gonnellina corta e sopra fatto a canottiera… scelgo con cura l’intimo anche se sono certa che non arriverò mai a mostrarlo a qualcuno… e poi decido che è meglio indossare un costume, bianco a due pezzi, fatto a culotte.. si indosso quello… prendo in mano quella maledetta mascherina… la indosso, in effetti non si vede proprio nulla…. la tolgo… vado ad aprire la porta, la socchiudo… mi posiziono dietro… rimetto la mascherina ed aspetto trepidante… aspetto …
si apre la porta, istintivamente faccio un passo indietro… sono in mezzo alla stanza…
vorrei togliere la mascherina, vorrei solo capire chi è, vorrei tanto saperlo ma so che non posso e non devo farlo.
lui mi sfiora il braccio con le mani… mi sfiora, mi tocca le spalle, ora ne sono certa, non è luigi, il tocco di mio marito lo riconoscerei. no, non è lui.
ma allora chi è…? probabilmente è Gianni, il nostro amico che alloggia nella stanza accanto… si, forse è lui… queste mani non sono di un ragazzino…. ne sono certa.
trovo il coraggio di dire qualcosa: “sei Gianni..vero…? sei tu Gianni…?”
nessuna risposta…. lui non parla…sento ancora le sue mani perlustrare il mio corpo…
ci riprovo: “Gianni…sei tu…? per favore…rispondimi… per favore..dimmelo…”
ancora nessuna risposta…
io insisto: “ma come ti permetti di farmi questo…? conosci luigi da tanti anni..e poi sei qui in vacanza con tua moglie, non è assurdo? sei Gianni, vero?”
nessuna risposta, una mano mi chiude la bocca per farmi capire che devo stare zitta e smetterla con queste domande…
con delicatezza mi sfila il vestitino dalle spalle… lo fa con leggerezza… mi sfila giù..arriva alle caviglie…. sono in costume… dentro di me penso “meno male che ho deciso per il costume… meglio cosi”.
sono in imbarazzo..ora il mio corpo è vulnerabile… sono li in costume, bendata e quel tipo che non so chi sia mi sfiora…. mi guarda… mi osserva… mi giudica…
lo sento alle mie spalle… è dietro di me, mi slaccia il sopra del costume… lo toglie…..
io accenno sottovoce una piccola resistenza: “no…ti prego…no… ”
da dietro mi sfiora il seno… lo fa con molta esperienza, si vede….arriva all’addome…risale…. mi sfiora….mi riempie il corpo di brividi….
continuo a provare a resistere: “per favore… no…. per favore…. no….”
ma non mi ascolta… continua a sfiorarmi..a scendere fino alle gambe.. a risalire fino al collo….
sono ancora in piedi..sempre bendata…solo con il pezzo di sotto del costume…
non sono certa di aver capito chi sia lui… ma ho dei forti sospetti su Gianni..
e se cosi fosse? come mi metterei d’ora in poi con lui, con la moglie..? siamo in vacanza insieme… diventerebbe tutto cosi complicato.. e poi, mio marito? complice? vittima? o cosa?
tutte domande, troppe domande… ora sono li e devo vivere quel momento.

sento le sue mai perlustrare il mio corpo… arrivano al costume… lo toccano.. lo sfilano… lo fanno scivolare alle caviglie…
sono in gioco e decido di giocare al cento per cento…. difatti gli dico con voce implorante e sussurrata quasi ad istigarlo, a provocarlo: “ti supplico no… ti supplico.. lasciami andare adesso..”
una sua mano mi richiude la bocca… poi di nuovo mi sfiora ovunque…
allargo leggermente le gambe, in fondo è quasi un invito a continuare… sono li inerme…
lui si inginoccia dietro di me, lo sento, mi afferra le natiche con entrambe le mani…. mi dilata le natiche.. come per vedere bene cosa c’è dentro.. come se volesse esplorare entrambe le mi intimità… come se volesse farmi capire quanto io sia vulnerabile ora…
lo lascio fare, inarco la schiena, allargo le gambe, lui mi dilata le natiche mettendo in evidenza le mie parti più intime, più nascoste…
gli dico sempre sussurrando: “cosa vuoi da me adesso…? perchè mi fai questo…? vattene per favore…”
continuo a dirgli “vattene per favore..vattene..” ben sapendo che non se ne andrà prima di avermi dato una bella lezione….lo sento alle mie spalle dilatarmi sempre di più le natiche, le apre come per mostrare la mia vulnerabilità….
sono depilata e questo probabilmente lo ha notato…. ho tolto tutti i peli… non ho lasciato nulla, neanche una striscetta davanti…
lo sento che si alza, mi afferra saldamente per i fianchi, le sue mani sono forti, vigorose, mi fa piegare leggermente ed inarcare la schiena, lo sento dietro che poggia il suo bacino ancora con i pantaloni sul mio sedere nudo.
sento un bozzo molto grosso, duro come la pietra spingere come se volesse sfondare i pantaloni….
spinge simulando un rapporto, spinge come se mi stesse scopando….
poi smette di spingere, mi lascia i fianchi, si abbassa i pantaloni, ora è nudo, sono curiosa, vorrei girarmi, vorrei tgliere la benda ma rimango li, ferma, piegata in avanti e mostrando a lui il mio culo senza nessun riparo, senza nessuna possibilità di difesa…
si riappoggia, mi riprende i fianchi con le mani forti, ecco, ora sento un bastone grande, mi sembra enorme, mi sembra davvero troppo grosso, vorrei girarmi ma devo ancora una volta domare il mio istinto.
rimango ferma ma non riesco a stare zitta: “dimmi chi sei..ti supplico… dimmi che vuoi da me… lasciami andare..per pietà…”
lui è appoggiato al mio culo con quel bastone, con quell’asta durissima e vigorosa…. la afferra con una mano e posiziona la punta proprio sul mio buchino, la posiziona li..senza spingere… solo per farmi capire le sue intenzioni… ed a quel punto parla…finalmente sento la sua voce… ma sorprendentemente è una voce che non riconosco: “stai zitta… ancora non hai capito cosa voglio farti…? ancora non hai capito che ti darò una lezione che ti ricorderai tutta la vita…?”
io sono impietrita ma eccitatissima, uno sconosciuto…. uno che non conosco… ma chi è…? come mai è arrivato fino a questo punto…? come ha osato arrivare fino a qui…?
“ma chi sei….? chi sei….? dimmelo ti supplico… e per pietà..togli quel coso da li… non vorrai mica….”
non faccio in tempo a finire la frase, lui mi riafferra con le mani i fianchi, il suo cosone è sempre puntato sul mio buchino… e con un colpo secco, un colpo bastardo, un colpo forte e deciso mi fa entrare tutta la punta dentro facendomi urlare di dolore mischiato a piacere…
ha avuto il coraggio di affondare… è un bastardo ma in questo momento mi sento tutta sua… voglio essere sua….
strillo, continuo a strillare sotto i colpi decisi e fermi del suo arnese che si fa largo nella mia intimità.. si fa largo incurante del dolore che mi provoca…
mi afferra ancora più saldamente per i fianchi… mi sta sodomizzando violentemente…. arrivo ad odiarlo per come mi sta trattando… arrivo ad amarlo per lo stesso identico motivo….
spinge come un ossesso, come un animale…. dopo pochi minuti sento che accellera ancora di più, sento che sta per venire… smette di pomparmi, mi afferra, mi fa inginocchiare ai suoi piedi, afferrandomi per i capelli mi fa alzare lo sguardo verso di lui…. sento arrivare scizzi del suo liquido sul mio viso…. la benda mi fa evitare che arrivino dentro gli occhi ma quei maledetti spruzzi arrivano ad inondarmi il viso…
mi fa aprire la bocca… mi mette il suo cosone non più tanto duro dentro la bocca come se dovessi pulirlo ben bene… difatti mi preme con le mani sulla testa proprio per farmi capire che devo leccare per bene…. e solo in quel momento mi libera gli occhi dalla benda…
me la toglie e con grande sorpresa riconosco l’uomo che fa le pulizie nelle camere…. si.. proprio quello che incontravo solo un momento la mattina quando uscivamo per andare al mere e mi sorrideva sempre con gentilezza….
lo guardo dal basso verso l’alto… sono ancora inginocchiata con il suo coso dentro la bocca, riesco a malapena a tenere la punta dentro per quanto è grande….
lui mi guarda, mi spinge ancora il suo pisellone dentro la bocca e mi dice: “dal primo giorno che ti ho vista ho pensato a come sarebbe stato farti il culo…. puttanella….”
cerco ancora il suo sguardo ma non posso parlare ho ancora la bocca impegnata….
finalmente mi libera, si rialza i pantaloni e mi lascia cosi… inginocchiata senza dirmi nemmeno una parola.
se ne va.. mi assalgono mille domande, mille dubbi…
e se mio marito fosse d’accordo? e se invece avesse fatto tutto cosi, con spregiudicatezza all’insaputa di tutti? e se qualcuno avesse sentito i miei strilli… i miei gemiti…? in fondo accanto alla nostra stanza c’è la coppia di nostri amici…. ma no.. penso che ora saranno al mare con mio marito… almeno spero…
mi rialzo, cerco il costume, cerco un asciugamano per togliermi dal viso quella schifezza… ma in quel momento sento bussare alla porta…
cavolo, no, chi può essere? ancora lui? oppure mio marito…? o chi altro? cavolo no… cerco l’asciugamano… e sento la voce della nostra amica con cui siamo partiti per le vacanze che mi dice “elena, ci sei? mi puoi aprire per favore?”

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